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mercoledì 11 marzo 2015

インド洋における中国の影響を抑制するため、インドの戦略

インドは中国の支配に対抗し、米国との協力の新しい形を模索し、彼の防衛の新しい優先順位を識別します。アジアにおける中国の拡張主義の両方地政学的、経済的に、インドの国民に危険と見られている、と2国は、最近の過去に助けた深いライバル、上の接戦で割る近隣諸国の支持を得るための国際関係のレベル。この道ではインドの首相の一部である必要があり、スリランカ、モーリシャスとセイシェルで旅をした。これらの国々は、カバーする戦略的関心に非常に重要で、彼らは海のますます重要な貿易ルートを守るために拠点を設置することができる彼らの領土の場所、のおかげである。ニューデリーでは、これらの国々は、東南アジアの定番の海の防衛をした北京はインドの国に近づくことを可能にする中国の影響力、ワシントンで共有さ関心事に供されていないことが不可欠であると考えています彼らの国際政治。インドと中国の間の闘争は、軍事部門にも関係する金融投資に基づいて行われます。北京は、近隣諸国の懸念と同様に重要な潜在的な中国の投資のバランスを取る必要があった米国を、調達、軍事機器の近代化にブーストを与えている。中国は、中国が公式練習に従事し、著作権侵害のマリーナに対してタスクパトロールを実行するために、遠く祖国から公海でますます存在し、その海軍と空軍と軍事船舶の拡大に大きく焦点を当てている。中国のこの行動は、しかし、特に成長著しい中国拡張主義を恐れ、日本、韓国、ベトナム、インド自体のような国で、北京の真の意図について多くの疑惑を呼んでいる。一方、中国人は非常に危険な潜在的な危機的状況で、シャープなコントラストをトリガ、その合法的な影響下東南アジアの海域を信じて、でも米国で、何度も述べている。すでに存在する対照的なを悪化させるこのフレームワークでは、インドは約3740万の費用のために提供することで、前の数字に比べて11パーセントのシェアを割り当てると来て、その軍事予算を増加しているユーロ。これらの投資の大半は事実上、中国の選択肢をエコー、海洋、航空分野に関するものである。これは、同じ理由で、中国と対決すると同時に、中国の野望を阻止するための抑止力として提示することが、軍事的価値として、潜在的に取得しようとする意思を明確に示している。この開発は、しかし、外交ルート内でますます重要な、国際的な政策対話の暗黙の要素としての力の使用に基づいて、より一層の少ない安定した均衡の創出につながるとの距離、で、連続対立のシナリオを約束。インサイドインド首相の外交ツアーは懸濁した政権交代は、もはや中国の賛成で、新政府がとる新しいとは反対の方向に一致していないスリランカ、中で最も重要な舞台となりますコロンボの新しい港湾施設の建設のための契約。この決定はすべきで、そのため、フォスターインド、ほとんど連続的な国との関係、さらに北京、ニューデリーとの間の関係を締めます。

استراتيجية الهند للحد من نفوذ الصين في المحيط الهندي

يحدد الهند الأولويات الجديدة للدفاع عن نفسه، لمواجهة هيمنة الصين واستكشاف أشكال جديدة من التعاون مع الولايات المتحدة. ويعتبر التوسع الصيني في آسيا خطرا على الأمة الهندية، سواء من الناحية الجغرافية السياسية والاقتصادية، وتنقسم البلدين من خلال التنافس الشديد، الأمر الذي ساعد في الماضي القريب، معركة قريبة على مستوى العلاقات الدولية لكسب صالح الدول المجاورة. على هذا الطريق يجب أن يكون جزءا من رئيس الوزراء الهندي جعل رحلة في سري لانكا، موريشيوس وسيشيل. هذه الدول هي من أهمية كبيرة على المصالح الاستراتيجية التي تغطي، وذلك بفضل موقع أراضيها، حيث يمكن تثبيت القواعد لحراسة طرق التجارة أهمية متزايدة على البحر. ويعتقد نيودلهي من الضروري أن هذه الدول لا تخضع لنفوذ الصين، والتي من شأنها أن تسمح بكين للحصول على أقرب إلى البلاد الهندية، قلق مشترك من قبل واشنطن، التي جعلت من الدفاع عن بحار جنوب شرق آسيا من دعائم بهم السياسة الدولية. الصراع بين الهند والصين تجري على أساس الاستثمار المالي يشارك أيضا في القطاع العسكري. وقد أعطى بكين دفعة لتحديث جهازها العسكري، مما يثير مخاوف الدول المجاورة والولايات المتحدة، التي كان عليها أن توازن بين الاستثمارات الصينية المحتملة نفس القدر من الأهمية. وقد ركزت الصين بشكل كبير على توسيع القوة البحرية والجوية والسفن العسكرية هي الصينية الحالية على نحو متزايد في المياه الدولية بعيدا عن الوطن الام، وتشارك رسميا في التدريبات وأداء مهام دوريات لمكافحة القرصنة المرسى. هذا النشاط من الصين، ومع ذلك، فقد أثار العديد من الشكوك حول النوايا الحقيقية للبكين، وخاصة في دول مثل اليابان وكوريا الجنوبية وفيتنام والهند نفسها، الذين يخشون التوسع الصيني المتنامي. من ناحية أخرى، قال الصينيون مرات عديدة، حتى مع الولايات المتحدة، ويعتقد أن المنطقة البحرية في جنوب شرق آسيا تحت نفوذها الشرعي، مما اثار تناقضات حادة، مع حالات الأزمات المحتملة خطيرة جدا. في هذا الإطار، مما يؤدي إلى تفاقم والمتناقضة موجودة بالفعل، والهند زيادة ميزانيتها العسكرية، وتخصيص حصة من 11٪ مقارنة مع الرقم السابق والقادمة، وبالتالي، لتوفير بتكلفة تبلغ حوالي 37.4 مليون دولار أمريكي اليورو. غالبية هذه الاستثمارات تخص قطاعات الطيران والبحرية، مرددا عمليا الخيارات الصين. هذا هو مؤشر واضح على نية لمواجهة الصين لنفس الأسباب، وفي الوقت نفسه محاولة لاكتساب يحتمل كقيمة العسكرية، التي ستقدم كرادع لإحباط طموحات الصين. هذا التطور، ومع ذلك، يعد سيناريوهات المواجهة المستمرة، حتى على مسافة، الأمر الذي سيؤدي إلى خلق المزيد وأقل استقرارا التوازن، يقوم على استخدام القوة كعنصر ضمني الحوار السياسي الدولي، أكثر وأكثر أهمية ضمن القنوات الدبلوماسية . داخل جولة دبلوماسية لرئيس الوزراء الهندي ستكون المرحلة الأكثر أهمية في سري لانكا، حيث تزامن تغيير الحكومة مع اتجاه جديد والمعاكس التي اتخذتها الحكومة الجديدة، لم يعد في صالح الصين، التي علقت عقود لبناء مرافق الموانئ الجديدة في كولومبو. ينبغي، بالتالي، العلاقات هذا القرار الحاضنة مع الهند، وهي دولة مجاورة تقريبا، ومواصلة تشديد العلاقة بين بكين ونيودلهي.

martedì 10 marzo 2015

Il pericolo e gli effetti di un referendum greco sull'euro

Il contenzioso tra la Grecia ed il resto d'Europa, minaccia di avere conseguenze ben più determinanti, che le ricadute finanziarie o i vincoli di bilancio. Siamo di fronte ad uno scontro tra due visioni diverse, dettate da esigenze diametralmente opposte. Per il nuovo esecutivo di Atene non si tratta soltanto di rispettare le promesse elettorali, ma di fare passare una concezione differente delle decisioni che la UE prende, sulla base di calcoli finanziari. Il programma elettorale, che ha portato la sinistra al governo, non è soltanto frutto di una elaborazione ideologica, ma è derivato dalla reale crisi, economica e sociale in cui versa il paese. Per i nuovi dirigenti greci il primo obiettivo è migliorare la condizione di difficoltà in cui si trova gran parte del popolo e successivamente, costruire le basi affinché ciò non si ripeta. Sebbene visto, anche da posizioni politiche opposte, è quello che accade in altri paesi europei, dove i programmi politici, specialmente di opposizione, si concentrano sulle modalità di come limitare l’invadenza di Bruxelles. Questo non accade solo nei movimenti di opposizione, ma anche in alcuni partiti di governo, che cercano, senza averne la forza, di fare deviare Berlino dai suoi propositi del rigore. All’opposto della Grecia, vi è proprio la Germania, che guida una serie di membri dell’euro, che hanno un atteggiamento non univoco ma più sfumato sull’applicazione del controllo rigido dei conti pubblici. Tuttavia, per adesso, Berlino ha sempre avuto la meglio ed ha costretto gli altri paesi ad allinearsi alle sue decisioni. La Germania lascia sfogare i contrari, a parole, lascia fare proclami ma, alla fine, l’indirizzo è sempre quello deciso dal suo ministero delle finanze. L’errore di fondo dell’impostazione tedesca è quello di anteporre i dati economici alle valutazioni politiche effettuate con un’ottica complessiva, in favore di una visione più europeista possibile. In realtà i calcoli politici a Berlino vengono fatti, ma soltanto nell’interesse tedesco. Però questo denota una certa miopia o, almeno, una visione ristretta, di breve periodo, che non permette uno sviluppo organico di tutta l’Europa. Quello che appare è che la Germania stia esagerando e stia praticando una strategia, che potrebbe poi ritorcersi contro di essa. Il successo tedesco è dovuto in gran parte all’euro, alla sua stabilità certo, ma anche alla sua diffusione nei paesi del vecchio continente, che rappresentano, malgrado la crisi, il suo mercato privilegiato e la sua area di vendita migliore. Senza l’euro e magari di nuovo con una moneta nazionale molto forte, le esportazioni tedesche subirebbero una contrazione in grado di ridimensionare l’economia tedesca. La lotta alla moneta unica è uno dei punti principali di tutti quei movimenti, che un poco in tutta Europa stanno guadagnando sempre più consensi ed ai quali Berlino non ha mostrato finora la dovuta attenzione. Ma tra questi movimenti non vi è la sinistra greca, che ha sempre affermato di volere restare dentro la moneta unica europea; questa affermazione ha tranquillizzato Berlino di potere continuare in modo invariato la sua politica nei confronti di Atene. Risulta vero che la Grecia ha bisogno di restare nell’area euro, ma è anche vero che questa permanenza non è a qualsiasi costo. La minaccia del governo greco di indire un referendum sul mantenimento della moneta unica, nel caso le parti non si avvicinino sul problema degli aiuti, in cambio di riforme al momento non attuabili, rischia di aprire una serie di richieste analoghe, in grado di mettere fine all’unico fattore di unione dei paesi europei. Risulta evidente che in una Grecia allo stremo un referendum popolare abolirebbe l’adesione all’euro e reintrodurrebbe la moneta nazionale. Se poi questo potrebbe fare ripartire la Grecia, qui non interessa; quello che conta è che ciò andrebbe a costituire un pericoloso precedente, estendibile in tutti gli altri paesi, soprattutto in quelli dove la presenza di movimenti anti europei è sempre più rilevante. Sottoposto a consultazione popolare l’euro potrebbe resistere in Italia, Francia, Spagna, Belgio e negli altri paesi? Questa domanda dovrebbe diventare cruciale per l’atteggiamento che Berlino e le istituzioni finanziarie intendono tenere, ora con la Grecia e poi con gli altri paesi che chiedono meno rigidità e maggiore flessibilità soprattutto in rapporto alle peculiari situazioni nazionali, senza che queste siano gestite da lontano e con regole imposte fuori dal percorso democratico del singolo paese. Quello che occorre, cioè, è un radicale cambio di atteggiamento e comportamento, che non sia ancorato a vecchie logiche di supremazia, anche per preservare ricchezze nazionali accumulate con comportamenti errati.

The danger and the effects of a referendum on the euro greek

The dispute between Greece and the rest of Europe, is likely to have consequences far more decisive, the financial benefits or budgetary constraints. We are facing a clash between two different visions, dictated by diametrically opposed. For the new government in Athens is not only to respect the electoral promises, but to go a different conception of the decisions that the EU takes on the basis of financial calculations. The electoral program, which brought the left to the government, is not only the result of an ideological elaboration, but is derived from the real crisis, economic and social prevailing in the country. For new Greek leaders the first objective is to improve the condition of difficulty in which you find most of the people and then build the foundations so that this does not recur. Although seen, even from opposing political positions, is what happens in other European countries, where the political programs, especially the opposition, focus on how to how to limit the intrusiveness of Brussels. This does not happen only in the opposition movements, but also in some government parties, who seek, without having the strength to deflect Berlin from his intentions of rigor. Opposite of Greece, there is just as Germany, who leads a number of members of the euro, which have an attitude not unique but more nuanced application of rigid control of public accounts. However, for now, Berlin has always had the upper hand and forced the other countries to align its decisions. Germany leaves vent against, in words, lets make proclamations but, in the end, the address is always decided by its Ministry of Finance. The fundamental mistake is to precede the setting German economic data to the political assessments carried out with an overall view, in favor of a more pro-European as possible. In reality, the political calculations are made in Berlin, but only in the interest German. But this reflects some degree of nearsightedness or, at least, a narrow, short-term, which does not allow an organic development of the whole of Europe. What appears is that Germany is exaggerating and is practicing a strategy, which could then turn against it. The German success is due in large part to the euro, the stability of course, but also to its spread in the countries of the old continent, representing, in spite of the crisis, its prime market and its sales area better. Without the euro and maybe again with a very strong national currency, German exports would suffer a contraction can resize the German economy. The fight in the single currency is one of the main points of all those movements, that a little all over Europe are gaining more and more support to which Berlin has shown so far due attention. But between these movements there is the Greek left, which has always claimed to want to remain in the single European currency; this statement has reassured Berlin to be able to continue in the same way its policy towards Athens. Is true that Greece needs to stay in the euro, but it is also true that this stay is not at any cost. The threat of the greek government to hold a referendum on the preservation of the single currency, if the parties fail to approach the issue of aid, in exchange for reforms currently not feasible, is likely to open a series of similar requests, able to end the only unifying factor of the European countries. It is evident that in Greece the extreme a referendum would abolish joining the euro and reintroduce the national currency. Whether this could spread to Greece, here do not care; what matters is that this would constitute a dangerous precedent, extendable in all other countries, particularly in places where the presence of anti-European movements is increasingly important. Subjected to the euro referendum could resist in Italy, France, Spain, Belgium and other countries? This question should become crucial to the attitude that Berlin and financial institutions intend to keep, now with Greece and then with the other countries applying for less rigidity and greater flexibility especially in relation to specific national situations, without which these are managed from afar and with rules set out by the democratic path of the single country. What is needed, that is, is a radical change of attitude and behavior, which is not anchored to old logic of supremacy, also to preserve national wealth accumulated with wrongdoing.

El peligro y los efectos de un referéndum sobre el euro griego

La disputa entre Grecia y el resto de Europa, es probable que tenga consecuencias mucho más decisivo, los beneficios financieros o de las limitaciones presupuestarias. Estamos frente a un choque entre dos visiones diferentes, dictadas por diametralmente opuesta. Para el nuevo Gobierno de Atenas no es sólo de respetar las promesas electorales, sino para ir una concepción diferente de las decisiones que la UE toma sobre la base de cálculos financieros. El programa electoral, que trajo la izquierda al gobierno, no es sólo el resultado de una elaboración ideológica, sino que se deriva de la verdadera crisis, económica y social imperante en el país. Para los nuevos líderes griegos el primer objetivo es el de mejorar la condición de la dificultad en que se encuentra la mayoría de la gente y luego construir las bases para que esto no vuelva a ocurrir. Aunque visto, incluso desde posiciones políticas opuestas, es lo que sucede en otros países europeos, en los que los programas políticos, especialmente a la oposición, se centran en la manera de cómo limitar la intrusión de Bruselas. Esto no sucede sólo en los movimientos de oposición, pero también en algunos partidos del gobierno, que buscan, sin tener la fuerza para desviar Berlín de sus intenciones de rigor. Enfrente de Grecia, no sólo como Alemania, que lleva un número de miembros del euro, que tienen una actitud no único, pero la aplicación más matizada de un rígido control de las cuentas públicas. Sin embargo, por ahora, Berlín siempre ha tenido la sartén por el mango y obligaron a los otros países a alinear sus decisiones. Alemania deja rienda suelta contra, en palabras, le permite hacer proclamas pero, al final, la dirección siempre se decide por su Ministerio de Hacienda. El error fundamental es que preceder a los datos de ajuste económico alemán a las valoraciones políticas llevadas a cabo con una visión global, a favor de una más pro-europeo como sea posible. En realidad, los cálculos políticos se hacen en Berlín, pero sólo en el interés alemán. Pero esto refleja un cierto grado de miopía o, al menos, un estrecho y corto plazo, lo que no permite un desarrollo orgánico de toda Europa. Lo que parece es que Alemania está exagerando y está practicando una estrategia, que podría volverse contra él. El éxito alemán se debe en gran parte al euro, la estabilidad, por supuesto, pero también a su difusión en los países del viejo continente, lo que representa, a pesar de la crisis, su principal mercado y su área de ventas mejor. Sin el euro y tal vez de nuevo con una moneda nacional muy fuerte, las exportaciones alemanas sufrirían una contracción pueden cambiar el tamaño de la economía alemana. La lucha en la moneda única es uno de los principales puntos de todos esos movimientos, que un poco de toda Europa están ganando cada vez más apoyo a la que Berlín se ha mostrado hasta ahora por la atención. Pero entre estos movimientos está la izquierda griega, que siempre ha reclamado a querer permanecer en la moneda única europea; esta declaración ha tranquilizado a Berlín para poder continuar de la misma manera su política hacia Atenas. ¿Es cierto que Grecia necesita para mantenerse en el euro, pero también es cierto que esta estancia no es a cualquier precio. La amenaza del gobierno griego de celebrar un referéndum sobre la preservación de la moneda única, si las partes no llegan a abordar el tema de la ayuda, a cambio de reformas actualmente no es posible, es probable que se abra una serie de solicitudes similares, capaces de poner fin el único factor unificador de los países europeos. Es evidente que en Grecia el extremo de un referéndum aboliría unirse al euro y reintroducir la moneda nacional. Si esto podría extenderse a Grecia, aquí no les importa; lo importante es que esto constituiría un precedente peligroso, extensible en todos los demás países, sobre todo en lugares donde la presencia de los movimientos anti-europeos es cada vez más importante. Sometido a referéndum euro podría resistir en Italia, Francia, España, Bélgica y otros países? Esta pregunta debería ser crucial para la actitud de que Berlín y las instituciones financieras tienen la intención de mantener, ahora con Grecia y luego con los demás países candidatos a la menor rigidez y una mayor flexibilidad, especialmente en relación con las situaciones nacionales específicas, sin que éstas se gestionan desde lejos y con las normas establecidas por la vía democrática del mismo país. Lo que se necesita, es decir, es un cambio radical de actitud y comportamiento, que no está anclada a la vieja lógica de la supremacía, también para preservar la riqueza nacional acumulada con maldad.

Die Gefahr und die Auswirkungen eines Referendums über den Euro greek

Der Streit zwischen Griechenland und dem Rest von Europa, wahrscheinlich Folgen viel entscheidender, die finanziellen Vorteile oder Haushaltsbeschränkungen haben. Wir stehen vor einem Zusammenstoß zwischen zwei verschiedenen Visionen von diametral entgegen diktiert. Für die neue Regierung in Athen ist nicht nur die Wahlversprechen einzuhalten, sondern um eine andere Vorstellung von den Entscheidungen, dass die EU auf der Grundlage der finanziellen Berechnungen gehen. Das Wahlprogramm, das mit der linken an die Regierung brachte, ist nicht nur das Ergebnis einer ideologischen Ausarbeitung, wird aber von der realen Krise, wirtschaftliche und soziale im jeweiligen Land geltenden abgeleitet. Für neue griechische Führer das erste Ziel ist es, den Zustand der Schwierigkeit, in dem Sie die meisten Leute finden, zu verbessern und erstellen Sie dann die Grundlagen, so dass diese nicht mehr auftritt. Obwohl gesehen, auch aus gegensätzlichen politischen Positionen, ist das, was in anderen europäischen Ländern, in denen die politischen Programmen, vor allem die Opposition, konzentrieren sich auf, wie man, wie man die Aufdringlichkeit Brüssel beschränken passiert. Dies gilt nicht nur in den Oppositionsbewegungen geschehen, aber auch in einigen Regierungsparteien, die versuchen, ohne die Kraft zu Berlin von seinen Absichten der Strenge abzulenken. Gegenüber von Griechenland gibt es nur in Deutschland, die eine Reihe von Mitgliedstaaten des Euro, die eine Haltung nicht eindeutig, sondern differenziertere Anwendung der strengen Kontrolle des Haushalts gehört führt. Aber für jetzt, Berlin hatte schon immer die Oberhand und zwang die anderen Länder ihre Entscheidungen ausrichten. Deutschland verlässt Entlüftungs vor, in Worten, lets make Proklamationen aber, am Ende, wird die Adresse immer durch seine Finanzministerium entschieden. Der Grundfehler ist es, die Einstellung der deutschen Wirtschaftsdaten zu den mit einer Gesamtschau durchgeführt politischen Einschätzungen vorausgehen, für eine pro-europäische wie möglich. In der Realität werden die politischen Berechnungen in Berlin gemacht, aber nur im Interesse deutscher Sprache. Aber das spiegelt einen gewissen Grad an Kurzsichtigkeit, oder zumindest, die eine schmale, kurzfristige, eine organische Entwicklung in ganz Europa nicht erlaubt. Was erscheint, ist, dass Deutschland zu übertreiben und übt eine Strategie, die dann gegen sie wenden konnte. Der deutsche Erfolg ist zu einem großen Teil auf den Euro, die Stabilität natürlich, aber auch, um seine Verbreitung in den Ländern des alten Kontinents, was, trotz der Krise, ihre prime market und seine Verkaufsfläche besser. Ohne den Euro und vielleicht wieder mit einem sehr starken Landeswährung können die deutschen Exporte würden einen Rückgang erleiden, die deutsche Wirtschaft zu ändern. Der Kampf an der einheitlichen Währung ist einer der wichtigsten Punkte der all die Bewegungen, dass ein wenig überall in Europa sind immer mehr Träger, an dem Berlin bisher gebührende Aufmerksamkeit gezeigt. Aber zwischen diesen Bewegungen ist die griechische Linke, die immer behauptet hat, um in der europäischen Einheitswährung bleiben zu wollen; Diese Aussage hat Berlin versichert, um auf die gleiche Weise ihre Politik gegenüber Athen fortzusetzen. Ist wahr, dass Griechenland muss in der Euro zu bleiben, aber es ist auch wahr, dass dieser Aufenthalt nicht um jeden Preis. Die Bedrohung durch die griechische Regierung, ein Referendum über die Erhaltung der einheitlichen Währung zu halten, wenn sich die Parteien nicht die Frage der Hilfe zu nähern, als Gegenleistung für Reformen derzeit nicht möglich ist, wird wahrscheinlich eine Reihe von ähnlichen Anforderungen zu öffnen, in der Lage, am Ende das einzige verbindende Faktor der europäischen Länder. Es ist offensichtlich, dass in Griechenland die Spitze ein Referendum abgeschafft Beitritt zum Euro und die Wiedereinführung der Landeswährung. Ob dies in Griechenland verbreitet, hier ist es egal, was zählt, ist, dass dies ein gefährlicher Präzedenzfall, erweiterbar in allen anderen Ländern, vor allem dort, wo die Anwesenheit von anti-europäischen Bewegungen wird immer wichtiger, zu bilden. Unterzogen, um die Euro-Referendum könnte in Italien, Frankreich, Spanien, Belgien und anderen Ländern widerstehen? Diese Frage sollte entscheidend für die Haltung geworden, dass Berlin und Finanzinstituten vor, zu halten, jetzt mit Griechenland und dann mit den anderen Ländern, die für eine geringere Steifigkeit und eine größere Flexibilität vor allem in Bezug auf die nationalen Besonderheiten, ohne die diese aus der Ferne verwaltet und mit den Regeln, die von den demokratischen Weg des einzelnen Land gesetzt. Was gebraucht wird, das heißt, ist eine radikale Änderung der Einstellung und des Verhaltens, die sich nicht auf alte Logik der Überlegenheit verankert ist, auch mit Fehlverhalten angesammelten Volksvermögen zu bewahren.

Le danger et les effets d'un référendum sur l'euro grec

Le différend entre la Grèce et le reste de l'Europe, est susceptible d'avoir des conséquences beaucoup plus décisive, les avantages financiers ou des contraintes budgétaires. Nous sommes confrontés à un affrontement entre deux visions différentes, dictées par diamétralement opposés. Pour le nouveau gouvernement à Athènes ne est pas seulement de respecter les promesses électorales, mais pour aller une conception différente des décisions que l'UE prend sur la base de calculs financiers. Le programme électoral, qui a la gauche au gouvernement, ne est pas seulement le résultat d'une élaboration idéologique, mais est dérivée de la véritable crise, économique et sociale qui prévaut dans le pays. Pour les nouveaux dirigeants grecs le premier objectif est d'améliorer l'état de difficulté dans lequel vous trouverez la plupart des gens et ensuite construire les fondations pour que cela ne se reproduise pas. Bien vu, même de se opposer à des positions politiques, est ce qui se passe dans d'autres pays européens, où les programmes politiques, en particulier l'opposition, se concentrent sur la façon de comment limiter l'intrusion de Bruxelles. Cela ne arrive pas seulement dans les mouvements de l'opposition, mais aussi dans certains partis gouvernementaux, qui cherchent, sans avoir la force de détourner Berlin de ses intentions de rigueur. En face de la Grèce, il est juste que l'Allemagne, qui dirige un certain nombre de membres de l'euro, qui ont une attitude pas unique mais une application plus nuancée de contrôle rigide des comptes publics. Cependant, pour l'instant, Berlin a toujours eu la main supérieure et contraint les autres pays à aligner ses décisions. Allemagne laisse vent contre, dans les mots, permet de faire des proclamations, mais, à la fin, l'adresse est toujours décidé par son ministère des Finances. L'erreur fondamentale est de faire précéder les données de réglage économique allemand aux évaluations politiques réalisés avec une vue d'ensemble, en faveur d'une plus pro-européen que possible. En réalité, les calculs politiques sont prises à Berlin, mais seulement dans l'intérêt allemand. Mais cela reflète un certain degré de myopie ou, au moins, un à court terme étroite, qui ne permet pas un développement organique de l'ensemble de l'Europe. Ce qui apparaît, ce est que l'Allemagne est exagéré et pratique une stratégie, qui pourrait alors se retourner contre elle. Le succès allemand est dû en grande partie à l'euro, la stabilité, bien sûr, mais aussi à sa propagation dans les pays du vieux continent, ce qui représente, en dépit de la crise, son marché prioritaire et son espace de vente mieux. Sans l'euro et peut-être à nouveau avec une très forte monnaie nationale, les exportations allemandes subirait une contraction peuvent redimensionner l'économie allemande. La lutte à la monnaie unique est l'un des principaux points de tous ces mouvements, qu'un peu partout en Europe gagnent de plus en plus de soutien à laquelle Berlin a montré jusqu'à présent l'attention voulue. Mais entre ces mouvements, il ya la gauche grecque, qui a toujours affirmé vouloir rester dans la monnaie unique européenne; cette déclaration a rassuré Berlin pour pouvoir continuer de la même manière sa politique en direction d'Athènes. Est vrai que la Grèce doit rester dans l'euro, mais il est également vrai que ce séjour ne est pas à tout prix. La menace du gouvernement grec d'organiser un référendum sur la préservation de la monnaie unique, si les parties ne parviennent pas à aborder la question de l'aide, en échange de réformes actuellement pas possible, est susceptible d'ouvrir une série de demandes similaires, en mesure de finir le seul facteur d'unification des pays européens. Il est évident que l'extrême en Grèce d'un référendum abolirait rejoindre la zone euro et de réintroduire la monnaie nationale. Que cela pourrait se étendre à la Grèce, ne se soucient pas ici; ce qui importe, ce est que cela constituerait un dangereux précédent, extensible dans tous les autres pays, en particulier dans les endroits où la présence de mouvements anti-européens est de plus en plus importante. Soumis à référendum sur l'euro pourrait résister en Italie, France, Espagne, Belgique et d'autres pays? Cette question devrait devenir cruciale pour l'attitude que Berlin et les institutions financières ont l'intention de garder, maintenant avec la Grèce et avec les autres pays candidats à moins de rigidité et une plus grande souplesse, notamment par rapport à des situations nationales spécifiques, sans laquelle ils sont gérés de loin et avec les règles établies par la voie démocratique du seul pays. Ce qui est nécessaire, qui est, est un changement radical d'attitude et de comportement, qui ne est pas ancré à la vieille logique de suprématie, aussi pour préserver la richesse nationale accumulée avec actes répréhensibles.