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sabato 7 maggio 2011
Scendono le materie prime
Le ultime quotazioni delle materie prime, in forte discesa, portano ad interrogarsi sullo stato di salute dell'economia mondiale. L'improvviso abbassamento del prezzo del greggio, tornato ai livelli precedenti alla crisi libica, ha sconcertato gli analisti. La fuga degli investitori appare influenzata dal gran lavoro dell'Arabia Saudita, che ha innalzato il livello della produzione per compensare la mancata produzione libica, sommata all'impegno cinese per frenare il fenomeno inflattivo, che ne sta compromettendo lo sviluppo, sopratutto interno. Tuttavia la forte discesa è apparsa come una sorpresa dato che potrebbe nascondere una futura contrazione elevata della produzione che significherebbe una nuova fase di recessione. Anche perchè non è solo il petrolio ad accusare una discesa dei prezzi: oro, argento, metalli preziosi ma anche cotone e mais. Anche in questi casi appare evidente che l'azione del governo di Pechino, che ha una immensa disponibilità di liquido e ne ha iniettato un grande quantitativo nel sistema, ha generato un raffreddamento inaspettato perchè troppo veloce. In assenza di dati certi sembra evidente che la Cina ha sottovalutato gli effetti della propria misura anti inflazione innescando un processo contrario. Ora si tratterà di vedere se sarà una reazione contingente del sistema, limitata ad un periodo breve, oppure se ci troveremo davanti ad una contrazione costante dei prezzi. In realtà se si è trattato degli effetti di una operazione ad hoc del governo cinese, la discesa dei prezzi dovrebbe fermarsi quasi subito; in caso contrario vorrebbe dire che la responsabilità va oltre Pechino, a questo punto si potrebbe configurare una contrazione per scarsa domanda, il che vorrebbe dire una contrazione della produzione, probabilmente anche per mancati ordinativi. In questo caso le speranze di ripresa sarebbero frustrate.
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