Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
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mercoledì 15 aprile 2015
المهمة الصعبة المتمثلة في أوباما لإقناع الكونجرس على اتفاق للقضية النووية الإيرانية.
بعد الكثير من الجهود للتوصل إلى اتفاق بشأن القضية النووية الإيرانية لا يزال عقبة موافقة الكونغرس الأميركي. أن أوباما حقق ليست سوى جزء من النتيجة النهائية، والمقصود، ولكن، ليتم التوصل بحلول 30 يونيو. الاتفاق بين الرئيس الأمريكي والبرلمان لديه الحق في التفتيش على المفاوضات. الصعوبات
معروفة جيدا: الأغلبية الجمهورية في الكونغرس، حيث الحزب المعروف النفور
من طهران، ولكن أيضا من الشكوك الديمقراطية هي ذات الصلة. وقالت
وزيرة الخارجية، جون كيري، واحدة من المهندسين الرئيسيين لنجاح التفاوض
لوزان انه واثق من القدرة على إقناع أوباما إلى الكونغرس. في
الواقع، فإن المهمة ليست سهلة، ويبدو هزيمة محتملة، وكذلك تحرم أوباما من
تحقيق الهدف المركزي في أجندة خارجية سياستها، فإن مخاطر لمسح صحة
الاتفاقات. لمزيد من التفاصيل إيران ليست موافقة الداخلية على يقين بسبب وجود حتى الكثير من النفور من الولايات المتحدة. هذا الغموض يجعل من أقل أهمية لنجاح الدبلوماسية في لوزان ويسبب قلق جديد للالمتوقع بحلول 30 يونيو التوقيع النهائي. الفعل
النهائي، في الواقع، سوف تستند المفاوضات في لوزان والاتفاقات المبرمة سوف
يكون تقريبا واحد فقط يجري وضع اللمسات الأخيرة ومسؤول ما تم الاتفاق
بالفعل. على
الرغم من أن الولايات المتحدة ليست الطرف الوحيد في المحادثات النووية
الايرانية في طهران، أن يجلسوا على طاولة المفاوضات حتى الصين وفرنسا
والمملكة المتحدة وروسيا وألمانيا، فمن الواضح أن الفشل في التصديق على
البرلمان ان الولايات المتحدة تجعل غير صالحة لل "التوصل إلى اتفاق. ويستند
هذا العداء الحالي في الكونجرس الامريكي لايران ونتائج التفاوض ليس فقط
على العداء للبلاد إيران، على الخوف من تسليم بطريقة قانونية في طهران فرصة
لزيادة خبرته في مجال الطاقة الذرية لتمكينها لتصبح قوة نووية عسكرية وتعرض للخطر ليس فقط النظام الإقليمي ولكن أيضا في العالم. الضغوط
التي تمارس من قبل إسرائيل، للغاية في تناغم مع الحزب الجمهوري أدت إلى
المعارضة لا تزال أكبر لنتائج الاتفاق، وكذلك الوضع الدبلوماسي التي تم
إنشاؤها مع أكبر حليف العرب في الولايات المتحدة، والمملكة العربية
السعودية، جاء في تهديد لاتخاذ مسار أن تصبح قوة نووية لموازنة قوة إيران. إذا
كانت تطمينات من طهران، الذي حصل الرغبة في إنتاج الطاقة النووية لأغراض
مدنية، لن يكون كافيا يصعب التنبؤ بما سوف تقرر نتائج المؤتمر. إذا
كان الانطباع الأول هو وجود المعارضة بغض النظر، السياسي، تحليلا أكثر
حذرا لا يمكن أن تأخذ في الاعتبار مدى انتشار الخوف من إيران نووية مع
النسيج الاجتماعي والسياسي للولايات المتحدة. على هذا المستوى، والتصور هو أنك لا تعطى قيمة كافية لمشاعر السكان الأمريكيين، مع التركيز فقط على نتائج المفاوضات. ما
الذي ينقصنا هو المفاوضات تطور بالتوازي مع عملية الإدانة الصادقة من
الشركة الأمريكية، لسنوات تستخدم لتحديد إيران، ربما باعتبارها أسوأ عدو
للأمة. أساسا أوباما قد قسمت نهج للقضية النووية الإيرانية، واختيار للاستثمار المزيد من الموارد في وقت مبكر إلى طاولة المفاوضات. ولكن الآن وينبغي بذل جهد مماثل حتى داخل بلدهم لتأكيد على مستوى الدولة التي حققت في المفاوضات. التوصل إلى أي فشل يمكن أن تشكل خطرا على النهج شاقة الوضع وتقديم تقرير إلى فترات لم يعجبني المتبادل. إذا
كان هذا الحدث أن يحدث أنه سيكون من الصعب إعطاء الائتمان لطهران إلى
واشنطن، خاصة بالنسبة للرد فعل عنيف من داخل الشركة التي يرى التوقيع على
معاهدة كوسيلة للتغلب على نظام العقوبات. في تلك المرحلة، أي إمكانية المقارنة، كما يمكن أن يصبح الجيش ممكن.
martedì 14 aprile 2015
Sale la tensione tra Arabia Saudita ed Iran
La cancellazione di tutti i voli che collegano l’Iran all’Arabia Saudita, soprattutto a favore dei pellegrini verso la Mecca, rappresenta l’ultimo passo di una escalation sempre più preoccupante nei rapporti tra i due stati. Aldilà dell’episodio, che ha provocato la decisione di Teheran, siamo di fronte ad una sempre maggiore tensione tra i due paesi, da sempre su posizioni opposte, dovute all’evoluzione della questione yemenita. Da quando l’Arabia Saudita si è impegnata militarmente in prima persona, per sedare la ribellione degli Huthi, appartenenti ad una corrente dagli sciiti, l’Iran rischia di essere coinvolto in modo altrettanto netto nella questione. Tuttavia il confronto è volutamente indirizzato sul possibile coinvolgimento iraniano, da parte dei sauditi, per ragioni, che sono principalmente al di fuori del contesto specifico. L’Arabia Saudita è fortemente irritata dalla rottura dell’isolamento nei confronti dell’Iran, avvenuto grazie alla firma preliminare degli accordi di Losanna sulla questione nucleare e sul fatto stesso che Teheran possa dotarsi di una tecnologia atomica, ufficialmente a scopi civili, particolare che viene considerato dai sauditi come l’anticamera dello sviluppo militare. Questa evoluzione ha compromesso i rapporti con gli Stati Uniti, che sono diventati sempre più tesi in concomitanza con il raggiungimento dell’accordo. Quello che teme l’Arabia Saudita è una maggiore influenza del paese iraniano nella regione, influenza che potrebbe essere anche aumentata dal possibile controllo dello stato yemenita, dove la minoranza sciita rappresenta comunque un terzo del paese. Secondo alcuni analisti americani, la questione degli Huthi non è una novità nello Yemen, infatti precedenti disordini provocati da questa minoranza non hanno avuto alcuna tutela da Teheran, ed attualmente l’Iran si limiterebbe ad un appoggio politico senza alcun intervento. Quello che gli analisti statunitensi affermano è che il fatto di appartenere ad un ramo della religione sciita non significa automaticamente avere l’appoggio militare iraniano. Ma la situazione contingente ha portato il grado di apprensione dei sauditi oltre il limite degli avvertimenti politici; Riyadh considera lo Yemen una propria zona di influenza ed il timore di vedere estesa su questo territorio l’ombra dell’Iran, ha prodotto una reazione capace di innescare veramente un possibile intervento di Teheran. Se il fatto che all’interno del territorio yemenita sia possibile una presenza di agenti segreti iraniani, ciò, per contro, non è affatto certo. Più probabile che se l’azione militare saudita dovesse continuare, gli iraniani forniranno un qualche tipo di risposta, per ottemperare alla dottrina che hanno adottato e che li vede protettori delle minoranze sciite, in quanto paese leader in questo ramo religioso dell’islam. L’azione dei sauditi non è comunque limitata all’intervento militare, ma viene espletata sul piano politico internazionale con il tentativo di creare una forza tra i principali paesi sunniti, riconducendo la questione ad un pericoloso confronto religioso. L’Arabia sta cercando il coinvolgimento di Turchia e Pakistan, ma per il momento non ha ottenuto l’appoggio desiderato, se non con dichiarazioni di principio e rischiando così di portare avanti da sola l’azione intrapresa. Anche dagli Stati Uniti si registra un appoggio più che altro dovuto, ma che non ha avuto effetti pratici, paradossalmente, ma fino ad un certo punto, la posizione più simile è quella di Israele, che è accomunato all’Arabia Saudita dalla grande avversione per Teheran, ma non può appoggiare apertamente Riyadh. Molto della evoluzione della situazione dipenderà dalle possibili richieste di aiuto degli Huthi a Teheran e dalla volontà dell’Arabia di aumentare la pressione militare senza la ricerca di una soluzione negoziata della crisi.
Tension rises between Saudi Arabia and Iran
The cancellation of all flights that connect Iran to Saudi Arabia, especially in favor of the pilgrims to Mecca, is the latest step in an escalation of increasing concern in the relations between the two states. Beyond the episode, which resulted in the decision to Tehran, we are facing a growing tension between the two countries, always on opposite positions, due to the evolution of the issue of Yemen. Since Saudi Arabia is committed militarily in person, to quell the rebellion of the Huthi, belonging to a current by Shiites, Iran is likely to be involved in an equally sharp in question. However, the comparison is deliberately addressed the possible involvement of Iran, by the Saudis, for reasons which are mainly outside the specific context. Saudi Arabia is highly irritated by the rupture of isolation against Iran, which occurred with the signing of preliminary agreements of Lausanne on the nuclear issue and the fact that Tehran can acquire nuclear technology, officially for civilian purposes, particularly that is considered by the Saudis as the antechamber of military development. This evolution has made relations with the United States, which have become increasingly tense in conjunction with the achievement of the agreement. What fears Saudi Arabia has more influence in the country of Iran in the region, influence that could also be increased by the possible control of the state of Yemen, where the Shiite minority is still a third of the country. According to some American analysts, the issue of Huthi is nothing new in Yemen, in fact previous disturbances caused by this minority had no protection from Tehran, and Iran currently is confined to political support without any intervention. What analysts say the US is that the fact of belonging to a branch of Shiite religion does not automatically have the support of the Iranian military. But the current situation has brought the level of apprehension of the Saudis over the limit of the policy warnings; Riyadh Yemen considers its own sphere of influence and the fear of seeing expanded on this territory the shadow of Iran, has produced a reaction that can really trigger a possible intervention of Tehran. If the fact that within the territory of Yemen is a possible presence of Iranian intelligence agents, this, however, is by no means certain. Most likely that if the Saudi military action were to continue, the Iranians will provide some kind of response, to comply with the doctrine that they have adopted and which sees them protectors of the Shiite minority, as leading country in this religious branch of Islam. The action of the Saudis is not limited to the military, but are carried out on the political level with the international effort to create a force between the main Sunni countries, bringing back the issue to a dangerous religious confrontation. Saudi is seeking the involvement of Turkey and Pakistan, but for the moment did not get the support you want, if not with declarations of principle and thus risking to carry on alone the action taken. Even the United States there is a support mostly due, but that had no practical effect, paradoxically, but up to a certain point, the position is more like that of Israel, which is joined to Saudi Arabia by the great aversion to Tehran, but can not support openly Riyadh. Much of the development of the situation will depend on the available help of Huthi in Tehran and the will of Arabia to increase the military pressure without the search for a negotiated solution to the crisis.
Aumenta la tensión entre Arabia Saudita e Irán
La cancelación de todos los vuelos que conectan a Irán a Arabia Saudí, sobre todo en favor de los peregrinos a La Meca, es el último paso en una escalada cada vez más preocupante en las relaciones entre los dos estados. Más allá del episodio, que dio lugar a la decisión de Teherán, nos enfrentamos a una creciente tensión entre los dos países, siempre en posiciones opuestas, debido a la evolución de la cuestión de Yemen. Desde Arabia Saudita está comprometida militarmente en persona, para sofocar la rebelión de los Huthi, que pertenece a una corriente por los chiítas, Irán es probable que participen en una igualmente fuerte de que se trate. Sin embargo, la comparación se dirigió deliberadamente la posible participación de Irán, por los saudíes, por razones que son principalmente fuera del contexto específico. Arabia Saudita es muy irritado por la ruptura del aislamiento contra Irán, que se produjo con la firma de los acuerdos preliminares de Lausana sobre la cuestión nuclear y el hecho de que Teherán pueda adquirir tecnología nuclear, oficialmente para fines civiles, en particular la es considerado por los saudíes como la antesala del desarrollo militar. Esta evolución ha hecho que las relaciones con Estados Unidos, que se han convertido cada vez más tensa, en relación con la consecución del acuerdo. ¿Qué teme Arabia Saudita tiene más influencia en el país de Irán en la región, la influencia que también podría ser aumentado por el posible control del estado de Yemen, donde la minoría chiíta es todavía un tercio del país. Según algunos analistas estadounidenses, la cuestión de Huthi es nada nuevo en Yemen, de hecho perturbaciones anteriores causadas por esta minoría no tenían protección contra Teherán, Irán y en la actualidad se limita a un apoyo político sin ninguna intervención. Lo que los analistas dicen que los EE.UU. es que el hecho de pertenecer a una rama de la religión chiíta no tiene automáticamente el apoyo de los militares iraníes. Pero la situación actual ha llevado el nivel de aprehensión de los saudíes por encima del límite de las advertencias de la política; Riad Yemen considera su propia esfera de influencia y el temor de ver ampliado en este territorio la sombra de Irán, ha producido una reacción que realmente puede desencadenar una posible intervención de Teherán. Si el hecho de que en el territorio de Yemen es una posible presencia de agentes de inteligencia iraníes, esto, sin embargo, no es en absoluto cierto. Lo más probable es que si la acción militar saudí fuera a continuar, los iraníes proveen algún tipo de respuesta, para cumplir con la doctrina de que hayan adoptado y que los ve protectores de la minoría chií, como país líder en esta rama religiosa del Islam. La acción de los saudíes no se limita a los militares, pero se llevan a cabo en el plano político con el esfuerzo internacional para crear una fuerza entre los principales países sunitas, trayendo de vuelta el tema a un enfrentamiento religioso peligroso. Arabia está buscando la participación de Turquía y Pakistán, pero por el momento no consiguió el apoyo que usted quiere, si no con declaraciones de principios y, por tanto arriesgan a continuar solo la acción tomada. Incluso los Estados Unidos hay un apoyo debido sobre todo, pero que no tuvo ningún efecto práctico, paradójicamente, pero hasta cierto punto, la posición es la más parecida a la de Israel, que está unida a Arabia Saudita por la gran aversión a Teherán, pero no puede apoyar abiertamente Riad. Gran parte de la evolución de la situación dependerá de la ayuda disponible de Huthi en Teherán y la voluntad de Arabia para aumentar la presión militar sin la búsqueda de una solución negociada a la crisis.
Spannung steigt zwischen Saudi-Arabien und Iran
Die Streichung aller Flüge, die Iran anschließen nach Saudi-Arabien, vor allem zugunsten der Pilger nach Mekka, ist der jüngste Schritt in einer Eskalation der wachsende Besorgnis in den Beziehungen zwischen den beiden Staaten. Jenseits der Episode, die in der Entscheidung nach Teheran führte, stehen wir vor einer wachsenden Spannungen zwischen den beiden Ländern, immer auf gegenüberliegenden Positionen, aufgrund der Entwicklung des Themas des Jemen. Da Saudi-Arabien ist militärisch in Person begangen wurde, um den Aufstand der Huthi unterdrücken, zu einem Strom von Schiiten gehören, ist der Iran wahrscheinlich in einem ebenso scharfen in Frage beteiligt werden. Allerdings ist der Vergleich gezielt adressiert die mögliche Beteiligung des Iran, von den Saudis, aus Gründen, die großteils außerhalb des spezifischen Kontext sind. Saudi-Arabien ist durch den Bruch der Isolierung gegen den Iran, die mit der Unterzeichnung der Vorverträge von Lausanne in der Atomfrage und die Tatsache, dass Teheran kann Nukleartechnologie für zivile Zwecke zu erwerben, offiziell, vor allem, dass aufgetreten sehr gereizt wird von den Saudis als Vorzimmer der militärischen Entwicklung berücksichtigt. Diese Entwicklung hat die Beziehungen zu den Vereinigten Staaten, die sich im Zusammenhang mit der Verwirklichung des Abkommens zunehmend angespannt haben. Was fürchtet Saudi-Arabien hat mehr Einfluss im Land des Iran in der Region, Einfluss, der auch durch die mögliche Kontrolle des Staates Jemen, wo die schiitische Minderheit ist immer noch ein Drittel des Landes erhöht werden. Nach einigen amerikanischen Analysten, die Frage der Huthi ist nichts Neues im Jemen, in der Tat bisherigen Störungen durch diese Minderheit verursacht hatte keinen Schutz gegen Teheran, Iran und derzeit ist die politische Unterstützung beschränkt, ohne Intervention. Welche Analysten sagen, die USA, dass die Zugehörigkeit zu einer Filiale der schiitischen Religion gehört nicht automatisch die Unterstützung des iranischen Militärs. Aber die aktuelle Situation hat das Niveau der Festnahme von den Saudis über die Grenze der politischen Warnungen gebracht; Riyadh Jemen hält seine eigenen Einflussbereich und die Angst, dass auf diesem Gebiet der Schatten des Iran, eine Reaktion, die wirklich eine mögliche Intervention Teheran auslösen können hergestellt erweitert. Ist die Tatsache, dass im Gebiet der Jemen ist ein mögliches Vorhandensein von iranischen Geheimdienstagenten, dies ist aber keineswegs sicher. Die meisten wahrscheinlich, dass, wenn der Saudi militärische Aktion fortsetzen, werden die Iraner eine gewisse Art von Reaktion, um mit der Lehre, die sie übernommen haben und die sie sieht, Beschützer der schiitischen Minderheit, als führendes Land in dieser religiöse Zweig des Islam entsprechen. Die Wirkung der Saudis ist nicht auf das Militär beschränkt, sondern werden auf politischer Ebene mit den internationalen Bemühungen um eine Kraft zwischen den wichtigsten sunnitischen Ländern erstellen durchgeführt, um wieder die Frage zu einer gefährlichen religiösen Konfrontation. Saudi sucht die Beteiligung der Türkei und Pakistan, aber im Moment nicht die Unterstützung, die Sie wollen, wenn nicht mit Grundsatzerklärungen und damit zu riskieren, um weitermachen zu schweigen von der Aktion. Selbst in den USA gibt es eine Unterstützung vor allem wegen, aber das keine praktischen Auswirkungen hatte paradoxerweise aber bis zu einem gewissen Punkt ist die Lage eher, dass Israel, die nach Saudi-Arabien durch die große Abneigung gegen verbunden ist Teheran, aber nicht offen unterstützt Riad. Ein Großteil der Entwicklung der Situation wird von der verfügbaren Hilfe Huthi in Teheran und den Willen Arabien verlassen auf den militärischen Druck, ohne die Suche nach einer Verhandlungslösung für die Krise zu erhöhen.
La tension monte entre l'Arabie saoudite et l'Iran
L'annulation de tous les vols qui relient l'Iran à l'Arabie saoudite, en particulier en faveur des pèlerins à La Mecque, est la dernière étape d'une escalade de la préoccupation croissante dans les relations entre les deux Etats. Au-delà de l'épisode, qui a abouti à la décision de Téhéran, nous sommes confrontés à une tension croissante entre les deux pays, toujours sur des positions opposées, en raison de l'évolution de la question du Yémen. Depuis l'Arabie saoudite se est engagée militairement en personne, pour réprimer la rébellion des Houthi, appartenant à un courant par les chiites, l'Iran est susceptible d'être impliqué dans un tout aussi forte en question. Toutefois, la comparaison est délibérément abordé la possible implication de l'Iran, par les Saoudiens, pour des raisons qui sont principalement en dehors du contexte spécifique. Arabie Saoudite est très irritée par la rupture de l'isolement contre l'Iran, qui a eu lieu avec la signature d'accords préliminaires de Lausanne sur la question nucléaire et le fait que Téhéran peut acquérir la technologie nucléaire, officiellement à des fins civiles, en particulier celle est considéré par les Saoudiens comme l'antichambre du développement militaire. Cette évolution a fait des relations avec les États-Unis, qui sont devenus de plus en plus tendue en conjonction avec la réalisation de l'accord. Quelles craintes Arabie saoudite a plus d'influence dans le pays de l'Iran dans la région, l'influence qui pourrait également être augmenté par le contrôle possible de l'état du Yémen, où la minorité chiite est encore un tiers du pays. Selon certains analystes américains, la question de Houthi est rien de nouveau au Yémen, en fait des perturbations causées par les précédentes cette minorité ne avaient aucune protection contre Téhéran, et l'Iran est actuellement limitée au soutien politique sans aucune intervention. Ce que les analystes disent les États-Unis est que le fait d'appartenir à une branche de la religion chiite n'a pas automatiquement le soutien de l'armée iranienne. Mais la situation actuelle a amené le niveau d'appréhension des Saoudiens sur la limite des avertissements politiques; Riyad Yémen considère sa propre sphère d'influence et la crainte de voir élargi sur ce territoire l'ombre de l'Iran, a produit une réaction qui peut vraiment déclencher une éventuelle intervention de Téhéran. Si le fait que sur le territoire du Yémen est une présence possible d'agents de renseignements iraniens, cela, cependant, est loin d'être certaine. Très probablement que si l'action militaire saoudienne devait se poursuivre, les Iraniens fournissent une sorte de réponse, pour se conformer à la doctrine qu'ils ont adopté et qui les voit protecteurs de la minorité chiite, comme premier pays dans cette branche religieuse de l'Islam. L'action des Saoudiens ne se limite pas à l'armée, mais sont effectués sur le plan politique avec l'effort international visant à créer une force entre les principaux pays sunnites, ramenant la question à une confrontation religieuse dangereux. Arabie cherche la participation de la Turquie et le Pakistan, mais pour l'instant n'a pas obtenu le soutien que vous voulez, si ce ne est avec des déclarations de principe et donc risquant de continuer à parler de la mesure prise. Même les États-Unis, il est un support essentiellement en raison, mais cela n'a aucun effet pratique, paradoxalement, mais jusqu'à un certain point, la position est plus proche de celle d'Israël, qui est reliée à l'Arabie Saoudite par la grande aversion pour Téhéran, mais ne peut pas soutenir ouvertement Riyad. Une grande partie de l'évolution de la situation dépendra de l'aide disponible de Houthi à Téhéran et la volonté de l'Arabie pour augmenter la pression militaire sans la recherche d'une solution négociée à la crise.
Aumenta a tensão entre Arábia Saudita e Irã
O cancelamento de todos os voos que ligam o Irã para a Arábia Saudita, especialmente em favor dos peregrinos para Meca, é o último passo de uma escalada de preocupação crescente nas relações entre os dois estados. Além do episódio, o que resultou na decisão de Teerã, estamos diante de uma crescente tensão entre os dois países, sempre em posições opostas, devido à evolução da questão do Iêmen. Desde a Arábia Saudita está empenhada militarmente em pessoa, para sufocar a rebelião do Huthi, pertencente a uma corrente por xiitas, o Irã é susceptível de ser envolvido em um igualmente afiada em questão. No entanto, a comparação é deliberadamente abordado o possível envolvimento do Irã, pelos sauditas, por razões que são, principalmente, fora do contexto específico. A Arábia Saudita é altamente irritado com a ruptura do isolamento contra o Irã, o que ocorreu com a assinatura de acordos preliminares de Lausanne sobre a questão nuclear eo fato de que Teerã pode adquirir tecnologia nuclear, oficialmente para fins civis, em particular a é considerado pelos sauditas como a antecâmara do desenvolvimento militar. Esta evolução fez das relações com os Estados Unidos, que têm se tornado cada vez mais tensa em conjunto com a realização do acordo. O que teme a Arábia Saudita tem mais influência no país do Irã na região, influência que também poderia ser aumentado pelo eventual controlo do Estado do Iêmen, onde a minoria xiita ainda é um terço do país. De acordo com alguns analistas americanos, a questão da Huthi há nada de novo no Iêmen, na verdade distúrbios anteriores causados por essa minoria não tinham proteção contra Teerã, Irã e atualmente está confinado ao apoio político sem qualquer intervenção. O que os analistas dizem que os EUA é que o fato de pertencer a um ramo da religião xiita não tem automaticamente o apoio do exército iraniano. Mas a situação atual trouxe o nível de apreensão dos sauditas sobre o limite das advertências políticas; Riyadh Iêmen considera sua própria esfera de influência e o medo de ver ampliou esse território à sombra do Irã, tem produzido uma reação que pode realmente desencadear uma possível intervenção de Teerã. Se o fato de que, no território do Iêmen é a possível presença de agentes da inteligência iraniana, isso, no entanto, não é de forma certa. O mais provável é que, se a ação militar saudita se mantivesse, os iranianos irão fornecer algum tipo de resposta, para cumprir com a doutrina de que tenham adoptado e que as vê protetores da minoria xiita, como país líder neste ramo religioso do Islã. A ação dos sauditas não se limita aos militares, mas são realizados no nível político com o esforço internacional para criar uma força entre os principais países sunitas, trazendo de volta a questão a um confronto religioso perigoso. Arábia está buscando o envolvimento da Turquia e do Paquistão, mas no momento não conseguiu o apoio que você quer, se não com as declarações de princípio e, assim, correr o risco de continuar sozinho a ação tomada. Mesmo os Estados Unidos há um apoio principalmente devido, mas que não teve nenhum efeito prático, paradoxalmente, mas até um certo ponto, a posição é mais parecido com o de Israel, que se juntou à Arábia Saudita pelo grande aversão a Teerã, mas não pode apoiar abertamente Riyadh. Grande parte da evolução da situação dependerá da ajuda disponível de Huthi em Teerã e a vontade de Saudita para aumentar a pressão militar sem a busca de uma solução negociada para a crise.
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