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giovedì 1 agosto 2013

John Kerry in Pakistan

Il Segretario di stato USA John Kerry è in Pakistan per effettuare la sua prima visita nel paese asiatico. Ad Islamabad la nomina di Kerry era stata accolta in modo positivo, definendo il capo della diplomazia americana un amico del Pakistan. La visita, programmata precedentemente diverse volte, aveva subito rinvii, che secondo alcuni analisti sono da addebitare all’atteggiamento fortemente critico del nuovo governo pachistano, verso l’impiego dei droni nella lotta contro i talebani, che spesso hanno passato le frontiere afghane, sconfinando nel territorio di Islamabad, per dare la caccia alle milizie islamiche rifugiate nelle valli contigue del Pakistan. Questo aspetto sarà uno degli argomenti che verranno trattati durante la visita. Il viaggio di Kerry mira, innanzitutto, a ricreare un clima positivo tra i due paesi, incrinato dall’atteggiamento del Pakistan verso la lotta al terrorismo. Secondo gli USA, infatti, esisterebbero connivenze tra le forze talebane ed importanti settori dell’apparato burocratico e soprattutto militare di Islamabad, con la conseguenza di una, perlomeno, poco convinta azione contro le milizie islamiche. Washington ha dato prova in più di una occasione di ritenere il Pakistan, formalmente alleato degli Stati Uniti, un partner poco affidabile. Valga per tutte, l’azione in territorio pachistano che ha portato alla morte di Osama Bin Laden. Tuttavia, malgrado queste diffidenze, la posizione geopolitica del paese asiatico, ricopre una importanza fondamentale nello scacchiere regionale e soprattutto funzionale alle esigenze americane connesse con il ritiro delle truppe dall’Afghanistan. Per Washington è importante che il rapporto tra Kabul ed Islamabad si trasformi dalla diffidenza reciproca in una collaborazione stretta e costante, al di fuori delle rivalità che dividono i due paesi confinanti. Per questo obiettivo sarà anche fondamentale il risultato delle prossime elezioni che si terranno in Afghanistan; ma la diplomazia americana intende comunque portarsi avanti ed assicurarsi la collaborazione del nuovo governo pachistano, presieduto da Nawaz Sharif. Gli USA dovranno convincere Islamabad a mettere maggiore convinzione ed intensificare la lotta al terrorismo presidiando le impenetrabili valli al confine con l’Afghanistan, per impedire una riaffermazione del movimento talebano dopo il ritiro delle truppe USA. Questa eventualità, malgrado le già citate connivenze di parte dell’amministrazione pachistana, non conviene troppo ad Islamabad, che rischia di vedere incrementato il fondamentalismo nel paese e di avere come vicino una nazione in grado di influenzare pesantemente le pulsioni più radicali. Se Kerry riuscirà a portare di nuovo dalla parte degli Stati Uniti in modo efficace il paese pachistano, i soldati americani potranno lasciare l’Afghanistan con maggiore tranquillità.

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