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martedì 16 agosto 2011
La strategia estrema di Gheddafi
La guerra libica registra una allarmante novità. Dagli arsenali di Gheddafi è stato infatti lanciato un missile Scud, di fabbricazione sovietica, destinato alla città di Brega, ma che ha mancato il bersaglio deviando la propria traiettoria ed esplodendo in piena zona desertica. Il regime libico dovrebbe disporre di circa cento missili Scud, prodotti dall'URSS intorno agli anni sessanta del secolo scorso; in passato Gheddafi si era impegnato a distruggere l'arsenale in cambio della riduzione delle sanzioni applicate alla Libia, ma l'accordo non fu rispettato per mancati accordi tra le parti. L'uso di un missile a lunga gittata, arma di cui l'esercito libico dovrebbe quindi disporre in quantità limitata, segnala che Gheddafi comincia ad essere in grossa difficoltà. L'isolamento di Tripoli comincerebbe quindi a dare i primi effetti importanti, la guerra è diventata di logoramento e la difficile situazione circa gli approvigionamenti a cui è sottoposto il regime libico, pone nella maggiore incertezza la sua sopravvivenza. Tuttavia la vittoria per i ribelli è ancora lontana, il rais ha dato prova più volte di sapere rimanere saldamente in sella al potere. La strategia dei prossimi giorni potrebbe prevedere una strenua resistenza dove verrebbero impiegati in armi tutti i civili disponibili, in una sorta di arruolamento forzato. D'altro canto questo sarebbe in linea con la tattica intrapresa da Gheddafi fin dall'inizio, che prevede di guadagnare tempo ad oltranza, per non finire, ne nelle mani dei ribelli, ne delle potenze internazionali, che ne hanno richiesto la formale incriminazione al tribunale dell'Aja. Con la parte orientale del paese ormai definitivamente persa, Gheddafi non può perdere la sua roccaforte: Tripoli e la parte immediatamente retrostante fino al confine tunisino. Una azione che viene prevista è la distruzione del terminal petrolifero di Brega, una dei motori economici del paese. Se questo dovesse compiersi sarebbe un disastro ambientale e per i ribelli, in ottica di conquista totale del paese, anche economico, ma consentirebbe al rais un ulteriore guadagno di tempo prezioso, per elaborare una strategia da presentare ad un potenziale tavolo di trattative.
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