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venerdì 5 dicembre 2014

低賃金の伸びは経済停滞を促進

国際労働研究の結果は、低いまたはそれら製品マーケティング最高速度を集中先進国中にまったくない賃金の伸びを強調表示します。この要因は密接な現象成長しているデフレとリンクされている消費の減少につながっているデフレは経済団体がインフレを予約するのと同じ懸念ように見えるないかもしれない病気の経済成長はほとんどの先進国では大きな減速の主な理由の一つですデフレ基本成分は、ほとんどの先進国苦しめるだけの賃金停滞であるたとえば、スペインギリシャアイルランドイタリア、日本、英国、平均賃金のような国に関連して、2007年に記録されたものよりも低いこの図は、かなり2013年エリアに2012年には0.1%増加と0.2%を記録した多くの先進国への相対常に幅広いレベルでの平均賃金上昇値に影響しますが、ユーロは強く、この現象であり、商業的に世界経済全体に大きく影響を最も重要なものの一つであるもの世界経済への影響に影響されます。同じレベルの前に6年は3%であった賃金の伸びの全体図は2%程度である世界的には、状況は一様にはほど遠いと大きな格差の状況を記録し、アジア中国、東欧諸国からの一般的に駆動する記録された東欧と中央アジア6%増加移転星は労働力のコストが大きな成長を与えられている欧州の国々からの生産は5.8%3.8%、中東の給与の上昇となりましたアフリカが0.9%緩やかな増加を記録しながらラテンアメリカではより0.8%よりここまでが、地球の成長の他の領域で最大の増加は非常に低い値を示している。この理由は説明して少なくとも部分的にはゆっくりにもかかわらずとしてではなく:成長は偉大なスキルを必要としないことが多いプロセスで使用される安価な労働提供の開発にこのためこれらの国だった先進国での賃金とのコンバージェンスを増加賃金の比率が後者を支持して一つにあるまた、これらのの労働者は、これらの保護を減らすことを目的としたルールのますます頻繁にアプリケーションを登録している場合でもより大きな法的保護労働組合をお楽しみください。賃金の伸びのこの減少主な原因の一つはますます増加し、賃金の分布は労働生産性との間に成長しているの差です給与から差し引かれる資本に割り当てられたクォータを支持する重要な不一致はどのようなレジスタですほとんどの先進では非常に存在するこのシナリオは自由主義リターン遺産はグリップこと収入と無差別人件費を下げること、フォーカスとは異なり課税を増やすことで給与所得罰する法律で愛用されている西洋民主主義これらの措置は、投資資本株式は労働力のコストがばかげている場所異なる国では賃金減算して、より成熟した経済において雇用出血を生産できるようにひねくれたロジックをトリガするその結果、これらのように、国内市場である罰せられるようにということで円を閉じて消費を防止し、可処分所得の収縮がデフレを生成しますあなたが社会的公正根拠を検討する必要がない場合は課税、より高いでサポートされている雇用の延長を支持するように設計された法律研究とアプリケーションに基づいてより大きな経済的平等を促進するための施策を研究するための経済的な理由として考慮されるべきである減税によって助けネット賃金この方法だけでは私たちも、国庫は明らかに利益になる、そこから明らか経済的不平等によって汚染されることなく、より調和のとれた経済成長を達成することができます

نمو الأجور المنخفضة يعزز الركود الاقتصادي

تسليط الضوء على نتائج دراسة العمل الدولية حتى لا نمو الأجور منخفضة أو في الاقتصادات المتقدمة، حيث تركز هذه أعلى نسبة من تسويق المنتجات. وقد أدى هذا العامل إلى انخفاض في الاستهلاك مرتبط ارتباطا وثيقا مع هذه الظاهرة، الانكماش المتزايد. الانكماش والنمو الاقتصادي المرض الذي قد لا يبدو أن نفس المخاوف من أن المنظمات الاقتصادية تحتفظ التضخم، هي واحدة من الأسباب الرئيسية للتباطؤ كبير في معظم الاقتصادات المتقدمة. عنصرا أساسيا من الانكماش هو مجرد ركود الأجور التي تعاني منها معظم الدول الصناعية. على سبيل المثال، فيما يتعلق دول مثل اسبانيا، اليونان، ايرلندا، ايطاليا، اليابان ومتوسط الأجور في المملكة المتحدة هي أقل من تلك المسجلة في عام 2007؛ هذا الرقم يؤثر بشكل كبير على قيم متوسط الزيادات في الأجور على مستوى أوسع، ولكن دائما بالنسبة إلى الاقتصادات الأكثر تقدما، والتي سجلت ارتفاعا بنسبة 0.1٪ في عام 2012 وبنسبة 0.2٪ في عام 2013. وتبلغ مساحة يتأثر اليورو بقوة من هذه الظاهرة والآثار على الاقتصاد العالمي بما هو واحد من أهم أثرت تجاريا كبيرا على الاقتصاد العالمي بشكل عام. الرقم الإجمالي من نمو الأجور حوالي 2٪، في حين كانت ست سنوات قبل نفس المستوى 3٪. وعلى الصعيد العالمي، فإن الوضع لا يزال بعيدا عن الزي الرسمي ويسجل التفاوت حالات كبيرة: آسيا، مدفوعا الصين وبشكل عام من بلدان شرق سجلت ارتفاعا بنسبة ، في أوروبا الشرقية وآسيا الوسطى، والنجوم لنقل وبلغ إنتاج القادمة من الدول الأوروبية حيث يتم إعطاء أكبر تكلفة العمالة نمو عند 5.8٪ وارتفاع الرواتب في الشرق الأوسط بنسبة 3.8٪. الآن أكبر الزيادات، ولكن في مناطق أخرى من النمو العالم تقدم القيم المنخفضة جدا: 0.8٪ أكثر من في أمريكا اللاتينية، في حين سجلت أفريقيا زيادة متواضعة قدرها 0.9٪. النمو كان، ولذلك، تلك البلدان في تطوير الذي قدم مثل هذا العمل رخيصة، وغالبا ما تستخدم في العمليات التي لا تتطلب مهارات كبيرة: يشرح هذا السبب، جزئيا على الأقل، وعلى الرغم من بطء ولكن زيادة التقارب مع الأجور في الاقتصادات المتقدمة، فإن نسبة من قيمة الأجور هي 3-1 لصالح الأخير. أيضا العاملين في هذه الاقتصادات تتمتع بحماية قانونية أكبر والنقابية، حتى لو كنت تسجيل التطبيق المتكرر على نحو متزايد من القواعد التي تهدف إلى الحد من هذه الحماية. واحدة من الأسباب الرئيسية لهذا الانخفاض في نمو الأجور هو الفرق المتزايد بين إنتاجية العمل، أكثر وأكثر، ورفعت توزيع الأجور؛ ما يسجل هو التناقض الكبير في صالح الحصص المخصصة للعاصمة، والتي تطرح من رواتبهم. واختار هذا السيناريو، الحاضر جدا في معظم الاقتصادات المتقدمة، من خلال القوانين التي تعاقب على دخل من العمل عن طريق زيادة الضرائب، على عكس الدخل والتي تركز على خفض تكاليف العمالة العشوائية، إرثا من عودة الليبرالية أن السيطرة الديمقراطيات الغربية. هذه التدابير تثير المنطق الملتوي التي تسمح أسهم رأس المال الاستثماري تطرح للأجور، في مختلف البلدان، حيث تكاليف العمالة أمر مثير للسخرية ثم تنتج النزيف من فرص العمل في الاقتصادات الأكثر نضجا. والنتيجة هي أن ليعاقب على الأسواق المحلية حتى هذه الاقتصادات، وانكماش الدخل المتاح الذي يمنع الاستهلاك، وإغلاق الدائرة، يولد الانكماش. إذا كنت لا ترغب في النظر في أسس العدالة الاجتماعية، وينبغي اعتبار أسباب اقتصادية لدراسة التدابير الرامية إلى تعزيز المساواة اقتصادية أكبر، على أساس الضرائب وعلى دراسة وتطبيق القوانين الموضوعة لصالح تمديد العمل بدعم من أعلى صافي الأجور، وساعد على خفض الضرائب. فقط بهذه الطريقة يمكننا تحقيق نمو اقتصادي أكثر انسجاما، دون أن يشوبه عدم المساواة الاقتصادية مضادة واضحة، والتي حتى خزائن الدولة ستستفيد بشكل واضح.

Putin punta sul nazionalismo contro la crisi economica

Criticato in patria per gli effetti delle sanzioni, Putin ha tenuto il suo discorso annuale al parlamento, accusando l’occidente di effettuare una politica di contenimento della Russia e di attuare una tattica di disgregazione della paese paragonabile a quella effettuata in Jugoslavia. Con queste affermazioni il presidente russo cerca di centrare due obiettivi: uno interno ed uno esterno. Su quest’ultimo il paragone con la Jugoslavia cerca di stimolare le simpatie che la Serbia riserva alla Russia per provocare un ennesimo fastidio all’Unione Europea, al cui ingresso Belgrado si è candidata. Per Mosca sarebbe un successo rallentare, se non addirittura interrompere, il processo di inclusione della Serbia voluto fortemente da Berlino. Creare un’area di forte contrarietà all’Europa in un paese così centrale deve essere diventata una strategia su cui Putin punta molto, anche grazie ai favori che riscuote nel paese slavo, dove molti settori della società si sentono più affini alla Russia che a Bruxelles e dove si può sfruttare ancora il rancore per l’intervento dell’Alleanza Atlantica durante la guerra di dissoluzione della Jugoslavia. Sul fronte interno Putin deve convincere i suoi concittadini, che l’occidente sta applicando uno schema simile a quello che ha favorito la dissoluzione jugoslava, falsificando impunemente i dati storici. Il presidente russo parte dell’assunto che non solo l’Ucraina e  la Crimea facessero parte integrante del territorio russo, non riconoscendo implicitamente la sovranità di Kiev, ma che anche altri territori ex sovietici siano di competenza di Mosca. Putin punta sull’orgoglio nazionale ferito, un sentimento sul quale i russi sono molto sensibili e che gli ha permesso, in concorso con altri, di ottenere i ripetuti successi politici.  Tuttavia gli effetti delle sanzioni hanno provocato un sensibile peggioramento dell’economia del paese, afflitta dall’inflazione e dalla diminuzione del potere di acquisto derivante anche dalla discesa del prezzo del petrolio. Le previsioni economiche di Mosca devono quindi subire un ulteriore ribasso e la concomitanza, peraltro inattesa, tra sanzioni e diminuzione del greggio , rischiano di creare forti tensioni sociali, che i sentimenti nazionalisti potrebbero non scongiurare. Putin ha allertato l’istituto di credito centrale ad attuare una strenua difesa del rublo, che determinerà un intervento massiccio sul mercato con una azione tesa a rinforzare il nucleo produttivo del paese, differenziandolo dal settore primario. Per anni la Russia ha formato la sua ricchezza con le materie energetiche, ma non ha creato una struttura industriale tale da supportare un paese così esteso. Sfruttare le materie prime era il mezzo più sicuro e veloce per produrre una liquidità che, però, non è stata investita nelle strutture interne, ma piuttosto in avventure finanziarie all’estero. Questa modalità è stata valida fin quando non si sono verificati scontri con i pesi dove questi capitali erano esportati. L’embargo ha privato così il paese dei guadagni provenienti dagli investimenti esteri e lo ha lasciato impreparato a gestire la crisi con una propria struttura industriale capace di assorbire gli effetti delle sanzioni. In questo campo Putin è stato tutt’altro che lungimirante e la misura studiata per favorire il rientro dei capitali senza alcuna penalizzazione rappresenta l’implicita ammissione di colpa dell’assenza di un progetto economico che sapesse andare oltre lo sfruttamento delle materie prime. Attualmente la Russia si presenta come nazione colpita nell’unico settore trainante e quindi, non avendo differenziato la propria capacità produttiva, in uno stato di crisi, che anche l’eventuale allentamento delle sanzioni, potrebbe solo attenuare. Questo fattore contribuisce a non variare la politica estera di Putin nei confronti dell’Ucraina e quindi la tensione con l’occidente resta elevata, da ciò discende l’uso strumentale della colpevolizzazione dell’ovest del mondo nei confronti dell’opinione pubblica interna. La commistione presente tra cattiva gestione economica ed errori internazionali obbligherà Putin a mantenere la propria linea di condotta, che in caso di esasperazione della situazione rischia di essere accentuata, con evidenti ricadute sulla stabilità mondiale, in una fase dove le nazioni più importanti dovrebbero trovare un minimo comune denominatore capace di aggregarle per risolvere i conflitti emergenti sempre più in grado di trasformarsi in questioni globali.

Putin tip on nationalism against the economic crisis

Criticized at home for the effects of the sanctions, Putin held his annual address to parliament, accusing the West to carry out a policy of containment of Russia and to implement a tactic of disintegration of the country comparable to that carried out in Yugoslavia. With these statements the Russian president seeks to achieve two aims: one internal and one external. On the latter comparison with Yugoslavia seeks to stimulate the sympathies that Serbia reserves to Russia to provoke yet another annoyance to the European Union, the entrance to which Belgrade is bidding. Moscow would be a success slow down, if not stop, the process of inclusion of Serbia strongly desired by Berlin. Create an area of strong opposition to Europe in a country so central to be become a strategy on which Putin is focusing, thanks to the favors that collects in the Slavic country, where many sectors of society feel more akin to Russia that in Brussels and where you can still take advantage of the resentment for the intervention of NATO during the war of the dissolution of Yugoslavia. Domestically Putin must convince his fellow citizens, that the West is applying a scheme similar to the one which favored the dissolution of Yugoslavia, with impunity falsifying the historical data. Russian President part of the assumption that not only Ukraine and Crimea were an integral part of Russian territory, not implicitly recognizing the sovereignty of Kiev, but that other former Soviet territories are the responsibility of Moscow. Putin aims wounded national pride, a sense in which the Russians are very sensitive and that allowed him, in competition with others, to get the repeated political successes. However, the effects of the sanctions have caused a significant deterioration in the economy of the country, plagued by inflation and a decline in purchasing power caused also by the descent of the oil price. Economic forecasts of Moscow must then undergo a further downward and concurrently, however unexpected, including sanctions and decline in crude oil, are likely to create social tension, that nationalist sentiments could not avert. Putin has alerted the central bank to implement a strong defense of the ruble, which will result in a massive intervention in the market with an activity aimed at strengthening the productive core of the country, differentiating it from the primary sector. For years, Russia has formed its wealth with energy materials, but did not create an industrial structure that supports such a large country. Exploit the raw materials was the safest and fastest way to produce a liquid which, however, has not been invested in the internal structures, but rather in financial adventures abroad. This mode is valid as long as there were no clashes with weights where these funds were exported. The embargo has deprived the country so the gains from foreign investment and left him unprepared to handle the crisis with its own industrial structure capable of absorbing the effects of the sanctions. In this field, Putin has been far-sighted and the measure designed to encourage the return of capital without any penalty is the implicit admission of guilt of the absence of an economic project who could go beyond the exploitation of raw materials. Currently Russia is presented as a nation hit in the only leading sector and then, having diversified its production capacity, in a state of crisis, that any easing of sanctions, could only mitigate. This factor does not change the foreign policy of Putin on Ukraine and then the tension with the West remains high, this follows from the instrumental use of the guilt of the west of the world against domestic public opinion. The mix between the present economic mismanagement and errors International compel Putin to maintain its course of action, which in the case of aggravation of the situation is likely to be accentuated, with obvious repercussions on the stability of the world, at a stage where the most important nations should find a lowest common denominator that can aggregate them to resolve conflicts emerging more and more able to become global issues.

Putin punta en el nacionalismo contra la crisis económica

Criticado en su casa por los efectos de las sanciones, Putin celebró su discurso anual ante el parlamento, acusando a Occidente de llevar a cabo una política de contención de Rusia y de aplicar una táctica de desintegración del país comparable a la llevada a cabo en Yugoslavia. Con estas declaraciones el presidente ruso busca lograr dos objetivos: uno interno y otro externo. En la última comparación con Yugoslavia busca estimular las simpatías que Serbia reservas a Rusia para provocar otra molestia a la Unión Europea, la entrada a la que Belgrado está pujando. Moscú sería un éxito más lento, si no detener, el proceso de inclusión de Serbia fuertemente deseado por Berlín. Crear una zona de fuerte oposición a Europa en un país tan central para ser convertido en una estrategia en la que Putin se está centrando, gracias a los favores que se acumula en el país eslavo, donde muchos sectores de la sociedad se siente más afín a Rusia que en Bruselas y donde todavía se puede aprovechar el resentimiento por la intervención de la OTAN durante la guerra de la disolución de Yugoslavia. En el plano interno Putin debe convencer a sus conciudadanos, que Occidente está aplicando un esquema similar a la que favoreció la disolución de Yugoslavia, con impunidad falsificación de los datos históricos. El presidente ruso, parte del supuesto de que no sólo Ucrania y Crimea eran parte integrante del territorio ruso, no reconociendo implícitamente la soberanía de Kiev, pero que otros antiguos territorios soviéticos son responsabilidad de Moscú. Putin objetivos herido orgullo nacional, un sentido en el que los rusos son muy sensibles y que le permitió, en competencia con los demás, para conseguir los éxitos políticos repetidas. Sin embargo, los efectos de las sanciones han causado un deterioro significativo en la economía del país, asolado por la inflación y una disminución del poder adquisitivo causada también por el descenso del precio del petróleo. Las previsiones económicas de Moscú deben entonces someterse a una más hacia abajo y al mismo tiempo, sin embargo inesperado, incluyendo sanciones y caída en el petróleo crudo, es probable que crear tensión social, que los sentimientos nacionalistas no podían evitar. Putin ha alertado que el banco central para poner en práctica una fuerte defensa del rublo, lo que resultará en una intervención masiva en el mercado con una actividad dirigida a fortalecer el núcleo productivo del país, diferenciándolo del sector primario. Durante años, Rusia ha formado su riqueza con materiales de energía, pero no crear una estructura industrial que soporta un país tan grande. Explotar las materias primas era la forma más segura y rápida de producir un líquido que, sin embargo, no ha sido invertido en las estructuras internas, sino en aventuras financieras en el exterior. Este modo es válido mientras no hubo enfrentamientos con pesas donde se exportaron estos fondos. El embargo ha privado del país por lo que los beneficios de la inversión extranjera y lo dejó preparado para manejar la crisis con su propia estructura industrial capaz de absorber los efectos de las sanciones. En este campo, Putin ha sido previsor y la medida destinada a fomentar el retorno de capital sin ninguna penalización es el reconocimiento implícito de la culpa de la falta de un proyecto económico que podría ir más allá de la explotación de las materias primas. Actualmente Rusia se presenta como una nación golpeada en el único sector líder y luego, después de haber diversificado su capacidad de producción, en un estado de crisis, que cualquier flexibilización de las sanciones, sólo podría mitigar. Este factor no cambia la política exterior de Putin en Ucrania y entonces la tensión con Occidente sigue siendo alta, esto se desprende de la utilización instrumental de la culpabilidad del oeste del mundo contra la opinión pública nacional. La mezcla entre el presente la mala gestión económica y los errores Internacional obligar Putin para mantener su curso de acción, que en el caso de agravación de la situación es probable que se acentúe, con evidentes repercusiones en la estabilidad del mundo, en una etapa en los países más importantes deben encontrar un mínimo denominador común que puede agregar a resolver conflictos emergentes cada vez más capaz de convertirse en problemas globales.

Putin Spitze auf Nationalismus gegen die Wirtschaftskrise

Zu Hause für die Auswirkungen der Sanktionen kritisiert, statt Putin seine jährliche Ansprache an das Parlament, beschuldigte den Westen auf, eine Politik der Eindämmung Russlands und um eine Taktik der Zerfall des Landes vergleichbar mit der in Jugoslawien durchzuführen . Mit diesen Aussagen der russische Präsident versucht, zwei Ziele zu erreichen: eine interne und eine externe. Auf letztere gegenüber Jugoslawien soll die Sympathien, die Serbien Reserven nach Russland, ein weiteres Ärgernis für die Europäische Union zu provozieren zu stimulieren, der Eingang zu dem Belgrad bewirbt. Moskau wäre ein Erfolg zu verlangsamen, wenn nicht aufhören, den Prozess der Integration Serbiens stark von Berlin gewünscht. Erstelle eine Fläche von starken Widerstand gegen Europa in einem Land so zentral für eine Strategie, auf dem Putin konzentriert, dank der Gunst, die in der slawischen Land, wo viele Bereiche der Gesellschaft fühlen eher an Russland sammelt sich, dass in Brüssel und wo man noch den Vorteil des Ressentiments für die Intervention der NATO übernehmen während des Krieges der Auflösung Jugoslawiens. Im Inland Putin muss seine Mitbürger davon zu überzeugen, dass der Westen über ein Schema ähnlich dem, der die Auflösung Jugoslawiens begünstigt, ungestraft Verfälschung der historischen Daten. Der russische Präsident Teil davon aus, dass nicht nur die Ukraine und der Krim waren integraler Bestandteil des russischen Territoriums, nicht implizit die Anerkennung der Souveränität von Kiew, sondern dass andere ehemalige Sowjetgebiete liegen in der Verantwortung von Moskau. Putin Ziele verwundet Nationalstolz, ein Gefühl, in dem die Russen sind sehr empfindlich und dass ihm erlaubt, im Wettbewerb mit anderen, um die wiederholten politischen Erfolge zu bekommen. Allerdings haben sich die Auswirkungen der Sanktionen eine erhebliche Verschlechterung der Wirtschaft des Landes verursacht, durch die Inflation geplagt und ein Rückgang der Kaufkraft verursacht auch durch die Herabkunft des Ölpreises. Die Wirtschaftsprognosen von Moskau muss dann einer weiteren Abwärts und gleichzeitig wurde jedoch unerwartet, einschließlich Sanktionen sowie ein Rückgang der Rohöl, dürften die sozialen Spannungen zu erzeugen, dass nationalistische Gefühle nicht abwenden konnte. Putin hat die Notenbank alarmiert, um eine starke Verteidigung des Rubels, die in einem massiven Eingriff in den Markt mit einer Aktivität zur Stärkung der produktiven Kern des Landes, die sie aus der Primärsektors führt zu implementieren. Seit Jahren hat Russland seinen Reichtum mit Energie Materialien gebildet, aber eine industrielle Struktur, die ein so großes Land unterstützt nicht erstellen. Nutzen Sie die Rohstoffe war die sicherste und schnellste Weg, um eine, die jedoch noch nicht in die internen Strukturen investiert Flüssigkeit zu erzeugen, sondern vielmehr in finanziellen Abenteuer im Ausland. Dieser Modus ist gültig, solange es keine Zusammenstöße mit Gewichten, wo wurden diese Mittel exportiert. Das Embargo hat das Land beraubt, so dass die Gewinne aus ausländischen Investitionen und ließ ihn nicht vorbereitet, um die Krise mit einer eigenen industriellen Struktur absorbieren die Auswirkungen der Sanktionen zu behandeln. In diesem Bereich hat Putin weitsichtig gewesen, und die Maßnahme, durch die die Kapitalrückzahlung ohne eine Vertragsstrafe zu fördern, ist die implizite Eingeständnis der Schuld für das Fehlen einer wirtschaftlichen Projekt, die über die Ausbeutung der Rohstoffe gehen könnte. Derzeit Russland wird so dargestellt, als eine Nation, in der nur führenden Sektor getroffen und dann, nachdem diversifiziert seine Produktionskapazität, in einem Zustand der Krise, dass jede Lockerung der Sanktionen, konnte nur zu mildern. Dieser Faktor ist die Außenpolitik der Ukraine Putin nicht ändern und dann die Spannung mit dem Westen nach wie vor hoch, dies folgt aus der Instrumentalisierung von der Schuld des Westens der Welt gegen die öffentliche Meinung. Die Mischung zwischen der vorliegenden Misswirtschaft und Fehler Internationale zwingen Putin seine Handlungsweise, die im Falle der Verschärfung der Situation wird wahrscheinlich hervorgehoben werden, mit offensichtlichen Auswirkungen auf die Stabilität der Welt, in einem Stadium zu halten, wo die wichtigsten Nationen sollte ein zu finden kleinsten gemeinsamen Nenner, die sie aggregieren kann zu Konflikten Schwellen mehr und mehr in der Lage, globale Probleme zu lösen.

Poutine pointe sur le nationalisme contre la crise économique

Critiqué à la maison pour les effets des sanctions, Poutine a tenu son discours annuel au Parlement, accusant l'Occident de mener une politique d'endiguement de la Russie et de mettre en œuvre une tactique de la désintégration du pays comparable à celui effectué en Yougoslavie. Avec ces déclarations, le président russe cherche à atteindre deux objectifs: l'un interne et l'autre externe. Sur la dernière comparaison avec la Yougoslavie cherche à stimuler les sympathies que les réserves Serbie vers la Russie pour provoquer encore un autre désagrément à l'Union européenne, dont l'entrée de Belgrade est candidat. Moscou serait un succès ralentir, sinon arrêter, le processus d'intégration de la Serbie vivement souhaitée par Berlin. Créer une zone de forte opposition à l'Europe dans un pays si centrale à devenir une stratégie sur laquelle Poutine se concentre, grâce aux faveurs qui recueille dans le pays slave, où de nombreux secteurs de la société se sentent plus proche de la Russie, qui à Bruxelles et où vous pouvez encore profiter du ressentiment à l'intervention de l'OTAN pendant la guerre de la dissolution de la Yougoslavie. À l'échelle nationale Poutine doit convaincre ses concitoyens, que l'Occident application d'un schéma similaire à celui qui a favorisé la dissolution de la Yougoslavie, en toute impunité falsification des données historiques. Le président russe partie de l'hypothèse que non seulement l'Ukraine et la Crimée faisaient partie intégrante du territoire russe, pas implicitement reconnaître la souveraineté de Kiev, mais que d'autres anciens territoires soviétiques sont de la responsabilité de Moscou. Poutine vise blessé la fierté nationale, un sens dans lequel les Russes sont très sensibles et qui lui a permis, en concurrence avec d'autres, pour obtenir les succès politiques répétées. Cependant, les effets des sanctions ont causé une détérioration significative de l'économie du pays, en proie à l'inflation et une baisse du pouvoir d'achat causée aussi par la descente du prix du pétrole. Les prévisions économiques de Moscou doivent alors subir une nouvelle baisse et en même temps, mais inattendu, y compris des sanctions et baisse dans le pétrole brut, sont susceptibles de créer des tensions sociales, que les sentiments nationalistes ne pouvaient pas éviter. Poutine a alerté la banque centrale à mettre en œuvre une solide défense du rouble, ce qui se traduira par une intervention massive sur le marché avec une activité visant à renforcer la base productive du pays, le différenciant du secteur primaire. Pendant des années, la Russie a formé sa richesse avec des matériaux énergétiques, mais n'a pas de créer une structure industrielle qui prend en charge un tel grand pays. Exploiter les matières premières a été le moyen le plus sûr et le plus rapide pour produire un liquide qui, cependant, n'a pas été investi dans les structures internes, mais plutôt dans des aventures financières à l'étranger. Ce mode est valide tant qu'il n'y a pas eu d'affrontements avec des poids ces fonds ont été exportées. L'embargo a privé le pays de sorte que les gains provenant de l'investissement étranger et le laissa pas préparés à gérer la crise avec sa propre structure industrielle capable d'absorber les effets des sanctions. Dans ce domaine, Poutine a été clairvoyante et la mesure visant à encourager le retour des capitaux sans pénalité est l'aveu implicite de culpabilité de l'absence d'un projet économique qui pourraient aller au-delà de l'exploitation des matières premières. Actuellement la Russie est présentée comme une nation frappé dans le seul secteur de pointe, puis, après avoir diversifié sa capacité de production, dans un état de crise, que tout assouplissement des sanctions, ne pouvait atténuer. Ce facteur ne change pas la politique étrangère de Poutine sur l'Ukraine et la tension avec l'Occident reste élevé, cela découle de l'utilisation instrumentale de la culpabilité de l'ouest du monde contre l'opinion publique nationale. Le mélange entre la mauvaise gestion et les erreurs économique actuelle internationale contraindre Poutine à maintenir son plan d'action, qui, dans le cas d'aggravation de la situation est susceptible d'être accentué, avec des répercussions évidentes sur la stabilité du monde, à un stade où les nations les plus importantes devraient trouver un plus petit dénominateur commun qui peut les agréger pour résoudre les conflits émergents de plus en plus en mesure de devenir des enjeux mondiaux.