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martedì 9 agosto 2011
La situazione somala: interrogativo per il mondo
La situazione somala risulta essere ancora lontana da una soluzione, che almeno possa iniziare ad alleviare la condizione della popolazione. Gli ultimi successi armati delle forze governative, che dovrebbero avere ricacciato le milizie integraliste islamiche nel sud del paese, non garantiscono ancora la sicurezza necessaria per l’operativita’ delle organizzazioni internazionali. Ed anche a Mogadiscio, che dovrebbe essere ormai assicurata alle forze governative, la situazione non e’ delle piu’ sicure per le continue sparatorie che si susseguono nel citta’. Questo elemento accresce la tensione fra i responsabili delle ONG, perche’, con la ritirata di Al Shabab, le sparatorie starebbero avvenendo tra clan diversi, all’interno delle forze governative. Nonostante, la profonda incertezza, le notizie dell’arrivo degli aiuti hanno interrotto le migrazioni dal paese, ed anzi il fenomeno pare iniziare ad invertirsi con il ritorno verso la capitale somala di persone alla ricerca degli aiuti umanitari. Tuttavia la gran parte degli aiuti sono bloccati ancora nell’aereoporto della capitale somala, perche’ oltre a mancare la sicurezza si teme che gli integralisti islamici non abbiano abbandonato del tutto Mogadiscio, ma siano ancora presenti con cellule nascoste tra la popolazione per assicurarsi parte degli aiuti alimentari. Il governo per accelerare la distribuzione ha annunciato la costituzione di forze speciali che sorveglino la distribuzione e garantiscano i presidi delle ONG. Se questo dovesse avvenire la Somalia potrebbe uscire dalla fase piu’ buia della propria storia, il culmine di venti anni di guerra civile che ora si sono giunti ad una delle peggiori carestie, dovute all’eccezionale siccita’. Difficile, comunque, che la soluzione avvenga in tempi brevi, l’appoggio di Al Qaeda, garantisce ai miliziani islamici di Al Shabab ancora una capacita’ di combattimento notevole, aumentata dal controllo del sud del paese nella misura del settanta per cento, che consente basi logistiche da cui fare partire gli attacchi. Secondo alcuni osservatori, inoltre, la ritirata da Mogadiscio potrebbe essere stata di natura strategica, per non fiaccare ulteriormente la popolazione e permettere gli aiuti, almeno in una prima fase ed anche per impossessarsene di quote consistenti. Pare ormai definitivamente acclarato che senza un massiccio intervento internazionale, non solo di tipo militare, il paese non possa ripartire con le sole proprie forze. Il tessuto produttivo e commerciale risulta ormai azzerato ed occorre quindi pianificare un intervento che consenta alla nazione, prima di tutto pacificata, una autosufficienza alimentare sostenibile.
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