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giovedì 4 aprile 2013

التلوث البيئي وتدهور الصحة

قدم التحقيق من جامعة شتوتجارت بتكليف من منظمة السلام الأخضر البيانات صدمة للمحافظة على الصحة الألمانية. موضوع البحث عن آثار على الصحة الناجمة عن الغازات المنبعثة والجسيمات من محطات الفحم المحروق في ألمانيا. وستكون النتيجة 3100 حالة وفاة سنويا، والتي في عملية حسابية أكثر اتساعا سيأتي إلى 33،000 سنة من الحياة إزالة للشعب الألماني. خاصة في ظل إطلاق النار، بما في ذلك جميع محطات 67، ستكون تلك التي تعمل على الفحم البني. هذه البيانات المتنازع عليها بشدة من قبل شركات الطاقة الألمانية، ورفع مشكلة التلوث البيئي في بلد مثل ألمانيا، والمعروف أن لديها حساسية لمشاكل البيئة، ولكن أيضا إعادة فتح المناقشات أكثر شمولا، مثل استخدام الطاقة النووية أكثر من ذلك، نظيفة ولكن أقل أمانا وتأثير فوري في حال وقوع كارثة، وأكثر من ذلك عموما على الحاجة إلى التغيير العالمي نحو أشكال الطاقة النظيفة، وأيضا في جميع أنحاء العالم فيما يتعلق التلوث، خاصة أن تنتجها الدول في النمو. مسألة تكاليف الرعاية الصحية المعنية لآثار التلوث أصبح الوسطى، وخاصة في أوقات الأزمات الاقتصادية، ولكن، من ناحية التكاليف الاجتماعية مرتفعة، حتى أكثر من ذلك هو التكلفة بسبب تباطؤ محتمل في الإنتاج. بل هو المعضلة في الاعتبار الدول المتقدمة بالفعل، والتي تبدو بقوة في الأماكن التي تقترب عائدات التصنيع. فشل معظم مؤتمر عالمي حول البيئة هو إشارة حقيقية إلى استحالة التوفيق بين الصحة والنمو الاقتصادي وسيلة. ومع ذلك، فإن التأثير على ميزانية الدولة من الفصول المخصصة لنظام الرعاية الصحية ترتفع قيمة فضلا عن التأثيرات غير المباشرة لتطور الأمراض المرتبطة المشاكل البيئية أصبحت تكلفة نفس القدر من الأهمية بالنسبة للوكالات الحكومية والشركات. المشكلة، كما هو ينظر جيدا من المثال الألماني، يذهب أكثر من الموارد النفطية، ويرتبط ارتباطا وثيقا مهنة الفقراء نشر ما يسمى إنتاج الطاقة النظيفة. لا تزال هناك بعض المقاومة بسبب كبير تكاليف بدء التشغيل، والتي جنبا إلى جنب مع عزوف واضح من القوى الاقتصادية التقليدية المتصلة نظم إنتاج الطاقة، وغالبا ما تكون عقبات لا يمكن التغلب عليها لتحقيق انفراجة تؤدي إلى الحد من الخرسانة. مؤخرا، انه قد حان لتوقيع معاهدة دولية بشأن تجارة الأسلحة التقليدية، والتي، إذا كان يمكن نشر آثاره، قد تسمح لانخفاض كبير في الوفيات الناجمة عن الأسلحة النارية. ومن المؤكد أنه يشكل قضية لافتة للنظر وخاصة من حيث تأثيرها في حساسية بشكل عام، ولكن المشكلة هي التلوث أكثر مكرا وقادرة، لسوء الحظ، والمذابح أكثر بكثير، حتى لو صامت. الحاجة إلى ضمان قدر أكبر من الحق في الصحة ليس فقط مجرد التزام أخلاقي، يتعلق الأمر الهدف الادخار، إلى أن يتحقق من خلال السياسات العامة التي يمكن أن توفر أيضا وظائف جديدة. تأكد التوفيق بين احتياجات جميع أنه من الصعب جدا، وخاصة لأن المواقف بدءا مختلفة جدا. من الواضح أن زيادة الإنتاجية للأمة مع التصنيع هو أكثر نضجا قابل للتعديل بسهولة إلى اقتصاد في مرحلة التوسع، ولكن من الضروري جدا لإيجاد التوازن، أيضا بسبب نضوب الموارد، والذي كنا نود أيضا أن الحسابات. المشاركة في مسائل السياسة الدولية، والتي كثيرا ما تفشل في حل المنظمات فوق الوطنية لا تقدم التزاما واسع النطاق إلى حد ما بشأن القضايا البيئية، فهم أيضا حق للشخص. لم يتم ملء هذا الفراغ حتى من قبل المبادرات الفردية للدول، وتتأثر المصالح التي تذهب في الاتجاه المعاكس ويتم ترك المبادرة للمنظمات الطوعية صغير جدا لتسجيل في الوقت المناسب على قوانين الدولة والمعاهدات الدولية. مثل البحوث بتكليف من منظمة السلام الأخضر أن يؤديها والمؤسسات المرموقة مثل جامعة شتوتغارت، لا ترد بشكل كاف في فرض جمهور ركزت أيضا على المشاكل الفورية، جمهور الذي كان حساسية انقلب رأسا على عقب من قبل الاستهلاكية المتفشية، والتي هي واحدة من الأسباب من الطلب الكبير على إنتاج الطاقة. وبالتالي فإن دائرة يغلق مع غيرها من الوفيات التي يمكن تجنبها.

mercoledì 3 aprile 2013

La Cina è sempre più confusa di fronte alla questione nordcoreana

La Cina è sottoposta alla pressione diplomatica di molti paesi affinchè eserciti la sua influenza su Pyongyang, in quanto suo unico alleato. Sono state Parigi e Berlino, attraverso i propri ambasciatori in Cina ad esercitare le richieste più pressanti di un intervento diretto da parte di Pechino, proprio in forza del ruolo che riveste nei confronti della Corea del Nord. La Cina appare però imbarazzata nella sua impotenza, le armi diplomatiche usate dalla Repubblica Popolare non hanno ancora sortito alcun effetto e Pyonyang aggrava ogni giorno di più la situazione arrivando molto vicino allo scontro con i vicini meridionali. L'ultimo episodio, che ha sancito il divieto di passaggio attraverso la frontiera nordcoreana dei lavoratori di Seul diretti alla zona industriale comune, situata in territorio di Pyongyang, ha innalzato ulteriormente la temperatura tra i due stati. Seul ha più volte affermato, nei giorni precedenti, che una risposta militare può arrivare in qualsiasi momento di fronte a qualsiasi provocazione della Corea del Nord e riguardo agli ultimi avvenimenti il ministero della difesa si è dichiarato pronto ad ogni opzione possibile per difendere i diritti dei propri lavoratori. Dalla Russia, intanto, filtra molta preoccupazione per una situazione, che può degenerare in maniera pericolosa ad una distanza relativamente breve dai confini del paese. La reazione cinese al blocco della frontiera nordcoreana è stata di stupore ed ha prodotto, fino ad ora, la richiesta di tenere un atteggiamento moderato alle due parti ed una convocazione da parte del ministro degli esteri Zhang Yesui, degli ambasciatori di USA, Corea del Nord e Corea del Sud per manifestare la propria preoccupazione riguardo allo sviluppo della vicenda. Obiettivamente un po troppo poco, sia per le potenzialità cinesi, che per le attese di tutto il panorama internazionale. La sensazione è che Pechino si trovi del tutto impreparata a gestire una crisi del genere, negli ultimi anni la diplomazia cinese si è mossa tenendo ben fermo il principio della non ingerenza ed ha sviluppato relazioni di tipo prettamente economiche con gli altri stati, basati su scambi commerciali o di tecnologia. Al contrario non sono mai state gestite crisi di tipo politico o militare, sopratutto nella veste di paese terzo, in sostanza nel ruolo del mediatore. Ora, pur essendo il paese che conosce meglio la Corea del Nord, la Cina non riesce a trovare la giusta soluzione per fermare l'escalation che Pyongyang gli sta praticamente imponendo. Sicuramente nei canali riservati tra i due paesi sono stati attivati tutti i possibili contatti, ma il fatto che la Corea del Nord non menzioni mai la Cina ufficialmente, potrebbe volere dire, nel linguaggio diplomatico, che le richieste arrivate a Pechino non sono al momento tali da potere essere soddisfatte. In questo momento Pechino appare sotto scacco da parte di Pyongyang, che continua la sua pericolosa strategia apparentemente contro i vicini sudcoreani e gli Stati Uniti. Pechino non può rischiare una guerra sulla porta di casa e proprio per questa ragione il principio guida della sua politica estera, la non ingerenza, in questo caso non potrà essere assolutamente applicato. Tuttavia, sul piano ufficiale, la Cina si muove in modo limitato, se non goffo, creando il panico tra le potenze occidentali e facendo la figura, sul piano internazionale, di gigante con i piedi di argilla. Risulta abbastanza chiaro che questo andamento non potrà che mutare e ciò dovrà avvenire in tempi molto brevi. Per Pechino le alternative non sono molte: in caso di guerra dovrà scegliere o meno di schierarsi con Pyongyang, ma la priorità per la Cina, inferiore soltanto a quella delle due Coree, è che la deflagrazione del conflitto non avvenga. Per fare ciò, nel brevissimo periodo, deve impedire qualsiasi altra provocazione da parte della Corea del Nord, la quale non intende in realtà scendere in guerra, ma sta conducendo una strategia che può sfuggirgli di mano da un momento all'altro. Questo obiettivo potrebbe essere conseguito con concessioni a Pyongyang, ma dopo dovrebbe partire la ritorsione per evitare altri ricatti. Resta difficile fare previsioni sugli sviluppi futuri e con quali leve la Cina potrà ricondurre alla ragione Pyongyang, ma non ci sarebbe da stupirsi se l'imponente armata cinese decidesse di essere schierata in campo, ma contro il suo pericoloso alleato.

China is increasingly blurred in front of the North Korean issue

China is subject to diplomatic pressure of so many countries to use its influence on Pyongyang, as his only ally. Were Paris and Berlin, through its embassy to China to engage in the most pressing demands of a direct intervention by Beijing, precisely because of the role it plays against North Korea. China appears, however, embarrassed in his impotence, diplomatic weapons used by the People's Republic have not yet had any effect and Pyongyang worse every day the situation coming very close to the clash with the southern neighbors. The last episode, which has banned the passage through the North Korean border, Seoul direct workers to the industrial town, located in the territory of North Korea, has further raised the temperature between the two states. Seoul has stated several times in the days before that a military response may arrive at any time against any provocation by North Korea, and with regard to the recent events the Ministry of Defence said he was ready for any possible option for defending the rights of employees. Russia, meanwhile, filters much concern for a situation that may escalate into a dangerous way to a relatively short distance from the borders of the country. The Chinese reaction to the blockade of the North Korean border was amazement and resulted, so far, the request to hold a moderate attitude to both parties and a call by Foreign Minister Zhang Yesui, the ambassadors of the U.S., North Korea and South Korea to express its concern about the development of the story. Objectively, a little too little, and the potential for China, which for the expectations of all the international scene. The feeling is that Beijing is located wholly unprepared to handle such a crisis in recent years, Chinese diplomacy has moved firmly into the principle of non-interference and has developed relationships that are purely economic relations with other states, based on the exchange trade or technology. On the contrary they have never been handled crisis of political or military, especially in the guise of a third country, essentially in the role of mediator. Now, despite being the country that knows better than North Korea, China can not find the right solution to stop the escalation that Pyongyang is practically the imposing. Surely in the allocated between the two countries have been activated all possible contacts, but the fact that North Korea never mentioned China officially, it could mean, in diplomatic language, that requests arrive in Beijing at the moment these are not they can be fulfilled. Right now Beijing is under attack from Pyongyang, which continues its seemingly dangerous strategy against neighbors South Korea and the United States. Beijing can not risk a war on the doorstep and for this reason the guiding principle of its foreign policy, non-interference in this case can not be applied absolutely. However, the official plan, China is moving in a limited way, if not awkward, creating panic among the Western powers and by the figure on the international stage, a giant with feet of clay. It is quite clear that this trend will not change and that this should happen in a very short time. For Beijing, the alternatives are not many: in the event of war will have to choose whether to side with Pyongyang, but the priority for China, second only to that of the two Koreas, is that the explosion of the conflict does not happen. To do this, in the short term, to prevent any provocation by North Korea, which does not intend to actually go to war, but is conducting a strategy that can get out of hand at any moment. This could be achieved with concessions to Pyongyang, but after the retaliation should start to avoid further blackmail. It remains difficult to predict future developments and what levers to allow China to bring Pyongyang to reason, but it would not be surprising if the mighty Chinese army decides to be deployed in the field, but against its dangerous ally.

China está cada vez más difusa frente a la cuestión de Corea del Norte

China está sujeta a la presión diplomática de tantos países a utilizar su influencia sobre Pyongyang, ya que su único aliado. Fueron París y Berlín, a través de su embajada a China para participar en las demandas más apremiantes de una intervención directa por parte de Beijing, precisamente por el papel que juega en contra de Corea del Norte. China parece, sin embargo, avergonzado de su impotencia, las armas utilizadas por los diplomáticos de la República Popular aún no han tenido ningún efecto y Pyongyang peor cada día la situación acercándose mucho al choque con los vecinos del sur. El último episodio, que ha prohibido el paso a través de la frontera con Corea del Norte, Seúl trabajadores directos a la ciudad industrial, situada en el territorio de Corea del Norte, también ha elevado la temperatura entre los dos estados. Seúl ha dicho varias veces en los días antes de que una respuesta militar puede llegar en cualquier momento ante cualquier provocación de Corea del Norte, y con respecto a los acontecimientos recientes, el Ministerio de Defensa dijo que estaba listo para cualquier posible opción para la defensa de los derechos de los empleados. Rusia, por su parte, filtra mucha preocupación por una situación que puede degenerar en una forma peligrosa a una distancia relativamente corta de las fronteras del país. La reacción china al bloqueo de la frontera de Corea del Norte fue el asombro y como resultado, hasta el momento, la petición de celebrar una actitud moderada para ambas partes y una llamada de Relaciones Exteriores Zhang Yesui, los embajadores de los EE.UU., Corea del Norte y Corea del Sur para expresar su preocupación por el desarrollo de la historia. Objetivamente, un poco demasiado poco, y el potencial de China, que para las expectativas de toda la escena internacional. La sensación es que Beijing se encuentra totalmente preparado para manejar este tipo de crisis en los últimos años, la diplomacia china ha movido firmemente en el principio de la no injerencia y ha desarrollado relaciones que son relaciones puramente económicas con otros Estados, basada en el intercambio comercio o la tecnología. Por el contrario, nunca se han manejado crisis de política o militar, sobre todo en la forma de un tercer país, esencialmente en el papel de mediador. Ahora, a pesar de ser el país que sabe mejor que Corea del Norte, China no puede encontrar la solución adecuada para detener la escalada que Pyongyang es prácticamente el imponente. Seguramente en el distribuirán entre los dos países se han activado todos los contactos posibles, pero el hecho de que Corea del Norte nunca mencionó a China oficialmente, se podría decir, en lenguaje diplomático, que las solicitudes de llegar a Pekín en estos momentos no se trata de que se pueden cumplir. En estos momentos Beijing está bajo ataque de Pyongyang, que continúa su estrategia aparentemente peligroso en contra de los vecinos de Corea del Sur y Estados Unidos. Pekín no puede arriesgarse a una guerra en la puerta y por esta razón el principio rector de su política exterior, la no injerencia en este caso no se puede aplicar en absoluto. Sin embargo, el plan oficial, China se está moviendo de una manera limitada, por no decir torpe, creando pánico entre las potencias occidentales y por la figura de la escena internacional, un gigante con pies de barro. Es evidente que esta tendencia no va a cambiar y que esto pase, deben en un tiempo muy corto. Para Pekín, las alternativas no son muchas: en caso de guerra tendrá que decidir si ponerse del lado de Pyongyang, pero la prioridad para China, sólo superado por el de las dos Coreas, es que la explosión del conflicto no ocurre. Para ello, en el corto plazo, para evitar cualquier provocación de Corea del Norte, que no tiene intención de ir realmente a la guerra, sino que está llevando a cabo una estrategia que puede ir de las manos en cualquier momento. Esto podría lograrse con concesiones a Pyongyang, pero después de la represalia debe empezar a evitar el chantaje más. Sigue siendo difícil predecir la evolución futura y qué palancas para permitir a China para que Pyongyang a la razón, pero no sería sorprendente que el poderoso ejército chino decide que se desplegarán en el campo, sino en contra de su aliado peligroso.

China wird zunehmend vor der Nordkorea-Frage verschwimmen

China unterliegt den diplomatischen Druck aus so vielen Ländern, ihren Einfluss auf Pjöngjang zu verwenden, da sein einziger Verbündeter. Waren Paris und Berlin, durch seine Botschaft nach China, um in den dringendsten Anforderungen einer direkten Intervention von Peking engagieren, gerade wegen der Rolle, die sie spielt gegen Nordkorea. China scheint jedoch, in seiner Ohnmacht verlegen, haben diplomatische Waffen der Volksrepublik verwendet noch irgendeine Wirkung und Pjöngjang jeden Tag schlimmer die Situation sehr nahe kommt zum Zusammenstoß mit den südlichen Nachbarn. Die letzte Episode, die die Passage durch den nordkoreanischen Grenze verboten, hat Seoul direkten Arbeiter der industriellen Stadt, im Gebiet von Nord-Korea, weiter die Temperatur zwischen den beiden Staaten angehoben. Seoul hat mehrmals in den Tagen vor, dass eine militärische Reaktion jederzeit gegen jede Provokation durch Nordkorea gelangen kann festgestellt werden, und im Hinblick auf die jüngsten Ereignisse das Verteidigungsministerium sagte, er sei bereit für jede mögliche Option für die Verteidigung der Rechte Mitarbeiter. Russland, inzwischen filtert viel Sorge für eine Situation, die zu einem gefährlichen Weg zu einem relativ kurzen Abstand von den Grenzen des Landes zu eskalieren kann. Die chinesische Reaktion auf die Blockade des nordkoreanischen Grenze war erstaunt und führte so weit, den Antrag auf eine moderate Haltung beider Parteien und einem Anruf von Außenminister Zhang Yesui, die Botschafter der USA, Nordkorea zu halten und Südkorea seine Besorgnis über die Entwicklung der Geschichte. Objektiv, ein wenig zu wenig, und das Potenzial für China, die die Erwartungen aller internationalen Szene. Das Gefühl ist, dass Peking liegt ganz unvorbereitet eine solche Krise in den letzten Jahren zu behandeln, hat die chinesische Diplomatie fest in das Prinzip der Nicht-Einmischung bewegt und entwickelt hat Beziehungen, die rein wirtschaftlichen Beziehungen mit anderen Staaten sind, basierend auf den Austausch Handel oder Technologie. Im Gegenteil, sie wurden nie Krise der politischen oder militärischen gehandhabt, vor allem in der Gestalt eines Drittlandes, im Wesentlichen in der Rolle des Vermittlers. Nun, obwohl das Land, das besser als Nordkorea kennt, kann China nicht die richtige Lösung finden, um die Eskalation dass Pjöngjang ist praktisch das imposante stoppen. Sicherlich in der Allokation zwischen den beiden Ländern wurden alle möglichen Kontakte aktiviert, aber die Tatsache, dass Nordkorea nie erwähnt China offiziell, es könnte bedeuten, in der diplomatischen Sprache, dass Anfragen in Peking ankommen im Moment sind diese nicht sie erfüllt werden können. Gerade jetzt in Peking ist unter Beschuss von Pjöngjang, die ihre scheinbar gefährliche Strategie gegen Nachbarn Südkorea und die Vereinigten Staaten weiterhin. Peking kann es nicht riskieren, einen Krieg vor der Haustür und aus diesem Grund das Leitprinzip ihrer Außenpolitik, der Nichteinmischung in diesem Fall nicht unbedingt angewendet werden. Doch die offizielle Plan wird China in begrenzter Weise bewegen, wenn nicht ungeschickt, die Schaffung Panik unter den Westmächten und von der Figur auf der internationalen Bühne, ein Riese mit tönernen Füßen. Es ist ganz klar, dass dieser Trend wird sich nicht ändern und dass dies passieren sollte in einer sehr kurzen Zeit. Für Peking sind die Alternativen nicht viele: im Falle eines Krieges werden, ob auf die Seite Pyongyang wählen, aber die Priorität für China, an zweiter Stelle nach, dass der beiden Koreas, ist, dass die Explosion des Konflikts nicht passieren. Um dies zu tun, in der kurzen Frist, um jegliche Provokation durch Nordkorea, die nicht die Absicht hat, tatsächlich in den Krieg ziehen zu verhindern, sondern führt eine Strategie, die raus kann von Hand in jedem Moment. Dies könnte mit Zugeständnissen an Pyongyang erreicht werden, aber nach der Vergeltung starten soll weiter Erpressung zu vermeiden. Es bleibt schwierig, zukünftige Entwicklungen und welche Hebel vorherzusagen, damit China nach Pjöngjang zu bringen Grund, aber es wäre nicht verwunderlich, wenn die mächtigen chinesischen Armee entscheidet sich auf dem Gebiet eingesetzt werden, sondern auch gegen seine gefährlichen Verbündeten.

La Chine est de plus en plus floue en face de la question nord-coréenne

La Chine est soumise à des pressions diplomatiques de nombreux pays à user de son influence sur Pyongyang, comme son seul allié. Paris et Berlin étaient, à travers son ambassade à la Chine de s'engager dans les demandes les plus urgentes d'une intervention directe de Pékin, précisément en raison du rôle qu'il joue contre la Corée du Nord. La Chine semble, cependant, gêné dans son impuissance, les armes diplomatiques utilisés par la République populaire n'ont pas encore eu d'effet et Pyongyang pire chaque jour la situation s'approcher très près de l'affrontement avec les voisins du Sud. Le dernier épisode, qui a interdit le passage à travers la frontière nord-coréenne, Séoul travailleurs directs à la ville industrielle, située sur le territoire de la Corée du Nord, a encore fait monter la température entre les deux Etats. Séoul a déclaré à plusieurs reprises dans les jours avant qu'une réponse militaire peut arriver à tout moment contre toute provocation de la Corée du Nord, et en ce qui concerne les récents événements, le ministère de la Défense a déclaré qu'il était prêt à toute option possible pour défendre les droits des employés. La Russie, quant à elle, filtre de vives inquiétudes dans une situation qui peut dégénérer en une voie dangereuse à une distance relativement courte des frontières du pays. La réaction chinoise au blocus de la frontière nord-coréenne était stupéfait et a donné lieu, jusqu'à présent, la demande de tenir une attitude modérée pour les deux parties et un appel par Zhang Yesui ministre des Affaires étrangères, les ambassadeurs des Etats-Unis, la Corée du Nord Corée du Sud et à exprimer sa préoccupation concernant le développement de l'histoire. Objectivement, un peu trop petite, et le potentiel de la Chine, qui, pour les attentes de toute la scène internationale. Le sentiment est que Pékin est situé entièrement préparés à gérer une telle crise, ces dernières années, la diplomatie chinoise a déménagé fermement dans le principe de non-ingérence et a développé des relations qui sont des relations purement économiques avec d'autres Etats, basé sur l'échange commerce ou de la technologie. Au contraire, ils n'ont jamais été traitées de crise politique ou militaire, en particulier sous l'aspect d'un pays tiers, essentiellement dans le rôle de médiateur. Maintenant, en dépit d'être le pays qui connaît mieux que la Corée du Nord, la Chine ne peut pas trouver la bonne solution pour arrêter l'escalade que Pyongyang est pratiquement imposant. Certes, dans la réparti entre les deux pays ont été activés tous les contacts possibles, mais le fait que la Corée du Nord n'a jamais mentionné la Chine a officiellement, cela pourrait signifier, en langage diplomatique, que les demandes arrivent à Beijing pour l'instant ce ne sont pas elles peuvent être remplies. À l'heure actuelle Pékin est l'objet d'attaques de Pyongyang, qui poursuit sa stratégie apparemment dangereuse contre les voisins de la Corée du Sud et les États-Unis. Pékin ne peut pas risquer une guerre sur le seuil et pour cette raison, le principe directeur de sa politique étrangère, la non-ingérence dans ce cas ne peut pas être appliqué de manière absolue. Toutefois, le plan officiel, la Chine est en mouvement de façon limitée, si elle n'est pas maladroite, semant la panique parmi les puissances occidentales et par la figure sur la scène internationale, un géant aux pieds d'argile. Il est bien évident que cette tendance ne changera pas et que cela devrait se produire dans un temps très court. Pour Pékin, les alternatives sont peu nombreuses: en cas de guerre devra choisir de côté avec Pyongyang, mais la priorité pour la Chine, en second lieu seulement à celle des deux Corées, c'est que l'explosion du conflit ne se produise pas. Pour ce faire, à court terme, afin d'éviter toute provocation par la Corée du Nord, qui n'a pas l'intention d'aller effectivement à la guerre, mais mène une stratégie qui peut sortir de la main à tout moment. Ceci pourrait être réalisé avec des concessions à Pyongyang, mais après la rétorsion devrait commencer à éviter le chantage ultérieur. Il reste difficile de prédire les développements futurs et quels leviers pour permettre à la Chine de ramener Pyongyang à la raison, mais il ne serait pas surprenant que la puissante armée chinoise décide d'être déployés sur le terrain, mais contre son allié dangereux.

A China está cada vez mais ténue na frente da questão norte-coreana

China está sujeita a pressão diplomática de tantos países para usar sua influência sobre Pyongyang, como o seu único aliado. Foram Paris e Berlim, através de sua embaixada à China para exercer as demandas mais urgentes de uma intervenção direta por Pequim, precisamente por causa do papel que joga contra a Coreia do Norte. A China parece, no entanto, embaraçado em sua impotência, armas diplomáticas usados ​​por República Popular ainda não tiveram qualquer efeito e Pyongyang pior a cada dia a situação chegando muito perto do confronto com os vizinhos do sul. O último episódio, que proibiu a passagem através da fronteira norte-coreana, Seul trabalhadores diretos para a cidade industrial, localizada no território da Coreia do Norte, aumentou ainda mais a temperatura entre os dois estados. Seul declarou várias vezes nos dias antes que uma resposta militar pode chegar a qualquer momento contra qualquer provocação pela Coreia do Norte, e com relação aos acontecimentos recentes do Ministério da Defesa disse que estava pronto para qualquer opção possível para defender os direitos dos funcionários. Rússia, por sua vez, filtra muita preocupação para uma situação que pode se transformar em uma forma perigosa a uma distância relativamente curta das fronteiras do país. A reação chinesa ao bloqueio da fronteira norte-coreana foi surpresa e resultou, até agora, o pedido de realização de uma atitude moderada para ambas as partes e uma chamada pelo ministro Zhang Yesui, os embaixadores de os EUA, a Coreia do Norte e Coréia do Sul para expressar a sua preocupação com o desenvolvimento da história. Objetivamente, um pouco muito pouco, e potencial para a China, o que para as expectativas de toda a cena internacional. A sensação é de que Pequim está localizada totalmente despreparada para lidar com uma crise como essa nos últimos anos, a diplomacia chinesa mudou firmemente o princípio de não-interferência e tem desenvolvido relacionamentos que são relações puramente econômicas com outros estados, com base no intercâmbio comércio ou tecnologia. Ao contrário, elas nunca foram tratados de crise política ou militar, especialmente sob o disfarce de um terceiro país, essencialmente no papel de mediador. Agora, apesar de ser o país que sabe melhor do que a Coreia do Norte, a China não pode encontrar a solução certa para parar a escalada que Pyongyang é praticamente a imponente. Certamente no alocado entre os dois países foram ativados todos os contatos possíveis, mas o fato de que a Coreia do Norte nunca mencionou a China oficialmente, isso poderia significar, na linguagem diplomática, que os pedidos de chegar a Pequim, no momento estes não são eles podem ser cumpridas. Agora Pequim está sob ataque de Pyongyang, que continua a sua estratégia aparentemente perigosa contra vizinhos Coreia do Sul e os Estados Unidos. Pequim não pode correr o risco de uma guerra na soleira da porta e, por essa razão, o princípio orientador da sua política externa, a não-interferência, neste caso, não pode ser aplicado de maneira absoluta. No entanto, o plano oficial, a China está se movendo em uma forma limitada, se não estranho, criando pânico entre as potências ocidentais e pela figura no cenário internacional, um gigante com pés de barro. É bastante claro que essa tendência não vai mudar e que isso deve acontecer em um tempo muito curto. Para Pequim, as alternativas não são muitas: em caso de guerra terá de escolher se a lado com Pyongyang, mas a prioridade para a China, perdendo apenas para o de as duas Coréias, é que a explosão do conflito não aconteça. Para fazer isso, no curto prazo, para evitar qualquer provocação pela Coreia do Norte, que não tem a intenção de realmente ir para a guerra, mas está realizando uma estratégia que pode sair do controle a qualquer momento. Isto poderia ser conseguido com as concessões para Pyongyang, mas após a retaliação deve começar a evitar chantagem adicional. Ainda é difícil prever a evolução futura e quais alavancas para permitir que a China para trazer Pyongyang a razão, mas não seria surpreendente se o poderoso exército chinês decide ser implantado no campo, mas contra o seu aliado perigoso.