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venerdì 17 febbraio 2017
Stati Uniti: le possibili conseguenze dell'abbandono della soluzione dei due stati
L’incontro tra Trump e Netanyahu segna il cambiamento del paradigma che aveva fino ad ora contrassegnato l’atteggiamento degli Stati Uniti circa la possibile soluzione del conflitto tra palestinesi ed israeliani; l’assunto infatti prevedeva la conclusione delle ostilità della lunga questione, grazie alla soluzione dei due stati su di un unico territorio. Il nuovo presidente statunitense ha affermato di considerare valide, se accettate da entrambe le parti, sia la soluzione di due stati, che quella di uno stato. Si tratta di una posizione almeno confusa e poco chiara, che pare funzionale soltanto alle ambizioni di una parte di Israele, ben rappresentata al governo e, sopratutto, di Netanyahu, che ha più volte manifestato pubblicamente l’insofferenza verso una soluzione che dia sovranità territoriale al popolo palestinese. La dichiarazione di Trump sembra evidenziare un approccio poco definito al problema tra israeliani e palestinesi, risultato, probabilmente di una scarsa informazione e poca conoscenza delle conseguenze di una tale visione. Favorire implicitamente la parte che dispone già di uno stato e di una organizzazione amministrativa e burocratica ben definita, rischia di fare esplodere nuovamente in modo grave la situazione tra le due parti, giacché appare altamente improbabile che i palestinesi possano accettare nella regione soltanto l’esistenza dello stato israeliano, senza un’analoga entità statale espressione delle istanza palestinesi. Il cambio alla Casa Bianca è stato visto favorevolmente dal governo di Tel Aviv, che negli otto anni democratici, ha patito l’avversione di Obama, dovuta proprio al comportamento di Netanyahu, troppo inaffidabile per la politica che Kerry voleva portare avanti circa la soluzione dei due stati. La posizione ambigua di Trump rischia di non permettere più la creazione di uno stato palestinese e ciò potrebbe provocare uno spostamento della classe dirigente palestinese verso posizioni più estreme, funzionali a stati desiderosi di diventare i paladini di questa causa, per ragioni e motivi politici che vanno oltre la stretta contingenza. Potrebbe essere il caso dell’Iran, che, seppure appartenente al ramo sciita dell’islam, userebbe le ragioni palestinesi, per ragioni strumentali nel confronto con l’Arabia Saudita ed altri stati sunniti. Ciò potrebbe essere la naturale evoluzione per contrastare le relazioni, reali anche se non ufficiali, che Israele ha stretto con l’Arabia Saudita, l’Egitto e la Giordania ed altri stati sunniti. Il principale motivo di queste alleanze sono la prevenzione ed il contrasto potenziale allo Stato islamico ed a altri movimenti radicali, per evitare che le attenzioni del terrorismo islamico siano rivolte anche contro Israele, tuttavia Tel Aviv ha in comune con gli stati sunniti l’avversione allo stato iraniano, che teme anche come potenza nucleare regionale, un sentimento condiviso proprio con l’Arabia Saudita. Nelle intenzioni del governo israeliano ci sarebbe l’intenzione di sfruttare questi contatti con gli stati arabi, per favorire un processo di pace stabile e duraturo con i palestinesi, ma che potrebbe anche non prevedere la creazione di uno stato sovrano palestinese. Il rischio è che gli stati arabi sacrifichino le ambizioni dei palestinesi per allacciare legami con uno stato militarmente forte come è Israele e che gode del pieno appoggio statunitense, ancora più rinforzato dalla presidenza di Trump. Senza il bilanciamento di una poltica diplomatica analoga a quella condotta da Obama e Kerry, che aveva come obiettivo la creazione dei due stati, i palestinesi rischiano di entrare in una sorta di isolamento, che potrebbe essere rotto con una vicinanza all’Iran. Questa possibilità potrebbe diventare realtà se gli stati sunniti non ottenessero risultati favorevoli ai palestinesi; il rischio è quello di vedere la continuazione della tattica di Netanyahu di allontanare ogni decisione definitiva per guadagnare tempo con il fine di incrementare gli insediamenti e presentare poi il fatto compiuto. Si rischia di arrivare ad uno scenario di ripresa del terrorismo palestinese e ad un ritorno a posizioni radicali di Teheran, anche sollecitate dalla volontà di revisione del trattato sul nucleare, espresse da Trump. La questione palestinese rischia così di tornare al centro dello scenario internazionale, ma con condizioni pericolose per l’equilibrio regionale e mondiale.
United States: the possible consequences of abandoning the two-state solution
The
meeting between Trump and Netanyahu scored the paradigm shift that had
so far marked the US attitude about the possible solution of the
conflict between Palestinians and Israelis; the
assumption in fact provided for the conclusion of the long question
hostilities, thanks to the two-state solution on a single territory. The new US president stated that he considered valid, if accepted by both sides, both the two-state solution, that of a state. It
is at least a confused and unclear position, which seems only
functional to the ambitions of a part of Israel, well represented in the
government and, above all, Netanyahu, who has repeatedly publicly
demonstrated the intolerance towards a solution that gives territorial
sovereignty to the Palestinian people. The
Trump statement seems to highlight a little-defined approach to the
problem between the Israelis and Palestinians, a result probably of a
lack of information and little knowledge of the consequences of such a
vision. Implicitly
encouraging the part that already has a state and an administrative and
bureaucratic organization well defined, it is likely to blow up again
seriously the situation between the two sides, since it appears highly
unlikely that the Palestinians will accept only the existence in the
region the Israeli state, no state entity similar expression of Palestinian instance. The
change in the White House was seen favorably by the Israeli government,
which in the eight democratic years, suffered the dislike of Obama,
precisely due to Netanyahu's behavior, too unreliable for policy that
Kerry wanted to carry on about the solution of two states. The
ambiguous position of Trump threatens not to allow the creation of a
Palestinian state, and this may cause a shift in the Palestinian
leadership towards more extreme positions, functional state eager to
become the champions of this cause, for reasons and political reasons
that go beyond the narrow contingency. It
could be the case of Iran, which, although belonging to the Shiite
branch of Islam, would use Palestinian reasons, for instrumental reasons
in comparison with Saudi Arabia and other Sunni states. This
could be the natural evolution to counter the reports, real though not
official, that Israel has with Saudi Arabia, Egypt and Jordan and other
Sunni states. The
main reason for these alliances are prevention and the potential
contrast to the Islamic State and other radical movements, to avoid the
attentions of Islamic terrorism are also aimed against Israel, but Tel
Aviv has in common with the Sunni states aversion to Iranian state, which is also concerned as a regional nuclear power, a sentiment shared just with Saudi Arabia. In
the intentions of the Israeli government would have the intention to
take advantage of these contacts with the Arab states, to promote a
stable and lasting peace process with the Palestinians, but that may not
even provide for the establishment of a sovereign Palestinian state. The
risk is that the Arab states sacrifice the ambitions of the
Palestinians to establish links with a state like Israel is militarily
strong and enjoys the full US support, even more reinforced by the Trump
presidency. Without
the balance of a diplomatic agriculture policies similar to those
conducted by Obama and Kerry, which had as its goal the creation of two
states, the Palestinians are likely to get in a kind of isolation, that
could be broken with a closeness to Iran. This possibility could become reality if states Sunnis did not get favorable results to the Palestinians; the
risk is to see the continuation of the tactics of Netanyahu to remove
any final decision to buy time with the aim to increase settlements and
then present the fait accompli. You
are likely to get to a Palestinian terrorist recovery scenario and a
return to radical positions of Tehran, also stressed the willingness of
revision of the Treaty on nuclear power, expressed by Trump. The
Palestinian issue as well is likely to return to the center of the
international scenario, but with dangerous conditions to the regional
and global balance.
Estados Unidos: las posibles consecuencias de abandonar la solución de dos estados
La
reunión entre Netanyahu Trump y anotó el cambio de paradigma que había
marcado hasta ahora la actitud de Estados Unidos sobre la posible
solución del conflicto entre palestinos e israelíes; el
supuesto de hecho previsto en la conclusión de las hostilidades de
interrogación largas, gracias a la solución de dos estados en un solo
territorio. El
nuevo presidente de Estados Unidos indicó que él considera válida, si
es aceptada por ambas partes, tanto en la solución de dos estados, el de
un estado. Es
por lo menos una posición confusa y poco clara, que parece sólo son
funcionales a las ambiciones de una parte de Israel, bien representada
en el gobierno y, sobre todo, Netanyahu, que tiene en varias ocasiones
demostró públicamente la intolerancia hacia una solución que da
soberanía territorial al pueblo palestino. La
declaración de Trump parece poner en evidencia un enfoque poco definido
al problema entre israelíes y palestinos, probablemente resultado de
una falta de información y poco conocimiento de las consecuencias de tal
visión. animando
implícitamente a la parte que ya tiene un Estado y una organización
administrativa y burocrática bien definida, es probable que estallen de
nuevo gravemente a la situación entre las dos partes, ya que parece muy
poco probable que los palestinos aceptar sólo la existencia en la región
el estado de Israel, ninguna entidad estatal expresión similar de ejemplo palestina. El
cambio en la Casa Blanca fue visto favorablemente por el gobierno
israelí, que en los ocho años democráticas, sufrió el rechazo de Obama,
precisamente debido a la conducta de Netanyahu, demasiado poco fiables
para la política que Kerry quería continuar acerca de la solución de dos estados. La
posición ambigua de Trump amenaza con no permitir la creación de un
estado palestino, y esto puede causar un cambio en la dirección
palestina hacia posiciones más extremas, estado funcional deseosos de
convertirse en los campeones de esta causa, por razones políticas y
razones que van más allá de la contingencia estrecha. Podría
ser el caso de Irán, que, a pesar de que pertenece a la rama chiíta del
Islam, utilizaría razones palestinos, por razones instrumentales en
comparación con Arabia Saudí y otros estados sunitas. Esta
podría ser la evolución natural para contrarrestar los informes, real,
aunque no oficial, que Israel tiene con Arabia Saudita, Egipto y
Jordania y otros estados sunitas. La
razón principal de estas alianzas son la prevención y el potencial
contraste con el Estado islámico y otros movimientos radicales, para
evitar las atenciones de terrorismo islámico también están dirigidas
contra Israel, pero Tel Aviv tiene en común con los Estados suníes
aversión a estado iraní, que también se refiere como potencia nuclear regional, un sentimiento compartido solo con Arabia Saudita. En
las intenciones del gobierno israelí tendría la intención de aprovechar
estos contactos con los países árabes, para promover un proceso de paz
estable y duradera con los palestinos, sino que ni siquiera puede prever
el establecimiento de un estado palestino soberano. El
riesgo es que los estados árabes sacrifican las aspiraciones de los
palestinos para establecer vínculos con un Estado como Israel es
militarmente fuerte y cuenta con el apoyo total de Estados Unidos, aún
más reforzada por la presidencia Trump. Sin
el equilibrio de una políticas agrícolas diplomáticos similares a las
llevadas a cabo por Obama y Kerry, que tenían como objetivo la creación
de dos estados, los palestinos son propensos a entrar en una especie de
aislamiento, que se podía romper con una cercanía con Irán. Esta posibilidad podría convertirse en realidad si los estados sunitas no consiguieron resultados favorables a los palestinos; el
riesgo es ver la continuación de las tácticas de Netanyahu para
eliminar cualquier decisión final para ganar tiempo con el objetivo de
aumentar los asentamientos y luego presentar el hecho consumado. Es
probable que llegar a una situación de recuperación terrorista
palestina y el retorno a las posiciones radicales de Teherán, también
hizo hincapié en la disposición de revisión del Tratado sobre la energía
nuclear, expresada por Trump. La
cuestión palestina es así probable que vuelva al centro del escenario
internacional, pero con condiciones peligrosas para el equilibrio
regional y global.
USA: Die möglichen Folgen der Zwei-Staaten-Lösung zu verlassen
Das
Treffen zwischen Trump und Netanjahu hat den Paradigmenwechsel, der
bisher die US-Haltung über die mögliche Lösung des Konflikts zwischen
Palästinensern und Israelis markiert hatte; die
Annahme, in der Tat für den Abschluss der langen Frage Anfeindungen,
dank der Zwei-Staaten-Lösung auf einem einzigen Gebiet zur Verfügung
gestellt. Der
neue US-Präsident erklärte, dass er als gültig betrachtet, die von
beiden Seiten akzeptiert, wenn sowohl die Zwei-Staaten-Lösung, die eines
Staates. Es
ist zumindest eine verworrene und unklare Position, die den Ambitionen
eines Teils Israel nur funktional scheint, auch in der Regierung
vertreten, und vor allem, Netanyahu, der immer wieder unter Beweis
gestellt hat öffentlich die Intoleranz gegenüber einer Lösung, die
territoriale Souveränität gibt für das palästinensische Volk. Der
Trump Aussage scheint ein wenig definierten Herangehensweise an das
Problem zwischen den Israelis und Palästinensern, ein Ergebnis,
wahrscheinlich aus Mangel an Informationen und wenig Wissen über die
Folgen einer solchen Vision zu markieren. Implizit
den Teil ermutigend, die bereits einen Zustand hat und eine
administrative und bürokratische Organisation gut definiert ist, ist es
wahrscheinlich, wieder Luft zu sprengen ernst die Situation zwischen den
beiden Seiten, da es höchst unwahrscheinlich erscheint, dass die
Palästinenser nur die Existenz in der Region akzeptieren der israelische Staat, keine staatliche Einrichtung ähnlicher Ausdruck der palästinensischen Instanz. Der
Wechsel im Weißen Haus wurde von der israelischen Regierung positiv
gesehen, die in den acht demokratischen Jahren die Abneigung gegen Obama
gelitten, gerade wegen Netanjahus Verhalten, zu unzuverlässig für die
Politik, die Kerry von zumachen über die Lösung gesucht zwei Zustände. Die
zweideutige Position Trump droht nicht die Schaffung eines
palästinensischen Staates zu ermöglichen, und dies kann eine
Verschiebung in der palästinensischen Führung zu mehr extremen
Positionen, Funktionszustand eifrig führen die Verfechter dieser
Ursache, aus Gründen, aus politischen Gründen zu werden, gehen über den engen Kontingenz. Es
könnte der Fall Iran sein, die, wenn auch in der schiitischen Zweig des
Islam gehören, palästinensischen Gründen verwenden würde, für die
instrumentelle Gründe im Vergleich zu Saudi-Arabien und anderen
sunnitischen Staaten. Dies
könnte die natürliche Entwicklung sein, die Berichte zu begegnen, real,
wenn auch nicht offiziell, dass Israel hat mit Saudi-Arabien, Ägypten
und Jordanien und anderen sunnitischen Staaten. Der
Hauptgrund für diese Allianzen sind die Prävention und das Potential
Gegensatz zu den islamischen Staat und andere radikale Bewegungen,
werden die Aufmerksamkeit des islamischen Terrorismus zu vermeiden, auch
gegen Israel gerichtet, aber Tel Aviv hat gemeinsam mit der
sunnitischen Staaten Abneigung gegen iranische Staat, der auch als regionale Kernkraft, ein Gefühl teilten nur mit Saudi-Arabien geht. In
den Absichten der israelischen Regierung würde die Absicht haben, die
Vorteile dieser Kontakte mit den arabischen Staaten zu nehmen, einen
stabilen und dauerhaften Friedensprozess mit den Palästinensern zu
fördern, sondern dass für die Errichtung eines souveränen
palästinensischen Staates nicht einmal zur Verfügung stellen kann. Das
Risiko besteht darin, dass die arabischen Staaten die Ambitionen der
Palästinenser opfern Links zu etablieren mit einem Staat wie Israel
militärisch stark ist, und genießt die volle Unterstützung der USA, noch
mehr von der Präsidentschaft Trump verstärkt. Ohne
die Balance einer diplomatischen Landwirtschaftspolitik, die denen der
Leitung von Obama und Kerry, die als Ziel die Schaffung von zwei Staaten
hatten, sind die Palästinenser wahrscheinlich in einer Art Isolation zu
erhalten, die mit einer Nähe zum Iran gebrochen werden konnte. Diese
Möglichkeit könnte Wirklichkeit werden, wenn Staaten Sunniten nicht
positive Ergebnisse für die Palästinenser bekommen haben; das
Risiko ist die Fortsetzung der Taktik von Netanjahu sehen eine
endgültige Entscheidung zu entfernen Zeit mit dem Ziel, zu kaufen
Siedlungen zu erhöhen und dann die fait accompli präsentieren. Sie
sind wahrscheinlich zu einem palästinensischen Terror Recovery-Szenario
und eine Rückkehr zu radikalen Positionen von Teheran zu bekommen,
betonte auch die Bereitschaft der Revision des Vertrags über die
Kernkraft, von Trump ausgedrückt. Die
palästinensische Frage ist wahrscheinlich auch zum Zentrum des
internationalen Szenario zurück, aber mit Gefahren für das regionale und
globale Gleichgewicht.
États-Unis: les conséquences possibles de l'abandon de la solution à deux Etats
La
rencontre entre Trump et Netanyahu a marqué le changement de paradigme
qui avait jusqu'à présent marqué l'attitude des États-Unis au sujet de
la solution possible du conflit entre Palestiniens et Israéliens; l'hypothèse
de fait prévue pour la conclusion des hostilités d'interrogation
longue, grâce à la solution à deux Etats sur un seul territoire. Le
nouveau président américain a déclaré qu'il considérait valide, si elle
est acceptée par les deux parties, à la fois la solution à deux Etats,
celui d'un Etat. Il
est au moins une position confuse et incertaine, qui semble seulement
fonctionnelle aux ambitions d'une partie d'Israël, bien représentés au
sein du gouvernement et, surtout, Netanyahu, qui a démontré à maintes
reprises publiquement l'intolérance à l'égard d'une solution qui donne
la souveraineté territoriale au peuple palestinien. La
déclaration Trump semble mettre en évidence une approche peu définie au
problème entre les Israéliens et les Palestiniens, un résultat sans
doute d'un manque d'information et peu de connaissances sur les
conséquences d'une telle vision. encourager
Implicitement la partie qui a déjà un Etat et une organisation
administrative et bureaucratique bien définie, il est probable de faire
sauter à nouveau au sérieux la situation entre les deux parties, car il
semble très peu probable que les Palestiniens accepteront seulement
l'existence dans la région l'Etat d'Israël, aucune entité étatique expression similaire d'instance palestinienne. Le
changement à la Maison Blanche a été vu favorablement par le
gouvernement israélien, qui, dans les huit ans démocratiques, a subi la
haine d'Obama, précisément en raison du comportement de Netanyahu, trop
peu fiable pour la politique que Kerry voulait poursuivre au sujet de la
solution de deux états. La
position ambiguë de Trump menace de ne pas permettre la création d'un
Etat palestinien, et cela peut entraîner un changement dans la direction
palestinienne vers des positions plus extrêmes, l'état fonctionnel
désireux de devenir les champions de cette cause, pour des raisons et
des raisons politiques qui vont au-delà de la contingence étroite. Ce
pourrait être le cas de l'Iran, qui, quoique appartenant à la branche
chiite de l'Islam, utiliserait des raisons palestiniennes, pour des
raisons instrumentales en comparaison avec l'Arabie saoudite et d'autres
Etats sunnites. Cela
pourrait être l'évolution naturelle pour contrer les rapports, réels
mais non officielle, ce qu'Israël a avec l'Arabie Saoudite, l'Egypte et
la Jordanie et d'autres Etats sunnites. La
raison principale de ces alliances sont la prévention et le contraste
potentiel pour l'État islamique et d'autres mouvements radicaux, pour
éviter les attentions du terrorisme islamique sont également dirigées
contre Israël, mais Tel-Aviv a en commun avec les Etats sunnites
aversion pour Etat
iranien, qui est également préoccupé comme une puissance nucléaire
régionale, un sentiment partagé seulement avec l'Arabie Saoudite. Dans
les intentions du gouvernement israélien aurait l'intention de tirer
parti de ces contacts avec les Etats arabes, de promouvoir un processus
de paix stable et durable avec les Palestiniens, mais qui peuvent même
pas prévoir la création d'un Etat palestinien souverain. Le
risque est que les Etats arabes sacrifient les ambitions des
Palestiniens à établir des liens avec un Etat comme Israël est
militairement fort et bénéficie du soutien américain complet, encore
plus renforcée par la présidence Trump. Sans
l'équilibre d'un diplomatiques politiques agricoles similaires à celles
menées par Obama et Kerry, qui avait pour but la création de deux
Etats, les Palestiniens sont susceptibles d'obtenir dans une sorte
d'isolement, qui pourrait être rompu avec une proximité avec l'Iran. Cette possibilité pourrait devenir réalité si les états sunnites n'a pas obtenu des résultats favorables aux Palestiniens; le
risque est de voir la poursuite de la tactique de Netanyahu pour
éliminer toute décision finale d'acheter du temps dans le but
d'augmenter les colonies, puis présenter le fait accompli. Vous
êtes susceptible d'obtenir un scénario de récupération terroriste
palestinien et un retour à des positions radicales de Téhéran, a
également souligné la volonté de la révision du traité sur l'énergie
nucléaire, exprimé par Trump. La
question palestinienne est ainsi susceptible de revenir au centre de la
scène internationale, mais avec des conditions dangereuses pour
l'équilibre régional et mondial.
Estados Unidos: as possíveis consequências de abandonar a solução de dois Estados
O
encontro entre Trump e Netanyahu marcou a mudança de paradigma que até
agora tinha marcado a atitude dos Estados Unidos sobre a possível
solução do conflito entre palestinos e israelenses; o
pressuposto de fato prevista a conclusão das longas pergunta
hostilidades, graças à solução de dois Estados em um único território. O
novo presidente dos EUA afirmou que ele considerado válido, se for
aceite por ambas as partes, tanto a solução de dois Estados, o de um
estado. É,
pelo menos, uma posição confusa e obscura, que parece apenas funcional
às ambições de uma parte de Israel, bem representados no governo e,
acima de tudo, Netanyahu, que tem repetidamente demonstrado publicamente
a intolerância para com uma solução que dá soberania territorial para o povo palestino. A
declaração Trump parece destacar uma abordagem pouco definida para o
problema entre israelenses e palestinos, resultado, provavelmente, de
uma falta de informação e pouco conhecimento das consequências de uma
tal visão. Implicitamente
incentivando a parte que já tem um Estado e uma organização
administrativa e burocrática bem definido, é provável para explodir
novamente seriamente a situação entre os dois lados, uma vez que parece
altamente improvável que os palestinos vão aceitar apenas a existência
na região o estado de Israel, nenhuma expressão similar de exemplo palestino entidade estatal. A
mudança na Casa Branca foi visto com bons olhos pelo governo
israelense, que nos oito anos democráticas, sofreu a antipatia de Obama,
precisamente devido ao comportamento de Netanyahu, também não confiável
para a política que Kerry quis continuar com a solução de dois estados. A
posição ambígua de Trump ameaça não para permitir a criação de um
Estado palestino, e isso pode causar uma mudança na liderança palestina
para posições mais extremas, estado funcional ansioso para se tornar os
campeões desta causa, por motivos e razões políticas que vão além da contingência estreita. Poderia
ser o caso do Irã, que, embora pertencentes ao ramo xiita do Islã,
usaria razões palestinas, por razões instrumentais, em comparação com a
Arábia Saudita e outros países sunitas. Esta
poderia ser a evolução natural para combater os relatórios, real,
embora não oficial, que Israel tem com a Arábia Saudita, Egito e
Jordânia e outros países sunitas. A
principal razão para estas alianças são a prevenção eo contraste
potencial para o Estado islâmico e outros movimentos radicais, para
evitar as atenções de terrorismo islâmico também são dirigidas contra
Israel, mas Tel Aviv tem em comum com os Estados sunitas aversão ao estado
iraniano, que também está em causa como uma potência nuclear regional,
um sentimento compartilhado apenas com a Arábia Saudita. Nas
intenções do governo israelense teria a intenção de tirar proveito
desses contatos com os países árabes, para promover um processo de paz
estável e duradoura com os palestinos, mas que não pode mesmo prever a
criação de um Estado palestino soberano. O
risco é que os países árabes sacrificar as ambições dos palestinos a
estabelecer ligações com um Estado como Israel é militarmente forte e
conta com o apoio total dos Estados Unidos, reforçado ainda mais pela
Presidência Trump. Sem
o equilíbrio de uma diplomáticas políticas agrícolas semelhantes às
realizadas por Obama e Kerry, que tinha como objectivo a criação de dois
estados, os palestinos são susceptíveis de entrar em uma espécie de
isolamento, que pode ser quebrada com uma proximidade com o Irã. Esta possibilidade poderia tornar-se realidade se estados sunitas não obter resultados favoráveis aos palestinos; o
risco é ver a continuação das táticas de Netanyahu para remover
qualquer decisão final para ganhar tempo com o objectivo de aumentar os
assentamentos e, em seguida, apresentar o facto consumado. É
provável que você chegar a um cenário de recuperação terrorista
palestino e um retorno a posições radicais de Teerã, também enfatizou a
disposição de revisão do Tratado sobre a energia nuclear, expressa por
Trump. A
questão palestina também é provável que voltar ao centro do cenário
internacional, mas com condições perigosas para o equilíbrio regional e
global.
Соединенные Штаты: возможные последствия отказа от двух государств
Встреча
между Трампом и Нетаньяху забил сдвиг парадигмы, что до сих пор
ознаменовавший отношение США о возможном решении конфликта между
палестинцами и израильтянами; предположение
фактически предусмотрено заключение длинный вопрос военных действий,
благодаря сосуществования двух государств на одной территории. Новый
президент США заявил, что он считается действительным, если оно будет
принято обеими сторонами, как двух государств, что состояния. Это
по крайней мере, запутанным и неясным положением, которое, кажется,
работает только с амбициями части Израиля, хорошо представлены в
правительстве и, прежде всего, Нетаниягу, который неоднократно публично
продемонстрировал нетерпимость к решению, которое дает территориальный
суверенитет палестинскому народу. В
заявлении Трампа, кажется, чтобы выделить немного определенный подход к
проблеме между израильтянами и палестинцами, в результате, вероятно,
из-за недостатка информации и мало знаний о последствиях такого видения.
Косвенно
поощрения ту часть, которая уже имеет государственную и
административную и бюрократическую организацию четко определенной,
вполне вероятно, взорвать снова серьезно ситуацию между двумя сторонами,
поскольку представляется крайне маловероятным, что палестинцы будут
принимать только существование в регионе израильское государство, ни одно государство юридическое лицо подобное выражение палестинского экземпляра. Изменение
в Белом доме был замечен выгодно израильским правительством, которое в
восьми демократических лет, страдал неприязнь Обамы, именно из-за
поведения Нетаньяху, слишком ненадежной для политики, что Керри хотел
вести о решении два состояния. Неоднозначная
позиция Трампа грозит не допустить создание палестинского государства, и
это может вызвать сдвиг палестинского руководства к более крайних
позиций, функциональное состояние жаждущего стать чемпионами этой
причины, по причинам и политическим причинам, которые идут за узкие случайности. Это
может быть в случае Ирана, который, хотя и принадлежат к шиитской ветви
ислама, использовал бы палестинские причины, по инструментальным
причинам в сравнении с Саудовской Аравией и другими суннитскими
государствами. Это
может быть естественной эволюции, чтобы противостоять отчеты, реальный,
хотя и не официальный, что Израиль с Саудовской Аравии, Египта и
Иордании и других суннитских государств. Основной
причиной этих союзов являются профилактика и потенциальный контраст по
отношению к исламским государством и другими радикальными движениями,
чтобы избежать внимания исламского терроризма также направлены против
Израиля, но Тель-Авив имеет общего с суннитских государств неприятия иранское государство, которое также касается как региональной ядерной энергетики, мнение разделяют только с Саудовской Аравией. В
намерениях израильского правительства будет иметь намерение
воспользоваться этими контактами с арабскими странами, в целях
содействия стабильного и прочного мирного процесса с палестинцами, но
это не может даже обеспечить создание суверенного палестинского
государства. Риск
заключается в том, что арабские государства пожертвовать амбиции
палестинцев установить связи с государством, как Израиль является
сильной в военном и пользуется полной поддержкой США, еще более
усиленную президентства Трампа. Без
баланса дипломатической политики сельского хозяйства, аналогичных тем,
проведенное Обамой и Керри, который имел своей целью создание двух
государств, палестинцы, скорее всего, попадают в своего рода изоляции,
которая может быть нарушена с близостью к Ирану. Эта возможность может стать реальностью, если государства-сунниты не получили благоприятные результаты для палестинцев; риск
увидеть продолжение тактики Нетаньяху, чтобы удалить любое
окончательное решение, чтобы выиграть время с целью увеличения
поселений, а затем представить свершившегося факта. Вы,
вероятно, чтобы добраться до палестинской террористической сценарии
восстановления и возвращения к радикальным позициям Тегерана, также
подчеркнул готовность пересмотра Договора о ядерной энергетике,
выраженную Трампа. Палестинский
вопрос, а, скорее всего, вернется в центр международного сценария, но с
опасными условиями труда на региональном и глобальном балансе.
美國:放棄兩個國家的解決方案可能帶來的後果
特朗普與內塔尼亞胡的會談取得的範式轉變,迄今大約標記巴勒斯坦人和以色列人之間衝突的可能解決美國的態度;事實上假設提供了長期敵對狀態問題的結論,這要歸功於單一境內兩個國家的解決方案。美國新總統說,他認為是有效的,如果雙方接受,無論是兩個國家的解決方案,即一個國家的。這至少是一個混亂和不明確的位置,這似乎是唯一的功能以色列的一部分的野心,以及在政府代表,首先,內塔尼亞胡,誰曾多次公開表明,其解決方案的不寬容,讓領土主權巴勒斯坦人民。特朗普聲明似乎要突出一點定義的方法,以色列人和巴勒斯坦人,可能是缺乏信息和這樣一個願景的後果知之甚少結果之間的問題。隱含令人鼓舞的是,已經有明確定義的狀態和行政和官僚機構的一部分,它很可能再次嚴重炸毀的情況雙方,因為它似乎不大可能,巴勒斯坦人將在該地區只接受存在以色列國,巴勒斯坦實例沒有國家實體類似的表達。在白宮的變化是由以色列政府,這在民主黨派年,遭遇奧巴馬的厭惡,正是由於內塔尼亞胡的行為,太不可靠的政策克里想進行有關的解決方案,可見毫不遜色兩種狀態。特朗普的曖昧立場威脅不給巴勒斯坦國的建立,而這可能會導致巴勒斯坦領導人朝著更極端立場的轉變,功能狀態渴望成為這項事業的冠軍,其原因和去政治原因超越了狹義的偶然性。這可能是伊朗,其中,雖然屬於伊斯蘭教的什葉派分支,將使用巴勒斯坦原因,在比較工具的原因與沙特等遜尼派國家的情況。這可能是自然進化反擊報導,真正雖然不是官方的,即以色列與沙特阿拉伯,埃及和約旦等遜尼派國家。這些聯盟的主要原因是預防和潛在的對比伊斯蘭國和其他激進運動,以避免伊斯蘭恐怖主義的關注也瞄準攻擊以色列人,但特拉維夫的共同之處與遜尼派國家的反感伊朗國家,也關注作為一個地區核電,剛剛與沙特持同樣觀點。在以色列政府的意圖本來打算採取與阿拉伯國家這些聯繫人的優勢,推動與巴勒斯坦穩定和持久的和平進程,但可能甚至沒有為建立一個主權的巴勒斯坦國。風險在於,阿拉伯國家犧牲巴勒斯坦人的野心建立聯繫與一個國家像以色列軍事強國,並享有完整的美國的支持,更是由特朗普總統加強。如果沒有類似的奧巴馬和克里進行的,其中有作為自己的目標兩個國家的建立外交農業政策的平衡,巴勒斯坦很可能會處於一種孤立的,這可能與一個親近伊朗被打破就搞定了。這種可能性有可能成為現實,如果國家的遜尼派沒有得到有利的結果對巴勒斯坦人的;風險是看到內塔尼亞胡的策略的延續,以消除任何最終決定購買的時間,目的是增加定居點,然後呈現既成事實。你可能會得到一個巴勒斯坦恐怖分子恢復方案,並回歸到德黑蘭的激進的立場,還強調條約的修訂對核電的意願,由特朗普表示。巴勒斯坦問題以及可能重返國際局勢的中心,但危險的條件下,以區域和全球的平衡。
米国:2国家解決を放棄することが可能な結果
トランプとネタニヤフの間の会議はこれまでにパレスチナ人とイスラエル人の間の紛争の可能な解決策についての米国の態度をマークしていたパラダイムシフトを獲得しました。実際には仮定は、長い質問敵対行為の締結のために単一の領土上の2つの状態のソリューションのおかげで提供します。米国の新大統領は、両側で受け入れ、両方の2国家解決、状態の場合、彼は、有効であると考えていることを述べました。それは、少なくとも十分に政府に表さイスラエルの一部の野望にのみ機能思わ混乱し、不明瞭な位置、であり、上記のすべて、ネタニヤフ、繰り返し公に領土主権を与える解決に向けて不寛容を示した人パレスチナ人へ。トランプ文は、おそらく情報と、このようなビジョンの結果の少しの知識の欠如の結果をイスラエルとパレスチナ間の問題にはほとんど定義されたアプローチを強調するようです。暗黙のうちにすでに状態と行政と官僚組織を持って明確に定義された部分を奨励、パレスチナ人が地域で唯一の存在を受け入れる可能性はほとんど表示されますので、双方の間で真剣にもう一度状況を爆破する可能性がありますイスラエルの状態、パレスチナのインスタンスの無い状態のエンティティ類似表現。ホワイトハウスの変化は、ケリーはのソリューションについてに運ぶために望んでいたことを政策のためにあまりにも信頼できない、正確に起因ネタニヤフの行動に、8民主年間で、オバマ氏の嫌悪に苦しんイスラエル政府によって好意的に見られました二つの状態。トランプの曖昧な位置は、パレスチナ国家の作成を許可しない恐れがあり、これは上の理由と行く政治的な理由のために、この原因のチャンピオンになることを熱望し、より極端な位置に向けてパレスチナ指導部のシフト、機能状態を引き起こすこともあり狭い不測の事態を超えました。それはイスラム教のシーア派のブランチに属するものの、サウジアラビアや他のスンニ派の州と比較して、楽器の理由で、パレスチナの理由を使用することになり、イランの場合、可能性があります。これは、イスラエルはサウジアラビア、エジプト、ヨルダン、他のスンニ派の状態に持っていることを、報告書、しかし本物ではない公式に対抗するための自然な進化である可能性があります。これらの提携の主な理由は予防であり、イスラーム過激派の注目を避けるために、イスラム国家と他のラジカルの動き、と電位コントラストはまた、イスラエルに対して目的としているが、テルアビブは、スンニ派の状態嫌悪にと共通に持っていますまた、地域の原子力発電として懸念しているイランの状態、ただサウジアラビアと共有感情。イスラエル政府の意向ではパレスチナ人との安定と持続的な和平プロセスを促進するために、アラブ諸国でこれらの連絡先を利用する意図を持っているだろうが、それはあっても主権パレスチナ国家の樹立のために提供することはできません。リスクは、アラブ諸国がイスラエルのような状態でリンクを確立するために、パレスチナ人の野望を犠牲にすることである軍事的に強く、さらに多くのトランプの大統領によって補強され、完全な米国のサポートを、楽しんでいます。その目標として二つの状態の作成を持っていたオバマとケリーが行ったものと同様の外交農業政策のバランスがなければ、パレスチナ人はイランへの近さで破壊することができ、分離の種類、で取得する可能性があります。状態スンニ派がパレスチナ人に有利な結果が得られなかった場合は、この可能性が現実になる可能性があり、リスクは既成事実を和解金を増加させることが目的で時間を買う、次に提示する任意の最終決定を削除するには、ネタニヤフの戦術の継続を確認することです。あなたがパレスチナのテロ回復シナリオとテヘランの基の位置への復帰を取得する可能性があり、また、トランプによって発現、原子力発電に条約の改正の意欲を強調しました。同様にパレスチナ問題はなく、危険な状態と地域、世界のバランスに、国際的なシナリオの中心に戻る可能性があります。
الولايات المتحدة الأمريكية: العواقب المحتملة من التخلي عن حل الدولتين
وسجل
اللقاء بين ترامب ونتنياهو النقلة النوعية التي تميزت حتى الآن موقف
الولايات المتحدة بشأن حل ممكن للصراع بين الفلسطينيين والإسرائيليين. الافتراض في الواقع ينص على انتهاء الأعمال العدائية مسألة طويلة، وذلك بفضل حل الدولتين على أرض واحدة. وقال الرئيس الأمريكي الجديد أنه يعتبر ساري المفعول، إذا قبلت من قبل الطرفين، فإن كلا من حل الدولتين، أن دولة. الا
انه على الاقل مثل هذا الموقف المرتبك وغير واضحة، والذي يبدو وظيفية فقط
لطموحات جزءا من إسرائيل، ممثلة تمثيلا جيدا في الحكومة، وقبل كل شيء، أثبت
نتنياهو، الذي لديه مرارا وتكرارا علنا عدم التسامح تجاه الحل الذي يعطي
السيادة الإقليمية للشعب الفلسطيني. ويبدو
أن بيان ترامب لتسليط الضوء على النهج المحدد القليل لمشكلة بين
الإسرائيليين والفلسطينيين، نتيجة ربما لعدم وجود معلومات ومعرفة قليلة من
عواقب مثل هذه الرؤية. تشجيع
ضمني الجزء الذي يحتوي بالفعل على الدولة والتنظيم الإداري والبيروقراطية
واضحة المعالم، فمن المرجح أن يفجر من جديد على محمل الجد الوضع بين
الجانبين، إذ أنه يبدو من المستبعد جدا أن الفلسطينيين لن تقبل سوى وجود في
المنطقة دولة إسرائيل، أي كيان الدولة تعبير مشابه الدرجة الفلسطيني. كان
ينظر إلى التغيير في البيت الأبيض إيجابية من قبل الحكومة الإسرائيلية،
التي عانت في السنوات الديمقراطية الثمانية للكراهية أوباما، وتحديدا بسبب
سلوك نتنياهو، غير موثوق بها للغاية بالنسبة لسياسة كيري يريد الاستمرار في
عن حل دولتين. الموقف
الغامض من ترامب يهدد بعدم السماح لإقامة دولة فلسطينية، وهذا قد يسبب
تحولا في القيادة الفلسطينية نحو مواقف أكثر تطرفا، حالة وظيفية حريصة على
يصبحوا أبطال هذه القضية، لأسباب وأسباب سياسية التي تذهب ما وراء طوارئ ضيقة. ويمكن
أن يكون هذا هو الحال في إيران، والتي، على الرغم من ينتمون إلى المذهب
الشيعي من الإسلام، ستستخدم أسباب الفلسطينية، لأسباب دور فعال في مقارنة
مع المملكة العربية السعودية والدول السنية الأخرى. هذا
يمكن أن يكون التطور الطبيعي لمواجهة هذه التقارير، حقيقية وإن لم تكن
رسمية، أن إسرائيل لديها مع المملكة العربية السعودية ومصر والأردن والدول
السنية الأخرى. والسبب
الرئيسي لهذه التحالفات والوقاية وتهدف التناقض المحتمل للدولة الإسلامية
والحركات الراديكالية الأخرى، لتجنب اهتمام من الإرهاب الإسلامي أيضا ضد
إسرائيل، ولكن تل أبيب لديها من القواسم المشتركة مع الدول السنية النفور
من الدولة الإيرانية، التي تعنى أيضا كقوة نووية إقليمية، وهو شعور مشترك فقط مع المملكة العربية السعودية. في
نوايا الحكومة الاسرائيلية ان لديهم نية للاستفادة من هذه الاتصالات مع
الدول العربية، لتعزيز عملية السلام مستقرة ودائمة مع الفلسطينيين، ولكن
هذا قد لا ينص على إقامة دولة فلسطينية ذات سيادة. والخطر
هو أن الدول العربية يضحون طموحات الفلسطينيين في إقامة علاقات مع دولة
مثل إسرائيل قوية عسكريا ويحظى بدعم كامل من الولايات المتحدة أكثر يعززه
رئاسة ترامب. دون
رصيد من السياسات الزراعية دبلوماسية مماثلة لتلك التي أجراها أوباما
وكيري، والذي كان هدفه إنشاء دولتين، من المحتمل أن تحصل في نوع من العزلة،
التي يمكن أن تكون مكسورة مع القرب من إيران والفلسطينيين. هذا الاحتمال يمكن أن تصبح حقيقة واقعة إذا كانت الدول السنية لم الحصول على نتائج ايجابية للفلسطينيين. والخطر هو أن نرى استمرار تكتيكات نتنياهو لإزالة أي قرار نهائي لكسب الوقت بهدف زيادة المستوطنات وثم عرض الأمر الواقع. أنت
من المحتمل أن تحصل على سيناريو الانتعاش الإرهابي الفلسطيني والعودة إلى
مواقف متطرفة من طهران، وأكد أيضا على استعداد مراجعة معاهدة على الطاقة
النووية، التي عبر عنها ترامب. القضية الفلسطينية هي كذلك عرضة للعودة إلى وسط الساحة الدولية، ولكن مع ظروف خطرة على التوازن الإقليمي والعالمي.
mercoledì 15 febbraio 2017
Europa e Canada firmano l'accordo di libero scambio
L’accordo di libero scambio firmato tra Unione Europea e Canada, oltre i possibili benefici economici, acquisisce, in questa fase storica, un alto rilievo simbolico. Con il ritorno al protezionismo ed anche ad una maggiore rivendicazione della sovranità nazionale nei confronti delle organizzazioni sovranazionali, istanze provenienti tanto sia da destra, quanto da sinistra, l’accordo tra Ottawa e Bruxelles assume una valenza, che sembra andare in controtendenza ai sentimenti antiglobalizzazione. La questione sembra essere sentita in uguale misura, seppure per ragioni differenti, da i due poli opposti della politica e minaccia di diventare un detonatore in grado di fare esplodere i fragili equilibri interni al vecchio continente, sopratutto in una fase pre elettorale. Vista da destra la firma del trattato di libero scambio appare come la negazione delle istanze maggiormente sentite da questa parte politica: la contrarietà all’uniformità imposta dalle leggi dell’Unione, la rinuncia ad ulteriori parti della sovranità nazionale ed una ancora più invasiva influenza di Bruxelles nei riguardi di usi e costumi locali. Per i partiti populisti e antieuropei si tratta, praticamente di una dichiarazione di guerra, che verrà usata come propaganda nelle prossime campagne elettorali di Olanda, Francia e Germania. Da questo punto di vista l’apposizione della firma in un momento così immediamente precedente le elezioni in alcuni dei più importanti stati europei, significa, senza dubbio, un azzardo: la strategia di Bruxelles sembra rappresentare la scelta di esasperare la questione, per porsi come simbolo alternativo a quello scelto dagli Stati Uniti d’America, con il nuovo presidente. Se la Casa Bianca ed il Regno Unito hanno scelto la chiusura verso il mondo, l’Europa, ed il Canada, vuole dimostrare con questo accordo la volontà di rompere la tendenza dominante rappresentata dall’isolazionismo, sia politico, che economico. Tuttavia, in ottica di volere contrastare gli argomenti delle destre, quelle che racchiudono i movimenti populisti ed antieuropei, la firma apposta in questo momento, sembra essere un puro rischio, giacché da qui alle tre imminenti elezioni, sarà impossibile, sempre che saranno effetivamente presenti, rilevare gli effetti pratici e positivi dell’accordo appena firmato. Sarà impossibile, cioè, quantificare i benefici e le ricadute economiche che l’accordo saprà produrre, sopratutto in termini di aumento del prodotto interno lordo e calo della disoccupazione. La firma sembra rappresentare, quindi, un rischio, non si sa quanto calcolato, contro le ragioni degli antieuropeisti. Ma il fronte degli oppositori non è solo a destra: anche nella sinistra ci sono voci considerevoli contro l’accordo firmato con il Canada. Le ragioni riguardano la crescente globalizzazione, con i suoi effetti deleteri sul mercato del lavoro, che vede sempre più compressi i diritti e le salvaguardie, conseguenze di una deregolamentazione sempre più sfrenata. Ma le riserve riguardano anche settori a cui la sinistra è molto sensibile, come la tutela della salute e dell’ambiente, in cui si potrebbe registrare la progressiva invasione del settore privato in ambiti, per l’Europa, tradizionalmente gestiti dagli apparati pubblici. Anche in questo caso esiste un rischio concreto di una crescita dei sentimenti contro l'Europa dalla parte sinistra dello schieramento politico, grazie al già consistente tessuto sociale contro la globalizzazione, intesa come mortificazione dei diritti del lavoro e della compressione dei salari. Le ragioni dei favorevoli all’accordo, che vanno oltre l’aspetto simbolico ed oltre anche le importanti aspettative circa i ritorni economici, riguardano la volontà di governare il fenomeno della globalizzazione e, se possibile, sfruttarlo. Si tratta di un proposito ragionevole, sempre che sia attuato in maniera da creare una redistribuzione della ricchezza eventualmente generata, senza aumentare i già consistenti squilibri sociali e le differenze di reddito, che sono aumentate proprio con l’avvento della globalizzazione. Questo sembra essere, infatti, il nodo cruciale da risolvere, anche dal punto di vista politico per ridare credito alle istituzioni europee, troppo poco presenti proprio sul lato del governo, in senso politico, della globalizzazione. Quello che si è verificati finora, infatti, è stato un predominio dell’economia, senza regolarizzazione, sulla politica, che ha assistito in modo passivo agli effetti della globalizzazione. Le grandi differenze che si sono venute a creare hanno creato squilibri notevoli e povertà, che ha generato profondo scontento, diretto proprio verso le istituzioni europee. L’occasione del trattato del libero scambio può rappresentare una svolta, ma anche un aggravamento della situazione, con esiti fortemente negativi sul prosieguo dell’esperienza europea.
Europe and Canada sign the free trade agreement
The
free trade agreement signed between the European Union and Canada, as
well as the possible economic benefits, acquires, in this historical
phase, a high symbolic significance. With
a return to protectionism, and also to a greater claim of national
sovereignty against supranational organizations, instances coming both
from either the right, as from the left, the agreement between Ottawa
and Brussels assumes a value, which seems to go in contrast to the
anti-globalization sentiments . The
question seems to be felt in equal measure, albeit for different
reasons, by the two poles opposed the policy and threatens to become a
detonator able to blow up the fragile internal equilibrium of the old
continent, especially in a pre election period. Right
view the signing of the free trade treaty it appears as the negation of
the instances most felt on this side of politics: the opposition to the
uniformity imposed by Union law, the waiver of further parts of
national sovereignty and an even more invasive influence of Brussels with regard to local customs. For
populist and anti-European parties is virtually a declaration of war,
which will be used as propaganda in the coming election campaigns of
Holland, France and Germany. From
this point of view you signed it at a time so immediate attention
before the elections in some of the most important European countries,
means, undoubtedly, a gamble: the Brussels strategy seems to be the
choice of exaggerating the issue, to act as alternative symbol to that chosen by the Member States, with the new president. If
the White House and the United Kingdom have opted for closure to the
world, Europe, and Canada, he wants to prove with this agreement the
will to break the dominant trend represented isolationism, both
political and economic. However,
from the perspective of the will counter the arguments of the right,
the ones that enclose the populist and anti-European movements, the
signature at the moment, seems to be a pure risk, because from here the
three upcoming elections, it will be impossible, provided that will
actually post present , noted the practical and positive effects of the agreement just signed. It
will be impossible, ie, quantify the benefits and the economic benefits
that the agreement will produce, especially in terms of increase in GDP
and reduction in unemployment. The
signature appears to represent, therefore, a risk, it is unknown how
calculated, against the arguments of opponents of the EU. But
the face of opponents is not only right: even in the left there are
significant voices against the agreement signed with Canada. The
reasons relate to the increasing globalization, with its deleterious
effects on the labor market, that sees more rights and safeguards more
compressed, the consequences of an increasingly unbridled deregulation. But
the reserves also concern sectors in which the left is very sensitive,
such as the protection of health and environment, in which you could
record the progressive invasion of the private sector in areas, for
Europe, traditionally managed by public agencies. Again
there is a real risk of a rise in feelings against Europe from the left
side of the political spectrum, thanks to the already substantial
social fabric against globalization, understood as the mortification of
labor rights and wage compression. The
reasons for the favor of the agreement that go beyond the symbolic
aspect and beyond even the high expectations about the economic returns,
concern the will to govern the phenomenon of globalization and, if
possible, exploit it. It
is a reasonable way, provided that it is implemented so as to create a
redistribution of wealth eventually generated without increasing the
already significant social imbalances and differences in income, which
increased just with the advent of globalization. This
seems to be, in fact, the crux to solve, even from the political point
of view to give credit to the European institutions, too little present
right on the side of the government, in the political sense, of
globalization. What
has occurred so far, in fact, was an economic dominance, without
legalization, politics, who assisted in a passive way the effects of
globalization. The
big differences that have been created have created significant
imbalances and poverty, which has generated deep discontent, directed
precisely towards the European institutions. The
occasion of the free trade agreement can be a turning point, but also a
worsening of the situation, with very negative outcomes on the European
experience below.
Europa y Canadá firman el tratado de libre comercio
El
tratado de libre comercio firmado entre la Unión Europea y Canadá, así
como los posibles beneficios económicos, adquiere, en esta fase
histórica, un alto significado simbólico. Con
una vuelta al proteccionismo, y también a una mayor demanda de la
soberanía nacional contra las organizaciones supranacionales,
procedentes ambos casos es de derecha, a partir de la izquierda, el
acuerdo entre Ottawa y Bruselas asume un valor, que parece ir en
contraste con los sentimientos anti-globalización . La
cuestión parece ser sentido en la misma medida, aunque por diferentes
razones, por los dos polos opuestos de la política y amenaza con
convertirse en un detonador capaz de volar el frágil equilibrio interno
del viejo continente, especialmente en un período de elección previa. Derecha
ver la firma del tratado de libre comercio, se considera como la
negación de los casos más sentidas en este lado de la política: la
oposición a la uniformidad impuesta por el Derecho de la Unión, la
renuncia a otras partes de la soberanía nacional y una influencia aún
más invasivo de Bruselas con respecto a las costumbres locales. Para
los partidos populistas y anti-europeos es prácticamente una
declaración de guerra, que será utilizado como propaganda en las
próximas campañas electorales de Holanda, Francia y Alemania. Desde
este punto de vista que lo firmó en un momento la atención de manera
inmediata antes de las elecciones en algunos de los países europeos más
importantes, significa, sin lugar a dudas, un juego de azar: la
estrategia de Bruselas parece ser la opción de exagerar el tema, para
que actúe como símbolo alternativo al elegido por los Estados miembros, con el nuevo presidente. Si
la Casa Blanca y el Reino Unido han optado por el cierre al mundo,
Europa y Canadá, quiere demostrar con este acuerdo la voluntad de romper
la tendencia dominante representado el aislamiento, tanto políticos
como económicos. Sin
embargo, desde la perspectiva de la voluntad contrarrestar los
argumentos de la derecha, los que encierran los movimientos populistas y
anti-europeos, la firma en el momento, parece ser un riesgo puro,
porque a partir de aquí los tres elecciones próximas, será imposible
siempre que esté presente en realidad poste , observaron los efectos prácticos y positivos del acuerdo acaba de firmar. Será
imposible, es decir, cuantificar los beneficios y las ventajas
económicas que el acuerdo producirá, especialmente en términos de
aumento del PIB y la reducción del desempleo. La
firma parece representar, por lo tanto, un riesgo, no se sabe cómo
calcula, en contra de los argumentos de los opositores de la UE. Pero
la cara de los oponentes no es justo: incluso en la izquierda hay voces
significativas contra el acuerdo firmado con Canadá. Las
razones se relacionan con el aumento de la globalización, con sus
efectos nocivos sobre el mercado de trabajo, que se ve más derechos y
garantías más comprimidos, las consecuencias de una desregulación cada
vez más desenfrenada. Sin
embargo, las reservas se refieren también a los sectores en los que la
izquierda es muy sensible, tales como la protección de la salud y el
medio ambiente, en el que se podía grabar la invasión progresiva del
sector privado en las áreas, para Europa, tradicionalmente gestionados
por organismos públicos. Una
vez más, existe el riesgo real de un aumento de los sentimientos en
contra de Europa desde el lado izquierdo del espectro político, gracias
al tejido social ya sustancial contra la globalización, entendida como
la mortificación de los derechos laborales y la compresión de los
salarios. Las
razones en favor del acuerdo que van más allá del aspecto simbólico y
más allá incluso de las expectativas sobre los retornos económicos
importantes, se refieren a la voluntad de gobernar el fenómeno de la
globalización y, si es posible, se aprovechan de ella. Es
una manera razonable, siempre que se implementa con el fin de crear una
redistribución de la riqueza generada con el tiempo sin aumentar los
desequilibrios y las diferencias en los ingresos sociales ya
significativas, lo que aumentó solo con el advenimiento de la
globalización. Esto
parece ser, de hecho, el quid de resolver, incluso desde el punto de
vista político para dar crédito a las instituciones europeas, demasiado
poco presente justo en el lado del gobierno, en el sentido político, de
la globalización. Lo
que ha ocurrido hasta ahora, de hecho, era un predominio de la
economía, sin legalización, política, que ayudaron de una manera pasiva
los efectos de la globalización. Las
grandes diferencias que se han creado han creado desequilibrios
significativos y la pobreza, lo que ha generado un profundo descontento,
dirigida precisamente hacia las instituciones europeas. Con
motivo del acuerdo de libre comercio puede ser un punto de inflexión,
sino también un empeoramiento de la situación, con resultados muy
negativos en la experiencia europea a continuación.
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