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lunedì 9 maggio 2011

La Palestina alibi per il terrorismo

Il testamento di Osama Bin Laden dice che gli USA non saranno in pace finchè Gaza non sarà libera. Che l’incompiuta creazione di uno stato palestinese sia la pietra che ostacola l’ingranaggio della pace, non è necessario che lo dica un terrorista, ma è evidente che con la morte di Bin Laden, il problema dell’eversione islamica non finisce, proprio perché, tra le tante ragioni, gli arabi palestinesi non hanno una propria nazione. Gli USA, oltre a praticare la lotta al terrorismo dovrebbero riprendere in mano l’azione diplomatica nel medio oriente e risolvere una volta per tutte il problema. Non che l’amministrazione Obama non abbia a cuore il problema, ma i fronti su cui è occupata si sono moltiplicati, non permettendo l’adeguata focalizzazione del problema. Inoltre l’atteggiamento israeliano si è molto irrigidito, cercando ogni sorta di ragione per ritardare la soluzione del negoziato. Sulle reali intenzioni di Tel Aviv, non pare possibile non nutrire dei seri dubbi, forti del proprio arsenale militare, che gli consente una quasi invincibilità nella regione, gli israeliani non intendono cedere ad accordi sui quali avevano messo precedentemente la firma. Il ruolo degli USA, appare interlocutorio, fedele alleato di Israele, pare assecondarne le mosse, senza condividerle. Ciò costituisce un serio impedimento al negoziato: se la prima nazione del mondo non riesce ad imporre il proprio punto di vista, anche e soprattutto nel proprio interesse, qualcosa non quadra. Non si capisce infatti, il perché manchi l’impulso decisivo da Washington. La creazione dello stato Palestinese toglierebbe l’alibi principale al terrorismo di matrice islamica la distensione nella regione potrebbe favorire a cascata, sviluppi positivi per la strategia americana nella regione. Una delle ragioni per cui Israele non vuole cedere sono i territori occupati dai coloni, che dovrebbero rientrare nel territorio palestinese, ma tale ragione pare non verosimile per bloccare una trattativa così importante. Quello più probabile è che lo stato palestinese al proprio confine possa diventare un pericolo in caso di vittoria elettorale di movimenti con posizioni estremiste, in quest’ottica l’alleanza tra ANP ed Hamas ha ulteriormente rallentato le possibilità di passi avanti..E’ in questa fase che latitano gli USA, che con tutto il loro peso politico e morale, potrebbero fornire finalmente la soluzione all’annoso problema.

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