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venerdì 17 gennaio 2014

L'Egitto approva la nuova Costituzione

La vittoria del si, che così permesso l’approvazione della nuova costituzione egiziana, non rappresenta un successo chiaro per il governo, ma neppure una sconfitta, come auspicato dalle forze di opposizione, soprattutto di matrice religiosa. Il risultato a favore dell’accettazione della nuova legge fondamentale, all’interno del computo dei votanti, pur avendo raggiunto circa il 98%, risulta poco significativo, perché era dato per scontato e quel 2% di contrari serve ad una legittimazione del voto stesso. La questione era, invece, sulla percentuale di votanti che si sarebbe recata alle urne. Alle precedenti elezioni questo dato si era attestato intorno al 33% e questo valore rappresentava la soglia minima per non delegittimare il voto, secondo il governo egiziano. Pur trattandosi di una cifra molto bassa per gli standard occidentali, la determinazione dell’elettorato egiziano ad esprimersi è molto scarsa per la provenienza dal regime precedente e per la scarsa fiducia nel sistema politico a causa della mancata risoluzione dei problemi economici in cui versa il paese; inoltre l’esclusione dalla scena politica dei Fratelli musulmani ha ulteriormente abbassato la soglia potenziale di votanti, sia per ordine di scuderia, sia per dissenso con le forze armate che guidano l’esecutivo. Quindi il dato del 33% rappresentava un termine di paragone sotto il quale la tornata referendaria avrebbe rappresentato un fallimento ed avrebbe dato la possibilità agli oppositori di delegittimare la carta costituzionale. Il tasso di partecipazione al voto, invece, seppure di poco, è aumentato al 36%, fatto che può consentire al governo di parlare di approvazione popolare raggiunta. Tuttavia, è un fatto concreto, che la nuova carta costituzionale egiziana, non sia condivisa in modo completo, essendo contestata sia dall’opposizione confessionale, che dai partiti che volevano un maggiore risalto per i diritti civili e politici ed auspicavano un’assenza di norme a favore delle forze armate. Anche tra chi ha votato a favore, bisognerebbe capire quale è il peso reale di chi ha approvato la Costituzione, non pienamente convinto, ma ritenendola un male minore e comunque un passo avanti rispetto a chi voleva imporre la sharia come legge fondamentale. Certamente l’elaborazione della carta è stata oggetto di trattative che hanno implicato dei compromessi, tranne per le norme che avvantaggiano l’esercito, imposte appunto dai militari, e stravolgono l’impianto costituzionale, che doveva avere un’impronta maggiormente libertaria e che, quindi, nasce troppo condizionato dai limiti imposti dalle forze armate. D’altra parte l’esercito ha dimostrato a più riprese di essere la forza più determinate dell’Egitto, sia nel bene che nel male, riuscendo a traghettare il paese fuori dalla dittatura di Mubarak, ma anche fuori dalla successiva dittatura della maggioranza religiosa, che stava riportando il paese molto indietro. Nell’imposizione delle norme che rafforzano il potere militare vi è stata la volontà di preservare la posizione delle forze armate da altre eventuali derive, ma così facendo, il paese resta sotto la tutela dell’apparato militare che si erge a garante, ma anche controllore, del percorso istituzionale egiziano. Questa, che è una sostanziale vittoria per l’esecutivo, può ora trasformarsi nell’anticamera dell’elezione a Presidente del paese del generale Al Sissi, uomo forte del governo, per il quale pronosticare ora la vittoria è più semplice. L’eventuale elezione di un uomo delle forze armate andrebbe a chiudere il cerchio del progetto dei militari di occupare stabilmente il governo della trasformazione del paese, tuttavia il problema dell’opposizione religiosa, con una simile eventualità dovrebbe acuirsi e ripresentare nel paese gli stati di tensione che hanno provocato la caduta di Mubarak. Soltanto una svolta decisa nell’economia del paese, improntata ad una decisa diffusione del benessere, anche tra gli strati sociali più bassi e più sensibili ai richiami dei Fratelli musulmani, da ottenere mediante un innalzamento della qualità della vita media, può scongiurare questo pericolo; ma è più facile prendere il potere che mantenerlo, come la vicenda di Mursi ha dimostrato.

1 commento:

  1. Constituição sem a aprovação de mais de 50% dos eleitores não é uma constituição-cidadã. O Egito, assim, regride há 20 anos atrás quando a irmandade muçulmana foi posta na ilegalidade. De nada vai adiantar. Conflitos políticos sérios à vista. É só aguardar"

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