Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
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giovedì 30 marzo 2017
イスラエルのアラブ連盟の提案
イスラエルに似たオファーは、すでに2002年に行われていた:への恒久的な解決策と引き換えに、イスラエルとの関係でアラブ諸国の正規長年の二つの状態、すなわちパレスチナ主権の作成など、イスラエルとパレスチナ間の問題を、そして1967年、この占領彼女戦争で奪わ彼らにパレスチナ自治区への復帰が毎年開催され、そしてそれはヨルダンで開催されたアラブ連盟首脳会議の終わりで引き上げ文書の意味です。承認は、アラブ連盟に所属する22カ国の21州の代表者によって提供されました。全会一致の近くに達した。この文書は、特にの観点から、正式にすでに非公式に非常にタイトですテルアビブとの関係を、制裁するために、イスラエルの問題をクローズするスンニ派アラブ諸国の意欲を知らせます一般的な対戦相手として特定イランに対するテロや過激戦争、。これらの用語にみる、アラブ連盟の要求にはイスラエルとの公式な関係のアラブ人口の顔に正当化するために、イスラエルにすると同時に、さらに融和のメッセージのように見えます。パレスチナ問題は、実際には、アラブ社会の大部分の認識のために、常にすべてのに対し、パレスチナの人口と減算違法な土地の治療の厳しさによって悪化イスラエルの国に向けて克服できないコントラストパターンと嫌悪感を表し、国際法の下で、パレスチナ人そのもの。これらの目標に到達することなくスンニ派行列のアラブ諸国は、彼らの社会的なファブリックの前に現れることはできないとテヘランに対する新たな同盟国としてイスラエルを提示し、実際にこのような位置は、パレスチナ問題の解決でサポートされていない、という利点が与えてしまうことは明らかですイスラエルの傲慢さに対する唯一の防波堤として、画像、イランの観点から、おそらくunbridgeable。失敗から生じたアラブ世界における反イスラエル感情が、パレスチナ問題を解決する場合、おそらくスンニ派とシーア派間の宗教部門は、その値を減少させることができた、裏切られました。このシナリオはまた、なく、少なくとも、テルアビブとその同盟国に対して向けられたスンニ派のテロの増加に貢献することができます。同時に、アラブ連盟が提供する一つは、国際社会の大多数が呼びかけてきたし、イスラエルが損傷断熱材の外に取得できるようにし、受け入れることになるという問題の解決策に到達するために、テルアビブへのユニークな機会です特に地域の国際関係における新たな視点、。だけでなく、今イスラエル政府は何かに対する戦略的な優位性を持つ最も危険な敵とみなし:イランを。一方、二国家解決は国連と世界でも有数の超国家的俳優とイスラエルも、関係改善を可能にする、この目標の達成を含む国際社会のあまりでないだけでサポートされています。しかし、この機会はないが、イスラエルのために、そうでない場合は自由であることができませんでした。ネタニヤフ政府は、二国家解決についての姿勢を変更する必要があり、これまで常に膨脹決済政策を放棄するあいまいと、おそらくさらに困難に入れたこの溶液に取得するための本物のプロセスを開始します。それだけで、テルアビブの政府のためではなく、全体のイスラエル社会全体のために国や国際社会は異なる考慮した平和を保証するであろうのオファーを評価するために、深い分析プロセスに着手します。確かに、この潜在的な交渉の実行は、ネタニヤフはケリーに開催されたものと同様に行うことができませんでしたが、クローズアップや追放に近づいたときに操縦することなく、最も絶対誠実に導かれるべき、排出結果とカウンターパーティを侵害しています。今、アラブ連盟の提案への答えは、その後、否定的な態度は、現在行われて道路にもかかわらず、スンニ派の状態との関係を悪化させ、これは中東の新しい負のシナリオを開き、そのことを責任をもって、イスラエルにタップします。
على اقتراح من الجامعة العربية لإسرائيل
وقد
تم بالفعل إجراء عرضا مماثلا إلى إسرائيل في عام 2002: تطبيع الدول
العربية العلاقات مع اسرائيل في مقابل حل دائم للقضية بين الإسرائيليين
والفلسطينيين، بما في ذلك إنشاء دولتين، هما السيادة الفلسطينية منذ زمن
طويل، وعودة
الى الاراضي الفلسطينية لتتخذها بعيدا مع حرب الاحتلال هي من عام 1967.
وهذا هو المعنى من الوثيقة التي وضعت في نهاية قمة الجامعة العربية، الذي
يقام سنويا، والذي عقد في الأردن. وقدمت موافقة 21 دولة ممثلين من 22 دولة تابعة لجامعة الدول العربية. هذه
الوثيقة التي تم التوصل بالقرب الإجماع اشارات على رغبة الدول العربية
السنية لإغلاق القضية مع إسرائيل، لمعاقبة رسميا العلاقات مع تل أبيب،
والتي هي غير رسمية بالفعل ضيق جدا، لا سيما في ضوء الحرب على الإرهاب والراديكالية ضد إيران، حدد كمعارض المشترك. ومن
هذا المنظور، يبدو على طلب الجامعة العربية لتكون رسالة تصالحية أخرى
لإسرائيل، وفي الوقت نفسه، لتبرير في وجه السكان العرب في علاقات رسمية مع
إسرائيل. القضية
الفلسطينية، في الواقع، لتصور الجزء الأكبر من المجتمع العربي، يمثل دائما
نمط لا يمكن التغلب عليها وعلى النقيض من النفور تجاه البلد إسرائيل،
والتي تفاقمت قسوة المعاملة من سكان فلسطين والطرح الأرض غير مشروعة، ضد كل
بموجب القانون الدولي والفلسطينيين أنفسهم. فمن
الواضح أنه بدون تحقيق هذه الأهداف لا يمكن أن تظهر الدول العربية من
مصفوفة السنية أمام النسيج الاجتماعي وتقديم إسرائيل حليفا جديدا ضد طهران،
وبالفعل مثل هذا الموقف غير معتمدة من قبل حل القضية الفلسطينية، في نهاية
المطاف وهو ما يعطي ميزة ربما غير قابلة للجسر من وجهة نظر من صورة، وإيران، والحصن الوحيد ضد غطرسة إسرائيل. ربما
كان الانقسام الديني بين السنة والشيعة يمكن أن تقلل قيمتها إذا كانت
المشاعر المعادية لإسرائيل في العالم العربي، والناتجة عن عدم حل القضية
الفلسطينية، وخيانة. هذا السيناريو أيضا يمكن أن يسهم، وليس آخرا، بزيادة قدرها الارهاب السني الموجه ضد تل أبيب وحلفائها. في
نفس الوقت، واحد التي تقدمها جامعة الدول العربية، هو فرصة فريدة لتل
أبيب، للوصول إلى حل للمشكلة أن غالبية المجتمع الدولي قد تطالب والتي من
شأنها أن تسمح إسرائيل للخروج من عزل ضررا وتبني منظور جديد في العلاقات الدولية، وخاصة في المنطقة؛ فضلا عن وجود ميزة استراتيجية ضد ما يعرف الآن تعتبرها الحكومة الإسرائيلية أخطر عدو: إيران. من
ناحية أخرى يتم اعتماد حل الدولتين ليس فقط من قبل جزء كبير من المجتمع
الدولي، بما في ذلك الأمم المتحدة وتحقيق هذا الهدف من شأنه أن يسمح
لإسرائيل أيضا تحسين العلاقات مع الممثل فوق وطنية رائدة في العالم. لكن هذه الفرصة ليست، ولا يمكن أن يكون الأمر خلاف ذلك، الحرة لإسرائيل. يجب
أن حكومة نتنياهو تغيير موقفها بشأن حل الدولتين وتبدأ عملية حقيقية
للوصول الى هذا الحل، الذي حتى الآن قد وضعت دائما في التباسا، وربما حتى
أكثر صعوبة في التخلي عن سياستها الاستيطانية التوسعية. ليس
فقط لحكومة تل أبيب، ولكن لعموم المجتمع الإسرائيلي بأكمله لإجراء عملية
تحليل عميق لتقييم العرض الذي من شأنه ضمان السلام في البلاد والنظر مختلفة
من المجتمع الدولي؛ بالتأكيد
لا يمكن أن يتم تشغيل هذه المفاوضات المحتملة من مثل تلك التي عقدت
نتنياهو مع كيري، ولكن ينبغي أن يسترشد على صدق الأكثر المطلق، دون مناورات
عندما تقترب تقريب والطرد، والتي أثرت سلبا على نتائج استنفدت والطرف
المقابل. الآن
الإجابة على اقتراح الجامعة العربية، ثم اضغط على إسرائيل، مع المسؤولية
التي موقفا سلبيا قد تدهور العلاقات مع الدول السنية، على الرغم من الطريق
حاليا يجري الاضطلاع بها، وأن هذا يفتح سيناريوهات سلبية جديدة في الشرق
الأوسط.
mercoledì 22 marzo 2017
I raid israeliani in Siria sono un messaggio per Mosca
I segnali di forte tensione tra Siria ed Israele rischiano di aggravare in maniera molto preoccupante la già difficile situazione dell’area medio orientale. La questione tra i due paesi si protrae da tempo, da quando, cioè l’Iran, maggiore alleato di Damasco, ha deciso di inviare materiale militare destinato sopratutto alle milizie Hezbollah, principale avversario israeliano dal lato libanese. Se gli episodi di contrasto stanno avvenendo tra le forze militari siriane e quelle israeliane, in realtà il vero obiettivo di Tel Aviv è Teheran, che agisce dietro la Siria. In questa ultima fase della vicenda Israele aveva, ancora una volta passato i confini siriani, in violazione del diritto internazionale, per bombardare con i suoi aerei un convoglio di armi, che pare era destinato proprio ad Hezbollah, nella zona di Palmira. Secondo la Siria la contraerea di Damasco avrebbe abbattuto un aereo israeliano, fatto smentito da Tel Aviv. Il fatto rilevante è che Israele mantiene solitamente un assoluto riserbo sulle proprie operazioni militari, mentre ora ha reso pubblica la risposta attivata per fermare i missili siriani, tramite l’utilizzo del nuovo sistema anti missile, sviluppato con gli Stati Uniti. Il destinatario di questo messaggio, in realtà non sembra essere ne la Siria e neppure l’Iran, ma la Russia, che, da quando opera a fianco di Assad, ha scelto le milizie di Hezbollah come alleati nel conflitto siriano. Non si esclude che questa risposta sia stata confezionata appositamente per il Cremlino, dopo che nel vertice tra Putin e Netanyahu, gli israeliani non avevano ricevuto le rassicurazioni necessarie. Il timore di Israele è che la vicinanza tra russi ed Hezbollah possa favorire una attività delle milizie islamiche al confine con lo stato ebraico, con possibili azioni di sconfinamento proprio nel territorio di Israele. Quindi, nonostante i buoni rapporti tra Mosca e Tel Aviv, molto vicine su altre questioni internazionali, per Israele la difesa della sicurezza nazionale risulta essere prioritaria rispetto a qualsiasi altra ragione. Questi sviluppi rischiano di portare dentro la situazione siriana un elemento nuovo che può produrre una consistente alterazione degli equilibri, sopratutto se si considera il potenziale coinvolgimento, al fianco di Israele, degli Stati Uniti. Il presidente Trump si è detto già dalla campagna elettorale vicino a Tel Aviv e favorevole ad una nuova impostazione del dialogo con Mosca, ma un confronto tra questi due attori dovrebbe assicurare il sostegno degli USA agli israeliani. Tuttavia ricomporre questa frattura dovrebbe essere più agevole di quanto sembri: Tel Aviv è abbastanza indifferente al futuro di Assad e difatti non ha mai preso una posizione contro Damasco, preferendo la dittatura al potere piuttosto che quella che considererebbe una deriva democratica in grado di portare il paese nel caos, come accaduto in molti paesi arabi dopo le cosiddette primavere arabe, o, peggio, l’instaurazione di un potere di matrice religiosa sui propri confini; quello che vuole Israele è essere sicura che Hezbollah sia il più inoffensiva possibile, per cui la Russia dovrebbe rinunciare o, almeno, ridimensionare la sua alleanza con la milizia islamica. Perchè ciò sia effettivo occorre però che il Cremlino sappia convincere l’Iran, paese a cui si è molto avvicinato dopo l’ingresso nel conflitto siriano. Non sembrano esserci dubbi sul fatto che Teheran continui una azione sotterranea e non ufficiale contro Israele, cosa che, peraltro, avviene anche in senso contrario e l’alleanza con Mosca può essere sfruttata, nei pensieri degli ayatollah anche per questo scopo. Il rischio è che venga avviata una attività di logoramento di Israele potenzialmente molto pericolosa perchè in grado di degenerare e coinvolgere attori internazionali di grande peso specifico. Paradossalmente la presenza di Trump sembra possa avere maggiore possibilità di disinnescare il problema per le relazioni, per adesso, più distese tra Washington e Mosca, cosa che con Obama non sarebbe stata garantita; tuttavia Israele non sembra disponibile a scendere a compromessi e l’unica strada per evitare incidenti pericolosi sembra essere un diverso atteggiamento di Mosca verso l’alleanza con Hezbollah: una definizione più veloce della questione siriana potrebbe aiutare anche ad una normalizzazione della vicenda ed un atteggiamento più disteso di Tel Aviv.
The Israeli raid in Syria are a message to Moscow
The
signs of tension between Syria and Israel are likely to worsen in a
very worrying the already difficult situation of the Middle East. The
issue between the two countries has continued for long, since, namely
Iran, major ally of Damascus, has decided to send military equipment
intended mainly to Hezbollah, Israel's main adversary from the Lebanese
side. If
the contrasting episodes are taking place between the Syrian military
forces and Israeli ones, actually the real goal of Tel Aviv Tehran,
acting behind Syria. In
this last phase of the incident Israel had once again spent the Syrian
border, in violation of international law, to bomb with its planes a
convoy of weapons, which apparently was intended precisely to Hezbollah,
in the Palmyra area. According to the anti-Syria Damascus he would bring down an Israeli plane had denied from Tel Aviv. The
relevant fact is that Israel usually keeps absolute secrecy about its
military operations, but now published its response activated to stop
the Syrian missiles, through the use of the new anti-missile system,
developed with the United States. The
recipient of this message, it really does not seem to be neither Syria
nor Iran, but Russia, which, since it operates alongside Assad, has
chosen the Hezbollah militia allies in the Syrian conflict. It
is possible that this response has been specially packaged for the
Kremlin after the summit between Putin and Netanyahu, the Israelis had
not received the necessary assurances. The
fear of Israel is that the proximity between Russian and Hezbollah
could help to bring the militias Islamic activities on the border with
the Jewish state, with possible actions for their trespass on the
territory of Israel. So,
despite the good relations between Moscow and Tel Aviv, very close to
other international issues, for Israel the defense of national security
is to be given priority over any other reason. These
developments are likely to bring in the Syrian situation a new element
that can produce a significant alteration of balance, especially when
you consider the potential involvement, alongside Israel, the United
States. President
Trump has said since the election campaign near Tel Aviv and in favor
of a new approach of dialogue with Moscow, but a comparison between
these two actors should ensure US support to the Israelis. However
recompose this fracture should be easier than it sounds: Tel Aviv is
rather indifferent to the future of Assad and in fact has never taken a
position against Damascus, preferring the dictatorship in power rather
than one that would consider a drift democratic able to bring country
into chaos, as happened in many Arab countries after the so-called Arab
spring, or worse, the establishment of a religious nature power over
their borders; Israel
is what he wants to be sure that Hezbollah is as inoffensive as
possible, so Russia should give up or at least reduce its alliance with
the Islamic militia. For
this to be effective, however, it is necessary that the Kremlin can
convince Iran, a country which is much closer after entering the Syrian
conflict. seems
to be no doubt that Tehran will continue an underground and unofficial
action against Israel, which, however, also takes place in the opposite
direction and the alliance with Moscow can be exploited, in the thoughts
of the ayatollahs also for this purpose. The
risk is to be initiated attrition activities potentially very dangerous
because Israel can escalate and involve international actors of great
density. Paradoxically,
the presence of Trump seems may have greater chance of defusing the
issue for relations, for now, more relaxed between Washington and
Moscow, which Obama would not be guaranteed; However,
Israel does not seem willing to compromise, and the only way to avoid
dangerous accidents seems to be a different attitude of Moscow towards
the alliance with Hezbollah: a definition faster than the Syrian issue
might also help to normalize the affair and an attitude more relaxed in Tel Aviv.
La incursión israelí en Siria son un mensaje a Moscú
Los
signos de tensión entre Siria e Israel es probable que empeore en un
muy preocupante la ya difícil situación de Oriente Medio. El
problema entre los dos países ha continuado por mucho tiempo, ya que, a
saber, Irán, principal aliado de Damasco, ha decidido enviar equipo
militar destinado principalmente a Hezbolá, el principal adversario de
Israel, desde el lado libanés. Si
los episodios contrastantes están teniendo lugar entre las fuerzas
militares sirios y los israelíes, en realidad el verdadero objetivo de
Tel Aviv Teherán, actuando detrás de Siria. En
esta última fase del incidente Israel había pasado una vez más la
frontera con Siria, en violación del derecho internacional, a bombardear
con sus aviones de un convoy de armas, que al parecer tenía
precisamente a Hezbolá, en el área de Palmyra. De acuerdo con el anti-Siria Damasco que iba a derribar un avión israelí había negado de Tel Aviv. El
hecho relevante es que Israel lo general mantiene absoluta reserva
sobre sus operaciones militares, pero ahora se publica su respuesta
activa para detener los misiles sirios, mediante el uso del nuevo
sistema antimisiles, desarrollado con Estados Unidos. El
destinatario de este mensaje, lo que realmente no parece ser ni Siria
ni Irán, pero Rusia, que, ya que opera junto con Assad, ha elegido a los
aliados de la milicia de Hezbolá en el conflicto sirio. Es
posible que esta respuesta ha sido especialmente acondicionado para el
Kremlin después de la cumbre entre Putin y Netanyahu, los israelíes no
habían recibido las garantías necesarias. El
temor de Israel es que la proximidad entre Rusia y Hezbollah podría
ayudar a traer las milicias islámicas actividades en la frontera con el
estado judío, las posibles acciones para su prevaricación en el
territorio de Israel. Así,
a pesar de las buenas relaciones entre Moscú y Tel Aviv, muy cerca de
otros asuntos internacionales, para Israel la defensa de la seguridad
nacional se debe dar prioridad sobre cualquier otra razón. Esta
evolución podría traer a la situación de Siria un nuevo elemento que
puede producir una alteración significativa del equilibrio,
especialmente si tenemos en cuenta la posibilidad de que participen,
junto con Israel, Estados Unidos. Presidente
Trump ha dicho desde la campaña electoral, cerca de Tel Aviv y en favor
de un nuevo enfoque del diálogo con Moscú, pero una comparación entre
estos dos actores debe garantizar el apoyo a los israelíes de Estados
Unidos. Sin
embargo recomponer esta fractura debe ser más fácil de lo que parece:
Tel Aviv es indiferente frente al futuro de Assad y de hecho nunca ha
tomado una posición en contra de Damasco, prefiriendo la dictadura en el
poder en lugar de uno que se considere una deriva democrática capaz de
llevar país
en el caos, como ha sucedido en muchos países árabes después de la
llamada primavera árabe, o peor aún, el establecimiento de un poder de
la naturaleza religiosa de sus fronteras; Israel
es lo que él quiere estar seguro de que Hezbollah es tan inofensivo
como sea posible, por lo que Rusia debe renunciar o al menos reducir su
alianza con la milicia islámica. Para
que esto sea eficaz, sin embargo, es necesario que el Kremlin puede
convencer a Irán, un país que está mucho más cerca después de entrar en
el conflicto sirio. parece
que no hay duda de que Teherán seguirá una acción bajo tierra y no
oficial contra Israel, que, sin embargo, también tiene lugar en la
dirección opuesta y la alianza con Moscú puede ser explotado, en los
pensamientos de los ayatolás también para este fin. El
riesgo se ha de iniciar las actividades de deserción potencialmente muy
peligrosos debido a que Israel puede escalar y hacer participar a los
agentes internacionales de gran densidad. Paradójicamente,
la presencia de Trump parece puede tener mayor posibilidad de
desactivar el tema de las relaciones, por ahora, más relajado entre
Washington y Moscú, que no estaría garantizada Obama; Sin
embargo, Israel no parece dispuesto a ceder, y la única manera de
evitar accidentes peligrosos parece ser una actitud diferente de Moscú
hacia la alianza con Hezbolá: una definición más rápido que el tema
sirio también podría ayudar a normalizar el asunto y una actitud más relajado en Tel Aviv.
Der israelische Angriff in Syrien ist eine Botschaft an Moskau
Die
Anzeichen von Spannungen zwischen Syrien und Israel sind wahrscheinlich
in einer sehr besorgniserregend die ohnehin schwierigen Situation des
Nahen Ostens verschlechtern. Die
Frage zwischen den beiden Ländern hat sich für lange fortgesetzt, da,
nämlich Iran, Haupt Verbündeter von Damaskus, beschlossen hat, in erster
Linie von der libanesischen Seite der Hisbollah, Israels Hauptgegner
militärischer Ausrüstung, zu senden. Wenn
die kontrastierenden Episoden statt zwischen den syrischen Streitkräfte
und der israelischen diejenigen, tatsächlich das eigentliche Ziel von
Tel Aviv Teheran, hinter Syrien handeln. In
dieser letzten Phase des Vorfalls hatte Israel noch einmal die syrische
Grenze verbracht, in Verletzung des internationalen Rechts mit ihren
Flugzeugen einen Konvoi von Waffen zu bombardieren, die offenbar genau
an der Hisbollah bestimmt waren, im Bereich Palmyra. Nach Angaben des Anti-Syrien Damaskus würde er ein israelisches Flugzeug bringen von Tel Aviv verweigert hatte. Die
relevante Tatsache ist, dass Israel hält in der Regel absolute
Verschwiegenheit über ihre militärischen Operationen, aber jetzt seine
Antwort die syrischen Raketen zu stoppen aktiviert veröffentlicht, durch
die Verwendung des neuen Anti-Raketen-Systems, mit den Vereinigten
Staaten entwickelt. Der
Empfänger dieser Nachricht, es scheint wirklich nicht weder Syrien noch
der Iran, aber Russland zu sein, die, da sie neben Assad betreibt, die
Hisbollah-Miliz Verbündeten in der syrischen Konflikt entschieden hat. Es
ist möglich, dass diese Antwort speziell für den Kreml nach dem Gipfel
zwischen Putin und Netanyahu verpackt wurde, die Israeli nicht die
notwendigen Zusicherungen erhalten hatten. Die
Angst vor Israel ist, dass die Nähe zwischen dem russischen und der
Hisbollah könnte die Milizen islamische Aktivitäten an der Grenze mit
dem jüdischen Staat, mit möglichen Aktionen für ihre Übertretung auf dem
Territorium von Israel zu bringen helfen. Also,
trotz der guten Beziehungen zwischen Moskau und Tel Aviv, in
unmittelbarer Nähe zu anderen internationalen Fragen, für Israel die
Verteidigung der nationalen Sicherheit ist Vorrang vor allen anderen
Grund gegeben werden. Diese
Entwicklungen sind wahrscheinlich ein neues Element in der syrischen
Situation zu bringen, die eine erhebliche Veränderung des Gleichgewichts
erzeugen können, vor allem wenn man die mögliche Beteiligung
betrachtet, neben Israel, die Vereinigten Staaten. Präsident
Trump seit der Wahlkampagne in der Nähe von Tel Aviv und zugunsten
einen neuen Ansatz des Dialogs mit Moskau gesagt hat, aber ein Vergleich
zwischen diesen beiden Akteuren sollte die US-Unterstützung für die
Israeli gewährleisten. Doch
diese Fraktur recompose sollte leichter sein, als es sich anhört: Tel
Aviv ist eher indifferent für die Zukunft des Assad und in der Tat hat
nie eine Position gegen Damaskus, lieber die Diktatur an der Macht eher
als eine genommen, die eine Drift demokratischen Lage zu bringen, in
Betracht ziehen würden Land
ins Chaos, wie es passiert ist in vielen arabischen Ländern nach dem
sogenannten arabischen Frühling, oder noch schlimmer, die Einrichtung
einer religiösen Natur Macht über ihre Grenzen; Israel
ist, was er will sicher sein, dass die Hisbollah als harmlos wie
möglich ist, so sollte Russland aufgeben oder zumindest reduzieren ihr
Bündnis mit der islamischen Miliz. Für
diese wirksam zu sein, ist es jedoch notwendig, dass der Kreml Iran
überzeugen kann, ein Land, das nach Eingabe des syrischen Konflikts viel
näher ist. kein
Zweifel, scheint zu sein, dass Teheran eine U-Bahn und inoffizielle
gegen Israel fortzusetzen, die jedoch auch in der entgegengesetzten
Richtung und die Allianz mit Moskau nimmt ausgenutzt werden kann, in den
Gedanken der Ayatollahs auch für diesen Zweck. Das
Risiko ist Abreibung Aktivitäten initiiert potenziell sehr gefährlich
werden, weil Israel eskalieren und internationale Akteure von großer
Dichte beinhalten. Paradoxerweise
scheint die Anwesenheit von Trump für die Beziehungen mit der Frage der
Entschärfung größere Chance haben, denn jetzt, entspannte zwischen
Washington und Moskau, der Obama würde nicht garantiert werden; Allerdings
ist Israel nicht bereit scheinen zu gefährden, und die einzige
Möglichkeit, gefährliche Unfälle zu vermeiden, scheint eine andere
Haltung Moskau gegenüber dem Bündnis mit der Hisbollah zu sein: eine
Definition schneller als die syrische Frage könnte auch die
Angelegenheit zu normalisieren helfen und eine Haltung mehr in Tel Aviv entspannt.
Le raid israélien en Syrie sont un message à Moscou
Les
signes de tension entre la Syrie et Israël sont susceptibles d'aggraver
une situation déjà difficile très préoccupante du Moyen-Orient. La
question entre les deux pays a continué longtemps, depuis, à savoir
l'Iran, principal allié de Damas, a décidé d'envoyer des équipements
militaires destinés principalement au Hezbollah, principal adversaire
d'Israël du côté libanais. Si
les épisodes contrastés ont lieu entre les forces militaires syriennes
et les israéliens, en fait le véritable objectif de Tel Aviv Téhéran,
agissant derrière la Syrie. Dans
cette dernière phase de l'incident Israël avait une nouvelle fois passé
la frontière syrienne, en violation du droit international, à la bombe
avec ses avions un convoi d'armes, qui, apparemment, avait précisément
au Hezbollah, dans la région de Palmyre. Selon l'anti-Syrie Damas, il ramènerait un avion israélien avait refusé de Tel-Aviv. Le
fait important est que Israël conserve généralement le secret absolu
sur ses opérations militaires, mais maintenant a publié sa réponse
activé pour arrêter les missiles syriens, grâce à l'utilisation du
nouveau système anti-missile, mis au point avec les États-Unis. Le
destinataire de ce message, il ne semble pas vraiment être ni la Syrie
ni l'Iran, mais la Russie, qui, puisqu'il fonctionne en parallèle avec
Assad, a choisi les alliés de la milice du Hezbollah dans le conflit
syrien. Il
est possible que cette réponse a été spécialement emballé pour le
Kremlin après le sommet entre Poutine et Netanyahu, les Israéliens
avaient pas reçu les assurances nécessaires. La
crainte d'Israël est que la proximité entre le russe et le Hezbollah
pourrait contribuer à amener les milices islamiques activités à la
frontière avec l'Etat juif, les actions possibles pour intrusion sur le
leur territoire d'Israël. Ainsi,
malgré les bonnes relations entre Moscou et Tel-Aviv, à proximité
d'autres questions internationales, pour Israël la défense de la
sécurité nationale doit être la priorité sur toute autre raison. Ces
développements sont susceptibles d'apporter dans la situation syrienne
un nouvel élément qui peut produire une altération significative de
l'équilibre, en particulier si l'on considère l'implication potentielle,
aux côtés d'Israël, les États-Unis. Président
Trump a dit depuis la campagne électorale, près de Tel-Aviv et en
faveur d'une nouvelle approche du dialogue avec Moscou, mais une
comparaison entre ces deux acteurs devrait assurer le soutien américain
aux Israéliens. Cependant
cette fracture devrait être plus facile qu'il n'y paraît: Tel-Aviv est
assez indifférent à l'avenir d'Assad et en fait n'a jamais pris position
contre Damas, préférant la dictature au pouvoir plutôt que celui qui
envisagerait une dérive démocratique capable d'apporter pays
dans le chaos, comme cela est arrivé dans de nombreux pays arabes après
la soi-disant printemps arabe, ou pire, la mise en place d'un pouvoir
de nature religieuse sur leurs frontières; Israël
est ce qu'il veut être sûr que le Hezbollah est aussi inoffensif que
possible, de sorte que la Russie devrait abandonner ou au moins réduire
son alliance avec la milice islamique. Pour
que cela soit efficace, cependant, il est nécessaire que le Kremlin
peut convaincre l'Iran, un pays qui est beaucoup plus proche après
l'entrée dans le conflit syrien. semble
être sans aucun doute que Téhéran continuera une action souterraine et
officieux contre Israël, qui, cependant, se produit également dans la
direction opposée et l'alliance avec Moscou peut être exploitée, dans
les pensées des ayatollahs aussi à cet effet. Le
risque doit être lancé des activités d'attrition potentiellement très
dangereux parce qu'Israël peut dégénérer et impliquer les acteurs
internationaux d'une grande densité. Paradoxalement,
la présence de Trump semble peut avoir plus de chances de désamorcer la
question des relations, pour l'instant, plus détendu entre Washington
et Moscou, Obama ne serait pas garantie; Cependant,
Israël ne semble pas disposé à faire des compromis, et la seule façon
d'éviter les accidents dangereux semble être une attitude différente de
Moscou à l'égard de l'alliance avec le Hezbollah: une définition plus
rapide que la question syrienne pourrait également aider à normaliser
l'affaire et une attitude plus détendu à Tel Aviv.
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