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venerdì 12 agosto 2011

L'Europa ha bisogno di unità

E' una Europa lacerata da forti emergenze, quella che il vecchio continente presenta sulla scena mondiale. La vera e propria depressione economica, peraltro comune ad altre zone del pianeta, non fa che alimentare le spaccature religiose ed il problema xenofobo, che attanaglia in particolar modo i paesi che un tempo erano famosi per il loro stato sociale, ma anche quelli mediterranei, che pur non avendo una impalcatura così strutturata, sopperivano con la loro apertura e la loro ospitalità ai flussi migratori. Il problema economico, avvertito nelle realtà quotidiane di imprese e famiglie già da tempo, è stato a lungo negato da governi chiaramente senza capacità, con la sua esplosione ha provocato la rottura degli argini della società ed alla fine tutti i nodi sono arrivati al pettine. Il fallimento della politica sia periferica, le amministrazioni dei singoli stati, che quella centrale, la UE, ha messo in luce un subitaneo bisogno di rinnovamento, che va ricercato nella maggiore competenza e nel coordinamento tra tutti gli attori sulla scena. Non è un caso che uno dei pochi organismi in grado di dare qualche direzione al caos attuale, sia stata la BCE, che con tutte le sue storture ha saputo rappresentare un punto di riferimento. Certamente è difficile guardare all'oggi con positività, tuttavia se vi è una possibilità di ricostruire e ripartire è proprio questo momento. L'euro va rafforzato e non dismesso, anche se vanno corrette alcune modalità di funzionamento della moneta unica, perchè rappresenta comunque una sicurezza a cui aggrapparsi. Il problema economico si riflette su quello sociale e politico, senza benessere tutto è più complicato ed è in questa ottica che devono convincersi gli euroscettici: una Europa nuovamente divisa sarebbe preda ancora più facile degli speculatori e dei paesi con tanta liquidità disponibile, occorre rinforzare le strutture politiche unitarie, costruendo meccanismi solidi e veloci in grado di rispondere con immediatezza alle sollecitazioni finanziarie, politiche e militari che la situazione in divenire presenta. L'attuale tendenza che vede le nazioni europee richiudersi in se stesse, cozza rumorosamente con la necessità di aumentare l'unione per fare squadra, sistema, dando una risposta al mondo che indichi unitarietà. Sulla divisione in seno alla UE, giocano sopratutto i suoi nemici, che preferiscono affrontare il vecchio continente diviso con tutti i lati deboli scoperti senza difesa. L'Europa deve guardarsi da quegli stati e da quelle organizzazioni che mirano a conquistarne le eccellenze, per depredarli e lasciare sempre più povere le sue nazioni.

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