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martedì 18 giugno 2013
Assad minaccia l'Europa
Bashar al-Assad, forte dei successi militari degli ultimi tempi, è passato alle minacce esplicite contro i paesi europei, nel caso che questi forniscano armi ai ribelli siriani. Si tratta di una vera propria messa in campo delle teoria della propagazione del terrorismo, attraverso l’utilizzo delle tratte migratorie clandestine. La minaccia è concreta e la sua possibilità di riuscita appare altissima, per la grande vulnerabilità dei confini europei, non protetti da accordi internazionali effettivamente applicati e per il grande volume di interessi economici che ruotano attorno ai flussi migratori illeciti. Infiltrare dei terroristi votati alla morte in nome dell’Islam più radicale rappresenta un deterrente di massimo livello, una concreta minaccia sulla vita quotidiana di milioni di persone. In verità è una strategia tutt’altro che nuova, già Gheddafi aveva minacciato di attuarla e ciò non gli aveva portato troppa fortuna, tuttavia la possibilità che venga attuata è concreta. Secondo le intenzioni di Assad, non dovrebbe trattarsi soltanto delle ipotesi strettamente inerenti ad episodi di natura violenta, ma anche di un progressivo indottrinamento in loco di elementi da avviare al terrorismo, grazie a migranti giunti ad istruire le masse di volontari esclusi dalle società occidentali e per questo pronti ad atti di rivalsa anche estremi. Le affermazioni minacciose di Assad, costituiscono un motivo in più per favorire la caduta del suo regime: l’inimicizia per l’Europa appare oramai conclamata ed una sua permanenza al potere non farebbe altro che aumentare il suo potere di ricatto. Ma la situazione nel suo complesso sembra sempre più intricata ogni giorno che passa, il rischio di ua nuova guerra fredda tra Mosca e Washington è sempre più concreto e l’attendismo europeo non facilita le mosse americane. Eppure basterebbero poche forniture di armi, mirate, per iniziare a rovesciare le sorti del conflitto: il precedente afgano degli anni ottanta del secolo scorso è, a proposito illuminante, i Russi, pur dotati di armamenti pesanti superiori, iniziarono la loro sconfitta nel momento in cui ai combattenti dell’Afghanistan giunsero, dagli USA, le armi antiaeree portatili, lanciarazzi da usare sulle spalle dell’utilizzatore, che permettevano di abbattere i velivoli, che, allora come adesso, determinavano in maniera decisiva l’andamento del conflitto. Assad è conscio di questa possibilità che potrebbe dare esiti ben diversi al confronto militare, ed è per questo che esce allo scoperto in modo così eclatante contro l’occidente europeo. Si tratta di un chiaro segnale di paura nel momento in cui la vittoria sembra essere a portata di mano. Per Francia e Regno Unito si tratta ora di andare avanti nei progetti di fornitura di armi in modo da stimolare anche la possibile attività americana.
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Decisamente qui si leggono un mucchio di sciocchezze: 1) Assad non credo abbia una anche lontana idea di minacciare l'Europa 2) il Siria gli insorti sono dominati dalle frange estremiste che mai nessuno con un pò di sale in zucca vorrebbe al potere, pertanto gli europei e gli americani farebbero bene, ma molto bene, ad astenersi da forniture ai ribelli e lasciare che Assad prevalga risultando senz'altro fattibile di riuscire a far sì, che in sede di conferenza di pace, vengano fatte aperture e concessioni a quella parte di insorti che rifiuta l'estremismo.
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