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giovedì 26 maggio 2011
Netanyahu al parlamento USA
La partita a scacchi della situazione palestinese si sta contraddistinguendo per una serie di mosse di pura interdizione, schermaglie dialettiche che non possono portare ad una rapida conclusione. Netanyahu di fronte al congresso americano, non ha fatto altro che ribadire le proprie posizioni, in una stanca ripetizione delle condizioni più volte espresse: impossibile il ritorno alla situazione del 1967, perchè Israele ritiene non più militarmente difendibili quei confini, richiesta di riconoscimento, praticamente senza condizioni, dello stato israeliano da parte dei palestinesi, smilitarizzazione del territorio palestinese. I concetti sono stati espressi in un parlamento USA, che ha più volte interrotto con applausi le tesi del premier israeliano, particolare che fa riflettere sulle percezioni dell'assemblea statunitense in aperto conflitto con Obama, perchè a maggioranza repubblicana. Le offerte di Netanyahu rivelano ancora una volta la tattica attendista di Israele, che non prendendo una decisione percorribile, tiene di fatto fermo il processo di pace. Le reazioni palestinesi di sdegno puntano sempre alla richiesta di riconoscimento ufficiale da parte dell'ONU dello stato palestinese, richiesta avversata e vista come il fumo negli occhi da Israele. Se si arrivasse ad una conclusione positiva per i palestinesi con una risoluzione in favore dello stato di Plaestina sarebbe un duro colpo, sul piano internazionale per Israele, tuttavia la possibilità che si verifichi questa ipotesi è molto difficile per l'avversione USA, sempre che Obama non riesca a fare cambiare indirizzo. Ma il solo fatto di riuscire a portare davanti all'assemblea delle Nazioni Unite il caso, dovrebbe riuscire a fare qualche cambio di strategia per Israele, portando proposte concrete ed attuali in un processo non più rinviabile.
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