Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
Politica Internazionale
Cerca nel blog
mercoledì 7 febbraio 2018
ブリュッセルは、連合におけるバルカン諸国の入国について考えている
ジュンカー欧州委員会委員長の目的の1つは、欧州連合(EU)加盟国の拡大でした。クロアチアが入国した2015年以降、新しい州の参入は中止された。 2004年には旧ソビエト連邦、バルト諸国、マルタの10カ国が入国し、2007年にはブルガリアとルーマニアが誕生した。バルカン諸国、ユーゴスラビア、セルビア、モンテネグロ、ボスニア・ヘルツェゴビナ、マケドニアやコソボ、アルバニアプラスの溶解からのものは、長い連合の一部であることをその熱望されていて、それがヨーロッパへの地理的近接を正当化すると言われなければなりませんこれらの野望。しかし、セルビアとモンテネグロだけがブリュッセルとの交渉を開始したが、他の国々は今のところEU加盟の機会が少ない。委員会と連合の外交政策のための代表の意図の社長は、ヨーロッパではバルカン諸国の入り口の解決策を模索していますが、一度に、要件が満たされていません。基本的権利の問題に関しては、これらの国々は依然として欧州の基準から離れており、ブリュッセルは具体的な改革を必要としている。また、境界が犯罪の制度的生活の中の大きな障害と同様に、汚職の高いレベルと非常に重要な存在です理由のためのバルカン諸国間のコントラストが話題現在ブロックのいずれかの可能性、つまり、もしではありません解決されます。欧州の金融機関の中に含めることの考え方は、ヨーロッパの国境に選択不安定性のために可能性を防止する欲求によって動機づけされていますが、潜在的な新メンバーでの一般的な関心を期待することはありません。バルカン諸国が一度欧州議会に入ると、深刻なユーロ批判主義と根本的な権利に関する行動が非常に異なる東欧諸国の立場に沿う可能性が最も高い。西側諸国から。実際のリスクは、連合に加盟することとなり、連合の創設要素を共有していない国であろうが、経済状況の改善のみを目指す。具体的には、彼らは一般的な義務の部門の拒否によってマークされたビジョン、ヨーロッパのますます少なく民主的な国の賛成で欧州のバランスを覆し本当の危険性があり、ちょうど、移行の場合を見て、状況の継続と組み合わせます現在、ヨーロッパ寄付の恩恵を受けています。今中心的な点は、前回の拡大が肯定的か否定的なヨーロッパかどうかを尋ねることであり、その推論に基づいてさらに拡大することです。ヴィシェグラード・グループの状態との競合の現在の状況は、すでにメンバーとした労働組合の非常にアイデアだったそれらの国の利益を生み出していない拡大にいる、むしろヨーロッパの狭小化に賛成して主張していますこれは、想定されました。一方、彼らは以前のものを発生したとの条件付き拡大は、ヨーロッパの創設値に準拠していないそれらの状態のための任意の追放のメカニズムを予想しなければならないとして、示されていないようです。問題はむしろ、彼らはまだ共産政権の影響によって影響を受けると利己的になる傾向があり、政府を表現している東欧諸国、のようなもので、バルカン状態は言葉の真の意味での民主主義に慣れているかどうかです、か。リスクは、ヨーロッパの基礎核心である西は、数に拡大して、EUの基準に比べて、その民主主義の低いレベルに適応しなければならない権利の圧縮を持っているということです。 、一方では、加盟国の増加の意図が権利を広げるしようとする正確に立派であれば、他の一方で、東ヨーロッパの国々は、現時点では、中に進展がないことに失望していることを認識しなければなりません民主的な感覚。バルカン諸国の入学のための道はまだ長いですが、あなたもこの事態を計量し、少なくとも緩やかな入力形式について考え、長期的に変調され、彼らはそれらの状態との関係を中断することができ、これは、上記のすべて、将来的には、してはなりません彼らは、要求され、期待される基準を満たす民主的プロセスに適応することができると思われる。
وتفكر بروكسل في قبول دول البلقان في الاتحاد
وكان أحد أهداف رئيس اللجنة الأوروبية جونكر هو توسيع عضوية الاتحاد الأوروبي. وقد توقف دخول دول جديدة منذ عام 2015، عندما قبلت كرواتيا. في عام 2004 دخلت عشرة بلدان، معظم الكتلة السوفيتية السابقة، ودول البلطيق ومالطا، في حين كان في عام 2007 تحول بلغاريا ورومانيا. إن
بلدان البلقان، تلك التي تأتي من حل يوغوسلافيا وصربيا والجبل الأسود
والبوسنة والهرسك ومقدونيا وكوسوفو، بالإضافة إلى ألبانيا، قد رغبت منذ زمن
طويل في الانضمام إلى الاتحاد، ويجب أن يقال إن القرب الجغرافي من أوروبا
سيبرر جغرافيا هذه الطموحات. ومع
ذلك، فإن صربيا والجبل الأسود فقط قد فتحتا مفاوضات مع بروكسل للقبول، في
حين أن بلدان أخرى لديها، في الوقت الراهن، فرص أقل للدخول في الاتحاد. إن
نوايا رئيس اللجنة وممثل اتحاد السياسة الخارجية هي السعي إلى إيجاد حلول
لدخول بلدان البلقان في أوروبا، ولكن في الوقت الحالي، لا تستوفي الشروط
المطلوبة. وفيما يتعلق بمسألة الحقوق الأساسية، لا تزال هذه البلدان بعيدة عن المعايير الأوروبية، وقد تطلبت بروكسل إصلاحات ملموسة؛ أيضا
تناقضات بين دول البلقان للحدود أسباب تشكل عقبة رئيسية، فضلا عن مستوى
عال من الفساد وجودا كبيرا جدا في الحياة المؤسسية للجريمة والموضوعات
التي، في كتلة الحالي أي احتمال، إن لم يكن سيتم حلها. وداخل
المؤسسات الأوروبية، فإن الفكر في الاندماج هو الدافع إلى منع عدم
الاستقرار المحتمل على الحدود الأوروبية، إلا أنه لا يتوقع أن يكون هناك
تفضيل عام للدخول المحتمل للأعضاء الجدد. واحد
من الأسباب التي الاكثر اثارة للقلق العكس هو احتمال أن دول البلقان، دخلت
مرة واحدة الى الحظيرة الأوروبية، انتقل إلى محاذاة مواقف بلدان أوروبا
الشرقية، وتتميز شكوكية أوروبية العميق وإجراء على الحقوق الأساسية مختلفة
جدا من الدول الغربية. ويمكن
أن يصبح الخطر الحقيقي هو الانضمام إلى الاتحاد مرة أخرى في البلدان التي
لا تتقاسم العناصر التأسيسية للاتحاد، ولكنها تطمح إلى تحسين حالتها
الاقتصادية فقط. وهناك
على وجه التحديد خطر حقيقي يتمثل في عكس الموازين الأوروبية لصالح الرؤية
المتزايدة الديمقراطية للبلدان الشرقية، التي تتسم برفض تقسيم الالتزامات
المشتركة، والنظر فقط في حالة الهجرة، إلى جانب الحفاظ على حالة ، التي تتميز حاليا بالمساهمات الأوروبية. والنقطة الرئيسية الآن هي أن نسأل عما إذا كان التوسيع السابق إيجابيا أو سلبيا لأوروبا واستنادا إلى هذا المنطق لمزيد من التوسيع. الوضع
الحالي للصراع مع دول مجموعة فيسيغراد يقود بدلا من ذلك إلى تضييق أوروبا،
بدلا من التوسيع، الذي لم يحقق مزايا لتلك الدول التي كانت بالفعل أعضاء
وللفكرة نفسها من الاتحاد الذي كان . ومن
ناحية أخرى، لا يبدو أن هناك توسعا مع الظروف التي وقعت في السابق، لأن
آليات الطرد المحتمل ينبغي تصورها لتلك الدول التي لا تتفق مع القيم
التأسيسية لأوروبا. والسؤال
هو ما إذا كانت دول البلقان أصبحت معتادة على الديمقراطية بالمعنى الكامل
للمصطلح، أو بالأحرى، فهي مثل الدول الشرقية، والتي لا تزال تعاني من
تأثيرات الأنظمة الشيوعية والتعبير عن الحكومات التي تميل إلى أن تكون
الانغلاق. والمخاطرة
هي أن الغرب هو أي نواة مؤسسية لأوروبا يجب أن تتكيف مع مستوى من
الديمقراطية أدنى من مستوى معاييرها وأن الاتحاد، من الناحية العددية، له
ضغط على الحقوق. إذا،
من ناحية، والقصد من زيادة الدول الأعضاء أمر جدير بالثناء على وجه
التحديد في محاولة لتوسيع الحقوق، من ناحية أخرى، لا بد من الاعتراف بأن
بلدان أوروبا الشرقية، في الوقت الراهن، هي خيبة الأمل إزاء عدم إحراز تقدم
في بالمعنى الديمقراطي. على
الرغم من أن الطريق لانضمام دول البلقان ما زال طويلا، يجب أن تزن جيدا
هذا الاحتمال، وعلى الأقل التفكير في أشكال الإدخال التدريجي، التضمين على
المدى الطويل، فإنها يمكن أن يقطع العلاقات مع تلك الدول، وهو، قبل كل شيء،
في المستقبل، وليس فإنها ستبدو قادرة على التكيف مع العمليات الديمقراطية التي تلبي المعايير المطلوبة والمتوقعة.
martedì 6 febbraio 2018
Germania: la grande coalizione apre alla fine dell'austerità anche in Europa
La Germania si avvia verso la grande coalizione, non senza diverse difficoltà, non solo nell’elettorato socialdemocratico , ma nell’elettorato complessivo. Infatti circa il 54% dei tedeschi sarebbe contro la soluzione di governo verso cui il paese è diretto e recenti sondaggi hanno previsto, che in caso di nuove elezioni, i due partiti maggiori non riuscirebbero a raggiungere la quota necessaria per governare. In questo quadro la necessaria ricerca degli equilibri tra i due partiti deve mirare alla siutazione interna di ciascuna compagine e quella più precaria risulta essere quella socialdemocratica. Non è un caso che Schultz sia, rispetto alla Merkel, il più attivo nella comunicazione dei risultati raggiunti: avere concordato con l’ex cancelliera la fine dell’austerità dovrebbe essere l’argomento per convincere quella parte del suo partito contraria alla grande coalizione. I giovani socialdemocratici restano i più avversi alla soluzione politica che si sta delineando, prima di tutto perchè non volevano lasciare il ruolo di principale partito di opposizione alla destra estrema e poi perchè sono stati delusi dai risultati del precedente governo, la cui formazione è identica a quello che si sta costituendo. In effetti i socialdemocratici, nel passato esecutivo, hanno dovuto dare il benestare ad una politica economica di destra, contraria alla loro natura, che ha acuito le differenze sociali nel paese, praticando una politica imperniata sul contenimento dell’inflazione, che ha favorito i redditi più elevati e derivanti dal capitale e non dal lavoro; questa è la ragione principale della divisione all’interno della socialdemocrazia tedesca. Il fallimento del tentativo precedente, che doveva vedere un governo formato dai cristiano democratici con i verdi ed i liberali è fallito e ciò ha portato alla ripetizione della formazione dell’esecutivo precedente. La posizione di Schultz, uomo delle istituzioni, prima ancora che di partito, è stata subito difficile perchè obbligato ad una scelta responsabile verso il paese, ma che secondo alcuni andava a svantaggio del partito. Questa ultima ipotesi, però, potrebbe essere smentita da una politica economica in grado di favorire i ceti più svantaggiati e l’elettorato socialdemocratico in modo da invertire l’avversione della base del partito. Del resto la stessa Merkel pare essersi resa conto che è arrivato il momento di cambiare atteggiamento verso la politica di austerità, che deve essere attenuata per favorire aperture favorevoli ai ceti sociali che più hanno pagato il prezzo di queste politiche. Questa nuova politica dovrà concretizzarsi con un aumento di investimenti pubblici, un incremento dell’occupazione giovanile ed un maggiore investimento in ambito europeo per favorire il futuro tedesco all’interno di una Europa sempre più unita. Sulla questione europea pare esserci una identità di vedute tra Schultz e Merkel, che individuano in un progetto che abbia come finalità l’unione politica europea, un cambio di atteggiamento da parte di Berlino, che deve lasciare il ruolo di difensore della rigidità dei bilanci, per fornire anche una diversa percezione agli altri paesi europei. In questo senso anche le relazioni sempre più strette prese dalla Merkel con il Presidente francese, per favorire una maggiore integrazione europea, per continuare devono essere supportate da iniziative concrete e non solo meramente programmatiche. L’aumento del lavoro, un maggiore potere d’acquisto, garanzie sempre maggiori sui diritti sociali e l’accesso a sistemi di welfare funzionanti, sono le condizioni da cui non si può prescindere per fornire una diversa percezione dell’istituzione europea, che deve passare anche per la ripresa dei mercati interni, troppo compressi da anni di austerità. Se la grande coalizione saprà rinnovarsi come ingegneria politica ed affermarsi in Germania, ciò potrà funzionare per aprire la via dello sviluppo di tutta quella parte di Europa che saprà ancora credere in se stessa e ritrovare quella centralità, anche politica che non è presente, ma sarebbe necessaria, nell’attuale scenario mondiale.
Germany: the great coalition opens at the end of austerity also in Europe
Germany
is heading towards the great coalition, not without various
difficulties, not only in the Social Democratic electorate, but in the
overall electorate. In
fact, about 54% of Germans would be against the government solution to
which the country is headed and recent surveys have predicted that in
the event of new elections, the two major parties would fail to reach
the quota needed to govern. In
this context the necessary research of the balance between the two
parties must aim at the internal mutation of each team and the most
precarious one appears to be the social democratic one. It
is no coincidence that Schultz is, with respect to Merkel, the most
active in communicating the results achieved: having agreed with the
former chancellor the end of austerity should be the argument to
convince that part of his party against the great coalition. The
young Social Democrats remain the most adverse to the political
solution that is emerging, first of all because they did not want to
leave the role of main opposition party to the extreme right and then
because they were disappointed by the results of the previous
government, whose formation is identical to what is being created. In
fact, the Social Democrats, in the executive past, have had to give
approval to a right-wing economic policy, contrary to their nature,
which has exacerbated the social differences in the country, practicing a
policy based on the containment of inflation, which has favored the
income higher and deriving from capital and not from labor; this is the main reason for the division within German social democracy. The
failure of the previous attempt, which was to see a government formed
by the Christian Democrats with the Greens and the Liberals, has failed
and this has led to the repetition of the formation of the previous
executive. The
position of Schultz, a man of the institutions, even before the party,
was immediately difficult because he was forced to make a responsible
choice towards the country, but that according to some he was at the
disadvantage of the party. This
last hypothesis, however, could be denied by an economic policy able to
favor the most disadvantaged classes and the Social Democratic
electorate in order to reverse the aversion of the party base. After
all, Merkel herself seems to have realized that the time has come to
change her attitude towards austerity policy, which must be attenuated
to favor openings favorable to the social classes that have paid the
most for the price of these policies. This
new policy will have to materialize with an increase in public
investment, an increase in youth employment and greater investment in
Europe to foster the German future within an increasingly united Europe.
On
the European question there seems to be an identity of views between
Schultz and Merkel, which identify a project that has as its aim the
European political union, a change of attitude on the part of Berlin,
which must leave the role of defender of the rigidity of budgets, to also provide a different perception to other European countries. In
this sense also the increasingly close relations taken by Merkel with
the French President, to promote greater European integration, to
continue must be supported by concrete initiatives and not merely
programmatic. The
increase in work, greater purchasing power, ever greater guarantees on
social rights and access to functioning welfare systems, are the
conditions that can not be ignored to provide a different perception of
the European institution, which must pass also for the recovery of internal markets, too compressed by years of austerity. If
the great coalition is able to renew itself as political engineering
and establish itself in Germany, this will work to open the way for the
development of all that part of Europe that will still believe in itself
and rediscover that centrality, even political that is not present, but
it would be necessary in the current world scenario.
Alemania: la gran coalición abre al final de la austeridad también en Europa
Alemania
se dirige hacia la gran coalición, no sin dificultades, no solo en el
electorado socialdemócrata, sino en el electorado general. De
hecho, cerca del 54% de los alemanes estarían en contra de la solución
gubernamental a la que se dirige el país y las encuestas recientes han
predicho que, en caso de nuevas elecciones, los dos partidos principales
no alcanzarían la cuota necesaria para gobernar. En
este contexto, la investigación necesaria del equilibrio entre las dos
partes debe apuntar a la mutación interna de cada equipo y la más
precaria parece ser la socialdemócrata. No
es casualidad que tanto Schultz, en comparación con Merkel, el más
activo en la comunicación de los resultados obtenidos: haber acordado
con el ex canciller final de la austeridad debe ser el argumento para
convencer a esa parte de su partido opuesto a la gran coalición. la
juventud socialdemócrata siguen siendo los más adversa a la solución
política que está surgiendo, en primer lugar porque no quieren dejar el
papel del principal partido de la oposición a la extrema derecha y luego
porque estaban decepcionados por los resultados anteriores del
gobierno, cuya formación es idéntica a lo que se está creando De
hecho, los socialdemócratas, el Ejecutivo aprobó, tuvieron que dar luz
verde a una política económica de derechas, en contra de su naturaleza,
que ha exacerbado las diferencias sociales en el país, la práctica de
una política centrada en la contención de la inflación, lo que favoreció
el ingreso más alto y se deriva del capital y no del trabajo; esta es la razón principal de la división dentro de la socialdemocracia alemana. El
fracaso del intento anterior, que consistió en ver un gobierno formado
por los Demócratas Cristianos con los Verdes y los Liberales, ha
fracasado y esto ha llevado a la repetición de la formación del
ejecutivo anterior. La
posición de Schultz, un hombre de las instituciones, incluso antes del
partido, fue inmediatamente difícil porque se vio obligado a hacer una
elección responsable hacia el país, pero que, según algunos, estaba en
desventaja del partido. Esta
última hipótesis, sin embargo, podría ser negada por una política
económica capaz de favorecer a las clases más desfavorecidas y al
electorado socialdemócrata para revertir la aversión de la base del
partido. Después
de todo, la propia Merkel parece haberse dado cuenta de que ha llegado
el momento de cambiar su actitud hacia la política de austeridad, que
debe atenuarse para favorecer las aperturas favorables a las clases
sociales que han pagado más por el precio de estas políticas. Esta
nueva política deberá materializarse con un aumento de las inversiones
públicas, un aumento del empleo juvenil y una mayor inversión en Europa
para fomentar el futuro alemán en una Europa cada vez más unida. Sobre
la cuestión europea parece haber una convergencia de puntos de vista
entre Schultz y Merkel, que identifican en un proyecto que tiene como
finalidad la unión política europea, un cambio de actitud por parte de
Berlín, que abandonó el papel de defensor de la rigidez de los estados
financieros, para proporcionar una percepción diferente a otros países europeos. En
este sentido también las relaciones cada vez más estrechas de Merkel
con el presidente francés, para promover una mayor integración europea,
para continuar deben ser apoyadas por iniciativas concretas y no
meramente programáticas. El
aumento del trabajo, un mayor poder adquisitivo, garantías cada vez
mayores sobre los derechos sociales y el acceso a sistemas de bienestar
que funcionen, son condiciones que no pueden ignorarse para proporcionar
una percepción diferente de la institución europea, que debe también pasa por la recuperación de los mercados internos, demasiado comprimida por años de austeridad. Si
la gran coalición se renovará como una ingeniería política y
establecerse en Alemania, esto funcionará para abrir el camino para el
desarrollo de toda la parte de Europa que todavía va a creer en sí misma
y redescubrir la centralidad, incluso la política que no está presente,
pero sería necesario en el escenario mundial actual.
Deutschland: Die große Koalition öffnet sich am Ende der Sparpolitik auch in Europa
Deutschland
geht auf die große Koalition zu, nicht ohne verschiedene
Schwierigkeiten, nicht nur in der sozialdemokratischen Wählerschaft,
sondern in der gesamten Wählerschaft. In
der Tat würden etwa 54% der Deutschen gegen die Regierungslösung sein,
der das Land vorschwebt, und jüngste Umfragen haben vorausgesagt, dass
die beiden großen Parteien im Falle von Neuwahlen die für die Regierung
erforderliche Quote nicht erreichen würden. In
diesem Zusammenhang muss die notwendige Erforschung des Gleichgewichts
zwischen den beiden Parteien auf die interne Mutation jedes Teams
abzielen, und das prekärste scheint das sozialdemokratische zu sein. Es
ist kein Zufall, dass Schultz gegenüber Merkel am aktivsten ist, wenn
es darum geht, die erzielten Ergebnisse zu vermitteln: Nach dem
Einvernehmen mit dem ehemaligen Kanzler sollte das Ende der Austerität
das Argument sein, um diesen Teil seiner Partei gegen die große
Koalition zu gewinnen. Die
jungen Sozialdemokraten bleiben am negativsten gegenüber der sich
herausbildenden politischen Lösung, vor allem weil sie die Rolle der
wichtigsten Oppositionspartei nicht der extremen Rechten überlassen
wollten und dann von den Ergebnissen der vorherigen Regierung, deren
Bildung identisch ist, enttäuscht waren was wird erschaffen. Tatsächlich
mussten die Sozialdemokraten in der Vergangenheit der Exekutive einer
rechtsgerichteten Wirtschaftspolitik zustimmen, im Gegensatz zu ihrer
Natur, die die sozialen Unterschiede im Land verschärft und eine auf der
Eindämmung der Inflation basierende Politik praktiziert, die das
Einkommen begünstigt höher und vom Kapital hergeleitet und nicht von der Arbeit; das ist der Hauptgrund für die Spaltung innerhalb der deutschen Sozialdemokratie. Das
Scheitern des vorherigen Versuchs, eine von den Christdemokraten mit
den Grünen und den Liberalen gebildete Regierung zu sehen, ist
gescheitert, und dies hat zur Wiederholung der Bildung der vorherigen
Exekutive geführt. Die
Position von Schultz, einem Mann der Institutionen, schon vor der
Partei, war sofort schwierig, weil er gezwungen war, eine
verantwortungsvolle Entscheidung für das Land zu treffen, aber nach
Ansicht einiger war er der Partei benachteiligt. Diese
letzte Hypothese könnte jedoch von einer Wirtschaftspolitik bestritten
werden, die in der Lage ist, die am stärksten benachteiligten Klassen
und die sozialdemokratischen Wähler zu bevorzugen, um die Abneigung
gegen die Parteibasis aufzuheben. Schließlich
scheint Merkel selbst erkannt zu haben, dass es an der Zeit ist, ihre
Haltung gegenüber der Sparpolitik zu ändern, die abgeschwächt werden
muss, um günstige Zugänge zu den sozialen Schichten zu fördern, die am
meisten für den Preis dieser Politik bezahlt haben. Diese
neue Politik muss sich mit einem Anstieg der öffentlichen
Investitionen, einem Anstieg der Jugendbeschäftigung und größeren
Investitionen in Europa zur Förderung der deutschen Zukunft in einem
zunehmend geeinten Europa materialisieren. In
der europäischen Frage scheint es eine Identität von Ansichten zwischen
Schultz und Merkel zu geben, die ein Projekt identifizieren, das die
europäische politische Union zum Ziel hat, eine Änderung der Einstellung
von Seiten Berlins, die die Rolle des Verteidigers der Starrheit der
Haushalte aufgeben muss, anderen europäischen Ländern auch eine andere Sichtweise zu geben. In
diesem Sinne müssen auch die immer engeren Beziehungen, die Merkel mit
dem französischen Präsidenten zur Förderung einer stärkeren europäischen
Integration eingegangen ist, durch konkrete Initiativen und nicht nur
programmatisch unterstützt werden. Die
Zunahme der Arbeit, größere Kaufkraft, immer größere Garantien für
soziale Rechte und der Zugang zu funktionierenden Sozialsystemen sind
die Bedingungen, die nicht ignoriert werden können, um eine andere
Wahrnehmung der europäischen Institution zu schaffen, die dies tun muss auch für die Erholung der Binnenmärkte, zu stark komprimiert durch jahrelange Sparpolitik. Wenn
sich die große Koalition als politische Ingenieurskunst behaupten und
sich in Deutschland etablieren kann, wird dies den Weg ebnen für die
Entwicklung all jener Teile Europas, die noch an sich selbst glauben und
diese Zentralität finden, sogar politische, die nicht vorhanden sind,
aber es wäre notwendig in der aktuellen Welt-Szenario.
Allemagne: la grande coalition s'ouvre à la fin de l'austérité également en Europe
L'Allemagne
se dirige vers la grande coalition, non sans difficultés diverses, non
seulement dans l'électorat social-démocrate, mais dans l'ensemble de
l'électorat. En
fait, environ 54% des Allemands serait contre la solution à laquelle le
pays est des sondages directs et récents ont prédit que dans le cas de
nouvelles élections, les deux grands partis ne parviennent pas à
atteindre le quota nécessaire pour gouverner le gouvernement. Dans
ce contexte, la recherche nécessaire de l'équilibre entre les deux
parties doit viser la mutation interne de chaque équipe et la plus
précaire semble être la sociale-démocrate. Il
est pas un hasard si les deux Schultz, par rapport à Merkel, le plus
actif dans la communication des résultats obtenus: avoir convenu avec
l'ancien chancelier de la fin de l'austérité devrait être l'argument
pour convaincre cette partie de son parti opposé à la grande coalition. Les
jeunes sociaux-démocrates restent les plus opposés à la solution
politique qui émerge, d'abord parce qu'ils ne veulent pas laisser le
principal parti d'opposition à l'extrême droite, puis parce qu'ils sont
déçus par les résultats du gouvernement précédent, dont la formation est
identique ce qui est créé. En
fait, les sociaux-démocrates, l'exécutif a adopté, ils devaient donner
le feu vert à une politique économique de droite, contrairement à leur
nature, ce qui a exacerbé les différences sociales dans le pays, en
pratiquant une politique centrée sur de contenir l'inflation, ce qui a
favorisé le revenu supérieur et dérivé du capital et non du travail; c'est la principale raison de la division au sein de la social-démocratie allemande. L'échec
de la tentative précédente, qui consistait à voir un gouvernement formé
par les démocrates-chrétiens avec les Verts et les libéraux, a échoué
et cela a conduit à la répétition de la formation de l'exécutif
précédent. La
position de Schultz, un homme des institutions, même avant le parti,
était immédiatement difficile parce qu'il a été forcé de faire un choix
responsable vers le pays, mais que selon certains il était au
désavantage du parti. Cette
dernière hypothèse pourrait cependant être niée par une politique
économique capable de favoriser les classes les plus défavorisées et
l'électorat social-démocrate afin de renverser l'aversion de la base du
parti. Par
ailleurs, la même Merkel semble avoir compris qu'il est temps de
changer notre attitude face à la politique d'austérité, qui doit être
assoupli pour faciliter les ouvertures favorables pour les groupes
sociaux qui ont payé le prix de ces politiques. Cette
nouvelle politique devra se concrétiser par une augmentation des
investissements publics, une augmentation de l'emploi des jeunes et un
plus grand investissement en Europe pour favoriser l'avenir de
l'Allemagne dans une Europe de plus en plus unie. Sur
la question européenne il semble y avoir une identité de vues entre
Schultz et Merkel, qui identifient un projet qui a pour but l'union
politique européenne, un changement d'attitude de la part de Berlin, qui
doit laisser le rôle de défenseur de la rigidité des budgets, de fournir également une perception différente à d'autres pays européens. Dans
ce sens aussi, les relations de plus en plus étroites que Merkel
entretient avec le président français, pour promouvoir une plus grande
intégration européenne, doivent être soutenues par des initiatives
concrètes et pas seulement programmatiques. L'augmentation
du travail, l'augmentation du pouvoir d'achat, les garanties toujours
plus grandes des droits sociaux et l'accès à des systèmes de protection
sociale fonctionnels sont les conditions qui ne peuvent être ignorées
pour donner une perception différente de l'institution européenne, qui
doit passer aussi pour la reprise des marchés intérieurs, trop compressé par des années d'austérité. Si
la grande coalition se renouvellera comme l'ingénierie politique et se
mettre en place en Allemagne, cela fonctionnera pour ouvrir la voie pour
le développement de toute cette partie de l'Europe qui croient encore
en elle-même et retrouver la place centrale, même la politique qui n'est
pas présent, mais il nécessaire dans le scénario mondial actuel.
Iscriviti a:
Post (Atom)