Quello che sta succedendo in Mali può portare alla nascita di un nuovo stato islamico radicale con la sharia come legge vigente. La preoccupazione corre nelle capitali occidentali, che temono che una consistente porzione di territorio diventi la base ufficiale di gruppi estremisti capaci di mettere a segno atti terroristici in nome dell'Islam.
Il problema del nord del Mali somma diverse questioni che costituiscono pericolosi focolai di instabilità. Infatti si tratta di questioni politiche, culturali, demografiche, economiche e geopolitiche. L'avanzata dei Tuareg si sta sviluppando nelle tre regioni settentrionali, che hanno una estensione pari ai due terzi del Mali, ma con una densità di popolazione più bassa ospitando il 20% del totale degli abitanti. La rivolta è in corso dal 17 gennaio ed ha avuto l'impulso decisivo con il ritorno dei Tuareg che hanno combattuto e perso la guerra in Libia a fianco di Gheddafi, di cui erano un corpo scelto. Si tratta di contingenti ben armati ed equipaggiati, capaci di occupare militarmente un terreno parzialmente sguarnito e fortemente instabile per la massiccia presenza di trafficanti di persone, armi e droga, e vari gruppi terroristici come cellule di Al Qaeda e gruppi di salafiti. Proprio a causa di queste presenze non gradite ad Algeri, si è ipotizzato che dietro l'avanzata dei Tuareg ci sia anche il benestare dell'Algeria, tuttavia se questa ipotesi potrebbe essere corroborata da un interesse per la salvaguardia delle proprie frontiere, occorre anche rilevare che le manovre dei Tuareg stanno generando un esodo di massa da parte delle popolazioni del Mali in fuga dalla guerra, che stanno attraversando anche la frontiera algerina.
I Tuareg hanno conquistato le città di Timbuctu e Gao, abbandonandosi a saccheggi ed atti di violenza contro la popolazione del Mali, sopratutto da parte degli arabi indigeni e dei salafiti.
Le vittorie dei tuareg sono state facilitate anche dal caos amministrativo in cui versa il Mali, dove lo scorso 22 marzo un colpo di stato ha deposto il presidente in carica Amadou Toumani Touré. Tuttavia l'autore del golpe Il capitano Amadou Sanogo ha dichiarato che restituirà il potere nei prossimi giorni con il ripristino della costituzione del 1992 e delle istituzioni repubblicane, invitando le parti sociali a tenere libere elezioni. Ma per un vuoto di potere non è il momento adatto e per il Mali la situazione rischia di diventare ancora più compromessa, anche se gli obiettivi dei Tuareg dovrebbero essere stati tutti raggiunti e non dovrebbe esserci, quindi una ulteriore avanzata. Resta alta la tensione nella Comunità economica degli Stati dell'Africa Occidentale, già in allerta per il colpo di stato nel Mali ed ora preoccupata per le conseguenze della ribellione Tuareg all'interno del territorio dell'organizzazione. Una forza armata di circa 2000 uomini sarebbe già pronta, su mandato della Comunità, per intervenire contro le forze dei Tuareg. Si rischia così una nuova guerra, che potrebbe coinvolgere anche le potenze occidentali, che come già rilevato, temono fortemente una deriva islamista radicale nelle zone occupate.
Nessun commento:
Posta un commento