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sabato 20 agosto 2011
Hamas interrompe la tregua
Hamas rompe la tregua con Israele. Nonostante le assicurazioni dell’organizzazione della striscia di Gaza di non essere responsabile degli ultimi attentati, Tel Aviv la ritiene, invece, colpevole ed ha dato il via ad una pesante rappresaglia. Entrambi i soggetti sono caduti nella trappola di chi non vuole la pace in Palestina, è verosimile, infatti che Hamas non sia responsabile degli attentati, perchè non ha alcun interesse in questo momento, nell’imminenza, cioè del dibattito all’ONU sul riconoscimento ufficiale dello stato palestinese, ad alzare la tensione e dare così motivo ad Israele di motivare la sua perplessità circa l’argomento. Il governo israeliano sarà ben felice di questa interruzione della tregua perchè potrà così portare avanti il suo programma di contrasto al riconosimento della Palestina in modo più concreto, ma così non farà l’interesse della propria nazione che tornerà a vivere in un clima di terrore schiacciante, dato che sarà dato il via ad una serie di azioni uguali e contrarie, con la violenza come comune denominatore. Il piano di chi voleva il ritorno della tensione sta riuscendo pienamente, facendo leva sulla bellicosità dei due contendenti, l’interruzione della tregua è stata facile e la messa in discussione del difficile lavoro di ricucitura risulta ora azzerato. Anche per l’OLP si tratta di una sconfitta, dopo l’alleanza con Hamas, per puntare alla costruzione dello stato palestinese, ora l’organizzazione di Abu Mazen si trova in una posizione difficile, perchè dovrà infatti cercare una nuova mediazione quasi impossibile. Dall’altro lato è anche in grosso pericolo proprio il legame con l’organizzazione della striscia, che si basa su equilibri precari, per l’ovvia differenza di vedute. Ma anche Israele ha difficoltà enormi: il rapporto con l’Egitto è completamente deteriorato, dopo l’uccisione, per errore, da parte dell’esercito israeliano, di tre militari egiziani; Il Cairo ha richiamato il proprio ambasciatore e convocato quello israeliano, la reazione che rischia di innescarsi è una pericolosa alleanza tra Hamas ed egiziani, che potrebbe portare addirittura ad una riedizione della guerra dei sei giorni. Il momento è veramente pericoloso tutta l’area sta diventando una polveriera: il Libano è alleato di Hamas, la Siria in piena guerra civile e l’Egitto, praticamente in mano ai militari. Tel Aviv senza lo scudo di Mubarak rischia di essere preso in mezzo e dietro il tutto si intravede l’ombra di Al Qaeda e dell’Iran a soffiare sul fuoco.
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