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martedì 3 dicembre 2013
Gli USA cercano di mediare tra Cina e Giappone per le isole contese
Gli Stati Uniti cercano di mediare sulla questione delle isole contese tra Cina e Giappone. La situazione è di nuovo diventata pericolosa dopo che la Cina, nei giorni scorsi, ha istituito sull’arcipelago il controllo radio delle rotte aeree, per creare una zona di identificazione che obblighi tutti i velivoli in transito a comunicare il proprio percorso. Per il Giappone questa misura rappresenta una lesione della propria sovranità nazionale, che ha portato a prove di forza sullo spazio aereo delle isole, dove sono transitati aerei militari nipponici e statunitensi, inoltre il governo di Tokyo ha obbligato le sue linee aeree civili a non comunicare la loro rotta alle autorità cinesi, quando sorvolano l’arcipelago . Per Washington questa nuova crisi giunge in un momento non troppo favorevole, con la Casa Bianca impegnata a ribadire la propria influenza sul Pacifico, contrastata dall’avanzata cinese, ma che, nello stesso tempo, deve mantenere buoni rapporti con Pechino, necessari soprattutto sul fronte economico. In questo quadro si inserisce la visita del vicepresidente Joe Biden, che toccherà il Giappone, incontrando il premier Shinzo Abe, la Cina e la Corea del Sud. Se con Tokyo e Seul verranno senz’altro confermati gli impegni relativi alla alleanza con gli Stati Uniti, sarà anche affrontato il problema delle isole contese, che continua ad essere una minaccia concreta per l’equilibrio regionale. Per gli USA è importante trovare argomenti che possano calmare la situazione in attesa che venga trovata una soluzione soddisfacente per i contendenti, magari con l’aiuto delle Nazioni Unite. Al momento non pare essere presente alcun spazio di manovra ed il compito di Biden è soltanto quello di cercare di riportare alla calma i due paesi, magari trovando una soluzione momentanea che possa scongiurare, nel breve periodo, che la tensione diventi troppo intensa. Con queste intenzioni sarà affrontata anche la visita in Cina, tuttavia il livello dell’incontro non sarà più tra alleati ma tra cordiali avversari. La necessità, messa in risalto dalla situazione che mette continuamente a rischio che accada l’incidente diplomatico, dimostra che un accordo tra Cina e Giappone è sempre meno procrastinabile anche se difficile. Oltre a ragioni di interesse nazionale, mosse sia da ragioni economiche, militari e di orgoglio nazionalistico, la questione delle isole interessa la Cina, come mezzo per contrastare la zona di libero scambio che gli USA vogliono instaurare nel Pacifico e che rappresenta una pericolosa fonte di preoccupazione per i traffici di Pechino. Questa zona economica, oltre alle implicazioni di carattere commerciale è, nell’intento di Washington, il mezzo per contrastare l’influenza crescente di Pechino nella regione. Attorno a queste ragioni, quindi ruota la questione delle isole, che aldilà del loro valore economico e geopolitico, rappresentano, in questo momento, rispettivamente per le due super potenze lo strumento per impedire all’altra di dominare la regione del pacifico.
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