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venerdì 15 luglio 2016

فرنسا تتعرض لهجوم من الإرهاب الإسلامي

بعد سالما ذلك مظهر من مظاهر بطولة الامم الاوروبية لكرة القدم، هو ضرب فرنسا مباشرة بعد يوم عطلة وطنية في البلاد. هذه المرة الهدف ليس باريس، ولكن لطيفة، المدينة السياحية الفرنسية من الجنوب. بالتأكيد كانت أهمية الهجوم، بالنسبة لأولئك الذين جعلوا والذي احتفل الذي سيحتفل به في الموعد الرمزي من فرنسا، موعد ولكنها ذهبت إلى أبعد من الحدود الوطنية، لما يمثله ذلك: نقيض جدا السبب لكونه وجود حركات مثل الدولة الإسلامية أو في أي حالة من حالات عدم التسامح والتعصب السياسي والديني. لذلك لم يكن اختيار تاريخ عشوائيا، لماذا تنفيذ هجوم في يوليو-تموز و14 وسيلة يدعي أنه يتعارض مع قيم الحرية والتسامح، والتي نفى كقيم عالمية وقاتلوا على النحو المحدد مع الغرب يكره. ولكن أبعد من الجانب الرمزي هو مأساوية من بين الأموات، الذي هو فوري والحاضر الطوارئ والمستقبل، والتي تهدف إلى اتخاذ البلاد الفرنسي تحت ضغط مستمر من خلال تكرار الهجمات الدامية والتهديد وقوعها من أجل منع استمرارية طبيعية لتطور حياة مواطني البلد. في هذا الوقت فرنسا يدفع ثمن السياسة الخارجية التي شهدت الالتزام ضد الأصوليين المسلمين في مختلف مسارح الحرب، في المقام الأول تلك التي باريس لها مصالحها خارج الحدود الوطنية. لم يكن سلوك هولاند دائما الخطية، لأنه، في بعض الأحيان، يريد أن يجازف بمبادرة منها وغير منسقة مع بلدان أخرى، معرضين أنفسهم لانتقادات عنيفة من الأصوليين الذي تحول الى رد فعل عنيف تقوم بها الأراضي الفرنسية. يجب أن يحدد أن فرنسا، على الرغم من قوتها العسكرية التقليدية، لا يبدو أن لديها قوة من ذي القيمة المتساوية في ذلك تكون قادرا على توقع أو تحتوي على حلقات تقييم الصعب. لهذا يجب أن نضيف أن جيش ما يسمى الذئاب وحيد، وحث على اتخاذ إجراءات مثل تلك نيس عدة سلطات الإرهاب الديني الدولي، يبدو قد يكون غير محدود. الآن هو جوهر الحقيقي للمشكلة: فرنسا الحالية يدفع ثمنا باهظا لهذه الحالة التي طال أمدها، حيث كنت لا تريد أن معالجة مسألة التكامل بين الجيلين الثاني والثالث من المواطنين من أصل شمال أفريقيا، الذين يسكنون لها أطرافها وهي استبعاد فريسة والضائقة الاجتماعية، ستكون أرضية خصبة لأولئك الدعاة العنف والأصولية هي قادرة على العثور على هذه مستبعدة نوعا من الهوية التي الاعتراف. وهناك العديد من الحالات التي تشكل مفارقة حقيقية من المواطنين الفرنسيين الذين يكرهون فرنسا، التي ولدوا فيها وعاشوا فيها، والاعتراف المنظمات في الأماكن التي لم يكن حتى. هذه المشكلة هي بالتأكيد ليست حلا فوريا، وتوفر، مع سياسات مخصصة بالكامل، والحل الذي يتجاوز متوسط ​​الوقت للوصول، وربما، في الفترة الممتدة. فمن الواضح أنه في مثل هذه الحالة السلاح الوحيد هو الوقاية تأمين حيث تترك أجهزة السلامة شيئا للصدفة وأنت لا يمكن أن نرى التزاما ومشاركة موارد كبيرة جدا. من وجهة نظر هذا الاتجاه من الكفاح الدولي ضد الخلافة يظهر حدوث علاقة طردية مباشرة بين الهزيمة العسكرية التقليدية للدولة الإسلامية ومنتجع لتفجيرات لتحريك اشتباك في اتجاه إيجابي (للخلافة) خارج أراضي معركة. استبدال نجاح الهجمات التي وقعت مؤخرا في فرنسا، العراق، بنغلاديش، الهزائم العسكرية في العراق وسوريا هو السبيل الوحيد للحفاظ على قيد الحياة في نفس النضال من أجل تأكيد الإرهاب الإسلامي، والتي تتحرك على أرض جديدة، مع مقاتلين جدد وحتى قرارات جديدة. إذا كان لديك إلى التخلي عن الطموح إلى ممارسة سيادتها على أجزاء محددة جيدا من الأراضي، لا يوجد بديل لاحتضان طريقة تقديمها للإرهاب قدر الإمكان إلى دول معادية. في مثل هذا السيناريو، أوروبا، فرنسا، مثل بلجيكا، يبدو أن المكان الذي هو أسهل وأرخص لممارسة هذه الاستراتيجية، وتحديدا للأسباب المذكورة أعلاه، التي ينبغي أن تشكل تحليل العناصر، هي أساس المنطق أولئك الذين يحرضون على الهجمات. القيمة الاستراتيجية ما يسمى ذئب وحيد هو رصيدا ضخما بالنسبة لأولئك الذين ليس لديهم وسائل الإعلام الكبرى، وخاصة في البلدان الأجنبية، هذه القاذفات لا يمكن تعبئتها من خلال الدعاية و، على الأكثر، مع توريد الأسلحة والمتفجرات، التي تكلف ما لا نهاية أقل من عربة مسلحة أو التدريب الكراك القوات. لذلك، في حين أنه لا ينبغي تخفيض حارسهم ضد المنظمات الإرهابية وإمكانية تسلل في المنطقة، وينبغي إيلاء اهتمام أكبر لسيطرة أفراد معزولين يحتمل أن تكون خطرة: بالتأكيد هناك الكثير من العمل، ولكن هذا هو، على الأقل في الوقت الراهن منع الوحيد القادر على وقف الهجمات من نوع تلك نيس. أكبر بالتأكيد التعاون بين القوات الأوروبية غير مرغوب فيه، وحتى إنشاء قوة شرطة واحدة مخصصة لمنع هذه الظواهر، ولكن الخروج من أوروبا، ولكن في الوقت الحالي أكثر من عمل يجب أن تقوم به فرنسا لأنه هو الأكثر عرضة لل ظاهرة، والتي يبدو أن مجموعة داخلية.

giovedì 14 luglio 2016

Assad verso la vittoria nel conflitto siriano

Lo sviluppo più naturale per il conflitto siriano appare quello che vedrà l’affermazione di Assad e quindi la sua permanenza al potere. Agli alleati naturali del dittatore siriano: la Russia, l’Iran egli Hezbollah libanesi, si aggiungono, sebbene in modo implicito anche gli Stati Uniti, che hanno ormai individuato Assad come il male minore, rispetto allo Stato islamico, la cui sconfitta resta l’obiettivo principale di Washington. Così, mentre in Iraq l’esercito regolare, supportato dai combattenti sciiti e dai curdi sul terreno, ed appoggiato dall’aviazione americana dal cielo, si avvia alla riconquista dei territori perduti, la Casa Bianca sta elaborando una azione congiunta con la Russia per eliminare anche i fondamentalisti islamici dal paese siriano. Risulta chiaro che chi si avvantaggerà principalmente di questo sviluppo sarà Assad, che potrà riportare sotto la propria sovranità le zone cadute sotto il dominio dell’estremismo religioso, che, oltre al califfato, comprende anche altre formazioni, quali Al Nusra, intimamente legata ad Al Qaeda e l’Esercito dell’Islam ed altri gruppi, che godevano inizialmente proprio dell’appoggio statunitense. L’obiettivo americano è ottenere una collaborazione con Mosca in maniera di sincronizzare gli interventi. Ciò dovrebbe costituire l’attacco decisivo per liberare il paese siriano dai ribelli islamici, a tutto svantaggio dei paesi del Golfo e della Turchia, che li avevano sostenuti, con il chiaro intento di estendere la loro influenza sul paese siriano; ma non andrà così: Assad è destinato a mantenere il potere, anche se la partecipazione americana  all’intervento militare obbligherà una trattativa di pace, che potrebbe vedere l’attuale inquilino della carica più alta di Damasco a dovere fare qualche concessione in senso democratico alla popolazione. La permanenza di Assad, peraltro, sembra anche essere la soluzione più gradita ad Israele, che, seppure in quadro di formale inimicizia, con il regime siriano intratteneva rapporti informali di non belligeranza, in grado di consentire il controllo del proprio confine settentrionale. Ma non sarà soltanto il regime di Damasco ad uscire vittorioso dalla guerra, occorre considerare anche i curdi, che hanno contribuito in modo sostanziale al contenimento ed alla sconfitta del califfato anche in Siria, dove hanno conquistato importanti porzioni di territorio, quelle già abitate dagli stessi curdi prima dell’inizio del conflitto. Grazie a questo impegno diretto, che non potrà non essere riconosciuto, i curdi potrebbero venire a godere di maggiore autonomia, come succede in Iraq, oppure ambire a costruire una entità nazionale sovrana. Questo sviluppo preoccupa la Turchia, che teme una unione con i curdi presenti sul proprio territorio. Questa parte della definizione della fine del conflitto appare come quella di più difficile soluzione, sopratutto in campo politico e diplomatico, ma senza una soluzione definitiva rischia di trasformarsi in un ulteriore conflitto. Tutto dipenderà dall’atteggiamento di USA e Russia e dallo stesso Assad, che potrebbe cedere parti della Siria proprio ai curdi in maniera ufficiale, come ritorsione contro Ankara per l’appoggio fornito allo Stato islamico. Appare evidente che la Turchia teme questa possibilità ed ha mutato il proprio atteggiamento diplomatico con diverse nazioni con cui era entrata in contrasto.  Infatti sono state ristabilite, anche oper ragioni economiche, le relazioni con la Russia, deteriorate dopo l’abbattimento da parte di Ankara di un aereo militare di Mosca, poi si sono riallacciate le relazioni con Israele e con l’Egitto, azioni che hanno permesso al regime di Erdogan di uscire dall’isolamento in cui si era posto a causa della propria politica che cercava di essere espansionistica. Anche verso il califfato l’atteggiamento è già mutato da tempo grazie alle pressioni americane, fattore che ha però contribuito a fare diventare il  paese turco un obiettivo degli attentati dello Stato islamico.  La regione, quindi si prepara a nuovi assetti, anche se i tempi non saranno brevi per finire il conflitto e per normalizzare la situazione ed, a quel punto, sarà interessante vedere, quale sarà la posizione effettiva di Assad sullo scacchiere internazionale, cioè se avrà ancora margini di autonomia e manovra o se sarà ostaggio di altri paesi, come per esempio dei russi.

Assad to victory in the Syrian conflict

The most natural development for the Syrian conflict appears that will see the assertion of Assad and then her stay in power. The natural allies of the Syrian dictator: Russia, Iran he Lebanese Hezbollah, adding, though implicitly also the Member States, which have now identified Assad as the lesser evil compared to the Islamic state, whose defeat remains l ' main objective of Washington. So while the regular army in Iraq, supported by the Shi'ite and Kurdish fighters on the ground, and backed by the US Air sky, you start recovery of lost territory, the White House is developing a joint action with Russia to eliminate even the Islamic fundamentalists by the Syrian country. It is clear that those who will benefit from this development will mainly Assad, who will bring back under its sovereignty zones falls under the domain of religious extremism, which, in addition to the caliphate, also includes other groups, such as Al Nusra Front, closely linked to Al Qaeda and the Army of Islam and other groups, which initially enjoyed the support of their US. The US goal is to get a partnership with Moscow in order to synchronize the actions. This should be the decisive attack to free the country from Syrian Islamist rebels, to the detriment of the Gulf countries and Turkey, who had supported them, with the clear intention to extend their influence over the Syrian town; but it will not go well: Assad is intended to maintain power, even if American participation to military intervention will force a peace deal which could see the current occupant of the highest office in Damascus properly make some concessions towards democracy to population. The permanence of Assad, however, seems to be the most pleasing solution to Israel, which, albeit in the context of a formal enmity with the Syrian regime had informal relations of non-aggression, which can allow control of its northern border. But not only will the regime in Damascus to emerge victorious from the war, the Kurds, who have contributed substantially to the containment and the defeat of the caliphate in Syria, where they have gained significant portions of land must also be considered, those already inhabited by the same Kurds before the conflict. Thanks to this direct engagement, which will not be recognized, the Kurds could come and enjoy greater autonomy, as happens in Iraq, or aspire to build a sovereign national entity. This development worries Turkey, which fears a union with the Kurds on their territory. This part of the definition of the end of the conflict appears as one of the most difficult to solve, especially in the political and diplomatic arena, but without a definitive solution could turn into further conflict. Everything will depend on the attitude of the US and Russia, and by the same Assad, who might sell parts of Syria in an official manner right at the Kurds, in retaliation against Ankara for the support provided to the Islamic state. It seems clear that Turkey fears this possibility and has changed its diplomatic attitude with several nations with which it had entered into conflict. In fact, were re-established, even oper economic reasons, relations with Russia deteriorated after felling by Ankara of a Moscow military plane, then they are Reconnect relations with Israel and with Egypt, actions that have allowed the Erdogan regime out of isolation in which he was placed because of its policy that tried to be expansionary. Including to the caliphate's attitude it has already changed for some time due to US pressure, a factor that has, however, contributed to become the turkish country a target of the Islamic State attacks. The region, and prepares new structure, even if the times will not be short to end the conflict and to normalize the situation and, at that point, it will be interesting to see, what will be the actual location of Assad on the international stage, that is, if you will still room for maneuver or autonomy and whether it will be hostage to other countries, such as the Russians.

Assad a la victoria en el conflicto sirio

El desarrollo más natural para el conflicto sirio parece que verá la afirmación de Assad y luego su mantenerse en el poder. Los aliados naturales del dictador sirio: Rusia, Irán se libanés Hezbollah, añadiendo, sin embargo, implícitamente también los Estados miembros, que ahora se han identificado Assad como el mal menor en comparación con el estado islámico, cuya derrota se mantiene l ' objetivo principal de Washington. Así, mientras que el ejército regular en Irak, con el apoyo de los combatientes chiítas y kurdos en el suelo, y respaldado por el cielo Aérea de los EE.UU., que se inicia la recuperación del territorio perdido, la Casa Blanca está desarrollando una acción conjunta con Rusia para eliminar incluso los fundamentalistas islámicos por el país sirio. Está claro que los que se beneficiarán de este desarrollo será principalmente Assad, que traerá de nuevo bajo sus zonas de soberanía cae bajo el dominio del extremismo religioso, que, además del califato, incluye también otros grupos, tales como Al Nusra delantero, estrechamente vinculados a Al Qaeda y el Ejército del Islam y otros grupos, que en un principio contó con el apoyo de su Estados Unidos. El objetivo de Estados Unidos es conseguir una alianza con Moscú a fin de sincronizar las acciones. Este debería ser el ataque decisivo para liberar al país de rebeldes islamistas sirios, en detrimento de los países del Golfo y Turquía, que les habían apoyado, con la clara intención de extender su influencia sobre el pueblo sirio; pero no va a ir bien: Assad tiene la intención de mantener el poder, incluso si la participación estadounidense en la intervención militar obligará a un acuerdo de paz que podría ver el actual ocupante del cargo más alto en Damasco adecuadamente hacer algunas concesiones hacia la democracia a población. La permanencia de Assad, sin embargo, parece ser la solución más agradables a Israel, que, aunque en el contexto de una enemistad formal con el régimen sirio tenía relaciones informales de no agresión, lo que puede permitir el control de su frontera norte. Pero no sólo el régimen de Damasco a salir victorioso de la guerra, los kurdos, que han contribuido en gran medida a la contención y la derrota del califato en Siria, donde han ganado una parte significativa de la tierra también debe ser considerado, los que ya están habitadas por la misma kurdos antes del conflicto. Gracias a este compromiso directo, que no será reconocido, los kurdos podría venir y disfrutar de una mayor autonomía, como sucede en Irak, o aspiran a construir una entidad nacional soberana. Este desarrollo preocupa a Turquía, que teme una unión con los kurdos en su territorio. Esta parte de la definición del término del conflicto aparece como uno de los más difíciles de resolver, sobre todo en el ámbito político y diplomático, pero sin una solución definitiva podría convertirse en un nuevo conflicto. Todo dependerá de la actitud de los EE.UU. y Rusia, y por el mismo Assad, que podría vender parte de Siria de manera oficial a la derecha en los kurdos, en represalia contra Ankara por el apoyo prestado al estado islámico. Parece claro que Turquía teme esta posibilidad y ha cambiado su actitud diplomática con varias naciones con la que había entrado en conflicto. De hecho, se restableció, incluso oper razones económicas, las relaciones con Rusia se deterioraron después de la tala por Ankara de un avión militar de Moscú, a continuación, son las relaciones de reconexión con Israel y con Egipto, acciones que han permitido el régimen de Erdogan salir del aislamiento en el que se colocó a causa de su política de que trató de ser expansiva. Incluyendo a la actitud del califato ya ha cambiado desde hace algún tiempo debido a la presión de Estados Unidos, un factor que tiene, sin embargo, han contribuido a convertirse en el país turco blanco de los ataques de los Estados islámicos. La región, y prepara nueva estructura, aunque los tiempos no será corto para poner fin al conflicto y normalizar la situación y, en ese punto, será interesante ver, ¿cuál será la ubicación real de Assad en la escena internacional, es decir, si se quiere habitación aún de maniobra o la autonomía y si va a ser rehén de otros países, como los rusos.

Assad zum Sieg in der syrischen Konflikt

Die natürliche Entwicklung für den syrischen Konflikt scheint, dass die Behauptung von Assad sehen und dann in Kraft ihr bleiben. Die natürlichen Verbündeten des syrischen Diktators: Russland, Iran er libanesische Hisbollah, und fügte hinzu, wenn auch implizit auch die Mitgliedstaaten, die nun Assad als das kleinere Übel gegenüber dem islamischen Staat identifiziert haben, deren Niederlage l bleibt ' Hauptziel von Washington. So, während die reguläre Armee im Irak, unterstützt von den schiitischen und kurdischen Kämpfer auf dem Boden, und unterstützt durch die US Air Himmel, Sie die Wiederherstellung verlorener Gebiet starten, wird das Weiße Haus eine gemeinsame Aktion mit Russland entwickeln zu beseitigen selbst die islamischen Fundamentalisten von der syrischen Land. Es ist klar, dass diejenigen, die von dieser Entwicklung wird in erster Linie Assad profitieren, die unter seiner Hoheit Zonen zurückbringen wird fallen unter die Domäne des religiösen Extremismus, die zusätzlich zu dem Kalifat, auch andere Gruppen wie Al Nusra Vorderseite umfasst, die eng mit Al verknüpft Qaida und die Armee des Islam und andere Gruppen, die zunächst die Unterstützung ihrer US genossen. Die US-Ziel ist es, eine Partnerschaft mit Moskau zu bekommen, um die Aktionen zu synchronisieren. Dies sollte der entscheidende Angriff sein, das Land von syrischen Islamisten Rebellen zu befreien, was zu Lasten der Golfstaaten und die Türkei, die sie unterstützt hatten, mit der klaren Absicht, ihren Einfluss auf die syrische Stadt zu verlängern; aber es wird nicht gut gehen: Assad soll Macht zu halten, auch wenn amerikanische Beteiligung an militärischen Intervention wird ein Friedensabkommen zwingen, die den aktuellen Inhaber des höchsten Amtes in Damaskus richtig einige Zugeständnisse in Richtung Demokratie machen sehen konnte zu Bevölkerung. Die Dauerhaftigkeit von Assad, jedoch scheint die angenehmste Lösung für Israel zu sein, die, wenn auch im Rahmen einer formellen Feindschaft mit dem syrischen Regime informellen Beziehungen der Nichtangriffs hatte, die Kontrolle über die nördliche Grenze zulassen. Aber nicht nur in Damaskus das Regime als Sieger hervorgehen aus dem Krieg, die Kurden, die im Wesentlichen der Eindämmung und der Niederlage des Kalifats in Syrien beigetragen haben, wo sie bedeutende Teile des Landes gewonnen haben, müssen ebenfalls berücksichtigt werden, die bereits bewohnt von der gleichen Kurden vor dem Konflikt. Dank dieser direkten Eingriff, die erkannt werden, werden sie nicht, könnten die Kurden kommen und eine größere Autonomie genießen, wie im Irak geschieht, oder streben eine souveräne nationale Einheit zu bauen. Diese Entwicklung macht sich Sorgen der Türkei, die auf ihrem Territorium eine Vereinigung mit den Kurden fürchtet. Dieser Teil der Definition des Endes des Konflikts erscheint als eine der schwierigsten, vor allem in der politischen und diplomatischen Arena zu lösen, aber ohne eine endgültige Lösung in weiteren Konflikt eskalieren könnte. Alles hängt von der Haltung der USA und Russland sowie von der gleichen Assad, der Teile von Syrien in einer offiziellen Art und Weise direkt an den Kurden, als Vergeltung gegen Ankara für die Unterstützung der islamischen Staat zur Verfügung gestellt verkaufen könnte. Es scheint klar, dass die Türkei diese Möglichkeit fürchtet und hat ihre diplomatische Haltung mit mehreren Nationen geändert, mit denen sie in Konflikt gekommen war. In der Tat wurden wieder hergestellt, auch aus wirtschaftlichen Gründen oper, mit Russland die Beziehungen verschlechtert durch Ankara von einem Moskauer Militärflugzeug nach dem Einschlag, dann sind sie wieder anschließen Beziehungen zu Israel und Ägypten, Aktionen, die erlaubt haben, aus der Isolation der Erdogan-Regime, in dem er wegen seiner Politik gestellt, die expansive zu sein versucht. Einschließlich auf die Haltung des Kalifats hat es schon seit einiger Zeit geändert wegen dem Druck der USA, ein Faktor, aber hat dazu beigetragen, die türkische Land ein Ziel des islamischen Staates Angriffe zu werden. Die Region und bereitet neue Struktur, auch wenn die Zeiten nicht zu kurz sein wird, um den Konflikt zu beenden und die Situation und an diesem Punkt zu normalisieren, wird es interessant sein zu sehen, was die tatsächliche Lage von Assad auf der internationalen Bühne sein, das heißt, wenn man so will noch Handlungsspielraum oder Autonomie und ob sie als Geisel in andere Länder sein wird, wie die Russen.

Assad à la victoire dans le conflit syrien

Le développement le plus naturel pour le conflit syrien semble que verra l'affirmation d'Assad et de son rester au pouvoir. Les alliés naturels du dictateur syrien: la Russie, l'Iran, il libanais Hezbollah, ajoutant, quoique implicitement aussi les États membres, qui ont maintenant identifié Assad comme un moindre mal par rapport à l'Etat islamique, dont la défaite reste l ' objectif principal de Washington. Ainsi, alors que l'armée régulière en Irak, soutenue par les combattants chiites et kurdes sur le terrain, et soutenu par le ciel US Air, vous commencez la récupération des territoires perdus, la Maison Blanche développe une action commune avec la Russie pour éliminer même les fondamentalistes islamiques par le pays syrien. Il est clair que ceux qui bénéficieront de ce développement sera principalement Assad, qui va ramener sous ses zones de souveraineté relèvent du domaine de l'extrémisme religieux, qui, en plus du Califat, comprend également d'autres groupes, tels que Al Nusra avant, étroitement liés à Al Qaïda et l'Armée de l'Islam et d'autres groupes, qui jouissait d'abord le soutien de leur US. L'objectif des États-Unis est d'obtenir un partenariat avec Moscou afin de synchroniser les actions. Cela devrait être l'attaque décisive pour libérer le pays des rebelles islamistes syriens, au détriment des pays du Golfe et la Turquie, qui les avait pris en charge, avec la claire intention d'étendre leur influence sur la ville syrienne; mais il ne va pas bien: Assad est destiné à maintenir le pouvoir, même si la participation américaine à l'intervention militaire va forcer un accord de paix qui pourrait voir l'occupant actuel de la plus haute fonction à Damas font bien quelques concessions vers la démocratie à population. La permanence de Assad, cependant, semble être la solution la plus agréable à Israël, qui, bien que dans le contexte d'une inimitié formelle avec le régime syrien avait des relations informelles de non-agression, ce qui peut permettre le contrôle de sa frontière nord. Mais non seulement le régime de Damas pour sortir victorieux de la guerre, les Kurdes, qui ont largement contribué à l'endiguement et la défaite du califat en Syrie, où ils ont gagné des parties importantes de la terre doit également être considéré, ceux qui ont déjà habité par le même Kurdes avant le conflit. Merci à cet engagement direct, qui ne sera pas reconnue, les Kurdes pourrait venir et une plus grande autonomie, comme cela se passe en Irak, ou aspirent à construire une entité nationale souveraine. Cette évolution inquiète la Turquie, qui craint une union avec les Kurdes sur leur territoire. Cette partie de la définition de la fin du conflit apparaît comme l'un des plus difficiles à résoudre, en particulier dans l'arène politique et diplomatique, mais sans une solution définitive pourrait se transformer en un nouveau conflit. Tout dépendra de l'attitude des États-Unis et la Russie, et par le même Assad, qui pourrait vendre une partie de la Syrie d'une manière officielle à droite aux Kurdes, en représailles contre Ankara pour le soutien apporté à l'Etat islamique. Il semble clair que la Turquie craint cette possibilité et a changé son attitude diplomatique avec plusieurs nations avec lesquelles il était entré en conflit. En fait, ont été rétablie, même oper des raisons économiques, les relations avec la Russie se sont détériorées après l'abattage par Ankara d'un avion militaire de Moscou, alors ils sont les relations Rebranchez avec Israël et avec l'Égypte, les actions qui ont permis le régime Erdogan sortir de l'isolement dans lequel il a été placé en raison de sa politique qui a essayé d'être expansionniste. Y compris à l'attitude du califat, il a déjà changé depuis un certain temps en raison de la pression des États-Unis, un facteur qui a, cependant, contribué à devenir le pays turc une cible des attaques de l'Etat islamique. La région, et prépare la nouvelle structure, même si les temps ne seront pas à court de mettre fin au conflit et à normaliser la situation et, à ce moment-là, il sera intéressant de voir, ce qui sera l'emplacement réel de Assad sur la scène internationale, qui est, si vous voulez salle encore de manœuvre ou d'autonomie et si elle sera en otage à d'autres pays, comme les Russes.

Assad para a vitória no conflito sírio

O desenvolvimento mais natural para o conflito sírio parece que vai ver a afirmação de Assad e, em seguida, ela permanecer no poder. Os aliados naturais do ditador sírio: Rússia, Irã, ele libanês Hezbollah, acrescentando, no entanto, implicitamente, também os Estados Unidos, que já identificaram Assad como um mal menor em comparação com o Estado islâmico, cuja derrota permanece l ' objetivo principal Washington. Assim, enquanto o exército regular no Iraque, apoiado pelos combatentes xiitas e curdos no chão, e apoiado pelo céu US Air, você começa a recuperação do território perdido, a Casa Branca está desenvolvendo uma ação conjunta com a Rússia para eliminar mesmo os fundamentalistas islâmicos por parte do país sírio. É claro que aqueles que irão beneficiar deste desenvolvimento será principalmente Assad, que vai trazer de volta ao abrigo das suas zonas de soberania cai sob o domínio do extremismo religioso, que, além do califado, também inclui outros grupos, como o Al Nusra Frente, estreitamente ligados à Al Qaeda e do Exército do Islã e de outros grupos, que inicialmente contava com o apoio de seu EUA. A meta dos EUA é conseguir uma parceria com Moscovo a fim de sincronizar as ações. Este deve ser o ataque decisivo para libertar o país dos rebeldes islamitas sírios, em detrimento dos países do Golfo e da Turquia, que os haviam apoiado, com a clara intenção de estender sua influência sobre a cidade síria; mas não vai bem: Assad tem a intenção de manter o poder, mesmo que a participação americana à intervenção militar irá forçar um acordo de paz que podia ver o atual ocupante do mais alto cargo em Damasco fazer corretamente algumas concessões para a democracia para população. A permanência de Assad, no entanto, parece ser a solução mais agradável a Israel, que, ainda que no contexto de uma inimizade formal com o regime sírio teve relações informais de não agressão, o que pode permitir o controle de sua fronteira norte. Mas não só o regime de Damasco para sair vitorioso da guerra, os curdos, que têm contribuído substancialmente para a contenção ea derrota do califado na Síria, onde eles ganharam porções significativas de terra também deve ser considerada, aqueles que já habitada pelo mesmo curdos antes do conflito. Graças a esta engajamento direto, que não será reconhecido, os curdos poderiam vir e desfrutar de maior autonomia, como acontece no Iraque, ou aspiram a construir uma entidade nacional soberana. Este desenvolvimento preocupa a Turquia, que teme uma união com os curdos no seu território. Esta parte da definição do fim do conflito aparece como um dos mais difíceis de resolver, especialmente na arena política e diplomática, mas sem uma solução definitiva poderia se transformar em mais conflito. Tudo vai depender da atitude de os EUA ea Rússia, e pelo mesmo Assad, que poderia vender partes da Síria de forma oficial à direita nos curdos, em retaliação contra a Ankara para o apoio prestado ao Estado islâmico. Parece claro que a Turquia teme essa possibilidade e mudou sua postura diplomática com várias nações com as quais entraram em conflito. Na verdade, foram restabelecidas, mesmo oper razões económicas, as relações com a Rússia deterioraram-se após o abate por Ankara de um avião militar de Moscou, em seguida, eles são relações reconectar com Israel e com o Egito, ações que têm permitido o regime de Erdogan sair do isolamento em que ele foi colocado por causa de sua política que tentou ser expansionista. Incluindo a atitude do califado que já mudou há algum tempo devido à pressão dos EUA, um fator que tem, no entanto, contribuiu para tornar o país turca um alvo dos ataques dos Estados islâmicos. A região, e prepara nova estrutura, mesmo que as vezes não vai ser curto para terminar o conflito e para normalizar a situação e, nesse ponto, será interessante ver, qual será a localização real de Assad no cenário internacional, isto é, se você quiser quarto ainda de manobra ou autonomia e se será refém de outros países, como os russos.