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martedì 2 maggio 2017
حماس تتخذ مواقف أكثر اعتدالا
حماس
تحاول إعطاء نفسها وجها جديدا وهيكل جديد، أكثر اعتدالا، لإنفراده من
التماهي مع الآراء الأكثر تطرفا من الإسلام ومحاولة إيجاد أرضية مشتركة
جديدة مع اسرائيل. موقف
حماس، حتى الآن، كان الأكثر المتعنت ضد الدولة الإسرائيلية، في كثير من
الأحيان بعيدة جدا وعلى خلاف مع رئيس السلطة الفلسطينية محمود عباس. لقد كان هذا مصدر الانقسام بين اثنين من المكونات الرئيسية التي تشكل الحركة من أجل تحرير فلسطين. تطرف
حماس نما، سواء من الناحية النظرية، من الناحية العملية، مع استراتيجية لا
هوادة فيها تجاه إسرائيل، لقول الحقيقة برر أحيانا موقف تل أبيب، التي
كانت دائما تتميز الحرمان من الحق في الوجود من الدولة الإسرائيلية واعتماد وسيلة عسكرية لمحاولة حل هذه المسألة. تل
أبيب ينسب إلى تكرار حماس إطلاق الصواريخ باتجاه أراضيها واعتماد ممارسة
الحرب، من خلال استخدام متقدمة من الأنفاق، منها حماس يجعل استخدام، وذلك
لتقديم الإرهابيين، والتي تسمح لالإمدادات إلى قطاع غزة، لسنوات يتعرض للعقوبات والعزلة فقط من تل أبيب. تمت
الموافقة على القرار الأول من جانب حماس لقطع العلاقات مع جماعة الإخوان
مسلم، محبوب بشكل خاص من قبل الحكومة المصرية، لاستعادة العلاقات مع
القاهرة. ويشمل
هذا القرار تنازلا عن حليف تحديدها مع الأصولية الإسلامية، ولها الغرض
المزدوج المتمثل في محاولة للافراج عن دين تأثير القضية الفلسطينية، جنبا
إلى جنب مع ذلك لكسب لصالح السلطات المصرية، إما لأسباب تكتيكية، أن
التقارب وأخيرا للصداقة بين الحكومتين المصرية والإسرائيلية. القاهرة
في وجهة النظر هذه يمكن أن تساعد القضية الفلسطينية، حتى تكتسب الرؤية
الدولية، وقادرة على كسر العزلة التي سلوكه الديكتاتوري، وقد تسبب المجتمع
الدولي. ما يجب قطع العلاقات مع جماعة الإخوان المسلمين ليست سوى الفصل الأول، موقفا أكثر اعتدالا، التي من خلالها تقدم نفسها للعالم. حماس
يقودنا إلى الاعتراف، في الوقت الراهن، وضمنا دولة إسرائيل كجار دولة
فلسطينية ضمن الحدود التي وضعتها معاهدة 1967. وهي الأولى من نوعها وهي
الحركة التي حافظت دائما على سلامة فلسطين من الأردن إلى البحر. حماس
يحصل أيضا أن أقول للمجتمع الديني اليهودي من قبل الاحتلال الصهيوني
لفلسطين في تهمة، وهذا هو بدعة في نظر المنظمة التي تحكم قطاع غزة. بالتأكيد
إسرائيل هي من الفتحات التي ليست كافية وأن تل أبيب قد أدانت كما لا يمكن
تصديقه، ولكن، وفتح حماس يستحق أعمق، خاصة إذا كنت تريد حل القضية من دون
تأخير. ويبدو
أيضا مهمة وذات الصلة أن هذه التغييرات تأتي عشية عند رئيس السلطة
الفلسطينية محمود عباس، سيلتقي بالرئيس ترامب واشنطن الولايات المتحدة. المحتل
الجديد للبيت الأبيض، بحملة بالفعل تعاطف أعرب عن إسرائيل، ولكن ليس كليا
في اتجاه واحد وقوة وأرجع بين مزاياه تحقيق القضية الاسرائيلية الفلسطينية
ستعمل على زيادة مكانتها الدولية. حقيقة
أن الموانئ عباس، كمهر للاجتماع، ورغبة من حماس أكثر اعتدالا، يمكن أن
يسهل المحادثات والسماح للولايات المتحدة إلى اتخاذ موقف أكثر حزما لصالح
حل الدولتين. التغيير
في حماس يضع إسرائيل في موقف صعب، لأنه يصبح عنصرا إضافيا لتشجيع الحوار
بين الطرفين وأن تل أبيب ستواصل لا تنظر مبررات ظرفية. إذا
الخجل الطبيعي أمر طبيعي، والجمهور الدولي لا يمكن أن تقبل المواقف التي
تتعارض مع قرار في هذه المسألة، والرغبة في بناء المزيد من المستوطنات على
الأراضي الفلسطينية. ومن
المرجح أن تذهب ضد أي إمكانية للمصالحة مع الفلسطينيين في تل أبيب صارخ
واضح جدا، حتى بالنسبة للإدارة الأمريكية كما هو الوضع الحالي، والتي أثبتت
متعاطفة فورا إلى إسرائيل. الآن،
وفحص مدى ترامب موقف محادثات مباشرة مع عباس اذا سيكون هناك بصيص إيجابية
لا يمكن لإسرائيل تجاهل ذلك وإغلاقه لتأخير الحل فقط عندما يكون مواتية فقط
في تل أبيب.
venerdì 28 aprile 2017
La visita del Papa in Egitto
La missione in Egitto di Papa Francesco, che diventa il ventisettesimo stato visitato dal pontefice, riveste un duplice ruolo, sia diplomatico, all’interno del dialogo delle fedi, necessario per l’attenuazione dei fondamentalisti, sia per portare alla comunità cristiana egiziana, che è la più importante del medio oriente, con i suoi quasi dieci milioni di fedeli, una vicinanza che vuole significare e sottolienare l’importanza della presenza cristiana nella regione, sopratutto dopo le persecuzioni degli islamici radicali. Il tentativo del Vaticano è quello di favorire un dialogo con l’islamismo moderato, come costruzione di un ponte interculturale basato sui rapporti interreligiosi, quale strumento di affermazione del necessario rapporto di convivenza all’insegna del reciproco rispetto e collaborazione. Gli interlocutori del Papa sono i religiosi islamici moderati, che sono storicamente radicati nel paese egiziano, grazie anche alla conduzione della più importante scuola teologica islamica, fondata nel decimo secolo e che conta circa 300.000 studenti. L’influenza di questa istituzione islamica è preponderante nel mondo confessionale arabo e rappresenta, quindi, l’interlocutore principale per chi vuole attaccare i fondamentalisti da un punto di vista teologico e dottrinale. Tuttavia la manovra del Papa rischia di focalizzare l’attenzione proprio degli islamici radicali sui rapporti con il principale esponente del cattolicesimo, individuato come fattore di contaminazione della purezza e supremazia religiosa della fede islamica su qualunque altra confessione. Ciò potrebbe portare a volere colpire gli islamici moderati egiziani come monito per chi si vuole contaminare con le altre fedi attraverso il dialogo. La strategia del Pontefice e del Vaticano è quella, non tanto di combattere entità come lo Stato islamico, ma di cercare di prevenirne di nuove; nello stesso tempo ciò vale ancheper i musulmani moderati, che nello stesso tempo, mirano a promuovere una integrazione dei tanti musulmani presenti in Europa, nei paesi di emigrazione. Questo intento ha come obiettivo anche quello di evitare la radicalizzazione al di fuori del mondo arabo, che tanta avversione ha creato ai credenti islamici non radicali. Una preoccupazione analoga vale anche per il Papa, che mira a creare una rete di protezione per i cristiani nelle regioni arabe, per evitare le persecuzioni a cui sono stati sottoposti i seguaci del cristianesimo. L’obiettivo finale e congiunto è creare o, meglio, ricreare, un regime di convivenza e reciproco rispetto, come elemento fondamentale della sicurezza reciproca e come fattore di isolamento del fenomeno radicale. Il Pontefice, proprio con la visita in Egitto, parte dalla ricerca della protezione e del rispetto dei cristiani copti, che vantano una presenza millenaria sul territorio e che rappresentano una parte importante del tessuto sociale egiziano, pur essendo minoranza religiosa. Nella strategia vaticana è importante che un paese importante come l’Egitto, da molti sempre visto come lo stato guida della regione araba, assuma un impegno formale nella protezione dei credenti cristiani, perchè ciò potrà costituire un esempio anche per altri stati di confessione islamica. Lo stato del Vaticano è però conscio che la posizione del governo de Il Cairo, riconosciuto come una dittatura da più parti, potrebbe risultare non gradito alle potenze occidentali, tuttavia, il pontefice potrebbe fare appello alla propria influenza anche per cercare di migliorare l’atteggiamento di Al-Sisi ed attenuare la violazione dei diritti civili che sta patendo il paese. D’altro canto garantire la libertà religiosa, può diventare uno strumento fondamentale per il governo egiziano al fine di riguadagnare considerazione sulla scena diplomatica e la ribalta della visita del Papa assicura una visibiltà mondiale che deve essere continuata per portare l’Egitto fuori dall’attuale isolamento. Il paese delle piramidi, che ha fallito la prova della democrazia, potrebbe diventare un laboratorio di tolleranza religiosa, esempio per tutti i paesi arabi, e ciò potrebbe costituire un punto di partenza anche per un eventuale sviluppo della democrazia, soffocata, prima dalle modalità di governo dei Fratelli musulmani e poi dalla giunta militare, ma che il reciproco rispetto religioso potrebbe fare diventare di nuovo ed in maniera estesa, una necessità del popolo egiziano, anche di quello laico.
The Pope's visit to Egypt
The
Pope Francis mission to Egypt, which becomes the 27th state visited by
the pontiff, has a dual role, both diplomatic, within the dialogue of
faiths, necessary for the attenuation of fundamentalists, and to bring
to the Egyptian Christian community, Is
the most important of the Middle East, with its nearly ten million
faithful, a proximity that wants to signify and underline the importance
of Christian presence in the region, especially after the persecution
of radical Islamists. The
Vatican's attempt is to foster a dialogue with moderate Islam, such as
building an intercultural bridge based on interreligious relationships,
as a means of affirming the necessary coexistence relationship with
respect for mutual respect and collaboration. The
Pope's interlocutors are the moderate Islamic religious who are
historically rooted in the Egyptian country, thanks also to the conduct
of the most important Islamic theological school, founded in the tenth
century and which has about 300,000 students. The
influence of this Islamic institution is prevalent in the Arab
confessional world and is thus the main interlocutor for those who want
to attack fundamentalists from a theological and doctrinal point of
view. However,
the Pope's maneuver is likely to focus on the radical Islamic focus on
relations with the main exponent of Catholicism, identified as a factor
of contamination of the purity and religious supremacy of the Islamic
faith on any other confession. This
may lead to wanting to attack Egyptian moderate Muslims as a warning
for those who want to contaminate the other faiths through dialogue. The
Pontiff and the Vatican's strategy is that, not so much to combat
entities as the Islamic state, but to try to prevent new ones; At
the same time this is also true of moderate Muslims, who at the same
time aim to promote the integration of so many Muslims in Europe, in the
countries of emigration. This
goal also aims to avoid radicalization outside the Arab world, which so
much aversion has created for non-radical Islamic believers. A
similar concern also applies to the Pope, which aims to create a
network of protection for Christians in Arab regions, in order to avoid
the persecution that the followers of Christianity have been subjected
to. The
ultimate and joint goal is to create or better recreate a system of
coexistence and mutual respect, as a fundamental element of mutual
security and as a factor of isolation of the radical phenomenon. The
Pope, with his visit to Egypt, is part of the quest for the protection
and respect of Coptic Christians, who have a thousand years of presence
in the territory and who represent an important part of the Egyptian
social fabric, while being a religious minority. In
the Vatican strategy, it is important that an important country such as
Egypt, seen by many as the leading state of the Arab region, takes on a
formal commitment to the protection of Christian believers, because
this may also be an example for other states of Islamic confession. The
Vatican state is aware, however, that the position of the Cairo
government, recognized as a dictatorship by many, may be unpopular to
Western powers, however, the pontiff could also appeal to its influence
also to try to improve the attitude Of Al-Sisi and alleviate the violation of the civil rights that the country is suffering. On
the other hand, to guarantee religious freedom, it can become a
fundamental tool for the Egyptian government in order to regain
consideration on the diplomatic scene and the overthrow of the Pope's
visit ensures a worldwide visibility that must be continued to bring
Egypt out of the present insulation. The
country of the pyramids, which has failed the test of democracy, could
become a religious tolerance laboratory, an example for all Arab
countries, and this could also be a starting point for a possible
development of democracy, stifled by The
government of the Muslim Brothers and then the military junta, but that
mutual religious respect could make it again and extensively, a
necessity of the Egyptian people, even of the secular one.
La visita del Papa a Egipto
La
misión a Egipto de Francisco, que se convirtió en el vigésimo séptimo
fue visitado por el Papa, juega un doble papel, tanto diplomático,
dentro del diálogo entre religiones, al inicio de los fundamentalistas,
ambos conducen a la comunidad cristiana egipcia es
el más importante en el Medio Oriente, con cerca de diez millones de
fieles, una cercanía que quiere decir, y también hizo hincapié en la
importancia de la presencia cristiana en la región, sobre todo después
de la persecución de los radicales islámicos. El
Vaticano está tratando de fomentar un diálogo con el Islam moderado,
como la construcción de un puente intercultural basada en las relaciones
interreligiosas, como instrumento de convivencia necesaria de
afirmación en nombre del respeto mutuo y la colaboración. Los
interlocutores de la papa son los clérigos islámicos moderados, que son
históricamente arraigadas en la ciudad egipcia, gracias a la gestión de
la escuela teológica islámica más importante, fundado en el siglo X y
tiene alrededor de 300.000 estudiantes. La
influencia de esta institución del Islam es predominante en el mundo
árabe y el confesionario es, por lo tanto, el contacto principal para
los que quieren atacar a los fundamentalistas desde un punto de vista
teológico y doctrinal. Sin
embargo, el funcionamiento de la papa es probable que se centre sus
propios radicales islámicos sobre las relaciones con el máximo exponente
del catolicismo, identificado como de la contaminación de la pureza y
la supremacía religiosa de la fe islámica de cualquier otra confesión. Esto
podría conducir a querer golpear a los moderados islamistas egipcios
como una advertencia para aquellos que quieren contaminar con otras
religiones a través del diálogo. La
estrategia de la Papa y el Vaticano no es tanto para luchar contra
entidades tales como el estado islámico, sino para tratar de evitar que
los nuevos; Al
mismo tiempo, esto se aplica estancias y los musulmanes moderados, al
mismo tiempo, el objetivo de promover la integración de los muchos
musulmanes en Europa, los países de emigración. Este
intento se propone también para evitar la radicalización fuera del
mundo árabe, que creó tanta aversión a los creyentes islámicos no
radicales. Una
preocupación similar se aplica también al Papa, que tiene como objetivo
crear una red de seguridad para los cristianos en las regiones árabes,
para evitar la persecución a la que fueron sometidos los seguidores del
cristianismo. El
objetivo final es crear y articulación o, mejor, recrear, un régimen de
convivencia y respeto mutuo, como un elemento fundamental de la
seguridad mutua y como el factor de aislamiento fenómeno radical. El
Pontífice, sólo con una visita a Egipto, parte de la búsqueda de
protección y respeto de los cristianos coptos, que tienen una presencia
de mil años en el país y que representan una parte importante del tejido
social egipcia, aunque minoría religiosa. En
la estrategia del Vaticano es importante que un país importante como
Egipto, muchos cada vez más visto como el estado líder en la región
árabe, de asumir un compromiso formal para la protección de los
creyentes cristianos, ya que este será un ejemplo para otros estados de
confesión islámica. El
estado, sin embargo, el Vaticano es consciente de que la posición del
gobierno en El Cairo, reconocida como una dictadura de varias partes,
que no le guste las potencias occidentales, sin embargo, el pontífice
podría apelar a su influencia para tratar de mejorar la actitud al-Sisi y mitigar la violación de los derechos civiles que el país está sufriendo. Por
otro lado garantizan la libertad de religión, puede convertirse en una
herramienta importante para el gobierno egipcio con el fin de recuperar
la consideración en la escena diplomática y voltea la visita del Papa
proporciona visibilidad en todo el mundo que debe ser continuado para
llevar a cabo Egipto de la corriente aislamiento. El
país de las pirámides, que ha fallado la prueba de la democracia,
podría convertirse en un ejemplo religiosa laboratorio de tolerancia
para todos los países árabes, que también podría servir como punto de
partida para el desarrollo de la democracia, sofocado, por primera vez
por el modo gobierno
de los Hermanos musulmanes y más tarde por la junta militar, pero que
el respeto mutuo religiosa podrían hacer para convertirse en una nueva y
extensa, una necesidad del pueblo egipcio, incluso los profanos.
Der Besuch des Papstes nach Ägypten
Die
Mission nach Ägypten von Franziskus, der wurde der siebenundzwanzigsten
vom Papst besucht wurde, spielt eine Doppelrolle, sowohl diplomatisch,
im interreligiösen Dialog, zu Beginn der Fundamentalisten, die beide
führen zur ägyptischen christlichen Gemeinschaft ist
das wichtigste mit fast zehn Millionen Gläubige, einer Nähe, die
bedeuten will, und auch die Bedeutung der christlichen Präsenz in der
Region betonten, vor allem nach der Verfolgung von islamischen Radikalen
im Nahen Osten. Der
Vatikan versucht, einen Dialog mit dem gemäßigten Islam zu fördern, wie
der Aufbau einer interkulturellen Brücke basierend auf interreligiöse
Beziehungen, falls erforderlich Zusammenleben Instrument der Bestätigung
im Namen des gegenseitigen Respekts und die Zusammenarbeit. Die
Papst-Gesprächspartner sind die gemäßigten islamischen Geistlichen, die
historisch in der ägyptischen Stadt verwurzelt sind, dank der
Verwaltung der wichtigsten islamischen theologischen Schule, gegründet
im zehnten Jahrhundert und hat etwa 300.000 Studenten. Der
Einfluss dieser Institution des Islam vorherrschend in der arabischen
Welt und der Beichtstuhl ist daher der Hauptkontakt für diejenigen, die
die Fundamentalisten aus einer theologischen und dogmatischen Sicht
angreifen wollen. Jedoch
wird der Betrieb des Papstes ist wahrscheinlich seine eigenen
islamischen Radikalen auf die Beziehungen zu den wichtigsten Vertretern
des Katholizismus konzentrieren, wie vor einer Kontamination der
Reinheit und religiöse Vorherrschaft des islamischen Glaubens aller
anderen Konfessionen identifiziert. Dies
könnte zu wollen, führen die gemäßigte Islamist Ägypter als eine
Warnung an diejenigen, die mit anderen Religionen im Dialog
verunreinigen wollen treffen. Die
Strategie des Papstes und des Vatikans ist nicht so viel Einheiten zu
kämpfen wie die islamischen Staat, sondern zu versuchen, neue zu
verhindern; Zur
gleichen Zeit diese Aufenthalte und moderate Muslime, zugleich gilt,
streben die Integration der vielen Muslimen in Europa zu fördern, die
Auswanderungsländer. Diese
Absicht soll auch die Radikalisierung außerhalb der arabischen Welt
vermeiden, die zu den islamischen Gläubigen nicht radikal so viel
Abneigung geschaffen. Ein
ähnliches Anliegen gilt auch für den Papst, die ein Sicherheitsnetz für
die Christen in der arabischen Regionen geschaffen werden soll, die
Verfolgung zu entgehen, auf die sie die Anhänger des Christentums
ausgesetzt waren. Das
Endziel ist die Schaffung und gemeinsame oder, besser, neu, ein Regime
der Koexistenz und des gegenseitigen Respekts, als ein grundlegendes
Element der gegenseitigen Sicherheit und als Rest Phänomen
Isolationsfaktor. Der
Papst, nur mit einem Besuch in Ägypten, einen Teil der Suche nach
Schutz und die Achtung der koptischen Christen, die eine tausendjährige
Präsenz im Land haben und repräsentieren einen wichtigen Teil des
ägyptischen sozialen Gefüges, obwohl religiöse Minderheit. In
der Strategie des Vatikans ist es wichtig, dass ein wichtiges Land wie
Ägypten, zunehmend viele als führenden Staat in der arabischen Region zu
sehen ist, eine formelle Verpflichtung zum Schutz der christlich
Gläubigen zu übernehmen, weil dies ein Beispiel für andere Staaten der
islamischen Konfession gesetzt. Der
Staat aber der Vatikan ist sich bewusst, dass die Position der
Regierung in Kairo, als Diktatur aus mehreren Teilen erkannt, kann man
nicht die Westmächte mögen, jedoch könnte der Papst seinen Einfluss
ansprechen, um zu versuchen, die Haltung zu verbessern al-Sisi und die Verletzung der Bürgerrechte mildern, die das Land leidet. Auf
der anderen Seite garantiert Religionsfreiheit, kann es ein wichtiges
Instrument für die ägyptische Regierung, um auf der diplomatischen Szene
Betrachtung wiederzuerlangen wird und kippt den Besuch des Papstes
weltweite Sichtbarkeit liefert, die Ägypten fortgesetzt werden sollten
aus dem Strom bringen Isolierung. Das
Land der Pyramiden, die den Test der Demokratie versagt hat, könnte ein
religiöses Toleranz Labor Beispiel für alle arabischen Länder worden,
die auch als Ausgangspunkt für die weitere Entwicklung der Demokratie,
erstickt, die zuerst von Modus dienen könnten Regierung
der Muslimbruderschaft und später von der Militärjunta, aber die
gegenseitige religiöse Hinsicht tun könnten, einen neuen zu werden und
ausgiebig, eine Notwendigkeit des ägyptischen Volkes, auch den Laie.
La visite du pape en Egypte
La
mission en Egypte du pape François, qui est devenu le vingt-septième a
été visité par le pape, joue un double rôle, à la fois diplomatique,
dans le dialogue interreligieux, l'apparition des fondamentalistes,
conduisent toutes deux à la communauté chrétienne égyptienne est
le plus important au Moyen-Orient, avec près de dix millions de
fidèles, une proximité qui veut dire, et a également souligné
l'importance de la présence chrétienne dans la région, surtout après la
persécution des islamistes radicaux. Le
Vatican tente de favoriser un dialogue avec l'islam modéré, comme la
construction d'un pont interculturel fondé sur les relations
inter-religieuses, comme instrument de cohabitation nécessaire
d'affirmation au nom du respect mutuel et de collaboration. Les
interlocuteurs du Pape sont les modérés religieux islamiques, qui sont
historiquement enracinées dans la ville égyptienne, grâce à la gestion
de la plus importante école de théologie islamique, fondée au Xe siècle
et compte environ 300 000 étudiants. L'influence
de cette institution de l'islam est prédominant dans le monde arabe et
le confessionnal est donc le contact principal pour ceux qui veulent
attaquer les fondamentalistes d'un point de vue théologique et
doctrinale. Cependant,
le fonctionnement du pape est susceptible de concentrer ses propres
radicaux islamiques sur les relations avec le principal représentant du
catholicisme, identifié comme étant de la contamination de la pureté et
de la suprématie religieuse de la foi islamique de toute autre
confession. Cela
pourrait conduire à vouloir frapper les Egyptiens islamistes modérés
comme un avertissement à ceux qui veulent contaminer avec d'autres
religions à travers le dialogue. La
stratégie du Pape et le Vatican n'est pas tant pour combattre des
entités telles que l'état islamique, mais pour tenter d'éviter de
nouvelles; En
même temps, cela s'applique les séjours et les musulmans modérés, en
même temps, le but de promouvoir l'intégration des nombreux musulmans en
Europe, les pays d'émigration. Cette
intention vise également à éviter la radicalisation en dehors du monde
arabe, qui a créé tant d'aversion pour les croyants islamiques radicaux
pas. Une
préoccupation similaire applique également au pape, qui vise à créer un
filet de sécurité pour les chrétiens dans les régions arabes, pour
éviter la persécution à laquelle ils ont été soumis les adeptes du
christianisme. L'objectif
final est de créer et commune ou, mieux, recréer, un régime de
coexistence et de respect mutuel, comme un élément fondamental de la
sécurité mutuelle et comme facteur d'isolement phénomène radical. Le
Souverain Pontife, juste avec une visite en Egypte, une partie de la
recherche de protection et de respect pour les chrétiens coptes, qui ont
une présence de mille ans dans le pays et représentant une partie
importante du tissu social égyptien, bien que minorité religieuse. Dans
la stratégie du Vatican, il est important qu'un pays important comme
l'Egypte, beaucoup plus considéré comme l'état de premier plan dans la
région arabe, d'assumer un engagement formel à la protection des
croyants chrétiens, parce que cela va servir d'exemple pour d'autres
états de confession islamique. L'Etat,
cependant, le Vatican est conscient que la position du gouvernement au
Caire, reconnu comme une dictature de plusieurs parties, vous ne pouvez
pas comme les puissances occidentales, cependant, le pontife pouvait
faire appel à son influence pour tenter d'améliorer l'attitude al-Sisi et atténuer la violation des droits civils que le pays souffre. D'autre
liberté garantie à la main de la religion, il peut devenir un outil
important pour le gouvernement égyptien afin de reprendre l'examen sur
la scène diplomatique et flips la visite du pape offre une visibilité
mondiale qui devrait être continué à mettre l'Egypte sur le courant l'isolation. Le
pays des pyramides, qui a échoué au test de la démocratie, pourrait
devenir un exemple de laboratoire de tolérance religieuse pour tous les
pays arabes, ce qui pourrait également servir de point de départ pour le
développement ultérieur de la démocratie, étouffés, d'abord par le mode
gouvernement
des Frères musulmans, et plus tard par la junte militaire, mais que le
respect religieux mutuel pourrait faire pour devenir une nouvelle et
largement, une nécessité du peuple égyptien, même le profane.
A visita do Papa ao Egito
A
missão ao Egito do Papa Francis, que se tornou o vigésimo sétimo foi
visitada pelo Papa, desempenha um duplo papel, tanto diplomática, no
âmbito do diálogo inter-religioso, para início de fundamentalistas,
tanto levar a comunidade cristã egípcia é
o mais importante no Oriente Médio, com cerca de dez milhões de fiéis,
uma proximidade que quer dizer, e também destacou a importância da
presença cristã na região, especialmente após a perseguição dos radicais
islâmicos. O
Vaticano está tentando promover um diálogo com o Islã moderado, como a
construção de uma ponte intercultural baseado em relações
inter-religiosas, como instrumento de convivência necessária de
afirmação em nome do respeito mútuo e colaboração. interlocutores
do papa são os clérigos islâmicos moderados, que são historicamente
enraizados na cidade egípcia, graças à gestão dos mais importantes
escola teológica islâmica, fundada no século X e tem cerca de 300.000
alunos. A
influência desta instituição do Islã é predominante no mundo árabe e no
confessionário é, portanto, o principal contato para aqueles que querem
atacar os fundamentalistas de um ponto de vista teológico e doutrinal. No
entanto é provável que o foco seus próprios radicais islâmicos sobre as
relações com o principal expoente do catolicismo, identificado como da
contaminação de pureza e supremacia religiosa da fé islâmica de qualquer
outra confissão a operação do Papa. Isto
poderia levar a quer bater os moderados egípcios islâmicos como um
aviso para aqueles que querem contaminar com outras religiões através do
diálogo. A estratégia do Papa eo Vaticano não é tanto a lutar entidades como o Estado islâmico, mas para tentar evitar novos; Ao
mesmo tempo, isso se aplica estadias e muçulmanos moderados, ao mesmo
tempo, o objectivo de promover a integração dos muitos muçulmanos na
Europa, os países de emigração. Esta
intenção visa também evitar a radicalização fora do mundo árabe, que
criou tanta aversão aos crentes islâmicos não radicais. Uma
preocupação semelhante também se aplica ao Papa, que visa criar uma
rede de segurança para os cristãos nas regiões árabes, para evitar a
perseguição a que foram submetidos os seguidores do cristianismo. O
objetivo final é criar e articular ou, melhor, recriar, um regime de
convivência e respeito mútuo, como um elemento fundamental da segurança
mútua e como o fator de isolamento fenômeno radical. O
Pontífice, apenas com uma visita ao Egito, parte da busca de proteção e
respeito aos cristãos coptas, que têm uma presença de mil anos no país e
que representam uma parte importante do tecido social egípcia, embora
minoria religiosa. Na
estratégia do Vaticano, é importante que um país importante como o
Egito, muitos cada vez mais visto como o estado líder na região árabe, a
assumir um compromisso formal com a protecção dos cristãos, porque isso
vai servir de exemplo para outros estados de confissão islâmica. O
Estado, no entanto, o Vaticano tem consciência de que a posição do
governo no Cairo, reconhecida como uma ditadura de várias partes, você
pode não gostar das potências ocidentais, no entanto, o pontífice
poderia apelar à sua influência para tentar melhorar a atitude al-Sisi e mitigar a violação dos direitos civis que o país está sofrendo. Por
outro lado garantia a liberdade de religião, ele pode se tornar uma
ferramenta importante para o governo egípcio, a fim de recuperar a conta
na cena diplomática e vira a visita do Papa proporciona visibilidade
mundial que deve ser continuado para trazer o Egito fora do atual isolamento. O
país de pirâmides, que falhou o teste da democracia, poderia se tornar
um exemplo laboratório tolerância religiosa para todos os países árabes,
que também poderiam servir como ponto de partida para o desenvolvimento
da democracia, sufocou, primeiro por modo de governo
da Irmandade muçulmana e, posteriormente, pela junta militar, mas que
respeito religioso mútua poderia fazer para se tornar um novo e
extensivamente, uma necessidade do povo egípcio, mesmo o leigo.
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