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venerdì 5 dicembre 2014

Putin punta sul nazionalismo contro la crisi economica

Criticato in patria per gli effetti delle sanzioni, Putin ha tenuto il suo discorso annuale al parlamento, accusando l’occidente di effettuare una politica di contenimento della Russia e di attuare una tattica di disgregazione della paese paragonabile a quella effettuata in Jugoslavia. Con queste affermazioni il presidente russo cerca di centrare due obiettivi: uno interno ed uno esterno. Su quest’ultimo il paragone con la Jugoslavia cerca di stimolare le simpatie che la Serbia riserva alla Russia per provocare un ennesimo fastidio all’Unione Europea, al cui ingresso Belgrado si è candidata. Per Mosca sarebbe un successo rallentare, se non addirittura interrompere, il processo di inclusione della Serbia voluto fortemente da Berlino. Creare un’area di forte contrarietà all’Europa in un paese così centrale deve essere diventata una strategia su cui Putin punta molto, anche grazie ai favori che riscuote nel paese slavo, dove molti settori della società si sentono più affini alla Russia che a Bruxelles e dove si può sfruttare ancora il rancore per l’intervento dell’Alleanza Atlantica durante la guerra di dissoluzione della Jugoslavia. Sul fronte interno Putin deve convincere i suoi concittadini, che l’occidente sta applicando uno schema simile a quello che ha favorito la dissoluzione jugoslava, falsificando impunemente i dati storici. Il presidente russo parte dell’assunto che non solo l’Ucraina e  la Crimea facessero parte integrante del territorio russo, non riconoscendo implicitamente la sovranità di Kiev, ma che anche altri territori ex sovietici siano di competenza di Mosca. Putin punta sull’orgoglio nazionale ferito, un sentimento sul quale i russi sono molto sensibili e che gli ha permesso, in concorso con altri, di ottenere i ripetuti successi politici.  Tuttavia gli effetti delle sanzioni hanno provocato un sensibile peggioramento dell’economia del paese, afflitta dall’inflazione e dalla diminuzione del potere di acquisto derivante anche dalla discesa del prezzo del petrolio. Le previsioni economiche di Mosca devono quindi subire un ulteriore ribasso e la concomitanza, peraltro inattesa, tra sanzioni e diminuzione del greggio , rischiano di creare forti tensioni sociali, che i sentimenti nazionalisti potrebbero non scongiurare. Putin ha allertato l’istituto di credito centrale ad attuare una strenua difesa del rublo, che determinerà un intervento massiccio sul mercato con una azione tesa a rinforzare il nucleo produttivo del paese, differenziandolo dal settore primario. Per anni la Russia ha formato la sua ricchezza con le materie energetiche, ma non ha creato una struttura industriale tale da supportare un paese così esteso. Sfruttare le materie prime era il mezzo più sicuro e veloce per produrre una liquidità che, però, non è stata investita nelle strutture interne, ma piuttosto in avventure finanziarie all’estero. Questa modalità è stata valida fin quando non si sono verificati scontri con i pesi dove questi capitali erano esportati. L’embargo ha privato così il paese dei guadagni provenienti dagli investimenti esteri e lo ha lasciato impreparato a gestire la crisi con una propria struttura industriale capace di assorbire gli effetti delle sanzioni. In questo campo Putin è stato tutt’altro che lungimirante e la misura studiata per favorire il rientro dei capitali senza alcuna penalizzazione rappresenta l’implicita ammissione di colpa dell’assenza di un progetto economico che sapesse andare oltre lo sfruttamento delle materie prime. Attualmente la Russia si presenta come nazione colpita nell’unico settore trainante e quindi, non avendo differenziato la propria capacità produttiva, in uno stato di crisi, che anche l’eventuale allentamento delle sanzioni, potrebbe solo attenuare. Questo fattore contribuisce a non variare la politica estera di Putin nei confronti dell’Ucraina e quindi la tensione con l’occidente resta elevata, da ciò discende l’uso strumentale della colpevolizzazione dell’ovest del mondo nei confronti dell’opinione pubblica interna. La commistione presente tra cattiva gestione economica ed errori internazionali obbligherà Putin a mantenere la propria linea di condotta, che in caso di esasperazione della situazione rischia di essere accentuata, con evidenti ricadute sulla stabilità mondiale, in una fase dove le nazioni più importanti dovrebbero trovare un minimo comune denominatore capace di aggregarle per risolvere i conflitti emergenti sempre più in grado di trasformarsi in questioni globali.

Putin tip on nationalism against the economic crisis

Criticized at home for the effects of the sanctions, Putin held his annual address to parliament, accusing the West to carry out a policy of containment of Russia and to implement a tactic of disintegration of the country comparable to that carried out in Yugoslavia. With these statements the Russian president seeks to achieve two aims: one internal and one external. On the latter comparison with Yugoslavia seeks to stimulate the sympathies that Serbia reserves to Russia to provoke yet another annoyance to the European Union, the entrance to which Belgrade is bidding. Moscow would be a success slow down, if not stop, the process of inclusion of Serbia strongly desired by Berlin. Create an area of strong opposition to Europe in a country so central to be become a strategy on which Putin is focusing, thanks to the favors that collects in the Slavic country, where many sectors of society feel more akin to Russia that in Brussels and where you can still take advantage of the resentment for the intervention of NATO during the war of the dissolution of Yugoslavia. Domestically Putin must convince his fellow citizens, that the West is applying a scheme similar to the one which favored the dissolution of Yugoslavia, with impunity falsifying the historical data. Russian President part of the assumption that not only Ukraine and Crimea were an integral part of Russian territory, not implicitly recognizing the sovereignty of Kiev, but that other former Soviet territories are the responsibility of Moscow. Putin aims wounded national pride, a sense in which the Russians are very sensitive and that allowed him, in competition with others, to get the repeated political successes. However, the effects of the sanctions have caused a significant deterioration in the economy of the country, plagued by inflation and a decline in purchasing power caused also by the descent of the oil price. Economic forecasts of Moscow must then undergo a further downward and concurrently, however unexpected, including sanctions and decline in crude oil, are likely to create social tension, that nationalist sentiments could not avert. Putin has alerted the central bank to implement a strong defense of the ruble, which will result in a massive intervention in the market with an activity aimed at strengthening the productive core of the country, differentiating it from the primary sector. For years, Russia has formed its wealth with energy materials, but did not create an industrial structure that supports such a large country. Exploit the raw materials was the safest and fastest way to produce a liquid which, however, has not been invested in the internal structures, but rather in financial adventures abroad. This mode is valid as long as there were no clashes with weights where these funds were exported. The embargo has deprived the country so the gains from foreign investment and left him unprepared to handle the crisis with its own industrial structure capable of absorbing the effects of the sanctions. In this field, Putin has been far-sighted and the measure designed to encourage the return of capital without any penalty is the implicit admission of guilt of the absence of an economic project who could go beyond the exploitation of raw materials. Currently Russia is presented as a nation hit in the only leading sector and then, having diversified its production capacity, in a state of crisis, that any easing of sanctions, could only mitigate. This factor does not change the foreign policy of Putin on Ukraine and then the tension with the West remains high, this follows from the instrumental use of the guilt of the west of the world against domestic public opinion. The mix between the present economic mismanagement and errors International compel Putin to maintain its course of action, which in the case of aggravation of the situation is likely to be accentuated, with obvious repercussions on the stability of the world, at a stage where the most important nations should find a lowest common denominator that can aggregate them to resolve conflicts emerging more and more able to become global issues.

Putin punta en el nacionalismo contra la crisis económica

Criticado en su casa por los efectos de las sanciones, Putin celebró su discurso anual ante el parlamento, acusando a Occidente de llevar a cabo una política de contención de Rusia y de aplicar una táctica de desintegración del país comparable a la llevada a cabo en Yugoslavia. Con estas declaraciones el presidente ruso busca lograr dos objetivos: uno interno y otro externo. En la última comparación con Yugoslavia busca estimular las simpatías que Serbia reservas a Rusia para provocar otra molestia a la Unión Europea, la entrada a la que Belgrado está pujando. Moscú sería un éxito más lento, si no detener, el proceso de inclusión de Serbia fuertemente deseado por Berlín. Crear una zona de fuerte oposición a Europa en un país tan central para ser convertido en una estrategia en la que Putin se está centrando, gracias a los favores que se acumula en el país eslavo, donde muchos sectores de la sociedad se siente más afín a Rusia que en Bruselas y donde todavía se puede aprovechar el resentimiento por la intervención de la OTAN durante la guerra de la disolución de Yugoslavia. En el plano interno Putin debe convencer a sus conciudadanos, que Occidente está aplicando un esquema similar a la que favoreció la disolución de Yugoslavia, con impunidad falsificación de los datos históricos. El presidente ruso, parte del supuesto de que no sólo Ucrania y Crimea eran parte integrante del territorio ruso, no reconociendo implícitamente la soberanía de Kiev, pero que otros antiguos territorios soviéticos son responsabilidad de Moscú. Putin objetivos herido orgullo nacional, un sentido en el que los rusos son muy sensibles y que le permitió, en competencia con los demás, para conseguir los éxitos políticos repetidas. Sin embargo, los efectos de las sanciones han causado un deterioro significativo en la economía del país, asolado por la inflación y una disminución del poder adquisitivo causada también por el descenso del precio del petróleo. Las previsiones económicas de Moscú deben entonces someterse a una más hacia abajo y al mismo tiempo, sin embargo inesperado, incluyendo sanciones y caída en el petróleo crudo, es probable que crear tensión social, que los sentimientos nacionalistas no podían evitar. Putin ha alertado que el banco central para poner en práctica una fuerte defensa del rublo, lo que resultará en una intervención masiva en el mercado con una actividad dirigida a fortalecer el núcleo productivo del país, diferenciándolo del sector primario. Durante años, Rusia ha formado su riqueza con materiales de energía, pero no crear una estructura industrial que soporta un país tan grande. Explotar las materias primas era la forma más segura y rápida de producir un líquido que, sin embargo, no ha sido invertido en las estructuras internas, sino en aventuras financieras en el exterior. Este modo es válido mientras no hubo enfrentamientos con pesas donde se exportaron estos fondos. El embargo ha privado del país por lo que los beneficios de la inversión extranjera y lo dejó preparado para manejar la crisis con su propia estructura industrial capaz de absorber los efectos de las sanciones. En este campo, Putin ha sido previsor y la medida destinada a fomentar el retorno de capital sin ninguna penalización es el reconocimiento implícito de la culpa de la falta de un proyecto económico que podría ir más allá de la explotación de las materias primas. Actualmente Rusia se presenta como una nación golpeada en el único sector líder y luego, después de haber diversificado su capacidad de producción, en un estado de crisis, que cualquier flexibilización de las sanciones, sólo podría mitigar. Este factor no cambia la política exterior de Putin en Ucrania y entonces la tensión con Occidente sigue siendo alta, esto se desprende de la utilización instrumental de la culpabilidad del oeste del mundo contra la opinión pública nacional. La mezcla entre el presente la mala gestión económica y los errores Internacional obligar Putin para mantener su curso de acción, que en el caso de agravación de la situación es probable que se acentúe, con evidentes repercusiones en la estabilidad del mundo, en una etapa en los países más importantes deben encontrar un mínimo denominador común que puede agregar a resolver conflictos emergentes cada vez más capaz de convertirse en problemas globales.

Putin Spitze auf Nationalismus gegen die Wirtschaftskrise

Zu Hause für die Auswirkungen der Sanktionen kritisiert, statt Putin seine jährliche Ansprache an das Parlament, beschuldigte den Westen auf, eine Politik der Eindämmung Russlands und um eine Taktik der Zerfall des Landes vergleichbar mit der in Jugoslawien durchzuführen . Mit diesen Aussagen der russische Präsident versucht, zwei Ziele zu erreichen: eine interne und eine externe. Auf letztere gegenüber Jugoslawien soll die Sympathien, die Serbien Reserven nach Russland, ein weiteres Ärgernis für die Europäische Union zu provozieren zu stimulieren, der Eingang zu dem Belgrad bewirbt. Moskau wäre ein Erfolg zu verlangsamen, wenn nicht aufhören, den Prozess der Integration Serbiens stark von Berlin gewünscht. Erstelle eine Fläche von starken Widerstand gegen Europa in einem Land so zentral für eine Strategie, auf dem Putin konzentriert, dank der Gunst, die in der slawischen Land, wo viele Bereiche der Gesellschaft fühlen eher an Russland sammelt sich, dass in Brüssel und wo man noch den Vorteil des Ressentiments für die Intervention der NATO übernehmen während des Krieges der Auflösung Jugoslawiens. Im Inland Putin muss seine Mitbürger davon zu überzeugen, dass der Westen über ein Schema ähnlich dem, der die Auflösung Jugoslawiens begünstigt, ungestraft Verfälschung der historischen Daten. Der russische Präsident Teil davon aus, dass nicht nur die Ukraine und der Krim waren integraler Bestandteil des russischen Territoriums, nicht implizit die Anerkennung der Souveränität von Kiew, sondern dass andere ehemalige Sowjetgebiete liegen in der Verantwortung von Moskau. Putin Ziele verwundet Nationalstolz, ein Gefühl, in dem die Russen sind sehr empfindlich und dass ihm erlaubt, im Wettbewerb mit anderen, um die wiederholten politischen Erfolge zu bekommen. Allerdings haben sich die Auswirkungen der Sanktionen eine erhebliche Verschlechterung der Wirtschaft des Landes verursacht, durch die Inflation geplagt und ein Rückgang der Kaufkraft verursacht auch durch die Herabkunft des Ölpreises. Die Wirtschaftsprognosen von Moskau muss dann einer weiteren Abwärts und gleichzeitig wurde jedoch unerwartet, einschließlich Sanktionen sowie ein Rückgang der Rohöl, dürften die sozialen Spannungen zu erzeugen, dass nationalistische Gefühle nicht abwenden konnte. Putin hat die Notenbank alarmiert, um eine starke Verteidigung des Rubels, die in einem massiven Eingriff in den Markt mit einer Aktivität zur Stärkung der produktiven Kern des Landes, die sie aus der Primärsektors führt zu implementieren. Seit Jahren hat Russland seinen Reichtum mit Energie Materialien gebildet, aber eine industrielle Struktur, die ein so großes Land unterstützt nicht erstellen. Nutzen Sie die Rohstoffe war die sicherste und schnellste Weg, um eine, die jedoch noch nicht in die internen Strukturen investiert Flüssigkeit zu erzeugen, sondern vielmehr in finanziellen Abenteuer im Ausland. Dieser Modus ist gültig, solange es keine Zusammenstöße mit Gewichten, wo wurden diese Mittel exportiert. Das Embargo hat das Land beraubt, so dass die Gewinne aus ausländischen Investitionen und ließ ihn nicht vorbereitet, um die Krise mit einer eigenen industriellen Struktur absorbieren die Auswirkungen der Sanktionen zu behandeln. In diesem Bereich hat Putin weitsichtig gewesen, und die Maßnahme, durch die die Kapitalrückzahlung ohne eine Vertragsstrafe zu fördern, ist die implizite Eingeständnis der Schuld für das Fehlen einer wirtschaftlichen Projekt, die über die Ausbeutung der Rohstoffe gehen könnte. Derzeit Russland wird so dargestellt, als eine Nation, in der nur führenden Sektor getroffen und dann, nachdem diversifiziert seine Produktionskapazität, in einem Zustand der Krise, dass jede Lockerung der Sanktionen, konnte nur zu mildern. Dieser Faktor ist die Außenpolitik der Ukraine Putin nicht ändern und dann die Spannung mit dem Westen nach wie vor hoch, dies folgt aus der Instrumentalisierung von der Schuld des Westens der Welt gegen die öffentliche Meinung. Die Mischung zwischen der vorliegenden Misswirtschaft und Fehler Internationale zwingen Putin seine Handlungsweise, die im Falle der Verschärfung der Situation wird wahrscheinlich hervorgehoben werden, mit offensichtlichen Auswirkungen auf die Stabilität der Welt, in einem Stadium zu halten, wo die wichtigsten Nationen sollte ein zu finden kleinsten gemeinsamen Nenner, die sie aggregieren kann zu Konflikten Schwellen mehr und mehr in der Lage, globale Probleme zu lösen.

Poutine pointe sur le nationalisme contre la crise économique

Critiqué à la maison pour les effets des sanctions, Poutine a tenu son discours annuel au Parlement, accusant l'Occident de mener une politique d'endiguement de la Russie et de mettre en œuvre une tactique de la désintégration du pays comparable à celui effectué en Yougoslavie. Avec ces déclarations, le président russe cherche à atteindre deux objectifs: l'un interne et l'autre externe. Sur la dernière comparaison avec la Yougoslavie cherche à stimuler les sympathies que les réserves Serbie vers la Russie pour provoquer encore un autre désagrément à l'Union européenne, dont l'entrée de Belgrade est candidat. Moscou serait un succès ralentir, sinon arrêter, le processus d'intégration de la Serbie vivement souhaitée par Berlin. Créer une zone de forte opposition à l'Europe dans un pays si centrale à devenir une stratégie sur laquelle Poutine se concentre, grâce aux faveurs qui recueille dans le pays slave, où de nombreux secteurs de la société se sentent plus proche de la Russie, qui à Bruxelles et où vous pouvez encore profiter du ressentiment à l'intervention de l'OTAN pendant la guerre de la dissolution de la Yougoslavie. À l'échelle nationale Poutine doit convaincre ses concitoyens, que l'Occident application d'un schéma similaire à celui qui a favorisé la dissolution de la Yougoslavie, en toute impunité falsification des données historiques. Le président russe partie de l'hypothèse que non seulement l'Ukraine et la Crimée faisaient partie intégrante du territoire russe, pas implicitement reconnaître la souveraineté de Kiev, mais que d'autres anciens territoires soviétiques sont de la responsabilité de Moscou. Poutine vise blessé la fierté nationale, un sens dans lequel les Russes sont très sensibles et qui lui a permis, en concurrence avec d'autres, pour obtenir les succès politiques répétées. Cependant, les effets des sanctions ont causé une détérioration significative de l'économie du pays, en proie à l'inflation et une baisse du pouvoir d'achat causée aussi par la descente du prix du pétrole. Les prévisions économiques de Moscou doivent alors subir une nouvelle baisse et en même temps, mais inattendu, y compris des sanctions et baisse dans le pétrole brut, sont susceptibles de créer des tensions sociales, que les sentiments nationalistes ne pouvaient pas éviter. Poutine a alerté la banque centrale à mettre en œuvre une solide défense du rouble, ce qui se traduira par une intervention massive sur le marché avec une activité visant à renforcer la base productive du pays, le différenciant du secteur primaire. Pendant des années, la Russie a formé sa richesse avec des matériaux énergétiques, mais n'a pas de créer une structure industrielle qui prend en charge un tel grand pays. Exploiter les matières premières a été le moyen le plus sûr et le plus rapide pour produire un liquide qui, cependant, n'a pas été investi dans les structures internes, mais plutôt dans des aventures financières à l'étranger. Ce mode est valide tant qu'il n'y a pas eu d'affrontements avec des poids ces fonds ont été exportées. L'embargo a privé le pays de sorte que les gains provenant de l'investissement étranger et le laissa pas préparés à gérer la crise avec sa propre structure industrielle capable d'absorber les effets des sanctions. Dans ce domaine, Poutine a été clairvoyante et la mesure visant à encourager le retour des capitaux sans pénalité est l'aveu implicite de culpabilité de l'absence d'un projet économique qui pourraient aller au-delà de l'exploitation des matières premières. Actuellement la Russie est présentée comme une nation frappé dans le seul secteur de pointe, puis, après avoir diversifié sa capacité de production, dans un état de crise, que tout assouplissement des sanctions, ne pouvait atténuer. Ce facteur ne change pas la politique étrangère de Poutine sur l'Ukraine et la tension avec l'Occident reste élevé, cela découle de l'utilisation instrumentale de la culpabilité de l'ouest du monde contre l'opinion publique nationale. Le mélange entre la mauvaise gestion et les erreurs économique actuelle internationale contraindre Poutine à maintenir son plan d'action, qui, dans le cas d'aggravation de la situation est susceptible d'être accentué, avec des répercussions évidentes sur la stabilité du monde, à un stade où les nations les plus importantes devraient trouver un plus petit dénominateur commun qui peut les agréger pour résoudre les conflits émergents de plus en plus en mesure de devenir des enjeux mondiaux.

Putin ponta no nacionalismo contra a crise econômica

Criticado em casa para os efeitos das sanções, Putin realizou seu discurso anual ao Parlamento, acusando o Ocidente de realizar uma política de contenção da Rússia e para implementar uma tática de desintegração do país comparável à realizada na Iugoslávia. Com estas declarações, o presidente russo procura atingir dois objetivos: um interno e outro externo. Quanto a este último comparação com a Jugoslávia procura estimular as simpatias que as reservas da Sérvia para a Rússia para provocar mais um incómodo para a União Europeia, a entrada para que Belgrado está em licitação. Moscou seria um sucesso desacelerar, se não parar, o processo de inclusão da Sérvia fortemente desejada por Berlim. Criar uma área de forte oposição à Europa em um país tão central para ser tornar uma estratégia em que Putin está se concentrando, graças aos favores que se acumula no país eslavo, onde muitos setores da sociedade se sentir mais parecido com a Rússia que, em Bruxelas e onde você ainda pode aproveitar o ressentimento para a intervenção da NATO durante a guerra da dissolução da Jugoslávia. Internamente Putin deve convencer seus concidadãos, que o Ocidente está a aplicar um esquema semelhante ao que favoreceu a dissolução da Jugoslávia, com a impunidade falsificação dos dados históricos. Presidente russo parte do pressuposto de que não só a Ucrânia e da Criméia eram parte integrante do território russo, não implicitamente reconhecendo a soberania de Kiev, mas que outros antigos territórios soviéticos são de responsabilidade de Moscou. Putin visa feridos orgulho nacional, um sentido em que os russos são muito sensíveis e que lhe permitiu, em concorrência com os outros, para obter os êxitos políticos repetidas. No entanto, os efeitos das sanções causaram uma deterioração significativa na economia do país, assolado pela inflação e um declínio no poder de compra causada também pela descida do preço do petróleo. As previsões económicas de Moscou deve ainda sofrem um descendente e ao mesmo tempo, no entanto inesperado, incluindo sanções e declínio no petróleo bruto, são susceptíveis de criar tensões sociais, que sentimentos nacionalistas não poderia evitar. Putin alertou o banco central para implementar uma forte defesa do rublo, que irá resultar em uma intervenção massiva no mercado, com uma atividade que visa reforçar o núcleo produtivo do país, diferenciando-o do setor primário. Durante anos, a Rússia tem formado sua riqueza com materiais de energia, mas não criou uma estrutura industrial que suporta um país tão grande. Explorar as matérias-primas era o caminho mais seguro e rápido para produzir um líquido que, no entanto, não tem sido investido nas estruturas internas, mas sim em aventuras financeiras no exterior. Este modo é válida enquanto não houve confrontos com pesos onde esses recursos foram exportados. O embargo privou o país para os ganhos do investimento estrangeiro e deixou despreparados para lidar com a crise com sua própria estrutura industrial capaz de absorver os efeitos das sanções. Neste campo, Putin tem sido previdente e que a medida visa incentivar o retorno de capital, sem qualquer penalidade é a admissão implícita de culpa da ausência de um projeto econômico que poderia ir além da exploração de matérias-primas. Atualmente a Rússia é apresentado como uma nação bateu no único setor líder e, em seguida, depois de ter diversificado a sua capacidade de produção, em um estado de crise, que qualquer flexibilização das sanções, só poderia mitigar. Este fator não altera a política externa de Putin sobre a Ucrânia e, em seguida, a tensão com o Ocidente continua a ser elevada, esta situação decorre do uso instrumental da culpa do oeste do mundo contra a opinião pública interna. O mix entre o presente má gestão económica e erros Internacional obrigar Putin para manter a sua linha de ação, o que, no caso de agravamento da situação é susceptível de ser acentuadas, com óbvias repercussões sobre a estabilidade do mundo, numa fase em que as nações mais importantes devem encontrar uma menor denominador comum que pode agregá-los para resolver conflitos emergentes mais e mais capaz de se tornar questões globais.

Путин наконечник на национализме против экономического кризиса

Критике дома за последствия санкций, Путин провел своем ежегодном обращении к парламенту, обвиняя Запад проводить политику сдерживания России и реализовать тактику распада страны, сравнимую с проводиться в Югославии. С этими заявлениями президент России стремится к достижению двух целей: один внутренний и один внешний. На последних сравнение с Югославией стремится стимулировать симпатии, что Сербия запасы в Россию, чтобы спровоцировать еще один раздражение в Европейский Союз, вход в который Белград цену. Москва будет успех замедлить, если не остановить, процесс включения Сербии сильно желаемого Берлина. Создать зону сильной оппозиции в Европу в стране, столь центральной быть стать стратегией, на которой Путин фокусировки, благодаря милости, который собирает в славянском стране, где многие секторы общества чувствовать себя более сродни России, что в Брюсселе и где еще можно воспользоваться обиды для вмешательства НАТО во время войны распада Югославии. Внутри Путин должен убедить своих сограждан, что Запад применяет схему, подобную той, которая благоприятствовала распада Югославии, безнаказанно фальсифицировать исторические данные. Президент России часть предположении, что не только Украина и Крым были неотъемлемой частью российской территории, не косвенно признается суверенитет Киеве, но что другие бывшие советские территории являются обязанностью Москве. Путин целей ранен национальную гордость, чувство, в котором русские очень чувствительны, что позволило ему, в конкуренции с другими, чтобы получить повторные политических успехов. Тем не менее, последствия санкций привели к значительному ухудшению в экономике страны, страдает от инфляции и снижение покупательной способности обусловлен также спуска цен на нефть. Экономические прогнозы Москвы должен будет пройти далее вниз и одновременно, однако неожиданно, в том числе санкций и снижения цен на нефть, скорее всего, создают социальную напряженность, что националистические настроения не могли предотвратить. Путин предупредил, что центральный банк для реализации сильную защиту рубля, что приведет к массовому интервенций на рынке с деятельностью, направленной на укрепление производственного ядра страны, дифференцируя его от сырьевого сектора. В течение многих лет, Россия сформировала свое богатство с энергетическими материалами, но не создать производственную структуру, которая поддерживает такую большую страну. Эксплуатировать сырье было безопасным и быстрым способом получения жидкость, которая, однако, не были инвестированы во внутренние структуры, а в финансовых авантюр за рубежом. Этот режим действует до тех пор, как не было никаких столкновений с весами, где были экспортированы эти средства.Эмбарго лишила страну, чтобы выгоды от иностранных инвестиций и оставил его не в состоянии справиться с кризисом с его собственной производственной структуры, способной абсорбировать последствия санкций. В этой области, Путин был дальновидным и мера, призванная способствовать возвращению капитала без каких-либо штрафных санкций неявное признание вины из-за отсутствия экономического проекта, который мог бы выйти за рамки эксплуатации сырья. В настоящее время Россия представлена как нация попала в только один лидер сектора, а затем, имеющая диверсифицированную производственную мощность в состоянии кризиса, что любая ослабление санкций, может лишь смягчить. Этот фактор не влияет на внешнюю политику Путина на Украине, а затем напряженность в отношениях с Западом остается высоким, это следует из инструментального использования в виновности западу от мира против внутреннего общественного мнения.Сочетание между нынешней экономической бесхозяйственности и ошибок Международный заставить Путина вести свой курс действий, который в случае обострения ситуации, вероятно, будет акцентирована, с очевидными последствиями для стабильности в мире, на стадии, когда наиболее важные страны должны найти наименьший общий знаменатель, который может объединять их для решения конфликтов, возникающих больше и больше возможностей, чтобы стать глобальным вопросам.