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mercoledì 24 agosto 2016
La Corea del Nord lancia un missile balistico
La Corea del Nord avrebbe effettuato un lancio di un missile balistico, probabilmente in grado di trasportare una testata nucleare, da un sottomarino, di fronte alla propria costa orientale. Questo lancio è soltanto l’ultimo di una serie di altri lanci, effettuati in aperto contrasto con le risoluzioni delle Nazioni Unite, contro l’utilizzo di questa tecnologia militare, da pare di Pyongyang. Il fatto denuncia il costante pericolo che incombe sulla penisola coreana, a causa delle intemperanze del regime della Corea del Nord. Le cause dell’ennesima provocazione di Pyongyang sembrano essere di ordine esterno e di ordine interno. Per quanto riguarda lo scenario internazionale, il lancio segnala l’ennesima insofferenza di Pyongyang, verso le esercitazioni comuni, oramai diventate a cadenza annuale, tra le forze armate sudcoreane e quelle statunitensi. Lo scopo di queste esercitazioni è preparare la difesa di Seul da eventuali attacchi provenienti dall’esterno, in special modo dalla Corea del Nord, che ha più volte minacciato lo stato coreano meridionale, sia verbalmente, che con atti militari ostili. Infatti rientra tra queste minacce, la dichiarazione da parte della Corea del Nord, della possibilità di lanciare un attacco nucleare contro Seul; l’intenzione sarebbe quella di esercitare una difesa preventiva del territorio nordcoreano contro la presenza delle forze americane nelle acque coreane. Deve essere specificato che queste minacce si ripetono ogni volta che queste esercitazioni vengono effettuate ed in questa ripetizione si può leggere la volontà di Pyongyang di esercitare una pressione sulla propria popolazione. D’altro canto la pericolosità di questi atti militari, porta ad innalzare la possbilità che si verifichi un incidente, capace di provocare una escalation. Per quanto riguarda il fronte interno, il lancio del missile balistico, deve essere messo in relazione con operazioni dell’esercito nordcoreano starebbe compiendo nella zona smilitarizzata, presente tra i due paesi. Le forze di Pyongyang, infatti, starebbero collocando una grande quantità di mine dal lato settentrionale del confine. Una possibilità, che viene vagliata attentamente, sarebbe quella che l’operazione possa essere rivolta, non tanto verso la Corea del Sud, quanto verso gli oppositori interni, tra cui molti militari, che cercherebbero di fuggire al sud. Il significato di questa operazione potrebbe cercare, quindi, di limitare le fughe dal paese, provocate da situazioni di povertà e carestia e di un dissenso altrimenti impossibile da esprimere. A questo proposito si deve ricordare la fuga nella Corea del Sud, del secondo diplomatico più alto in grado presente nell’ambasciata nordcoreana di Londra; un segnale evidente, che anche nelle classi dirigenti del paese, il livello di scontento si sta incrementando.
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