Allo stato attuale delle cose Mosca mette i suoi obiettivi come fattori essenziali al fine di eventuali trattative di pace: il Cremlino, infatti, non intende recedere sull’acquisizione della sovranità, e quindi del relativo riconoscimento ufficiale, di Donbass e Crimea come appartenenti materialmente e formalmente alla Federazione Russa; nonostante ciò le, seppur difficili, trattative con Kiev sembrano continuare, anche se su premesse che non forniscono alcuna garanzia. Da parte dell’Ucraina e della comunità internazionale occidentale un cedimento su questi temi, anche se giustificato con lo scopo di terminare il conflitto, fornirebbe a Putin una sorta di prova di debolezza, con l’aggravante che le promesse russe potrebbero essere facilmente disattese. Resta da valutare come può proseguire il confronto militare, dopo che esiste la concreta possibilità che vi sia un allargamento ad Ovest del confine ucraino, con il coinvolgimento della Transnistria, enclave russa tra Moldavia ed il paese ucraino, che potrebbe venire assimilato da Putin alla stregua di Donbass e Crimea. Alzare la tensione è una sorta di diversivo politico di Mosca, che patisce l’aiuto in armi a Kiev, perché consente alle forze ucraine una difesa sempre più efficace; il ministro degli esteri russo ha esplicitamente accusato l’Alleanza Atlantica di essere già in guerra con Mosca, proprio in ragione delle forniture di equipaggiamento militare; il ragionamento è che una terza guerra mondiale rappresenta molto più di una eventualità, ma che sta diventando una possibilità concreta, soprattutto dopo le affermazioni provenienti dal Regno Unito, che ha sostenuto la legittimità di un attacco contro la Russia. Il rischio di una escalation nucleare è possibile, ma Mosca ha espresso il concetto che una guerra atomica è inaccettabile, essendo ben conscia di un risultato imprevedibile, tuttavia, gli ultimi lanci di razzi russi hanno colpito zone molto vicine a centrali nucleari ucraine ed un eventuale impatto con un reattore potrebbe scatenare conseguenze pari, almeno, all’impiego di ordigni nucleari tattici, cioè di corto raggio e minore potenziale distruttivo; sulle remore russe di utilizzare, in un modo o nell’altro, la forza atomica è bene non fidarsi troppo, soprattutto dopo i massacri perpetrati dai militari del Cremlino, in dispregio delle convenzioni internazionali e con armamenti a loro volta vietati dagli stessi accordi. Kiev ha reagito alle minacce russe di una terza guerra mondiale, come il segno della debolezza di Mosca, che si aspettava una conquista rapida ed indolore del paese ucraino, senza reazioni da parte di Kiev e dell’occidente: al contrario Putin ha ottenuto di compattare gli alleati occidentali, di ridare valore ed importanza politica all’Alleanza Atlantica e coalizzare il paese ucraino nella difesa del proprio territorio. In realtà la lettura del governo ucraino appare condivisibile, perché mostra una difficoltà militare e politica dell’azione russa, che pare trovare difficoltà sempre nuove ad ogni livello, questa impressione, però, rafforza l’idea che Putin si sia messo in una via senza uscita e che ciò rischi di farlo diventare sempre più imprevedibile e pericoloso. La mossa di minacciare un allargamento del conflitto oltre la Transnistria, sino a coinvolgere la Moldavia appare già una conseguenza delle difficoltà del capo del Cremlino di uscire dall’attuale impasse. Del resto anche i tentativi del Segretario generale delle Nazioni Unite non hanno portato risultati, se non evidenziare la sua lentezza della reazione, dato che si è mosso ben dopo che la guerra è iniziata da due mesi; interrogarsi sulla reale utilità delle Nazioni Unite appare, ormai, superfluo: senza una adeguata e radicale riforma lo svuotamento delle competenze e degli effetti, anche solo potenziali, delle Nazioni Unite è un dato sicuro sulla scena internazionale, che determina l’assoluta inaffidabilità dell’ente sovranazionale, ormai orpello di mera facciata. Gli scarsi risultati dell’azione diplomatica, intanto, impediscono la creazione di corridoi umanitari per permettere ai civili di portarsi in salvo, ma dietro questo blocco c’è una precisa tattica russa, che intende usare la popolazione come ostaggio in modo funzionale alle proprie modalità di combattimento. Nel frattempo l’azione di Mosca si concentra sul bombardamento delle ferrovie, individuate come vettore principale del trasporto delle armi, creando, così, un ostacolo in più per la fuga dei civili.
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mercoledì 27 aprile 2022
Mosca non vuole cedere su Crimea e Donbass e minaccia la Moldavia
Moscow does not want to give in to Crimea and Donbass and is threatening Moldova
As things currently stand, Moscow places its objectives as essential factors for any peace negotiations: the Kremlin, in fact, does not intend to withdraw from the acquisition of sovereignty, and therefore of the relative official recognition, of Donbass and Crimea as belonging materially and formally to the Russian Federation; despite this, the negotiations with Kiev seem to continue, albeit difficult, even if on premises that do not provide any guarantees. On the part of Ukraine and the western international community, a yielding on these issues, even if justified with the aim of ending the conflict, would provide Putin with a sort of proof of weakness, with the aggravating circumstance that Russian promises could easily be disregarded. It remains to be assessed how the military confrontation can continue, after the concrete possibility exists that there is an enlargement of the Ukrainian border to the West, with the involvement of Transnistria, a Russian enclave between Moldova and the Ukrainian country, which could be assimilated by Putin in the same way of Donbass and Crimea. Raising the tension is a sort of political diversion from Moscow, which suffers from military aid to Kiev, because it allows the Ukrainian forces an increasingly effective defense; the Russian foreign minister explicitly accused the Atlantic Alliance of already being at war with Moscow, precisely because of the supplies of military equipment; the reasoning is that a third world war represents much more than an eventuality, but that it is becoming a concrete possibility, especially after the claims coming from the United Kingdom, which has supported the legitimacy of an attack on Russia. The risk of a nuclear escalation is possible, but Moscow has expressed the concept that an atomic war is unacceptable, being well aware of an unpredictable result, however, the latest Russian rocket launches have hit areas very close to Ukrainian nuclear power plants and an eventual impact with a reactor could trigger consequences equal, at least, to the use of tactical nuclear devices, that is, of short range and less destructive potential; on the Russian hesitation to use atomic force, in one way or another, it is good not to trust too much, especially after the massacres perpetrated by the Kremlin military, in disregard of international conventions and with armaments in turn prohibited by the same agreements. Kiev reacted to the Russian threats of a third world war, as a sign of the weakness of Moscow, which expected a quick and painless conquest of the Ukrainian country, without reactions from Kiev and the West: on the contrary, Putin managed to compact the Western allies, to restore value and political importance to the Atlantic Alliance and to combine the Ukrainian country in the defense of its territory. In reality, the reading of the Ukrainian government appears to be acceptable, because it shows a military and political difficulty of Russian action, which seems to find ever new difficulties at every level, this impression, however, reinforces the idea that Putin has put himself on a path without exit and that this risks making it more and more unpredictable and dangerous. The move to threaten a widening of the conflict beyond Transnistria, to involve Moldova already appears to be a consequence of the Kremlin chief’s difficulties in getting out of the current impasse. Moreover, even the attempts of the Secretary General of the United Nations have not brought results, if not highlighting his slow reaction, given that he moved well after the war had started two months ago; questioning about the real usefulness of the United Nations now appears superfluous: without an adequate and radical reform, the emptying of the powers and effects, even if only potential, of the United Nations is a sure fact on the international scene, which determines the absolute unreliability of supranational body, now a mere facade. The poor results of the diplomatic action, meanwhile, prevent the creation of humanitarian corridors to allow civilians to escape to safety, but behind this block there is a precise Russian tactic, which intends to use the population as a hostage in a way that is functional to its own modalities. of combat. Meanwhile, Moscow’s action focuses on bombing the railways, identified as the main carrier of arms transport, thus creating an additional obstacle for civilian escape.
Moscú no quiere ceder ante Crimea y Donbass y amenaza a Moldavia
En el estado actual de las cosas, Moscú sitúa sus objetivos como factores esenciales a efectos de cualquier negociación de paz: el Kremlin, de hecho, no tiene intención de retirarse de la adquisición de la soberanía, y por tanto del relativo reconocimiento oficial, de Donbass y Crimea como perteneciente material y formalmente a la Federación Rusa; A pesar de ello, las negociaciones con Kiev parecen continuar, aunque difíciles, aunque en premisas que no ofrecen ninguna garantía. Por parte de Ucrania y de la comunidad internacional occidental, un fracaso en estos temas, aunque esté justificado con el objetivo de poner fin al conflicto, proporcionaría a Putin una especie de prueba de debilidad, con el agravante de que las promesas rusas podrían ser fácilmente incumplidas. . Queda por valorar cómo puede continuar el enfrentamiento militar, tras existir la posibilidad concreta de que haya una ampliación de la frontera ucraniana hacia el Oeste, con la implicación de Transnistria, enclave ruso entre Moldavia y el país ucraniano, que podría asimilarse por Putin de la misma manera de Donbass y Crimea. Aumentar la tensión es una especie de distracción política de Moscú, que sufre la ayuda militar a Kiev, porque permite a las fuerzas ucranianas una defensa cada vez más eficaz; el canciller ruso acusó explícitamente a la Alianza Atlántica de estar ya en guerra con Moscú, precisamente por el suministro de material militar; el razonamiento es que una tercera guerra mundial representa mucho más que una eventualidad, sino que se está convirtiendo en una posibilidad concreta, sobre todo después de los reclamos provenientes del Reino Unido, que ha respaldado la legitimidad de un ataque a Rusia. El riesgo de una escalada nuclear es posible, pero Moscú ha expresado el concepto de que una guerra atómica es inaceptable, siendo muy consciente de un resultado impredecible, sin embargo, los últimos lanzamientos de cohetes rusos han golpeado áreas muy cercanas a las centrales nucleares de Ucrania y un eventual el impacto con un reactor podría desencadenar consecuencias iguales, por lo menos, al uso de dispositivos nucleares tácticos, es decir, de corto alcance y menor potencial destructivo; Sobre la vacilación rusa de usar la fuerza atómica de una forma u otra, es bueno no confiar demasiado, especialmente después de las masacres perpetradas por militares del Kremlin, desafiando las convenciones internacionales y con armamentos a su vez prohibidos por los mismos acuerdos. Kiev reaccionó ante las amenazas rusas de una tercera guerra mundial, como muestra de la debilidad de Moscú, que esperaba una conquista rápida e indolora del país ucraniano, sin reacciones de Kiev y Occidente: al contrario, Putin logró compactar la aliados occidentales, para devolver valor e importancia política a la Alianza Atlántica y aunar al país ucraniano en la defensa de su territorio. En realidad, la lectura del gobierno ucraniano parece aceptable, porque muestra una dificultad militar y política de la acción rusa, que parece encontrar siempre nuevas dificultades en todos los niveles, esta impresión, sin embargo, refuerza la idea de que Putin se ha puesto a sí mismo en un camino sin salida y que esto corre el riesgo de hacerlo cada vez más impredecible y peligroso. La medida de amenazar con una ampliación del conflicto más allá de Transnistria, para involucrar a Moldavia, ya parece ser una consecuencia de las dificultades del jefe del Kremlin para salir del estancamiento actual. Es más, ni siquiera los intentos del Secretario General de las Naciones Unidas han dado resultado, salvo para destacar su lenta reacción, dado que se movió mucho después de que la guerra hubiera comenzado hace dos meses; preguntarse sobre la utilidad real de las Naciones Unidas parece ahora superfluo: sin una reforma adecuada y radical, el vaciamiento de los poderes y efectos, aunque sólo sean potenciales, de las Naciones Unidas es un hecho seguro en el escenario internacional, que determina la absoluta falta de fiabilidad del organismo supranacional, ahora una mera fachada. Los malos resultados de la acción diplomática, por su parte, impiden la creación de corredores humanitarios que permitan a los civiles escapar a un lugar seguro, pero detrás de este bloqueo hay una precisa táctica rusa, que pretende utilizar a la población como rehén de forma funcional. a sus propias modalidades de combate. Mientras tanto, la acción de Moscú se centra en bombardear las vías férreas, identificadas como el principal medio de transporte de armas, creando así un obstáculo adicional para la fuga de civiles.
Moskau will der Krim und dem Donbass nicht nachgeben und droht Moldawien
Beim derzeitigen Stand der Dinge stellt Moskau seine Ziele als wesentliche Faktoren für die Zwecke jeglicher Friedensverhandlungen dar: Der Kreml hat tatsächlich nicht die Absicht, sich vom Erwerb der Souveränität und damit der relativen offiziellen Anerkennung von Donbass und zurückzuziehen Krim als materiell und formal zur Russischen Föderation gehörend; Trotzdem scheinen die Verhandlungen mit Kiew fortgesetzt zu werden, wenn auch schwierig, wenn auch auf Voraussetzungen, die keine Garantien bieten. Seitens der Ukraine und der westlichen internationalen Gemeinschaft würde ein Scheitern in diesen Fragen, auch wenn es mit dem Ziel der Beendigung des Konflikts gerechtfertigt wäre, Putin eine Art Schwächebeweis liefern, mit dem erschwerenden Umstand, dass russische Versprechen leicht missachtet werden könnten . Es bleibt abzuschätzen, wie die militärische Konfrontation fortgesetzt werden kann, nachdem die konkrete Möglichkeit einer Erweiterung der ukrainischen Grenze nach Westen unter Einbeziehung Transnistriens, einer russischen Enklave zwischen Moldawien und dem ukrainischen Land, das assimiliert werden könnte, besteht von Putin ebenso wie Donbass und die Krim. Die Spannung zu erhöhen ist eine Art politisches Ablenkungsmanöver von Moskau, das unter Militärhilfe für Kiew leidet, weil es den ukrainischen Streitkräften eine immer effektivere Verteidigung ermöglicht; der russische Außenminister beschuldigte ausdrücklich die Atlantische Allianz, gerade wegen der Lieferungen von militärischer Ausrüstung bereits im Krieg mit Moskau zu sein; Die Begründung ist, dass ein dritter Weltkrieg viel mehr als eine Eventualität darstellt, sondern dass er zu einer konkreten Möglichkeit wird, insbesondere nach den Behauptungen des Vereinigten Königreichs, das die Legitimität eines Angriffs auf Russland unterstützt hat. Das Risiko einer nuklearen Eskalation ist möglich, aber Moskau hat das Konzept zum Ausdruck gebracht, dass ein Atomkrieg inakzeptabel ist, da es sich eines unvorhersehbaren Ergebnisses bewusst ist, aber die jüngsten russischen Raketenstarts haben Gebiete sehr nahe an ukrainischen Kernkraftwerken und einem eventuellen getroffen Ein Aufprall auf einen Reaktor könnte mindestens die gleichen Folgen haben wie der Einsatz taktischer Nuklearwaffen, d. h. von geringer Reichweite und weniger zerstörerischem Potenzial. Auf das russische Zögern, Atomwaffen auf die eine oder andere Weise einzusetzen, ist es gut, nicht zu viel zu vertrauen, insbesondere nach den Massakern, die das Kreml-Militär unter Missachtung internationaler Konventionen und mit Rüstungen verübt hat, die wiederum durch dieselben Vereinbarungen verboten sind. Kiew reagierte auf die russischen Drohungen eines Dritten Weltkriegs, als Zeichen der Schwäche Moskaus, das eine schnelle und schmerzlose Eroberung des ukrainischen Landes erwartete, ohne Reaktionen aus Kiew und dem Westen: Im Gegenteil, Putin gelang es, die zu verdichten Westliche Verbündete, um den Wert und die politische Bedeutung des Atlantischen Bündnisses wiederherzustellen und das ukrainische Land zur Verteidigung seines Territoriums zu vereinen. In Wirklichkeit scheint die Lesart der ukrainischen Regierung akzeptabel, weil sie eine militärische und politische Schwierigkeit des russischen Vorgehens zeigt, die auf allen Ebenen immer neue Schwierigkeiten zu finden scheint, aber dieser Eindruck verstärkt die Vorstellung, die Putin selbst gesetzt hat auf einem Weg ohne Ausgang, und dass dies die Gefahr birgt, ihn immer unberechenbarer und gefährlicher zu machen. Der Versuch, mit einer Ausweitung des Konflikts über Transnistrien hinaus zu drohen und Moldawien einzubeziehen, scheint bereits eine Folge der Schwierigkeiten des Kremlchefs zu sein, aus der derzeitigen Sackgasse herauszukommen. Darüber hinaus haben selbst die Bemühungen des Generalsekretärs der Vereinten Nationen zu keinem Ergebnis geführt, abgesehen davon, dass er seine langsame Reaktion hervorhebt, da er sich weit nach Kriegsbeginn vor zwei Monaten bewegt hat; sich über den wirklichen Nutzen der Vereinten Nationen zu wundern, erscheint jetzt überflüssig: Ohne eine angemessene und radikale Reform ist die Entleerung der Befugnisse und Wirkungen, wenn auch nur potenzieller, der Vereinten Nationen eine sichere Tatsache auf der internationalen Bühne, die das Absolute bestimmt Unzuverlässigkeit der supranationalen Körperschaft, jetzt nur noch Fassade. Die schlechten Ergebnisse der diplomatischen Aktion verhindern unterdessen die Einrichtung humanitärer Korridore, um Zivilisten die Flucht in Sicherheit zu ermöglichen, aber hinter dieser Blockade steckt eine präzise russische Taktik, die darauf abzielt, die Bevölkerung auf funktionale Weise als Geisel zu benutzen zu seinen eigenen Modalitäten des Kampfes. In der Zwischenzeit konzentriert sich Moskaus Aktion auf die Bombardierung der Eisenbahnen, die als Hauptträger des Waffentransports identifiziert wurden, und schafft so ein zusätzliches Hindernis für die zivile Flucht.
Moscou ne veut pas céder à la Crimée et au Donbass et menace la Moldavie
En l'état actuel des choses, Moscou place ses objectifs comme des facteurs essentiels en vue de toute négociation de paix : le Kremlin, en effet, n'entend pas se retirer de l'acquisition de la souveraineté, et donc de la relative reconnaissance officielle, du Donbass et la Crimée comme appartenant matériellement et formellement à la Fédération de Russie ; malgré cela, les négociations avec Kiev semblent se poursuivre, quoique difficiles, même si sur des prémisses qui n'offrent aucune garantie. De la part de l'Ukraine et de la communauté internationale occidentale, un échec sur ces questions, même justifié dans le but de mettre fin au conflit, fournirait à Poutine une sorte de preuve de faiblesse, avec la circonstance aggravante que les promesses russes pourraient facilement être ignorées . Il reste à évaluer comment la confrontation militaire peut se poursuivre, après qu'existe la possibilité concrète qu'il y ait un élargissement de la frontière ukrainienne à l'ouest, avec l'implication de la Transnistrie, une enclave russe entre la Moldavie et le pays ukrainien, qui pourrait être assimilée par Poutine de la même manière que le Donbass et la Crimée. La montée de la tension est une sorte de diversion politique de Moscou, qui souffre de l'aide militaire à Kiev, car elle permet aux forces ukrainiennes une défense de plus en plus efficace ; le ministre russe des Affaires étrangères a explicitement accusé l'Alliance atlantique d'être déjà en guerre avec Moscou, précisément à cause des fournitures de matériel militaire ; le raisonnement est qu'une troisième guerre mondiale représente bien plus qu'une éventualité, mais qu'elle devient une possibilité concrète, surtout après les revendications du Royaume-Uni, qui a soutenu la légitimité d'une attaque contre la Russie. Le risque d'une escalade nucléaire est possible, mais Moscou a exprimé le concept qu'une guerre atomique est inacceptable, étant bien conscient d'un résultat imprévisible, cependant, les derniers lancements de fusées russes ont touché des zones très proches des centrales nucléaires ukrainiennes et une éventuelle un impact avec un réacteur pourrait entraîner des conséquences au moins égales à l'utilisation d'engins nucléaires tactiques, c'est-à-dire à courte portée et à potentiel de destruction moindre ; sur l'hésitation russe à utiliser la force atomique d'une manière ou d'une autre, il est bon de ne pas trop se fier, surtout après les massacres perpétrés par les militaires du Kremlin, au mépris des conventions internationales et avec des armements tour à tour interdits par les mêmes accords. Kiev a réagi aux menaces russes d'une troisième guerre mondiale, comme un signe de la faiblesse de Moscou, qui s'attendait à une conquête rapide et indolore du pays ukrainien, sans réactions de Kiev et de l'Occident : au contraire, Poutine a réussi à compacter le alliés occidentaux, pour redonner valeur et importance politique à l'Alliance atlantique et associer le pays ukrainien à la défense de son territoire. En réalité, la lecture du gouvernement ukrainien apparaît acceptable, car elle montre une difficulté militaire et politique de l'action russe, qui semble rencontrer des difficultés toujours nouvelles à tous les niveaux, cette impression renforce cependant l'idée que Poutine s'est mis dans un chemin sans issue et que cela risque de le rendre de plus en plus imprévisible et dangereux. Le passage à la menace d'un élargissement du conflit au-delà de la Transnistrie, pour impliquer la Moldavie apparaît déjà comme une conséquence des difficultés du chef du Kremlin à sortir de l'impasse actuelle. De plus, même les tentatives du Secrétaire général des Nations Unies n'ont pas donné de résultats, si ce n'est pour souligner sa lenteur de réaction, étant donné qu'il s'est déplacé bien après le début de la guerre il y a deux mois ; s'interroger sur l'utilité réelle de l'ONU apparaît désormais superflu : sans une réforme adéquate et radicale, la vidange des pouvoirs et des effets, même potentiels, de l'ONU est un fait acquis sur la scène internationale, qui détermine l'absolue manque de fiabilité de l'organisme supranational, maintenant une simple façade. Les mauvais résultats de l'action diplomatique, quant à eux, empêchent la création de couloirs humanitaires pour permettre aux civils de s'échapper en toute sécurité, mais derrière ce bloc se cache une tactique russe précise, qui entend utiliser la population comme otage de manière fonctionnelle. à ses propres modalités de combat. En attendant, l'action de Moscou se concentre sur le bombardement des chemins de fer, identifiés comme le principal vecteur de transport d'armes, créant ainsi un obstacle supplémentaire à la fuite des civils.
Moscou não quer ceder à Crimeia e Donbass e está ameaçando a Moldávia
No estado atual das coisas, Moscou coloca seus objetivos como fatores essenciais para o propósito de qualquer negociação de paz: o Kremlin, de fato, não pretende se retirar da aquisição da soberania e, portanto, do relativo reconhecimento oficial do Donbass e Crimeia como pertencente material e formalmente à Federação Russa; apesar disso, as negociações com Kiev parecem continuar, embora difíceis, mesmo que em premissas que não oferecem quaisquer garantias. Por parte da Ucrânia e da comunidade internacional ocidental, um fracasso nestas questões, ainda que justificado com o objetivo de pôr fim ao conflito, daria a Putin uma espécie de prova de fraqueza, com a agravante de que as promessas russas poderiam facilmente ser desrespeitadas . Resta avaliar como o confronto militar pode continuar, após existir a possibilidade concreta de que haja um alargamento da fronteira ucraniana para o Ocidente, com o envolvimento da Transnístria, enclave russo entre a Moldávia e o país ucraniano, que poderá ser assimilado por Putin da mesma forma que Donbass e Crimeia. Aumentar a tensão é uma espécie de desvio político de Moscou, que sofre com a ajuda militar a Kiev, porque permite às forças ucranianas uma defesa cada vez mais eficaz; o chanceler russo acusou explicitamente a Aliança Atlântica de já estar em guerra com Moscou, justamente por causa do fornecimento de equipamento militar; o raciocínio é que uma terceira guerra mundial representa muito mais do que uma eventualidade, mas que está se tornando uma possibilidade concreta, especialmente depois das reivindicações vindas do Reino Unido, que apoiou a legitimidade de um ataque à Rússia. O risco de uma escalada nuclear é possível, mas Moscou expressou o conceito de que uma guerra atômica é inaceitável, estando bem ciente de um resultado imprevisível, no entanto, os últimos lançamentos de foguetes russos atingiram áreas muito próximas às usinas nucleares ucranianas e uma eventual impacto com um reator poderia desencadear consequências iguais, no mínimo, ao uso de dispositivos nucleares táticos, ou seja, de curto alcance e menor potencial destrutivo; sobre a hesitação russa em usar a força atômica de uma forma ou de outra, é bom não confiar muito, especialmente depois dos massacres perpetrados pelos militares do Kremlin, em desafio às convenções internacionais e com armamentos por sua vez proibidos pelos mesmos acordos. Kiev reagiu às ameaças russas de uma terceira guerra mundial, como sinal da fraqueza de Moscou, que esperava uma conquista rápida e indolor do país ucraniano, sem reações de Kiev e do Ocidente: pelo contrário, Putin conseguiu compactar o aliados ocidentais, para restituir valor e importância política à Aliança Atlântica e unir o país ucraniano na defesa de seu território. Na realidade, a leitura do governo ucraniano parece ser aceitável, pois mostra uma dificuldade militar e política da ação russa, que parece encontrar dificuldades sempre novas em todos os níveis, essa impressão, no entanto, reforça a ideia de que Putin se colocou em um caminho sem saída e que isso corre o risco de torná-lo cada vez mais imprevisível e perigoso. A medida para ameaçar uma ampliação do conflito além da Transnístria, para envolver a Moldávia, já parece ser uma consequência das dificuldades do chefe do Kremlin em sair do impasse atual. Além disso, mesmo as tentativas do secretário-geral das Nações Unidas não trouxeram resultados, exceto para destacar sua lenta reação, já que ele se moveu bem depois que a guerra começou há dois meses; interrogar-se sobre a real utilidade das Nações Unidas parece agora supérfluo: sem uma reforma adequada e radical, o esvaziamento dos poderes e efeitos, ainda que apenas potenciais, das Nações Unidas é um fato certo no cenário internacional, o que determina o absoluto falta de confiabilidade do órgão supranacional, agora uma mera fachada. Os maus resultados da ação diplomática, entretanto, impedem a criação de corredores humanitários para permitir a fuga de civis em segurança, mas por trás desse bloqueio há uma tática russa precisa, que pretende usar a população como refém de maneira funcional às suas próprias modalidades de combate. Enquanto isso, a ação de Moscou se concentra no bombardeio das ferrovias, identificadas como o principal transportador de transporte de armas, criando assim um obstáculo adicional para a fuga de civis.
Москва не хочет уступать Крыму и Донбассу и угрожает Молдове
В нынешнем положении дел Москва ставит свои цели как существенные факторы для целей любых мирных переговоров: Кремль, по сути, не намерен отказываться от приобретения суверенитета, а значит, и относительного официального признания Донбасса и Крым как материально и формально принадлежащий Российской Федерации; несмотря на это, переговоры с Киевом, похоже, продолжаются, хотя и сложно, пусть и на предпосылках, не дающих никаких гарантий. Со стороны Украины и западного международного сообщества провал в этих вопросах, даже если он оправдан с целью прекращения конфликта, дал бы Путину своего рода доказательство слабости, с отягчающим обстоятельством, что российские обещания могут быть легко проигнорированы. . Остается оценить, как может продолжаться военное противостояние, после того, как существует конкретная возможность расширения украинской границы на запад с вовлечением Приднестровья, российского анклава между Молдовой и украинской страной, которая может быть ассимилирована Путиным точно так же, как Донбасс и Крым. Повышение напряженности — это своего рода политическая диверсия от Москвы, которая страдает от военной помощи Киеву, потому что это позволяет украинским силам все более эффективно обороняться; министр иностранных дел России прямо обвинил Атлантический альянс в том, что он уже находится в состоянии войны с Москвой именно из-за поставок военной техники; причина в том, что третья мировая война представляет собой гораздо больше, чем возможность, но становится реальной возможностью, особенно после заявлений, исходящих от Соединенного Королевства, которое поддержало законность нападения на Россию. Возможен риск ядерной эскалации, но Москва выразила концепцию неприемлемости атомной войны, прекрасно осознавая непредсказуемый исход, однако последние пуски российских ракет поразили районы, находящиеся в непосредственной близости от украинских АЭС и в конечном итоге столкновение с реактором может вызвать последствия, равные, по крайней мере, применению тактических ядерных устройств, то есть малой дальности действия и меньшего разрушительного потенциала; на российскую нерешительность в отношении применения атомной силы тем или иным образом хорошо не слишком доверять, особенно после массовых убийств, учиненных кремлевскими военными, вопреки международным конвенциям и с вооружением, в свою очередь запрещенным теми же соглашениями. Киев отреагировал на российские угрозы третьей мировой войны, как на признак слабости Москвы, рассчитывавшей на быстрое и безболезненное завоевание украинской страны, без реакции Киева и Запада: наоборот, Путину удалось уплотнить Западные союзники, чтобы восстановить ценность и политическую значимость Атлантического альянса и объединить украинскую страну в защите своей территории. На самом деле толкование украинского правительства кажется приемлемым, поскольку оно показывает военно-политическую сложность действий России, которая, кажется, находит все новые трудности на каждом уровне, однако это впечатление усиливает мысль о том, что Путин поставил себя перед на пути без выхода и что это может сделать его все более и более непредсказуемым и опасным. Стремление угрожать расширением конфликта за пределы Приднестровья, вовлечь в него Молдову уже кажется следствием трудностей кремлевского шефа с выходом из сложившегося тупика. Более того, даже попытки Генерального секретаря Организации Объединенных Наций не принесли результатов, кроме как подчеркнуть его медленную реакцию, учитывая, что он хорошо двигался после того, как война началась два месяца назад; Задаваться вопросом о реальной полезности Организации Объединенных Наций теперь кажется излишним: без адекватной и радикальной реформы истощение полномочий и влияния, даже если только потенциала, Организации Объединенных Наций является несомненным фактом на международной арене, который определяет абсолютную ненадежность наднационального органа, ныне лишь фасад. Плохие результаты дипломатических действий, тем временем, не позволяют создать гуманитарные коридоры, позволяющие гражданским лицам бежать в безопасное место, но за этим блокированием стоит четкая российская тактика, которая намерена использовать население в качестве заложников функциональным образом. к своим собственным модальностям боя. Тем временем действия Москвы сосредоточены на бомбардировке железных дорог, определенных как основной перевозчик оружия, тем самым создавая дополнительное препятствие для побега гражданского населения.
莫斯科不想屈服於克里米亞和頓巴斯,正在威脅摩爾多瓦
在目前的事態下,莫斯科將其目標作為任何和平談判的重要因素:事實上,克里姆林宮並不打算退出對頓巴斯和克里米亞在物質上和形式上屬於俄羅斯聯邦;儘管如此,與基輔的談判似乎仍在繼續,儘管困難重重,即使在不提供任何保證的前提下也是如此。就烏克蘭和西方國際社會而言,在這些問題上的失敗,即使以結束衝突為目的,也會為普京提供一種軟弱的證明,而俄羅斯的承諾很容易被無視,這使情況更加惡化.仍有待評估軍事對抗如何繼續進行,在具體可能性存在之後,烏克蘭與西方的邊界擴大,德涅斯特河沿岸是摩爾多瓦和烏克蘭國家之間的俄羅斯飛地,可以被同化普京以與頓巴斯和克里米亞相同的方式。加劇緊張局勢是對莫斯科的一種政治轉移,莫斯科因對基輔的軍事援助而受到影響,因為它使烏克蘭軍隊的防禦越來越有效;俄羅斯外交部長明確指責大西洋聯盟已經與莫斯科交戰,正是因為軍事裝備的供應;理由是,第三次世界大戰不僅僅是一種可能性,而是一種具體的可能性,尤其是在英國提出索賠之後,英國支持襲擊俄羅斯的合法性。核升級的風險是可能的,但莫斯科已經表達了原子戰是不可接受的概念,並且清楚地意識到不可預測的結果,然而,最近的俄羅斯火箭發射擊中了非常靠近烏克蘭核電站的地區,最終與反應堆的撞擊可能引發至少與使用戰術核裝置相同的後果,即射程短且破壞性較小;關於俄羅斯對以某種方式使用原子力的猶豫不決,最好不要過分信任,特別是在克里姆林宮軍隊無視國際公約和武器反過來被相同協議禁止的大屠殺之後。基輔對俄羅斯對第三次世界大戰的威脅做出了反應,這是莫斯科軟弱的標誌,它期望快速、輕鬆地征服烏克蘭國家,而沒有基輔和西方的反應:相反,普京設法壓縮了西方盟友,恢復大西洋聯盟的價值和政治重要性,並聯合烏克蘭國家保衛其領土。實際上,烏克蘭政府的解讀似乎是可以接受的,因為它顯示了俄羅斯行動的軍事和政治困難,似乎在各個層面都發現了新的困難,然而,這種印象強化了普京已經把自己置於在一條沒有出口的道路上,這有可能使它變得越來越不可預測和危險。威脅擴大德涅斯特河沿岸地區以外的衝突,讓摩爾多瓦參與其中的舉動似乎已經是克里姆林宮首領難以擺脫當前僵局的結果。此外,即使是聯合國秘書長的嘗試也沒有帶來任何結果,只是強調了他的反應遲緩,因為他在兩個月前戰爭開始後就行動了;懷疑聯合國的真正用處現在似乎是多餘的:如果沒有充分和徹底的改革,聯合國的權力和影響的空虛,即使只是潛力,在國際舞台上是一個確定的事實,它決定了絕對超國家機構的不可靠性,現在只是一個門面。與此同時,外交行動的糟糕結果阻止了人道主義走廊的建立,讓平民得以安全逃生,但在這個街區背後有一種精確的俄羅斯策略,它打算以一種有效的方式利用民眾作為人質以自己的方式進行戰鬥。與此同時,莫斯科的行動重點是轟炸被確定為武器運輸主要載體的鐵路,從而為平民逃生製造了額外的障礙。
モスクワはクリミアとドンバスに屈することを望まず、モルドバを脅かしています
現在の状況では、モスクワはその目的を和平交渉の目的のための不可欠な要素として位置づけています。実際、クレムリンは主権の獲得から撤退するつもりはなく、したがって、ドンバスとの相対的な公式の承認から撤退するつもりはありません。ロシア連邦に実質的かつ正式に属するクリミア。それにもかかわらず、キーウとの交渉は、たとえ保証を提供しないオンプレミスであっても、困難ではあるものの、継続しているようです。ウクライナと西側の国際社会の側では、紛争を終わらせる目的で正当化されたとしても、これらの問題の失敗はプーチンに一種の弱さの証拠を提供し、ロシアの約束は簡単に無視される可能性があるという悪化する状況をもたらします。モルドバとウクライナの国の間のロシアの飛び地であるトランスニストリアの関与により、西へのウクライナ国境が拡大するという具体的な可能性が存在した後、軍事対立がどのように続くことができるかはまだ評価されていません。ドンバスとクリミアと同じようにプーチンによって。緊張を高めることは、ウクライナ軍がますます効果的な防衛を可能にするため、キーウへの軍事援助に苦しんでいるモスクワからの一種の政治的転換です。ロシアの外務大臣は、まさに軍事装備品の供給のために、大西洋同盟がすでにモスクワと戦争をしていると明確に非難した。その理由は、第三次世界大戦は偶然性以上のものを表しているが、特にロシアへの攻撃の正当性を支持している英国からの主張の後、それは具体的な可能性になりつつあるということです。核拡大のリスクはあり得るが、モスクワは、予測不可能な結果を十分に認識して、核戦争は容認できないという概念を表明したが、最新のロシアのロケット発射は、ウクライナの原子力発電所に非常に近い地域を襲い、最終的には原子炉との衝突は、少なくとも戦術核兵器の使用と同等の結果、つまり、短距離で破壊力の少ない結果を引き起こす可能性があります。ロシアが何らかの形で原子間力を使用することを躊躇している場合、特にクレムリン軍による虐殺の後、国際条約に反して、同じ協定によって軍隊が禁止されているため、あまり信頼しないのは良いことです。キエフは、モスクワの弱さの兆候として、第三次世界大戦のロシアの脅威に反応しました。モスクワは、キエフと西側からの反応なしに、ウクライナの国の迅速で痛みのない征服を期待していました。西側の同盟国、大西洋同盟の価値と政治的重要性を回復し、ウクライナの国をその領土の防衛に統合すること。現実には、ウクライナ政府の読みは、あらゆるレベルでこれまでにない新たな困難を見つけているように見えるロシアの行動の軍事的および政治的困難を示しているため、受け入れられるように見えますが、この印象は、プーチンが自分自身を置いたという考えを補強します出口のない道で、これはそれをますます予測不可能で危険なものにする危険性があります。トランスニストリアを越えて紛争の拡大を脅かし、モルドバを巻き込むという動きは、現在の行き詰まりから抜け出すためのクレムリン首長の困難の結果であるように思われます。さらに、国連事務総長の試みでさえ、戦争が2か月前に始まった後、彼がうまく動いたことを考えると、彼の遅い反応を強調することを除いて、結果をもたらさなかった。国連の真の有用性について疑問に思うことは、今や不必要に見えます。適切で根本的な改革がなければ、国連の力と効果を空にすることは、たとえ可能性があるとしても、絶対的なものを決定する国際情勢において確かな事実です。今では単なるファサードである超国家的な組織の信頼性の欠如。一方、外交行動の結果が悪いと、民間人が安全に逃げることができる人道回廊の作成が妨げられますが、このブロックの背後には、機能的な方法で人質として人口を使用することを意図した正確なロシアの戦術があります戦闘の独自のモダリティに。その間、モスクワの行動は、武器輸送の主要な輸送手段として特定された鉄道の爆撃に焦点を合わせており、したがって、民間人の脱出に対する追加の障害を生み出しています。
موسكو لا تريد الاستسلام لشبه جزيرة القرم ودونباس وتهدد مولدوفا
في الوضع الحالي ، تضع موسكو أهدافها كعوامل أساسية لغرض أي مفاوضات سلام: الكرملين ، في الواقع ، لا ينوي الانسحاب من اكتساب السيادة ، وبالتالي من الاعتراف الرسمي النسبي ، دونباس و شبه جزيرة القرم تنتمي ماديًا ورسميًا إلى الاتحاد الروسي ؛ وعلى الرغم من ذلك ، يبدو أن المفاوضات مع كييف مستمرة ، وإن كانت صعبة ، حتى لو كانت في أماكن لا تقدم أي ضمانات. من جانب أوكرانيا والمجتمع الدولي الغربي ، فإن الفشل في هذه القضايا ، حتى لو كان مبررًا بهدف إنهاء الصراع ، من شأنه أن يوفر لبوتين نوعًا من إثبات الضعف ، مع الظروف المشددة التي يمكن من خلالها تجاهل الوعود الروسية بسهولة. . لا يزال يتعين تقييم كيف يمكن أن تستمر المواجهة العسكرية ، بعد وجود احتمال ملموس بأن هناك توسعًا للحدود الأوكرانية إلى الغرب ، بمشاركة ترانسنيستريا ، وهي جيب روسي بين مولدوفا والدولة الأوكرانية ، والتي يمكن استيعابها من قبل بوتين بنفس طريقة دونباس وشبه جزيرة القرم. إن زيادة التوتر هو نوع من الانحراف السياسي عن موسكو ، التي تعاني من المساعدات العسكرية لكييف ، لأنها تتيح للقوات الأوكرانية دفاعًا فعالاً بشكل متزايد ؛ اتهم وزير الخارجية الروسي صراحة الحلف الأطلسي بأنه يخوض بالفعل حربًا مع موسكو ، على وجه التحديد بسبب إمدادات المعدات العسكرية ؛ المنطق هو أن الحرب العالمية الثالثة تمثل أكثر بكثير من مجرد احتمال ، لكنها أصبحت احتمالًا ملموسًا ، خاصة بعد الادعاءات الواردة من المملكة المتحدة ، التي دعمت شرعية الهجوم على روسيا. خطر حدوث تصعيد نووي محتمل ، لكن موسكو عبرت عن مفهوم أن الحرب الذرية أمر غير مقبول ، مع إدراكها جيدًا لنتائج غير متوقعة ، ومع ذلك ، فقد أصابت أحدث عمليات إطلاق الصواريخ الروسية مناطق قريبة جدًا من محطات الطاقة النووية الأوكرانية. يمكن أن يؤدي الاصطدام بالمفاعل إلى عواقب مساوية ، على الأقل ، لاستخدام الأجهزة النووية التكتيكية ، أي ذات قدرة قصيرة المدى وأقل تدميراً ؛ في ما يتعلق بالتردد الروسي في استخدام القوة الذرية بشكل أو بآخر ، من الجيد عدم المبالغة في الثقة ، خاصة بعد المذابح التي ارتكبها جيش الكرملين ، في تحد للاتفاقيات الدولية ومع التسليح بدوره المحظور بموجب الاتفاقيات نفسها. ردت كييف على التهديدات الروسية بحرب عالمية ثالثة ، كعلامة على ضعف موسكو ، التي توقعت غزوًا سريعًا وغير مؤلم للبلد الأوكراني ، دون ردود فعل من كييف والغرب: على العكس من ذلك ، تمكن بوتين من ضغط الحلفاء الغربيون ، لاستعادة القيمة والأهمية السياسية للحلف الأطلسي ودمج الدولة الأوكرانية في الدفاع عن أراضيها. في الواقع ، تبدو قراءة الحكومة الأوكرانية مقبولة ، لأنها تظهر صعوبة عسكرية وسياسية للعمل الروسي ، والتي يبدو أنها تجد صعوبات جديدة على كل المستويات ، ومع ذلك ، فإن هذا الانطباع يعزز فكرة أن بوتين وضع نفسه. في مسار بدون مخرج وهذا يخاطر بجعله أكثر وأكثر خطورة وخطورة. يبدو أن التحرك للتهديد بتوسيع نطاق الصراع إلى ما بعد ترانسنيستريا ، لإشراك مولدوفا ، هو بالفعل نتيجة لصعوبات رئيس الكرملين في الخروج من المأزق الحالي. علاوة على ذلك ، حتى محاولات الأمين العام للأمم المتحدة لم تأت بنتائج سوى إبراز رد فعله البطيء ، حيث تحرك بعد أن بدأت الحرب قبل شهرين. التساؤل عن الفائدة الحقيقية للأمم المتحدة يبدو الآن غير ضروري: بدون إصلاح مناسب وجذري ، فإن إفراغ سلطات وآثار الأمم المتحدة ، حتى لو كانت ممكنة فقط ، هي حقيقة مؤكدة على الساحة الدولية ، والتي تحدد المطلق. عدم موثوقية هيئة فوق وطنية ، أصبحت الآن مجرد واجهة. في غضون ذلك ، تمنع النتائج السيئة للعمل الدبلوماسي إنشاء ممرات إنسانية للسماح للمدنيين بالفرار إلى بر الأمان ، ولكن خلف هذه الكتلة هناك تكتيك روسي محدد يهدف إلى استخدام السكان كرهائن بطريقة فعالة. لطرائقها الخاصة في القتال. في غضون ذلك ، يركز عمل موسكو على قصف السكك الحديدية ، التي تم تحديدها على أنها الناقل الرئيسي لنقل الأسلحة ، وبالتالي خلق عقبة إضافية أمام هروب المدنيين.
martedì 19 aprile 2022
La guerra ucraina non deve distogliere l'attenzione dal terrorismo islamico
Con l’attenzione internazionale tutta concentrata sul conflitto ucraino, esiste il concreto rischio che il radicalismo islamico sfrutti questa situazione per riguadagnare terreno, sia dal punto di vista del terrorismo, che da da quello dell’occupazione di territori sguarniti da protezione internazionale. Questo timore è confermato dalle dichiarazioni del nuovo portavoce dello Stato islamico, che non ha perso l’occasione di esortare i sostenitori dell’estremismo islamico a sfruttare la situazione che vede il confronto di stati abitualmente schierati, anche se da posizioni differenti, contro i terroristi ed i radicali islamici. Il pericolo è la concentrazione di risorse e di attenzione sul conflitto ucraino, che potrebbe consntire una maggiore libertà di azione, sia in Europa, che in Russia. In questo momento, malgrado le minacce siano rivolte più alla parte occidentale del continente europeo, la nazione che appare più vulnerabile è la Russia, perchè impegnata in prima persona nel conflitto e con truppe, spesso usate contro i terroristi islamici, impegnate nelle zone del Donbass; tuttavia la situazione attuale potrebbe portare ad alleanze singolari e temporanee in grado di combattere contro nemici comuni. La spregiudicatezza di alcuni attori coinvolti potrebbe studiare ritorsioni non convenzionali e violente contro i paesi occidentali, colpevoli di appoggiare in vari modi la resistenza ucraina. Potrebbero venire a crearsi pericolosi precedenti, sopratutto se una parte sarà costretta a subire sanzioni sempre più pesanti ed a protrarre una guerra che credeva ci concludere rapidamente. Dal punto di vista dell’Europa, ma anche degli Stati Uniti, appare fondamentale vigilare sui propri territori, ma ciò non è sufficiente dato che è necessario impedire una nuova avanzata dello Stato islamico su territori che presentano delle caratteristiche in grado di favorire questo scenario. Se nei paesi asiatici la minaccia è stata circoscritta, ma il fenomeno non deve comunque essere sottovalutato, appare più preoccupante la situazione delle zone sub sahariane del continente africano, dove il radicalismo islamico riesce ad imporsi andando a riempire vuoti, che la carenza finanziaria degli stati nazionali non permette di colmare. Ora la concentrazione e lo sforzo finanziario per fornire le necessarie armi all’Ucraina, unito al continuo sforzo diplomatico per arginere il conflitto possono distogliere le già scarse risorse per preservare la fascia centrale africana dal terrorismo. Occorre anche ricordare la situazione di paesi come l’Afghanistan, dove l’abbandono americano ha creato condizioni favorevoli per l’insediamento di base terroristiche o l’atteggiamento di paesi formalmente alleati nella lotta al terrorismo, dove l’atteggiamento ambiguo dei governi continua a permettere pericolose contiguità con il radicalismo islamico. Più riparata da questa possibile recrudescenza del terrorismo, anche in virtù del suo sistema politico, appare laCina sul prpro territorio, ma che non può non essere coinvolta in uno stato di apprensione nei tanti paesi dell’Africa subsahariana, che sono stati oggetto di cospicui finanziamenti. Uno dei pericoli più concreti, in una fase di regressione economica e scarsità di risorse, scambi bloccati dalle sanzioni, è una ulteriore contrazione della crescita, proprio provocata da azioni contro i centri di estrazione e produzione africani; a ciò potrà anche concorrere l’incremento delle crisi alimentari e delle carestie provocate dall’interrruzione dell’esposrtazione del grano ucraino e dei fertilizzanti russi. Le possibilità di azione del terrorismo islamico dispone, quindi, di una varietà di strumenti, che vanno molto aldilà delle pratiche tradizionali, basate quasi esclusivamente sull’uso della violenza: attirare una platea sempre più vasta di seguaci, grazie allo stato sempre maggiore di povertà di una parte consistente di popolazione africana; per questo motivo è importante non abbandore i paesi africani e mantenere presidi militari in grado di affiancare gli eserciti nazionali per la protezione delle comunità locali. Non bisogna abbassare il controllo ed il contrasto sulle economie che favoriscono il terrorismo, come il traffico di esseri umani ed i commerci di stupefacenti ed armi. Se il sostegno all’Ucraina è fondamentale per la sopravvivenza delle democrazie occidentali, non meno importante è il continuo contrasto al terrorismo islamico, che, seppure con metodi differenti, ha smpre l’obiettivo di contrastare l’udea stessa del mantenimento della democrazia, in questo certamente non diverso da quanto si prefigge il capo del Cremlino.
The Ukrainian war must not divert attention from Islamic terrorism
With international attention entirely focused on the Ukrainian conflict, there is a real risk that Islamic radicalism will exploit this situation to regain ground, both from the point of view of terrorism and from that of the occupation of territories devoid of international protection. This fear is confirmed by the statements of the new spokesman for the Islamic State, who did not miss the opportunity to urge supporters of Islamic extremism to exploit the situation that sees the confrontation of states usually deployed, even if from different positions, against terrorists and the Islamic radicals. The danger is the concentration of resources and attention on the Ukrainian conflict, which could allow greater freedom of action, both in Europe and in Russia. At this time, despite the threats aimed more at the western part of the European continent, the nation that appears most vulnerable is Russia, because it is directly involved in the conflict and with troops, often used against Islamic terrorists, engaged in the Donbass areas. ; however, the current situation could lead to singular and temporary alliances capable of fighting against common enemies. The unscrupulousness of some of the actors involved could study unconventional and violent retaliation against Western countries, guilty of supporting the Ukrainian resistance in various ways. Dangerous precedents could be created, especially if one side is forced to suffer increasingly heavy sanctions and to prolong a war that it believed would end quickly. From the point of view of Europe, but also of the United States, it appears essential to monitor one's own territories, but this is not enough since it is necessary to prevent a new advance of the Islamic State on territories that have characteristics capable of favoring this scenario. If in Asian countries the threat has been limited, but the phenomenon must not be underestimated, the situation in the sub-Saharan areas of the African continent appears more worrying, where Islamic radicalism manages to impose itself by filling gaps, than the financial shortage of the states. national does not allow to fill. Now the concentration and financial effort to supply Ukraine with the necessary weapons, coupled with the ongoing diplomatic effort to stem the conflict, can divert the already scarce resources to preserve the central African strip from terrorism. It is also necessary to remember the situation of countries such as Afghanistan, where the American abandonment has created favorable conditions for the settlement of terrorist bases or the attitude of formally allied countries in the fight against terrorism, where the ambiguous attitude of governments continues to allow dangerous contiguity with Islamic radicalism. More sheltered from this possible resurgence of terrorism, also by virtue of its political system, China appears on its territory, but which cannot fail to be involved in a state of apprehension in the many countries of sub-Saharan Africa, which have been the subject of substantial funding. . One of the most concrete dangers, in a phase of economic regression and scarcity of resources, exchanges blocked by sanctions, is a further contraction in growth, precisely caused by actions against African extraction and production centers; the increase in food crises and famines caused by the interruption of the exposure of Ukrainian wheat and Russian fertilizers may also contribute to this. The possibilities of action of Islamic terrorism therefore have a variety of tools, which go far beyond traditional practices, based almost exclusively on the use of violence: to attract an ever-growing audience of followers, thanks to the ever-increasing state of poverty. of a substantial part of the African population; for this reason it is important not to abandon African countries and to maintain military garrisons capable of supporting national armies for the protection of local communities. We must not lower the control and the contrast on the economies that favor terrorism, such as the trafficking of human beings and the trade in drugs and arms. If support for Ukraine is fundamental for the survival of Western democracies, no less important is the continuous fight against Islamic terrorism, which, albeit with different methods, has always the objective of countering the very fear of maintaining democracy, in particular. this is certainly no different from what the head of the Kremlin is aiming for.
La guerra de Ucrania no debe desviar la atención del terrorismo islámico
Con la atención internacional totalmente centrada en el conflicto ucraniano, existe un riesgo real de que el radicalismo islámico aproveche esta situación para recuperar terreno, tanto desde el punto de vista del terrorismo como desde el de la ocupación de territorios desprovistos de protección internacional. Este temor lo confirman las declaraciones del nuevo portavoz del Estado Islámico, que no desaprovechó la oportunidad para instar a los partidarios del extremismo islámico a aprovechar la coyuntura que ve desplegada habitualmente la confrontación de los Estados, aunque desde posiciones diferentes, contra los terroristas y los radicales islámicos. El peligro es la concentración de recursos y atención en el conflicto ucraniano, lo que podría permitir una mayor libertad de acción, tanto en Europa como en Rusia. En este momento, a pesar de las amenazas dirigidas más a la parte occidental del continente europeo, la nación que parece más vulnerable es Rusia, porque está directamente involucrada en el conflicto y con tropas, a menudo utilizadas contra terroristas islámicos, comprometidas en las áreas de Donbass. .; sin embargo, la situación actual podría dar lugar a alianzas singulares y temporales capaces de luchar contra enemigos comunes. La falta de escrúpulos de algunos de los actores involucrados podría estudiar represalias violentas y poco convencionales contra los países occidentales, culpables de apoyar la resistencia ucraniana de diversas formas. Podrían crearse precedentes peligrosos, especialmente si un bando se ve obligado a sufrir sanciones cada vez más severas y a prolongar una guerra que creía que terminaría rápidamente. Desde el punto de vista de Europa, pero también de Estados Unidos, parece imprescindible vigilar los propios territorios, pero esto no es suficiente ya que es necesario impedir un nuevo avance del Estado Islámico sobre territorios que tienen características capaces de favorecer este escenario. Si en los países asiáticos la amenaza ha sido limitada, pero no se debe subestimar el fenómeno, parece más preocupante la situación en las zonas subsaharianas del continente africano, donde el radicalismo islámico logra imponerse llenando vacíos, que la escasez financiera de los estados nacional no permite llenar. Ahora, la concentración y el esfuerzo financiero para suministrar a Ucrania las armas necesarias, junto con el esfuerzo diplomático en curso para detener el conflicto, pueden desviar los ya escasos recursos para preservar la franja centroafricana del terrorismo. También es necesario recordar la situación de países como Afganistán, donde el abandono estadounidense ha creado condiciones favorables para el asentamiento de bases terroristas o la actitud de países formalmente aliados en la lucha contra el terrorismo, donde la actitud ambigua de los gobiernos sigue permitiendo peligrosa contigüidad con el radicalismo islámico. Más al abrigo de este posible resurgimiento del terrorismo, también en virtud de su sistema político, China aparece en su territorio, pero que no puede dejar de estar inmersa en un estado de aprensión en los numerosos países del África subsahariana, que han sido objeto de financiación sustancial. Uno de los peligros más concretos, en una fase de regresión económica y escasez de recursos, intercambios bloqueados por sanciones, es una mayor contracción del crecimiento, provocada precisamente por las acciones contra los centros de extracción y producción africanos; El aumento de las crisis alimentarias y las hambrunas causadas por la interrupción de la exposición del trigo ucraniano y los fertilizantes rusos también pueden contribuir a esto. Las posibilidades de actuación del terrorismo islámico cuentan, por tanto, con una variedad de herramientas, que van mucho más allá de las prácticas tradicionales, basadas casi exclusivamente en el uso de la violencia: atraer a un público cada vez mayor de seguidores, gracias al estado de pobreza cada vez mayor. de una parte sustancial de la población africana; por eso es importante no abandonar los países africanos y mantener guarniciones militares capaces de apoyar a los ejércitos nacionales para la protección de las comunidades locales. No debemos bajar el control y el contraste sobre las economías que favorecen el terrorismo, como el tráfico de seres humanos y el tráfico de drogas y armas. Si el apoyo a Ucrania es fundamental para la supervivencia de las democracias occidentales, no menos importante es la lucha continua contra el terrorismo islámico, que, aunque con diferentes métodos, tiene siempre el objetivo de contrarrestar el miedo mismo a mantener la democracia, en particular. no es diferente de lo que pretende el jefe del Kremlin.
Der Krieg in der Ukraine darf die Aufmerksamkeit nicht vom islamistischen Terrorismus ablenken
Da die internationale Aufmerksamkeit voll und ganz auf den Ukraine-Konflikt gerichtet ist, besteht die reale Gefahr, dass der islamische Radikalismus diese Situation ausnutzt, um wieder an Boden zu gewinnen, sowohl vom Standpunkt des Terrorismus als auch vom Standpunkt der Besetzung von Gebieten ohne internationalen Schutz. Diese Befürchtung wird durch die Äußerungen des neuen Sprechers des Islamischen Staates bestätigt, der es sich nicht nehmen ließ, die Unterstützer des islamischen Extremismus aufzufordern, die Situation auszunutzen, die die Konfrontation der Staaten üblicherweise, wenn auch von unterschiedlichen Standpunkten aus, gegen Terroristen und den Islamische Radikale. Die Gefahr besteht in der Konzentration von Ressourcen und Aufmerksamkeit auf den Ukraine-Konflikt, was eine größere Handlungsfreiheit sowohl in Europa als auch in Russland ermöglichen könnte. Trotz der Bedrohungen, die sich eher gegen den westlichen Teil des europäischen Kontinents richten, scheint Russland derzeit am anfälligsten zu sein, da es direkt in den Konflikt verwickelt ist und Truppen, die oft gegen islamistische Terroristen eingesetzt werden, in den Donbass-Gebieten eingesetzt werden . ; Die aktuelle Situation könnte jedoch zu einzelnen und vorübergehenden Allianzen führen, die in der Lage sind, gegen gemeinsame Feinde zu kämpfen. Die Skrupellosigkeit einiger der beteiligten Akteure könnte unkonventionelle und gewalttätige Vergeltungsmaßnahmen gegen westliche Länder untersuchen, die sich der Unterstützung des ukrainischen Widerstands auf verschiedene Weise schuldig gemacht haben. Gefährliche Präzedenzfälle könnten geschaffen werden, insbesondere wenn eine Seite gezwungen ist, immer schwerere Sanktionen zu erleiden und einen Krieg zu verlängern, von dem sie glaubte, dass er schnell enden würde. Aus Sicht Europas, aber auch der Vereinigten Staaten, erscheint die Überwachung der eigenen Territorien unabdingbar, reicht aber nicht aus, da es gilt, ein erneutes Vordringen des Islamischen Staates in Territorien mit begünstigenden Eigenschaften zu verhindern dieses Szenario. Während in asiatischen Ländern die Bedrohung begrenzt war, aber das Phänomen nicht unterschätzt werden darf, erscheint die Situation in den Subsahara-Gebieten des afrikanischen Kontinents besorgniserregender, wo es dem islamischen Radikalismus gelingt, sich durch das Füllen von Lücken durchzusetzen, als der finanzielle Mangel die Staaten National erlaubt nicht zu füllen. Jetzt können die Konzentration und der finanzielle Aufwand, die Ukraine mit den notwendigen Waffen zu versorgen, gepaart mit den laufenden diplomatischen Bemühungen zur Eindämmung des Konflikts, die ohnehin knappen Ressourcen umlenken, um den zentralafrikanischen Streifen vor dem Terrorismus zu bewahren. Es ist auch notwendig, sich an die Situation von Ländern wie Afghanistan zu erinnern, wo die amerikanische Aufgabe günstige Bedingungen für die Ansiedlung von Terrorstützpunkten geschaffen hat, oder an die Haltung von Ländern, die formell im Kampf gegen den Terrorismus verbündet sind, wo die zweideutige Haltung der Regierungen dies weiterhin zulässt gefährliche Kontiguität mit dem islamischen Radikalismus. Vor diesem möglichen Wiederaufleben des Terrorismus geschützter, auch aufgrund seines politischen Systems, erscheint China auf seinem Territorium, das jedoch in den vielen betroffenen Ländern Subsahara-Afrikas in einen Zustand der Besorgnis verwickelt sein muss von beträchtlicher Finanzierung. . Eine der konkretesten Gefahren, in einer Phase der wirtschaftlichen Regression und Ressourcenknappheit, durch Sanktionen blockierte Börsen, ist eine weitere Wachstumsschrumpfung, gerade verursacht durch Aktionen gegen afrikanische Abbau- und Produktionszentren; Die Zunahme von Nahrungsmittelkrisen und Hungersnöten, die durch die Unterbrechung der Exposition gegenüber ukrainischem Weizen und russischen Düngemitteln verursacht werden, kann ebenfalls dazu beitragen. Die Handlungsmöglichkeiten des islamistischen Terrorismus verfügen daher über vielfältige Instrumente, die weit über traditionelle, fast ausschließlich auf Gewaltanwendung beruhende Praktiken hinausgehen: um dank der immer größer werdenden Armutslage eine immer größer werdende Anhängerschaft zu gewinnen. eines wesentlichen Teils der afrikanischen Bevölkerung; Aus diesem Grund ist es wichtig, afrikanische Länder nicht im Stich zu lassen und militärische Garnisonen zu unterhalten, die in der Lage sind, nationale Armeen zum Schutz der lokalen Gemeinschaften zu unterstützen. Wir dürfen die Kontrolle und den Kontrast zu den Volkswirtschaften, die den Terrorismus begünstigen, wie den Menschenhandel und den Handel mit Drogen und Waffen, nicht verringern. Wenn die Unterstützung der Ukraine grundlegend für das Überleben westlicher Demokratien ist, so ist der kontinuierliche Kampf gegen den islamistischen Terrorismus nicht weniger wichtig, der, wenn auch mit unterschiedlichen Methoden, immer das Ziel hat, insbesondere der Angst vor dem Erhalt der Demokratie entgegenzuwirken nichts anderes als das, was der Kremlchef anstrebt.
La guerre ukrainienne ne doit pas détourner l'attention du terrorisme islamique
L'attention internationale étant pleinement focalisée sur le conflit ukrainien, le risque est réel que le radicalisme islamique profite de cette situation pour regagner du terrain, tant du point de vue du terrorisme que de celui de l'occupation de territoires dépourvus de protection internationale. Cette crainte est confirmée par les déclarations du nouveau porte-parole de l'État islamique, qui n'a pas manqué l'occasion d'exhorter les partisans de l'extrémisme islamique à exploiter la situation qui voit la confrontation d'États habituellement déployée, quoique à partir de positions différentes, contre les terroristes et les radicaux islamiques. Le danger est la concentration des ressources et de l'attention sur le conflit ukrainien, qui pourrait permettre une plus grande liberté d'action, tant en Europe qu'en Russie. À l'heure actuelle, malgré les menaces visant davantage la partie occidentale du continent européen, la nation qui apparaît la plus vulnérable est la Russie, car elle est directement impliquée dans le conflit et avec des troupes, souvent utilisées contre les terroristes islamistes, engagées dans les zones du Donbass .; cependant, la situation actuelle pourrait conduire à des alliances singulières et temporaires capables de lutter contre des ennemis communs. Le manque de scrupules de certains des acteurs impliqués pourrait étudier des représailles non conventionnelles et violentes contre les pays occidentaux, coupables de soutenir la résistance ukrainienne de diverses manières. Des précédents dangereux pourraient être créés, surtout si l'une des parties est contrainte de subir des sanctions de plus en plus lourdes et de prolonger une guerre dont elle croyait qu'elle se terminerait rapidement. Du point de vue de l'Europe, mais aussi des États-Unis, il apparaît indispensable de surveiller ses propres territoires, mais cela ne suffit pas puisqu'il faut empêcher une nouvelle avancée de l'État islamique sur des territoires qui présentent des caractéristiques susceptibles de favoriser ce scénario. Si dans les pays asiatiques la menace a été limitée, mais le phénomène ne doit pas être sous-estimé, la situation dans les zones subsahariennes du continent africain apparaît plus préoccupante, où le radicalisme islamique parvient à s'imposer en comblant les lacunes, que la pénurie financière de le states.national ne permet pas de remplir. Désormais, la concentration et l'effort financier pour fournir à l'Ukraine les armes nécessaires, associés à l'effort diplomatique en cours pour endiguer le conflit, peuvent détourner les ressources déjà rares pour préserver la bande d'Afrique centrale du terrorisme. Il faut aussi rappeler la situation de pays comme l'Afghanistan, où l'abandon américain a créé des conditions favorables à l'installation de bases terroristes ou l'attitude de pays formellement alliés dans la lutte contre le terrorisme, où l'attitude ambiguë des gouvernements continue de permettre contiguïté dangereuse avec le radicalisme islamique. Plus à l'abri de cette éventuelle résurgence du terrorisme, en vertu aussi de son système politique, la Chine apparaît sur son territoire, mais qui ne peut manquer d'être impliquée dans un état d'appréhension dans les nombreux pays d'Afrique subsaharienne, qui ont fait l'objet d'un financement substantiel. . L'un des dangers les plus concrets, dans une phase de régression économique et de raréfaction des ressources, d'échanges bloqués par les sanctions, est une nouvelle contraction de la croissance, causée précisément par des actions contre les centres d'extraction et de production africains ; l'augmentation des crises alimentaires et des famines causées par l'interruption de l'exposition du blé ukrainien et des engrais russes peut également y contribuer. Les possibilités d'action du terrorisme islamique disposent donc d'outils variés, qui vont bien au-delà des pratiques traditionnelles, basées presque exclusivement sur l'usage de la violence : attirer un public toujours plus nombreux d'adeptes, grâce à l'état de pauvreté toujours croissant. d'une partie substantielle de la population africaine ; pour cette raison, il est important de ne pas abandonner les pays africains et de maintenir des garnisons militaires capables de soutenir les armées nationales pour la protection des communautés locales. Nous ne devons pas baisser le contrôle et le contraste sur les économies qui favorisent le terrorisme, comme la traite des êtres humains et le commerce de la drogue et des armes. Si le soutien à l'Ukraine est fondamental pour la survie des démocraties occidentales, non moins important est la lutte continue contre le terrorisme islamique, qui, bien qu'avec des méthodes différentes, a toujours pour objectif de contrer la peur même du maintien de la démocratie, en particulier. pas différent de ce que vise le chef du Kremlin.
A guerra ucraniana não deve desviar a atenção do terrorismo islâmico
Com a atenção internacional totalmente voltada para o conflito ucraniano, existe um risco real de que o radicalismo islâmico explore essa situação para recuperar terreno, tanto do ponto de vista do terrorismo quanto do ponto de vista da ocupação de territórios desprovidos de proteção internacional. Este receio é confirmado pelas declarações do novo porta-voz do Estado Islâmico, que não perdeu a oportunidade de exortar os apoiantes do extremismo islâmico a explorar a situação que vê o confronto de Estados normalmente mobilizados, ainda que de posições diferentes, contra os terroristas e os radicais islâmicos. O perigo é a concentração de recursos e atenção no conflito ucraniano, o que poderia permitir maior liberdade de ação, tanto na Europa quanto na Rússia. Neste momento, apesar das ameaças dirigidas mais à parte ocidental do continente europeu, a nação que parece mais vulnerável é a Rússia, porque está diretamente envolvida no conflito e com tropas, muitas vezes usadas contra terroristas islâmicos, engajadas nas áreas de Donbass. .; no entanto, a situação atual pode levar a alianças singulares e temporárias capazes de lutar contra inimigos comuns. A falta de escrúpulos de alguns dos atores envolvidos poderia estudar a retaliação não convencional e violenta contra países ocidentais, culpados de apoiar a resistência ucraniana de várias maneiras. Precedentes perigosos podem ser criados, especialmente se um lado for forçado a sofrer sanções cada vez mais pesadas e a prolongar uma guerra que acreditava que terminaria rapidamente. Do ponto de vista da Europa, mas também dos Estados Unidos, parece essencial monitorar os próprios territórios, mas isso não é suficiente, pois é necessário impedir um novo avanço do Estado Islâmico em territórios que tenham características capazes de favorecer este cenário. Se nos países asiáticos a ameaça foi limitada, mas o fenômeno não deve ser subestimado, a situação nas áreas subsaarianas do continente africano parece mais preocupante, onde o radicalismo islâmico consegue se impor preenchendo lacunas, do que a escassez financeira de os estados.nacional não permite preencher. Agora, a concentração e o esforço financeiro para fornecer à Ucrânia as armas necessárias, juntamente com o esforço diplomático em curso para conter o conflito, podem desviar os já escassos recursos para preservar a faixa centro-africana do terrorismo. Também é necessário lembrar a situação de países como o Afeganistão, onde o abandono americano criou condições favoráveis para a instalação de bases terroristas ou a atitude de países formalmente aliados na luta contra o terrorismo, onde a atitude ambígua dos governos continua a permitir perigosa contiguidade com o radicalismo islâmico. Mais resguardada deste possível ressurgimento do terrorismo, também em virtude do seu sistema político, a China surge no seu território, mas que não pode deixar de estar envolvida num estado de apreensão nos muitos países da África subsariana, que têm sido alvo de de financiamento substancial. Um dos perigos mais concretos, em fase de retrocesso econômico e escassez de recursos, trocas bloqueadas por sanções, é uma nova contração do crescimento, justamente causada por ações contra os centros de extração e produção africanos; o aumento de crises alimentares e fomes causadas pela interrupção da exposição de trigo ucraniano e fertilizantes russos também pode contribuir para isso. As possibilidades de atuação do terrorismo islâmico têm, portanto, uma variedade de ferramentas, que vão muito além das práticas tradicionais, baseadas quase exclusivamente no uso da violência: atrair um público cada vez maior de seguidores, graças ao crescente estado de pobreza. de uma parte substancial da população africana; por isso é importante não abandonar os países africanos e manter guarnições militares capazes de apoiar os exércitos nacionais para a proteção das comunidades locais. Não devemos diminuir o controle e o contraste sobre as economias que favorecem o terrorismo, como o tráfico de seres humanos e o comércio de drogas e armas. Se o apoio à Ucrânia é fundamental para a sobrevivência das democracias ocidentais, não menos importante é a luta contínua contra o terrorismo islâmico, que, embora com métodos diferentes, tem sempre o objetivo de contrariar o próprio medo de manter a democracia, em particular. não é diferente do que o chefe do Kremlin pretende.
Украинская война не должна отвлекать внимание от исламского терроризма
Поскольку внимание международного сообщества полностью сосредоточено на украинском конфликте, существует реальная опасность того, что исламский радикализм воспользуется этой ситуацией, чтобы вернуть себе позиции как с точки зрения терроризма, так и с точки зрения оккупации территорий, лишенных международной защиты. Это опасение подтверждается заявлениями нового представителя «Исламского государства», который не упустил возможности призвать сторонников исламского экстремизма использовать ситуацию, когда обычно разворачивается, хотя и с разных позиций, противостояние государств против террористов и Исламские радикалы. Опасность заключается в концентрации ресурсов и внимания на украинском конфликте, что может дать большую свободу действий, как в Европе, так и в России. В настоящее время, несмотря на угрозы, направленные в большей степени на западную часть европейского континента, наиболее уязвимой страной представляется Россия, поскольку она непосредственно вовлечена в конфликт и имеет войска, часто используемые против исламских террористов, задействованных в районах Донбасса. .; однако текущая ситуация может привести к единичным и временным союзам, способным бороться с общими врагами. Беспринципность некоторых из причастных к этому акторов может свидетельствовать о нетрадиционном и насильственном возмездии западным странам, виновным в различных формах поддержки украинского сопротивления. Могут быть созданы опасные прецеденты, особенно если одна сторона будет вынуждена терпеть все более жесткие санкции и продлевать войну, которая, как она считала, быстро закончится. С точки зрения Европы, но также и Соединенных Штатов, представляется важным контролировать свои собственные территории, но этого недостаточно, поскольку необходимо предотвратить новое наступление Исламского государства на территории, которые имеют характеристики, способные благоприятствовать этот сценарий. Если в азиатских странах угроза была ограниченной, но это явление не следует недооценивать, ситуация в районах африканского континента к югу от Сахары кажется более тревожной, где исламскому радикализму удается навязать себя, заполняя бреши, чем финансовая нехватка штаты нац.заполнять не позволяет. Теперь концентрация и финансовые усилия по снабжению Украины необходимым оружием в сочетании с продолжающимися дипломатическими усилиями по прекращению конфликта могут отвлечь и без того скудные ресурсы на защиту центральноафриканской полосы от терроризма. Также необходимо помнить о ситуации в таких странах, как Афганистан, где оставление американцев создало благоприятные условия для размещения террористических баз, или об отношении стран, формально являющихся союзниками в борьбе с терроризмом, где двусмысленное отношение правительств по-прежнему позволяет опасное соседство с исламским радикализмом. Более защищенный от этого возможного возрождения терроризма, в том числе благодаря своей политической системе, Китай появляется на своей территории, но он не может не быть вовлеченным в состояние опасений во многих странах Африки к югу от Сахары, которые были предметом существенного финансирования. Одной из наиболее конкретных опасностей в фазе экономического спада и нехватки ресурсов, обменов, заблокированных санкциями, является дальнейшее сокращение роста, как раз вызванное действиями против африканских центров добычи и производства; этому может способствовать и рост продовольственных кризисов и голодоморов, вызванных прекращением выдержки украинской пшеницы и российских удобрений. Возможности действий исламского терроризма поэтому имеют множество инструментов, которые выходят далеко за рамки традиционных практик, основанных почти исключительно на применении насилия: для привлечения постоянно растущей аудитории последователей, благодаря постоянно растущему состоянию бедности. значительной части африканского населения; по этой причине важно не покидать африканские страны и содержать военные гарнизоны, способные поддерживать национальные армии для защиты местных общин. Мы не должны снижать контроль и контрастировать с экономикой, благоприятствующей терроризму, такой как торговля людьми и торговля наркотиками и оружием. Если поддержка Украины имеет основополагающее значение для выживания западных демократий, не менее важной является непрерывная борьба с исламским терроризмом, который, хотя и разными методами, всегда имеет целью противодействие самому страху сохранения демократии, в частности, это, безусловно, ничем не отличается от того, к чему стремится глава Кремля.
烏克蘭戰爭絕不能轉移人們對伊斯蘭恐怖主義的注意力
隨著國際社會對烏克蘭衝突的全面關注,伊斯蘭激進主義有可能利用這一局勢重新奪回領土,無論是從恐怖主義的角度還是從占領沒有國際保護的領土的角度來看。伊斯蘭國新發言人的聲明證實了這種擔憂,他沒有錯過機會敦促伊斯蘭極端主義的支持者利用這種情況,即國家通常部署對抗恐怖分子和伊斯蘭激進分子。危險在於將資源和注意力集中在烏克蘭衝突上,這可能使歐洲和俄羅斯有更大的行動自由。此時,儘管威脅更多地針對歐洲大陸的西部,但似乎最脆弱的國家是俄羅斯,因為它直接捲入了衝突,並在頓巴斯地區擁有經常用來對付伊斯蘭恐怖分子的軍隊. ;然而,目前的情況可能會導致能夠對抗共同敵人的單一和臨時聯盟。一些參與者的肆無忌憚可能會研究針對西方國家的非常規和暴力報復,以各種方式支持烏克蘭抵抗運動。可能會創造危險的先例,特別是如果一方被迫遭受越來越嚴厲的製裁併延長它認為會很快結束的戰爭。從歐洲和美國的角度來看,監控自己的領土似乎是必不可少的,但這還不夠,因為有必要防止伊斯蘭國在具有有利特徵的領土上進行新的進攻這種情況。如果在亞洲國家,威脅有限,但這一現像不容小覷,那麼非洲大陸撒哈拉以南地區的局勢似乎更令人擔憂,伊斯蘭激進主義設法通過填補空白來強加於人,而不是財政短缺。美國國家不允許填寫。現在,為烏克蘭提供必要武器的集中和財政努力,加上正在進行的遏制衝突的外交努力,可以轉移本已稀缺的資源,以保護中非地區免受恐怖主義襲擊。還必須記住阿富汗等國家的情況,美國的放棄為解決恐怖主義基地或正式結盟的國家在反恐鬥爭中的態度創造了有利條件,政府的模棱兩可的態度繼續允許與伊斯蘭激進主義的危險鄰接。由於其政治制度,中國更能避免恐怖主義可能捲土重來,出現在其領土上,但不能不捲入撒哈拉以南非洲許多國家的恐慌狀態,這些國家一直是主題大量資金。。在經濟衰退和資源稀缺、貿易被制裁阻止的階段,最具體的危險之一是增長進一步收縮,這正是針對非洲開采和生產中心的行動造成的;由於中斷烏克蘭小麥和俄羅斯化肥的暴露而導致糧食危機和飢荒的增加也可能促成了這一點。因此,伊斯蘭恐怖主義行動的可能性有各種各樣的工具,這些工具遠遠超出了傳統做法,幾乎完全基於使用暴力:由於貧困狀況不斷增加,吸引越來越多的追隨者。非洲人口的很大一部分;因此,重要的是不要放棄非洲國家並維持能夠支持國家軍隊保護當地社區的軍事要塞。我們絕不能降低對有利於恐怖主義的經濟體的控制和對比,例如販賣人口和毒品和武器貿易。如果說對烏克蘭的支持對於西方民主國家的生存至關重要,那麼持續打擊伊斯蘭恐怖主義同樣重要,儘管方法不同,伊斯蘭恐怖主義的目標始終是消除對維護民主的恐懼,尤其是這一點。與克里姆林宮首腦的目標沒有什麼不同。
ウクライナ戦争はイスラムテロから注意をそらしてはならない
ウクライナの紛争に国際的な注目が集まる中、テロリズムの観点からも、国際的な保護のない地域の占領の観点からも、イスラム過激派がこの状況を悪用して地盤を取り戻すという本当のリスクがあります。この恐れは、イスラム過激派の支持者に、テロリストやイスラム過激派。危険なのは、ウクライナの紛争に資源と注意が集中することであり、これにより、ヨーロッパとロシアの両方で、より大きな行動の自由が可能になる可能性があります。現時点では、ヨーロッパ大陸の西部を狙った脅威にもかかわらず、最も脆弱に見える国はロシアです。ロシアは紛争に直接関与しており、イスラムのテロリストに対してしばしば使用され、ドンバス地域に従事している軍隊と関係しているためです。 。;しかし、現在の状況は、一般的な敵と戦うことができる単一の一時的な同盟につながる可能性があります。関与した一部の関係者の不謹慎さは、さまざまな方法でウクライナの抵抗を支持した罪で、西側諸国に対する型破りで暴力的な報復を研究する可能性があります。特に一方の側がますます厳しくなる制裁に苦しみ、すぐに終結すると信じていた戦争を長引かせた場合、危険な前例が生まれる可能性があります。ヨーロッパだけでなく米国の観点からも、自分の領土を監視することは不可欠であるように見えますが、有利な特性を持つ領土でのイスラム国の新たな進出を防ぐ必要があるため、これは十分ではありませんこのシナリオ。アジア諸国で脅威が限定されているが、現象を過小評価してはならない場合、アフリカ大陸のサハラ以南の地域の状況は、イスラム過激派がギャップを埋めることによってそれ自体を押し付けることに成功している場合、国家。国民は記入することを許可していません。現在、ウクライナに必要な武器を供給するための集中力と財政的努力は、紛争を食い止めるための進行中の外交努力と相まって、中央アフリカのストリップをテロから守るためにすでに不足している資源を転用することができます。また、アフガニスタンのように、アメリカの放棄がテロ基地の定住に有利な条件を生み出した国の状況や、政府の曖昧な態度が引き続き許しているテロとの戦いで正式に同盟を結んだ国の態度を覚えておく必要があります。イスラム過激派との危険な隣接。政治体制のおかげで、このテロの可能性のある復活からより保護された中国は、その領土に現れますが、サハラ以南のアフリカの多くの国で不安の状態に関与することを忘れることはできません。かなりの資金の。経済の後退と資源の不足の段階で、制裁によって交換が阻止された最も具体的な危険の1つは、アフリカの採掘および生産センターに対する行動によって正確に引き起こされた、成長のさらなる縮小です。ウクライナの小麦とロシアの肥料の曝露の中断によって引き起こされた食糧危機と飢饉の増加もこれに寄与する可能性があります。したがって、イスラムテロの行動の可能性には、暴力の使用にほぼ独占的に基づいた、従来の慣行をはるかに超えるさまざまなツールがあります。貧困の状態が増え続けるおかげで、増え続ける信者の聴衆を引き付けることができます。アフリカの人口のかなりの部分の;このため、アフリカ諸国を放棄せず、地域社会の保護のために国軍を支援できる軍事駐屯地を維持することが重要です。人身売買や麻薬や武器の取引など、テロを支持する経済の統制とコントラストを下げてはなりません。ウクライナへの支援が西側民主主義の存続の基本である場合、イスラムテロとの継続的な戦いはそれほど重要ではありません。イスラムテロとは、方法は異なりますが、特に民主主義を維持することへの恐怖に対抗することを常に目的としています。これは確かに重要です。クレムリンの頭が目指しているものと何ら変わりはありません。
يجب ألا تصرف الحرب الأوكرانية الانتباه عن الإرهاب الإسلامي
مع تركيز الاهتمام الدولي بشكل كامل على الصراع الأوكراني ، هناك خطر حقيقي من أن الراديكالية الإسلامية ستستغل هذا الوضع لاستعادة الأرض ، سواء من وجهة نظر الإرهاب أو من وجهة نظر احتلال الأراضي الخالية من الحماية الدولية. وهذا التخوف تؤكده تصريحات المتحدث الجديد باسم الدولة الإسلامية ، الذي لم يفوت الفرصة لحث أنصار التطرف الإسلامي على استغلال الوضع الذي يرى مواجهة دول منتشرة عادة ، وإن كانت من مواقع مختلفة ، ضد الإرهابيين والمسلحين. متطرفون إسلاميون. يكمن الخطر في تركيز الموارد والاهتمام بالنزاع الأوكراني ، الأمر الذي قد يسمح بقدر أكبر من حرية العمل ، في كل من أوروبا وروسيا. في هذا الوقت ، على الرغم من التهديدات الموجهة أكثر إلى الجزء الغربي من القارة الأوروبية ، فإن الدولة التي تبدو أكثر عرضة للخطر هي روسيا ، لأنها متورطة بشكل مباشر في الصراع ومع قوات ، غالبًا ما تستخدم ضد الإرهابيين الإسلاميين ، المنخرطة في مناطق دونباس. . ؛ ومع ذلك ، يمكن أن يؤدي الوضع الحالي إلى تحالفات فردية ومؤقتة قادرة على القتال ضد أعداء مشتركين. إن انعدام الضمير لدى بعض الجهات الفاعلة المعنية يمكن أن يدرس الانتقام غير التقليدي والعنيف ضد الدول الغربية ، المذنبة بدعم المقاومة الأوكرانية بطرق مختلفة. يمكن إنشاء سوابق خطيرة ، خاصة إذا أُجبر أحد الأطراف على تحمل عقوبات شديدة بشكل متزايد وإطالة أمد حرب كان يعتقد أنها ستنتهي بسرعة. من وجهة نظر أوروبا ، ولكن أيضًا من وجهة نظر الولايات المتحدة ، يبدو أنه من الضروري مراقبة مناطق المرء ، لكن هذا لا يكفي لأنه من الضروري منع تقدم جديد للدولة الإسلامية على الأراضي التي لها خصائص قادرة على تفضيل هذا السيناريو. إذا كان التهديد في الدول الآسيوية محدودًا ، ولكن يجب عدم التقليل من أهمية هذه الظاهرة ، فإن الوضع في مناطق جنوب الصحراء الكبرى في القارة الأفريقية يبدو أكثر إثارة للقلق ، حيث ينجح التطرف الإسلامي في فرض نفسه عن طريق سد الفجوات ، من النقص المالي في الولايات.المواطنة لا تسمح لملء. الآن يمكن للتركيز والجهد المالي لتزويد أوكرانيا بالأسلحة اللازمة ، إلى جانب الجهود الدبلوماسية المستمرة لوقف الصراع ، تحويل الموارد الشحيحة بالفعل للحفاظ على قطاع إفريقيا الوسطى من الإرهاب. من الضروري أيضًا تذكر حالة بلدان مثل أفغانستان ، حيث أدى التخلي الأمريكي إلى خلق ظروف مواتية لتسوية قواعد الإرهاب أو موقف الدول المتحالفة رسميًا في مكافحة الإرهاب ، حيث يستمر الموقف الغامض للحكومات في السماح بذلك. تواصل خطير مع التطرف الإسلامي. تبدو الصين في مأوى أكثر من هذا التجدد المحتمل للإرهاب ، بحكم نظامها السياسي أيضًا ، على أراضيها ، لكنها لا يمكن أن تفشل في التورط في حالة من القلق في العديد من بلدان إفريقيا جنوب الصحراء الكبرى ، والتي كانت موضوعًا. من التمويل الكبير. إن أحد أكثر الأخطار الملموسة ، في مرحلة الانحدار الاقتصادي وندرة الموارد ، التي تعيق التبادلات بسبب العقوبات ، هو المزيد من الانكماش في النمو ، الناجم على وجه التحديد عن الإجراءات ضد مراكز الاستخراج والإنتاج الأفريقية ؛ كما أن زيادة الأزمات الغذائية والمجاعات الناجمة عن توقف التعرض للقمح الأوكراني والأسمدة الروسية قد تسهم في ذلك. ولذلك فإن إمكانيات عمل الإرهاب الإسلامي لديها مجموعة متنوعة من الأدوات ، والتي تتجاوز الممارسات التقليدية ، والتي تعتمد بشكل حصري تقريبًا على استخدام العنف: لجذب جمهور متزايد باستمرار من الأتباع ، وذلك بفضل حالة الفقر المتزايدة باستمرار. لجزء كبير من السكان الأفارقة ؛ لهذا السبب من المهم عدم التخلي عن البلدان الأفريقية والحفاظ على حاميات عسكرية قادرة على دعم الجيوش الوطنية لحماية المجتمعات المحلية. يجب ألا نخفف السيطرة والتناقض على الاقتصادات التي تفضل الإرهاب ، مثل الاتجار بالبشر وتجارة المخدرات والأسلحة. إذا كان دعم أوكرانيا أمرًا أساسيًا لبقاء الديمقراطيات الغربية ، فلا يقل أهمية عن القتال المستمر ضد الإرهاب الإسلامي ، والذي ، وإن كان بطرق مختلفة ، يهدف دائمًا إلى مواجهة الخوف من الحفاظ على الديمقراطية ، على وجه الخصوص. هذا بالتأكيد هو لا يختلف عما يهدف إليه رئيس الكرملين.
venerdì 15 aprile 2022
L'Alleanza Atlantica destinata ad aumentare i suoi membri
Uno degli effetti indesiderati, ed inaspettati, per Putin causati dall’invasione dell’Ucraina è stato quello di ridare vitalità all’Alleanza Atlantica, che, durante la presidenza di Trump si avviava ad una conclusione ormai annunciata. La brutalità dell’opearzione militare speciale sommate ad evidenti cause geopolitiche hanno, invece, rafforzato l’unità dei membri dell’Alleanza Atlantica, fornendo all’organizzazione nuovo impulso e vigore. L’errore, prima tattico e poi strategico di Putin è stato il risultato di una analisi poco approfondita, che ha dimostrato la scarsità degli analisti internazionali russi. Si credeva che la divisione tra Europei al loro interno e tra europei e Stati Uniti, fossero ormai insanabili e per certi versi questa analisi aveva dei fondamenti validi ed aveva possibilità di avverarsi senza provocare alcuna situazione in grado di cambiare il corso delle cose. Nella valutazione di Putin, il capo del Cremlino ha giudicato come ininfluenti, su questa partita, gli effetti provocati dall’invasione di un paese straniero. Questa valutazione ha, però avuto gli effetti opposti e non si può dire che per la Russia non ci fossero le avvisaglie per internpretare la nuova situazione: l’agitazione dei paesi baltici e della Polonia, contro l’attivismo russo avrebbero dovuto bastare per una maggiore cautela per non sacrificare una situazione geopolitica, tutto sommato, non sfavorevole a fronte della conquista dell’Ucraina in aperta violazione del diritto internazionale; che, poi, il risultato militare sia fallimentare deve aumentare ancora di più le recriminazioni da parte del governo russo per essersi collocato in una situazione che, al momento, sembra senza via di uscita. Per quanto riguarda lo stato di salute dell’Alleanza Atlantica, che i russi volevano ai minimi termini, la situazione appare molto sfavorevole per Mosca. La possibile decisione di interrompere la loro neutralità da parte di Finlandia e Svezia, porterà la Russia ad aggiungere un nuovo lato della sua frontiera dove sarà presente l’Alleanza Atlantica, proprio una delle ragioni che ha provocato l’invasione del paese ucraino. Sebbene l’Ucraina è sempre stata considerata zona di influenza esclusiva dalla Russia e Svezia e Finlandia non rientrino in questa casistica, la neutralità dei due paesi è sempre stata considerata un fatto quasi dovuto, prima all’Unione Sovietica ed ora alla Russia di Putin; l’alterazione di questo stato di cose ha provocato irritazione e nervosismo al Cremlino, dove non si è esistato a minacce nucleari più o meno esplicite; la presenza di ordigni atomici tattici, cioè a raggio di azione ridotto, sui confini russi, è comunque risaputa e la comunità internazionale ne è consapevole, tuttavia la Russia non ha perso occasione per ribadire il suo potenziale nucleare; inoltre l’adesione all’Alleanza Atlantica imporrà a Mosca di schierare su quei confini quantità ingenti di truppe, innalzando il livello della tensione, così come incrementare le unità navali presenti nel golfo finlandese. Bisogna fare presente che i due stati nordici partecipano già alle riunioni dell’Alleanza Atlantica ed i loro militari effettuano esercitazioni con le truppe dell’Alleanza, insomma vi è già una collaborazione quantitativa, che deve essere solo sancita in maniera ufficiale. Le condizioni per entrare nell’Alleanza Atlantica sono già ampiamente soddisfatte dai sitemi politici dei due stati e si tratta soltanto di una decisione che riguarda la loro sovranità, anche se va detto, che Bruxelles potrebbe temporeggiare in questo momento per non esasperare una situazione già molto tesa con Mosca; tuttavia i due paesi nordici subiscono minacce russe già da circa un anno e dalla fine del 2021 le pressioni di Mosca si ripetono, puntuali per ogni settimana; si riteine che ciò abbia provocato una crescente opinione favorevole nelle società dei due paesi, che, pare, ormai favorevole ad abbandonare la politica del non allienamento in maniera maggioritaria. Con Svezia e Finlandia i membri dell’Allenaza Atlnatica saliberebbero a 32 e la Russia vedrebbe più che raddoppiato il proprio confine con la presenza della NATO: un risultato raggiunto dalla capacità e dalla lungimiranza di Putin, grande statista e conoscitore dei meccanismi internazionali.
The Atlantic Alliance set to increase its members
One of the unwanted and unexpected effects for Putin caused by the invasion of Ukraine was to restore vitality to the Atlantic Alliance, which, during Trump's presidency, was heading towards a conclusion that has now been announced. The brutality of the special military operation combined with evident geopolitical causes have, on the other hand, strengthened the unity of the members of the Atlantic Alliance, providing the organization with new impetus and vigor. Putin's first tactical and then strategic error was the result of a poor analysis, which demonstrated the scarcity of Russian international analysts. It was believed that the division between Europeans within them and between Europeans and the United States were by now irremediable and in some ways this analysis had valid foundations and had the possibility of coming true without causing any situation capable of changing the course of things. In Putin's assessment, the head of the Kremlin judged the effects caused by the invasion of a foreign country as irrelevant to this game. This evaluation, however, had the opposite effects and it cannot be said that for Russia there were no signs to interpret the new situation: the agitation of the Baltic countries and of Poland, against Russian activism should have been enough for a greater caution not to sacrifice a geopolitical situation, all in all, not unfavorable in the face of the conquest of Ukraine in open violation of international law; that, then, the military result is bankruptcy must increase even more the recriminations by the Russian government for having placed itself in a situation that, at the moment, seems to have no way out. As for the state of health of the Atlantic Alliance, which the Russians wanted to a minimum, the situation appears very unfavorable for Moscow. The possible decision to interrupt their neutrality by Finland and Sweden will lead Russia to add a new side of its border where the Atlantic Alliance will be present, precisely one of the reasons that led to the invasion of the Ukrainian country. Although Ukraine has always been considered an area of exclusive influence by Russia and Sweden and Finland do not fall into this category, the neutrality of the two countries has always been considered a fact almost due, first to the Soviet Union and now to Putin's Russia; the alteration of this state of affairs has caused irritation and nervousness in the Kremlin, where more or less explicit nuclear threats have not existed; the presence of tactical atomic bombs, that is, with reduced range, on the Russian borders, is in any case known and the international community is aware of it, however Russia has not missed an opportunity to reaffirm its nuclear potential; moreover, joining the Atlantic Alliance will require Moscow to deploy large quantities of troops on those borders, raising the level of tension, as well as increasing the naval units present in the Finnish Gulf. It should be noted that the two Nordic states already participate in the meetings of the Atlantic Alliance and their soldiers carry out exercises with the troops of the Alliance, in short, there is already a quantitative collaboration, which must only be officially sanctioned. The conditions for joining the Atlantic Alliance are already largely satisfied by the political systems of the two states and it is only a decision concerning their sovereignty, even if it must be said that Brussels could delay at this moment in order not to exacerbate a situation that is already very much tense with Moscow; however, the two Nordic countries have been subjected to Russian threats for about a year and from the end of 2021 the pressures from Moscow are repeated, punctual for each week; it is believed that this has provoked a growing favorable opinion in the societies of the two countries, which, it seems, is now in favor of abandoning the policy of non-alignment in a majority manner. With Sweden and Finland, the members of the Atlantic Allenaza would rise to 32 and Russia would see its border more than doubled with the presence of NATO: a result achieved by the ability and foresight of Putin, a great statesman and connoisseur of international mechanisms.
La Alianza Atlántica se prepara para aumentar sus miembros
Uno de los efectos no deseados e inesperados que provocó para Putin la invasión de Ucrania fue devolver la vitalidad a la Alianza Atlántica, que, durante la presidencia de Trump, se encaminaba hacia una conclusión que ahora se anuncia. La brutalidad de la operación militar especial combinada con evidentes causas geopolíticas han fortalecido, por otro lado, la unidad de los miembros de la Alianza Atlántica, dotando a la organización de un nuevo impulso y vigor. El primer error táctico y luego estratégico de Putin fue el resultado de un análisis deficiente, que demostró la escasez de analistas internacionales rusos. Se creía que la división entre los europeos dentro de ellos y entre los europeos y los Estados Unidos era ya irremediable y en cierto modo este análisis tenía fundamentos válidos y tenía la posibilidad de hacerse realidad sin provocar ninguna situación capaz de cambiar el curso de las cosas. En la evaluación de Putin, el jefe del Kremlin consideró irrelevantes para este juego los efectos causados por la invasión de un país extranjero. Esta valoración, sin embargo, tuvo los efectos contrarios y no se puede decir que para Rusia no hubiera indicios de interpretar la nueva situación: la agitación de los países bálticos y de Polonia, contra el activismo ruso, debería haber sido suficiente para una mayor cautela de no sacrificar una situación geopolítica, en definitiva, no desfavorable de cara a la conquista de Ucrania en abierta violación del derecho internacional; que, entonces, el resultado militar sea la bancarrota debe aumentar aún más las recriminaciones del gobierno ruso por haberse colocado en una situación que, por el momento, parece no tener salida. En cuanto al estado de salud de la Alianza Atlántica, que los rusos querían al mínimo, la situación se presenta muy desfavorable para Moscú. La posible decisión de romper su neutralidad por parte de Finlandia y Suecia llevará a Rusia a añadir un nuevo lado de su frontera donde estará presente la Alianza Atlántica, precisamente uno de los motivos que llevaron a la invasión del país ucraniano. Aunque Ucrania siempre ha sido considerada zona de influencia exclusiva de Rusia y Suecia y Finlandia no entran en esta categoría, la neutralidad de ambos países siempre se ha considerado un hecho casi debido, primero a la Unión Soviética y ahora a Putin. Rusia; la alteración de este estado de cosas ha causado irritación y nerviosismo en el Kremlin, donde no han existido amenazas nucleares más o menos explícitas; la presencia de bombas atómicas tácticas, es decir, de alcance reducido, en las fronteras rusas es en todo caso conocida y la comunidad internacional es consciente de ello, pero Rusia no ha desaprovechado la oportunidad de reafirmar su potencial nuclear; además, la incorporación a la Alianza Atlántica requerirá que Moscú despliegue grandes cantidades de tropas en esas fronteras, elevando el nivel de tensión, así como aumentando las unidades navales presentes en el Golfo de Finlandia. Cabe señalar que los dos estados nórdicos ya participan en las reuniones de la Alianza Atlántica y sus soldados realizan ejercicios con las tropas de la Alianza, en definitiva, ya existe una colaboración cuantitativa, que solo debe ser sancionada oficialmente. Las condiciones para unirse a la Alianza Atlántica ya están ampliamente satisfechas por los sistemas políticos de los dos estados y es solo una decisión relativa a su soberanía, aunque hay que decir que Bruselas podría retrasar en este momento para no agravar una situación que ya está muy tenso con Moscú; sin embargo, los dos países nórdicos han sido objeto de amenazas rusas desde hace cerca de un año y desde finales de 2021 se repiten las presiones de Moscú, puntuales para cada semana; se cree que esto ha provocado una creciente opinión favorable en las sociedades de los dos países, que, al parecer, ahora es mayoritariamente partidaria de abandonar la política de no alineamiento. Con Suecia y Finlandia, los miembros de la Allenaza Atlántica ascenderían a 32 y Rusia vería más que duplicada su frontera con la presencia de la OTAN: resultado alcanzado por la capacidad y previsión de Putin, gran estadista y conocedor de los mecanismos internacionales.
Die Atlantische Allianz will ihre Mitgliederzahl erhöhen
Einer der unerwünschten und unerwarteten Effekte für Putin, der durch die Invasion der Ukraine verursacht wurde, war die Wiederherstellung der Vitalität der Atlantischen Allianz, die während der Präsidentschaft von Trump auf einen jetzt angekündigten Abschluss zusteuerte. Die Brutalität der militärischen Sonderoperation in Verbindung mit offensichtlichen geopolitischen Ursachen haben andererseits die Einheit der Mitglieder des Atlantischen Bündnisses gestärkt und der Organisation neuen Schwung und neue Kraft verliehen. Putins erster taktischer und dann strategischer Fehler war das Ergebnis einer schlechten Analyse, die den Mangel an russischen internationalen Analysten demonstrierte. Man glaubte, dass die Spaltung zwischen Europäern in ihnen und zwischen Europäern und den Vereinigten Staaten inzwischen unheilbar sei, und in gewisser Weise hatte diese Analyse gültige Grundlagen und die Möglichkeit, wahr zu werden, ohne eine Situation zu verursachen, die den Lauf der Dinge ändern könnte. Nach Putins Einschätzung beurteilte der Kremlchef die Auswirkungen der Invasion eines fremden Landes als irrelevant für dieses Spiel. Diese Bewertung hatte jedoch die gegenteiligen Auswirkungen, und es kann nicht gesagt werden, dass es für Russland keine Anzeichen gab, die neue Situation zu interpretieren: Die Agitation der baltischen Länder und Polens gegen russischen Aktivismus hätte für eine größere Vorsicht ausreichen müssen eine angesichts der völkerrechtswidrigen Eroberung der Ukraine alles in allem nicht ungünstige geopolitische Lage zu opfern; Dass dann das militärische Ergebnis der Bankrott ist, muss die Vorwürfe der russischen Regierung noch verstärken, sich in eine Situation gebracht zu haben, aus der es derzeit keinen Ausweg zu geben scheint. Was den Gesundheitszustand des Atlantischen Bündnisses anbelangt, den die Russen auf ein Minimum beschränken wollten, erscheint die Situation für Moskau sehr ungünstig. Die mögliche Entscheidung Finnlands und Schwedens, ihre Neutralität zu unterbrechen, wird Russland dazu veranlassen, eine neue Seite seiner Grenze hinzuzufügen, auf der das Atlantische Bündnis präsent sein wird, genau einer der Gründe, die zur Invasion des ukrainischen Landes geführt haben. Obwohl die Ukraine immer als ein Gebiet mit ausschließlichem Einfluss Russlands angesehen wurde und Schweden und Finnland nicht in diese Kategorie fallen, wurde die Neutralität der beiden Länder immer als eine fast fällige Tatsache angesehen, zuerst der Sowjetunion und jetzt Putins Russland; die Änderung dieses Zustands hat im Kreml, wo es keine mehr oder weniger expliziten nuklearen Drohungen gegeben hat, Irritationen und Nervosität hervorgerufen; das Vorhandensein von taktischen Atombomben, d. h. mit verringerter Reichweite, an den russischen Grenzen ist auf jeden Fall bekannt und der internationalen Gemeinschaft bekannt, jedoch hat Russland keine Gelegenheit verpasst, sein nukleares Potenzial zu bekräftigen; Darüber hinaus wird der Beitritt zur Atlantischen Allianz von Moskau verlangen, große Truppenmengen an diesen Grenzen zu stationieren, was die Spannungen erhöht und die im Finnischen Meerbusen präsenten Marineeinheiten verstärkt. Es sei darauf hingewiesen, dass die beiden nordischen Staaten bereits an den Treffen des Atlantischen Bündnisses teilnehmen und ihre Soldaten Übungen mit den Truppen des Bündnisses durchführen, kurz gesagt, es besteht bereits eine quantitative Zusammenarbeit, die nur noch offiziell genehmigt werden muss. Die Bedingungen für den Beitritt zum Atlantischen Bündnis sind durch die politischen Systeme der beiden Staaten bereits weitgehend erfüllt und es handelt sich lediglich um eine Entscheidung über ihre Souveränität, auch wenn gesagt werden muss, dass Brüssel in diesem Moment verzögern könnte, um die Situation nicht zu verschärfen ist bereits sehr angespannt mit Moskau; Die beiden nordischen Länder sind jedoch seit etwa einem Jahr russischen Drohungen ausgesetzt, und ab Ende 2021 wiederholt sich der Druck aus Moskau, pünktlich für jede Woche; es wird angenommen, dass dies in den Gesellschaften beider Länder eine wachsende positive Meinung hervorgerufen hat, die nun offenbar mehrheitlich dafür ist, die Politik der Blockfreiheit aufzugeben. Mit Schweden und Finnland würde die Mitgliederzahl der Atlantic Allenaza auf 32 ansteigen, und Russland würde seine Grenze durch die Präsenz der NATO mehr als verdoppeln: ein Ergebnis, das durch die Fähigkeit und Weitsicht von Putin, einem großen Staatsmann und Kenner internationaler Mechanismen, erreicht wurde.
L'Alliance atlantique s'apprête à augmenter le nombre de ses membres
L'un des effets indésirables et inattendus pour Poutine de l'invasion de l'Ukraine a été de redonner de la vitalité à l'Alliance atlantique qui, sous la présidence de Trump, se dirigeait vers une conclusion désormais annoncée. La brutalité de l'opération militaire spéciale combinée à des causes géopolitiques évidentes ont, en revanche, renforcé l'unité des membres de l'Alliance atlantique, donnant à l'organisation un nouvel élan et une nouvelle vigueur. La première erreur tactique puis stratégique de Poutine est le résultat d'une mauvaise analyse, qui a démontré la rareté des analystes internationaux russes. On croyait que la division entre les Européens en leur sein et entre les Européens et les États-Unis était désormais irrémédiable et d'une certaine manière cette analyse avait des fondements valables et avait la possibilité de se réaliser sans provoquer aucune situation susceptible de changer le cours des choses. Selon l'évaluation de Poutine, le chef du Kremlin a jugé les effets causés par l'invasion d'un pays étranger comme sans rapport avec ce jeu. Cette évaluation a cependant eu des effets contraires et on ne peut pas dire que pour la Russie il n'y avait aucun signe permettant d'interpréter la nouvelle situation : l'agitation des pays baltes et de la Pologne, contre l'activisme russe aurait dû suffire à une plus grande prudence pour ne pas sacrifier une situation géopolitique somme toute pas défavorable face à la conquête de l'Ukraine en violation flagrante du droit international ; qu'alors le résultat militaire est la faillite doit encore accroître les récriminations du gouvernement russe pour s'être placé dans une situation qui, pour le moment, semble sans issue. Quant à l'état de santé de l'Alliance atlantique, que les Russes voulaient au minimum, la situation apparaît très défavorable pour Moscou. L'éventuelle décision d'interrompre leur neutralité par la Finlande et la Suède conduira la Russie à ajouter un nouveau côté de sa frontière où l'Alliance atlantique sera présente, précisément l'une des raisons qui ont conduit à l'invasion du pays ukrainien. Bien que l'Ukraine ait toujours été considérée comme une zone d'influence exclusive par la Russie et que la Suède et la Finlande n'entrent pas dans cette catégorie, la neutralité des deux pays a toujours été considérée comme un fait presque dû, d'abord à l'Union soviétique et maintenant à Poutine. Russie; l'altération de cet état de fait a provoqué irritation et nervosité au Kremlin, où des menaces nucléaires plus ou moins explicites n'ont pas existé ; la présence de bombes atomiques tactiques, c'est-à-dire à portée réduite, aux frontières russes est en tout cas connue et la communauté internationale en est consciente, mais la Russie n'a pas manqué une occasion de réaffirmer son potentiel nucléaire ; de plus, l'adhésion à l'Alliance atlantique obligera Moscou à déployer de grandes quantités de troupes sur ces frontières, augmentant le niveau de tension, ainsi que l'augmentation des unités navales présentes dans le golfe de Finlande. Il est à noter que les deux États nordiques participent déjà aux réunions de l'Alliance atlantique et leurs soldats effectuent des exercices avec les troupes de l'Alliance, bref, il y a déjà une collaboration quantitative, qui ne doit qu'être officiellement sanctionnée. Les conditions d'adhésion à l'Alliance atlantique sont déjà largement remplies par les systèmes politiques des deux États et il ne s'agit que d'une décision concernant leur souveraineté, même s'il faut dire que Bruxelles pourrait tarder en ce moment pour ne pas aggraver une situation qui est déjà très tendu avec Moscou ; or, les deux pays nordiques subissent les menaces russes depuis environ un an et à partir de fin 2021 les pressions de Moscou se répètent, ponctuelles pour chaque semaine ; on pense que cela a provoqué une opinion favorable croissante dans les sociétés des deux pays qui, semble-t-il, sont désormais majoritairement favorables à l'abandon de la politique de non-alignement. Avec la Suède et la Finlande, les membres de l'Atlantic Allenaza passeraient à 32 et la Russie verrait sa frontière plus que doublée avec la présence de l'OTAN : un résultat obtenu grâce à la capacité et à la prévoyance de Poutine, grand homme d'État et connaisseur des mécanismes internationaux.
A Aliança Atlântica pronta para aumentar seus membros
Um dos efeitos indesejados e inesperados para Putin causados pela invasão da Ucrânia foi devolver a vitalidade à Aliança Atlântica, que, durante a presidência de Trump, caminhava para uma conclusão agora anunciada. A brutalidade da operação militar especial aliada a evidentes causas geopolíticas fortaleceram, por outro lado, a unidade dos membros da Aliança Atlântica, dando novo ímpeto e vigor à organização. O primeiro erro tático e depois estratégico de Putin foi resultado de uma análise ruim, que demonstrou a escassez de analistas internacionais russos. Acreditava-se que a divisão entre europeus dentro deles e entre europeus e Estados Unidos já era irremediável e, de certa forma, essa análise tinha fundamentos válidos e tinha a possibilidade de se concretizar sem causar nenhuma situação capaz de mudar o curso das coisas. Na avaliação de Putin, o chefe do Kremlin julgou irrelevantes para esse jogo os efeitos causados pela invasão de um país estrangeiro. Essa avaliação, no entanto, teve efeitos contrários e não se pode dizer que para a Rússia não houvesse sinais para interpretar a nova situação: a agitação dos países bálticos e da Polônia, contra o ativismo russo deveria ter sido suficiente para uma maior cautela para não sacrificar uma situação geopolítica, em suma, não desfavorável em face da conquista da Ucrânia em violação aberta do direito internacional; que, então, o resultado militar é a falência deve aumentar ainda mais as recriminações do governo russo por ter se colocado em uma situação que, no momento, parece não ter saída. Quanto ao estado de saúde da Aliança Atlântica, que os russos queriam ao mínimo, a situação parece muito desfavorável para Moscou. A eventual decisão de interromper a sua neutralidade por parte da Finlândia e da Suécia levará a Rússia a acrescentar um novo lado da sua fronteira onde estará presente a Aliança Atlântica, precisamente um dos motivos que levaram à invasão do país ucraniano. Embora a Ucrânia sempre tenha sido considerada uma área de influência exclusiva da Rússia e a Suécia e a Finlândia não se enquadrem nessa categoria, a neutralidade dos dois países sempre foi considerada um fato quase devido, primeiro à União Soviética e agora ao poder de Putin. Rússia; a alteração deste estado de coisas causou irritação e nervosismo no Kremlin, onde não existiam ameaças nucleares mais ou menos explícitas; a presença de bombas atômicas táticas, ou seja, de alcance reduzido, nas fronteiras russas, é de qualquer forma conhecida e a comunidade internacional está ciente disso, mas a Rússia não perdeu a oportunidade de reafirmar seu potencial nuclear; além disso, a adesão à Aliança Atlântica exigirá que Moscou desloque grandes quantidades de tropas naquelas fronteiras, elevando o nível de tensão, bem como aumentando as unidades navais presentes no Golfo da Finlândia. Refira-se que os dois estados nórdicos já participam nas reuniões da Aliança Atlântica e os seus soldados realizam exercícios com as tropas da Aliança, enfim, já existe uma colaboração quantitativa, que só deve ser sancionada oficialmente. As condições para aderir à Aliança Atlântica já estão amplamente preenchidas pelos sistemas políticos dos dois Estados e trata-se apenas de uma decisão sobre a sua soberania, ainda que seja necessário dizer que Bruxelas poderia adiar neste momento para não agravar uma situação que já está muito tenso com Moscou; no entanto, os dois países nórdicos estão sujeitos a ameaças russas há cerca de um ano e a partir do final de 2021 as pressões de Moscou se repetem, pontuais a cada semana; acredita-se que isso tenha provocado uma crescente opinião favorável nas sociedades dos dois países, que, ao que parece, agora é favorável ao abandono da política de não alinhamento de forma majoritária. Com a Suécia e a Finlândia, os membros da Allenaza Atlântica subiriam para 32 e a Rússia veria sua fronteira mais que dobrada com a presença da OTAN: resultado alcançado pela habilidade e clarividência de Putin, grande estadista e conhecedor dos mecanismos internacionais.