I rapporti tra USA e Pakistan subiscono un peggioramento. Gli USA hanno esplicitamente accusato Islamabad di avere contati con la rete Haqqani, terroristi islamici legati ai talebani, attraverso i quali il Pakistan cerca di estendere la propria influenza verso l’Afghanistan. Al di la delle dichiarazioni di rito, che parlano di rincrescimento per la posizione di Washington, Islamabad è stata chiara, gli USA non devono toccare i membri della rete Haqqani, pena la messa in discussione dell’alleanza. L’atteggiamento USA va, però, nella direzione contraria, senza un intervento pakistano gli USA procederanno in modo unilaterale. La minaccia è da considerarsi reale, già nell’occasione dell’eliminazione fisica di Bin Laden, le forze armate americane hanno operato, senza avvertimento e senza consenso, sul suolo pakistano, proprio perchè non si fidavano dei servizi segreti di Islamabad. La questione tra i due paesi si trascina da tempo, tanto che le posizioni ufficiose degli alti gradi militari sono diventate ormai note, l’affidabilità del governo pakistano è per le forze armate americane ai minimi storici. Il sospetto più grave di Washington è che il Pakistan ritenga il governo afghano ed il sistema democratico costruito dagli USA molto deboli e su cui graverebbe il pericolo di una caduta nel momento in cui le forze NATO abbandoneranno il terreno.
Nel verificarsi di questa evenienza il Pakistan potrebbe estendere la sua influenza sul paese afghano mediante l’alleanza con i talebani. Dietro a tutto sembra stagliarsi il profilo della Cina, che ha di fatto, sostituito gli USA come partner comerciale e forse anche politico. Il Pakistan ha già parlato più volte in dichiarazioni ufficiali di Pechino come amico principale della nazione. L’espansionismo cinese dettato dalla fame di nuovi mercati, ma anche di nuova manodopera ha individuato nelle zone di Pakistan ed Afghanistan dei territori strategici, sopratutto nell’ottica della competizione con l’India. La Cina punta così a circondare il suo più pericoloso concorrente cercando di fargli terra bruciata attorno. Con l’alleanza con Pechino, Islamabad si sente più forte nei confronti degli USA e si permette anche sgarbi diplomatici come non presenziare a riunioni sul tema del terrorismo. Nonostante tutto gli USA tengono a freno l’irritazione, giacchè ritengono che la lotta al terrorismo internazionale si vince proprio tra Afghanistan e Pakistan, tuttavia, se possono contare sulla lealtà del governo di Karzai, nel tempo i sospetti sul Pakistan si sono, forse, troppo acuiti tanto da fare diventare Islamabad più che un potenziale avversario. Se l’attuale situazione tra i due stati non vedrà progressi nella distensione, con fatti concreti da parte dal Pakistan, la situazione è destinata a peggiorare molto e gli eventuali sviluppi potrebbero fare rivedere i piani di rientro delle forze armate USA dall’Afghanistan. Infatti senza più l’appoggio del Pakistan, che a questo punto potrebbe diventare addirittura un nemico, gli Stati Uniti dovrebbero, per forza di cose, mantenere numerosi effettivi per presidiare la lotta al terrorismo islamico in maniera efficace.
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