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giovedì 9 aprile 2015
La Moldova rallenta il proprio processo di adesione all'Unione Europea
Non c'è soltanto il caso ucraino a mettere in pericolo la stabilità dell’Europa orientale e le relazioni dell’Unione Europea con la Russia. All’orizzonte si profila anche il caso della Moldova, che già è al centro di un contenzioso per l’autoproclamata repubblica di Transnistria, a maggioranza abitata da popolazione russa, che intende distaccarsi da Chisinau per entrare nell’orbita di Mosca, un caso che presenta forti analogie con i territori orientali del paese ucraino. Nella Moldova vi è forte preoccupazione per il conflitto che vede Kiev opporsi a Mosca, per il timore della ripetizione del conflitto ucraino sul proprio territorio. Come paese appartenente all’ex Unione Sovietica, le paure della Moldova appaiono giustificate dalle mire espansionistiche di Putin e nel paese l’antidoto possibile viene identificato nella adesione all’Unione Europea. Si tratta dello stesso espediente pensato da Kiev e che ha dato il via al conflitto con la Russia. Per il momento i criteri di adesione a Bruxelles non sono ancora stati soddisfatti da Chisinau, la Moldova è una nazione con tre milioni e mezzo di abitanti, prevalentemente di lingua romena, che appare ancora lontana dall’ingresso nella Unione Europea per la presenza di un tasso elevato di corruzione ed una riforma dalla giustizia ancora insufficiente; nonostante queste mancanze Bruxelles ha lodato i progressi compiuti dalla Moldova per i passi avanti effettuati nel 2014 per raggiungere i livelli di standard minimi per entrare a fare parte dell’Unione Europea. Il panorama politico interno appare molto diviso: i tre partiti europeisti non sono più alleati per divergenze reciproche e l’attuale governo è sostenuto dai partiti democratico, liberal-democratico e dai comunisti. Questi ultimi sono fortemente critici verso il processo di integrazione europea e di fatto condizionano l’esecutivo in maniera negativa frenando l’azione del governo in questo senso. La data della richiesta di adesione era stata precedentemente fissata per Maggio , ma attualmente non esiste più alcuna ipotesi. Ufficialmente viene riconosciuta l’esigenza di presentarsi di fronte all’Unione Europea con una maggiore attuazione delle riforme richieste, in realtà, la pausa presa da Chisinau sembra essere giustificata dal timore di esasperare la situazione con la Russia e, sul fronte interno, con la repubblica separatista della Transnistria e con la regione meridionale della Gagauzia, altro territorio dove la maggioranza usa la lingua russa come idioma principale. Nonostante questi fattori, che costituiscono un freno all’integrazione europea, la condizione economica della Moldova ha costituito, prima dei fatti ucraini, il principale motivo per entrare nell’Unione Europea: il paese, infatti, è uno dei più poveri del continente, con una economia arretrata ancora basata principalmente sul settore agricolo e che, quindi, necessita di investimenti per modernizzare il proprio tessuto produttivo. L’entrata nell’Unione Europea potrebbe garantire livelli di sviluppo più elevato, mentre a Bruxelles permetterebbe di avvicinarsi ulteriormente all’Ucraina, andando ad riempire una vasta zona di confine, che il paese occupa, data la sua posizione incastonata tra la Romania ed, appunto l’Ucraina. Proprio in vista di una possibile entrata di Kiev nell’Unione Europea, Bruxelles avrebbe il controllo del territorio fino al confine russo ad eccezione della Bielorussia. L’obiettivo è ambizioso, anche se la Moldova può sembrare una adesione di importanza minore, le ragioni strategiche di una sua entrata nell’Unione Europea vengono reputate importanti, non di meno, però, Bruxelles è intenzionata a derogare dagli standard richiesti, che vengono usati anche come elemento di cautela nei confronti del comportamento della Russia. Per il momento appare conveniente ad entrambi le parti a rallentare il processo di integrazione per ovvie ragioni di opportunità, ma nel futuro prossimo, sia Bruxelles, che Chisinau manterranno senz’altro i loro programmi di avvicinamento.
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