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giovedì 30 aprile 2015

Se l'Ungheria vuole ristabilire la pena di morte, deve essere messa fuori dell'Unione Europea

Può l'Unione Europea derogare ancora ai suoi principi e tollerare al suo interno stati che hanno governi che sono di fatto avulsi ed estranei alle norme comuni e, probabilmente, restano dentro a Bruxelles soltanto per avere benefici economici e contributi? La ragione dovrebbe dire di no, soprattutto in un momento di acuta crisi istituzionale, che mette in dubbio l’esistenza stessa dell’istituzione, soprattutto per la sua debolezza politica intrinseca e lo scarso peso internazionale. Il caso dell’Ungheria è, al riguardo, emblematico. La coalizione di destra che guida il paese e che ha già più volte infranto le leggi comunitarie, imponendo leggi restrittive alla stampa, sistemi elettorali illiberali ed un comportamento costantemente contrario all’indirizzo, seppure vago, dell’Unione Europea, ha ora intrapreso un dibattito a favore della pena di morte. Questa misura è stata invocata ad esclusivo beneficio delle richieste dell’estrema destra del paese, che è strettamente funzionale alla vita stessa dell’esecutivo. Non è difficile credere che, in caso di necessità della sopravvivenza del governo, il premier ungherese potrebbe abbassarsi a violare un principio fondamentale dell’Unione Europea. Se la condanna di Bruxelles è scontata, in questo caso non bastano più le parole, ma occorre che i proclami siano seguiti da fatti concreti. Già lo scorso anno l’esecutivo dell’Unione Europea ha varato un progetto che vuole misurare l’applicazione delle regole democratiche nei singoli stati aderenti, con la possibilità di sanzionare eventuali derive autoritarie con, ad esempio, il ritiro del diritto di voto. Questa misura, per ora mai applicata, non sembra sufficiente a preservare le regole democratiche e la stessa stabilità europea contro le violazioni presenti e soprattutto future, che potranno verificarsi. Non è un mistero che nel vecchio continente sono previsti in crescita i movimenti populisti e di estrema destra, che potrebbero tentare di stravolgere le regole basilari su cui poggia l’impianto europeo. Esiste una chiara necessità di varare un sistema sanzionatorio rigido di fronte a violazioni di questo tipo, che porti, come pena massima, anche all’esclusione dall’Unione Europea per quello stato che dimostri di non accettare più le regole fondamentali, che se necessario, devono essere rafforzate legalmente, anche rivedendo le condizioni di accesso ed, eventualmente, imporre nuove firme, tramite il rinnovo degli accordi, per l’adesione all’Unione Europea. Ciò potrebbe anche costituire una via alternativa al necessario rafforzamento politico, che resta l’unica strada possibile per fare diventare l’unione un soggetto politico internazionale di levatura mondiale. Tuttavia, nonostante il dibattito iniziato sulla questione ungherese al parlamento europeo, proprio il massimo organo legislativo comunitario ha dimostrato una propria debolezza politica intrinseca all’interno dei suoi organi. Ciò si è concretizzato con la mancata sanzione al partito del premier di Budapest, da parte dal proprio gruppo di appartenenza: quello dei popolari. Non vi è stata, infatti, alcuna presa di posizione ufficiale, soprattutto di condanna, da parte del gruppo politico, che in teoria, si ispira ai valori cristiani tradotti in politica. Inoltre il premier ungherese ha dimostrato anche scarsa sensibilità nei confronti del tema dei migranti, essendo l’unico esponente governativo a non partecipare alla riunione straordinaria sul tema, che si è tenuta a Bruxelles. Se l’Europa vuole ragionare solo in termini economici, allora che vengano valutati anche i costi del mantenimento all’interno del perimetro dell’Unione di stati che non condividono i principi fondativi e restano solo per motivi opportunistici. Avviare un processo di revisione dell’appartenenza a Bruxelles sembra ora più necessario che mai; la strategia di includere chiunque ad ogni costo si è rivelata controproducente e non ha prodotto quella coesione tra i popoli e le nazioni che era attesa, aumentando i fattori di instabilità all’interno di Bruxelles e, spesso, diventando ostacolo al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo politico prefissati. Pare che sia arrivato il momento di ridiscutere i criteri di appartenenza e di ammissione all’Europa unita, per raggiungere un minimo di valori condivisi in maniera assoluta e convinta, sui quali costruire la casa comune europea: chi non accetta ciò non deve più partecipare. Sia l’Ungheria o anche stati più importanti.

If Hungary wants to restore the death penalty, it must be taken out of the European Union

Can the EU still waive its principles and tolerating inside states that have governments which are in fact divorced, and strangers to the common rules and is likely to remain in Brussels only for economic benefits and contributions? The reason should say no, especially at a time of acute institutional crisis, which calls into question the very existence of the institution, especially for its intrinsic political weakness and lack of international weight. The case of Hungary is in this respect emblematic. The right-wing coalition that leads the country and that has repeatedly breached EU laws imposing restrictive laws to the press, electoral systems and illiberal behavior consistently opposed to the, albeit vague, the European Union, has now embarked on a debate in favor of the death penalty. This measure was invoked for the sole benefit of the demands of the far right in the country, that is strictly related to the very life of the executive. It is not hard to believe that, in case of necessity of survival of the government, the Hungarian prime minister could stoop to violate a fundamental principle of the European Union. If the condemnation of Brussels is obvious, in this case the words are not enough, but it is necessary that the proclamations are followed by concrete facts. Already last year, the European Union executive has launched a project that aims to measure the application of democratic norms in individual member states, with the possibility of penalizing any authoritarian tendencies with, for example, the withdrawal of voting rights. This measure, for now never applied, does not seem sufficient to preserve the rules of democracy and the very European stability against violations present and especially future, that may occur. It is no secret that in the old continent are forecast to increase populist movements and far-right, which could groped to overturn the basic rules underpinning the European plant. There is a clear need to establish a system of sanctions drive in front of violations of this kind, which leads, as a maximum penalty, even exclusion from the European Union for what was proving to no longer accept the basic rules, if necessary, They must be legally strengthened, also reviewing the conditions for access and, if necessary, impose new signatures, through the renewal of the agreements, for the European Union membership. That would also be an alternative to the need to strengthen political, which remains the only possible way for the union to become a world-class international political subject. However, despite the debate started on the Hungarian question in the European Parliament, the very top legislature Community has demonstrated its political weakness inherent within its organs. This has been reflected in the failure to sanction the party of Prime Minister of Budapest, by the own group: that of popular. There was, in fact, no official position, especially of condemnation by the political group, which in theory, is inspired by Christian values ​​translated into policy. In addition, the Hungarian prime minister has also shown little sensitivity towards the issue of migrants, being the only government official to not participate in the special meeting on the subject, which was held in Brussels. If Europe wants to think only in economic terms, which are then evaluated the costs of maintenance within the perimeter of the states that do not share the fundamental principles and remain only for opportunistic reasons. Initiate a review process of membership in Brussels seems now more necessary than ever; the strategy to include anyone at all costs proved counterproductive and did not return the cohesion between peoples and nations that was expected, increasing factors of instability in Brussels and, often, becoming obstacle to achieving development goals political objectives. It seems that the time has come to re-examine the criteria for membership and admission to a united Europe, to achieve a minimum of shared values ​​and absolutely convinced, on which to build a common European home: you do not accept this no longer has to participate. Both Hungary or even the most important states.

Si Hungría quiere restaurar la pena de muerte, deben ser sacados de la Unión Europea

¿Puede la UE todavía renunciar a sus principios y tolerar dentro de estados que tienen los gobiernos que son, de hecho, divorciados y ajenos a las reglas comunes y es probable que se mantenga en Bruselas sólo por los beneficios económicos y contribuciones? La razón se debe decir que no, especialmente en un momento de crisis institucional aguda, que pone en cuestión la existencia misma de la institución, sobre todo por su debilidad política intrínseca y falta de peso internacional. El caso de Hungría es en este sentido emblemático. La coalición de derecha que conduce el país y que ha violado repetidamente las leyes de la UE que impongan las leyes restrictivas a la prensa, los sistemas electorales y el comportamiento no liberal opuesto sistemáticamente a la, aunque vaga, la Unión Europea, ahora se ha embarcado en un debate a favor de la pena de muerte. Esta medida fue invocada para el beneficio exclusivo de las demandas de la extrema derecha en el país, esto es estrictamente relacionados con la vida misma de la ejecutiva. No es difícil de creer que, en caso de necesidad de la supervivencia del gobierno, el primer ministro húngaro podría rebajarse a violar un principio fundamental de la Unión Europea. Si la condena de Bruselas es obvio, en este caso, las palabras no son suficientes, pero es necesario que las proclamas van seguidas de hechos concretos. Ya el año pasado, el ejecutivo de la Unión Europea ha puesto en marcha un proyecto que tiene como objetivo medir la aplicación de las normas democráticas en los estados miembros individuales, con la posibilidad de penalizar cualquier tendencias autoritarias con, por ejemplo, la retirada de los derechos de voto. Esta medida, por ahora nunca se aplicó, no parece suficiente para preservar las reglas de la democracia y la estabilidad muy europeo contra violaciónes presentes y sobre todo futuras, que pueden ocurrir. No es ningún secreto que en el viejo continente se prevé aumentar los movimientos populistas y de extrema derecha, que podría tientas para revocar las reglas básicas que sustentan la planta europea. Existe una clara necesidad de establecer un sistema de sanciones en coche frente a violaciónes de este tipo, lo que conduce, como pena máxima, incluso la exclusión de la Unión Europea por lo que se demuestra que ya no aceptan las reglas básicas, de ser necesario, Ellos deben estar legalmente reforzadas, también la revisión de las condiciones de acceso y, en su caso, imponer nuevas firmas, a través de la renovación de los acuerdos, para la adhesión a la Unión Europea. Eso también sería una alternativa a la necesidad de fortalecer la política, que sigue siendo el único camino posible para la unión para convertirse en un tema político internacional de clase mundial. Sin embargo, a pesar del debate iniciado sobre la cuestión de Hungría en el Parlamento Europeo, la Comunidad legislatura muy superior ha demostrado su debilidad política inherente dentro de sus órganos. Esto se ha reflejado en el hecho de no sancionar al partido del primer ministro de Budapest, por el propio grupo: el de la popular. Hubo, de hecho, ninguna posición oficial, especialmente de condena por el grupo político, que en teoría, se inspira en los valores cristianos traducidas en políticas. Además, el primer ministro de Hungría también ha mostrado poca sensibilidad hacia el tema de los migrantes, siendo el único funcionario del gobierno de no participar en la sesión especial sobre el tema, que se celebró en Bruselas. Si Europa quiere pensar sólo en términos económicos, que luego se evalúan los costos de mantenimiento dentro del perímetro de los estados que no comparten los principios fundamentales y se mantienen sólo por razones oportunistas. Iniciar un proceso de revisión de la membresía en Bruselas parece ahora más necesaria que nunca; la estrategia para incluir a cualquier persona a toda costa resultó contraproducente y no volvió la cohesión entre los pueblos y las naciones que se esperaba, los factores de inestabilidad creciente en Bruselas y, a menudo, convirtiéndose en obstáculo para el logro de los objetivos de desarrollo objetivos políticos. Parece que ha llegado el momento de volver a examinar los criterios de adhesión y el ingreso en una Europa unida, para lograr un mínimo de valores compartidos y absolutamente convencido, sobre la que construir una casa común europea: no aceptar esto ya no tiene que participar. Tanto Hungría o incluso los estados más importantes.

Wenn Ungarn will die Todesstrafe wiederherzustellen, müssen von der Europäischen Union getroffen werden

Kann die EU noch ihre Prinzipien und tolerieren verzichten innen Zustände, die Regierungen, die in der Tat sind geschieden, und Fremde mit den gemeinsamen Regeln und dürfte sich in Brüssel, nur für die wirtschaftliche Leistungen und Beiträge bleiben? Der Grund sollten insbesondere in einer Zeit akuter institutionelle Krise, die die Frage nach der Existenz der Institution nennt, vor allem für seine innere politische Schwäche und Mangel an internationaler Gewichts nein sagen,. Der Fall von Ungarn ist in dieser Hinsicht emblematische. Die Rechts-Koalition, die das Land führt, und dass immer wieder EU-Rechtsvorschriften über die Anwendung restriktiver Gesetze an die Presse, Wahlsysteme und illiberalen Verhalten konsequent auf die entgegengesetzt, wenn auch vage durchbrochen, der Europäischen Union, hat sich nun auf eine Debatte begonnen zugunsten der Todesstrafe. Diese Maßnahme wurde zum alleinigen Nutzen der Forderungen der extremen Rechten im Land aufgerufen wird, ist, dass ausschließlich im Zusammenhang mit dem Leben des Executive. Es ist nicht schwer zu glauben, dass, im Falle der Notwendigkeit des Überlebens der Regierung, konnte der ungarische Ministerpräsident bücken, um ein grundlegendes Prinzip der Europäischen Union verstoßen. Wenn die Verurteilung von Brüssel liegt auf der Hand, in diesem Fall werden die Worte sind nicht genug, aber es ist notwendig, dass die Proklamationen werden durch konkrete Tatsachen gefolgt. Bereits im vergangenen Jahr, die Exekutive der Europäischen Union hat ein Projekt, um die Anwendung der demokratischen Normen in den einzelnen Mitgliedstaaten zu messen will den Rückzug der Stimmrechte gestartet, mit der Möglichkeit der Sanktionierung eventueller autoritäre Tendenzen mit zum Beispiel. Diese Maßnahme, denn jetzt nie angewandt, scheint nicht ausreichend, um die Regeln der Demokratie und der Stabilität in Europa sehr Abwehr von aktuellen und vor allem zukünftigen Verletzungen, die auftreten können, zu bewahren. Es ist kein Geheimnis, dass in den alten Kontinent werden prognostiziert, um populistische Bewegungen und weit rechts, die tastete konnte, die Grundregeln Untermauerung der europäischen Pflanzen stürzen erhöhen. Es besteht eine klare Notwendigkeit, ein System zu etablieren Sanktions fahren vor Verletzungen dieser Art, die führt, als Höchststrafe, auch den Ausschluss von der Europäischen Union für das, was beweist, die Grundregeln nicht mehr akzeptieren, falls erforderlich, Sie müssen rechtlich gestärkt werden, auch die Überprüfung der Bedingungen für den Zugang und, falls erforderlich, stellen neue Signaturen durch die Erneuerung der Abkommen, auf die Mitgliedschaft der Europäischen Union. Das wäre auch eine Alternative zu der Notwendigkeit der Stärkung der politischen, der die einzige Möglichkeit bleibt für die Union zu einer Weltklasse internationalen politischen Thema geworden ist. Doch trotz der Debatte begann auf der ungarischen Frage im Europäischen Parlament, ganz oben Gesetzgeber Gemeinschaft ihre politische Schwäche innewohnt seinen Organen nachgewiesen. Dass der populären: Dies wurde in der Nichteinhaltung der Partei des Premierministers von Budapest zu sanktionieren, durch die eigene Gruppe wider. Es gab in der Tat, keine offizielle Position, vor allem der Verurteilung durch die Fraktion, die in der Theorie, durch die christlichen Werte in Politik übersetzt inspiriert. Darüber hinaus hat der ungarische Ministerpräsident auch wenig Sensibilität für das Thema Migranten gezeigt, wobei der einzige Regierungsbeamten, um nicht in der Sondersitzung zu diesem Thema, die in Brüssel stattfand, teilzunehmen. Will Europa nur in wirtschaftlicher Hinsicht, die die Kosten für die Wartung innerhalb des Umfangs der Staaten, die nicht teilen, die Grundprinzipien und bleiben nur aus opportunistischen Gründen dann bewertet werden denken. Starten Sie eine Überprüfungsprozess der Mitgliedschaft in Brüssel scheint jetzt notwendiger denn je; die Strategie zu schließen jemand um jeden Preis bewiesen kontraproduktiv und nicht den Zusammenhalt zwischen den Völkern und Nationen, die erwartet wurde, zurückzukehren, zunehmende Faktoren der Instabilität in Brüssel und, oft, immer Hindernis für die Entwicklungsziele politischen Ziele. Es scheint, dass die Zeit gekommen ist, um erneut zu prüfen, die die Kriterien für die Mitgliedschaft und die Zulassung zu einem vereinten Europa, um ein Minimum an gemeinsamen Werten und der festen Überzeugung, auf dem eine gemeinsame europäische Haus bauen zu erreichen: Sie müssen nicht akzeptieren muss nicht mehr teilnehmen. Sowohl Ungarn oder auch die wichtigsten Staaten.

Si la Hongrie veut rétablir la peine de mort, il doit être mis hors de l'Union européenne

L'UE peut encore renoncer à ses principes et tolérant à l'intérieur des Etats qui ont des gouvernements qui sont en fait divorcé, et étrangers aux règles communes et est susceptible de rester à Bruxelles seulement pour les avantages économiques et les contributions? La raison devrait dire non, surtout à un moment de crise institutionnelle aiguë, qui remet en cause l'existence même de l'institution, en particulier pour sa faiblesse politique intrinsèque et le manque de poids international. Le cas de la Hongrie est à cet égard emblématique. La coalition de droite qui mène le pays et qui a violé à plusieurs reprises les lois de l'UE imposant des lois restrictives à la presse, les systèmes électoraux et le comportement antilibérale systématiquement opposé à la vague, même si, l'Union européenne, a lancé un débat en faveur de la peine de mort. Cette mesure a été invoquée pour le seul bénéfice des exigences de l'extrême droite dans le pays, qui est étroitement liée à la vie même de l'exécutif. Il est facile de croire que, en cas de nécessité de la survie du gouvernement, le Premier ministre hongrois pourrait baisser de violer un principe fondamental de l'Union européenne. Si la condamnation de Bruxelles est évident, dans ce cas, les mots ne sont pas assez, mais il est nécessaire que les proclamations sont suivis par des faits concrets. Déjà l'an dernier, l'exécutif de l'Union européenne a lancé un projet qui vise à mesurer l'application des normes démocratiques dans les Etats membres individuels, avec la possibilité de pénaliser des tendances autoritaires avec, par exemple, le retrait des droits de vote. Cette mesure, pour l'instant jamais été appliqué, ne semble pas suffisante pour préserver les règles de la démocratie et de la stabilité très européenne contre les violations actuelles et surtout futures, qui peut se produire. Il n'y a pas de secret pour personne que dans le vieux continent sont devrait augmenter mouvements populistes et d'extrême droite, qui pourrait à tâtons pour renverser les règles de base qui sous-tendent l'usine européenne. Il ya un besoin évident d'établir un système de sanctions en voiture en face de violations de ce type, ce qui conduit, comme peine maximale, même l'exclusion de l'Union européenne pour ce qui était de prouver de ne plus accepter les règles de base, si nécessaire, Ils doivent être légalement renforcés, également revoir les conditions d'accès et, si nécessaire, imposer de nouvelles signatures, à travers le renouvellement des accords, pour les membres de l'Union européenne. Ce serait aussi une alternative à la nécessité de renforcer politique, qui demeure la seule voie possible pour l'Union de devenir un sujet politique internationale de classe mondiale. Cependant, malgré le débat a commencé sur la question hongroise au Parlement européen, le législateur tout en haut Communauté a démontré sa faiblesse politique inhérente au sein de ses organes. Cela a été reflété dans l'échec de sanctionner le parti du Premier ministre de Budapest, par le propre groupe: celui de populaire. Il y avait, en fait, pas de position officielle, en particulier de la condamnation par le groupe politique, qui, en théorie, est inspiré par les valeurs chrétiennes traduites en politique. En outre, le Premier ministre hongrois a également montré peu de sensibilité à l'égard de la question des migrants, étant le seul représentant du gouvernement de ne pas participer à la réunion spéciale sur le sujet, qui a eu lieu à Bruxelles. Si l'Europe veut penser seulement en termes économiques, qui sont ensuite évalués les coûts de maintenance dans le périmètre des États qui ne partagent pas les principes fondamentaux et restent seulement pour des raisons opportunistes. Initier un processus d'adhésion à Bruxelles d'examen semble maintenant plus que jamais nécessaire; la stratégie pour inclure toute personne à tous les coûts prouvé contre-productif et ne revint pas la cohésion entre les peuples et les nations qui était attendu, les facteurs d'instabilité croissante à Bruxelles et, souvent, devenir obstacle à la réalisation des objectifs de développement objectifs politiques. Il semble que le temps est venu de réexaminer les critères d'adhésion et d'admission à une Europe unie, pour atteindre un minimum de valeurs partagées et absolument convaincu, sur laquelle construire une maison européenne commune: vous ne pas accepter ce ne doit plus participer. La Hongrie ou même les Etats les plus importants.

Se Hungria quer a restaurar a pena de morte, deve ser levado para fora da União Europeia

A UE ainda pode renunciar aos seus princípios e tolerar dentro de Estados que têm governos que são, de facto, divorciado, e estranhos às regras comuns e é provável que se mantenha em Bruxelas apenas para benefícios económicos e contribuições? A razão deve dizer não, especialmente em um momento de crise institucional aguda, o que põe em causa a própria existência da instituição, especialmente por sua fraqueza política intrínseca e falta de peso internacional. O caso da Hungria é, neste aspecto emblemático. A coalizão de direita que leva o país e que violou repetidamente as leis da UE que imponham leis restritivas à imprensa, sistemas eleitorais e comportamento não-liberal sempre se opôs à, ainda que vaga, a União Europeia, já embarcou em um debate a favor da pena de morte. Esta medida foi invocado para o benefício exclusivo das demandas da extrema-direita no país, que está estritamente relacionada com a própria vida do executivo. Não é difícil acreditar que, em caso de necessidade de sobrevivência do governo, o primeiro-ministro húngaro poderia inclinar-se para violar um princípio fundamental da União Europeia. Se a condenação de Bruxelas é óbvio, neste caso, as palavras não são suficientes, mas é necessário que as proclamações são seguidas por fatos concretos. Já no ano passado, o executivo da União Europeia lançou um projeto que tem como objetivo mensurar a aplicação das normas democráticas nos Estados membros individuais, com a possibilidade de penalizar quaisquer tendências autoritárias com, por exemplo, a retirada de direitos de voto. Esta medida, por agora nunca foi aplicada, não parece suficiente para preservar as regras da democracia e da estabilidade muito europeu contra as violações atuais e futuras, especialmente, que pode ocorrer. Não é nenhum segredo que no velho continente deverão aumentar movimentos populistas e de extrema-direita, o que poderia tateou para derrubar as regras básicas que sustentam a planta Europeia. Há uma clara necessidade de estabelecer um sistema de sanções carro na frente de violações deste tipo, o que leva, como uma penalidade máxima, mesmo exclusão da União Europeia para o que estava provando não aceitam mais as regras básicas, se necessário, Eles devem ser legalmente fortalecido, também revisando as condições de acesso e, se necessário, impor novas assinaturas, através da renovação dos acordos, para a adesão à União Europeia. Isso também seria uma alternativa para a necessidade de reforçar política, que continua a ser o único caminho possível para a União a tornar-se um assunto político internacional de classe mundial. No entanto, apesar do debate iniciado na questão húngaro no Parlamento Europeu, o topo legislador comunitário demonstrou a sua fraqueza política inerente dentro de seus órgãos. Isso se refletiu na falta de sancionar o partido do primeiro-ministro de Budapeste, pelo grupo próprio: o de popular. Havia, de fato, nenhuma posição oficial, especialmente de condenação pelo grupo político, que, em teoria, é inspirada nos valores cristãos traduzidos em política. Além disso, o primeiro-ministro húngaro mostrou também pouca sensibilidade para a questão dos migrantes, sendo o único funcionário do governo de não participar na reunião especial sobre o assunto, que se realizou em Bruxelas. Se a Europa quer pensar só em termos económicos, que são então avaliados os custos de manutenção dentro do perímetro dos estados que não compartilham os princípios fundamentais e permanecem apenas por razões oportunistas. Iniciar um processo de avaliação da adesão, em Bruxelas, parece agora mais necessária do que nunca; a estratégia para incluir qualquer um a qualquer custo mostrou contraproducente e não voltou a coesão entre os povos e nações que era esperado, os fatores de instabilidade crescente em Bruxelas e, muitas vezes, tornando-se obstáculo para alcançar metas de desenvolvimento objetivos políticos. Parece que chegou a hora de reexaminar os critérios de adesão e admissão a uma Europa unida, para alcançar um mínimo de valores partilhados e absolutamente convencido, sobre a qual construir uma casa comum europeia: você não aceitar esta já não tem de participar. Tanto a Hungria ou mesmo os Estados mais importantes.

Если Венгрия хочет восстановить смертную казнь, оно должно быть принято из Европейского Союза

Может ЕС по-прежнему отказывается от своих принципов и терпимости к внутри государств, имеющих правительства, которые на самом деле развелись, и незнакомы общих правил и, вероятно, останется в Брюсселе только для экономической выгоды и взносов? Причина должна сказать, нет, особенно в период острого институционального кризиса, который ставит под вопрос само существование института, особенно для ее внутренней политической слабости и отсутствия международного веса. Дело Венгрии в этом отношении символическим. Правая коалиция, которая ведет страну и неоднократно нарушил законы ЕС внушительные ограничительные законы в прессе, избирательные системы и поведение нелиберальной последовательно выступает против, хотя расплывчато, Европейский союз, теперь приступили к дискуссии в пользу смертной казни. Эта мера была вызвана исключительно пользу требований ультраправых в стране, что является строго связаны с самой жизнью исполнительной власти. Это не трудно поверить, что, в случае необходимости выживания правительства, Премьер-министр Венгрии может опускаться до нарушают фундаментальный принцип Европейского Союза. Если осуждение Брюсселе очевидно, в этом случае не хватает слов, но это необходимо, чтобы прокламации следуют конкретные факты. Уже в прошлом году, исполнительный Европейский Союз запустил проект, который направлен на измерение применение демократических норм в отдельных государствах-членах, с возможностью наказания либо авторитарные тенденции, например, вывод избирательных прав. Эта мера, в настоящее время не применяется, кажется, не достаточно, чтобы сохранить правила демократии и стабильности в Европе очень против нарушений настоящих и будущих, особенно, что может произойти. Это не секрет, что на старом континенте прогнозируется увеличение популистских движений и далеко право, которое может нащупал отменить основные правила, лежащие в основе европейский завод. Существует явная необходимость в создании системы санкций езды перед нарушениями такого рода, что приводит, в качестве максимального наказания, даже исключение из Европейского союза за то, что доказывал больше не принимать основные правила, если это необходимо, Они должны быть юридически укрепить, также рассматривает условия для доступа и, при необходимости, ввести новые подписи, через обновление соглашений, для вступления в Европейский Союз. Это также будет альтернатива необходимости укрепления политической, которая остается единственно возможный путь для объединения, чтобы стать мирового класса международной политической темой. Однако, несмотря на дебаты начались на венгерском вопросе в Европейском парламенте, самый верх законодательный сообщество продемонстрировало свою политическую слабость, присущую в пределах своих органов. Это нашло свое отражение в неспособности санкционировать партии премьер-министра Будапешта, в собственной группе: у популярной. Там не было, в самом деле, не официальная позиция, особенно осуждения политической группы, которая в теории, вдохновленные христианских ценностей, переведенных в политику. Кроме того, Премьер-министр Венгрии также показали немного чувствительность к вопросу мигрантов, будучи только чиновник не участвовать в специальном заседании по этому вопросу, которое состоялось в Брюсселе. Если Европа хочет думать только в экономическом плане, которые затем оцениваются затраты на обслуживание в пределах периметра государств, которые не разделяют основополагающие принципы и остаются только оппортунистических соображений. Инициировать процесс отзыв о членстве в Брюсселе, кажется теперь более чем когда-либо необходимо; Стратегия включает любой любой ценой оказалась контрпродуктивной и не вернуться сплоченности между народами и нациями, который был ожидаемым, увеличивая факторы нестабильности в Брюсселе и, зачастую, становится препятствием для достижения целей в области развития политические цели. Кажется, что пришло время пересмотреть критерии членства и допуска к объединенной Европе, чтобы достичь, как минимум, общих ценностей и абсолютно убежден, на котором строится общий европейский дом: вы не принять это больше не имеет к участию. Оба Венгрия или даже наиболее важные государства.