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martedì 12 aprile 2016
La Gran Bretagna rischia la dissoluzione
Quello che non è riuscito al referendum scozzese o alla lunga guerra nell’Irlanda del Nord potrebbe essere causato dall’evasione nei paradisi fiscali. Perchè lo scandalo dei Panama Papers, che coinvolge in modo molto pesante il premier inglese Cameron può provocare ben di più che uno scandalo esclusivamente politico, ma può riguardare l’assetto sociale del Regno Unito e la sua integrità. Occorre ricordare che il referendum sull’uscita dall’Unione Europea è ormai imminente: il partito di maggioranza, quello conservatore è spaccato in due sulle intenzioni di voto, ma la parte favorevole a restare dentro a Bruxelles, sebbene con condizioni tutte particolari e vantaggiose soltanto per Londra, è quella che fa riferimento proprio a Cameron. Si comprende come la perdita di credibilità del premier, che prima ha negato un suo coinvolgimento nell’affare panamense e poi ha dovuto ammettere una verità scomoda, riduce le percentuali a favore della permanenza dentro a Bruxelles per una erosione dei consensi che appare, a questo punto, fisiologica. La conseguenza più pericolosa per l’integrità della Gran Bretagna è rappresentata dalla volontà del Galles e della Scozia di restare dentro all’Unione Europea in ogni caso, quindi, se questo scenario dovesse essere confermato da un voto negativo di Londra la Gran Bretagna non esisterebbe più, ma, ragionevolmente, si arriverebbe a parlare soltanto di Bretagna. L’evoluzione della situazione inglese andrebbe, cioè, incontro ad una sorta di dissoluzione nella quale i benefici attesi dall’uscita dall’Unione Europea verrebbero cancellati dalle loro stesse conseguenze. Già in questo momento la situazione politica appare difficile ed il paese si dirige verso una instabilità che determina profonda incertezza per l’economia. Le borse e gli operatori finanziari seguono con molta apprensione l’evolversi della situazione, essendo coscienti che una uscita da Bruxelles ridurrebbe drasticamente i loro margini operativi. Anche dal punto di vista sociale la condizione del paese non è delle migliori; come sottolineato dal capo dell’opposizione, il laburista Corbyn, la grande pressione fiscale sulle classi medie è ora maggiormente ingiustificata dalla esenzione dei super ricchi, che, in più, hanno goduto della possibilità di occultare nei paradisi fiscali gran parte dei loro redditi. Questo tema ha dimostrato di spaventare lo stesso Cameron che ha promesso una azione del governo conservatore di Londra per combattere l’evasione fiscale, prevedendo anche il reato penale per chi facilità l’esportazione illegale di capitali. Queste misura appaiono, però, tardive ed enunciate per la necessità di rimediare ad una situzione personale obiettivamente difficile, inoltre il fenomeno era conosciuto da tempo e non si mai voluto regolarizzare. Per questi motivi i tentativi di rimediare operati da Cameron sono apparsi da subito goffi e privi di efficacia sul piano politico mettendo in risalto l’attuale debolezza del primo ministro inglese. Il rischio concreto, nell’immediato è quello di dividere il paese ed acuire la profonda diseguaglianza presente nel tessuto sociale inglese, mettendo a rischio gli equilibri della società oltremanica. Per quanto riguarda le prospettive di restare all’interno dell’Unione Europea la questione diventa più difficile, l’uscita di Londra appare sempre più concreta e ciò dovrebbe provocare lo studio immediato delle contromisure da parte di Bruxelles, che, fino ad ora, ha puntato soltanto a fare concessioni al governo inglese per favorire il mantenimento della Gran Bretagna dentro il perimetro dell’Unione; inoltre si presenteranno i casi difficili riguardanti il Galles e la Scozia intenzionate a restare in Europa, che diventeranno delle fattispecie giuridiche nuove nel diritto comunitario, anche perchè appare molto probabile che Londra eserciterà pressioni in tal senso. Le sfide che si aprono con questi scenari costituiranno una prova di grande valore per Bruxelles che dovrà sapere gestire, in caso di uscita di Londra, tutta una serie di situazioni nuove, di cui non pare essere del tutto conscia.
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