Nonostante il grande prezzo, purtroppo pagato in vite umane, che rappresenta l’aspetto più tragico del conflitto, l’avanzata russa procede a rilento e, in alcuni casi, è anche costretta a subire sconfitte che costringono reparti del Cremlino ad arretrare sul terreno. Questo provoca una tattica che coinvolge i civili ucraini come obiettivi funzionali ad indebolire la resistenza di Kiev, che, sul solo piano militare, cioè senza un teorico coinvolgimento dei civili, riuscirebbe a contenere lo sforzo russo, sebbene in evidente inferiorità numerica e di mezzi a disposizione. Questa modalità è stata sperimentata con successo in Siria, dove venivano colpiti deliberatamente obiettivi civili, come ospedali e scuole, per fare arretrare le forze contrarie ad Assad, qualunque fosse la loro natura, fossero le forze democratiche o lo Stato islamico; tuttavia lo schema, seppure ha delle similitudini, in Ucraina presenta differenze profonde: l’Ucraina è uno stato sovrano con un proprio esercito, coeso con la sua popolazione e non diviso come in Siria e gode dell’incondizionato appoggio politico dell’occidente, che, nonostante continui a non volere intervenire, rifornisce in modo continuo di armi e supporto logistico le forze armate di Kiev. Le congetture sulle convinzioni di una guerra breve di Putin, sono probabilmente veritiere, e le prove sono che gli armamenti pesanti schierati sono antiquati, il supporto logistico insufficiente, proprio perché non progettato e le truppe, spesso formate da militari di leva, non sono sufficientemente addestrate ed ancora meno preparate psicologicamente ad affrontare un conflitto bellico di tale intensità. Alcuni analisti giudicano anche che non sarà determinante l’impiego dei “volontari” siriani ed anche sull’apporto dei ceceni si nutrono considerevoli dubbi. In questo quadro la scelta dei bombardamenti indiscriminati, appare per Putin l’unica strada attualmente percorribile per non uscire sconfitto dal conflitto e con l’immagine interna irrimediabilmente rovinata. Per questo motivo la richiesta della zona di non sorvolo aereo del presidente Zelensky appare più che legittima, ma i paesi occidentali non ritengono ancora il momento per intervenire. Esiste il concreto pericolo dell’uso di armi chimiche da parte del Cremlino, sull’esperienza vincente effettuata in Siria, che costituirebbe il rinnovamento di un precedente molto pericoloso, che ha costituito il più grande fallimento politico di Obama e che, secondo molti osservatori, è stato l’inizio dell’attuale debolezza politica americana nel teatro mondiale. L’opzione dell’uso delle armi chimiche potrebbe anche costituire la considerazione da parte di Mosca di un eventuale uso del ricorso all’arma nucleare, peraltro già minacciata, fin dall’inizio del conflitto. Il pericolo di una escalation è concreto: la Russia è in evidente difficoltà nella sua “operazione militare”, si trova sull’orlo del fallimento finanziario ed è politicamente isolata sulla scena diplomatica, soprattutto dopo il sempre più cauto atteggiamento cinese sul conflitto, provocato dalle minacce di perdere l’accesso ai suoi mercati commerciale più redditizi: gli Usa e l’Europa. Queste considerazioni, se unite alle notizie, che la Russia alle attuali difficoltà logistiche, sembra andare incontro ad una ulteriore penuria di disponibilità di rifornimenti, sia per difficoltà pratiche sempre più evidenti, sia per un arsenale non infinito ed anche una situazione interna ai vertici del Cremlino, dove i maggiori collaboratori più vicini al presidente, sono stati oggetto di rimozione dalle loro cariche, proprio per la cattiva gestione della guerra, le possibilità di una azione diplomatica sembrano aumentare. Per la Russia, si stima che i prossimi dieci giorni saranno cruciali: se Mosca riuscirà a vincere il conflitto avrà raggiunto il suo obiettivo, viceversa per Putin potrebbero non esserci vie d’uscita e quindi il presidente russo potrebbe preferire una uscita onorevole tramite un accordo diplomatico. Questo eventuale accordo, però, passa da una tregua che fermi l’uso delle armi e consenta corridoi umanitari sicuri; questa eventualità, augurabile, è, però, contraria all’attuale modalità di combattimento dei militari russi, che usano i civili come obiettivo per raggiungere il successo. Al momento la situazione sembra senza una via d’uscita, ma la pressione internazionale ed alcune concessioni ucraine, potrebbero togliere ogni giustificazione alla Russia e consentire a Mosca una via d’uscita onorevole, onorevole al momento, perché la reputazione di Putin è irrimediabilmente rovinata, anche dall’inchiesta che la Corte di giustizia internazionale intende fare partire e che appare con una conclusione già scritta.
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venerdì 18 marzo 2022
In Ucraina la Russia è bloccata dalla sua pessima gestione militare e politica
In Ukraine, Russia is blocked by its poor military and political management
Despite the great price, unfortunately paid in human lives, which represents the most tragic aspect of the conflict, the Russian advance is proceeding slowly and, in some cases, is even forced to suffer defeats that force departments of the Kremlin to retreat to the ground. This provokes a tactic that involves Ukrainian civilians as functional objectives to weaken the resistance of Kiev, which, on the military level only, that is, without the theoretical involvement of civilians, would be able to contain the Russian effort, although in evident numerical and means inferiority to disposition. This modality has been successfully tested in Syria, where civilian targets, such as hospitals and schools, were deliberately hit to pull back the forces opposed to Assad, whatever their nature, be it democratic forces or the Islamic State; however the scheme, although it has similarities, in Ukraine presents profound differences: Ukraine is a sovereign state with its own army, cohesive with its population and not divided as in Syria and enjoys the unconditional political support of the West, which despite continuing not to intervene, it continuously supplies the armed forces of Kiev with weapons and logistical support. The conjectures about Putin's convictions of a short war are probably true, and the evidence is that the heavy weapons deployed are outdated, the logistical support insufficient, precisely because it was not designed, and the troops, often made up of conscripts, are insufficient. trained and even less psychologically prepared to face a war of such intensity. Some analysts also believe that the employment of Syrian "volunteers" will not be decisive and there are considerable doubts about the contribution of the Chechens. In this context, the choice of indiscriminate bombing appears for Putin to be the only way to avoid being defeated by the conflict and with the internal image irremediably ruined. For this reason, President Zelensky's request for the no-fly zone appears more than legitimate, but Western countries do not yet consider the time to intervene. There is a real danger of the use of chemical weapons by the Kremlin, on the winning experience carried out in Syria, which would constitute the renewal of a very dangerous precedent, which constituted Obama's greatest political failure and which, according to many observers, it was the beginning of the current American political weakness in the world theater. The option of the use of chemical weapons could also constitute the consideration by Moscow of a possible use of the use of nuclear weapons, which has already been threatened since the beginning of the conflict. The danger of an escalation is concrete: Russia is in evident difficulty in its "military operation", is on the verge of financial failure and is politically isolated on the diplomatic scene, especially after the increasingly cautious Chinese attitude on the conflict, caused by the threats of losing access to its most profitable trading markets: the US and Europe. These considerations, if combined with the news, that Russia in the current logistical difficulties, seems to face a further shortage of availability of supplies, both due to increasingly evident practical difficulties, and due to a not infinite arsenal and also an internal situation at the top of the Kremlin, where the major collaborators closest to the president, have been the object of removal from their offices, precisely because of the mismanagement of the war, the possibilities for diplomatic action seem to increase. For Russia, it is estimated that the next ten days will be crucial: if Moscow manages to win the conflict it will have achieved its goal, vice versa for Putin there may be no way out and therefore the Russian president may prefer an honorable exit through an agreement. diplomatic. This eventual agreement, however, passes from a truce that stops the use of weapons and allows safe humanitarian corridors; this eventuality, desirable, is, however, contrary to the current combat mode of the Russian military, which uses civilians as a target to achieve success. At the moment the situation seems to have no way out, but international pressure and some Ukrainian concessions could take away any justification from Russia and allow Moscow an honorable way out, honorable at the moment, because Putin's reputation is hopelessly ruined. , also from the investigation that the International Court of Justice intends to initiate and which appears with an already written conclusion.
In der Ukraine wird Russland durch sein schlechtes militärisches und politisches Management blockiert
Trotz des hohen Preises, der leider mit Menschenleben bezahlt wurde, was den tragischsten Aspekt des Konflikts darstellt, geht der russische Vormarsch langsam voran und muss in einigen Fällen sogar Niederlagen erleiden, die Abteilungen des Kremls zum Rückzug zwingen . Dies provoziert eine Taktik, die ukrainische Zivilisten als funktionale Ziele einbezieht, um den Widerstand Kiews zu schwächen, der nur auf militärischer Ebene, dh ohne die theoretische Beteiligung von Zivilisten, in der Lage wäre, die russischen Bemühungen einzudämmen, wenn auch in offensichtlicher Zahl und bedeutet Unterlegenheit gegenüber Disposition. Diese Modalität wurde erfolgreich in Syrien getestet, wo zivile Ziele wie Krankenhäuser und Schulen absichtlich getroffen wurden, um die gegen Assad gerichteten Kräfte, gleich welcher Art, seien es demokratische Kräfte oder der Islamische Staat, zurückzudrängen; Obwohl das Schema Ähnlichkeiten aufweist, weist es in der Ukraine tiefgreifende Unterschiede auf: Die Ukraine ist ein souveräner Staat mit eigener Armee, der mit seiner Bevölkerung zusammenhält und nicht wie in Syrien gespalten ist, und genießt die bedingungslose politische Unterstützung des Westens, obwohl dies weiterhin nicht der Fall ist eingreifen, versorgt es die Streitkräfte von Kiew kontinuierlich mit Waffen und logistischer Unterstützung. Die Vermutungen über Putins Überzeugung von einem kurzen Krieg sind wahrscheinlich wahr, und die Beweise sind, dass die eingesetzten schweren Waffen veraltet sind, die logistische Unterstützung unzureichend ist, gerade weil sie nicht konzipiert wurde, und die Truppen, die oft aus Wehrpflichtigen bestehen, unzureichend sind. ausgebildet und noch weniger psychologisch darauf vorbereitet, sich einem Krieg dieser Intensität zu stellen. Einige Analysten glauben auch, dass der Einsatz syrischer "Freiwilliger" nicht entscheidend sein wird, und es bestehen erhebliche Zweifel am Beitrag der Tschetschenen. In diesem Zusammenhang scheint die Wahl des wahllosen Bombenangriffs für Putin der einzige Weg zu sein, um zu vermeiden, dass er vom Konflikt besiegt wird und das interne Image unwiederbringlich ruiniert wird. Aus diesem Grund erscheint die Forderung von Präsident Selenskyj nach einer Flugverbotszone mehr als legitim, aber die westlichen Länder denken noch nicht über die Zeit nach, einzugreifen. Es besteht eine reale Gefahr des Einsatzes chemischer Waffen durch den Kreml aufgrund der in Syrien gemachten erfolgreichen Erfahrungen, die die Erneuerung eines sehr gefährlichen Präzedenzfalls darstellen würden, der Obamas größtes politisches Versagen darstellte und das nach Meinung vieler Beobachter ist war der Beginn der aktuellen amerikanischen politischen Schwäche im Welttheater. Die Option des Einsatzes von Chemiewaffen könnte auch die Überlegung Moskaus über einen möglichen Einsatz des bereits seit Beginn des Konflikts angedrohten Einsatzes von Atomwaffen darstellen. Die Gefahr einer Eskalation ist konkret: Russland befindet sich in offensichtlichen Schwierigkeiten bei seiner „Militäroperation“, steht am Rande des finanziellen Scheiterns und ist auf der diplomatischen Bühne politisch isoliert, insbesondere nach der zunehmend vorsichtigen chinesischen Haltung gegenüber dem Konflikt, die durch das verursacht wurde Gefahr, den Zugang zu seinen profitabelsten Handelsmärkten zu verlieren: den USA und Europa. Diese Überlegungen, kombiniert mit der Nachricht, dass Russland angesichts der derzeitigen logistischen Schwierigkeiten mit einer weiteren Verknappung der Verfügbarkeit von Lieferungen konfrontiert zu sein scheint, sowohl aufgrund zunehmend offensichtlicher praktischer Schwierigkeiten als auch aufgrund eines nicht unendlichen Arsenals und auch einer internen Situation am Oben im Kreml, wo die wichtigsten Kollaborateure, die dem Präsidenten am nächsten stehen, gerade wegen der Misswirtschaft des Krieges aus ihren Ämtern entfernt wurden, scheinen die Möglichkeiten für diplomatisches Handeln zu steigen. Für Russland dürften die nächsten zehn Tage entscheidend sein: Gelingt es Moskau, den Konflikt zu gewinnen, hat es sein Ziel erreicht, umgekehrt gibt es für Putin womöglich keinen Ausweg mehr und der russische Präsident könnte daher einen ehrenvollen Ausstieg bevorzugen eine Vereinbarung diplomatisch. Dieses letztendliche Abkommen geht jedoch von einem Waffenstillstand aus, der den Einsatz von Waffen stoppt und sichere humanitäre Korridore ermöglicht; diese wünschenswerte Möglichkeit steht jedoch im Gegensatz zum derzeitigen Kampfmodus des russischen Militärs, das Zivilisten als Ziel für den Erfolg einsetzt. Im Moment scheint die Situation keinen Ausweg zu haben, aber internationaler Druck und einige ukrainische Zugeständnisse könnten Russland jede Rechtfertigung nehmen und Moskau einen ehrenhaften Ausweg ermöglichen, ehrenhaft im Moment, weil Putins Ruf hoffnungslos ruiniert ist Untersuchung, die der Internationale Gerichtshof einzuleiten beabsichtigt und die mit einem bereits schriftlichen Abschluss erscheint.
En Ucrania, Rusia está bloqueada por su mala gestión militar y política
A pesar del gran precio, lamentablemente pagado en vidas humanas, que representa el aspecto más trágico del conflicto, el avance ruso avanza lentamente y, en algunos casos, incluso se ve obligado a sufrir derrotas que obligan a los departamentos del Kremlin a replegarse sobre el terreno. . Esto provoca una táctica que involucra a los civiles ucranianos como objetivos funcionales para debilitar la resistencia de Kiev que, sólo en el plano militar, es decir, sin la teórica participación de los civiles, sería capaz de contener el esfuerzo ruso, aunque en evidentes números y significa inferioridad a la disposición. Esta modalidad ha sido probada con éxito en Siria, donde objetivos civiles, como hospitales y escuelas, fueron atacados deliberadamente para hacer retroceder a las fuerzas opuestas a Assad, cualquiera que sea su naturaleza, ya sean fuerzas democráticas o el Estado Islámico; sin embargo el esquema, aunque tiene similitudes, en Ucrania presenta profundas diferencias: Ucrania es un estado soberano con su propio ejército, cohesionado con su población y no dividido como en Siria y goza del apoyo político incondicional de Occidente, que a pesar de seguir sin intervenir, suministra continuamente armas y apoyo logístico a las fuerzas armadas de Kiev. Las conjeturas sobre las convicciones de Putin de una guerra corta probablemente sean ciertas, y la evidencia es que el armamento pesado desplegado está desactualizado, el apoyo logístico insuficiente, precisamente porque no fue diseñado, y las tropas, muchas veces compuestas por reclutas, son insuficientes. entrenados y menos preparados psicológicamente para enfrentar una guerra de tal intensidad. Algunos analistas también creen que el empleo de "voluntarios" sirios no será decisivo y existen considerables dudas sobre la contribución de los chechenos. En este contexto, la elección de los bombardeos indiscriminados parece ser para Putin la única forma de evitar ser derrotado por el conflicto y con la imagen interna arruinada irremediablemente. Por esta razón, la solicitud del presidente Zelensky de la zona de exclusión aérea parece más que legítima, pero los países occidentales aún no consideran el momento de intervenir. Existe un peligro real del uso de armas químicas por parte del Kremlin, sobre la experiencia ganadora llevada a cabo en Siria, lo que constituiría la renovación de un precedente muy peligroso, que constituyó el mayor fracaso político de Obama y que, según muchos observadores, fue el comienzo de la actual debilidad política estadounidense en el teatro mundial. La opción del uso de armas químicas también podría constituir la consideración por parte de Moscú de un posible uso del uso de armas nucleares, que ya ha sido amenazado desde el inicio del conflicto. El peligro de una escalada es concreto: Rusia se encuentra en evidente dificultad en su "operación militar", está al borde del fracaso financiero y políticamente aislada en el escenario diplomático, sobre todo tras la actitud cada vez más cautelosa de China sobre el conflicto, provocada por la amenazas de perder el acceso a sus mercados comerciales más rentables: Estados Unidos y Europa. Estas consideraciones, si se unen a la noticia de que Rusia, en las actuales dificultades logísticas, parece enfrentarse a una mayor escasez de disponibilidad de suministros, tanto por dificultades prácticas cada vez más evidentes, como por un arsenal no infinito y también por una situación interna en el En lo más alto del Kremlin, donde los principales colaboradores más cercanos al presidente han sido objeto de remoción de sus cargos, precisamente por la mala gestión de la guerra, las posibilidades de acción diplomática parecen aumentar. Para Rusia se estima que los próximos diez días serán cruciales: si Moscú consigue ganar el conflicto habrá conseguido su objetivo, al revés para Putin puede que no haya salida y por ello el presidente ruso puede preferir una salida honorable por la vía un acuerdo diplomático. Este eventual acuerdo, sin embargo, pasa de una tregua que frena el uso de armas y permite corredores humanitarios seguros; esta eventualidad, deseable, es, sin embargo, contraria al actual modo de combate del ejército ruso, que utiliza a los civiles como objetivo para lograr el éxito. De momento la situación parece no tener salida, pero la presión internacional y algunas concesiones ucranianas podrían quitarle cualquier justificación a Rusia y permitirle a Moscú una salida honrosa, honrosa de momento, porque la reputación de Putin está irremediablemente arruinada, también desde la investigación que la Corte Internacional de Justicia pretende iniciar y que se presenta con una conclusión ya escrita.
En Ukraine, la Russie est bloquée par sa mauvaise gestion militaire et politique
Malgré le prix élevé, malheureusement payé en vies humaines, qui représente l'aspect le plus tragique du conflit, l'avancée russe progresse lentement et, dans certains cas, est même contrainte de subir des défaites qui obligent les départements du Kremlin à se replier sur le terrain. . Cela provoque une tactique qui implique les civils ukrainiens comme objectifs fonctionnels pour affaiblir la résistance de Kiev, qui, sur le seul plan militaire, c'est-à-dire sans l'implication théorique des civils, serait en mesure de contenir l'effort russe, bien qu'en nombre et en nombre évidents. signifie infériorité à la disposition. Cette modalité a été testée avec succès en Syrie, où des cibles civiles, telles que des hôpitaux et des écoles, ont été délibérément frappées pour faire reculer les forces opposées à Assad, quelle que soit leur nature, qu'il s'agisse de forces démocratiques ou de l'État islamique ; cependant le schéma, bien qu'il présente des similitudes, en Ukraine présente de profondes différences : l'Ukraine est un État souverain avec sa propre armée, solidaire de sa population et non divisée comme en Syrie et bénéficie du soutien politique inconditionnel de l'Occident, qui, bien qu'il continue à ne pas intervenir, il approvisionne en permanence les forces armées de Kiev en armes et en soutien logistique. Les conjectures sur les convictions de Poutine d'une guerre courte sont probablement vraies, et la preuve est que les armes lourdes déployées sont dépassées, le soutien logistique insuffisant, précisément parce qu'il n'a pas été conçu, et les troupes, souvent composées de conscrits, sont insuffisantes. formés et encore moins préparés psychologiquement à affronter une guerre d'une telle intensité. Certains analystes estiment également que l'emploi de "volontaires" syriens ne sera pas décisif et l'apport des Tchétchènes suscite de sérieux doutes. Dans ce contexte, le choix des bombardements aveugles apparaît pour Poutine comme le seul moyen d'éviter d'être vaincu par le conflit et d'avoir l'image intérieure irrémédiablement ruinée. Pour cette raison, la demande du président Zelensky pour la zone d'exclusion aérienne apparaît plus que légitime, mais les pays occidentaux ne considèrent pas encore le moment d'intervenir. Il y a un réel danger d'utilisation d'armes chimiques par le Kremlin, sur l'expérience gagnante menée en Syrie, qui constituerait le renouvellement d'un précédent très dangereux, qui a constitué le plus grand échec politique d'Obama et qui, selon de nombreux observateurs, a été le début de la faiblesse politique américaine actuelle sur le théâtre mondial. L'option de l'utilisation d'armes chimiques pourrait également constituer la réflexion par Moscou d'un éventuel recours à l'utilisation de l'arme nucléaire, déjà menacée depuis le début du conflit. Le danger d'une escalade est concret : la Russie est en difficulté évidente dans son « opération militaire », est au bord de l'échec financier et est politiquement isolée sur la scène diplomatique, surtout après l'attitude chinoise de plus en plus prudente sur le conflit, provoquée par la menace de perdre l'accès à ses marchés commerciaux les plus rentables : les États-Unis et l'Europe. Ces considérations, si elles sont combinées avec les nouvelles, que la Russie, dans les difficultés logistiques actuelles, semble faire face à une nouvelle pénurie de disponibilité des approvisionnements, à la fois en raison de difficultés pratiques de plus en plus évidentes, et en raison d'un arsenal pas infini et aussi d'une situation interne au Du haut du Kremlin, où les principaux collaborateurs les plus proches du président, ont fait l'objet de destitution, précisément à cause de la mauvaise gestion de la guerre, les possibilités d'action diplomatique semblent se multiplier. Pour la Russie, on estime que les dix prochains jours seront cruciaux : si Moscou parvient à gagner le conflit, il aura atteint son objectif, inversement pour Poutine il n'y aura peut-être pas d'issue et donc le président russe préférera peut-être une sortie honorable par un accord diplomatique. Cet éventuel accord passe cependant d'une trêve qui arrête l'usage des armes et autorise des couloirs humanitaires sûrs ; cette éventualité, souhaitable, est cependant contraire au mode de combat actuel de l'armée russe, qui utilise les civils comme cible pour parvenir au succès. Pour le moment, la situation semble sans issue, mais la pression internationale et certaines concessions ukrainiennes pourraient retirer toute justification à la Russie et permettre à Moscou une issue honorable, honorable pour le moment, car la réputation de Poutine est irrémédiablement ruinée. enquête que la Cour internationale de justice entend ouvrir et qui se présente avec une conclusion déjà écrite.
Na Ucrânia, a Rússia está bloqueada por sua má gestão militar e política
Apesar do grande preço, infelizmente pago em vidas humanas, que representa o aspecto mais trágico do conflito, o avanço russo avança lentamente e, em alguns casos, é mesmo forçado a sofrer derrotas que forçam departamentos do Kremlin a recuar para o solo. . Isso provoca uma tática que envolve civis ucranianos como objetivos funcionais para enfraquecer a resistência de Kiev, que, apenas no plano militar, ou seja, sem o envolvimento teórico de civis, seria capaz de conter o esforço russo, ainda que em evidentes números e significa inferioridade à disposição. Essa modalidade foi testada com sucesso na Síria, onde alvos civis, como hospitais e escolas, foram deliberadamente atingidos para afastar as forças que se opõem a Assad, qualquer que seja sua natureza, sejam forças democráticas ou o Estado Islâmico; no entanto, o esquema, embora tenha semelhanças, na Ucrânia apresenta diferenças profundas: a Ucrânia é um Estado soberano com exército próprio, coeso com a sua população e não dividido como na Síria e goza do apoio político incondicional do Ocidente, que apesar de continuar a não intervir, abastece continuamente as forças armadas de Kiev com armas e apoio logístico. As conjecturas sobre as convicções de Putin de uma guerra curta são provavelmente verdadeiras, e a evidência é que as armas pesadas desdobradas estão ultrapassadas, o apoio logístico insuficiente, justamente porque não foi projetado, e as tropas, muitas vezes compostas por recrutas, são insuficientes. treinados e ainda menos preparados psicologicamente para enfrentar uma guerra de tamanha intensidade. Alguns analistas também acreditam que o emprego de "voluntários" sírios não será decisivo e há dúvidas consideráveis sobre a contribuição dos chechenos. Nesse contexto, a escolha do bombardeio indiscriminado aparece para Putin como a única maneira de evitar ser derrotado pelo conflito e com a imagem interna irremediavelmente arruinada. Por esta razão, o pedido do presidente Zelensky para a zona de exclusão aérea parece mais do que legítimo, mas os países ocidentais ainda não consideram o momento de intervir. Existe um perigo real do uso de armas químicas pelo Kremlin, na experiência vitoriosa realizada na Síria, que constituiria a renovação de um precedente muito perigoso, que constituiu o maior fracasso político de Obama e que, segundo muitos observadores, foi o início da atual fraqueza política americana no teatro mundial. A opção pelo uso de armas químicas também pode constituir a consideração por Moscou de um possível uso do uso de armas nucleares, que já está ameaçada desde o início do conflito. O perigo de uma escalada é concreto: a Rússia está em evidente dificuldade em sua "operação militar", está à beira do fracasso financeiro e está politicamente isolada no cenário diplomático, especialmente após a atitude chinesa cada vez mais cautelosa sobre o conflito, causada pela ameaças de perder o acesso aos seus mercados comerciais mais rentáveis: os EUA e a Europa. Estas considerações, se conjugadas com a notícia de que a Rússia nas actuais dificuldades logísticas, parece enfrentar uma maior escassez de disponibilidade de abastecimentos, quer devido a dificuldades práticas cada vez mais evidentes, quer devido a um arsenal não infinito e também a uma situação interna no No alto do Kremlin, onde os principais colaboradores mais próximos do presidente foram destituídos de seus cargos, justamente por causa da má gestão da guerra, as possibilidades de ação diplomática parecem aumentar. Para a Rússia, estima-se que os próximos dez dias serão cruciais: se Moscou conseguir vencer o conflito terá alcançado seu objetivo, vice-versa para Putin pode não haver saída e, portanto, o presidente russo pode preferir uma saída honrosa através um acordo diplomático. Esse eventual acordo, porém, passa de uma trégua que suspende o uso de armas e permite corredores humanitários seguros; esta eventualidade, desejável, é, no entanto, contrária ao atual modo de combate dos militares russos, que usam civis como alvo para alcançar o sucesso. No momento, a situação parece não ter saída, mas a pressão internacional e algumas concessões ucranianas podem tirar qualquer justificativa da Rússia e permitir a Moscou uma saída honrosa, honrosa no momento, porque a reputação de Putin está irremediavelmente arruinada. investigação que o Tribunal Internacional de Justiça pretende iniciar e que aparece com uma conclusão já escrita.
В Украине Россию блокирует ее плохой военный и политический менеджмент
Несмотря на большую цену, к сожалению, заплаченную человеческими жизнями, что представляет собой наиболее трагический аспект конфликта, наступление русских продвигается медленно, а в некоторых случаях даже вынуждено терпеть поражения, которые вынуждают ведомства Кремля отступать на землю. . Это провоцирует тактику, при которой украинские граждане являются функциональными целями для ослабления сопротивления Киева, что только на военном уровне, то есть без теоретического участия гражданского населения, могло бы сдержать усилия России, хотя и в явном численном и означает неполноценность характера. Этот метод был успешно опробован в Сирии, где преднамеренно наносились удары по гражданским объектам, таким как больницы и школы, чтобы отвести силы, выступающие против Асада, какой бы ни была их природа, будь то демократические силы или Исламское государство; однако схема, хотя и имеет сходство, в Украине представляет глубокие отличия: Украина является суверенным государством со своей армией, сплоченным со своим населением, а не разделенным, как в Сирии, и пользуется безоговорочной политической поддержкой Запада, который, несмотря на то, что продолжает не вмешаться, она непрерывно снабжает вооруженные силы Киева оружием и материально-техническим обеспечением. Догадки об убеждениях Путина в скоротечности войны, вероятно, верны, и есть свидетельства того, что развернутое тяжелое вооружение устарело, материально-техническое обеспечение является недостаточным именно потому, что оно не было спроектировано, а войск, часто состоящих из призывников, недостаточно. обучены и еще менее психологически подготовлены к войне такой интенсивности. Некоторые аналитики также считают, что использование сирийских «добровольцев» не будет решающим, а вклад чеченцев вызывает большие сомнения. В этом контексте выбор неизбирательных бомбардировок представляется Путину единственным способом избежать поражения в конфликте и непоправимого разрушения внутреннего имиджа. По этой причине просьба президента Зеленского о бесполетной зоне выглядит более чем законной, но западные страны пока не считают моментом вмешаться. Существует реальная опасность применения Кремлем химического оружия на основе победного опыта, проведенного в Сирии, что стало бы возобновлением очень опасного прецедента, составившего величайший политический провал Обамы и который, по мнению многих наблюдателей, было началом нынешней политической слабости Америки на мировом театре военных действий. Вариант применения химоружия может также представлять собой рассмотрение Москвой возможного применения применения ядерного оружия, которое уже находится под угрозой с начала конфликта. Опасность эскалации конкретна: Россия испытывает явные трудности в своей «военной операции», находится на грани финансового краха и находится в политической изоляции на дипломатической арене, особенно после все более осторожного отношения Китая к конфликту, вызванного угрозы потери доступа к своим наиболее прибыльным торговым рынкам: США и Европе. Эти соображения, в сочетании с известием о том, что Россия в нынешних логистических трудностях, по-видимому, сталкивается с дальнейшим дефицитом наличия поставок, как из-за все более очевидных практических трудностей, так и из-за не бесконечного арсенала, а также внутренней ситуации на востоке. наверху Кремля, где основные сотрудники, наиболее близкие к президенту, были отстранены от своих должностей именно из-за неэффективного управления войной возможности для дипломатических действий, кажется, увеличиваются. Для России, по оценкам, ближайшие десять дней будут решающими: если Москве удастся победить в конфликте, она добилась своей цели, для Путина, наоборот, выхода может не быть, и поэтому российский президент может предпочесть почетный выход через соглашение дипломатическое. Однако это возможное соглашение выходит из перемирия, которое прекращает использование оружия и открывает безопасные гуманитарные коридоры; эта возможность, желательная, однако, противоречит нынешнему боевому режиму российских вооруженных сил, которые используют гражданских лиц в качестве мишени для достижения успеха. На данный момент ситуация кажется безвыходной, но международное давление и некоторые украинские уступки могут лишить Россию всякого оправдания и предоставить Москве почетный выход, почетный на данный момент, потому что репутация Путина безнадежно испорчена. расследование, которое Международный Суд намеревается начать и которое появляется с уже письменным заключением.
在烏克蘭,俄羅斯因軍事和政治管理不善而受阻
儘管付出了巨大的代價,不幸的是付出了生命,這是衝突中最悲慘的一面,但俄羅斯的前進進展緩慢,在某些情況下,甚至被迫遭受失敗,迫使克里姆林宮各部門撤退到地面.這引發了一種策略,將烏克蘭平民作為削弱基輔抵抗的功能目標,僅在軍事層面上,即在沒有平民的理論上參與的情況下,將能夠遏制俄羅斯的努力,儘管在明顯的數字和意思是性格低劣。這種模式已經在敘利亞成功地進行了測試,在那裡,醫院和學校等平民目標被故意打擊,以撤回反對阿薩德的力量,無論其性質如何,無論是民主力量還是伊斯蘭國;然而,該計劃雖然有相似之處,但在烏克蘭卻存在巨大差異:烏克蘭是一個擁有自己軍隊的主權國家,與人民團結一致,沒有像敘利亞那樣分裂,並享有西方無條件的政治支持,儘管西方繼續不干預,它不斷地為基輔武裝部隊提供武器和後勤支持。普京關於短期戰爭信念的猜想很可能是正確的,證據是部署的重型武器已經過時,後勤保障不足,正是因為它不是設計好的,而且通常由應徵入伍的部隊不足。面對如此激烈的戰爭,他們訓練有素,甚至沒有做好心理準備。一些分析人士還認為,敘利亞“志願者”的僱用不會起決定性作用,對車臣人的貢獻存在相當大的懷疑。在此背景下,選擇不分青紅皂白的轟炸似乎是普京避免被沖突打敗、內部形像不可挽回地毀掉的唯一途徑。出於這個原因,澤連斯基總統提出的禁飛區要求似乎非常合理,但西方國家尚未考慮介入的時機。克里姆林宮使用化學武器確實存在危險,因為在敘利亞取得了勝利,這將構成一個非常危險的先例的更新,這是奧巴馬最大的政治失敗,據許多觀察家說,它是當前美國在世界舞台上的政治軟弱的開始。使用化學武器的選擇也可能構成莫斯科對可能使用核武器的考慮,自衝突開始以來就已經受到威脅。升級的危險是具體的:俄羅斯的“軍事行動”明顯困難,處於財政失敗的邊緣,在外交舞台上被政治孤立,特別是在中國對沖突的態度越來越謹慎之後,失去進入其最賺錢的交易市場的威脅:美國和歐洲。這些考慮,如果與新聞相結合,即俄羅斯在目前的後勤困難中,似乎面臨著供應供應的進一步短缺,這既是由於日益明顯的實際困難,也是由於不是無限的武器庫以及內部局勢克里姆林宮的高層,最接近總統的主要合作者,一直是被免職的對象,正是由於對戰爭的管理不善,外交行動的可能性似乎增加了。對俄羅斯來說,估計接下來的十天將是至關重要的:如果莫斯科設法贏得衝突,它就已經實現了目標,反之,對普京來說,可能沒有出路,因此俄羅斯總統可能更喜歡光榮的退出。協議。外交。然而,這項最終協議脫離了停止使用武器並允許安全的人道主義走廊的休戰;然而,這種可能性是可取的,但與俄羅斯軍隊目前以平民為目標來取得成功的作戰模式相反。目前局勢似乎沒有出路,但國際壓力和烏克蘭的一些讓步可能會剝奪俄羅斯的任何理由,讓莫斯科有一個光榮的出路,目前光榮的,因為普京的聲譽已經無可救藥地毀了。,也來自國際法院打算發起的調查,並附有書面結論。
ウクライナでは、ロシアはその貧弱な軍事的および政治的管理によってブロックされています
紛争の最も悲劇的な側面を表す、残念ながら人命に支払われた莫大な代償にもかかわらず、ロシアの前進はゆっくりと進んでおり、場合によっては、クレムリンの部門を地面に後退させる敗北に苦しむことさえ余儀なくされています。これは、キエフの抵抗を弱めるための機能的目的としてウクライナの民間人を含む戦術を引き起こします。これは、軍事レベルでのみ、つまり、民間人の理論的関与がなければ、ロシアの努力を封じ込めることができます。処分に対する劣等感を意味します。このモダリティはシリアで成功裏にテストされており、病院や学校などの民間の標的が、民主主義勢力であれイスラム国であれ、アサドに反対する勢力を撤退させるために故意に攻撃されました。しかし、この計画は類似しているものの、ウクライナでは大きな違いがあります。ウクライナは、独自の軍隊を持ち、人口と結束し、シリアのように分裂しておらず、西側の無条件の政治的支援を享受している主権国家です。介入し、それはキエフの軍隊に武器とロジスティックサポートを継続的に供給します。プーチンの短い戦争の有罪判決についての推測はおそらく真実であり、配備された重火器は時代遅れであり、兵站支援は設計されていないという理由だけで不十分であり、徴兵で構成されることが多い軍隊は不十分であるという証拠があります。訓練を受けており、そのような激しい戦争に直面するための心理的準備はさらに不十分です。一部のアナリストはまた、シリアの「ボランティア」の雇用は決定的ではなく、チェチェン人の貢献についてかなりの疑いがあると信じています。この文脈では、無差別爆撃の選択は、プーチンが紛争によって敗北し、内部のイメージが取り返しのつかないほど台無しになるのを避ける唯一の方法であるように思われます。このため、ゼレンスキー大統領の飛行禁止区域への要請は正当なものではないように思われるが、西側諸国はまだ介入する時期を考慮していない。オバマの最大の政治的失敗を構成し、多くのオブザーバーによれば、それは非常に危険な前例の更新を構成するシリアで行われた勝利の経験に、クレムリンによる化学兵器の使用の本当の危険があります世界の劇場における現在のアメリカの政治的弱さの始まりでした。化学兵器の使用の選択肢はまた、紛争の開始以来すでに脅かされている核兵器の使用の可能性についてのモスクワによる検討を構成する可能性があります。エスカレーションの危険性は具体的です。ロシアは「軍事作戦」が明らかに困難であり、財政破綻の危機に瀕しており、特に紛争に対する中国の態度がますます慎重になっているため、外交シーンで政治的に孤立しています。最も収益性の高い貿易市場である米国とヨーロッパへのアクセスを失う脅威。これらの考慮事項は、ニュースと組み合わせると、現在の兵站上の困難にあるロシアは、ますます明白な実際的な困難のために、そして無限ではない兵器庫と内部の状況のために、供給の利用可能性のさらなる不足に直面しているようです。大統領に最も近い主要な協力者が彼らの事務所からの撤退の対象となっているクレムリンの頂上は、まさに戦争の管理ミスのために、外交行動の可能性が高まっているようです。ロシアの場合、次の10日間が重要になると推定されています。モスクワが紛争に勝つことができれば、目標を達成できます。プーチンの場合はその逆で、逃げ道がない可能性があります。したがって、ロシア大統領は、合意。外交。しかし、この最終的な合意は、武器の使用を停止し、安全な人道回廊を可能にする停戦から通過します。しかし、この不測の事態は、望ましいことですが、成功を達成するための目標として民間人を使用するロシア軍の現在の戦闘モードとは反対です。現時点では状況は解決できないようですが、国際的な圧力といくつかのウクライナの譲歩は、ロシアから正当化を奪い、プーチンの評判が絶望的に台無しになっているため、モスクワに現在の名誉ある道を与える可能性があります。国際司法裁判所が開始することを意図しており、すでに書面による結論が出ている調査。
في أوكرانيا ، تعرقل روسيا بسبب إدارتها العسكرية والسياسية السيئة
على الرغم من الثمن الباهظ الذي دفع للأسف في الأرواح البشرية ، والذي يمثل الجانب الأكثر مأساوية في الصراع ، فإن التقدم الروسي يسير ببطء ، وفي بعض الحالات ، يضطر حتى إلى المعاناة من الهزائم التي تجبر دوائر الكرملين على التراجع على الأرض. . يستفز هذا تكتيكًا يشرك المدنيين الأوكرانيين كأهداف وظيفية لإضعاف مقاومة كييف ، والتي ، على المستوى العسكري فقط ، أي بدون التدخل النظري للمدنيين ، ستكون قادرة على احتواء الجهد الروسي ، على الرغم من أن يعني الدونية للتصرف. تم اختبار هذه الطريقة بنجاح في سوريا ، حيث تم ضرب أهداف مدنية ، مثل المستشفيات والمدارس ، بشكل متعمد لسحب القوات المعارضة للأسد ، مهما كانت طبيعتها ، سواء كانت قوى ديمقراطية أو تنظيم الدولة الإسلامية. ومع ذلك ، فإن المخطط ، على الرغم من وجود أوجه تشابه ، في أوكرانيا يمثل اختلافات عميقة: أوكرانيا دولة ذات سيادة لها جيشها الخاص ، ومتماسكة مع سكانها وليست منقسمة كما هو الحال في سوريا وتتمتع بالدعم السياسي غير المشروط من الغرب ، والتي على الرغم من استمرار عدم تتدخل ، وتزود القوات المسلحة في كييف باستمرار بالأسلحة والدعم اللوجستي. من المحتمل أن تكون التخمينات حول إدانة بوتين لحرب قصيرة صحيحة ، والدليل هو أن الأسلحة الثقيلة التي تم نشرها عفا عليها الزمن ، والدعم اللوجستي غير كافٍ ، على وجه التحديد لأنه لم يتم تصميمه ، والقوات ، التي غالبًا ما تتكون من مجندين ، غير كافية. مدربين وحتى أقل استعدادًا نفسيًا لمواجهة حرب بهذه الشدة. كما يعتقد بعض المحللين أن توظيف "المتطوعين" السوريين لن يكون حاسماً وهناك شكوك كبيرة حول مساهمة الشيشان. في هذا السياق ، يبدو أن اختيار القصف العشوائي هو الطريقة الوحيدة لبوتين لتجنب هزيمته في الصراع وتدمير الصورة الداخلية بشكل لا يمكن إصلاحه. لهذا السبب ، فإن طلب الرئيس زيلينسكي لمنطقة حظر الطيران يبدو أكثر من شرعي ، لكن الدول الغربية لا تنظر حتى الآن في وقت التدخل. هناك خطر حقيقي من استخدام الكرملين للأسلحة الكيماوية ، على تجربة الانتصار التي تمت في سوريا ، والتي من شأنها أن تشكل تجديدًا لسابقة خطيرة للغاية ، والتي شكلت أكبر فشل سياسي لأوباما ، والتي يرى العديد من المراقبين أنها كانت بداية الضعف السياسي الأمريكي الحالي في المسرح العالمي. يمكن أن يشكل خيار استخدام الأسلحة الكيميائية أيضًا نظر موسكو في إمكانية استخدام الأسلحة النووية ، والتي تم تهديدها بالفعل منذ بداية الصراع. إن خطر التصعيد ملموس: روسيا تواجه صعوبة واضحة في "عمليتها العسكرية" ، وهي على وشك الانهيار المالي ومعزولة سياسياً على الساحة الدبلوماسية ، خاصة بعد الموقف الصيني الحذر المتزايد بشأن الصراع ، الناجم عن الحرب. تهديدات بفقدان الوصول إلى أسواقها التجارية الأكثر ربحية: الولايات المتحدة وأوروبا. هذه الاعتبارات ، إذا اقترنت بالأخبار ، بأن روسيا في ظل الصعوبات اللوجستية الحالية ، يبدو أنها تواجه نقصًا إضافيًا في توافر الإمدادات ، بسبب الصعوبات العملية الواضحة بشكل متزايد ، وكذلك بسبب ترسانة غير محدودة وأيضًا الوضع الداخلي في قمة الكرملين ، حيث كان المتعاونون الرئيسيون الأقرب إلى الرئيس ، هدفاً لإبعادهم من مناصبهم ، على وجه التحديد بسبب سوء إدارة الحرب ، يبدو أن احتمالات العمل الدبلوماسي تزداد. بالنسبة لروسيا ، تشير التقديرات إلى أن الأيام العشرة المقبلة ستكون حاسمة: إذا تمكنت موسكو من كسب الصراع ، فستكون قد حققت هدفها ، والعكس بالعكس بالنسبة لبوتين ، فقد لا يكون هناك مخرج ، وبالتالي قد يفضل الرئيس الروسي خروجًا مشرفًا من خلاله. اتفاق دبلوماسي. ومع ذلك ، فإن هذا الاتفاق النهائي يمر من هدنة توقف استخدام الأسلحة وتسمح بممرات إنسانية آمنة ؛ هذا الاحتمال ، المرغوب فيه ، يتعارض مع نمط القتال الحالي للجيش الروسي ، الذي يستخدم المدنيين كهدف لتحقيق النجاح. في الوقت الحالي ، يبدو أن الوضع لا مفر منه ، لكن الضغوط الدولية وبعض التنازلات الأوكرانية يمكن أن تزيل أي مبرر من روسيا وتتيح لموسكو مخرجًا مشرفًا ، مشرفًا في الوقت الحالي ، لأن سمعة بوتين قد دمرت بشكل ميؤوس منه. التحقيق الذي تنوي محكمة العدل الدولية الشروع فيه والذي يظهر باستنتاج مكتوب بالفعل.
venerdì 11 marzo 2022
La Cina vittima collaterale del conflitto ucraino
L’aggressione della nuova “Unione Sovietica” di Putin ai danni dell’Ucraina, che ha violato ogni regola del diritto internazionale, ha provocato un senso di confusione per Pechino, la cui preoccupazione principale resta la propria crescita economica, che, però, non può essere svincolata da uno stato di stabilità globale. Il primo risultato del Cremlino è stato quello di compattare il fronte occidentale ed ancora di più l’Unione Europea, che sta trovando, pur tra molte difficoltà, una unità di intenti quasi sconosciuta e non certamente prevedibile in tempi relativamente così brevi. Questo dato è il contrario di quanto sempre perseguito dai russi, dagli stessi cinesi ed anche dagli USA, perlomeno quelli guidati da Trump. Per tutti questi soggetti era prioritario operare per ottenere una divisione sempre più profonda tra gli stati europei in modo da trattare con le singole nazioni invece che con tutto il blocco dell’Unione. Per questo scopo questi attori internazionali, che temevano un nuovo soggetto di grandi proporzioni sulla scena globale con proprie capacità politiche ed anche militari e non solo economiche, hanno più volte messo in atto operazioni, anche illegali come attività informatiche illecite, finanziamenti a partiti e movimenti sovranisti locali ed una politica diplomatica intensa rivolta a sfruttare le divisioni degli stati dell’Unione. L’invasione criminale dell’Ucraina ha apparentemente superato ogni tentativo di divisione faticosamente perseguite, finendo per danneggiare per primi, oltre ai russi, proprio ai cinesi, che, d’ora in poi, dovranno adattarsi alla nuova situazione. Pechino, pur affermando la sua fedeltà a Mosca e denunciando, seppure in modo alternato, le colpe dell’Alleanza Atlantica, si è detta molto preoccupata per la situazione di guerra ed ha annunciato la propria volontà di fornire un contributo per la risoluzione della crisi. La maggiore preoccupazione espressa appare quella per le sanzioni economiche contro la Russia, che costituisce una aggravante alla situazione pandemica, per la ripresa economica globale. Occorre anche ricordare che la Cina era, prima dell’inizio del conflitto, il principale partner commerciale di Kiev, e non gradirebbe perdere questo primato, soprattutto se l’Ucraina, una volta finito il conflitto, andasse a gravitare nell’orbita di Bruxelles. I diplomatici cinesi si sforzano con una sorta di equidistanza, che afferma che l’integrità di ogni paese dovrebbe essere tutelata, così come le preoccupazioni di sicurezza di ogni nazione: questo atteggiamento fornisce la percezione di una politica presa alla sprovvista ed ancora indecisa su quale atteggiamento prendere in maniera definitiva. La vicinanza con la Russia non deve essere data per scontata, perché è troppa la distanza ed i rispettivi interessi non sono coincidenti, ma è solo funzionale contro gli Stati Uniti ed, in maniera minore l’Europa. Pechino non può, proprio per non compromettere i suoi piani di crescita economica, avviare nuovi contrasti con Washington, che potrebbero riflettersi sui rapporti commerciali con gli USA, così come non può andare contro l’Europa, che rappresenta il mercato più ricco dove fare arrivare i propri prodotti. Probabilmente dal punto di vista politico l’azione di Putin non dispiace ai cinesi, perché, malgrado le smentite, possono leggere analogie con Taiwan, ma al momento perfino questa questione sembra passare in secondo piano rispetto alla mancata ripartenza dell’economia globale. Una ulteriore preoccupazione per la Cina è la capacità espressa dall’Europa di elaborare strategie per sopperire in un futuro non troppo lontano alle forniture energetiche russe e la ritrovata sintonia con gli USA , che può costituire un punto di partenza per alleanze commerciali più strette, che determinerebbero una minore capacità di movimento commerciale cinese verso quelli che sono i mercati più ricchi del pianeta. Non si sa se nell’incontro tra Putin e Xi Jingping in occasione dell’inaugurazione delle recenti olimpiadi invernali, il leader russo avesse informato quello cinese, ma è sicuro che per gli sviluppi che la guerra ha provocato il risentimento cinese è elevato, anche se non può essere espresso. Studi e piani della Cina sono stati vanificati da una decisione folle che sta determinando per la Cina un futuro commerciale difficoltoso e, però, su questa ragione si può pensare che Pechino non trascurerà ogni sforzo per fermare un conflitto, che la vede come la maggiore vittima collaterale.
China is a collateral victim of the Ukrainian conflict
The aggression of Putin's new "Soviet Union" against Ukraine, which has violated every rule of international law, has caused a sense of confusion for Beijing, whose main concern remains its own economic growth, which, however, does not it can be released from a state of global stability. The first result of the Kremlin was that of compacting the western front and even more the European Union, which is finding, despite many difficulties, an almost unknown unity of purpose and certainly not predictable in such a relatively short time. This figure is the opposite of what has always been pursued by the Russians, by the Chinese themselves and also by the USA, at least those led by Trump. For all these subjects it was a priority to work to obtain an ever deeper division between the European states in order to deal with individual nations rather than with the whole bloc of the Union. For this purpose, these international actors, who feared a new subject of large proportions on the global scene with their own political and even military and not only economic capabilities, have repeatedly implemented operations, including illegal ones such as illicit computer activities, financing for parties and movements. local sovereigns and an intense diplomatic policy aimed at exploiting the divisions of the states of the Union. The criminal invasion of Ukraine apparently overcame any attempt at division that was painstakingly pursued, ending up damaging the Chinese, as well as the Russians, who, from now on, will have to adapt to the new situation. Beijing, while affirming its loyalty to Moscow and denouncing, albeit alternately, the guilt of the Atlantic Alliance, said it was very concerned about the war situation and announced its willingness to provide a contribution to resolving the crisis. The greatest concern expressed appears to be that of the economic sanctions against Russia, which constitutes an aggravating circumstance to the pandemic situation, for the global economic recovery. It should also be remembered that China was, before the start of the conflict, Kiev's main trading partner, and would not like to lose this primacy, especially if Ukraine, once the conflict was over, gravitated to the orbit of Brussels. Chinese diplomats strive with a kind of equidistance, which asserts that the integrity of each country should be protected, as well as the security concerns of each nation: this attitude provides the perception of a policy taken aback and still undecided about which attitude definitely take. The proximity to Russia should not be taken for granted, because the distance is too great and the respective interests do not coincide, but it is only functional against the United States and, to a lesser extent, Europe. Beijing cannot, precisely in order not to compromise its economic growth plans, initiate new conflicts with Washington, which could affect trade relations with the USA, just as it cannot go against Europe, which represents the richest market to get to. its own products. Probably from a political point of view, Putin’s action does not displease the Chinese, because, despite the denials, they can read similarities with Taiwan, but at the moment even this question seems to take second place compared to the failure to restart the global economy. A further concern for China is the ability expressed by Europe to develop strategies to make up for Russian energy supplies in the not too distant future and the newfound harmony with the USA, which may constitute a starting point for closer trade alliances, which they would determine a lesser capacity for Chinese commercial movement towards what are the richest markets on the planet. It is not known whether in the meeting between Putin and Xi Jingping on the occasion of the inauguration of the recent Winter Olympics, the Russian leader had informed the Chinese one, but it is certain that the Chinese resentment is high due to the developments that the war has caused, even if cannot be expressed. China's studies and plans have been thwarted by a crazy decision that is determining a difficult commercial future for China and, however, for this reason it can be thought that Beijing will not neglect every effort to stop a conflict, which sees it as the greatest victim. collateral.
China es víctima colateral del conflicto ucraniano
La agresión de la nueva "Unión Soviética" de Putin contra Ucrania, que ha violado todas las normas del derecho internacional, ha provocado una sensación de confusión en Pekín, cuya principal preocupación sigue siendo su propio crecimiento económico, del que, sin embargo, no puede librarse. un estado de estabilidad global. El primer resultado del Kremlin fue compactar el frente occidental y más aún la Unión Europea, que está encontrando, a pesar de muchas dificultades, una unidad de propósitos casi desconocida y ciertamente no previsible en un tiempo tan relativamente corto. Esta figura es la opuesta a la que siempre persiguen los rusos, los propios chinos y también los EEUU, al menos los liderados por Trump. Para todos estos temas era una prioridad trabajar para obtener una división cada vez más profunda entre los estados europeos para tratar con las naciones individuales y no con el bloque completo de la Unión. Para ello, estos actores internacionales, que temían un nuevo sujeto de grandes proporciones en el escenario mundial con capacidades políticas y hasta militares propias y no solo económicas, han implementado reiteradamente operaciones, incluso ilegales como actividades informáticas ilícitas, financiación de partidos y movimientos soberanos locales y una intensa política diplomática destinada a explotar las divisiones de los estados de la Unión. La criminal invasión de Ucrania superó aparentemente cualquier intento de división que se persiguió con esmero, acabando perjudicando a los chinos, así como a los rusos, que, a partir de ahora, deberán adaptarse a la nueva situación. Pekín, al tiempo que afirmaba su lealtad a Moscú y denunciaba, aunque alternativamente, la culpabilidad de la Alianza Atlántica, dijo estar muy preocupada por la situación bélica y anunció su disposición a contribuir a la resolución de la crisis. La mayor preocupación expresada parece ser la de las sanciones económicas contra Rusia, lo que constituye un agravante de la situación de pandemia, para la recuperación económica mundial. También hay que recordar que China era, antes del inicio del conflicto, el principal socio comercial de Kiev, y no querría perder esta primacía, sobre todo si Ucrania, una vez finalizado el conflicto, gravitara hacia la órbita de Bruselas. Los diplomáticos chinos luchan con una especie de equidistancia, que afirma que se debe proteger la integridad de cada país, así como las preocupaciones de seguridad de cada nación: esta actitud proporciona la percepción de una política desconcertada y aún indecisa sobre qué actitud tomar definitivamente. La proximidad con Rusia no debe darse por sentada, porque la distancia es demasiado grande y los intereses respectivos no coinciden, pero sólo es funcional frente a Estados Unidos y, en menor medida, Europa. Pekín no puede, precisamente para no comprometer sus planes de crecimiento económico, iniciar nuevos conflictos con Washington, que podrían afectar las relaciones comerciales con EE.UU., así como tampoco puede ir contra Europa, que representa el mercado más rico para llegar a sus propios productos. Probablemente desde un punto de vista político, la acción de Putin no desagrada a los chinos, ya que, a pesar de las negativas, pueden leer similitudes con Taiwán, pero en este momento incluso esta pregunta parece pasar a un segundo plano en comparación con el fracaso para reiniciar la economía global. . Otra preocupación para China es la capacidad expresada por Europa de desarrollar estrategias para compensar los suministros energéticos rusos en un futuro no muy lejano y la nueva armonía con EE. UU., que puede constituir un punto de partida para alianzas comerciales más estrechas, que determinarán una menor capacidad de movimiento comercial chino hacia los que son los mercados más ricos del planeta. No se sabe si el líder ruso había informado al líder chino en la reunión entre Putin y Xi Jingping con motivo de la inauguración de los recientes Juegos Olímpicos de invierno, pero lo cierto es que el resentimiento chino es alto por los desarrollos que ha tenido la guerra. causado, aunque no pueda expresarse. Los estudios y planes de China se han visto frustrados por una loca decisión que está determinando un difícil futuro comercial para China y, sin embargo, por ello cabe pensar que Pekín no descuidará todos los esfuerzos para frenar un conflicto, que lo ve como la mayor víctima. .garantía
China ist ein Kollateralopfer des Ukraine-Konflikts
Die gegen alle Regeln des Völkerrechts verstoßende Aggression von Putins neuer „Sowjetunion“ gegen die Ukraine hat bei Peking für Verwirrung gesorgt, dessen Hauptsorge nach wie vor das eigene Wirtschaftswachstum ist, von dem es sich jedoch nicht befreien lässt ein Zustand globaler Stabilität. Das erste Ergebnis des Kremls war die Verdichtung der Westfront und erst recht der Europäischen Union, die trotz vieler Schwierigkeiten zu einer fast unbekannten und sicherlich nicht vorhersehbaren Einheit in einer so relativ kurzen Zeit findet. Diese Zahl ist das Gegenteil dessen, was die Russen, die Chinesen selbst und auch die USA, zumindest die von Trump angeführten, immer anstreben. Bei all diesen Themen war es vorrangig, auf eine immer tiefere Trennung zwischen den europäischen Staaten hinzuarbeiten, um mit einzelnen Nationen statt mit dem gesamten Block der Union fertig zu werden. Zu diesem Zweck haben diese internationalen Akteure, die ein neues Thema großen Ausmaßes auf der globalen Bühne mit eigenen politischen und sogar militärischen und nicht nur wirtschaftlichen Fähigkeiten befürchteten, wiederholt Operationen durchgeführt, einschließlich illegaler wie illegale Computeraktivitäten, Finanzierung von Parteien und Bewegungen, lokale Souveräne und eine intensive diplomatische Politik, die darauf abzielt, die Spaltungen der Staaten der Union auszunutzen. Die kriminelle Invasion der Ukraine hat offenbar jeden mühsam verfolgten Spaltungsversuch überwunden und am Ende den Chinesen sowie den Russen Schaden zugefügt, die sich von nun an an die neue Situation anpassen müssen. Peking bekräftigte zwar seine Loyalität gegenüber Moskau und prangerte, wenn auch abwechselnd, die Schuld der Atlantischen Allianz an, zeigte sich jedoch sehr besorgt über die Kriegssituation und kündigte seine Bereitschaft an, einen Beitrag zur Lösung der Krise zu leisten. Die größte Sorge scheinen die Wirtschaftssanktionen gegen Russland zu sein, die einen erschwerenden Umstand für die Pandemiesituation für die weltweite wirtschaftliche Erholung darstellen. Es sollte auch daran erinnert werden, dass China vor Beginn des Konflikts der wichtigste Handelspartner Kiews war und diese Vorrangstellung nicht verlieren möchte, insbesondere wenn die Ukraine nach Beendigung des Konflikts in den Orbit von Brüssel geraten sollte. Chinesische Diplomaten bemühen sich um eine Art Äquidistanz, die behauptet, dass die Integrität jedes Landes ebenso geschützt werden sollte wie die Sicherheitsbedenken jeder Nation: Diese Haltung vermittelt die Wahrnehmung einer Politik, die überrascht und noch unentschlossen ist, welche Haltung sie definitiv einnehmen wird. Die Nähe zu Russland ist nicht als selbstverständlich anzusehen, da die Distanz zu groß ist und die jeweiligen Interessen nicht übereinstimmen, sondern nur gegenüber den Vereinigten Staaten und in geringerem Maße gegenüber Europa funktional ist. Peking kann nicht, gerade um seine wirtschaftlichen Wachstumspläne nicht zu gefährden, neue Konflikte mit Washington anzetteln, die die Handelsbeziehungen mit den USA beeinträchtigen könnten, ebenso wie es nicht gegen Europa vorgehen kann, das den reichsten Markt für seine eigenen Produkte darstellt. Vermutlich aus politischer Sicht missfällt Putins Vorgehen den Chinesen nicht, denn sie können trotz der Dementis Ähnlichkeiten mit Taiwan herauslesen, aber selbst diese Frage scheint im Moment im Vergleich zum Scheitern des Neustarts der Weltwirtschaft an zweiter Stelle zu stehen . Eine weitere Sorge für China ist die von Europa geäußerte Fähigkeit, Strategien zu entwickeln, um die russischen Energielieferungen in nicht allzu ferner Zukunft auszugleichen, und die neu gefundene Harmonie mit den USA, die einen Ausgangspunkt für engere Handelsallianzen darstellen könnte, die sie bestimmen würden eine geringere Kapazität für chinesische Handelsbewegungen in Richtung der reichsten Märkte der Welt. Es ist nicht bekannt, ob der russische Führer den chinesischen Führer bei dem Treffen zwischen Putin und Xi Jingping anlässlich der Eröffnung der jüngsten Olympischen Winterspiele informiert hatte, aber es ist sicher, dass der chinesische Unmut aufgrund der Entwicklungen des Krieges groß ist verursacht, auch wenn man es nicht ausdrücken kann. Chinas Studien und Pläne wurden durch eine verrückte Entscheidung vereitelt, die eine schwierige kommerzielle Zukunft für China bestimmt, und aus diesem Grund kann angenommen werden, dass Peking nicht alle Anstrengungen vernachlässigen wird, um einen Konflikt zu beenden, der es als das größte Opfer ansieht Sicherheiten.
La Chine est une victime collatérale du conflit ukrainien
L'agression de la nouvelle "Union soviétique" de Poutine contre l'Ukraine, qui a violé toutes les règles du droit international, a semé la confusion chez Pékin, dont la principale préoccupation reste sa propre croissance économique, qui, cependant, ne peut être libérée de un état de stabilité globale. Le premier résultat du Kremlin a été de compacter le front occidental et plus encore l'Union européenne, qui trouve, malgré de nombreuses difficultés, une unité de but presque inconnue et certainement pas prévisible dans un temps relativement court. Ce chiffre est à l'opposé de ce qui est toujours poursuivi par les Russes, par les Chinois eux-mêmes et aussi par les USA, du moins ceux menés par Trump. Pour tous ces sujets, il était prioritaire d'œuvrer à obtenir une division toujours plus profonde entre les États européens afin de traiter avec des nations individuelles plutôt qu'avec l'ensemble du bloc de l'Union. A cet effet, ces acteurs internationaux, qui craignaient un nouveau sujet de grande ampleur sur la scène mondiale avec leurs propres capacités politiques et même militaires et pas seulement économiques, ont à plusieurs reprises mis en œuvre des opérations, y compris illégales telles que les activités informatiques illicites, le financement des partis et des mouvements, des souverains locaux et une intense politique diplomatique visant à exploiter les divisions des États de l'Union. L'invasion criminelle de l'Ukraine a apparemment surmonté toute tentative de division laborieusement poursuivie, finissant par nuire aux Chinois, ainsi qu'aux Russes, qui devront désormais s'adapter à la nouvelle situation. Pékin, tout en affirmant sa loyauté envers Moscou et en dénonçant, bien qu'à tour de rôle, la culpabilité de l'Alliance atlantique, s'est dit très préoccupé par la situation de guerre et a annoncé sa volonté d'apporter sa contribution à la résolution de la crise. La plus grande préoccupation exprimée semble être celle des sanctions économiques contre la Russie, qui constitue une circonstance aggravante à la situation pandémique, pour la reprise économique mondiale. Il faut aussi rappeler que la Chine était, avant le début du conflit, le principal partenaire commercial de Kiev, et ne voudrait pas perdre cette primauté, surtout si l'Ukraine, une fois le conflit terminé, gravitait dans l'orbite de Bruxelles. Les diplomates chinois luttent avec une sorte d'équidistance, qui affirme que l'intégrité de chaque pays doit être protégée, ainsi que les préoccupations sécuritaires de chaque nation : cette attitude donne la perception d'une politique interloquée et encore indécise sur l'attitude à adopter définitivement. La proximité avec la Russie ne doit pas être tenue pour acquise, car la distance est trop grande et les intérêts respectifs ne coïncident pas, mais elle n'est fonctionnelle que contre les États-Unis et, dans une moindre mesure, contre l'Europe. Pékin ne peut, précisément pour ne pas compromettre ses plans de croissance économique, engager de nouveaux conflits avec Washington, qui pourraient affecter les relations commerciales avec les États-Unis, tout comme il ne peut aller à l'encontre de l'Europe, qui représente le marché le plus riche pour accéder à ses propres produits. Probablement d'un point de vue politique, l'action de Poutine ne déplaît pas aux Chinois, car, malgré les dénégations, ils peuvent lire des similitudes avec Taïwan, mais pour le moment même cette question semble passer au second plan par rapport à l'échec du redémarrage de l'économie mondiale. . Une autre préoccupation pour la Chine est la capacité exprimée par l'Europe à développer des stratégies pour compenser les approvisionnements énergétiques russes dans un avenir pas trop lointain et l'harmonie retrouvée avec les États-Unis, qui pourrait constituer un point de départ pour des alliances commerciales plus étroites, qu'elles détermineraient une moindre capacité de mouvement commercial chinois vers les marchés les plus riches de la planète. On ne sait pas si le dirigeant russe avait informé le dirigeant chinois de la rencontre entre Poutine et Xi Jingping à l'occasion de l'inauguration des récents Jeux olympiques d'hiver, mais il est certain que le ressentiment chinois est élevé en raison des développements que la guerre a causé, même s'il ne peut être exprimé. Les études et les plans de la Chine ont été contrecarrés par une décision folle qui détermine un avenir commercial difficile pour la Chine et, cependant, pour cette raison, on peut penser que Pékin ne négligera pas tous les efforts pour arrêter un conflit, qui le considère comme la plus grande victime .
A China é uma vítima colateral do conflito ucraniano
A agressão da nova "União Soviética" de Putin contra a Ucrânia, que violou todas as regras do direito internacional, causou uma sensação de confusão para Pequim, cuja principal preocupação continua sendo seu próprio crescimento econômico, que, no entanto, não pode ser liberado um estado de estabilidade global. O primeiro resultado do Kremlin foi compactar a frente ocidental e ainda mais a União Européia, que está encontrando, apesar de muitas dificuldades, uma unidade de propósito quase desconhecida e certamente não previsível em tão pouco tempo. Esse número é o oposto do que sempre é perseguido pelos russos, pelos próprios chineses e também pelos EUA, pelo menos os liderados por Trump. Para todos esses assuntos era prioritário trabalhar para obter uma divisão cada vez mais profunda entre os estados europeus para lidar com nações individuais e não com todo o bloco da União. Para tanto, esses atores internacionais, que temiam um novo sujeito de grandes proporções no cenário global, com capacidades políticas e até militares próprias e não apenas econômicas, têm repetidamente implementado operações, inclusive ilegais, como atividades ilícitas de informática, financiamento de partidos e movimentos, soberanias locais e uma intensa política diplomática visando explorar as divisões dos estados da União. A criminosa invasão da Ucrânia aparentemente superou qualquer tentativa de divisão que foi árduamente perseguida, acabando por prejudicar os chineses, assim como os russos, que, a partir de agora, terão que se adaptar à nova situação. Pequim, embora afirmando sua lealdade a Moscou e denunciando, ainda que alternadamente, a culpa da Aliança Atlântica, disse estar muito preocupada com a situação de guerra e anunciou sua disposição de contribuir para a resolução da crise. A maior preocupação manifestada parece ser a das sanções económicas contra a Rússia, o que constitui um agravante da situação pandémica, para a recuperação económica global. Deve ser lembrado também que a China era, antes do início do conflito, o principal parceiro comercial de Kiev, e não gostaria de perder essa primazia, especialmente se a Ucrânia, uma vez terminado o conflito, gravitasse para a órbita de Bruxelas. Os diplomatas chineses lutam com uma espécie de equidistância, que afirma que a integridade de cada país deve ser protegida, assim como as preocupações de segurança de cada nação: essa atitude proporciona a percepção de uma política surpreendida e ainda indecisa sobre qual atitude definitivamente tomar. A proximidade com a Rússia não deve ser tida como certa, porque a distância é muito grande e os respectivos interesses não coincidem, mas só é funcional contra os Estados Unidos e, em menor medida, a Europa. Pequim não pode, justamente para não comprometer seus planos de crescimento econômico, iniciar novos conflitos com Washington, o que poderia afetar as relações comerciais com os EUA, assim como não pode ir contra a Europa, que representa o mercado mais rico para seus próprios produtos. Provavelmente do ponto de vista político, a ação de Putin não desagrada os chineses, porque, apesar das negações, eles podem ler semelhanças com Taiwan, mas no momento até essa questão parece ficar em segundo plano em relação ao fracasso em reiniciar a economia global . Outra preocupação da China é a capacidade expressa pela Europa de desenvolver estratégias para compensar o abastecimento energético russo em um futuro não muito distante e a recém-descoberta harmonia com os EUA, que pode constituir um ponto de partida para alianças comerciais mais estreitas, que determinariam menor capacidade de movimentação comercial chinesa em direção aos mercados mais ricos do planeta. Não se sabe se o líder russo havia informado o líder chinês no encontro entre Putin e Xi Jingping por ocasião da inauguração das recentes Olimpíadas de inverno, mas é certo que o ressentimento chinês é alto devido aos desdobramentos que a guerra tem causado, mesmo que não possa ser expresso. Os estudos e planos da China foram frustrados por uma decisão maluca que está determinando um futuro comercial difícil para a China e, no entanto, por esse motivo, pode-se pensar que Pequim não descurará todos os esforços para parar um conflito, que a vê como a maior vítima . garantia.
Китай — побочная жертва украинского конфликта
Агрессия нового путинского «Советского Союза» против Украины, нарушившей все нормы международного права, вызвала чувство замешательства у Пекина, главной заботой которого остается собственный экономический рост, который, однако, не может быть освобожден от состояние глобальной стабильности. Первым результатом Кремля стало уплотнение западного фронта и тем более Евросоюза, обнаружившего, несмотря на многие трудности, почти неизвестное единство цели и уж точно не предсказуемое за столь относительно короткое время. Эта цифра противоположна тому, за чем всегда гонятся русские, сами китайцы, а также США, по крайней мере, те, что возглавляет Трамп. Для всех этих предметов приоритетом была работа по достижению еще более глубокого разделения между европейскими государствами, чтобы иметь дело с отдельными нациями, а не со всем союзным блоком. С этой целью эти международные акторы, опасавшиеся появления на мировой арене нового крупного субъекта с собственными политическими и даже военными и не только экономическими возможностями, неоднократно осуществляли операции, в том числе незаконные, такие как незаконная компьютерная деятельность, финансирование партий и движений, местных суверенов и интенсивной дипломатической политики, направленной на использование разделения штатов Союза. Преступное вторжение в Украину, по-видимому, преодолело любую попытку разделения, которая кропотливо преследовалась, в конечном итоге нанеся ущерб как китайцам, так и русским, которым отныне придется приспосабливаться к новой ситуации. Пекин, подтверждая свою лояльность Москве и осуждая, хотя и попеременно, вину Атлантического альянса, заявил, что очень обеспокоен военной ситуацией и заявил о готовности внести свой вклад в урегулирование кризиса. Наибольшую озабоченность, по-видимому, вызывают экономические санкции против России, которые являются отягчающим обстоятельством в ситуации с пандемией для восстановления мировой экономики. Следует также помнить, что Китай до начала конфликта был основным торговым партнером Киева и не хотел бы терять это первенство, особенно если бы Украина после окончания конфликта тяготела к орбите Брюсселя. Китайские дипломаты стремятся с некоторой равноудаленностью, которая утверждает, что целостность каждой страны должна быть защищена, а также интересы безопасности каждой нации: такое отношение обеспечивает восприятие политика, опешившего и еще не определившегося, какую позицию определенно занять. Близость к России не следует воспринимать как данность, поскольку расстояние слишком велико и соответствующие интересы не совпадают, но она функциональна только против США и, в меньшей степени, Европы. Пекин не может именно для того, чтобы не скомпрометировать свои планы экономического роста, инициировать новые конфликты с Вашингтоном, которые могли бы сказаться на торговых отношениях с США, точно так же, как он не может идти против Европы, которая представляет собой богатейший рынок сбыта собственной продукции. Вероятно, с политической точки зрения действия Путина не вызывают недовольства у китайцев, потому что, несмотря на опровержения, у них можно усмотреть сходство с Тайванем, но на данный момент даже этот вопрос кажется на втором месте по сравнению с провалом перезапуска мировой экономики. . Еще одним поводом для беспокойства Китая является выраженная Европой способность разработать стратегии по восполнению поставок энергоносителей из России в недалеком будущем, а также новообретенная гармония с США, которая может стать отправной точкой для более тесных торговых союзов, которые они определят. меньшая способность китайского коммерческого движения к самым богатым рынкам на планете. Неизвестно, проинформировал ли российский лидер китайского лидера во время встречи Путина и Си Цзинпина по случаю открытия недавних зимних Олимпийских игр, но несомненно, что китайское негодование сильно из-за событий, которые война вызвала. вызвано, даже если не может быть выражено. Исследования и планы Китая были сорваны безумным решением, которое определяет трудное коммерческое будущее Китая, и, однако, по этой причине можно думать, что Пекин не пренебрегает всеми усилиями по прекращению конфликта, который видит в нем самую большую жертву. залог.
中國是烏克蘭衝突的間接受害者
普京的新“蘇聯”對烏克蘭的侵略違反了國際法的每一條規則,這讓北京感到困惑,北京主要關心的是自己的經濟增長,但它無法擺脫全球穩定的狀態。克里姆林宮的第一個結果是壓縮西部戰線,甚至更多的是歐洲聯盟,儘管存在許多困難,但它正在發現一個幾乎不為人知的統一目標,而且在如此短的時間內肯定無法預測。這個數字與俄羅斯人、中國人自己以及美國(至少是特朗普領導的國家)一直追求的相反。對於所有這些主題,首要任務是努力在歐洲國家之間獲得更深的分歧,以便與個別國家而不是整個聯盟集團打交道。為了這個目的,這些國際行為者害怕在全球舞台上出現一個很大比例的新主題,他們擁有自己的政治甚至軍事能力,而不僅僅是經濟能力,一再實施行動,包括非法計算機活動、為政黨融資等非法活動。和運動、地方主權和旨在利用聯邦各州分裂的緊張外交政策。對烏克蘭的犯罪入侵顯然戰勝了任何刻意追求的分裂企圖,最終損害了中國人以及俄羅斯人,從現在開始,他們將不得不適應新的形勢。北京在申明對莫斯科的忠誠並譴責大西洋聯盟的罪行的同時,表示對戰局非常關注,並宣布願意為解決危機提供貢獻。表達的最大擔憂似乎是對俄羅斯的經濟制裁,這對全球經濟復甦構成了疫情形勢的加重情節。還應該記住,在衝突開始之前,中國是基輔的主要貿易夥伴,並且不希望失去這一首要地位,特別是如果烏克蘭在衝突結束後被吸引到布魯塞爾的軌道上。中國外交官以一種“等距”的態度努力,主張保護每個國家的完整性,以及每個國家的安全關切:這種態度提供了一種政策的感知,但仍不確定該採取何種態度。與俄羅斯的接近不應被視為理所當然,因為距離太大,各自的利益並不重合,但它只對美國起作用,在較小程度上對歐洲起作用。北京不能正是為了不損害其經濟增長計劃而與華盛頓發起新的衝突,這可能會影響與美國的貿易關係,就像它不能與歐洲對抗一樣,歐洲是獲取其產品的最豐富市場。大概從政治角度來看,普京的舉動並沒有讓中國人不快,因為儘管否認,他們可以看出與台灣的相似之處,但目前與未能重啟全球經濟相比,這個問題似乎排在第二位.中國的另一個擔憂是歐洲表示有能力在不久的將來製定戰略以彌補俄羅斯的能源供應,以及與美國新發現的和諧,這可能構成更緊密貿易聯盟的起點,他們將確定這一點中國商業走向地球上最富有的市場的能力減弱。不知道俄羅斯領導人是否在最近的冬奧會開幕之際普京和習近平的會晤中通知了中國領導人,但可以肯定的是,由於戰爭的發展,中國的不滿情緒很高。造成的,即使無法表達。中國的研究和計劃因一項決定中國艱難商業未來的瘋狂決定而受挫,然而,因此可以認為北京不會忽視制止衝突的一切努力,因為它認為它是最大的受害者. 抵押品。
中国はウクライナの紛争の担保の犠牲者です
国際法のすべての規則に違反したウクライナに対するプーチンの新しい「ソビエト連邦」の攻撃は、北京に混乱の感覚を引き起こしました。グローバルな安定の状態。クレムリンの最初の結果は、西部戦線、さらには欧州連合を縮小することでした。これは、多くの困難にもかかわらず、ほとんど未知の目的の統一を見出しており、このような比較的短い時間では確かに予測できません。この数字は、ロシア人、中国人自身、そして米国、少なくともトランプが率いる人々が常に追求しているものとは正反対です。これらすべての主題について、連合のブロック全体ではなく、個々の国に対処するために、ヨーロッパ諸国間でこれまで以上に深い分裂を獲得するために取り組むことが優先事項でした。この目的のために、経済的能力だけでなく、独自の政治的、さらには軍事的能力を備えた世界的なシーンで大きな割合の新しい主題を恐れたこれらの国際的なアクターは、違法なコンピューター活動、党への資金提供などの違法なものを含む操作を繰り返し実行しました地方の主権者と連合国の分裂を利用することを目的とした強力な外交政策。ウクライナへの犯罪的侵略は、入念に追求された分裂の試みを明らかに克服し、中国人とロシア人に損害を与えました。ロシア人は、これから新しい状況に適応しなければなりません。北京は、モスクワへの忠誠を確認し、大西洋同盟の罪を非難する一方で、戦争の状況を非常に懸念していると述べ、危機の解決に貢献する意欲を表明した。表明された最大の懸念は、世界的な経済回復のためのパンデミック状況の悪化する状況を構成するロシアに対する経済制裁の懸念であるように思われる。中国は、紛争が始まる前はキエフの主要な貿易相手国であり、特にウクライナが紛争が終わった後、ブリュッセルの軌道に引き寄せられた場合は、この優位性を失いたくないことも忘れてはなりません。中国の外交官は、各国の完全性と各国の安全保障上の懸念を保護する必要があると主張する一種の等距離で努力しています。この態度は、政策が後退し、どちらの態度が確実にとられるかについて未定の認識を提供します。距離が長すぎてそれぞれの利益が一致しないため、ロシアへの近さは当然のことと見なされるべきではありませんが、それは米国と、程度は少ないがヨーロッパに対してのみ機能します。北京は、経済成長計画を妥協しないために、ワシントンとの新たな紛争を開始することはできません。これは、自国の製品を入手するのに最も豊かな市場であるヨーロッパに対抗できないのと同じように、米国との貿易関係に影響を与える可能性があります。おそらく政治的な観点から、プーチンの行動は中国人を不快にさせません。なぜなら、否定にもかかわらず、彼らは台湾との類似点を読むことができるからです。しかし、現時点では、この質問でさえ、世界経済の再開の失敗と比較して2位になっているようです。 。中国にとってのさらなる懸念は、それほど遠くない将来にロシアのエネルギー供給を補うための戦略を開発するヨーロッパによって表明された能力と、米国との新たな調和であり、それは彼らが決定するであろうより緊密な貿易同盟の出発点を構成するかもしれない地球上で最も豊かな市場に向けた中国の商業運動の能力が低い。最近の冬季オリンピックの発足に際し、ロシアの指導者がプーチンと習近平の会談で中国の指導者に知らせたかどうかは不明であるが、戦争の進展により中国の憤慨が高まっていることは確かである。表現できなくても、引き起こされます。中国の研究と計画は、中国の困難な商業的未来を決定するという狂った決定によって妨げられてきたが、このため、北京は紛争を食い止めるためのあらゆる努力を怠ることはなく、それが最大の犠牲者と見なされていると考えられる。 。担保。
تعتبر الصين ضحية جانبية للصراع الأوكراني
لقد تسبب عدوان "الاتحاد السوفيتي" الجديد لبوتين ضد أوكرانيا ، والذي انتهك كل قاعدة من قواعد القانون الدولي ، في إحداث حالة من الارتباك لدى بكين ، التي لا يزال همها الرئيسي هو نموها الاقتصادي ، والذي ، مع ذلك ، لا يمكن التحرر منه. حالة من الاستقرار العالمي. كانت النتيجة الأولى للكرملين هي تماسك الجبهة الغربية وحتى الاتحاد الأوروبي ، الذي وجد ، على الرغم من العديد من الصعوبات ، وحدة هدف غير معروفة تقريبًا وبالتأكيد لا يمكن التنبؤ بها في مثل هذا الوقت القصير نسبيًا. هذا الرقم هو عكس ما يسعى إليه دائمًا الروس والصينيين أنفسهم والولايات المتحدة أيضًا ، على الأقل أولئك الذين يقودهم ترامب. بالنسبة لجميع هذه الموضوعات ، كان من الأولويات العمل على تحقيق انقسام أعمق بين الدول الأوروبية من أجل التعامل مع الدول الفردية بدلاً من التعامل مع كتلة الاتحاد بأكملها. لهذا الغرض ، قام هؤلاء الفاعلون الدوليون ، الذين كانوا يخشون موضوعًا جديدًا بنسب كبيرة على الساحة العالمية بقدراتهم السياسية وحتى العسكرية وليس فقط الاقتصادية ، بتنفيذ عمليات متكررة ، بما في ذلك العمليات غير القانونية مثل أنشطة الكمبيوتر غير المشروعة ، وتمويل الأطراف وحركات سيادات محلية وسياسة دبلوماسية مكثفة تستهدف استغلال انقسامات دول الاتحاد. يبدو أن الغزو الإجرامي لأوكرانيا تغلب على أي محاولة تقسيم تمت متابعتها بشق الأنفس ، مما أدى إلى إلحاق الضرر بالصينيين ، وكذلك الروس ، الذين سيتعين عليهم ، من الآن فصاعدًا ، التكيف مع الوضع الجديد. بينما أكدت بكين ولائها لموسكو واستنكرت ، وإن كان بالتناوب ، ذنب الحلف الأطلسي ، قالت إنها قلقة للغاية بشأن وضع الحرب وأعلنت عن استعدادها لتقديم مساهمة في حل الأزمة. يبدو أن القلق الأكبر الذي تم الإعراب عنه هو العقوبات الاقتصادية ضد روسيا ، والتي تشكل ظرفا مشددا للوضع الوبائي ، من أجل الانتعاش الاقتصادي العالمي. يجب أن نتذكر أيضًا أن الصين كانت ، قبل بدء الصراع ، الشريك التجاري الرئيسي لكييف ، ولا تود أن تفقد هذه الأسبقية ، خاصة إذا انجذبت أوكرانيا ، بمجرد انتهاء الصراع ، إلى مدار بروكسل. يجاهد الدبلوماسيون الصينيون بنوع من المساواة ، مما يؤكد أنه يجب حماية سلامة كل دولة ، فضلاً عن المخاوف الأمنية لكل دولة: يوفر هذا الموقف تصورًا لسياسة متفاجئة ولا تزال مترددة بشأن الموقف الذي ستتخذه بالتأكيد. لا ينبغي اعتبار القرب من روسيا أمرًا مفروغًا منه ، لأن المسافة كبيرة جدًا ولا تتوافق المصالح المعنية ، لكنها تعمل فقط ضد الولايات المتحدة ، وبدرجة أقل ، أوروبا. لا تستطيع بكين ، على وجه التحديد ، من أجل عدم المساومة على خططها للنمو الاقتصادي ، أن تشرع في صراعات جديدة مع واشنطن ، مما قد يؤثر على العلاقات التجارية مع الولايات المتحدة ، تمامًا كما لا يمكنها أن تتعارض مع أوروبا ، التي تمثل أغنى سوق للوصول إلى منتجاتها الخاصة. ربما من وجهة نظر سياسية ، لا يثير تصرف بوتين استياء الصينيين ، لأنه على الرغم من النفي ، يمكنهم قراءة أوجه التشابه مع تايوان ، ولكن في الوقت الحالي ، يبدو أن هذا السؤال يحتل المرتبة الثانية مقارنة بالفشل في إعادة تشغيل الاقتصاد العالمي. . مصدر قلق آخر للصين هو القدرة التي عبرت عنها أوروبا على تطوير استراتيجيات لتعويض إمدادات الطاقة الروسية في المستقبل غير البعيد والانسجام الجديد مع الولايات المتحدة ، والذي قد يشكل نقطة انطلاق لتحالفات تجارية أوثق ، والتي ستحددها. قدرة أقل للحركة التجارية الصينية نحو أغنى الأسواق على هذا الكوكب. من غير المعروف ما إذا كان الزعيم الروسي قد أبلغ الزعيم الصيني في الاجتماع بين بوتين وشي جينغ بينغ بمناسبة افتتاح دورة الألعاب الأولمبية الشتوية الأخيرة ، لكن من المؤكد أن الاستياء الصيني مرتفع بسبب التطورات التي شهدتها الحرب. تسبب ، حتى لو لا يمكن التعبير عنها. تم إحباط دراسات الصين وخططها بقرار مجنون يحدد مستقبلًا تجاريًا صعبًا للصين ، ومع ذلك ، لهذا السبب ، يمكن الاعتقاد بأن بكين لن تهمل كل جهد لوقف الصراع ، الذي يعتبرها أكبر ضحية. . الضمانات.
venerdì 4 marzo 2022
L'Italia da paese più danneggiato nei nuovi rapporti con la Russia a possibile protagonista nel caso di trattative diplomatiche
L’invasione russa dell’Ucraina cambia i rapporti internazionali di Mosca con i paesi europei; in particolare con Roma con la quale la Russia, malgrado il rispettivo schieramento su fronti opposti, è sempre stato contraddistinto da una buona intesa. Sono passati soltanto due anni dall’inizio della pandemia ed il convoglio dell’esercito russo con forniture mediche, con destinazione un centro del settentrione italiano tra i più colpiti, permetteva a Putin di raccogliere un ottimo risultato in termini di immagine. Ma questo è stato solo uno degli ultimi esempi di un rapporto basato sul pragmatismo italiano, basato sulla propria natura culturale e commerciale, che ha da sempre esercitato una forte capacità di attrazione nei confronti dei russi. Storicamente questo rapporto, perseguito seppure Roma è sempre stata una grande alleata di Washington, è stato mantenuto anche nella guerra fredda, con collaborazioni industriali e grazie alla presenza del più forte partito comunista occidentale. Più recentemente questi legami sono stati mantenuti anche dai governi a matrice progressista, capaci di ottenere forniture energetiche importanti ed aprire canali commerciali sempre più intensi nel genere del lusso, del turismo e dell’alimentare. Più recentemente i legami con Putin si sono sviluppati con i partiti sovranisti, anche per la strategia del presidente russo di volere dividere l’Unione Europea, tuttavia ciò non ha impedito un legame particolarmente importante con il governo in carica, dove, peraltro, partecipa il partito della Lega Nord, che da sempre ha legami stretti con il partito di Putin, circa ingenti forniture di gas russo. L’economia italiana dipende dal gas russo per circa il 45% del totale, che per ora sono assicurate, malgrado la decisione di Roma di affiancare l’Unione Europea e l’occidente nelle sanzioni contro il Cremlino. Nonostante i piani di riconversione verso una energia più pulita ed i contratti per nuove forniture di gas liquido proveniente dagli Stati Uniti, la preoccupazione nel tessuto sociale e produttivo è molto elevata. L’Italia oltre alle sanzioni economiche contro la Russia, si è impegnata in un programma molto vasto di forniture militari ai militari ucraini, che comprende missili antiaerei, missili anticarro, mitragliatrici di varia portata e munizioni, che potrebbero complicare di molto l’avanzata delle forze militari di Mosca. La combinazione tra la dipendenza dal gas russo con le forniture militari e le sanzioni potrebbero provocare un costo più alto per gli italiani, rispetto agli altri paesi componenti dell’Unione Europa. In realtà la posizione italiana non è stata da subito così netta, proprio per i timori dei vari comparti economici coinvolti nell’esportazione verso la Russia; la particolare sensibilità del governo in carica, guidato dall’ex presidente della Banca Centrale Europea, verso l’economia ha fatto temere che Roma avrebbe potuto tenere un atteggiamento meno duro verso la Russia, in realtà lo spirito profondamente europeista ed atlantico della compagine governativa, ha permesso di superare questi ostacoli rappresentati dalla prospettiva di sicure perdite per l’economia nazionale. Per quanto riguarda le forniture di gas si tratta comunque di un rischio calcolato: l’Italia ha necessità del gas russo, ma la Russia ha ancora più necessità di venderlo, soprattutto dopo che è stata sottoposta al duro regime delle sanzioni, d’altra parte il comportamento di Putin ha avuto l’effetto positivo, ma non per la Russia, di compattare una Unione Europea, che ora risulta più unita che mai e che potrebbe dimostrarsi ancora più propensa a permettere elasticità di bilancio per chi si impegna nelle sanzioni e nella politica contro la Russia e nell’accoglienza dei profughi ucraini. I cardini dell’azione politica estera dell’Unione rimangono Parigi e Berlino, ma Roma arriva immediatamente dopo e per i pregressi rapporti con Mosca, potrebbe essere decisiva in una eventuale fase di negoziato per risolvere il conflitto, come, del resto, ha riconosciuto pubblicamente l’ambasciatore russo in Italia. La fermezza di Roma nel condannare, giustamente, la Russia non è, quindi, mai stata in discussione, ed anzi è rafforzata proprio dal volume di affari destinato a scendere per le casse italiane, tuttavia per il paese italiano potrebbe essere pronto un ruolo di primo piano se l’Unione vorrà impegnarsi in prima persona, pur essendo un protagonista di parte per l’appoggio fornito a Kiev, quando si dovrà finalmente passare la parola dalle armi al tavolo delle trattative.
Italy from a country most damaged in new relations with Russia to a possible protagonist in the case of diplomatic negotiations
The Russian invasion of Ukraine changes Moscow's international relations with European countries; in particular with Rome with which Russia, despite its respective alignment on opposite fronts, has always been characterized by a good understanding. Only two years have passed since the beginning of the pandemic and the Russian army convoy with medical supplies, destined for one of the most affected northern Italian centers, allowed Putin to reap an excellent result in terms of image. But this was only one of the latest examples of a relationship based on Italian pragmatism, based on its own cultural and commercial nature, which has always exercised a strong capacity for attraction towards Russians. Historically this relationship, pursued even though Rome has always been a great ally of Washington, has also been maintained in the Cold War, with industrial collaborations and thanks to the presence of the strongest Western Communist Party. More recently, these ties have also been maintained by progressive governments, capable of obtaining important energy supplies and opening increasingly intense commercial channels in the genre of luxury, tourism and food. More recently, ties with Putin have developed with the sovereign parties, also due to the Russian president's strategy of wanting to divide the European Union, however this has not prevented a particularly important link with the government in office, where, moreover, the party of the Northern League, which has always had close ties with Putin's party, about large supplies of Russian gas. The Italian economy depends on Russian gas for about 45% of the total, which for now are insured, despite Rome's decision to support the European Union and the West in sanctions against the Kremlin. Despite the conversion plans towards cleaner energy and the contracts for new supplies of liquid gas from the United States, the concern in the social and productive fabric is very high. In addition to economic sanctions against Russia, Italy has engaged in a very vast program of military supplies to the Ukrainian military, which includes anti-aircraft missiles, anti-tank missiles, machine guns of various ranges and ammunition, which could greatly complicate the advance of military forces of Moscow. The combination of dependence on Russian gas with military supplies and sanctions could cause a higher cost for Italians, compared to other member countries of the European Union. In reality, the Italian position was not immediately so clear-cut, precisely because of the fears of the various economic sectors involved in the export to Russia; the particular sensitivity of the government in office, led by the former president of the European Central Bank, towards the economy has led to fears that Rome could have had a less harsh attitude towards Russia, in reality the profoundly pro-European and Atlantic spirit of the government structure, made it possible to overcome these obstacles represented by the prospect of certain losses for the national economy. As far as gas supplies are concerned, however, it is a calculated risk: Italy needs Russian gas, but Russia needs even more to sell it, especially after it has been subjected to the harsh regime of sanctions, on the other hand. Putin's behavior has had the positive effect, but not for Russia, of compacting a European Union, which is now more united than ever and which could prove even more inclined to allow budget elasticity for those who engage in sanctions and policy against Russia and in the reception of Ukrainian refugees. The cornerstones of the Union's foreign political action remain Paris and Berlin, but Rome comes immediately after and due to previous relations with Moscow, it could be decisive in a possible negotiation phase to resolve the conflict, as, moreover, it publicly acknowledged the Russian ambassador to Italy. The firmness of Rome in condemning, rightly, Russia has therefore never been in question, and indeed it is strengthened precisely by the volume of business destined to fall for the Italian coffers, however for the Italian country a leading role could be ready. plan if the Union wants to commit itself, despite being a biased protagonist for the support provided to Kiev, when it will finally have to pass the word from arms to the negotiating table.
Italia de país más dañado en nuevas relaciones con Rusia a posible protagonista en caso de negociaciones diplomáticas
La invasión rusa de Ucrania cambia las relaciones internacionales de Moscú con los países europeos; en particular con Roma con la que Rusia, a pesar de sus respectivos alineamientos en frentes opuestos, siempre se ha caracterizado por un buen entendimiento. Han pasado solo dos años desde el comienzo de la pandemia y el convoy del ejército ruso con material sanitario, con destino a uno de los centros del norte de Italia más afectados, permitió a Putin cosechar un excelente resultado en términos de imagen. Pero este fue solo uno de los últimos ejemplos de una relación basada en el pragmatismo italiano, basado en su propia naturaleza cultural y comercial, que siempre ha ejercido una fuerte capacidad de atracción hacia los rusos. Históricamente esta relación, perseguida a pesar de que Roma siempre ha sido una gran aliada de Washington, se ha mantenido también en la Guerra Fría, con colaboraciones industriales y gracias a la presencia del Partido Comunista Occidental más fuerte. Más recientemente, estos lazos también han sido mantenidos por gobiernos progresistas, capaces de obtener importantes suministros energéticos y abrir canales comerciales cada vez más intensos en el género del lujo, el turismo y la alimentación. Más recientemente, los lazos con Putin se han desarrollado con los partidos soberanos, también debido a la estrategia del presidente ruso de querer dividir la Unión Europea, sin embargo esto no ha impedido un vínculo particularmente importante con el gobierno de turno, donde, además, el partido de la Liga del Norte, que siempre ha tenido estrechos vínculos con el partido de Putin, sobre grandes suministros de gas ruso. La economía italiana depende del gas ruso para cerca del 45% del total, que por ahora están asegurados, pese a la decisión de Roma de apoyar a la Unión Europea y Occidente en las sanciones contra el Kremlin. A pesar de los planes de reconversión hacia energías más limpias y los contratos de nuevos suministros de gas licuado desde Estados Unidos, la preocupación en el tejido social y productivo es muy alta. Además de las sanciones económicas contra Rusia, Italia se ha comprometido en un programa muy amplio de suministros militares para el ejército ucraniano, que incluye misiles antiaéreos, misiles antitanque, ametralladoras de varios rangos y municiones, lo que podría complicar mucho el avance. de las fuerzas militares de Moscú. La combinación de la dependencia del gas ruso con los suministros militares y las sanciones podría provocar un mayor coste para los italianos, en comparación con otros países miembros de la Unión Europea. En realidad, la posición italiana no fue inmediatamente tan clara, precisamente por los temores de los distintos sectores económicos involucrados en exportar a Rusia; la especial sensibilidad del gobierno de turno, encabezado por el expresidente del Banco Central Europeo, hacia la economía ha hecho temer que Roma pudiera haber tenido una actitud menos dura hacia Rusia, en realidad el espíritu profundamente europeísta y atlántico de la estructura de gobierno, permitió superar estos obstáculos representados por la perspectiva de ciertas pérdidas para la economía nacional. Sin embargo, en lo que respecta al suministro de gas, se trata de un riesgo calculado: Italia necesita el gas ruso, pero Rusia necesita aún más para venderlo, especialmente después de haber sido sometida, por otro lado, al duro régimen de sanciones. ha tenido el efecto positivo, pero no para Rusia, de compactar una Unión Europea, que ahora está más unida que nunca y que podría mostrarse aún más inclinada a permitir elasticidad presupuestaria a quienes se involucran en sanciones y políticas contra Rusia y en la recepción de refugiados ucranianos. Los pilares de la acción política exterior de la Unión siguen siendo París y Berlín, pero Roma viene inmediatamente después y por las relaciones previas con Moscú, podría ser decisiva en una posible fase de negociación para resolver el conflicto, como, además, reconoció públicamente el embajador ruso. a Italia. La firmeza de Roma al condenar, con razón, a Rusia, por lo tanto, nunca ha estado en entredicho y, de hecho, se ve reforzada precisamente por el volumen de negocios destinado a caer en las arcas italianas, sin embargo, para el país italiano podría estar listo un papel protagónico. la Unión quiere comprometerse, a pesar de ser protagonista sesgada por el apoyo brindado a Kiev, cuando finalmente tendrá que pasar la palabra de las armas a la mesa de negociación.
Italien von einem Land, das in den neuen Beziehungen zu Russland am stärksten geschädigt wurde, zu einem möglichen Protagonisten im Falle diplomatischer Verhandlungen
Die russische Invasion in der Ukraine verändert Moskaus internationale Beziehungen zu europäischen Ländern; insbesondere mit Rom, mit dem sich Russland trotz seiner jeweiligen Gegensätzlichkeit stets durch ein gutes Einvernehmen auszeichnete. Seit Beginn der Pandemie sind nur zwei Jahre vergangen, und der Konvoi der russischen Armee mit medizinischen Hilfsgütern, der für eines der am stärksten betroffenen norditalienischen Zentren bestimmt war, ließ Putin ein hervorragendes Image-Ergebnis einfahren. Aber dies war nur eines der jüngsten Beispiele einer Beziehung, die auf italienischem Pragmatismus basiert, basierend auf seiner eigenen kulturellen und kommerziellen Natur, die immer eine starke Anziehungskraft auf Russen ausgeübt hat. Historisch gesehen wurde diese Beziehung, obwohl Rom immer ein großer Verbündeter Washingtons war, auch im Kalten Krieg durch industrielle Zusammenarbeit und dank der Präsenz der stärksten westlichen Kommunistischen Partei aufrechterhalten. In jüngerer Zeit wurden diese Verbindungen auch von fortschrittlichen Regierungen aufrechterhalten, die in der Lage waren, wichtige Energielieferungen zu erhalten und immer intensivere Handelskanäle in den Bereichen Luxus, Tourismus und Lebensmittel zu öffnen. In jüngerer Zeit haben sich Verbindungen zu Putin zu den souveränen Parteien entwickelt, auch aufgrund der Strategie des russischen Präsidenten, die Europäische Union spalten zu wollen, was jedoch eine besonders wichtige Verbindung mit der amtierenden Regierung nicht verhindert hat, wo im Übrigen die Partei von die Lega Nord, die schon immer enge Verbindungen zu Putins Partei hatte, über große russische Gaslieferungen. Die italienische Wirtschaft hängt zu etwa 45 % der Gesamtmenge von russischem Gas ab, das vorerst versichert ist, trotz der Entscheidung Roms, die Europäische Union und den Westen bei Sanktionen gegen den Kreml zu unterstützen. Trotz der Umstellungspläne auf sauberere Energie und der Verträge für neue Lieferungen von Flüssiggas aus den Vereinigten Staaten ist die Besorgnis im sozialen und produktiven Gefüge sehr groß. Zusätzlich zu den Wirtschaftssanktionen gegen Russland hat Italien ein sehr umfangreiches Programm für militärische Lieferungen an das ukrainische Militär durchgeführt, das Flugabwehrraketen, Panzerabwehrraketen, Maschinengewehre verschiedener Reichweiten und Munition umfasst, was den Vormarsch erheblich erschweren könnte der Streitkräfte Moskaus. Die Kombination der Abhängigkeit von russischem Gas mit Militärlieferungen und Sanktionen könnte den Italienern im Vergleich zu anderen Mitgliedsländern der Europäischen Union höhere Kosten verursachen. In Wirklichkeit war die italienische Position nicht sofort so eindeutig, gerade wegen der Befürchtungen der verschiedenen Wirtschaftssektoren, die am Export nach Russland beteiligt waren; Die besondere Sensibilität der amtierenden Regierung unter Führung des ehemaligen Präsidenten der Europäischen Zentralbank gegenüber der Wirtschaft hat zu Befürchtungen geführt, Rom könnte eine weniger harte Haltung gegenüber Russland eingenommen haben, in Wirklichkeit aber der zutiefst proeuropäische und atlantische Geist Russlands die Regierungsstruktur ermöglichte es, diese Hindernisse zu überwinden, die durch die Aussicht auf bestimmte Verluste für die Volkswirtschaft dargestellt wurden. Was die Gaslieferungen betrifft, ist dies jedoch ein kalkuliertes Risiko: Italien braucht russisches Gas, aber Russland braucht noch mehr, um es zu verkaufen, zumal es dem harten Sanktionsregime ausgesetzt ist, auf der anderen Seite Putins Verhalten hat den positiven Effekt gehabt, aber nicht für Russland, eine Europäische Union zu verdichten, die jetzt geeinter denn je ist und die sich als noch geneigter erweisen könnte, Budgetelastizität für diejenigen zuzulassen, die sich in Sanktions- und Politikpolitik gegen Russland und in der Rezeption engagieren Ukrainische Flüchtlinge. Die Eckpfeiler des außenpolitischen Handelns der Union bleiben Paris und Berlin, aber Rom kommt unmittelbar danach und könnte aufgrund der bisherigen Beziehungen zu Moskau in einer möglichen Verhandlungsphase entscheidend zur Lösung des Konflikts beitragen, wie es zudem öffentlich der russische Botschafter einräumte nach Italien. Die Entschlossenheit Roms, Russland zu Recht zu verurteilen, ist daher nie in Frage gestellt worden, und zwar wird sie gerade durch das Geschäftsvolumen gestärkt, das für die italienischen Kassen bestimmt ist, jedoch könnte für das italienische Land eine führende Rolle bereitstehen Die Union will sich verpflichten, obwohl sie ein voreingenommener Protagonist für die Unterstützung von Kiew ist, wenn sie endlich das Wort von den Waffen an den Verhandlungstisch weitergeben muss.
L'Italie d'un pays le plus endommagé dans de nouvelles relations avec la Russie à un éventuel protagoniste dans le cas de négociations diplomatiques
L'invasion russe de l'Ukraine modifie les relations internationales de Moscou avec les pays européens ; en particulier avec Rome avec laquelle la Russie, malgré son alignement respectif sur des fronts opposés, s'est toujours caractérisée par une bonne entente. Deux ans seulement se sont écoulés depuis le début de la pandémie et le convoi de fournitures médicales de l'armée russe, destiné à l'un des centres du nord de l'Italie les plus touchés, a permis à Poutine de récolter un excellent résultat en termes d'image. Mais ce n'était là qu'un des derniers exemples d'une relation basée sur le pragmatisme italien, basée sur sa propre nature culturelle et commerciale, qui a toujours exercé une forte capacité d'attraction envers les Russes. Historiquement, cette relation, poursuivie même si Rome a toujours été une grande alliée de Washington, s'est également maintenue pendant la guerre froide, avec des collaborations industrielles et grâce à la présence du parti communiste occidental le plus puissant. Plus récemment, ces liens ont également été entretenus par des gouvernements progressistes, capables d'obtenir d'importants approvisionnements énergétiques et d'ouvrir des circuits commerciaux de plus en plus intenses dans le genre du luxe, du tourisme et de l'alimentation. Plus récemment, des liens avec Poutine se sont développés avec les partis souverains, également en raison de la stratégie du président russe de vouloir diviser l'Union européenne, mais cela n'a pas empêché un lien particulièrement important avec le gouvernement en place, où, d'ailleurs, le parti de la Ligue du Nord, qui a toujours eu des liens étroits avec le parti de Poutine, au sujet des gros approvisionnements en gaz russe. L'économie italienne dépend du gaz russe pour environ 45% du total, qui sont pour l'instant assurés, malgré la décision de Rome de soutenir l'Union européenne et l'Occident dans les sanctions contre le Kremlin. Malgré les plans de reconversion vers une énergie plus propre et les contrats de nouveaux approvisionnements en gaz liquide depuis les États-Unis, l'inquiétude dans le tissu social et productif est très forte. Outre les sanctions économiques contre la Russie, l'Italie s'est engagée dans un très vaste programme de fournitures militaires à l'armée ukrainienne, qui comprend des missiles antiaériens, des missiles antichars, des mitrailleuses de diverses portées et des munitions, ce qui pourrait grandement compliquer l'avancée. des forces militaires de Moscou. La combinaison de la dépendance au gaz russe avec les approvisionnements militaires et les sanctions pourrait entraîner un coût plus élevé pour les Italiens, par rapport aux autres pays membres de l'Union européenne. En réalité, la position italienne n'était pas tout de suite aussi tranchée, précisément en raison des craintes des différents secteurs économiques concernés par l'exportation vers la Russie ; la sensibilité particulière du gouvernement en place, dirigé par l'ancien président de la Banque centrale européenne, à l'égard de l'économie a fait craindre que Rome n'ait eu une attitude moins dure envers la Russie, en réalité l'esprit profondément pro-européen et atlantique de la structure gouvernementale, a permis de surmonter ces obstacles que représentent la perspective de certaines pertes pour l'économie nationale. En ce qui concerne l'approvisionnement en gaz, cependant, il s'agit d'un risque calculé : l'Italie a besoin de gaz russe, mais la Russie en a encore plus besoin pour le vendre, surtout après avoir été soumise au régime sévère des sanctions, d'autre part. a eu l'effet positif, mais pas pour la Russie, de compacter une Union européenne, qui est maintenant plus unie que jamais et qui pourrait se montrer encore plus encline à permettre l'élasticité budgétaire pour ceux qui s'engagent dans des sanctions et une politique contre la Russie et dans l'accueil de Réfugiés ukrainiens. Les pierres angulaires de l'action politique extérieure de l'Union restent Paris et Berlin, mais Rome vient immédiatement après et du fait des relations antérieures avec Moscou, elle pourrait être décisive dans une éventuelle phase de négociation pour résoudre le conflit, comme l'a d'ailleurs reconnu publiquement l'ambassadeur de Russie en Italie. La fermeté de Rome à condamner, à juste titre, la Russie n'a donc jamais été remise en cause, et en effet elle est renforcée justement par le volume d'affaires destiné à retomber pour les caisses italiennes, or pour le pays italien un premier rôle pourrait être prêt. l'Union veut s'engager, pourtant protagoniste partial du soutien apporté à Kiev, alors qu'elle devra enfin passer le mot des armes à la table des négociations.
Itália de país mais prejudicado nas novas relações com a Rússia para possível protagonista no caso de negociações diplomáticas
A invasão russa da Ucrânia muda as relações internacionais de Moscou com os países europeus; em particular com Roma, com a qual a Rússia, apesar de seu respectivo alinhamento em frentes opostas, sempre se caracterizou por um bom entendimento. Apenas dois anos se passaram desde o início da pandemia e o comboio do exército russo com suprimentos médicos, destinado a um dos centros mais afetados do norte da Itália, permitiu a Putin colher um excelente resultado em termos de imagem. Mas este foi apenas um dos exemplos mais recentes de uma relação baseada no pragmatismo italiano, baseado na sua própria natureza cultural e comercial, que sempre exerceu uma forte capacidade de atração para com os russos. Historicamente, essa relação, mantida embora Roma sempre tenha sido uma grande aliada de Washington, também se manteve na Guerra Fria, com colaborações industriais e graças à presença do mais forte Partido Comunista Ocidental. Mais recentemente, esses laços também têm sido mantidos por governos progressistas, capazes de obter importantes suprimentos de energia e abrir canais comerciais cada vez mais intensos no gênero de luxo, turismo e alimentação. Mais recentemente, os laços de Putin desenvolveram-se com os partidos soberanos, também devido à estratégia do presidente russo de querer dividir a União Europeia, mas isso não impediu uma ligação particularmente importante com o governo em exercício, onde, aliás, o partido de a Liga do Norte, que sempre teve laços estreitos com o partido de Putin, sobre grandes suprimentos de gás russo. A economia italiana depende do gás russo para cerca de 45% do total, que por enquanto está segurado, apesar da decisão de Roma de apoiar a União Europeia e o Ocidente nas sanções contra o Kremlin. Apesar dos planos de conversão para energias mais limpas e dos contratos para novos fornecimentos de gás liquefeito dos Estados Unidos, a preocupação no tecido social e produtivo é muito grande. Além das sanções econômicas contra a Rússia, a Itália se engajou em um programa muito vasto de suprimentos militares para os militares ucranianos, que inclui mísseis antiaéreos, mísseis antitanque, metralhadoras de vários alcances e munições, o que pode complicar muito o avanço das forças militares de Moscou. A combinação da dependência do gás russo com suprimentos militares e sanções pode causar um custo maior para os italianos, em comparação com outros países membros da União Europeia. Na realidade, a posição italiana não foi imediatamente tão clara, justamente pelos temores dos diversos setores econômicos envolvidos na exportação para a Rússia; a particular sensibilidade do governo em exercício, liderado pelo ex-presidente do Banco Central Europeu, em relação à economia levou a temer que Roma pudesse ter uma atitude menos dura em relação à Rússia, na realidade o espírito profundamente pró-europeu e atlântico de a estrutura governamental, possibilitou a superação desses obstáculos representados pela perspectiva de algumas perdas para a economia nacional. No que diz respeito ao abastecimento de gás, porém, este é um risco calculado: a Itália precisa de gás russo, mas a Rússia precisa ainda mais para vendê-lo, especialmente depois de ter sido submetida ao duro regime de sanções, por outro lado. teve o efeito positivo, mas não para a Rússia, de compactar uma União Europeia, agora mais unida do que nunca e que poderia revelar-se ainda mais inclinada a permitir elasticidade orçamental para aqueles que se envolvem em sanções e políticas contra a Rússia e na recepção de refugiados ucranianos. As pedras angulares da acção política externa da União continuam a ser Paris e Berlim, mas Roma vem logo a seguir e devido às relações anteriores com Moscovo, poderá ser decisiva numa eventual fase de negociação para a resolução do conflito, pois, aliás, reconheceu publicamente o embaixador russo para a Itália. A firmeza de Roma em condenar, com razão, a Rússia nunca esteve, portanto, em questão e, na verdade, é reforçada precisamente pelo volume de negócios destinado a cair nos cofres italianos, mas para o país italiano um papel de liderança poderia estar pronto. a União quer comprometer-se, apesar de ser um protagonista parcial do apoio prestado a Kiev, quando finalmente terá de passar a palavra das armas à mesa de negociações.