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mercoledì 27 aprile 2016

الاتحاد الأوروبي على وشك الحل

قد يكون هناك سلسلة من الصدف مثل لخلق وضع سياسي سلبي يعرض للخطر بقاء في الاتحاد الأوروبي، على الأقل في شكله الحالي. اللحظة التاريخية الراهنة، في الواقع، يبدو أن الأكثر خطورة في تنظيم فوق وطنية في بروكسل منذ إنشائها. يواجه الاتحاد الأوروبي عددا من التحديات، التي يبدو من الصعب التغلب عليها، وإذا كانت قد اتخذت بشكل فردي، لكنه أضاف معا تظهر عقبة صعبة للغاية للتغلب عليها، دون تصحيح لجماعة سياسات ملائمة ككل. التحدي الأول هو احتمال خروج بريطانيا: إذا، من ناحية، والآثار الاقتصادية على المدى الطويل، بل قد يثبت أن تكون إيجابية لبروكسل، لندن التخلي سيكون رد فعل سياسي يكون قادرا على فتح عدة جبهات قادرة على صالح وخاصة الأطراف المتشكك تجاه الإتحاد الأوروبي وعنوان على اللغة الإنجليزية عبر دول أخرى. ثم هناك مشكلة داخلية مرتبطة إلى الإخراج من قبل الاتحاد الأوروبي لبريطانيا العظمى، ولكن لم يشارك من قبل ويلز واسكتلندا، والتي، ثم، من شأنه أن يفتح خروجهم من المملكة المتحدة، وتشجيع سلوك مماثل من المناطق تطمح إلى تحقيق سيادتها القضية الأكثر إثارة للدهشة هو كاتالونيا. وعلى الرغم من معارضة هذه الأراضي إلى الخروج من بروكسل، أن الانفصال في نهاية الأمر من دول المنشأ تمثل عاملا قويا تغيير التوازن الداخلي للنقابة، قادرة على توليد صراعات جديدة بين المركز والأطراف. ثم هناك عودة للقضية اليونانية، أثينا لا تزال تعاني من وضع صعب الديون بسبب الاختيار، وعلى رأسها الحكومة الألمانية، لتطبيق البلاد سياسة تقييدية للغاية، والذي يمنع اقتصاد واحد ما يكفي لسداد الديون . معاناة الشعب اليوناني، الذي هو تتويج لما هو مطلوب من برلين هي تحقيق ما غادرت الحالي للاتحاد الاوروبي من المبادئ التي تأسست عليها، والتي كانت لجلب إلى مركز نمو رفاهية المواطنين، بدلا من أن البنوك و المالية. وقد أدى هذا العامل إلى شكوك كبيرة حول نوعية أوروبا، حتى في تلك القطاعات الاجتماعية الذي يعتقد في المؤسسة من بروكسل، وإضعاف أكثر من ذلك. ولكن لا تزال غير كافية: قضية اللاجئين وتقسيم مساعدتهم خلقت خلافات عميقة بين الدول، مما يهدد اتفاق شنغن وخلق الشقاق، لا يمكن تجاوزها على نحو متزايد، بين ولايات الجنوب ونظيراتها في الشمال و "الشرق، حيث كانت هناك موقف متطرفة تجاه اللاجئين، وخاصة من الدول التي تحكمها حكومات اليمين التنفيذي، الذي سبق أن ذكرت في احترام التقليل من أجل الحقوق المدنية. في الحالة الأخيرة، أن النمسا التي نشرت الشرطة في العتاد مكافحة الشغب على الحدود مع إيطاليا بتتبع كيف تدهورت العلاقات، وربما تصل إلى نقطة اللاعودة. التمرير من خلال كل هذه الحالات وتحليلها حتى ظاهريا، يبدو من الصعب عدم التكهن تنميتها بالمعنى الأكثر سلبية للاتحاد الأوروبي، والتي في هذه القضية، وإعادة النظر حتما عدة جوانب مؤسستك. أول رد فعل، على سبيل المثال، والموقف من الدول الشرقية، هددت بالفعل من قبل بعض الدول، هو خفض مساهمتها في صالحهم. لا بد من الإشارة إلى أن دول الشرق تتلقى مساعدات مالية من بروكسل أكثر مما يساعد على إعطاء مجموع ميزانية الاتحاد. وهناك شكل قسري من هذا النوع أمر مرغوب فيه بالتأكيد بالنسبة لأولئك الذين لا تفي بواجباتها في تقسيم رسوم ولا تحترم الحقوق الاجتماعية للمواطنين. بالتأكيد هذا الخيار سوف تثير خلافات، ولكن يمكن أيضا فتح حل لأوروبا أصغر، وبنيت على أساس القواعد المشتركة ولم يحدد حقا الانضمام الراحة. وسيشدد على الحفاظ على مؤسسة مشتركة في العديد من البلدان ذات قليلا أو لا يشترك في شيء، إن لم يكن الموقع الجغرافي، فإنه من المفيد فقط لأولئك الذين يرغبون في الاستفادة من توفر كميات كبيرة من العمل بتكلفة منخفضة والوصول إلى سوق أوسع. ولكن هذه الخصائص وحدها ليست كافية لدعم المشروع الذي يحتاج إلى أن يكون أكثر طموحا. يجب أن يكون هذا السيناريو مناسبة لإعادة مناقشة للاتحاد الأوروبي، على أساس القواعد وأهدافه، وأنه يجب أن تبدأ، أولا وقبل كل شيء، أعضائها المؤسسين. أكثر من إنشاء أوروبا ذات سرعتين، استنادا إلى القيم الاقتصادية، يجب عليك إنشاء متعدد السرعات على السياسي والاجتماعي والمدني: وهو نوع من آلية انطلاق للوصول إلى الاتحاد إلا عندما تكون هناك مشاركة كاملة القيم الأولية، عن طريق إعادة تحليل عميق على سلوك الدول على المستوى الفردي، والذي يمكن التنبؤ نطاق تعميم الوصول إلى الخدمات من العقوبات التي يجب أن يكون الاتحاد الإقصاء ومزاياه نقطة. الطريقة الوحيدة لخلق مؤسسة فوق وطنية قادرة على حكم الصعوبات المحتملة بطريقة متساوية للالدول المنضمة، دون فشل أو عيوب. ومن ثم، أخيرا، سوف تترك للاتحاد سياسي القارة، على العكس المستقبل هو حل أوروبا على الصعيد السياسي، والتي ستكون في نهاية العملة الموحدة والعودة إلى تجزئة موجودة من قبل، غير مناسب تماما لمواجهة التحديات، ولكن أكثر صرامة، أن تطور العولمة سيجبر العالم بأسره.

L'instabile situazione egiziana

I recenti fatti egiziani dimostrano che il paese governato da Al Sisi è ritornato in un grave stato di instabilità, contraddistinto da una feroce politica di repressione, ma anche da una pericolosa spaccatura che attraversa la società egiziana. Dalla primavera araba, alla caduta di Mubarak, fino all’instaurazione per via democratica della dittatura islamica di Mursi si è ritornati all’inizio alla dittatura militare di Al Sisi, costruita sul modello di quella di Mubarak, ma ancora più violenta e repressiva. Quello che impressiona sono le modalità dell’esercizio della violenza, attuata con sempre maggiore vigore e di fronte ad una opinione pubblica internazionale incapace di sostanziali azioni di contrasto, per il timore di una nuova presa di potere degli islamisti. Questo è il fatto centrale che impedisce ad uno scenario internazionale inorridito dalla repressione del governo de Il Cairo, di attuare le dovute contromisure, come le sanzioni, per fermare le pratiche repressive; d’altro canto è proprio su questo fattore che Al Sisi fonda i suoi metodi e la sua impunità, tuttavia, la crescente insoddisfazione del popolo egiziano, basata su ragioni economiche, oltre che politiche, sembra andare verso le condizioni che hanno determinato la caduta di Mubarak, con una tragica replica di quanto già visto.   Se, da un lato, è pure vero che l’esercito continua ad essere la forza dominante del paese, anche nei settori delle forze armate starebbero emergendo preoccupazioni relative alla crescente diffidenza di ampi settori del panorama internazionale, che cominciano a chiedersi quale sia il male minore tra la repressione di Al Sisi ed il possibile ritorno degli islamisti. In realtà una via d’uscita potrebbe essere rappresentata da una alleanza dei settori moderati delle forze armate con gli esponenti dei partiti laici, anch’essi, per ora, oggetto della repressione. Occorre ricordare che, pur non condividendo i metodi dell’attuale governo, praticati contro i Fratelli musulmani, che avevano instaurato una dittatura religiosa, le forze laiche all’inizio avevano parzialmente appoggiato Al Sisi, nella speranza di portare il paese verso un pluralismo democratico che non avesse l’influsso degli islamisti, ma nemmeno dei militari. In altri termini Al Sisi veniva visto come una sorta di passaggio essenziale per una evoluzione democratica dell’Egitto. I rappresentanti dei partiti democratici si sono accorti presto dell’errore di valutazione compiuto nei confronti del generale, che ha voluto instaurare un dittatura militare nella quale concentrava gran parte del potere statale. Le offerte di facciata di Al Sisi, prontamente rifiutate dai democratici, ne hanno poi determinato il loro allontanamento ufficiale dalla vita politica, ponendo fuori legge tutti i partiti. Dal punto di vista internazionale, abbiamo visto, che il regime sfrutta la paura occidentale per gli islamisti, anche se questa visione non è più così scontata, ma dal punto di vista interno il governo non ha fattori altrettanto convincenti per sedare il malcontento popolare. Una dittatura è già difficile da sopportare con condizioni economiche positive, ma la situazione egiziana, da questo punto di vista, registra minimi storici tali da essere molto preoccupanti per che deve assicurare il controllo del fronte interno, oltretutto aggravati da una corruzione che registra livelli sempre più alti e che riguarda i detentori del potere a tutti i livelli. Si spiega così un uso incessante di una propaganda a cui pochi credono ancora e l’utilizzo di una repressione senza ritegno, che colpisce oppositori e giornalisti, sia egiziani, che stranieri. In questi giorni i casi di scomparsa di attivisti ed oppositori del regime sembrano aumentati, diventando così una prova indiretta delle responsabilità della morte del ricercatore italiano, impegnato in una analisi dei sindacati del paese, che continuano ad  essere un potenziale soggetto di contrasto al regime. In questo quadro i fedeli di Al Sisi stanno diventando una minoranza, sempre sostanziosa, ma comunque in diminuzione, che si attesta, prima di tutto nei militari, ma anche nelle classi più agiate dell paese, le stesse che godevano di privilegi al tempo di Mubarak, tuttavia la crescente pressione sociale dei ceti più sfortunati, denota un atteggiamento di disperazione nei confronti della situazione del paese, che non sembra potere decrescere, ma è anzi, destinata ad aumentare. Si tratta di un segnale molto indicativo per Al Sisi, che dovrebbe ricordare quello che è accaduto a Mubarak, per cercare di cambiare il proprio modo di governare, sempre che non sia troppo tardi, viceversa il futuro del generale egiziano sembra segnato e ciò potrebbe aprire nel paese scenari troppo inquietanti per le ripercussioni internazionali per essere trascurati dalle potenze occidentali e dalle stesse Nazioni Unite, che dovrebbero adoperarsi per una transizione morbida e guidata per evitare ulteriore violenza in una nazione chiave degli equilibri regionali. 

The unstable situation in Egypt

Recent Egyptian facts show that the country ruled by Al Sisi is back in a serious state of instability, marked by a fierce policy of repression, but also from a dangerous rift that runs through Egyptian society. From the Arab Spring to the fall of Mubarak, until the establishment of the Islamic dictatorship democratic way Mursi has returned early to the military dictatorship of Al Sisi, built on the model of that of Mubarak, but even more violent and repressive. What is impressive are the modalities of violence, implemented with increasing vigor and in front of an international public opinion incapable of substantial enforcement actions, for fear of a new statement of the power of the Islamists. This is the central fact which prevents an international scenario appalled by the repression of the government of Cairo, to implement the required actions, such as sanctions, to stop the repressive practices; on the other hand it is precisely this factor that Al Sisi bases its methods and its impunity, however, the growing dissatisfaction of the Egyptian people, based on economic reasons, as well as policies, seems to be going towards the conditions that led to the fall of Mubarak, with a tragic replica of what has been seen. If, on the one hand, it is also true that the army continues to be the dominant force in the country, including in the areas of the armed forces they would be emerging concerns related to growing distrust of large sectors of the international scene, who are beginning to wonder what evil the lower of the repression of Al Sisi and the possible return of the Islamists. In reality, a way out could be represented by an alliance of moderate sectors of the armed forces with representatives of secular parties, too, for now, the object of repression. Should be noted that, while not sharing the methods of the present government, practiced against the Muslim Brotherhood, who had established a religious dictatorship, the secular forces had initially partially supported Al Sisi, hoping to bring the country to a democratic pluralism that He did not have the influence of the Islamists, but not even the military. In other words Al Sisi was seen as a sort of essential to a democratic evolution of Egypt. Representatives of democratic parties have realized the error of assessment made soon towards the general, who wanted to establish a military dictatorship in which concentrated much of the state power. The facade offers Al Sisi, promptly rejected by the Democrats, they have determined their official departure from political life, placing outlawed all parties. From the international point of view, we have seen, that the regime exploits the Western fear of the Islamists, although this view is not so obvious, but from the point of view inside the government does not factors equally convincing to quell popular discontent. A dictatorship is already difficult to bear with positive economic conditions, but the situation in Egypt, from this point of view, such records to be very worrying time low for that organization shall ensure control of the home front, moreover, exacerbated by corruption levels ever recorded higher and that concerns the holders of power at all levels. This explains an incessant use of propaganda to which few believe again and the use of a repression without restraint, hitting opponents and journalists, both Egyptians and foreigners. These days the cases of disappearance of activists and opponents of the regime seem increased, making it an indirect proof of the responsibility for the death of the Italian researcher, engaged in an analysis of the trade unions in the country, which continue to be a potential subject contrast to the regime. In this framework the Al Sisi faithful are becoming a minority, still substantial, but declining, which stood first of all in the military, but also in the more affluent classes of the country, the same who enjoyed privileges in the days of Mubarak however the growing social pressure of less fortunate classes, denotes an attitude of hopelessness of the situation in the country, which does not seem to decrease power, but it is indeed going to increase. It is a very indicative signal for Al Sisi, you should remember what happened to Mubarak, to try to change their way of governing, if it is not too late, conversely the future of the Egyptian general seems to be sealed, and this could open in the country too disturbing scenarios for the international repercussions to be neglected by the Western powers and the United Nations itself, which should work towards a smooth transition and guided to avoid further violence in a key nation of regional balance.

La situación de inestabilidad en Egipto

hechos egipcias recientes muestran que el país gobernado por Al Sisi está de vuelta en un grave estado de inestabilidad, marcado por una política feroz de la represión, sino también de una peligrosa ruptura que corre a través de la sociedad egipcia. A partir de la primavera árabe a la caída de Mubarak, hasta el establecimiento de la forma democrática dictadura islámica Mursi ha vuelto temprano a la dictadura militar de Al Sisi, construido según el modelo de la de Mubarak, pero aún más violenta y represiva. Lo que impresiona son las modalidades de violencia, implementado con creciente vigor y frente a una opinión pública internacional incapaz de acciones en materia de aplicación, por temor a una nueva declaración del poder de los islamistas. Este es el hecho central que impide un escenario internacional horrorizado por la represión del gobierno de El Cairo, para implementar las acciones necesarias, tales como sanciones, para detener las prácticas represivas; por el contrario, es precisamente este factor el que Al Sisi basa sus métodos y su impunidad, sin embargo, la creciente insatisfacción del pueblo egipcio, basado en razones económicas, así como políticas, parece ir hacia las condiciones que llevaron a la caída de Mubarak, con una trágica réplica de lo que se ha visto. Si, por un lado, también es cierto que el ejército sigue siendo la fuerza dominante en el país, incluso en las áreas de las fuerzas armadas serían las preocupaciones relacionadas con la creciente desconfianza de amplios sectores de la escena internacional, que están comenzando a preguntarse qué mal emergiendo el más bajo de la represión de al Sisi y el posible retorno de los islamistas. En realidad, una manera de salir podría ser representada por una alianza de los sectores moderados de las fuerzas armadas con los representantes de los partidos seculares, también, por el momento, el objeto de la represión. Cabe señalar que, si bien no compartir los métodos de la presente gobierno, practicada contra los Hermanos Musulmanes, que había establecido una dictadura religiosa, las fuerzas seculares habían apoyado inicialmente parcialmente Al Sisi, con la esperanza de llevar al país a una pluralidad democrática que no tuvo la influencia de los islamistas, pero ni siquiera los militares. En otras palabras, Al Sisi fue visto como una especie de esencial para una evolución democrática de Egipto. Los representantes de los partidos han dado cuenta del error de apreciación hecha luego hacia el general, que quería establecer una dictadura militar en la que se concentra la mayor parte del poder del Estado. La fachada ofrece Al Sisi, rápidamente rechazada por los demócratas, que han determinado su salida oficial de la vida política, colocando fuera de la ley a todas las partes. Desde el punto de vista internacional, ya hemos visto, que el régimen explota el temor occidental de los islamistas, aunque esta opinión no es tan obvio, pero desde el punto de vista dentro del gobierno no factores igualmente convincentes para sofocar el descontento popular. Una dictadura que ya es difícil de soportar con las condiciones económicas positivas, pero la situación en Egipto, desde este punto de vista, estos registros sean de tiempo muy preocupante baja para que la organización debe asegurar el control del frente interno, por otra parte, agravada por los niveles de corrupción jamás registrados superior y que se refiere a los poseedores del poder en todos los niveles. Esto explica el uso incesante de la propaganda a la que pocos creen de nuevo y el uso de una represión sin restricciones, golpear opositores y periodistas, ambos egipcios y extranjeros. En estos días los casos de desaparición de activistas y opositores al régimen parecen aumentar, por lo que es una prueba indirecta de la responsabilidad por la muerte del investigador italiano, que participan en un análisis de los sindicatos en el país, que siguen siendo un potencial sujeto contraste con el régimen. En este marco los fieles de Al Sisi se están convirtiendo en una minoría, sigue siendo considerable, pero en declive, que se situó en primer lugar en el ejército, sino también en las clases más acomodadas del país, la misma que disfrutaban de privilegios en los días de Mubarak sin embargo, la creciente presión social de las clases menos afortunadas, denota una actitud de desesperanza de la situación en el país, lo que no parece disminuir la potencia, pero sí que se va a aumentar. Es una señal muy indicativa de Al Sisi, usted debe recordar lo que sucedió con Mubarak, para tratar de cambiar su forma de gobernar, si no es demasiado tarde, por el contrario el futuro del general egipcio parece estar sellada, y esto podría abrir en el país también escenarios inquietantes para la repercusión internacional a ser descuidados por las potencias occidentales y las propias Naciones Unidas, que deben trabajar hacia una transición suave y guiadas para evitar más violencia en una nación clave del equilibrio regional.

Die instabile Lage in Ägypten

Aktuelle ägyptischen Fakten zeigen, dass das Land regiert von Al Sisi ist wieder in einem ernsten Zustand der Instabilität, durch eine heftige Repressionspolitik geprägt, sondern auch von einem gefährlichen Riss, der durch die ägyptische Gesellschaft läuft. Aus dem Arabischen Frühling zum Sturz Mubaraks, bis zur Gründung der Islamischen Diktatur demokratisch Mursi früh gegen die Militärdiktatur von Al Sisi, gebaut nach dem Vorbild der, dass Mubaraks zurückgekehrt ist, aber noch heftiger und repressiv. Was ist beeindruckend sind die Modalitäten der Gewalt, umgesetzt mit zunehmender Kraft und vor einer internationalen öffentlichen Meinung nicht in der Lage erhebliche Durchsetzungsmaßnahmen, aus Angst vor einer neuen Erklärung der Macht der Islamisten. Dies ist die zentrale Tatsache, die ein internationales Szenario durch die Repression der Regierung von Kairo entsetzt verhindert, die erforderlichen Maßnahmen zu implementieren, wie Sanktionen, die repressiven Praktiken Einhalt zu gebieten; auf der anderen Seite ist es gerade dieser Faktor, der Al Sisi ihre Methoden und ihre Straflosigkeit stützt, die wachsende Unzufriedenheit des ägyptischen Volkes jedoch, basierend auf wirtschaftlichen Gründen sowie Politik, scheint zu den Bedingungen zu gehen, die zum Fall führte der Mubarak, mit einem tragischen Replik von dem, was wir gesehen haben. Wenn auf der einen Seite ist es auch wahr, dass die Armee die dominierende Kraft im Land bleibt, auch in den Bereichen der Streitkräfte würden sie neu auftretende Probleme zu wachsenden Misstrauen der großen Sektoren der internationalen Szene in Beziehung gesetzt werden, die beginnen, sich zu fragen, was das Böse desto geringer der Unterdrückung von Al Sisi und die mögliche Rückkehr der Islamisten. In der Realität könnte ein Ausweg durch ein Bündnis von moderater Sektoren der Streitkräfte mit den Vertretern der säkularen Parteien auch, denn jetzt dargestellt werden, das Objekt der Verdrängung. Darauf hingewiesen, dass, obwohl sie nicht die Methoden der gegenwärtigen Regierung zu teilen, übte gegen die Muslimbruderschaft, die eine religiöse Diktatur etabliert hatte, waren die säkularen Kräfte zunächst nur teilweise unterstützt Al Sisi, in der Hoffnung, das Land zu einem demokratischen Pluralismus zu bringen, Er hatte nicht den Einfluss der Islamisten, aber nicht einmal das Militär. Mit anderen Worten Al Sisi wurde als eine Art wesentlich zu einer demokratischen Entwicklung in Ägypten gesehen. Die Vertreter der demokratischen Parteien haben die Beurteilungsfehler begangen hat bald nach der allgemeinen realisiert, der eine Militärdiktatur, in dem ein großer Teil der staatlichen Macht konzentriert etablieren wollte. Die Fassade bietet Al Sisi, zeitnah von den Demokraten abgelehnt, sie ihre offiziellen Ausscheiden aus dem politischen Leben bestimmt haben, alle Parteien verboten platzieren. Vom internationalen Standpunkt aus haben wir gesehen, dass das Regime die westliche Angst vor den Islamisten nutzt, obwohl diese Ansicht nicht so offensichtlich ist, sondern aus der Sicht innerhalb der Regierung nicht Faktoren ebenso überzeugend zu Unzufriedenheit in der Bevölkerung unterdrücken. Eine Diktatur schon schwierig ist, mit positiven wirtschaftlichen Bedingungen zu tragen, aber die Situation in Ägypten, aus dieser Sicht, solche Aufzeichnungen niedrig für diese Organisation sehr beunruhigende Zeit zu sein, muss eine Kontrolle der Heimatfront sorgen darüber hinaus durch Korruption Ebenen verschärft jemals aufgezeichnet höher und das betrifft die Inhaber der Macht auf allen Ebenen. Dies erklärt einen unaufhörlichen Einsatz von Propaganda, auf die nur wenige glauben wieder und die Verwendung einer Repression ohne Einschränkung, Schlagen Gegner und Journalisten, die beide Ägypter und Ausländer. In diesen Tagen die Fälle des Verschwindens von Aktivisten und Gegner des Regimes scheinen erhöht, ist es ein indirekter Beweis für die Verantwortung für den Tod des italienischen Forscher machen, die sich in einer Analyse der Gewerkschaften in dem Land, das weiterhin ein potenzielles Thema Gegensatz zum Regime zu sein. In diesem Rahmen werden immer die Al Sisi treu eine Minderheit, immer noch beträchtlich, aber rückläufig, was vor allem im Militär stand, sondern auch in den reicheren Klassen des Landes, die gleichen, die Privilegien in den Tagen von Mubarak genossen aber die wachsenden sozialen Druck von weniger glücklichen Klassen, bezeichnet eine Haltung der Hoffnungslosigkeit der Situation in dem Land, das nicht die Macht zu verringern scheint, aber es ist in der Tat erhöhen würde. Es ist ein sehr Anzeigesignal für Al Sisi, sollten Sie daran denken, was Mubarak passiert ist, zu versuchen, ihre Art und Weise des Regierens zu ändern, wenn es nicht zu spät ist, umgekehrt, die Zukunft des ägyptischen allgemeinen scheint abgedichtet werden, und dies könnte zu öffnen in dem Land, zu störend Szenarien für die internationalen Auswirkungen durch die Westmächte und die Vereinten Nationen selbst vernachlässigt werden, was zu einem reibungslosen Übergang arbeiten sollten und geführt zu weiterer Gewalt in einer Schlüsselnation regionalen Gleichgewichts zu vermeiden.

La situation instable en Egypte

faits égyptiens récentes montrent que le pays dirigé par Al Sisi est de retour dans un état grave d'instabilité, marquée par une politique de répression féroce, mais aussi à partir d'un fossé dangereux qui traverse la société égyptienne. Du printemps arabe à la chute de Moubarak, jusqu'à ce que la mise en place de la dictature de façon démocratique islamique Mursi est de retour rapide à la dictature militaire d'Al Sisi, construit sur le modèle de celui de Moubarak, mais encore plus violente et répressive. Ce qui est impressionnant sont les modalités de violence, mis en œuvre avec plus de vigueur et devant une opinion publique internationale incapable d'actions importantes de l'application, par crainte d'une nouvelle déclaration de la puissance des islamistes. Ceci est le fait central qui empêche un scénario international consterné par la répression du gouvernement du Caire, de mettre en œuvre les actions nécessaires, telles que des sanctions, pour arrêter les pratiques répressives; d'autre part, il est précisément ce facteur qui Al Sisi fonde ses méthodes et de son impunité, cependant, le mécontentement croissant de la population égyptienne, fondée sur des raisons économiques, ainsi que les politiques, semble aller vers les conditions qui ont conduit à la chute de Moubarak, avec une réplique tragique de ce qui a été vu. Si, d'une part, il est également vrai que l'armée continue à être la force dominante dans le pays, notamment dans les domaines des forces armées, ils seraient les nouveaux problèmes liés à la méfiance croissante des grands secteurs de la scène internationale, qui commencent à se demander ce que le mal la partie inférieure de la répression de Al Sisi et le retour possible des islamistes. En réalité, un moyen de sortir pourrait être représenté par une alliance des secteurs modérés des forces armées avec les représentants des partis laïques, aussi, pour l'instant, l'objet de la répression. Il faut remarquer que, tout en ne partageant pas les méthodes du gouvernement actuel, pratiqué contre les Frères musulmans, qui avait mis en place une dictature religieuse, les forces laïques avaient initialement partiellement supporté Al Sisi, dans l'espoir d'amener le pays à un pluralisme démocratique Il n'a pas eu l'influence des islamistes, mais pas même les militaires. En d'autres mots Al Sisi a été considéré comme une sorte d'essentiel à une évolution démocratique de l'Egypte. Les représentants des partis démocratiques ont réalisé l'erreur d'appréciation faite rapidement vers le général, qui voulait établir une dictature militaire qui concentre une grande partie de la puissance de l'État. La façade offre Al Sisi, rejetée rapidement par les démocrates, ils ont déterminé leur départ officiel de la vie politique, plaçant hors la loi toutes les parties. Du point de vue international, nous l'avons vu, que le régime exploite la peur occidentale des islamistes, bien que ce point de vue est pas si évident, mais du point de vue à l'intérieur du gouvernement n'a pas des facteurs tout aussi convaincants pour apaiser le mécontentement populaire. Une dictature est déjà difficile à supporter des conditions économiques positives, mais la situation en Egypte, de ce point de vue, que ces documents soient temps très inquiétant faible pour cette organisation doit assurer le contrôle de l'avant de la maison, d'ailleurs, exacerbé par des niveaux de corruption jamais enregistrés supérieur et qui concerne les détenteurs du pouvoir à tous les niveaux. Ceci explique une utilisation incessante de la propagande à laquelle peu de gens croient encore et l'utilisation d'une répression sans retenue, frapper les opposants et les journalistes, les Egyptiens et les étrangers. Ces jours, les cas de disparition de militants et opposants au régime semblent augmenté, ce qui en fait une preuve indirecte de la responsabilité de la mort du chercheur italien, engagé dans une analyse des syndicats dans le pays, qui continuent d'être un sujet potentiel de contraste au régime. Dans ce cadre, les fidèles Al Sisi deviennent une minorité, importante, mais la baisse, qui était d'abord dans l'armée, mais aussi dans les classes les plus riches du pays, le même qui jouissaient de privilèges dans les jours de Moubarak mais la pression sociale croissante des classes moins fortunées, dénote une attitude de désespoir de la situation dans le pays, ce qui ne semble pas diminuer la puissance, mais il est en effet va augmenter. Il est un signal très indicatif pour Al Sisi, vous devriez vous rappeler ce qui est arrivé à Moubarak, pour essayer de changer leur façon de gouverner, si elle est pas trop tard, à l'inverse de l'avenir du général égyptien semble être scellé, et cela pourrait ouvrir dans le pays des scénarios trop inquiétantes pour les répercussions internationales d'être négligés par les puissances occidentales et l'Organisation des Nations Unies elle-même, qui devrait travailler à une transition en douceur et guidées pour éviter de nouvelles violences dans un pays clé de l'équilibre régional.

A situação instável no Egito

fatos egípcios recentes mostram que o país governado por Al Sisi está de volta em um estado grave de instabilidade, marcada por uma política forte de repressão, mas também de uma brecha perigosa que atravessa a sociedade egípcia. A partir da Primavera Árabe à queda de Mubarak, até o estabelecimento da forma democrática ditadura islâmica Mursi voltou cedo para a ditadura militar de Al Sisi, construída sobre o modelo da de Mubarak, mas ainda mais violento e repressivo. O que é impressionante são as modalidades de violência, implementadas com o aumento do vigor e na frente de uma opinião pública internacional incapaz de ações de execução substanciais, por medo de uma nova declaração do poder dos islamitas. Este é o fato central que impede um cenário internacional chocado com a repressão do governo do Cairo, para implementar as ações necessárias, tais como sanções, para parar as práticas repressivas; por outro lado, é precisamente este factor que Al Sisi baseia seus métodos e sua impunidade, no entanto, a crescente insatisfação do povo egípcio, com base em razões económicas, bem como políticas, parece estar indo em direção as condições que levaram à queda do Mubarak, com uma réplica trágica do que foi visto. Se, por um lado, é também verdade que o exército continua a ser a força dominante no país, incluindo nas áreas das forças armadas seriam emergentes preocupações relacionadas com a crescente desconfiança dos grandes setores da cena internacional, que estão começando a se perguntar o que o mal o menor entre a repressão de Al Sisi e o possível retorno dos islamitas. Na realidade, um a caminho poderia ser representado por uma aliança de setores moderados das forças armadas com representantes de partidos seculares, também, por agora, o objeto da repressão. Note-se que, apesar de não partilhar os métodos do atual governo, praticada contra a Irmandade Muçulmana, que estabeleceu uma ditadura religiosa, as forças seculares tinha inicialmente parcialmente suportado Al Sisi, na esperança de trazer o país para um pluralismo democrático que ele não tinha a influência dos islamitas, mas nem mesmo os militares. Em outras palavras Al Sisi foi visto como uma espécie de essencial para a evolução democrática do Egito. Representantes de partidos democráticos já perceberam o erro de apreciação feita depois para o general, que queria estabelecer uma ditadura militar em que concentrou grande parte do poder de Estado. A fachada oferece Al Sisi, prontamente rejeitado pelos democratas, eles determinaram a sua saída oficial da vida política, colocando proibiu todos os partidos. Do ponto de vista internacional, vimos, que o regime explora o medo ocidental dos islamistas, embora este ponto de vista não é tão óbvio, mas do ponto de vista dentro do governo não fatores igualmente convincentes para acabar com o descontentamento popular. A ditadura já é difícil de suportar com as condições económicas positivas, mas a situação no Egipto, a partir deste ponto de vista, os registos a ser tempo muito preocupante baixa para que a organização deve assegurar o controle da frente da casa, além disso, reforçado pelos níveis de corrupção já registrados superior e que diz respeito aos detentores do poder em todos os níveis. Isso explica um uso incessante de propaganda a que poucos acreditam novamente e o uso de uma repressão sem restrições, batendo adversários e jornalistas, ambos os egípcios e estrangeiros. Estes dias, os casos de desaparecimento de ativistas e opositores do regime parecem aumentado, tornando-se uma prova indireta da responsabilidade pela morte do pesquisador italiano, envolvido em uma análise dos sindicatos no país, que continuam a ser um potencial contraste sujeito ao regime. Neste contexto, a fiel Al Sisi estão se tornando uma minoria, ainda substancial, mas em declínio, que se situou em primeiro lugar no serviço militar, mas também nas classes mais abastadas do país, o mesmo que gozavam de privilégios nos dias de Mubarak no entanto, a pressão social crescente das classes menos favorecidas, denota uma atitude de desesperança da situação no país, o que não parece diminuir a potência, mas é na verdade vai aumentar. É um sinal muito indicativo para Al Sisi, você deve se lembrar o que aconteceu com Mubarak, para tentar mudar sua maneira de governar, se não for tarde demais, por outro lado o futuro do general egípcio parece ser selado, e isso poderia abrir no país cenários muito perturbadoras para as repercussões internacionais para ser negligenciada pelas potências ocidentais e as próprias Nações Unidas, que devem trabalhar no sentido de uma transição suave e guiadas para evitar mais violência em um país-chave do equilíbrio regional.