La NATO non ha ancora in vista il ritiro dalla Libia. Il segretario generale dell'organizzazione atlantica, ha ribadito che il mandato è stato quello di proteggere i civili e la cattura di Gheddafi non costituisce l'elemento determinante per la fine della missione; anzi, nonostante l'ormai certa vittoria del CNT, la pericolosità per i civili non è cessata, data la ancora attiva presenza dei lealisti del rais. Rasmussen ha affermato che la NATO finirà il suo compito quando la popolazione civile non sarà più soggetta alla minaccia della violenza e quando un riesame completo della situazione consentirà di accertarne la sicurezza. Quello che il segretatio della NATO non ha detto che se la guerra libica seguirà lo schema iraqeno non serviranno più gli aerei ma le forze di terra. Quella che rischia di scatenarsi, infatti è una forma di guerriglia che può logorare il fragile potere del CNT. Risulta difficile credere che i lealisti si facciano da parte in modo subitaneo alla fine della guerra, non fosse altro che per proteggersi mediante il ricercare di mandare il paese nel caos. Gli interessi che ruotano intorno ai ricchi giacimenti del petrolio libico, inoltre rappresentano un fattore di potenziale destabilizzazione fin tanto che il CNT non avrà raggiunto un grado di penetrazione amministrativa sufficiente a controllare, non solo militarmente, la gran parte del territorio libico. Esiste poi la concreta possibilità da parte degli insorti di instaurare un clima di vendetta, che andrebbe, inevitabilmente ad intaccare la sicurezza dei civili. A sostegno di questa tesi esiste, peraltro, la preoccupazione dell'ONU, che ha pensato addirittura ad un impiego dei caschi blu come forza di polizia, per la grande diffusione delle armi leggere tra la popolazione, che costituisce un fattore aggravante dei pericoli potenziali per i civili. Verosimilmente per la NATO, ma non con l'aviazione, occorrerà aspettare l'esito elettorale in programma tra circa venti mesi e verificare gli assetti che ne risulteranno. Anche l'atteggiamento delle tribù, che fino ad ora ha costituito l'unico elemento di aggregazione sociale, sarà fondamentale per capire il momento dell'abbandono definitivo del paese.
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