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venerdì 9 maggio 2014
La necessità occidentale di sconfiggere Boko Haram
Con la vicenda di Boko Haram, l’Africa si conferma come centro emergente del terrorismo islamico, ma la vicenda non deve essere limitata ad una analisi, seppure necessaria, dell’importanza e dell’avanzata dell’integralismo musulmano nel continente africano, ma deve essere anche circostanziata alla peculiarità presenti nella Nigeria, paese che si avvicina ad essere una grande economia, sia per le proprie potenzialità, che per il tasso di crescita. Il gruppo di Boko Haram, che rifiuta ogni influenza occidentale, rappresenta la punta del movimento islamico, che si contrappone a quello cristiano, spaccando in due la Nigeria. Il paese è attraversato da una corruzione endemica, che causa profonda diseguaglianze, che l’integralismo musulmano sfrutta per assoldare i suoi miliziani. Se la situazione è peggiorata con la crudeltà del rapimento delle ragazze per farne schiave, Boko Haram è già da tempo nel mirino degli analisti anti terrorismo di più di uno stato. La richiesta di aiuto del presidente nigeriano, rappresenta così, una occasione troppo ghiotta per non essere sfruttata. D’altra parte l’incapacità e la disorganizzazione del governo della Nigeria, sono una delle maggiori cause di crescita del gruppo terroristico, ma non solo; anche la posizione operativa, situata nel nord del paese, permette a Boko Haram di avere contatti con le zone del Mali edle Burkina Faso, dove agiscono varie bande, che basano la loro esistenza sui traffici di droga, persone ed armi. Si sospetta che Boko Haram si rifornisca da quell’immenso arsenale che è la Libia, dove il governo locale non è riuscito ancora a prendere il controllo della situazione. All’appello del presidente nigeriano risponderanno sicuramente americani, inglesi e francesi, mentre non dovrebbero negare il loro aiuto anche il Ciad ed il Camerun, che temono l’allargamento del movimento terroristico. La lotta a Boko Haram, necessita di un ventaglio di specialisti, che va dalle forze speciali a quelle aeree fino ad arrivare a mezzi aerei e naturalmente i droni. Uno dei problemi connessi con l’impiego di forze occidentali potrebbe essere sollevato come un episodio di neocolonialismo e quindi suscitare disaccordi internazionali e disapprovazione della popolazione locale. I paesi occidentali dovranno usare tutte le cautele possibili affinché ciò non accada per non incrinare le possibilità di successo nella lotta al terrorismo nel continente africano. Una vittoria chiara potrebbe assestare un colpo decisivo a questi movimenti che stanno diventando la succursale africana di Al Qaeda e minacciano la stabilità di una vasta regione del mondo, che diventerà fondamentale nell’economia del pianeta. A questo scopo sarà importante il massimo coinvolgimento delle Nazioni Unite, delle organizzazioni sovranazionali africane e del maggior numero di nazioni dell’Africa. Quello da recuperare è anche il dialogo interreligioso per favorire gli elementi più moderati sia degli islamici che dei cristiani. Dal punto di vista della politica interna della Nigeria è importante superare non solo le differenze religiose, ma operare per diminuire sensibilmente lo squilibrio sociale, che si presenta come fattore determinante per la crescita del terrorismo, che diviene, spesso, merce di esportazione. Una operazione soltanto militare, anche radicale, rischia di risolvere il problema soltanto nel breve periodo, mentre è necessario per una stabilità, che va ben oltre quella nazionale, di aiuti e collaborazioni che permettano di sviluppare le istituzioni e la burocrazia del paese nigeriano. Si tratta di un investimento per la sicurezza mondiale, ma anche per l’apertura di un enorme mercato, di cui fino ad ora non si sono comprese fino in fondo le reali ed effettive dimensioni. La pacificazione e la stabilizzazione del continente africano deve essere uno dei temi centrali della politica internazionale, ma non deve essere più visto con una ottica di sfruttamento, che favorisce gli estremismi, ma di collaborazione con vantaggi da ambo le parti. Per l’occidente uno di questi è la sconfitta del terrorismo africano.
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