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giovedì 30 ottobre 2014
L'attività degli aerei militari russi allerta l'Alleanza atlantica
L’insolita attività degli aerei militari russi sui cieli del Mar Baltico, del Mare del Nord e del Mar Nero, rientra, ancora una volta, nella strategia di Putin di creare disordine ed apprensione in occasione di importanti appuntamenti internazionali, che, in qualche modo, interferiscono con il Cremlino. Non è un caso che siano in corso i negoziati a Bruxelles, tra Russia ed Ucraina per le forniture di gas e sia in corso il blocco della consegna delle navi militari, che Mosca ha commissionato a Parigi, ferme per effetto delle sanzioni. Il sorvolo degli aerei militari russi è stato effettuato senza le apparecchiature predisposte per il loro riconoscimento, creando un potenziale pericolo elevato per gli aerei di linea, cui è stato impedito il contatto radio con le autorità di controllo del traffico aereo. Gli aerei impiegati in questa sorta di intimidazione, erano sia caccia, che bombardieri, ed il loro sorvolo nelle zone interessate non sembra essere stato comunicato. Gli aerei militari di diversi paesi dell’Alleanza Atlantica, tra cui Norvegia, Portogallo, Regno Unito, Germania e Turchia sono stati impegnati nel controllo diretto degli aerei russi, in condizioni senz’altro pacifiche, ma potenzialmente pericolose, anche soltanto in caso di errore umano. Secondo alcuni analisti l’avere sorvolato nei cieli in prossimità della Norvegia ha voluto significare una sorta di avvertimento al nuovo Segretario generale dell’Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, proprio di nazionalità norvegese, che ha iniziato il proprio mandato con un discorso ufficiale incentrato sulle relazioni con Mosca. Allo stesso modo l’utilizzo degli aerei militari russi può essere letto come una forma di avvertimento contro le autorità ucraine, impegnate nella trattativa per le forniture di gas proprio con la Russia. Dopo i militari ed i mezzi corazzati schierati a lungo sulla frontiera tra i due stati, Mosca sceglie di continuare ad esercitare una pressione subdola, non solo nei confronti di Kiev, ma anche dell’occidente, che appoggia il governo ucraino. Leggere le reali intenzioni di Putin che ci sono dietro questa manifestazione quasi puerile di esibizione muscolare, non appare facile come sembra. Aldilà delle considerazioni sulla inconsistenza di questi mezzi di pressione, occorre riflettere se il capo del Cremlino intenda attuare una strategia nei confronti, soprattutto dell’occidente, tesa a portare i limiti al punto di rottura. Vi è senza dubbio una analogia con l’atteggiamento tenuto con l’Ucraina nell’uso dimostrativo dei soldati russi ammassati alla frontiera, con l’utilizzo degli aerei militari nei confronti dell’Alleanza Atlantica. Certo con Bruxelles non potrà spingersi troppo in avanti, come ha fatto con Kiev, tuttavia, se l’intenzione è quella di creare disagio ed anche confusione, l’obiettivo è per ora centrato. Occorre ricordare che l’Europa, seppure non troppo convinta, ha seguito gli USA sulla strada delle sanzioni, che si sono recentemente inasprite, ed hanno messo in oggettiva difficoltà la Russia. Questo fatto può avere provocato un calo del consenso interno, che Putin non può recuperare, almeno nel breve periodo, facendo recedere la UE dalle sanzioni, viceversa può provare alla platea domestica, di avere una forza di intimidazione, che può minacciare i paesi occidentali fino ai limiti del loro spazio aereo. Probabilmente Putin ritiene queste manovre essenziali per il favore della maggioranza dei russi, ma così facendo espone il proprio paese ad un maggiore isolamento ed a risultati del tutto contrari all’obiettivo di ridurre le sanzioni. Non è poi da sottovalutare i rischi intrinseci di tali operazioni, ricordando soprattutto il disastro dell’aereo olandese caduto, probabilmente per mano di ribelli filorussi cui il Cremlino aveva fornito l’armamento necessario. La richiesta formale dell’Olanda alla Russia sui dati di quei giorni non è stata abbastanza sottolineata dai media, anche per l’intento del governo olandese di mantenere, per ora, un basso profilo, ma la vicenda è tutt’altro che chiusa e la possibilità di incidenti analoghi potrebbe provocare un peggioramento delle relazioni tra Mosca e l’Occidente con conseguenze difficili da prevedere.
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