Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
Cerca nel blog
giovedì 11 dicembre 2014
A Lima la conferenza sul clima
Il problema dell’aumento della temperatura globale è al centro del dibattito che si sta svolgendo a Lima, il cui scopo è arrivare ad un accordo multilaterale che sappia contrastare in maniera concreta l’aumento costante del riscaldamento del pianeta. Come si è ormai appurato la temperatura è cresciuta di diversi gradi a seguito dell’effetto serra causato dall’incremento dell’uso dei combustibili fossili, dovuto alla industrializzazione sempre più spinta di paesi molto popolati, come la Cina, l’india ed il Brasile. Ma un aspetto non secondario che sta assumendo sempre maggiore rilevanza è costituito anche dal basso costo del petrolio, causato sia da ragioni di congiuntura economica, ma anche politica e per le nuove tecnologie sviluppate dagli USA, che hanno permesso l’estrazione del greggio dalle rocce. Le resistenze dei paesi, che devono la loro forte crescita ad una industrializzazione, che brucia quantitativi enormi di combustibile fossile, sono comprensibili se guardate con l’ottica del guadagno economico e, soprattutto del breve e medio periodo. Ma se si vuole avere una visione con uno spettro più ampio, sul lungo e lunghissimo periodo, i danni causati dall’inquinamento possono rappresentare un costo, certamente ora rinviabile, ma solo in parte, insostenibile sia dal punto di vista finanziario che sociale. Peraltro le metropoli cinesi stanno già sperimentando gli effetti nocivi dello smog, che ha provocato costi sociali elevati nel campo medico e, di conseguenza, in quello lavorativo, innescando una spirale di conseguenze che ha allarmato i leader del paese. Il problema è concreto, soprattutto se guardato su scala mondiale, perché capace di provocare una serie di accadimenti fortemente destabilizzanti, sia sul piano fisico del pianeta, attraverso disastri naturali spesso provocati dall’innalzamento delle acque, sia su quello dell’alimentazione, provocando carestie e siccità. Questi fenomeni vanno a contribuire in maniera sostanziale alle migrazioni, sempre più massicce, dai paesi poveri, su cui influiscono già fortemente i conflitti in corso nel mondo. Come si comprende il problema dell’innalzamento della temperatura da problema meteorologico è diventato emergenza sociale con implicazioni in grado di scatenare guerre e stati di equilibrio fortemente instabile dannosi per la pace globale. Nella capitale peruviana si sono registrati incontri positivi, che hanno segnalato come la questione climatica sia presente nelle agende di numerosi governi, dove prima non trovava la giusta rilevanza. L’obiettivo resta quello di raggiungere una intesa, che sancisca l’impegno dei governi ad abbassare le emissioni di gas serra. Il problema resta l’incidenza che queste diminuzioni avranno come effetto riduttivo sul prodotto interno lordo di ogni singolo stato. L’alternativa è quella di trovare combustibili meno inquinanti che riescano a mantenere pressoché inalterato il livello di produttività. L’arco temporale sul quale si vuole intervenire deve essere relativamente breve per avere effetti apprezzabili, tuttavia il periodo sul quale sembrano concentrarsi verte come limite verso il 2025 o 2030, si tratta di 10 o 15 anni in cui un ulteriore riscaldamento potrebbe rappresentare un punto di non ritorno. Per questo motivo la conferenza di Lima deve essere un punto di partenza per continuare il negoziato anche nel 2015, dove si dovrà arrivare all’appuntamento di Parigi con accordi chiari, per non perdere tempo prezioso. Si tratta di elaborare un documento che contenga un quadro di riferimento che preveda la riduzione graduale delle emissioni di gas serra , in grado di contenere in maniera sostanziale l’innalzamento delle temperature; a questo dovrebbero aggiungersi modalità di controllo certe e sanzioni sicure per chi non rispetta gli accordi presi. Solo così potremmo affermare di avere intrapreso una seria lotta contro l’innalzamento globale delle temperature.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento