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giovedì 14 luglio 2016

新しい英国政府は、ヨーロッパへの挑戦であり、

新しい英国政府の閣僚の任命は、新しい、テレサ・メイ、首相キャメロンの後継によって行わ、英国はブリュッセルの欧州連合(EU)とはるかに融和的な出力から問題に対処しようとしていることを示しているように見えます。最も印象的な経済は外務省ボリス・ジョンソン、ヨーロッパ出力プロモーターとなった保守党の部門の先頭に置くことであった場合、また、他の予定が新しい幹部が世界に閉鎖に向けられていることを示しています国の高揚とその栄光ある孤立に向かう方向と、外装国家主義的感覚。これらのノミネートを提供認識はあなたが彼の最も深い感情で、出口に投票有権者を満足したいということです。これが本当であれば、イギリスは、閉じた国であることに戻りますが、時間外の偉大な力の願望となります。新政府は、必然的に、連合の出力のためのブリュッセルとの関係の管理を始めます。この移行をどのように管理するかを見るのは興味深いだろう。新しい支配者は、選択した内容によると、新たな執行をチューニングしていると思われるの波長に、国民投票の受賞者の感情を満たすために、欧州連合(EU)との融和的な姿勢を取るべきではありません。このようなアプローチは、すぐにロンドン出力タイミングを高速化されなければならないことを言った人たちと寛容にすることはできません。新首相のために敗北し、国のために、したがって屈辱のように見えるかもしれないものに外出しないことが必須となります。ロンドンは最も有利な条件を強奪しようとしますが、これは唯一のベルリンを雇うことを望んでいることを、理由連合の指導の役割の増大により、ドイツのポジションを強化します。このシナリオユンカーでは、欧州委員会委員長は、政治情勢の犠牲者になる可能性があります。しかし、新しい英国政府でこの日付を設定し、力の誇示しようとする試みにもかかわらず、それはより明白なようだ弱さを隠すための試みのように見えます。それは実際には、真のままの場合、英国はタイミング出力、企業や金融機関をストレッチする能力を有していることが、こと、EU諸国への彼らの活動の早期除去と、正式契約の時間を予測することができますあなたが安全にブリュッセル保証特権を享受することができます。この可能性は、リモート以外のものは、おそらく後の段階であるがこれは、欧州の貢献の欠如を追加する必要があるために、多数のジョブの損失の影響のための国の主要な緊張につながる可能性があります。どのような新しい英国政府が考慮されていないようすることはヨーロッパから出て、誰が欧州連合(EU)とは全く逆のアプローチで自分自身を認識することができます反対した国、少数ではあるが、その部分が一致しています。まさにこの理由のため、次の議会選挙では保守党は、新政府の形成からなる力の証拠にもかかわらず、労働組合での滞在に賛成していた人たちの分裂を克服していない世論調査から、いくつかの驚きをもたらすために脅かしています。実際には、安全表示の新しい総理大臣は、国の政治的、社会セクターを落ち着かすることを目的と力の行為に見えるが、それはこのような態度を正当化するために少しの事実上の根拠を持っています。我々はまた、彼はヨーロッパのままに向きを獲得したスコットランドと北アイルランドとの関係は、それが中で発現される新政府とその深いコントラスト、さらには資本自体、することはできませんことを覚えておいてくださいブリュッセルからきれいに出口は、特に生産支配階級によって、新政府に命を促進しません。新首相に選出されると、政治的クラス、出口に投票し、少なくともその一部に国の会社をもたらすために計画している場合、意思決定の具体的な影響が有形になります場合は特に、この計画が成功する可能性があることが表示されます別のノー任命のために彼は常に同じであると思われる政治的なクラスに対して新しい要素を表現しています。この課題では、EUは、同じ厳しさで応答する必要がありますし、特別なアレンジで、完全に非EUの状態になります英国、どんな利点を与えるものではありません、またはリスクはほとんど信用を失うことは残りました。

الحكومة البريطانية الجديدة هي تحد لأوروبا

تعيين وزراء من الحكومة البريطانية الجديدة، التي نفذتها الجديد، تيريزا ماي، خلفا لرئيس الوزراء كاميرون، يبدو أن تشير إلى أن بريطانيا تنوي معالجتها في قضية الناتج تصالحية بعيدا عن مع الاتحاد الأوروبي في بروكسل. إذا كان الاقتصاد الأكثر لفتا للوضع على رأس وزارة الشؤون الخارجية بوريس جونسون، حزب المحافظين الذي أصبح أوروبا ناتج المروج، كما تشير تعيينات أخرى أن يتم توجيه التنفيذي الجديد نحو إغلاق للعالم الشعور القومي الخارجي، مع الاتجاه نحو تمجيد البلاد وعزلتها رائعة. النظرة التي تقدم هذه الترشيحات هو الذي تريد إرضاء الناخبين الذين صوتوا لخروج، في أعمق مشاعره. إذا كان هذا صحيحا، فإن المملكة المتحدة العودة إلى كونها دولة مغلقة، ولكن مع تطلعات قوة عظمى خارج الزمن. سيكون من المثير للاهتمام أن نرى كيف أن الحكومة الجديدة سوف إدارة هذه المرحلة الانتقالية التي من شأنها، لا محالة، بدءا من إدارة العلاقات مع بروكسل لإخراج الاتحاد. الحكام الجدد، وفقا لاختيارات، لا ينبغي أن تتخذ موقفا تصالحيا مع الاتحاد الأوروبي، لتلبية مشاعر الفائزين في الاستفتاء على الطول الموجي للالذي يبدو أنه قد ضبطها التنفيذي الجديد. هذا النهج لا يمكن أن نكون متسامحين مع أولئك الذين قال على الفور أن لندن سوف يتعين تسريع توقيت الإخراج. لرئيس الوزراء الجديد سيكون من الضروري أن لا تخرج مع ما قد يبدو وكأنه هزيمة، وبالتالي إهانة للبلاد. ولندن في محاولة لانتزاع أفضل الظروف، ولكن هذا لن تشديد فقط على المواقع الألمانية، بسبب تزايد دور التوجيه الاتحاد، أن برلين تريد توظيف. في هذا السيناريو يونكر، رئيس المفوضية الأوروبية، ومن المرجح أن تصبح ضحية للوضع السياسي. ومع ذلك، على الرغم من محاولة لإظهار القوة، ووضع هذا التاريخ في الحكومة البريطانية الجديدة، يبدو أكثر مثل محاولة لإخفاء الضعف الذي يبدو واضحا. إذا كان لا يزال صحيحا، في الواقع، أن المملكة المتحدة لديها القدرة على التمدد الناتج توقيت والشركات والمؤسسات المالية، ويمكن توقع أزمنة اتفاق نهائي، مع إزالة الأولى من أنشطتها لدول الاتحاد الأوروبي، أن مما يتيح لك التمتع بسلام الامتيازات التي يؤكد بروكسل. هذا الاحتمال، أي شيء ولكن عن بعد، يمكن أن يؤدي إلى توترات كبيرة في البلاد لآثار فقدان العديد من فرص العمل، والتي ينبغي أن تضاف عدم وجود مساهمات الأوروبية، وإن كان يفترض في مرحلة لاحقة. ما لا يبدو أن الحكومة البريطانية الجديدة أن تؤخذ في الاعتبار هو أن جزء ثابت، وإن كان في الأقلية، البلد الذي كان ضد الخروج من أوروبا والذي يمكن التعرف على أنفسهم في الاتجاه المعاكس تماما للاتحاد الأوروبي. ولهذا السبب بالذات الانتخابات البرلمانية المقبلة التي تهدد لجلب بعض المفاجآت من صناديق الاقتراع، حيث حزب المحافظين، على الرغم من الأدلة القوة تتألف من تشكيل الحكومة الجديدة، لم التغلب على الانقسامات من أولئك الذين كانوا في صالح البقاء في الاتحاد. في الواقع، رئيس الوزراء الجديد من عرض سلامة يبدو اللجوء إلى استعمال القوة الذي يهدف إلى تهدئة القطاعات السياسية والاجتماعية للبلد، ولكن هذا له أساس واقعي يذكر لتبرير هذا الموقف. يجب علينا أيضا أن نتذكر أن العلاقات مع اسكتلندا وأيرلندا الشمالية، حيث فاز في التوجه إلى البقاء في أوروبا، فإنه لا يمكن أن يكون على النقيض من ذلك عميق مع الحكومة الجديدة، وحتى العاصمة نفسها، وهو ما يعبر عنه في نظيفة للخروج من بروكسل، لن تسهل الحياة للحكومة الجديدة، وخاصة من قبل الطبقات الحاكمة الانتاج. إذا على انتخابه على رئيس الوزراء الجديد يخطط لجعل الشركة في البلاد إلى الطبقة السياسية، على الأقل هذا الجزء الذي صوت لصالح الخروج، فإنه يبدو أن هذه الخطة من المرجح أن تنجح، وخصوصا عندما الآثار الملموسة للقرار ستصبح ملموس، لآخر لا تعيين قام بتمثيل عناصر جديدة فيما يتعلق الطبقة السياسية التي يبدو أن يكون دائما هو نفسه. في هذا التحدي يجب أن تستجيب للاتحاد الأوروبي على قدم المساواة مع قسوة ولا تمنح أي ميزة إلى المملكة المتحدة، والتي ستصبح خارج الاتحاد الأوروبي الدولة تماما، مع عدم وجود ترتيبات خاصة، أو المخاطرة بفقدان مصداقية قليلا ما زالت قائمة.

martedì 12 luglio 2016

La Corte dell'Aja afferma che Pechino non ha diritti di sovranità nel mare cinese meridionale

La sentenza della corte dell’Aja, sulla disputa territoriale della sovranità del mare prospiciente le coste delle Filippine, a cui ambisce la Cina, è destinata, oltre a diventare un precedente della giurisprudenza del diritto internazionale, anche un fattore di potenziale aggravamento della situazione di quello scenario ed in altri analoghi. La Corte dell’Aja ha stabilito che la sovranità rivendicata da Pechino, su alcune isole del mare cinese meridionale,   non è sostenuta da alcuna base giuridica. Lo spazio marino in questione è considerato da più parti una vera e propria autostrada del mare, importantissima per il trasporto delle merci e quindi adi alto valore strategico, contiene giacimenti di gas e petrolio ed, inoltre, è specchio acqueo di interesse economico anche per il settore della pesca. Il fatto che imbarcazioni cinesi, così come di altri stati, hanno operato storicamente nella zona marina in questione, non costituisce una prova del controllo esclusivo delle acque, come sostenuto da Pechino. Anzi la Cina ha avuto un comportamento di interferenza quando queste zone erano colonie spagnole ed ha danneggiato la barriera corallina con la costruzione abusiva di isole artificiali, operazione che non era nei suoi diritti e che costituisce un abuso. Questa condotta ha, quindi , costituito una violazione palese dei diritti di sovranità del paese filippino rispetto alla sua piena disponibilità della zona economica esclusiva e della piattaforma continentale.  Questa sentenza oltre che giuridica ha un innegabile valore politico, perchè nega, attraverso il giudizio favorevole a Manila,  alla Cina le sue rivendicazioni come potenza regionale e globale e crea un precedente non irrilevante su tutte le altre contese che Pechino conduce con altre nazioni asiatiche, come la Corea del Sud, il Giappone, il Vietnam e la Malesia, circa la pretesa sovranità di alcune isole e porzioni di mare, che Pechino pretende di prendere a questi paesi, anche attraverso tattiche aggressive che prevedono un pericoloso uso delle forze armate.  Per la Cina questa sentenza rappresenta, sul piano diplomatico, una severa sconfitta, come ha dimostrato la reazione del governo di Pechino, che si è affrettato a non riconoscere la competenza della Corte dell’Aja e quindi a definire come infondata e nulla la sua decisione. Anche le dichiarazioni del ministero della difesa cinese, sono state espresse in questo senso, ribadendo che l’ente governativo farà di tutto per preservare l’unità e la sovranità del paese, lasciando intendere in maniera implicita, che le zone oggetto della sentenza vengono considerate come parte integrante del territorio della Cina. Si tratta di un atteggiamento che è destinato ad innalzare la tensione intorno alla contesa e che pone la Cina in una posizione quasi di difesa, che potrebbe essere seguita dalla dimostrazione della forza militare del paese, capace di portare ad un crescendo pericoloso, in grado di aprire più teatri di crisi internazionali; sarà determinante vedere gli sviluppi di questo scenario, considerando non evitabile un impegno diretto degli Stati Uniti, che considerano i mari asiatici il teatro centrale della propria politica estera, anche in funzione di supporto ai tanti alleati coinvolti nelle contese con  la Cina. Per ora Pechino si è limitata a controbattere alla sentenza con argomenti giuridici, affermando che le dispute terriotriali non sono soggette alla convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare e che questa convenzione è stata violata dalle Filippine, che ha impedito alla Cina di scegliere il modo della gestione del contenzioso, come stabilito anche dagli accordi bilaterali. Pechino sostiene anche che queste divergenze dovevano essere oggetto di negoziati tra le due parti e non sottoposte ad un giudice. Queste argomentazioni appaiono però deboli di fronte ad una opinione internazionale, che proprio in forza di questa sentenza, tenderà a fare crescere la pressione diplomatica per fermare la Cina nella sua azione di espansione marittima. Infatti anche se la Corte dell’Aja non dispone degli strumenti coercitivi in grado di fare rispettare la propria sentenza, il giudizio che ha emesso porterà ad una sicura reazione diplomatica, che aspettava soltanto una argomentazione giuridica in grado di sostenere una modalità di contrasto concreta. Ad essere protagoniste saranno quindi le strutture internazionali e gli organismi diplomatici, che dovranno essere in grado di impedire che la contesa si sposti su un piano, anche solo potenziale, di tipo militare; ciò per scongiurare i pericoli più imminenti, ma anche per prevedere ed evitare futuri contenziosi di questo tipo. La Cina, se ambisce veramente a diventare una superpotenza, dovrà cercare modalità alternative per affermarsi come tale e, come prima cosa, dovrà accettare il verdetto degli enti internazionali, come la Corte dell’Aja, dimostrando una statura mondiale e non solo da piccola potenza regionale.

The Hague Court stated that Beijing has no sovereign rights in the South China Sea

The ruling of the court in The Hague, on the territorial dispute the sovereignty of the sea overlooking the coast of the Philippines, to which aspires China, is bound, as well as becoming a precedent in the case law of international law, also a potential factor of aggravation of the situation of that scenario and other analogues. The Hague Court ruled that sovereignty claimed by Beijing, on some islands in the South China Sea, is not supported by any legal basis. Marine space in question is considered by many a real sea motorway, important for the transport of goods, and then adi high strategic value, contains gas and oil fields and, also, is of water of economic interest for the the fisheries sector. The fact that Chinese boats, as well as other states, have historically operated in the waters in question, does not constitute evidence of the exclusive control of the waters, as claimed by Beijing. Indeed, China has had an interfering behavior when these areas were Spanish colonies, and has damaged the coral reef with the illegal construction of artificial islands, an operation that was not in their rights and constitutes an abuse. This conduct has, therefore, constituted a flagrant violation of the sovereignty of the Philippine land rights with respect to its full availability of the exclusive economic zone and continental shelf. This judgment as well as legal has an undeniable political value, because it denies, by the judgment in favor of Manila, to China its claims as a regional and global power, and creates a precedent not irrelevant on all other disputes that Beijing leads with other Asian nations, such as South Korea, Japan, Vietnam and Malaysia, about the alleged sovereignty of some islands and sea portions, which Beijing claims to take in these countries, including through aggressive tactics involving unsafe use of the armed forces. For China, this ruling is, at the diplomatic level, a severe defeat, as shown by the reaction of the government in Beijing, which was quick to not recognize the jurisdiction of the Hague Court and then to define as unfounded and nothing his decision . Also the statements of the Chinese Defense Ministry, have been expressed in this regard, stressing that the government agency will do everything to preserve the unity and sovereignty of the country, suggesting implicitly, that the judgment subject areas are considered as an integral part of China's territory. It is an attitude that is designed to raise the tension around the dispute, which puts China in a position almost of defense, which could be followed by the demonstration of military force in the country, able to lead to a growing dangerous, capable of open more international crisis areas; It will be crucial to see the developments of this scenario, considering unavoidable direct engagement of the United States, which consider the Asian seas the central theater of its foreign policy, including support function to the many allies involved in disputes with China. For now, Beijing has limited itself to counter the ruling with legal arguments, saying that the body territorial disputes are not subject to the United Nations Convention on the Law of the Sea and that this Convention has been violated by the Philippines, which has prevented China to choose the way the management of litigation, as well as established by the bilateral agreements. Beijing also argues that these differences had to be the subject of negotiations between the two parties and not subject to a judge. However these arguments appear weak in front of an international opinion, which precisely because of this ruling, will tend to make it grow diplomatic pressure to stop China in its efforts to maritime expansion. In fact, even though the Hague Court does not have coercive instruments able to enforce the judgment, the judgment issued will lead to a secure diplomatic reaction, waiting only a legal argument capable of supporting a concrete contrast mode. To be protagonists will then international structures and diplomatic bodies, to be able to prevent the dispute from being shifted to a plan, including potential ones, military; what to ward off the imminent dangers, but also to anticipate and avoid future litigation of this type. China, if it really aspires to become a superpower, will have to seek alternative ways to establish themselves as such, and, first of all, you will have to accept the verdict of international bodies such as the Hague Court, showing a world stature, and not only from small power regional.

La Corte de La Haya declaró que Beijing no tiene derechos de soberanía en el Mar del Sur de China

El fallo del tribunal de La Haya, en la disputa territorial de la soberanía del mar con vistas a la costa de Filipinas, a la que aspira China, está obligado, además de convertirse en un precedente en la jurisprudencia del derecho internacional, también es un factor potencial de agravación de la situación de ese escenario y otros análogos. La Corte de La Haya dictaminó que la soberanía reclamada por Pekín, en algunas islas en el Mar del Sur de China, no se apoya en ninguna base legal. espacio marino en cuestión es considerado por muchos una verdadera autopista del mar, importante para el transporte de mercancías, y luego adi alto valor estratégico, contiene yacimientos de gas y petróleo y, también, es de agua de interés económico para la el sector pesquero. El hecho de que los barcos chinos, así como otros estados, han operado históricamente en las aguas en cuestión, no constituye una prueba del control exclusivo de las aguas, según lo demandado por Pekín. De hecho, China ha tenido un comportamiento que interfiere cuando estas áreas eran colonias españolas, y ha dañado el arrecife de coral con la construcción ilegal de las islas artificiales, una operación que no estaba en sus derechos y constituye un abuso. Esta conducta ha, por lo tanto, constituye una violación flagrante de la soberanía de los derechos sobre la tierra de Filipinas con respecto a su plena disponibilidad de la zona económica exclusiva y la plataforma continental. Este juicio, así como legal tiene un valor político innegable, porque niega, por la sentencia a favor de Manila, a China sus reivindicaciones como una potencia regional y global, y crea un precedente no irrelevante sobre cualquier otra disputa que Pekín lleva con otros países asiáticos, como Corea del Sur, Japón, Vietnam y Malasia, sobre la supuesta soberanía de algunas islas y porciones de mar, que Pekín reclama a tomar en estos países, incluso a través de tácticas agresivas que supongan el uso inseguro de las fuerzas armadas. Para China, esta decisión es, en el plano diplomático, una severa derrota, como se muestra por la reacción del gobierno de Pekín, que fue rápido para no reconocer la jurisdicción de la Corte de La Haya y luego definir por infundado y nada de su decisión . También las declaraciones del Ministerio de Defensa de China, se han expresado en este sentido, haciendo hincapié en que la agencia de gobierno hará todo lo posible para preservar la unidad y la soberanía del país, lo que sugiere implícitamente, que la sentencia se consideran áreas temáticas como parte integrante del territorio de china. Es una actitud que está diseñado para elevar la tensión en torno a la controversia, que coloca a China en una posición casi en la defensa, lo que podría ser seguido por la demostración de la fuerza militar en el país, capaz de dar lugar a un peligroso crecimiento, capaz de abrir más áreas de crisis internacional; Será crucial para ver la evolución de este escenario, teniendo en cuenta el compromiso directo inevitable de los Estados Unidos, que tenga en cuenta los mares asiáticos el teatro central de su política exterior, incluida la función de apoyo a los muchos aliados involucrados en disputas con China. Por ahora, Beijing se ha limitado a contrarrestar la decisión con argumentos legales, diciendo que las disputas territoriales del cuerpo no están sujetos a la Convención de las Naciones Unidas sobre el Derecho del Mar y que esta Convención ha sido violada por Filipinas, lo que ha impedido China para elegir el camino la gestión de litigios, así como establecido por los acuerdos bilaterales. Beijing también sostiene que estas diferencias tenían que ser objeto de negociaciones entre las dos partes y que no están sujetos a un juez. Sin embargo, estos argumentos parecen débiles frente a una opinión pública internacional, que precisamente a causa de este fallo, tenderá a hacer que crezca la presión diplomática para detener China en sus esfuerzos a la expansión marítima. De hecho, a pesar de que la Corte de La Haya no tiene instrumentos coercitivos capaces de ejecutar la sentencia, la sentencia emitida dará lugar a una reacción diplomática segura, a la espera solamente un argumento legal capaz de soportar un modo concreto contraste. Para ser protagonistas serán entonces las estructuras internacionales y organismos diplomáticos, para poder evitar que la disputa se desplace a un plan, incluidos los potenciales, los militares; lo que para protegerse de los peligros inminentes, sino también para anticipar y evitar futuros litigios de este tipo. China, si realmente aspira a convertirse en una superpotencia, tendrá que buscar formas alternativas para establecerse como tal, y, en primer lugar, tendrá que aceptar el veredicto de los organismos internacionales, como la Corte de La Haya, mostrando una estatura mundo, y no sólo de pequeña potencia regional.

Den Haag Gerichtshof festgestellt , dass Peking keine Hoheitsrechte im Südchinesischen Meer hat

Das Urteil des Gerichts in Den Haag, auf der territorialen Streit um die Souveränität des Meeres vor der Küste der Philippinen mit Blick auf die China strebt wird, sowie zu einem Präzedenzfall in der Rechtsprechung des internationalen Rechts, auch ein potentieller Faktor der Verschlimmerung der Situation gebunden dieses Szenario und andere Analoga. Den Haag Gericht entschied, dass die Souveränität von Peking behauptet, auf einigen Inseln im Südchinesischen Meer, wird von keiner Rechtsgrundlage gestützt. Marine-Raum in Frage von vielen eine echte Meer Autobahn betrachtet wird, wichtig für den Transport von Waren, und dann adi hohen strategischen Wert, enthält Gas- und Ölfelder und zusätzlich ist das Wasser Spiegel von wirtschaftlichem Interesse für die der Fischereisektor. Die Tatsache, dass die chinesischen Boote, sowie andere Staaten, historisch in den Gewässern in Frage betrieben haben, stellt keine Beweise für die alleinige Kontrolle über das Wasser, wie von Peking beansprucht. Tatsächlich hat China eine störende Verhalten hatte, als diese Bereiche spanischen Kolonien waren, und hat das Korallenriff mit dem illegalen Bau von künstlichen Inseln beschädigt, eine Operation, die nicht in ihren Rechten war und einen Missbrauch. Dieses Verhalten hat, besteht daher eine flagrante Verletzung der Souveränität der Philippinen Landrechte in Bezug auf seine volle Verfügbarkeit der ausschließlichen Wirtschaftszone und Kontinentalschelf. Dieses Urteil sowie Rechts hat eine unbestreitbare politische Bedeutung, weil sie bestreitet, durch das Urteil zugunsten von Manila, nach China seine Ansprüche als regionale und globale Macht, und ein Präzedenzfall ist nicht unerheblich für alle anderen Streitigkeiten, dass Peking mit anderen asiatischen Ländern führt, wie Südkorea, Japan, Vietnam oder Malaysia, über die angebliche Souveränität einiger Inseln und Meeresabschnitte, die Peking in diesen Ländern zu nehmen behauptet, aggressive Taktik denen unsicheren Gebrauch der Streitkräfte unter anderem durch. Für China, diese Entscheidung ist, auf diplomatischer Ebene, eine schwere Niederlage, wie die Reaktion der Regierung in Peking gezeigt, die schnell war nicht die Zuständigkeit des Haager Gerichts erkennen und dann als unbegründet und nichts, um seine Entscheidung zu definieren . Auch die Aussagen des chinesischen Verteidigungsministeriums, wurden in dieser Hinsicht zum Ausdruck und betonte, dass die Regierung Agentur alles tun, um die Einheit und Souveränität des Landes, was darauf hindeutet, implizit zu erhalten, dass das Urteil Themengebiete gelten als als integraler Bestandteil des chinesischen Territoriums. Es ist eine Haltung, die ausgelegt ist, die Spannung um den Streit zu erheben, die China in der Lage, fast der Verteidigung setzt, die durch die Demonstration militärischer Gewalt in dem Land, in der Lage zu führen zu einem wachsenden gefährlich verfolgt werden konnte, der fähig ist öffnen mehr internationalen Krisengebieten; Es wird entscheidend sein, um die Entwicklungen dieses Szenario, um zu sehen, unvermeidlich einen direkten Eingriff der Vereinigten Staaten erwägen, die den asiatischen Meeren die zentrale Theater seiner Außenpolitik, einschließlich der Unterstützung Funktion der vielen Verbündeten beteiligt in Streitigkeiten mit China in Betracht ziehen. Denn jetzt hat Peking beschränkt sich die Entscheidung mit rechtlichen Argumenten zu begegnen, sagen, dass die Körper territorialen Streitigkeiten unterliegen nicht der UN-Konvention über Seerecht und dass dieses Übereinkommen wurde von den Philippinen verletzt worden, die China verhindert hat, den Weg zu wählen, das Management von Rechtsstreitigkeiten, sowie von den bilateralen Abkommen festgelegt. Peking macht außerdem geltend, dass diese Unterschiede Gegenstand von Verhandlungen zwischen den beiden Parteien und unterliegen nicht der Richter sein musste. Allerdings scheinen diese Argumente schwach vor einer internationalen Meinung, die gerade wegen dieser Entscheidung wird dazu neigen, es diplomatischen Druck wachsen China bei ihren Bemühungen um maritime Expansion zu stoppen. In der Tat, auch wenn das Haager Gericht nicht Zwangsmittel der Lage, das Urteil zu vollstrecken hat, erteilt das Gericht wird auf eine sichere diplomatische Reaktion führen, nur ein rechtliches Argument wartet der Lage, einen konkreten Kontrastmodus unterstützen. Um Protagonisten sind dann internationalen Strukturen und diplomatischen Vertretungen zu können, Konflikte zu verhindern, auf einen Plan verschoben werden, einschließlich der möglichen diejenigen, Militär; was die drohenden Gefahren abzuwehren, sondern auch zukünftige Rechtsstreitigkeiten dieser Art zu antizipieren und zu vermeiden. China, wenn es sich um eine Supermacht wirklich werden will, müssen alternative Wege suchen, um sich als solche zu etablieren, und, vor allem, werden Sie das Urteil von internationalen Organisationen wie der Haager Gerichtshof akzeptieren müssen, eine Welt Statur zeigt, und zwar nicht nur von Kleinkraft regional.

La Cour de La Haye a déclaré que Pékin n'a pas de droits souverains dans la mer de Chine méridionale

La décision du tribunal de La Haye, sur le différend territorial de la souveraineté de la mer avec vue sur la côte des Philippines, à laquelle aspire la Chine, est lié, ainsi que de devenir un précédent dans la loi du droit international, également un facteur potentiel d'aggravation de la situation des cas ce scénario et d'autres analogues. La Cour de La Haye a jugé que la souveraineté revendiquée par Beijing, sur certaines îles de la mer de Chine méridionale, est étayée par aucune base juridique. l'espace maritime en cause est considéré par beaucoup une véritable autoroute de la mer, importante pour le transport de marchandises et ensuite une valeur stratégique adi haute, contient des champs de gaz et de pétrole et, aussi, est de l'eau d'intérêt économique pour la le secteur de la pêche. Que bateaux chinois, ainsi que d'autres Etats, ont toujours exploité dans les eaux en question constitue pas une preuve du contrôle exclusif des eaux, comme le prétend Pékin. En effet, la Chine a eu un comportement interférant lorsque ces zones étaient des colonies espagnoles, et a endommagé le récif de corail avec la construction illégale d'îles artificielles, une opération qui n'a pas été dans leurs droits et constitue un abus. Cette conduite a, par conséquent, constitue une violation flagrante de la souveraineté des droits fonciers des Philippines par rapport à sa pleine disponibilité de la zone économique exclusive et le plateau continental. Ce jugement ainsi que juridique a une valeur politique indéniable, parce qu'il nie, par le jugement en faveur de Manille, à la Chine ses revendications en tant que puissance régionale et mondiale, et crée un précédent pas indifférent sur tous les autres différends que Pékin mène avec d'autres pays asiatiques, telles que la Corée du Sud, le Japon, le Vietnam et la Malaisie, à propos de la souveraineté alléguée de quelques îles et des parties de la mer, que Pékin prétend prendre dans ces pays, y compris à travers des tactiques agressives impliquant une utilisation dangereuse des forces armées. Pour la Chine, cette décision est, au niveau diplomatique, sévère défaite, comme le montre la réaction du gouvernement à Beijing, qui n'a pas tardé à ne pas reconnaître la compétence de la Cour de La Haye, puis définir comment sans fondement et rien sa décision . Aussi les déclarations du ministère chinois de la Défense, ont été exprimées à cet égard, en soulignant que l'agence gouvernementale va tout faire pour préserver l'unité et la souveraineté du pays, ce qui suggère implicitement, que le jugement domaines sont considérés comme comme partie intégrante du territoire de la Chine. Il est une attitude qui est conçu pour augmenter la tension autour du conflit, ce qui met la Chine dans une position presque de la défense, ce qui pourrait être suivie par la démonstration de force militaire du pays, en mesure de conduire à une dangereuse croissante, capable de ouvrir les zones de crise plus internationales; sera cruciale pour voir l'évolution de ce scénario, compte tenu de l'engagement direct inévitable des États-Unis, qui considèrent les mers d'Asie, le théâtre central de sa politique étrangère, même à titre d'appui aux nombreux alliés impliqués dans des différends avec la Chine. Pour l'instant, Pékin a lui-même limité à contrer la décision avec des arguments juridiques, en disant que les différends territoriaux du corps ne sont pas soumis à la Convention des Nations Unies sur le droit de la mer et que cette Convention a été violé par les Philippines, qui a empêché la Chine de choisir la manière de la gestion du contentieux, tel qu'établi par les accords bilatéraux. Pékin fait également valoir que ces différences devaient faire l'objet de négociations entre les deux parties et ne sont pas soumis à un juge. Toutefois, ces arguments semblent faibles en face d'une opinion internationale, qui précisément à cause de cette décision, auront tendance à faire croître la pression diplomatique pour arrêter la Chine dans ses efforts d'expansion maritime. En fait, même si la Cour de La Haye n'a pas d'instruments coercitifs capables d'exécuter le jugement, l'arrêt rendu conduira à une réaction diplomatique sécurisée, en attendant qu'un argument juridique capable de supporter un mode de contraste béton. Pour être protagonistes seront ensuite structures internationales et les organes diplomatiques, pour être en mesure d'empêcher le différend d'être déplacé à un plan, y compris les potentiels, les militaires; ce que pour conjurer les dangers imminents, mais aussi pour anticiper et éviter de futurs litiges de ce type. Chine, si elle aspire vraiment à devenir une superpuissance, devra chercher d'autres moyens de se mettre en place en tant que telle, et, avant tout, vous devrez accepter le verdict des instances internationales telles que la Cour de La Haye, montrant une stature mondiale, et pas seulement de petite puissance régional.