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mercoledì 5 luglio 2017

L'incontro tra Cina e Russia

L’incontro a Mosca tra i massimi rappresentanti di Cina e Russia, conferma che la volontà delle due potenze è quella di trovare accordi capaci di tutelare i rispettivi interessi di fronte allo scenario internazionale che si sta profilando. Gli interessi dei due paesi sembra che stiano trovando delle convergenze consistenti in materia di politica internazionale, sia sugli aspetti generali, che in quelli particolari. Certamente l’attualità del problema nordcoreano, in questo momento risulta essere centrale: le continue provocazioni di Pyongyang rischiano di provocare un incidente diplomatico tra Pechino e Washington, che ha più volte sollecitato la Cina ad un intervento concreto per fermare il dittatore della Corea del Nord. L’ultimo lancio del missile caduto in acque giapponesi, avvenuto praticamente in concomitanza con il vertice a Mosca, non sembra essere casuale, ma avvenuto per creare una maggiore pressione proprio sulle autorità di Pechino con il fine, tra gli altri, di esasperare i rapporti con gli Stati Uniti. Washington ha già provveduto a fare innalzare la tensione con il transito di una sua nave militare nel Mare Cinese Meridionale; d’altra parte i maggiori alleati americani della regione, Corea del Sud e Giappone, hanno più volte invocato una maggiore protezione da parte degli USA, che il Presidente Trump sembra intenzionato a concedere, malgrado i proclami elettorali. Questa presenza americana nei pressi di quella che la Cina ritiene essere la sua zona di influenza, provoca una situazione di instabilità, che concorre all’incertezza dei rapporti tra i due paesi. Pechino ha però le sue colpe, tra cui quella di non riuscire a riportare la Corea del Nord ad un comportamento meno pericoloso. Il governo di Pechino sembra essere in grande difficoltà nella gestione di Pyongyang, sia nell’ottica di non sapere esercitare la propria leadership sulla Corea del Nord, sia di non dare occasione agli Stati Uniti di giustificare la propria presenza nella regione. Probabilmente l’aspetto peggiore è che la seconda potenza mondiale, sia tale soltanto dal punto di vista economico, ma appare evidente che per quanto riguarda il peso internazionale Pechino sia ancora distante sia da Washington, che da Mosca, se non riesce a contenere la Corea del Nord. Il rapporto sempre più stretto con la Russia deve essere letto in questo quadro generale: la necessità di un partner importante sul piano internazionale, Mosca ha accresciuto il suo peso diplomatico con la scelta di entrare nella guerra siriana, per bilanciare la potenza americana. Gli USA, malgrado le tentazioni isolazionistiche di Trump, devono comunque continuare a recitare il proprio ruolo di prima potenza internazionale, perchè così vogliono le lobbies delle armi e dell’industria ed i vertici militari. D’altro canto per Mosca, la relazione con la Cina è essenziale dal punto di vista economico, con un interscambio che entro la fine del 2017, potrà raggiungere gli 80.000 milioni di dollari, una somma consistente per un paese ancora sottoposto a sanzioni. L’avvento di Trump ha provocato una diminuzione dell’influenza americana sull’Europa, dove i contrasti con la nuova amministrazione USA hanno determinato una maggiore volontà, da parte di Bruxelles, di diventare un soggetto sempre più autonomo ed importante sulla scena internazionale. Malgrado ciò sia ancora lontano l’allontanamento tra Europa e Stati Uniti ha prodotto un avvicinamento sostanziale di Bruxelles a Pechino, specialmente sui temi dell’ambiente, che può portare ad un sostanziale incremento delle relazioni tra le due parti. Questo fatto preoccupa Putin, perchè tra Mosca e l’Europa le relazioni sono ancora tese, sia per la questione ucraina, sia per le pressioni che i membri orientali dell’Unione e le Repubbliche baltiche, stanno esercitando su Bruxelles, proprio in ottica anti russa, sopratutto per il timore di qualche, improbabile, iniziativa militare di Mosca nei loro confronti. L’incontro, per Putin, riveste una importanza particolare, per cercare di creare rapporti più stretti con la Cina, per prevenire una collaborazione sempre più stretta con l’Europa. La situazione, quindi è in costante sviluppo e, aldilà di quello che traspare in modo evidente, non sembra azzardato ipotizzare, che questo incontro rivesta anche una particolare importanza per i rapporti tra i due stati, che, nonostante le apparenze, hanno più di un motivo per essere concorrenti, se non avversari, nella scena politica internazionale. 

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