Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

martedì 28 aprile 2020

Si protrae l'assenza di Kim Jong-un

L’assenza di Kim Jong-un si protrae dall’undici aprile, quando il leader nordcoreano ha presieduto la riunione de comitato centrale del Partito dei lavoratori; dopo questa data non esiste alcuna versione ufficiale sulle sue condizioni e sul suo stato di salute. La situazione non presenta, però, una novità: nel 2014 non è stato presente per sei settimane ed è poi ricomparso con l’ausilio di un bastone da passeggio. Le notizie ufficiose sulle condizioni di salute del leader di Pyongyang, anche precedenti a questa circostanza e provenienti da diversi servizi segreti, sono sempre state valutate in modo negativo. Un dato ritenuto significativo è stata l’inconsueta assenza a ben due eventi, che sono ritenuti importanti nelle commemorazioni ufficiali nordcoreane: l’anniversario della nascita del fondatore del regime Kim Il-sung, nonno di Kim Jong-un e la ricorrenza della fondazione dei gruppi armati, che secondo la versione storica nordcoreana, sconfissero l’esercito giapponese. Le ipotesi circa il destino di Kim Jong-un sono le più diverse: da una operazione dovuta a motivi cardio vascolari, a seguito dei problemi di obesità e di tabagismo del leader fino ad una presunta situazione di stato vegetativo dovuto ad una grave malattia ed anche in un caso è stato pronosticato il possibile decesso. Ci sono state anche voci contrarie che hanno giustificato l’assenza con il motivo di una convalescenza, che starebbe per finire e che, di conseguenza, il ritorno sulla scena del presidente nordcoreano sarebbe imminente. La situazione ha comunque favorito alcune riflessioni sulla possibile successione, nel caso il Presidente nordcoreano non ritornasse ad occupare la sua carica o ne avesse un impedimento. Sono due le possibilità più probabili relative alla successione: la sorella Kim Yo Jong e il settantenne Choe Ryong Hae, vicepresidente della potente Commissione degli affari di Stato, l’organizzazione che controlla gli apparati più importanti del paese, quelli che gestiscono i settori amministrativo, economico e politico della Corea del Nord. Fare un pronostico per l’eventuale successione non è agevole, se, da un lato, la cultura del paese eremita è profondamente intrisa da aspetti che fanno riferimento al confucianesimo e, che, quindi, favorirebbero una figura maschile, l’assetto del potere di Pyongyang è basato sull’importanza della famiglia al potere. Oltre a questo aspetto la sorella di Kim Jong-un può fare affidamento sull’appoggio di personalità collocate al potere dal fratello e che occupano posizioni molto rilevanti nei settori delle forze armate e dell’amministrazione del paese. Kim Yo Jong, ha inoltre, dimostrato nel tempo di sapersi muovere negli ambienti internazionali, sia che all’interno degli ambienti dei dirigenti di partito. Oltre alle dinamiche interne si deve, però, anche valutare quale sarà l’atteggiamento cinese, il solo paese che può vantare una solida influenza sulla Corea del Nord. Nei piani strategici di Pechino la presenza della Corea del Nord continua ad essere un punto vitale, per evitare la riunificazione delle due Coree in una sola grande nazione, che, probabilmente cadrebbe sotto l’influenza statunitense. Per la Cina le controindicazioni sono quelle di trovare gli americani sui confini cinesi e quella, altrettanto importante di vedere creato un soggetto statale democratico e liberale, con grande capacità produttiva ed economica, in grado di gareggiare sulle produzioni più pregiate con il capitalismo comunista. Infatti, benché il costo di una eventuale riunificazione della Corea, potrebbe in una fase iniziale essere gravoso per Seul, con un progetto a lungo termine ed il sostegno degli USA, si vedrebbe la nascita di un paese che potrebbe integrare la grande capacità tecnologica alla grande disponibilità di forza lavoro, almeno inizialmente a basso costo, un mix che Pechino non può non considerare pericoloso per la propria economia. Intanto le fonti ufficiali del paese affermano che la Corea del Nord non ha in corso contagi relativi al covid 19, ma la situazione sarebbe molto grave e la popolazione ha cercato di fare delle scorte alimentari, seppure in un quadro di gravi problemi di approvigionamento dovuti alle scarse scorte ed alla compressione della capacità produttiva del paese. La scarsità dei tamponi a disposizione ha permesso un controllo molto limitato della popolazione e le sanzioni dovute al problema delle installazioni nucleari ha aggravato una situazione del sistema sanitario che è passato in qualche anno da eccellenza a standard qualitativi ed anche quantitativi, molto bassi. Una ulteriore ipotesi sull’assenza del presidente nordcoreano un è stata proprio quella che abbia contratto il contagio, ma come per le altre possibilità non si hanno notizie ufficiali, ma ogni giorno che l’assenza si protrae la sensazione della presenza di un problema grave diventa sempre più una possibilità concreta, con le inevitabili domande sul futuro del paese e degli equilibri regionali.

Nessun commento:

Posta un commento