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martedì 23 aprile 2013
Ancora tensione tra Cina e Giappone
Nonostante la vicenda nordcoreana sembra ora vivere un momento di calma, la regione vive altre occasioni di tensione. Ritorna infatti in auge la questione delle isole chiamate Senkaku dai giapponesi e Diaoyu dai cinesi. Le acque di questo arcipelago sono solcate da navi di entrambi i paesi, che violerebbero, secondo le rispettive opinioni le acque territoriali della due nazioni. Il primo ministro giapponese Shinzo Abe, che ha fatto del nazionalismo la sua bandiera distintiva, ha minacciato una risposta che possa prevedere l'uso della forza nel caso di uno sbarco cinese sul suolo delle isole. Tokyo ha convocato anche l'ambasciatore cinese, definendo come una intrusione deplorevole all'interno del suo territorio il passaggio di otto navi cinesi. Ma la Cina ha protestato per l'arrivo nelle stesse acque di una piccola flotta giapponese, che ha il compito di studiare la pescosità del mare che bagna le isole; Pechino ha visto in questa manovra il preludio ad un uso stanziale dell'arcipelago da parte di pescatori giapponesi. Continua così, minacciando di diventare ancora più grave, la questione aperta tra i due paesi per il possesso delle isole, che sono rivendicate da entrambi le nazioni. Questa disputa territoriale sta provocando ciclicamente episodi di crisi tra le due nazioni, con manifestazioni nazionaliste, esplose anche in gravi disordini, nei due paesi. Quello che stupisce è l'atteggiamento di chiusura, che non ha visto finora alcuna collaborazione o tentativo di risolvere la questione con mezzi pacifici. La tensione si protrae pericolosamente e nono sono mancate le occasioni di arrivare vicini ad un incidente internazionale in grado di provocare danni seri. Se nel Giappone, anche grazie alla propaganda del vincitore delle ultime elezioni, il primo ministro Shinzo Abe, è montato un vento profondamente nazionalista, non da meno succede in Cina, dove sono ancora vivi i ricordi dei soprusi patiti del popolo cinese nell'ultimo conflitto mondiale ad opera dell'esercito del celeste impero. In più, per entrambi, il possesso dell'arcipelago ha un significato economico per le risorse che contiene, sia per la pesca che per i prodotti energetici.
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