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lunedì 11 marzo 2013
La penisola coreana nell'incertezza più profonda
Le esercitazioni militari congiunte tra Corea del Sud e Stati Uniti, che vengono effettuate come parziale risposta al test nucleare di Pyongyang, stanno suscitando gravi reazioni nella Corea del Nord. Il clima che si respira nel cosidetto paese eremita, è quello di una tentata invasione, un accerchiamento, che crea, anche attraverso la insistente campagna dei media, una mobilitazione generale di tutta la popolazione. Il leader supremo Kim Jong Un avrebbe scelto la strategia di insistere nella provocazione al mondo intero, con il pensiero di accrescere sia la propria statura internazionale, che quella interna, nei confronti di un apparato militare molto influente. Proprio questo aspetto, di competere sullo stesso terreno dei generali, sembra aprire squarci sugli equilibri interni del misterioso stato nordcoreano. Questa via, del tutto alternativa ad una scelta più cosciente ed oculata indirizzata alla soluzione dei problemi interni relativi alle difficoltà alimentari ed al sottosviluppo, appare totalmente slegata dalla realtà in cui vive il paese, abbandonato alle sue emergenze per l'effimera rincorsa al ruolo di potenza nucleare. Se la speranza era quella di ricattare il mondo con la bomba atomica, per trovare una scorciatoia ai problemi nordcoreani, il risultato è stato del tutto contrario, sottoponendo la Corea del Nord a sanzioni molto pesanti, che potrebbero portare la nazione all'implosione. Per Pyongyang, l'intera penisola coreana è sull'orlo di una guerra, in realtà sembra molto difficile che la dittatura della Corea del Nord si sottoponga al rischio di affrontare un conflitto da cui uscirebbe distrutta. Questa impressione è quella della maggior parte degli analisti, anche se vi è chi ritiene che Kim Jong Un non possa non effettuare una qualche risposta provocatoria, potenzialmente capace di dare il via ad una escalation militare; se il lancio di un vettore atomico sugli USA appare impensabile, azioni del calibro di quella compiuta nel 2010, che ha visto l'affondamento di una corvetta di Seul o il bombardamento che colpì l'isola sudcoreana di Yeonpyeong, possono rientrare nelle opzioni nella disponibilità di Pyongyang, che, tuttavia, non dovrebbe arrischiarsi a compierle proprio durante il dispiegamento militare statunitense e sudcoreano, così vicino al proprio territorio. Più probabile la scelta di azioni a sorpresa in periodi di minore coinvolgimento immediato di Washington. Resta comunque lo stato di forte incertezza per la imprevedibilità di un regime abituato a colpi di scena improvvisi.
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