Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
Cerca nel blog
lunedì 31 luglio 2017
Gli USA e la questione nordcoreana
Il sorvolo di due bombardieri americani sulla penisola coreana, ha voluto essere una risposta all’ultimo test missilistico di Pyongyang. Secondo diversi analisti militari la Corea del Nord avrebbe ormai acquisito la tecnologia sui vettori a lungo raggio, tanto che sia Los Angeles, che San Francisco potrebbero essere raggiunte dai missili di Pyonyang; i dubbi che restano sono ancora sulla effettiva capacità di miniaturizzare gli ordigni atomici, da installare su missili intercontinentali. Sebbene sia ormai accertato che la Corea del Nord sia una potenza nucleare, lo è, per il momento, soltanto su base convenzionale, ma non sarebbe ancora in grado di avere a disposizione ordigni atomici sufficientemente piccoli da essere trasportati da vettori capaci di coprire così grandi distanze. Tuttavia il livello della progressione tecnologica di Pyongyang sta progredendo in modo veloce e ciò rende concreta la minaccia la minaccia, per gli USA, di diventare un obiettivo raggiungibile. Trump sembra non essere in grado di gestire una situazione, che metterebbe alla prova politici ben più esperti; nonostante i propositi bellicosi enunciati in campagna elettorale e nella prima fase della sua presidenza, la Casa Bianca non riesce ad andare oltre ad appelli ripetitivi verso Pechino, Mosca e gli alleati regionali: la Corea del Sud ed il Giappone. Questi ultimi appaiono i più preoccupati per la vicinanza geografica con la Corea del Nord. Ma l’amministrazione americana insiste nell’inquadrare il problema non solo come emergenza relativa ai soli Stati Uniti, ma anche agli alleati regionali, ai quali richiede un maggiore impegno, anche sul piano militare. Questa visione ha qualche giustificazione, data proprio dalla distanza ridotta con Pyongyang, tuttavia un atto ostile contro Corea del Sud o il Giappone, obbligherebbe comunque gli americani ad intervenire. La strategia di contrasto alle velleità atomiche della Corea del Nord, resta così affidata ad una azione diplomatica, rivolta verso la Cina ed anche la Russia, che non sembra ottenere risultati apprezzabili. Se non è stato sbagliato, all’inizio, rivolgersi verso Pechino, per sollecitare una sua azione di dissuasione verso Pyongyang, ora Trump deve prendere coscienza che questa strada non ha dato i risultati sperati ed occorre una variazione tale da scongiurare una deriva pericolosa. L’obiettivo della Corea del Nord è quello di arrivare ad incontri bilaterali con Washington, in modo che la sua potenza militare sia riconosciuta in maniera ufficiale. Non si tratterebbe però di un risultato di immagine: il regime di Pyongyang mira ad un riconoscimento che vada aldilà di quello di Pechino e che comprenda una serie di aiuti economici in grado di risollevare il paese, senza che gli arsenali atomici siano intaccati. Per gli USA una tale concessione non è neppure pensabile e ciò favorisce l’attuale situazione di stallo, che da, però, tempo ai nordcoreani di progredire nella miniaturizzazione degli ordigni atomici. In questo scenario ci sono fondamentalmente tre attori, USA, Cina e Corea del Nord, che stanno giocando una partita su di una improvvisazione pericolosa. Trump, contrariamente a quanto ci si poteva attendere e probabilmente consigliato dagli ambienti militari, ha adottato un atteggiamento cauto, Pechino sembra avere deciso di non assecondare la richieste americane, se non con dichiarazioni scontate e Pyongyang ha assunto un comportamento che sembra seguire le modalità di un giocatore di azzardo, cercando di portare gli USA al limite. Ciò, chiaramente implica tutta una gamma di rischi, dove quello del confronto militare è soltanto il culmine. Sull’atteggiamento cinese è necessaria, però, una riflessione, dato che l’instabilità regionale non dovrebbe giovare ai programmi commerciali di Pechino; la Cina fornisce la percezione di volere sfruttare l’attuale stato di cose e, sopratutto, l’atteggiamento nordcoreano, che tiene in apprensione gli Stati Uniti, per cercare di arrivare ad una situazione maggiormente favorevole a Pechino; cioè un ammorbidimento degli USA sulle questioni del commercio e della riduzione dell’impegno in una regione considerata zona economica esclusiva dai cinesi. Obama non ha mai cessato di assicurare il suo appoggio a Seul e Tokyo, ed anzi considerava la regione come il nuovo fulcro dell’azione politica internazionale americana. Trump, invece, trasmette una minore convinzione su questo argomento e ciò da alla Cina il pretesto indiretto per approfittare di questa situazione. Se il presidente USA non fornirà un atteggiamento più determinato e risoluto sull’importanza della regione, darà una sensazione di debolezza e di disinteresse, che autorizzerà gli altri soggetti presenti nella zona ad aumentare il proprio peso politico, anche con azioni non diplomatiche.
The US and the North Korean question
The flight of two American bombers on the Korean peninsula meant to be an answer to Pyongyang's latest missile test. According
to several military analysts, North Korea would now gain technology on
long-haul carriers, so much that both Los Angeles and San Francisco
could be reached by Pyonyang missiles; The
remaining doubts are still on the actual ability to miniaturize atomic
weapons, to be installed on intercontinental missiles. Although
it is now established that North Korea is a nuclear power, it is, for
the time being, only on a conventional basis, but it will not yet be
able to have sufficiently small nuclear weapons to be carried by vectors
capable of covering such large distances. However,
the level of Pyongyang's technological progress is progressing fast and
this makes the threat a threat to the US for becoming an achievable
target. Trump does not seem to be able to handle a situation that would put more expert political evidence; In
spite of the bombing of the electoral campaign and in the first phase
of its presidency, the White House can not go beyond repetitive appeals
to Beijing, Moscow and regional allies: South Korea and Japan. The latter appear most concerned about their geographical proximity to North Korea. But
the American administration insists on joining the problem not only as
an emergency affecting the United States itself, but also to the
regional allies, which require greater engagement, even on a military
level. This
vision has some justification, given precisely from the reduced
distance with Pyongyang, yet a hostile act against South Korea or Japan,
however, would oblige Americans to intervene. The
North Korean nuclear power struggle strategy remains so entrenched in
diplomatic action directed at China and Russia, which does not seem to
yield appreciable results. If
it was not wrong, at the beginning, to turn to Beijing to urge its
dissuasive action towards Pyongyang, Trump now has to realize that this
road has not yielded the expected results and requires a variation to
ward off a dangerous drift. The goal of North Korea is to get to bilateral meetings with Washington, so that its military power is officially recognized. However,
this is not a result of the image: the Pyongyang regime aims at a
recognition that goes beyond Beijing and includes a number of economic
aid that can revitalize the country without the atomic arsenals being
disrupted. For
the USA, such a concession is not even conceivable, and this favors the
current stalemate, but it is time for North Koreans to progress in the
miniaturization of atomic weapons. In
this scenario there are basically three actors, the US, China and North
Korea, who are playing a game on a dangerous improvisation. Trump,
contrary to what could be expected and probably recommended by military
environments, adopted a cautious attitude, Beijing seems to have
decided not to comply with US demands, except with declassified
statements and Pyongyang has behaved that seems to follow the way A gambler, trying to bring the US to the limit. This clearly implies a whole range of risks, where military confrontation is only the culmination. However,
China's attitude is necessary, but a reflection, given that regional
instability should not benefit Beijing's trade programs; China
provides the perception of wanting to exploit the current state of
affairs and, above all, the North Korean attitude, which appeals the
United States to try to reach a more favorable situation in Beijing; That
is, a US softening on trade issues and the reduction of engagement in a
region considered to be an exclusive economic zone by the Chinese. Obama
has never ceased to secure his support in Seoul and Tokyo, and indeed
considered the region as the new core of American international
political action. Trump,
on the other hand, conveys a lesser conviction on this subject, and
this is the indirect pretext for China to take advantage of this
situation. If
the US president does not provide a more determined and resolute stance
on the importance of the region, it will give a feeling of weakness and
disinterest, which will allow other people in the area to increase
their political weight, even with non-diplomatic actions.
Los EE.UU. y la cuestión de Corea del Norte
El
sobrevuelo de dos bombarderos americanos sobre la península de Corea,
quería ser la última respuesta de prueba de misiles de Pyongyang. De
acuerdo con varios analistas militares de Corea del Norte ahora sería
adquirió la tecnología de transportistas de larga distancia, por lo que
es de Los Ángeles, San Francisco, que podría ser alcanzado por los
misiles de Pyongyang; las
dudas que permanecen todavía están en la capacidad efectiva de
miniaturizar los dispositivos nucleares para ser instalado en misiles
intercontinentales. Aunque
ahora es seguro que Corea del Norte es una potencia nuclear, que es,
por ahora, sólo sobre una base contractual, pero no sería capaz de tener
bombas atómicas lo suficientemente pequeños para ser transportados por
vectores capaces de cubrir tan grande distancias. Sin
embargo, el nivel de progreso tecnológico Pyongyang está avanzando tan
rápido y esto hace que la amenaza real amenaza para los EE.UU.,
convirtiéndose en un objetivo alcanzable. Trump parece no ser capaz de manejar una situación, que pondría a prueba la política con más experiencia; A
pesar de las intenciones belicosas establecidos en la campaña electoral
y en la primera fase de su mandato, la Casa Blanca no puede ir, así
como las repetidas apelaciones a Pekín, Moscú y aliados regionales Corea
del Sur y Japón. Este último parece más preocupado por la proximidad geográfica con Corea del Norte. Pero
la administración estadounidense insiste en la formulación de la
cuestión no sólo como una emergencia que concierna sólo a los Estados
Unidos, sino también a los aliados regionales, que requieren un mayor
compromiso, en el plano militar. Este
punto de vista tiene cierta justificación, dada su corta distancia de
Pyongyang, pero un acto hostil contra Corea del Sur o Japón, sin
embargo, obliga a los estadounidenses a intervenir. La
estrategia para luchar contra las ambiciones nucleares de Corea del
Norte, por lo tanto esté en manos de una acción diplomática, frente a
China e incluso Rusia, que no parece lograr resultados significativos. Si
no estaba mal, al principio, dar vuelta a Beijing para instar a la
acción sobre su disuasión hacia Pyongyang, ahora Trump debe ser
consciente de que este camino no ha dado los resultados deseados y para
una variación como para evitar una deriva peligrosa. El
objetivo de la RPDC es llegar a las reuniones bilaterales con
Washington, por lo que se reconoció oficialmente en su poder militar. Ellos,
sin embargo, un resultado de la imagen: el régimen de Pyongyang tiene
por objeto el reconocimiento de que va más allá de la de Pekín y que
incluye una serie de ayudas económicas que pueden revivir el país sin
arsenales atómicos se ven afectados. Para
los EE.UU., tal concesión no es ni siquiera pensable, y esto favorece
el estancamiento actual, que, sin embargo, el tiempo para que los
norcoreanos para avanzar en la miniaturización de las armas nucleares. En
este escenario hay básicamente tres actores, los EE.UU., China y Corea
del Norte, que están jugando un juego en una improvisación peligroso. Trump,
contrariamente a lo que cabría esperar y probablemente recomendado por
los militares, ha adoptado una actitud cautelosa, Pekín parece haber
decidido no dar cabida a las demandas estadounidenses, si no descontado
declaraciones y Pyongyang ha participado en una conducta que parece
seguir los caminos de un jugador, tratando de llevar los EE.UU. hasta el límite. Esto implica claramente toda una serie de riesgos, donde la confrontación militar es sólo el punto culminante. En
la actitud de China es necesario, sin embargo, una reflexión, como la
inestabilidad regional debe no beneficia a los programas comerciales de
Pekín; China
proporciona la percepción de que desea tomar ventaja de la situación
actual y, sobre todo, la actitud de Corea del Norte, que tiene en la
preocupación de los Estados Unidos, para tratar de llegar a una
situación más favorable en Beijing; es
decir, un ablandamiento de los EE.UU. en cuestiones de comercio y la
reducción de compromiso en una región considerada por la zona económica
exclusiva de China. Obama
nunca ha dejado de prestar su apoyo a Seúl y Tokio, y de hecho la
región considerada como el nuevo centro de la acción política
internacional de Estados Unidos. Trump,
sin embargo, transmite menos convicción sobre este tema y esto le da la
excusa de China indirecta para tomar ventaja de esta situación. Si
el presidente de Estados Unidos no proporcionará una actitud más
decidida y resuelta en la importancia de la región dará una sensación de
debilidad y falta de interés, que autorizar a otras personas presentes
en el área para aumentar su peso político, incluso cuando no hay
acciones diplomáticas.
Die USA und Nordkorea-Frage
Der
Überflug von zwei amerikanischen Bombern über die koreanische
Halbinsel, wollte eine letzte Raketentest Antwort auf Pjöngjang sein. Nach
mehreren Militäranalysten Nordkorea würde nun die Technologie auf
Langstreckenträger erworben, so dass ist Los Angeles, dass San Francisco
von den Raketen Pjöngjang erreicht werden könnte; die
Zweifel, die immer noch auf der effektive Fähigkeit bleibt Kern Geräte
zu miniaturisieren auf Interkontinentalraketen installiert werden. Obwohl
es jetzt sicher ist, dass Nordkorea eine Atommacht ist, ist es für
jetzt, nur auf vertraglicher Basis, aber nicht in der Lage sein, Bomben
klein genug Atom haben durch Vektoren der Lage zu bedecken, so groß
getragen werden Entfernungen. Doch
das Niveau des technologischen Fortschritts Pjöngjang schreitet voran,
so schnell und das macht die Bedrohung echte Bedrohung für die USA, ein
erreichbares Ziel geworden. Trump scheint nicht eine Situation zu handhaben zu können, dass der politischen Test erfahreneren setzen würde; Trotz
der kriegerischen Absichten im Wahlkampf und in der ersten Phase seiner
Präsidentschaft dargelegt, kann das Weiße Haus nicht so gut wie
wiederholten Appelle nach Peking, Moskau und regionalen Verbündeten
Südkorea und Japan gehen. Letztere scheinen mehr Sorgen um die geografische Nähe zu Nordkorea. Aber
die amerikanische Regierung besteht darauf, das Problem bei der
Ausarbeitung nicht nur als Notfall beziehen sich nur auf die Vereinigten
Staaten, sondern auch zu regionalen Verbündeten, die ein stärkeres
Engagement erfordern, auf der militärischen Ebene. Diese
Ansicht hat eine gewisse Berechtigung, angesichts seiner kurzen
Entfernung von Pjöngjang, aber ein feindlicher Akt gegen Südkorea oder
Japan, aber zwingen die Amerikaner zu intervenieren. Die
Strategie der nuklearen Ambitionen Nordkoreas zu bekämpfen, bleibt
somit zu einer diplomatischen Aktion anvertraut, China gegenüber und
auch Russland, die keine signifikanten Ergebnisse zu erzielen scheint. Wenn
es nicht falsch war, zunächst, schalt nach Peking Aktion auf seiner
Abschreckung gegenüber Pjöngjang zu drängen, jetzt muss Trump darüber im
Klaren sein, dass diese Straße nicht die gewünschten Ergebnisse
gebracht hat und zu einer Variation als eine gefährliche Drift zu
verhindern. Das
Ziel der KDVR ist bei bilateralen Treffen mit Washington zu kommen, so
dass seine militärischen Macht in offiziell anerkannt. Sie
würden jedoch nicht ein Bilder: das Regime in Pjöngjang zielen auf
einer Anerkennung, die über die von Peking geht und dazu gehört auch
eine Reihe von Wirtschaftshilfe, die das Land wiederbeleben kann, ohne
Atomarsenale betroffen sind. Für
die USA eine solche Konzession ist nicht einmal denkbar, und dies
begünstigt die derzeitige Pattsituation, die jedoch Zeit für die
Nordkoreaner in der Miniaturisierung von Atomwaffen voranzutreiben. In
diesem Szenario gibt es grundsätzlich drei Akteure, die USA, China und
Nordkorea, die ein Spiel auf einer gefährlichen Improvisationen spielen.
Trump,
im Gegensatz zu dem, was zu erwarten ist und wahrscheinlich vom Militär
empfohlen, eine vorsichtige Haltung angenommen hat, scheint Peking
entschieden zu haben, nicht die amerikanischen Forderungen gerecht zu
werden, wenn nicht ausgeschlossen Aussagen und Pjöngjang hat in
Verhaltensweisen, die die Art und Weise zu folgen scheinen von ein Spieler, versuchen die USA an die Grenze zu bringen. Dies bedeutet eindeutig eine ganze Reihe von Risiken, die die militärische Konfrontation nur der Höhepunkt ist. Auf
die Haltung von China notwendig ist, jedoch eine Reflexion, die
regionale Instabilität sollte nicht die kommerziellen Programme in
Peking profitieren; China
stellt die Wahrnehmung, dass Sie die Vorteile des aktuellen Standes der
Dinge nehmen wollen und vor allem der nordkoreanische Haltung, die die
Vereinigten Staaten in Sorge nimmt, um zu versuchen, auf einer
günstigeren Lage in Peking zu gelangen; das
heißt, eine Erweichung der USA über Handelsfragen und den Obligoabbau
in einer Region, die von der chinesischen ausschließlichen
Wirtschaftszone. Obama
hat nie zu schaffen, seine Unterstützung zu Seoul und Tokio, aufgehört
und in der Tat die Region als das neue Zentrum der Aktion amerikanischen
internationalen Politik betrachtet. Trump,
überträgt jedoch weniger Überzeugung zu diesem Thema, und das gibt
China die indirekte Entschuldigung Vorteil diese Situation zu nehmen. Wenn
der Präsident der USA wird nicht entschlossene und entschlossene
Haltung auf der Bedeutung der Region bietet ein Gefühl der Schwäche und
Mangels an Interesse geben, die anderen Personen, die in dem Gebiet
genehmigen wird sein politisches Gewicht zu erhöhen, auch ohne
diplomatische Aktionen.
La question des États-Unis et la Corée du Nord
Le
survol de deux bombardiers américains sur la péninsule coréenne, a
voulu être une dernière réponse de test de missiles à Pyongyang. Selon
plusieurs analystes militaires Corée du Nord maintenant acquis la
technologie sur les transporteurs long-courriers, de sorte que Los
Angeles, que San Francisco pourrait être atteint par les missiles de
Pyongyang; les
doutes qui subsistent encore sur la capacité effective de miniaturiser
les dispositifs nucléaires à installer sur des missiles
intercontinentaux. Bien
qu'il est maintenant certain que la Corée du Nord est une puissance
nucléaire, il est, pour l'instant, que sur une base contractuelle, mais
ne serait pas en mesure d'avoir des bombes atomiques suffisamment
petites pour être portés par des vecteurs capables de couvrir si grand distances. Toutefois,
le niveau des progrès technologiques Pyongyang progresse si vite, ce
qui rend la menace réelle menace pour les Etats-Unis, devenant ainsi un
objectif réalisable. Trump semble ne pas être en mesure de gérer une situation qui mettrait plus expérimenté le test politique; Malgré
les intentions belliqueuses énoncées dans la campagne électorale et
dans la première phase de sa présidence, la Maison Blanche ne peut pas
aller aussi bien que les appels répétés à Pékin, Moscou et ses alliés
régionaux Corée du Sud et le Japon. Ces derniers semblent plus préoccupés par la proximité géographique avec la Corée du Nord. Mais
l'administration américaine insiste sur le fait dans l'élaboration de
la question non seulement comme une situation d'urgence se rapportant
uniquement aux États-Unis, mais aussi aux alliés régionaux, qui exigent
un plus grand engagement, sur le plan militaire. Ce
point de vue a une certaine justification, compte tenu de sa courte
distance de Pyongyang, mais un acte d'hostilité contre la Corée du Sud
ou au Japon, cependant, oblige les Américains à intervenir. La
stratégie de lutte contre les ambitions nucléaires de la Corée du Nord,
reste donc confiée à une action diplomatique, face à la Chine et même
la Russie, qui ne semble pas obtenir des résultats significatifs. Si
ce n'était pas mal, tout d'abord, se tourner vers Pékin pour encourager
l'action sur sa dissuasion envers Pyongyang, maintenant Trump doit être
conscient du fait que cette route n'a pas donné les résultats escomptés
et à une variation pour éviter une dérive dangereuse. L'objectif
de la RPDC est d'arriver à des réunions bilatérales avec Washington, de
sorte que sa puissance militaire est officiellement reconnu dans. Ils
ne voulaient pas, cependant, un résultat d'image: le régime de
Pyongyang vise à reconnaître qui va au-delà de Pékin et qui comprend une
série d'aide économique qui peut relancer le pays sans arsenaux
atomiques sont affectés. Pour
les Etats-Unis, une telle concession est même pas pensable, ce qui
favorise l'impasse actuelle, qui, cependant, le temps pour les
Nord-Coréens d'avancer dans la miniaturisation des armes nucléaires. Dans
ce scénario, il y a essentiellement trois acteurs, les Etats-Unis, la
Chine et la Corée du Nord, qui jouent un jeu sur une improvisation
dangereuse. Trump,
contrairement à ce qu'on pouvait attendre et probablement recommandé
par l'armée, a adopté une attitude prudente, Pékin semble avoir décidé
de ne pas accueillir les demandes américaines, si les déclarations non
actualisés et Pyongyang est engagé dans un comportement qui semble
suivre les voies de un joueur, en essayant d'amener les Etats-Unis à la limite. Cela implique clairement une gamme de risques, où la confrontation militaire est seulement le point culminant. Sur
l'attitude de la Chine est nécessaire, cependant, une réflexion, car
l'instabilité régionale ne devrait pas bénéficier des programmes
commerciaux à Beijing; La
Chine fournit la perception que vous voulez profiter de l'état actuel
des choses et, surtout, l'attitude nord-coréenne qui tient concernent
les Etats-Unis, pour tenter d'arriver à une situation plus favorable à
Pékin; c'est
un assouplissement des États-Unis sur les questions commerciales et la
réduction de l'engagement dans une région considérée par la zone
économique exclusive chinoise. Obama
n'a jamais cessé d'apporter son soutien à Séoul et à Tokyo, et même
considéré la région en tant que nouveau centre de l'action politique
internationale américaine. Trump,
cependant, transmet moins de conviction à ce sujet et cela donne à la
Chine l'excuse indirecte pour tirer profit de cette situation. Si
le président américain ne fournira pas une attitude plus déterminée et
résolue sur l'importance de la région donnera un sentiment de faiblesse
et le manque d'intérêt, ce qui autorisera d'autres personnes présentes
dans la région pour augmenter son poids politique, même sans actions
diplomatiques.
Os EUA e Norte da questão coreana
O
sobrevoo de dois bombardeiros norte-americanos sobre a península
coreana, queria ser uma última resposta do teste de mísseis de
Pyongyang. De
acordo com vários analistas militares a Coréia do Norte agora adquiriu a
tecnologia em suportes de longa distância, de modo que é Los Angeles,
que San Francisco poderia ser alcançado pelos mísseis de Pyongyang; as
dúvidas que permanecem ainda na efectiva capacidade de miniaturizar
dispositivos nucleares para ser instalado em mísseis intercontinentais. Embora
agora é certo que a Coreia do Norte é uma potência nuclear, é, por
agora, apenas numa base contratual, mas não seria capaz de ter bombas
atômicas suficiente pequenos para serem transportados por vetores
capazes de cobrir tão grande distâncias. No
entanto, o nível de progresso tecnológico Pyongyang está progredindo
tão rápido e isso faz com que a ameaça real ameaça para os EUA,
tornando-se uma meta alcançável. Trump parece não ser capaz de lidar com uma situação que colocaria o teste político mais experiente; Apesar
das intenções belicosas estabelecidos na campanha eleitoral e na
primeira fase de sua presidência, a Casa Branca não pode ir além de
repetidos apelos para Pequim, Moscou e aliados regionais Coreia do Sul e
Japão. Este último parece mais preocupado com a proximidade geográfica com a Coreia do Norte. Mas
o governo americano insiste em enquadrar a questão não só como uma
emergência relacionada apenas para os Estados Unidos, mas também para os
aliados regionais, que requerem um maior compromisso, no plano militar.
Esta
visão tem alguma justificação, dada a sua curta distância de Pyongyang,
mas um ato hostil contra a Coreia do Sul ou Japão, no entanto, obrigar
os americanos para intervir. A
estratégia para combater as ambições nucleares da Coreia do Norte,
assim, permanece confiada a uma ação diplomática, de frente para a China
e até mesmo a Rússia, o que não parece para alcançar resultados
significativos. Se
ele não estava errado, em primeiro lugar, voltar-se para Beijing para
incitar ação em seu dissuasão em relação a Pyongyang, agora Trump deve
estar ciente de que esta estrada não produziu os resultados desejados e
uma variação como para evitar uma perigosa deriva. O
objetivo da RPDC é chegar a reuniões bilaterais com Washington, de modo
que seu poder militar está na reconhecida oficialmente. Eles
não seria, no entanto, um resultado de imagem: o regime de Pyongyang
visa o reconhecimento de que vai além de Pequim e que inclui uma série
de ajudas económicas que podem reviver o país sem arsenais atômicos são
afetados. Para
os EUA, tal concessão não é sequer pensável, o que favorece o impasse
atual, que, no entanto, o tempo para os norte-coreanos para avançar na
miniaturização de armas nucleares. Neste
cenário, existem basicamente três atores, os EUA, China e Coréia do
Norte, que estão jogando um jogo em uma improvisação perigoso. Trump,
ao contrário do que se poderia esperar e provavelmente recomendado
pelos militares, adotou uma atitude cautelosa, Pequim parece ter
decidido não para acomodar as exigências americanas, se não descontado
declarações e Pyongyang tenha se envolvido em conduta que parece seguir
os caminhos do um jogador, tentando trazer os EUA para o limite. Isto implica claramente toda uma gama de riscos, onde o confronto militar é apenas o clímax. Sobre
a atitude da China é necessário, no entanto, uma reflexão, como a
instabilidade regional não deve beneficiar os programas comerciais em
Pequim; China
fornece a percepção de que você quer aproveitar o actual estado de
coisas e, acima de tudo, a atitude norte-coreana que leva em preocupação
dos Estados Unidos, para tentar chegar a uma situação mais favorável em
Pequim; ou
seja, um abrandamento da os EUA em questões comerciais e a redução
compromisso em uma região considerada pela zona económica exclusiva
chinês. Obama
nunca deixou de dar o seu apoio a Seul e Tóquio, e na verdade
considerava a região como o novo centro da acção política internacional
norte-americanos. Trump,
no entanto, transmite menos convicção sobre esse assunto e isso dá
China a desculpa indireta para tirar proveito desta situação. Se
o presidente dos Estados Unidos não irá fornecer uma atitude mais
determinada e resoluta sobre a importância da região vai dar uma
sensação de fraqueza e falta de interesse, que irá autorizar outras
pessoas presentes na área para aumentar o seu peso político, mesmo sem
ações diplomáticas.
США и Северная Корея вопрос
Пролет двух американских бомбардировщиков на Корейский полуостров, хотел быть последней ракетой тест ответа на Пхеньян. По
мнению ряда военных аналитиков Северная Корея в настоящее время
приобрела технологию на дальнемагистральных носителей, так что в
Лос-Анджелесе, Сан-Франциско, что может быть достигнуто с помощью ракет
Пхеньяна; сомнения,
которые остаются до сих пор на эффективной способность миниатюризации
ядерных устройств, которые будут установлены на межконтинентальных
ракетах. Несмотря
на то, что теперь уверен, что Северная Корея является ядерной державой,
то есть, на данный момент, только на договорной основе, но не могли бы
иметь бомбы небольших достаточно атомных быть переносимые векторами,
способными охватить столь большой расстояния. Однако
уровень технического прогресса Пхеньян развивается так быстро, и это
делает угрозу реальную угрозу США, став достижимой целью. Козырь, кажется, не в состоянии справиться с ситуацией, что бы поставить политическое испытание более опытным; Несмотря
на воинственные намерения, изложенные в ходе избирательной кампании, и
на первом этапе своего президентства, Белый дом не может пойти, а также
неоднократные обращения в Пекине, Москве и региональными союзниками
Южной Кореи и Японии. Последние возникают в большей степени озабочены географической близости с Северной Кореей. Но
американская администрация настаивает на обрамление вопрос не только в
чрезвычайной ситуации, связанной только в Соединенных Штатах, но и
региональных союзников, которые требуют большей приверженности, на
военном уровне. Эта
точка зрения имеет некоторые основания, учитывая небольшое расстояние
от Пхеньяна, но враждебный акт против Южной Кореи и Японии, однако,
обязывает американцев вмешиваться. Стратегия
борьбы с ядерными амбициями Северной Кореи, таким образом, по-прежнему
возложена на дипломатические действия, лицом к Китаю и даже России,
которая, кажется, не достичь значительных результатов. Если
это не так, во-первых, обратиться в Пекин, чтобы призвать меры по ее
сдерживанию в отношении Пхеньяна, теперь Trump должны знать, что эта
дорога не принесла желаемых результатов, и к изменению, чтобы
предотвратить опасный дрейф. Цель КНДР прибудет на двусторонние встречи с Вашингтоном, так что его военная мощь в официально признанной. Они
не были бы, однако, результат изображения: режим Пхеньяна направлен на
признание того, что выходит за рамки, что Пекин и включает в себя ряд
экономической помощи, которая может возродить страну без атомных
арсеналов затронуты. Для
США, такая уступка даже не мыслит, и это способствует нынешнему тупику,
в котором, однако, время для северокорейцев продвинуться в
миниатюризации ядерного оружия. В этом случае в основном существует три актера, США, Китай и Северная Корея, которые играют в игру на опасную импровизации. Козырь,
вопреки тому, что можно было бы ожидать, и, вероятно, было
рекомендовано военным, принял осторожное отношение, Пекин, похоже,
решили не приспособить американские требования, если не сбрасывать со
счетов заявления и Пхеньян занимается поведением, что, как
представляется, следовать пути картежник, пытаясь довести США до предела. Это ясно подразумевает целый ряд рисков, где военное противостояние только кульминация. На
отношении Китая необходимо, однако, отражение, как региональная
нестабильность не должно принести пользу коммерческих программ в Пекине;
Китай
обеспечивает ощущение, что вы хотите, чтобы воспользоваться текущим
положением дел и, прежде всего, северокорейская отношение, которое
принимает во беспокойство Соединенные Штаты, чтобы попытаться прийти к
более благоприятной ситуации в Пекине; то
есть размягчение США по вопросам торговли и сокращение обязательств в
рассматриваемой области китайской исключительной экономической зоны. Обама
никогда не переставал оказывать поддержку в Сеул и Токио, и в самом
деле рассматривать регион как новый центр действия американской
международной политики. Козырь,
однако, передает меньше убежденности на эту тему, и это дает Китаю
косвенное оправдание, чтобы воспользоваться этой ситуацией. Если
президент США не обеспечит более решительные и решительный настрой на
важности региона даст ощущение слабости и отсутствия интереса, который
будет разрешать другим лицам, присутствующим в этой области, чтобы
увеличить свой политический вес, даже без каких-либо дипломатических
действий.
美國和朝鮮問題
在朝鮮半島的兩個美國轟炸機飛越,想成為最後的導彈測試響應平壤。據一些軍事分析家現在朝鮮將獲得的長途運營商的技術,所以這是洛杉磯,舊金山可以通過導彈平壤達成;仍然存在的疑慮仍然對小型化核裝置要在洲際導彈安裝了有效的能力。雖然現在已經確定朝鮮是一個核國家,它是,目前,僅在合同的基礎,但將不能夠有炸彈足夠小的原子由能夠覆蓋如此之大載體攜帶距離。然而技術進步平壤的水平進展如此之快,這使得美國的威脅真正的威脅,成為一個可以實現的目標。特朗普似乎不能夠處理的情況,那將投入政治考驗更有經驗;儘管載於競選活動,並在他的總統任期的第一階段的好戰意圖,白宮不能去,以及一再呼籲北京,莫斯科和地區盟友韓國和日本。後者似乎更關心與朝鮮地理上的接近。但是,美國政府堅持在制定這個問題不僅只涉及到美國的緊急還能地區盟友,這需要更大的承諾,在軍事層面。這種觀點有一定的道理,因為從平壤的距離短,但然而,對韓國或日本,敵對行為迫使美國人介入。打擊朝鮮的核野心的戰略,從而保持委託給外交行動,中國,甚至俄羅斯,這似乎並沒有達到顯著結果面對的問題。如果是沒有錯的,起初,轉向北京,敦促其對平壤的威懾作用,現在特朗普必須認識到,這條路還沒有產生預期的效果和變化,以避免危險的漂移。朝鮮的目標是在與華盛頓雙邊會晤到達目的地,因此,它的軍事力量是官方認可的。他們不會,但是,圖像的結果:平壤政權的目標是超越北京的認可和包括一系列的經濟援助,可以重振國家沒有原子武庫受到影響。對美國來說,這樣的讓步甚至不可以想像的,這有利於目前的僵局,然而,時間北韓核武器小型化的推進。在這種情況下,基本上有三個演員,美國,中國和朝鮮,誰在玩一個遊戲一個危險的即興創作。特朗普,相反的是可以預期,可能通過軍事建議,採取了謹慎的態度,北京似乎已經決定不再適應美國的要求,如果不打折的語句和平壤從事出現跟隨的方式進行一個賭徒,試圖讓美國發揮到極致。這顯然意味著一個整體範圍內的風險,在軍事對抗是唯一的高潮。對中國的態度是必要的,但是,反射,為地區不穩定應該不利於北京的商業計劃;中國規定,要利用事務的當前狀態,首先,朝鮮的態度,考慮到關注美國,試圖在北京更有利的情況下到達的看法;也就是說,美國的貿易問題,並在由中國專屬經濟區認為是區域的承諾降低軟化。奧巴馬從未停止提供其對首爾和東京的支持,確實認為該地區行動的美國國際政治的新中心。特朗普,但是,在這個問題上傳送的信念少,這給中國的間接藉口採取的這種情況的優勢。如果美國總統不會提供該地區的重要性更加堅定和堅決的態度會給軟弱和缺乏興趣的感覺,這將授權在該地區增加其政治影響力,甚至沒有任何外交行動的其他人員。
米国と北朝鮮の問題
朝鮮半島上の2つのアメリカの爆撃機の上空には、平壌への最後のミサイルテスト応答になりたかったです。いくつかの軍事アナリストによると、北朝鮮は現在、長距離キャリア上の技術を取得しますので、それはサンフランシスコミサイル平壌で到達することができることを、ロサンゼルスです。残る疑問は、大陸間ミサイルにインストールする原子力機器を小型化するための効果的な能力に残っています。北朝鮮が核力があることを、今は確かであるが、それだけで、契約ベースで、今のところ、ですが、それほど大きなをカバーすることができるベクトルで運ばれるのに十分な小型原子爆弾を持っていることができないだろう距離。しかし、技術の進歩平壌のレベルは非常に速く進んでいると、これは達成可能な目標になって、米国への脅威現実の脅威になります。トランプは、それは政治的なテストより経験豊富置く状況を処理することはできないようです。選挙運動中に、彼の大統領の最初の段階で設定さ好戦的な意図にもかかわらず、ホワイトハウスは、北京、モスクワと地域の同盟国韓国と日本に行くだけでなく、繰り返しアピールすることはできません。後者は、北朝鮮との地理的近接度を懸念表示されます。しかし、アメリカ政府は、軍事レベルで、唯一の米国にも大きなコミットメントを必要とする地域の同盟国に関連する緊急事態としてだけではなく、問題をフレーミングして主張しています。このビューには、平壌からの短い距離を考えると、いくつかの正当性を持っているが、韓国や日本に対する敵対行為は、しかし、アメリカ人が介入する義務付けます。北朝鮮の核の野望に対抗するための戦略は、このように中国と大きな成果を達成していないようにもロシアに面し、外交行動に委託されたままになります。それは間違っていなかった場合は、最初に、平壌に向けてその抑止力に行動を促すために北京に変わり、今トランプは危険なドリフトを回避するために、この道路は望ましい結果が得られ、変動にしていないことを認識する必要があります。北朝鮮の目標は、その軍事力が正式に認められているように、ワシントンとの二国間会合に到達することです。平壌政権は北京のそれを超えて、それが影響を受けている、原子兵器なしで国を復活させることができ、経済的援助、一連の認識を目指して:彼らは、しかし、画像の結果をしません。私たちのために、そのよう譲歩さえthinkableないが、これは、しかし、北朝鮮のための時間が核兵器の小型化に進めるために、現在のデッドロックを、好みます。このシナリオでは、危険な即興でゲームをプレイされている3つのアクター、米国、中国、北朝鮮は、基本的にあります。トランプは、期待とおそらく軍によって推奨されるかもしれないものに反しては、慎重な態度を採用しており、北京の文を、割引と平壌はの方法に従うように見える行動に従事していない場合には、アメリカの要求に対応しないことに決めているようですギャンブラー、限界まで米国を持参しようとしています。これは明らかに軍事的対立が唯一のクライマックスであるリスクの全範囲を、意味しています。中国の姿勢が必要である上、しかし、地域の不安定性などの反射は、北京の商業プログラムの利益にはなりません。中国はあなたが、懸念米国にとり、北朝鮮の態度は、北京でより有利な状況に到着しようとする事務の現在の状態を利用して、上記のすべてにしたいの知覚を提供します。それは、貿易問題や中国の排他的経済水域で検討地域におけるコミットメントの減少に対する米国の軟化です。オバマ氏は、ソウルと東京へのサポートを提供するためにやめない、と確かにアクションアメリカの国際政治の新しい中心地として地域を考えたことはありません。トランプは、しかし、この問題についてあまり確信を送信し、これは中国にこのような状況を利用する間接的な口実を与えます。米国大統領は、地域の重要性についての詳細決定と毅然と態度を提供しない場合でも、ノー外交行動で、その政治的な量を増加させるために、エリア内に存在する他の者を認可する弱さと関心の欠如感を与えるだろう。
الولايات المتحدة والمسألة الكورية الشمالية
تحليق اثنين من منفذي العملية الأمريكية على شبه الجزيرة الكورية، أراد أن تكون مشاركة استجابة اختبار صاروخ لبيونغ يانغ. وفقا
للعديد من المحللين العسكريين كوريا الشمالية ان الآن حصلت على
التكنولوجيا على الناقلين لمسافات طويلة، لذلك هذا هو لوس انجليس، أن سان
فرانسيسكو يمكن الوصول إليها من قبل صواريخ بيونغ يانغ. الشكوك التي لا تزال لا تزال على قدرة فعالة لتصغير القنابل النووية حتى يتم تثبيتها على الصواريخ العابرة للقارات. على
الرغم من أنه من المؤكد الآن أن كوريا الشمالية قوة نووية، هو، في الوقت
الراهن، إلا على أساس تعاقدي، لكنها لن تكون قادرة على تملك قنابل نووية
صغيرة بما يكفي ليحملها ناقلات قادرة على تغطية كبيرة جدا المسافات. لكن
مستوى التقدم التكنولوجي بيونغ يانغ يسير بسرعة كبيرة وهذا ما يجعل
التهديد تهديدا حقيقيا للولايات المتحدة، لتصبح هدفا يمكن تحقيقه. ترامب يبدو أن لا تكون قادرة على التعامل مع هذا الوضع، الذي من شأنه أن يضع اختبار سياسي أكثر خبرة. وعلى
الرغم من النوايا العدوانية المنصوص عليها في الحملة الانتخابية وفي
المرحلة الأولى من رئاسته، يمكن أن البيت الأبيض لا تذهب وكذلك النداءات
المتكررة لبكين وموسكو والحلفاء الإقليميين كوريا الجنوبية واليابان. يبدو هذا الأخير أكثر قلقا إزاء القرب الجغرافي مع كوريا الشمالية. ولكن
الإدارة الأمريكية تصر في صياغة هذه القضية ليس فقط كحالة طارئة تتعلق فقط
للولايات المتحدة ولكن أيضا لحلفاء إقليميين، والتي تتطلب التزاما أكبر،
على المستوى العسكري. هذا
الرأي بعض التبرير، نظرا مسافة قصيرة لها من بيونغ يانغ، ولكن عملا عدائيا
ضد كوريا الجنوبية أو اليابان، ومع ذلك، يلزم الأمريكان للتدخل. استراتيجية
لمكافحة الطموحات النووية لكوريا الشمالية، وبالتالي يبقى الموكلة إلى
العمل الدبلوماسي، تواجه الصين وحتى روسيا، التي لا يبدو أن تحقيق نتائج
هامة. اذا
لم يكن خطأ، في البداية، وأنتقل إلى بكين لحث العمل على الردع تجاه بيونغ
يانغ، والآن يجب أن يكون ورقة رابحة على علم بأن هذا الطريق لم يؤد إلى
النتائج المرجوة والاختلاف لتجنب الانجراف الخطير. هدف كوريا الديمقراطية هو الوصول إلى لقاءات ثنائية مع واشنطن، بحيث يتم الاعتراف في قوتها العسكرية رسميا. انهم
لا، ولكن، نتيجة صورة: يهدف نظام بيونغ يانغ على الاعتراف بأن يذهب أبعد
من ذلك من بكين والذي يتضمن سلسلة من المساعدات الاقتصادية التي يمكن أن
إحياء البلاد دون تتأثر ترسانات نووية. بالنسبة
للولايات المتحدة، مثل هذا التنازل ليس حتى التفكير فيه، وهذا تفضل الجمود
الحالي، التي، مع ذلك، الوقت المناسب لكوريا الشمالية للمضي قدما في
التصغير من الأسلحة النووية. في هذا السيناريو هناك أساسا ثلاث جهات فاعلة والولايات المتحدة والصين وكوريا الشمالية، الذين يلعبون لعبة على الارتجال خطير. ترامب،
على عكس ما كان متوقعا، وأوصى من قبل الجيش على الأرجح، اعتمدت موقفا
حذرا، يبدو بكين قد قررت عدم استيعاب المطالب الأمريكية، إن لم يكن مخفضة
البيانات وشاركت بيونغ يانغ في السلوك الذي يظهر على اتباع طرق مقامر، في محاولة لجلب الولايات المتحدة إلى أقصى حد. وهذا يعني بوضوح مجموعة كاملة من المخاطر، حيث المواجهة العسكرية ليست سوى ذروتها. على موقف الصين ضروري، ومع ذلك، انعكاس، وعدم الاستقرار في المنطقة يجب أن لا تعود بالنفع على البرامج التجارية في بكين. الصين
تقدم التصور الذي تريد الاستفادة من الوضع الراهن، وقبل كل شيء، والموقف
الكوري الشمالي الذي يأخذ بعين القلق إلى الولايات المتحدة، في محاولة
للوصول إلى وضع أكثر إيجابية في بكين. وهذا
هو، تخفيفا للولايات المتحدة بشأن قضايا التجارة وتخفيض التزام في المنطقة
من خلال المنطقة الاقتصادية الخالصة الصينية النظر فيها. أوباما لم تتوقف لتقديم دعمها لسيول وطوكيو، وبالفعل تعتبر المنطقة كمركز جديد لعمل السياسة الدولية الأمريكية. ترامب، ومع ذلك، ينقل أقل قناعة حول هذا الموضوع وهذا يعطي الصين العذر غير المباشر للاستفادة من هذا الوضع. إذا
فإن الرئيس الأمريكي لا يوفر موقفا أكثر تصميما وحزما على أهمية المنطقة
سوف تعطي الشعور بالضعف وعدم اهتمام، والتي سوف تفويض غيرهم موجودة في
المنطقة لزيادة الوزن السياسي، حتى مع عدم وجود إجراءات دبلوماسية.
venerdì 28 luglio 2017
L'ambiguo comportamento di Macron
All’interno dell’Europa non c’è soltanto il problema di chi non condivide i problemi con gli altri stati membri, ma vi è anche chi si comporta in maniera non univoca, quando vi sono interessi economici tali da essere usati sul piano politico, per riequilibrare un malcontento presente all’interno del proprio paese. L’elezione di Macron a presidente della Repubblica francese era stata accolta con sollievo per lo scampato pericolo che all’Eliseo potesse sedere Marine Le Pen ed anche con una certa soddisfazione per quella che poteva sembrare un proseguimento entusiastico dell’adesione all’idea di un Europa come terreno comune. In realtà gli avvisi che arrivavano da diverse parti politiche e sociali francesi, anche non da parte della destra, erano tutt’altro che entusiastici; si parlava del nuovo presidente francese come una sorta di neoliberista, pronto a sacrificare le conquiste sociali a favore delle leggi dell’economia; tuttavia non ci si attendeva un dirigista ed un alfiere della nazionalizzazione, specie dopo che le imprese francesi avevano operato all’estero con la massima libertà e senza l’intralcio dei governi locali. Il caso della nazionalizzazione dei cantieri navali francesi da parte di un industria italiana di proprietà statale ha sollevato l’ennesimo dubbio sulle reali politiche che Bruxelles porta avanti e dovrebbe garantire. Lo scenario francese, al momento è però condizionato da un vasto calo di popolarità del presidente francese, in parte dovuto a motivi fisiologici ed in parte, quella più sostanziosa, dovuta alle politiche che si stanno attuando, che non sembrano risolvere i problemi dei francesi. In politica la classica risposta ad una difficoltà interna è quella di intraprendere azioni sul piano internazionale, capace di distogliere l’attenzione dal piano interno. Macron ha congegnato il suo piano cercando di colpire un paese, anche se alleato, che non deve essere piccolo, altrimenti la portata del suo intervento sarebbe ridimensionata, ma che ha della debolezza politica manifesta, sia per difficoltà congiunturali, sia per la scarsa autorità del suo esecutivo. Questo paese è molto vicino, addirittura al confine della Francia ed è l’Italia. Contro Roma l’azione di Macron si articola in due piani distinti: ilprimo è di contrasto internazionale sulla questione libica ed il secondo mira a negare il legittimo acquisto dei cantieri navali francesi, la cui quota maggioritaria era prima in mano sudcoreana. Entrambe le azioni di Macron rivelano una grande scorrettezza, per avere intrapreso una azione con modalità non certamente inquadrabili in un dialogo tra alleati. Il presidente francese con l’atteggiamento sulla Libia, sembra ricalcare l’azione del suo predecessore Sarkozy, colpevole di avere condotto una azione incauta ed irresponsabile. Per ora Macron è stato più cauto, ma è impossibile non ricordare gli interessi francesi sul petrolio libico e, nello stesso tempo, la chiusura manifestata contro l’Italia per la gestione dei profughi. Certo, Roma avrebbe bisogno di un governo maggiormente autorevole e capace di prendersi delle grandi responsabilità in campo internazionale, sia come figure ministeriali, che come sostegno del mondo politico; al contrario la presenza di un governo a termine, con un sostegno altamente variabile, consente alla Francia ed a Macron di mostrare il suo volto peggiore: quello della Grandeur, che si rifà al gollismo più retrivo, caratterizzato dalla assoluta mancanza di rispetto degli alleati. Con un governo forte l’Italia avrebbe modo di dare risposte adeguate sulpiano economico, facendo valere la centralità strategica di alcune imprese in mano francese, per riportarle sotto il controllo italiano, anche statale, e, nello stesso tempo, operare sul piano internazionale in modo efficace per arginare le iniziative di Parigi. Il problema centrale, però è un altro: quale è l’affidabilità di Macron in rapporto alla crescita, sopratutto politica dell’Europa? Siamo forse ad un uso di Bruxelles per accrescere il proprio potere e quello di Parigi, con lo scopo di conquistare una maggiore importanza per il paese francese, probabilmente in una competizione a due con la Germania? Se così fosse, e, per la verità lo sembra molto, le speranze riposte su Macron, in relazione allo sviluppo dell’Europa, sembrano essere vane. Ciò potrebbe essere un nuovo fattore di destabilizzazione all’interno di una unione sempre più vissuta come mezzo per accrescere i vantaggi dei singoli paesi, piuttosto che come obiettivo finale di una effettiva organizzazione sovranazionale.
The ambiguous behavior of Macron
Within
Europe there is not only the problem of those who do not share the
problems with the other member states, but there are also those who
behave in a uncommon manner when there are economic interests that can
be used politically, To rebalance a dissatisfaction present within your country. Macron's
election as President of the French Republic was welcomed with relief
for the escape of danger that the Eliseo could sit on Marine Le Pen and
also with some satisfaction for what might seem like an enthusiastic
continuation of accession to the idea of a Europe as a common ground. In
fact, the warnings coming from different political and social parts of
France, even not by the right, were far from enthusiastic; The
new French president spoke of being a kind of neo-liberal, ready to
sacrifice social gains in favor of the laws of the economy; However,
a leader and a nationalist nationalist was not expected, especially
since French companies had operated abroad with the utmost freedom and
without the hassles of local governments. The
case of the nationalization of French shipyards by a state-owned
Italian industry has raised the still further question about the real
policies that Brussels is bringing forward and should ensure. The
French scenario, however, is currently affected by a large decline in
popularity by the French president, partly due to physiological reasons
and in part, the most substantial, due to the policies being
implemented, which do not seem to solve the problems of the French. In
politics, the classic answer to an internal difficulty is to take
action on an international level, able to divert attention from the
internal plane. Macron
has devised his plan to try to hit a country, albeit ally, which should
not be small, otherwise the scope of its intervention would be reduced,
but it has a manifest political weakness, both for economic
difficulties and the poor authority of His executive. This country is very close, even at the border of France and it is Italy. Against
Rome, Macron's action is divided into two distinct plans: the first is
of international contrast to the Libyan question and the second is aimed
at denying the legitimate purchase of French shipyards, the majority of
which was first in the South Korean hand. Both
of Macron's actions reveal a great deal of misguidance, for taking
action in ways that can not be framed in a dialogue between allies. The
French president with the attitude on Libya seems to reckon with the
action of his predecessor, Sarkozy, guilty of having acted disgustingly
and irresponsibly. For
now, Macron has been more cautious, but it is impossible not to mention
the French interests on Libyan oil and, at the same time, the closure
of Italy against refugee management. Of
course, Rome would need a more authoritative government and capable of
taking major international responsibilities, both as ministerial figures
and as supporters of the political world; On
the contrary, the presence of a futures government with highly variable
support allows France and Macron to show its worst face: that of the
Grandeur, which is reflected in the most retroactive golling,
characterized by the absolute lack of respect for the allies. With
a strong government, Italy would be able to provide adequate economic
response, relying on the strategic centrality of some French companies,
to bring them under Italian control, including the state, and at the
same time to operate internationally Effective to undermine Paris initiatives. The central issue, however, is another: what is Macron's reliability in relation to growth, especially Europe's policy? Are
we perhaps using Brussels to increase our power and that of Paris, with
the aim of gaining greater importance for the French country, probably
in a two-race competition with Germany? If
that were the case, and, in truth, it seems very much, the hopes placed
on Macron in relation to the development of Europe seem to be vain. This
could be a new factor of destabilization within an increasingly
experienced union as a means of enhancing the advantages of individual
countries, rather than as the ultimate goal of an effective
supranational organization.
Iscriviti a:
Post (Atom)