Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
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mercoledì 1 luglio 2015
وتخشى تركيا دولة كردية على حدودها
بعد
هزيمته في الانتخابات في تركيا، الرئيس التركي أردوغان، في محاولة لتركيز
اهتمام البلاد مرة أخرى على الأكراد، الذين كانوا قد حصلوا على النجاح
الانتخابي في الانتخابات الأخيرة. الرئيس التركي لا يهاجم مباشرة أكراد تركيا، ولكن بدلا من ذلك، أولئك الذين يقاتلون بنجاح ضد ميليشيات تابعة لدولة إسلامية. الخوف
من أردوغان ما يمكنك انشاء كيان الدولة الكردية مباشرة على حدود تركيا،
وذلك بفضل لإزالة من الأراضي السورية إلى ديكتاتور دمشق. الوضع
مربكا، ولكن بفضل الإنجازات الطيران الأمريكية الأكراد على الأرض قد تسمح
في الواقع أن الخوف من أردوغان من أن تصبح حقيقة واقعة. النظرة إلى حزب الرئيس هو أن الأكراد تعتبر أخطر بكثير من نفس الدولة الإسلامية، للعديد من الصراعات التي تستمر لفترة طويلة. التطلعات الكردية هي لإقامة دولة مستقلة، وهذا صحيح سواء بالنسبة لتركيا وسوريا، "إيران والعراق. على وجه التحديد في الأخير كان الحكم الذاتي التي تحققت، حتى على المستوى التنظيمي، كما ظهرت الوضع مباشرة قبل الدولة نشر في بغداد. وعلى
الرغم من معارضة الولايات المتحدة رسميا إلى تفكك الدولة العراقية، هي
المدينين من الأكراد، على حد سواء لمساعدتهم ضد صدام، الذين ضد الخلافة، من
خلال العمل على أرض الواقع. واشنطن،
على الرغم من الخلافات الأخيرة مع أنقرة هو أيضا حليفا لتركيا، التي لا
تزال الدولة المسلمة الوحيدة في حلف شمال الأطلسي، وتقوم بدور دورا
استراتيجيا رئيسيا. مخاوف
من أردوغان بالتالي لا يمكن الاستهانة بها من قبل البيت الأبيض، على الرغم
من هذه المراحل من الصراع تناول التركية في الشرق الأوسط كان ضئيلا، في
حين يقول بعض المحللين ان الموقف التركي تجاه طبقة الإسلامية أن تكون لينة
جدا. أردوغان في نشر مكافحة الأسد جنبا إلى جنب مع الدول السنية، التي إزالة حليف لايران من الساحة الدولية هو الهدف الأسمى. الشك
أن الدولة الإسلامية قد خاض في غير مقتنعين وهناك يجب أن تدعمه أسباب
تكتيكية، والتي تقع، في الواقع، والقضاء على الأسد والتي يمكن أن تشمل
تأجيل حل الخلافة المشكلة فقط عند تلك النقطة. في هذا التكتيك لتركيا، قد تلبية مشكلة الأكراد، الذي أنقرة تفضل أن ترى هزم من قبل قوات الدولة الإسلامية. هذا
السيناريو، حتى الآن، لم يحدث، حتى حققت الأكراد انتصارات عسكرية كبيرة،
والتي جعلت من حليف موثوق من الأميركيين، الذين قد نرحب جيب كردي مستقل في
شمال سوريا، وانما في المنطقة الحدودية مع تركيا. الآن أنقرة قد ركزت على احتواء الأكراد مع إمكانية إنشاء فرقة مصيرها ان تصبح منطقة عازلة لمسافة 110 كلم طويلة و 33 واسعة. لحضور
أردوغان على الحدود من تركيا إلى ما تسميه الإرهاب، بل هو قضية أمن قومي،
حتى إذا لم تكن محددة بنفس التركيز وجود قوات الأسد وتلك الخلافة. الانطباع
هو أن الرئيس التركي، مع هذا الموقف، ولكن، بما يتفق مع السلوك وعقد دائما
ضد القضية الكردية، يريد إضفاء الشرعية بشكل غير مباشر على الحزب الكردي
ورأس المال الانتخابي ومحاولة لجذب انتباه التركية احتمال وقوع هجمات جديدة على التراب الوطني من قبل الأكراد، وقد حفزته النجاحات العسكرية التي تحققت. في
الواقع هذا الاحتمال في الوقت الذي لا يبدو تدعمه أي إشارة وزعيم الحزب
الكردي الذي كان قد ادعى نتيجة انتخابات جيدة مرارا وتكرارا أن يكون مترجم
من السخط الذي يسود في البلاد وهذا هو الناخبين أوسع بكثير من أصل كردي. من وجهة نظر من المخاوف العسكرية موجودة على الاستخدام السياسي أن أردوغان يريد أن يجعل الجيش التركي. في
الواقع، وهذه العملية لإنشاء المنطقة العازلة، من أجل الحصول على شروط
شرعية القانون الدولي، وينبغي أن يصاغ في قرار بدعم من الأمم المتحدة. إذا
يجب أن الرئيس التركي يصر على هذه النية يمكن أن تجد مقاومة داخلية قوية
والاستهجان الدولي، والتي يمكن أن تساعد على زيادة العزلة الدولية التي
أنشأت تركيا تدريجيا وحدها.
lunedì 29 giugno 2015
Il significato del referendum greco
La soluzione di sottoporre al popolo greco un referendum per accettare o rifiutare le condizioni per il rientro del debito, appare una soluzione rischiosa ed in grado di delegittimare il governo uscito dall’ultimo risultato elettorale. In ogni caso la possibilità che si potrà maggiormente verificare è quella di un governo che ha rinunciato all’esercizio della propria responsabilità e che, per ciò, non potrà che essere indebolito, sia sul piano interno, che su quello internazionale. La proclamazione di nuove elezioni potrebbe essere una ipotesi concreta e diventerebbe un fattore capace di rallentare qualsiasi indirizzo il popolo greco vorrà indicare, in una fase dove il tempo è una delle variabili più importanti. Poteva il capo del governo greco scegliere una strada differente? Tsipras appare un leader tutto sommato moderato, che vuole garantire condizioni di vita migliori al popolo greco e non vuole uscire dall’euro e dall’Europa, ma è troppo condizionato dall’ala sinistra del suo partito, che ha un peso specifico tale da fare cadere il governo. Nuove elezioni potrebbero determinare scenari inquietanti, con l’aumento del consenso per l’estrema destra, l’unica forza a cui la Grecia non ha ancora provato a conferire il potere per risolvere la crisi. Il problema è se le parti estreme del parlamento di Atene, accetteranno un eventuale pronunciamento favorevole da parte del popolo greco. In questo pericolo risiede la debolezza dell’esecutivo di Atene, che con il referendum prova a farsi scudo della volontà popolare. La strategia è chiara: il pronunciamento dell’intero corpo elettorale ellenico deve costituire la strada da seguire. Ma ciò potrebbe non impedire a forze fortemente motivate di mettere in pratica azioni tese a contrastare l’esito referendario. In questo caso la debolezza di un governo, che non si è assunto la responsabilità di prendere autonomamente una decisone così importante, potrebbe diventare un fattore di alterazione di un equilibrio interno già molto precario. Anche i tempi della scelta del referendum appaiono ormai troppo in ritardo, le scadenze a cui la Grecia dovrebbe fare fronte, sono obiettivamente troppo vicine, meglio allora sarebbe stato percorrere questa strada molto prima. In ogni caso quello che emerge, come dato politico al di fuori del caso specifico, è la necessità di coinvolgere tutto l’elettorato attivo in una decisione così cruciale; si tratta della sconfitta della democrazia e delle istituzioni sempre più lontane dal popolo, avvertite come corpi estranei che impongono volontà sempre più spesso in contrasto con le necessità dei cittadini. Se si guarda la vicenda da questo aspetto il giudizio non può che cambiare: proprio nella culla della democrazia si vuole affermare una tendenza nuova, capace di coinvolgere il cittadino in una decisione che avrà, in un senso o nell’altro, ripercussioni dirette sulla sua vita. Indubbiamente è un elemento di novità che viene temuto a Bruxelles per il suo potere che può diventare emulativo in altri paesi, fino a mettere in dubbio i meccanismi di scelta, non tanto delle classi politiche, quanto piuttosto delle loro decisioni. Risulta difficile fare una previsione se questo referendum potrà aprire ad altre decisioni analoghe in paesi diversi, ma sembra impossibile non cogliere la volontà di partecipazione dal basso, più volte richiesta senza essere esaudita. Certamente il rischio di decisioni poco ponderate ed improntate al populismo c’è tutto, ma questo è anche dovuto alla percezione di un governo dell’Europa che ha spesso imposto le proprie decisioni, anche quando queste, oltre ad apparire non congrue, non sono state spiegate adeguatamente. La crisi greca, quindi, dal punto di vista politico ha il merito di avere sollevato la questione del governo del vecchio continente, che non può continuare ad essere amministrato in maniera troppo distante dai cittadini, che hanno troppo subito scelte penalizzanti, con ripercussioni sulla qualità della propria vita, per favorire istituzioni finanziarie compromesse con la speculazione. Una vittoria del no potrebbe aprire la dissoluzione dell’Europa, dimostrando che Bruxelles non poggia su basi così solide come si vuole fare credere; una prima conseguenza potrebbe essere un conflitto tra i paesi del sud con quelli del nord e con quelli dell’est che si allontanerebbero da una integrazione che è ancora molto distante. Se la crisi greca non sarà risolta mantenendo Atene dentro le istituzioni europee gli scenari attuali potrebbero completamente cambiare, con il solo risultato di indebolire gli stati del vecchio continente.
The significance of the referendum greek
The
solution to refer to the greek people a referendum to accept or reject
the conditions for the return of the debt, a solution appears risky and
able to delegitimize the government released last election result. In
any case, the possibility that you can check the most is that of a
government that has given up the exercise of its responsibility and
that, for this, it can only be weakened, both domestically, and
internationally. The
announcement of new elections could be a concrete hypothesis and become
a factor that can slow down any address the people greek will indicate,
in a phase where the weather is one of the most important variables. Could the Prime Minister greek choose a different route? Tsipras
appears a moderate leader after all, who wants to ensure better living
conditions to the greek people and does not want out of the euro and
Europe, but it is too influenced by the left wing of his party, which
has a specific gravity as to make down the government. New
elections could lead to disturbing scenarios, with increasing consensus
for the far right, the only force that Greece has not yet tried to
confer the power to resolve the crisis. The
question is whether the two ends of the parliament in Athens, will
accept an eventual favorable judgment by the people greek. This danger is the weakness of the executive of Athens, with the referendum trying to shield themselves of the popular will. The strategy is clear: the pronouncement of the entire electorate Greek must be the way forward. But this could not prevent forces highly motivated to implement actions to combat the outcome of the referendum. In
this case the weakness of a government, which has not taken
responsibility for independently take a decision so important, could
become a factor in the deterioration of an already very precarious
internal balance. Even
the timing of the choice of the referendum appear now too late, the
deadlines to which Greece should meet, are objectively too close, then
it would be better to go down this road long before. In
any case, what emerges, as a matter of policy outside of the case, is
the need to involve all the right to vote on a decision so crucial; it
is the defeat of democracy and institutions increasingly distant from
the people, perceived as foreign bodies which will impose increasingly
at odds with the needs of citizens. If
you look at the matter from this aspect the judgment can only change:
right in the cradle of democracy you want to say a new trend, able to
involve the citizens in a decision that will, in one way or another, a
direct impact on its life. Undoubtedly
it is a novelty item that is feared in Brussels for his power that can
become of emulation in other countries, up to question the mechanisms of
choice, not so much of the political classes, but rather of their
decisions. It
is difficult to predict whether this referendum will open to other
similar decisions in different countries, but it seems impossible not to
grasp the will of grassroots participation, repeatedly request without
being answered. Certainly
the risk of little decisions weighted and marked by populism is all
over, but this is also due to the perception of a European government
that has often imposed their own decisions, even when they, in addition
to appearing not adequate, have not been adequately explained. The
Greek crisis, then, from the political point of view has the merit of
having raised the issue of the government of the old continent, which
can not continue to be administered in too distant from the citizens,
who have suffered too penalizing choices, thus affecting the quality of their lives, to encourage financial institutions compromised with speculation. A
victory could not open the dissolution of Europe, showing that Brussels
does not rest on solid foundations so as you want to believe; a
first consequence could be a conflict between the countries of the
South with those of northern Europe and those who turn away from an
integration that is still far. If
the Greek crisis is resolved keeping Athens in the European
institutions current scenarios could change completely, with the only
result of weakening the states of the old continent.
La importancia del referéndum griego
La
solución para referirse al pueblo griego un referéndum para aceptar o
rechazar las condiciones para la devolución de la deuda, una solución
parece arriesgado y capaz de deslegitimar el gobierno liberó a último
resultado electoral. En
cualquier caso, la posibilidad de que se puede comprobar la mayoría es
la de un gobierno que ha renunciado al ejercicio de su responsabilidad y
que, por ello, sólo puede ser debilitada, tanto a nivel nacional, como
internacional. El
anuncio de nuevas elecciones podría ser una hipótesis concreta y
convertirse en un factor que puede frenar cualquier dirección de las
personas griego indicarán, en una fase en la que el tiempo es una de las
variables más importantes. ¿Podría el primer ministro griego elegir una ruta diferente? Tsipras
aparece un líder moderado, después de todo, ¿quién quiere garantizar
mejores condiciones de vida para el pueblo griego y no quiere salir del
euro y de Europa, pero está demasiado influenciada por el ala izquierda
de su partido, que tiene un peso específico como para hacer la caída del gobierno. Las
nuevas elecciones podrían llevar a los escenarios inquietantes, con el
aumento de consenso para el, la única fuerza extrema derecha que Grecia
aún no ha tratado de conferir el poder para resolver la crisis. La pregunta es si los dos extremos del parlamento en Atenas, aceptarán una eventual sentencia favorable por el pueblo griego. Este peligro es la debilidad del Ejecutivo de Atenas, con el referéndum tratando de protegerse de la voluntad popular. La estrategia es clara: el pronunciamiento de todo el electorado griego debe ser el camino a seguir. Pero
esto no pudo evitar que las fuerzas altamente motivados para
implementar acciones para combatir el resultado del referéndum. En
este caso, la debilidad de un gobierno, que no ha asumido la
responsabilidad de tomar de forma independiente una decisión tan
importante, que podría convertirse en un factor en el deterioro de un
equilibrio interno ya muy precaria. Hasta
el momento de la elección del referéndum parece ahora demasiado tarde,
los plazos en que Grecia debe cumplir, objetivamente demasiado cerca,
entonces sería mejor ir por este camino mucho antes. En
cualquier caso, lo que se desprende, como una cuestión de política
exterior de la caja, es la necesidad de involucrar a todos el derecho de
voto en una decisión tan crucial; es
la derrota de la democracia y las instituciones cada vez más distante
de la gente, se percibe como cuerpos extraños que se imponen cada vez
más en desacuerdo con las necesidades de los ciudadanos. Si
nos fijamos en el asunto de este aspecto de la sentencia sólo puede
cambiar: justo en la cuna de la democracia que quiere decir una nueva
tendencia, capaz de involucrar a los ciudadanos en una decisión que
será, de una manera u otra, un impacto directo en su vida. Sin
lugar a dudas se trata de un artículo de la novedad que se teme en
Bruselas por su poder que pueda hacerse de la emulación en otros países,
hasta cuestionar los mecanismos de elección, no tanto de la clase
política, sino más bien de sus decisiones. Es
difícil predecir si este referéndum se abrirá a otras decisiones
similares en diferentes países, pero parece imposible no captar la
voluntad de participación de las bases, en repetidas ocasiones solicitar
sin ser contestadas. Ciertamente,
el riesgo de pequeñas decisiones ponderadas y marcados por el populismo
es todo, pero esto también se debe a la percepción de un gobierno
europeo que ha impuesto a menudo sus propias decisiones, incluso cuando,
además de aparecer no es adecuada, no han sido explicado adecuadamente. La
crisis griega, entonces, desde el punto de vista político tiene el
mérito de haber planteado la cuestión del gobierno del viejo continente,
que no podrá seguir siendo administrada en demasiado distante de los
ciudadanos, que han sufrido demasiado penalizar opciones, lo que afecta
la calidad de sus vidas, para alentar a las instituciones financieras comprometidas con la especulación. Una
victoria no podía abrir la disolución de Europa, lo que demuestra que
Bruselas no descansa sobre bases sólidas de manera que usted quiere
creer; una
primera consecuencia podría ser un conflicto entre los países del Sur
con los del norte de Europa y los que se apartan de una integración que
aún está lejos. Si
la crisis griega se resuelve manteniendo Atenas en las instituciones
europeas actuales escenarios podrían cambiar por completo, con el único
resultado de debilitar los estados del viejo continente.
Die Bedeutung des Referendums greek
Die
Lösung, um das griechische Volk beziehen, ein Referendum anzunehmen
oder abzulehnen, die Bedingungen für die Rückkehr der Schulden, wird
eine Lösung riskant und in der Lage, zu delegitimieren die Regierung
letzte Wahlergebnis veröffentlicht. In
jedem Fall ist die Möglichkeit, dass Sie die überprüfen, dass eine
Regierung, die die Ausübung ihrer Verantwortung und dass dafür gegeben
hat, kann es nur geschwächt werden, sowohl im Inland, als auch
international. Die
Ankündigung von Neuwahlen könnte eine konkrete Hypothese werden und zu
einem Faktor, der sich jede Adresse die Menschen greek zeigt an,
verlangsamen können, in einer Phase, wo das Wetter ist eine der
wichtigsten Variablen. Könnte der griechische Ministerpräsident wählen einen anderen Weg? Tsipras
scheint eine moderate Führer immerhin, die bessere Lebensbedingungen,
um das griechische Volk gewährleisten will und nicht aus dem Euro und
Europa wollen, aber es ist auch mit dem linken Flügel seiner Partei, die
ein spezifisches Gewicht als zu machen, hat beeinflusst unten der Regierung. Neuwahlen
könnten störende Szenarien führen, mit zunehmender Konsens für die ganz
rechts, die einzige Kraft, die Griechenland noch nicht versucht, die
Macht zur Lösung der Krise zu verleihen. Die Frage ist, ob die beiden Enden des Parlaments in Athen, wird eine eventuelle günstiges Urteil vom Volk greek akzeptieren. Diese
Gefahr ist die Schwäche der Exekutive von Athen, mit der
Volksabstimmung die versuchen, sich des Volkswillens zu schützen. Die Strategie ist klar: die Verkündung der gesamten Wählerschaft griechischen muss der richtige Weg sein. Aber
das konnte nicht verhindern, Kräfte hoch motiviert, Maßnahmen zur
Bekämpfung der Ausgang des Referendums zu implementieren. In
diesem Fall ist die Schwäche einer Regierung, die Verantwortung nicht
übernommen hat, um unabhängig eine Entscheidung so wichtig ist, könnte
ein Faktor bei der Verschlechterung einer bereits sehr prekären inneren
Balance zu werden. Auch
der Zeitpunkt der Wahl des Referendums erscheinen jetzt zu spät, die
Fristen, an die Griechenland zu erfüllen sollte, sind objektiv zu nahe,
dann wäre es besser, diese Straße zu lange vor sich gehen. Auf
jeden Fall, was dabei herauskommt, als eine Frage der politischen
Außenseite des Gehäuses, ist die Notwendigkeit, alle das Recht, eine
Entscheidung so entscheidenden Abstimmung zu beteiligen; es
ist die Niederlage der Demokratie und Institutionen zunehmend entfernt
von den Menschen, wie Fremdkörper, die zunehmend im Widerspruch zu den
Bedürfnissen der Bürgerinnen und Bürger zu zwingen, wird wahrgenommen. Wenn
man sich die Sache von diesem Aspekt das Urteil kann nur geändert
werden: direkt in der Wiege der Demokratie Sie einen neuen Trend in der
Lage, um die Bürgerinnen und Bürger in einer Entscheidung einzubeziehen
sagen das wird, in eine oder andere Weise, einen direkten Einfluss auf
ihre Leben. Zweifellos
ist es eine Neuheitseinzelteil, das in Brüssel für seine Kraft, die der
Emulation in anderen Ländern können sich gefürchtet wird, bis die
Mechanismen der Wahl, nicht so sehr von der politischen Klasse, sondern
um ihre Entscheidungen in Frage zu stellen. Es
ist schwer vorherzusagen, ob dieses Referendum zu anderen ähnlichen
Entscheidungen in verschiedenen Ländern zu öffnen, aber es scheint
unmöglich, nicht den Willen der Beteiligung der Bürger zu erreichen,
immer wieder fordern, ohne beantwortet. Gewiß
ist die Gefahr von kleinen Entscheidungen gewichtet und durch
Populismus geprägt ist alles vorbei, aber das ist auch durch die
Wahrnehmung einer europäischen Regierung, die oft ihre eigenen
Entscheidungen auferlegt hat, auch wenn sie, zusätzlich zu nicht
ausreichend erscheinen, wurden nicht ausreichend erklärt. Die
griechische Krise, dann, von der politischen Sicht hat das Verdienst,
das Problem der Regierung des alten Kontinents, die nicht weiter
angehoben, um in zu weit entfernt von den Bürgern, die auch gelitten
haben, zu bestrafen Auswahl verabreicht werden, damit die Qualität zu
beeinträchtigen ihres Lebens zu fördern Finanzinstitute mit Spekulationen beeinträchtigt. Ein
Sieg könnte die Auflösung der Europa nicht öffnen kann, die zeigen,
dass Brüssel nicht auf einem soliden Fundament ruhen, so dass Sie
glauben wollen; eine
erste Konsequenz könnte ein Konflikt zwischen den Ländern des Südens
mit denen von Nordeuropa und denen, die aus einer Integration, die immer
noch weit weg drehen. Wenn
die Griechenland-Krise gelöst halten Athen in den europäischen
Institutionen aktuellen Szenarien könnte völlig verändern, mit dem
einzigen Ergebnis der Schwächung der Staaten des alten Kontinents.
L'importance du référendum grec
La
solution se référer au peuple grec un référendum pour accepter ou
rejeter les conditions pour le retour de la dette, une solution semble
risqué et capable de délégitimer le gouvernement a publié la suite de la
dernière élection. Dans
tous les cas, la possibilité que vous pouvez vérifier le plus est celle
d'un gouvernement qui a renoncé à l'exercice de sa responsabilité et
que, pour cela, il ne peut être affaibli, tant au niveau national et
international. L'annonce
de nouvelles élections pourrait être une hypothèse concrète et de
devenir un facteur qui peut ralentir une adresse au peuple grec
indiqueront, dans une phase où la météo est l'une des variables les plus
importantes. Le Premier ministre grec pourrait choisir un itinéraire différent? Tsipras
apparaît un dirigeant modéré, après tout, qui veut assurer de
meilleures conditions de vie au peuple grec et ne veut pas sortir de
l'euro et de l'Europe, mais il est trop influencée par l'aile gauche de
son parti, qui a une densité à faire la chute du gouvernement. De
nouvelles élections pourraient conduire à des scénarios inquiétants,
avec un consensus croissant pour le, la seule force extrême droite que
la Grèce n'a pas encore essayé de conférer le pouvoir de résoudre la
crise. La
question est de savoir si les deux extrémités du parlement à Athènes,
vont accepter un jugement favorable éventuelle par le peuple grec. Ce danger est la faiblesse de l'exécutif d'Athènes, avec le référendum en essayant de se protéger de la volonté populaire. La stratégie est claire: le prononcé de l'ensemble de l'électorat grec doit être la voie à suivre. Mais
cela ne pouvait pas empêcher les forces très motivés pour mettre en
œuvre des actions de lutte contre le résultat du référendum. Dans
ce cas, la faiblesse d'un gouvernement, qui n'a pas pris la
responsabilité de prendre une décision de façon indépendante si
important, pourrait devenir un facteur de la détérioration d'un
équilibre interne déjà très précaire. Même
le moment du choix du référendum semble maintenant trop tard, les
délais à laquelle la Grèce doit répondre, objectivement trop près, alors
il serait mieux d'aller dans cette voie longtemps avant. En
tout cas, ce qui ressort, comme une question de politique en dehors de
l'affaire, est la nécessité d'impliquer tous le droit de voter sur une
décision aussi cruciale; il
est la défaite de la démocratie et des institutions de plus en plus
éloignés des gens, perçus comme des corps étrangers qui imposeront de
plus en plus en contradiction avec les besoins des citoyens. Si
vous regardez la question de cet aspect du jugement ne peut changer:
droit dans le berceau de la démocratie que vous voulez dire une nouvelle
tendance, en mesure d'impliquer les citoyens dans une décision qui va,
d'une manière ou d'une autre, un impact direct sur son vie. Sans
doute, il est un élément de nouveauté que l'on craint à Bruxelles pour
sa puissance qui peut devenir de l'émulation dans d'autres pays, à
interroger les mécanismes de choix, non pas tant de la classe politique,
mais plutôt de leurs décisions. Il
est difficile de prédire si ce référendum sera ouvert à d'autres
décisions similaires dans différents pays, mais il semble impossible de
ne pas saisir la volonté de participation des populations, à plusieurs
reprises demander sans être répondu. Certes,
le risque de petites décisions pondérées et marqués par le populisme
est partout, mais cela est également dû à la perception d'un
gouvernement européen qui a souvent imposé leurs propres décisions, même
quand ils, en plus d'apparaître pas adéquate, ont pas été expliqué de manière adéquate. La
crise grecque, puis, à partir du point de vue politique a le mérite
d'avoir soulevé la question du gouvernement de l'ancien continent, qui
ne peut pas continuer à être administré en trop éloignée des citoyens,
qui ont souffert de trop pénaliser choix, affectant ainsi la qualité de leur vie, à encourager les institutions financières compromis avec la spéculation. Une
victoire ne pouvait pas ouvrir la dissolution de l'Europe, montrant que
Bruxelles ne repose pas sur des bases solides afin que vous voulez
croire; une
première conséquence pourrait être un conflit entre les pays du Sud
avec ceux du nord de l'Europe et ceux qui se détournent d'une
intégration qui est encore loin. Si
la crise grecque est résolu en gardant Athènes dans les institutions
européennes scénarios actuels pourraient changer complètement, avec le
seul résultat d'affaiblir les Etats du vieux continent.
O significado do referendo grego
A
solução para se referir ao povo grego um referendo para aceitar ou
rejeitar as condições para o retorno da dívida, uma solução que parece
arriscado e capaz de deslegitimar o governo divulgou resultado última
eleição. Em
qualquer caso, a possibilidade de que você pode conferir o mais é que
um governo que abandonou o exercício da sua responsabilidade e que, por
isso, só pode ser enfraquecida, tanto a nível nacional, como
internacional. O
anúncio de novas eleições poderia ser uma hipótese concreta e tornar-se
um fator que pode retardar qualquer endereço do povo grego vai indicar,
numa fase em que o tempo é uma das variáveis mais importantes. Poderia o primeiro-ministro grego escolher um caminho diferente? Tsipras
aparece um líder moderado afinal, quem quer garantir melhores condições
de vida para o povo grego e não quer sair do euro e da Europa, mas é
também influenciada pela ala esquerda de seu partido, que tem um peso
específico a fim de torná a queda do governo. Novas
eleições poderia levar a cenários inquietantes, com o aumento do
consenso para a, a única força extrema direita que a Grécia ainda não
tenha tentado conferir o poder de resolver a crise. A questão é se as duas extremidades do parlamento em Atenas, vai aceitar um eventual julgamento favorável pelo povo grego. Este perigo é a fraqueza do executivo de Atenas, com o referendo tentando proteger-se da vontade popular. A estratégia é clara: o pronunciamento de todo o eleitorado grego deve ser o caminho a seguir. Mas isso não poderia impedir que as forças altamente motivados para implementar ações de combate ao resultado do referendo. Neste
caso, a fraqueza de um governo, que não assumiu a responsabilidade de
tomar uma decisão de forma independente tão importante, poderia se
tornar um fator na deterioração de um equilíbrio interno já muito
precária. Até
o momento da escolha do referendo aparecer agora tarde demais, os
prazos para que a Grécia deve cumprir, são objetivamente muito perto,
então seria melhor ir por este caminho muito antes. Em
qualquer caso, o que emerge, como uma questão de política externa do
caso, é a necessidade de envolver todo o direito de votar em uma decisão
tão crucial; é
a derrota da democracia e das instituições cada vez mais distante do
povo, percebidos como corpos estranhos que se impõem cada vez mais em
desacordo com as necessidades dos cidadãos. Se
você olhar para o assunto a partir deste aspecto, a decisão só pode
mudar: em pleno berço da democracia que você quer dizer uma tendência
nova, capaz de envolver os cidadãos em uma decisão que irá, de uma forma
ou de outra, um impacto directo sobre a sua vida. Sem
dúvida, é uma novidade que é temido em Bruxelas por seu poder que pode
tornar-se de emulação em outros países, até a questionar os mecanismos
de escolha, não tanto da classe política, mas sim de suas decisões. É
difícil prever se este referendo vai abrir para outras decisões
semelhantes em diferentes países, mas parece impossível não entender a
vontade de participação popular, repetidamente solicitar sem ser
respondidas. Certamente
o risco de pequenas decisões ponderadas e marcados pelo populismo é
todo, mas isso também é devido à percepção de um governo europeu que
impôs frequentemente as suas próprias decisões, mesmo quando eles, além
de aparecer não for adequada, não têm sido adequadamente explicado. A
crise grega, então, do ponto de vista político, tem o mérito de ter
levantado a questão do governo do velho continente, que não pode
continuar a ser administrado em muito distante dos cidadãos, que
sofreram demasiado penalizar escolhas, afetando a qualidade de suas vidas, para incentivar as instituições financeiras comprometidas com a especulação. A
vitória não poderia abrir a dissolução da Europa, mostrando que
Bruxelas não descansa em fundamentos sólidos, de modo que você quer
acreditar; a
primeira consequência poderia ser um conflito entre os países do Sul
com as do norte da Europa e aqueles que se afastam uma integração que
ainda está longe. Se
a crise grega é resolvido mantendo Atenas nas instituições europeias
cenários atuais poderia mudar completamente, com o único resultado do
enfraquecimento dos estados do velho continente.
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