Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
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mercoledì 14 marzo 2018
افتقار روسيا إلى الموثوقية الدبلوماسية في الصراع السوري
الحرب الأهلية السورية ، بالنسبة لروسيا ، أتاحت الفرصة العظيمة للسماح لموسكو بالعودة إلى لعب دور رئيسي. شريك اللامبالاة مذنبة أوباما والانعزالية ترامب، كان بوتين السهل أن تشغل مساحة غادر مجانا أيضا من أوروبا. لذلك
كانت البلاد الروسية قادرة على الجمع بين حماية منطقة نفوذها، ممثلة في
حماية الدكتاتورية دمشق مع ضرورة أن تكون قادرة على انفاق داخليا، للعودة
إلى كونه لاعبا عالميا. وهكذا فإن التدخل الروسي تحقق حتى تحت شعار مكافحة الإرهاب ، الذي تمكن أيضا من تبرير أهداف أخرى. لكن
في الواقع ، حصل بوتين أيضاً على إجماع في المجال الغربي ، مما أضفى شرعية
على ميله لدور قيادي ، الأمر الذي جعله يحقق الكثير من النجاح في المجال
الانتخابي. يجري
تدخلت في سوريا وسمحت أيضا روسيا للعب بمهارة على الجداول الدبلوماسية:
التحالفات، وأحيانا غير مريحة وتتحرك في اتجاه المعارضين التقليدية. التنافس
مع الولايات المتحدة، وبالتأكيد لم يتراجع عن طريق تعيين ترامب للرئاسة،
قد زاد، مما يسمح موسكو قد اقترب من إيران، التي تشترك معها في حماية الأسد
وتركيا، أن الظروف تتجه بشكل متزايد بعيدا التحالف الأطلسية. إذا
حاولت الكرملين لتأكيد طموحاته لأسباب أخرى، مثل بمحاولة التأثير على
الانتخابات في بلدان أخرى، وليس فقط في الولايات المتحدة، أو ادعى أسهم
مشكوك في شرعيتها منطقة نفوذها، كما هو الحال في شبه جزيرة القرم و في سوريا ، تبقى سوريا الأساس الرئيسي لتأكيد وزنها السياسي في السياق الدولي. ومع
ذلك لمواصلة مباشر العمل الدولي، يجب أن يكون حلفاء روسيا، رسمي أو غير
رسمي، التي ليس لها النزاعات والانتقال خط موحد، ولكن لم يحدث ذلك. قوات
السياسة التركية أردوغان على النقيض من أي كيان كردي التي يمكن أن تطمح
إلى ممارسة سيادتها، حتى داخل الدكتاتورية دمشق، وخاصة إذا ستسعى هذه
الطموحات لتنفيذ على مقربة من الحدود أنقرة. إن
العمليات العسكرية التي تقوم بها القوات المسلحة التركية ضد الأكراد
السوريين تتم على الأراضي السورية ، والتي استفزت بالفعل أصداء الأسد. يجب أن نتذكر أن الأكراد السوريين كانوا حاسمين للدور الذي لعبه سلاحهم في النضال ضد الدولة الإسلامية في هذه المناطق. كان
عملهم ضروريًا ليس فقط بالنسبة لسوريا ، ولكن أيضًا بالنسبة للولايات
المتحدة ، التي انضموا إليها في كثير من الأحيان والتي تلقوا منها الدعم
اللوجستي. وربما
هو ليس بعيدا الخطأ أن نقول إن العزوف عن تركيا ضد الأكراد السوريون لا
يعتمد فقط على وجودهم، في الواقع، والأكراد، وأيضا من الهزائم التي لحقت
تشكيلات الخلافة في بداية الدول السنية تتمتع التمويل، بما في ذلك، شبه مؤكد أيضا تركيا. الوضع
الإنساني الذي يحدث في المناطق الكردية، وذلك بسبب تدخل تركي خطير جدا
وعلى قدم المساواة خطورة هي تطوير المحتملة للهجوم على المناطق الكردية حيث
يوجد الجيش الأمريكي. في هذه الحالة ، القوة الوحيدة التي يمكن أن تلعب دور الوساطة هي روسيا فقط ، ما زالت موجودة في القوات في سوريا. ومع
ذلك، فإن عدم اليقين موسكو واضح للاضطلاع بهذا الدور يوضح كيف أن القوة
الروسية هو أن هذه فقط طائرة عسكرية، في حين يتميز العمل الدبلوماسي عن
طريق التردد المفرط، وذلك بسبب عدم القدرة على الاختيار بين الأسد
وأردوغان. إذا
كان الحرف الأول واستعبد الآن فلك روسيا، ويعتبر هذا الأخير أداة محتملة
لإلحاق الضرر بالولايات المتحدة، ولكن الغزو التركي في الأراضي السورية
يمكن أن تثبت نتائج عكسية لموسكو، ويرجع ذلك جزئيا قد تكون لديه للتعامل مع
الوضع أكثر تعقيدا إذا شاركت القوات المسلحة الأمريكية الفعلية. هذا الغموض الدبلوماسي الروسي يظهر في تناقض صارخ مع المظاهرة العسكرية التي أثرت فيها روسيا على مصير النزاع السوري. بالتأكيد
المشاركة المباشرة للقوة إقليمية مثل تركيا هو أكثر تعقيدا بكثير لإدارة
من القتال في حرب ميليشيات تعمل بالوكالة عن دول أخرى، الذين كانوا الحرص
على عدم تعريض نفسه، ولكن من دون العمل الدبلوماسي الطموح الروسي إلى
اعتبار يتم ترك قوة كبيرة في النصف ، وهي غير مكتملة إلى حد كبير وبالتالي لا يمكن الاعتماد عليها.
martedì 13 marzo 2018
Trump sostituisce il Segretario di stato
Il presidente americano sostituisce il Segretario di stato, Tillerson, con il capo della CIA, Mike Pompeo. Si tratta di un avvicendamento che fornisce la misura del clima all’interno della Casa Bianca: Trump non gradisce personalità, che pur essendo all’interno della sua area politica, ritiene troppo indipendenti e legate con gli ambienti del potere statunitense, che poco sopportano il comportamento della prima carica monocratica degli USA. La tensione con il destituito Segretario di stato era, comunque, cosa nota: le ragioni di disaccordo erano costituite da un atteggiamento ritenuto troppo diplomatico e non in linea con il decisionismo e l’aggressività verbale di Trump. Il presidente americano non ha mai riconosciuto la propria incompetenza in materia di politica estera ed, anzi, ha spesso fatto un punto di forza di questa inesperienza, arrivando più volte allo scontro con l’ambiente diplomatico. Tillerson, pur nel quadro di una presidenza anomala e quindi con tutti i limiti del caso, ha cercato di affrontare le tematiche internazionali con modalità tipiche della diplomazia e ciò non è stato gradito da Trump, incapace di comprendere i tempi ed i modi della diplomazia. La percezione è che il presidente statunitense abbia cercato una figura da inserire come Segretario di stato più simile e vicino ai suoi comportamenti, cioè dotato di una maggiore sintonia anche di atteggiamento da tenere nell’attività diplomatica. La coincidenza che questa sostituzione sia avvenuta alla vigilia del potenziale vertice con la Corea del Nord esprime in modo chiaro, che l’amministrazione americana vorrà caratterizzare l’incontro in maniera tutt’altro che conciliante. La nomina di Mike Pompeo segnala che la diplomazia americana avrà un cambio nella gestione degli affari internazionali, più allineata ai desideri ed ai modi di Trump, che potranno avere risultati capaci di destabilizzare i rapporti già difficili non solo con gli stati considerati nemici degli USA, come l’Iran, ma anche con gli alleati, con i quali si registrano tensioni sempre più frequenti. I temi sul tavolo sono diversi dalla possibile revisione del trattato sul nucleare iraniano ai negoziati sul commercio mondiale, sopratutto dopo avere annunciato l’introduzione di dazi sulle esportazioni in territorio statunitense . Questa nomina non si può giudicare che con una giustificata apprensione perchè dimostra come Trump voglia smantellare il sistema burocratico americano, che fino ad ora è risultato l’unico contrappeso ad una politica troppo improvvisata e funzionale soltanto all’idea del presidente. D’altro canto il curriculum del nuovo Segretario di stato parla di un personaggio tutt’altro che incline alla diplomazia e troppo connotato politicamente per avere il giusto equilibrio nella gestione degli affari internazionali. A complemento di questa nomina, Trump ha nominato come direttrice della CIA, la vice di Pompeo, una figura compromessa con una attività di gestione di un centro in Thailandia dove veniva praticata la tortura, metodo caldeggiato dallo stesso presidente in carica. Se questa svolta, che si può definire interventista, da parte di Trump, rientra nella logica con la quale ha fino ad ora condotto la sua presidenza, non si può non registrare un salto di qualità nella volontà di volere diminuire l’opposizione interna rappresentata dalla burocrazia americana con una designazione in un ruolo di vertice di una personalità molto affine a quella del presidente. Le conseguenze non si annunciano certo positive: i rapporti con l’Europa non sono destinati a migliorare, così come è facilmente prevedibile un peggioramento della situazione palestinese, mentre l’incognita più inquietante resta il futuro del rapporto con l’Iran, che con questa nomina, non potrà che subire una evoluzione negativa. Su Siria, Russia, Cina ed anche Corea del Nord le aspettative non consentono alcun ottimismo.
Trump replaces the Secretary of State
The American president replaces the Secretary of State, Tillerson, with the head of the CIA, Mike Pompeo. It
is a change that provides the measure of the climate within the White
House: Trump does not like personality, which despite being within its
political area, considers too independent and linked with the
environments of US power, which bear little the behavior of the first monocratic office of the USA. The
tension with the dismissed Secretary of State was, however, something
known: the reasons for disagreement consisted of an attitude deemed too
diplomatic and not in line with Trump's decision-making and verbal
aggression. The
American president has never recognized his incompetence in matters of
foreign policy and, indeed, has often made a point of strength of this
inexperience, coming several times to the clash with the diplomatic
environment. Tillerson,
even in the context of an anomalous presidency and therefore with all
the limits of the case, has tried to address international issues in
ways that are typical of diplomacy, and this was not appreciated by
Trump, unable to understand the times and the ways of diplomacy. The
perception is that the US president has sought a figure to be included
as Secretary of State more similar and close to his behavior, that is
equipped with a greater harmony also of attitude to be held in
diplomatic activity. The
coincidence that this replacement took place on the eve of the
potential summit with North Korea clearly expresses, that the US
administration will want to characterize the meeting in a way that is
anything but conciliatory. The
appointment of Mike Pompeo indicates that American diplomacy will have a
change in the management of international affairs, more aligned with
Trump's wishes and ways, which will have results capable of
destabilizing the already difficult relations not only with states
considered enemies of the USA, like Iran, but also with the allies, with which there are more and more frequent tensions. The
issues on the table are different from the possible revision of the
Iranian nuclear treaty to the negotiations on world trade, especially
after announcing the introduction of duties on exports to US territory. This
appointment can only be judged by a justified apprehension because it
demonstrates how Trump wants to dismantle the American bureaucratic
system, which until now has been the only counterweight to a policy that
is too improvised and functional only to the idea of the president. On
the other hand, the curriculum of the new Secretary of State speaks of a
character who is far from being diplomatic and too politically
characterized to have the right balance in the management of
international affairs. In
addition to this appointment, Trump has appointed as the director of
the CIA, the deputy of Pompey, a compromised figure with a management
activity of a center in Thailand where torture was practiced, a method
advocated by the president himself in charge. If
this turn, which can be defined as interventionist, by Trump, is part
of the logic with which he has led his presidency until now, we can not
fail to record a leap in quality in the desire to reduce the internal
opposition represented by the American bureaucracy with a designation in a leading role of a personality very similar to that of the president. The
consequences are certainly not positive: relations with Europe are not
destined to improve, just as it is easy to foresee a worsening of the
Palestinian situation, while the most disturbing unknown remains the
future of the relationship with Iran, which with this appointment, can only undergo a negative evolution. Expectations do not allow for optimism on Syria, Russia, China and even North Korea.
Trump reemplaza al Secretario de Estado
El presidente estadounidense reemplaza al Secretario de Estado, Tillerson, con el jefe de la CIA, Mike Pompeo. Es
un cambio que proporciona la medida del clima dentro de la Casa Blanca:
Trump no le gusta la personalidad, a pesar de estar dentro de su ámbito
de actuación, considerada demasiado independiente y vinculado con los
círculos de poder de Estados Unidos, ese pequeño oso comportamiento de la primera oficina monocrática de los Estados Unidos. La
tensión con la secretaria de Estado depuesto fue, sin embargo, bien
conocido: los motivos de desacuerdo consistía en una actitud considerada
demasiado diplomático y no en línea con la decisión y la agresión
verbal de Trump. El
presidente de Estados Unidos nunca ha reconocido la competencia en
materia de política exterior y, de hecho, a menudo ha sido un punto
fuerte de esta falta de experiencia, viniendo varias veces en conflicto
con el medio ambiente diplomático. Tillerson,
incluso en el marco de una presidencia anormal y luego con todas las
limitaciones del caso, ha tratado de abordar los problemas
internacionales con los métodos tradicionales de la diplomacia y lo que
no fue del agrado de Trump, incapaces de entender el tiempo y las formas
diplomáticas. La
percepción es que el presidente de EE. UU. Ha buscado una figura para
ser incluido como secretario de Estado más similar y cercano a su
comportamiento, que está dotado de una mayor armonía también de actitud
en la actividad diplomática. La
coincidencia que esta sustitución ha tenido lugar en la víspera de la
cumbre con el potencial de Corea del Norte expresa claramente, que la
administración estadounidense va a caracterizar la reunión en una forma
nada pero conciliadora. El
nombramiento de Mike Pompeo observado que la diplomacia estadounidense
tendrá un cambio en la gestión de los asuntos internacionales, más
alineado con los deseos y formas de Trump, que tendrá resultados que
pueden desestabilizar las relaciones ya difíciles no sólo con los países
enemigos de los EE.UU. considerados, como Irán, pero también con los aliados, con los cuales hay tensiones cada vez más frecuentes. Los
temas sobre la mesa son diferentes a la posible revisión del tratado
nuclear iraní a las negociaciones sobre el comercio mundial,
especialmente después de anunciar la introducción de aranceles a las
exportaciones a territorio estadounidense. Este
nombramiento no puede juzgar que una aprehensión justificada porque
demuestra que Trump quiere desmantelar el sistema burocrático de
América, que hasta ahora era el único contrapeso a demasiado improvisado
y la política práctica sólo a la idea del presidente. Por
otro lado, el plan de estudios de la nueva Secretaria de Estado habla
de un personaje que está lejos de ser diplomático y demasiado
caracterizado políticamente para tener el equilibrio adecuado en la
gestión de los asuntos internacionales. Como
complemento de esta nominación, Trump nombrado como director de la CIA,
el adjunto de Pompeyo, una figura con una gestión comprometida de un
centro en Tailandia, donde se practica la tortura, método preconizado
por el presidente. Si
este avance, que se puede definir intervencionista, por Trump, parte de
la lógica con la que se ha llevado hasta ahora a su silla, no se puede
registrar un salto cualitativo en la voluntad de querer disminuir la
oposición interna representada por Burocracia estadounidense con una designación en un papel principal de una personalidad muy similar a la del presidente. Las
consecuencias no se anuncian algunas positivas: las relaciones con
Europa no están destinadas a mejorar, ya que es fácil de prever un
empeoramiento de la situación en Palestina, mientras que el desconocido
más preocupante sigue siendo el futuro de la relación con Irán, que con
este cita, solo puede sufrir una evolución negativa. Las expectativas no permiten el optimismo en Siria, Rusia, China e incluso Corea del Norte.
Trump ersetzt den Außenminister
Der amerikanische Präsident ersetzt den Außenminister Tillerson mit dem CIA-Chef Mike Pompeo. Es
ist eine Veränderung, die das Maß des Klimas innerhalb des Weißen
Hauses liefert: Trump mag keine Persönlichkeit, die, obwohl sie in ihrem
politischen Bereich ist, zu unabhängig und mit den Umgebungen der US -
Macht verbunden ist, die wenig davon tragen Verhalten des ersten monokratischen Büros der USA. Die
Spannung mit dem entlassenen Außenminister war jedoch etwas bekannt:
Die Gründe für Meinungsverschiedenheiten waren eine Haltung, die als zu
diplomatisch angesehen wurde und nicht im Einklang mit Trumps
Entscheidung und verbaler Aggression stand. Der
amerikanische Präsident hat seine Unfähigkeit in Fragen der
Außenpolitik nie anerkannt und hat diese Unerfahrenheit oft in den
Vordergrund gerückt, wobei er mehrmals auf den Konflikt mit dem
diplomatischen Umfeld gekommen ist. Tillerson
hat, selbst im Rahmen einer anomalen Präsidentschaft und daher mit
allen Grenzen des Falles, versucht, internationale Fragen in einer für
die Diplomatie typischen Weise anzugehen, was von Trump nicht gewürdigt
wurde, unfähig, den Zeitpunkt und die Wege der Diplomatie zu verstehen. Man
geht davon aus, dass der US-Präsident eine ähnlichere und seinem
Verhalten nahestehende Figur als Staatssekretär gesucht hat, die mit
einer größeren Eintracht auch der diplomatischen Haltung ausgestattet
ist. Der
Zufall, dass diese Ersetzung am Vorabend des möglichen Gipfels mit
Nordkorea stattfand, zeigt deutlich, dass die US-Regierung das Treffen
auf eine Art und Weise charakterisieren will, die alles andere als
versöhnlich ist. Die
Ernennung von Mike Pompeo weist darauf hin, dass die amerikanische
Diplomatie eine Veränderung in der Verwaltung der internationalen
Angelegenheiten haben wird, die mehr mit Trumps Wünschen und Wegen
übereinstimmt, die die ohnehin schon schwierigen Beziehungen nicht nur
zu den als Feinde der USA angesehenen Staaten destabilisieren können. wie der Iran, aber auch mit den Verbündeten, mit denen es immer häufiger Spannungen gibt. Die
Themen auf dem Tisch unterscheiden sich von der möglichen Revision des
iranischen Nuklearvertrags zu den Verhandlungen über den Welthandel,
insbesondere nach der Ankündigung der Einführung von Zöllen auf Exporte
in US-Territorium. Diese
Ernennung kann nur durch eine berechtigte Befürchtung beurteilt werden,
weil sie demonstriert, wie Trump das amerikanische bürokratische System
abbauen will, das bis jetzt das einzige Gegengewicht zu einer Politik
war, die zu improvisiert und nur für die Idee des Präsidenten funktional
ist. Auf
der anderen Seite spricht der Lehrplan des neuen Außenministers von
einem Charakter, der weit davon entfernt ist, diplomatisch und zu
politisch geprägt zu sein, um das richtige Gleichgewicht in der
Verwaltung internationaler Angelegenheiten zu finden. Zusätzlich
zu dieser Ernennung hat Trump als der Direktor der CIA, der Abgeordnete
von Pompeius, eine kompromittierte Figur mit einer Managementtätigkeit
eines Zentrums in Thailand ernannt, wo Folter praktiziert wurde, eine
Methode, die vom Präsidenten selbst verantwortlich vertreten wird. Wenn
dieser Durchbruch, der von Trump als interventionistisch bezeichnet
werden kann, in die Logik fällt, mit der er seine Präsidentschaft bis
heute geführt hat, kann man einen Qualitätssprung in dem Bestreben, den
von der Amerikanische
Bürokratie mit einer Bezeichnung in einer führenden Rolle einer
Persönlichkeit, die der des Präsidenten sehr ähnlich ist. Die
Konsequenzen sind sicherlich nicht positiv: Die Beziehungen zu Europa
sind nicht dazu bestimmt, sich zu verbessern, ebenso wie es leicht ist,
eine Verschlechterung der palästinensischen Situation vorherzusehen,
während das beunruhigendste Unbekannte die Zukunft der Beziehungen mit
dem Iran bleibt, was damit zusammenhängt Termin, kann nur eine negative Entwicklung erfahren. Die Erwartungen lassen keinen Optimismus für Syrien, Russland, China und sogar Nordkorea zu.
Trump remplace le secrétaire d'État
Le président américain remplace le secrétaire d'État, Tillerson, à la tête de la CIA, Mike Pompeo. C'est
un changement qui fournit la mesure du climat au sein de la Maison
Blanche: Trump n'aime pas la personnalité, qui, bien qu'étant dans son
domaine politique, considère qu'elle est trop indépendante et liée aux
environnements de la puissance américaine, qui portent peu de comportement du premier bureau monocratique des Etats-Unis. La
tension avec le secrétaire d'Etat congédié était cependant quelque
chose de connu: les raisons du désaccord étaient une attitude jugée trop
diplomatique et non conforme à la décision de Trump et à l'agression
verbale. Le
président américain n'a jamais reconnu son incompétence en matière de
politique étrangère et, en effet, a souvent fait valoir un point fort de
cette inexpérience, venant plusieurs fois à l'affrontement avec
l'environnement diplomatique. Tillerson,
même dans le cadre d'une présidence anormale et avec toutes les limites
de l'affaire, a cherché à résoudre les problèmes internationaux avec
les méthodes traditionnelles de la diplomatie et ce qui n'a pas été aimé
par Trump, incapable de comprendre le temps et les moyens
diplomatiques. La
perception est que le président américain a cherché un chiffre à
inclure en tant que secrétaire d'Etat plus proche et proche de son
comportement, qui soit doté d'une plus grande harmonie d'attitude à
adopter également dans l'activité diplomatique. La
coïncidence que ce remplacement ait eu lieu à la veille du sommet
potentiel avec la Corée du Nord montre clairement que l'administration
américaine voudra caractériser la réunion d'une manière tout sauf
conciliante. La
nomination de Mike Pompeo a noté que la diplomatie américaine aura un
changement dans la gestion des affaires internationales, plus aligné sur
les désirs et les moyens de Trump, qui aura des résultats qui peuvent
déstabiliser les relations déjà difficiles, non seulement avec les pays
considérés comme des ennemis des États-Unis, comme l'Iran, mais aussi avec les alliés, avec lesquels il y a de plus en plus de tensions. Les
questions sur la table sont différentes de la révision possible du
traité nucléaire iranien aux négociations sur le commerce mondial,
surtout après l'annonce de l'introduction de droits sur les exportations
vers le territoire américain. Cette
nomination ne peut pas juger une crainte justifiée parce qu'elle montre
que Trump veut démanteler le système bureaucratique américain, qui
était jusqu'à présent le seul contrepoids à la politique trop improvisée
et pratique que l'idée du président. D'un
autre côté, le programme du nouveau secrétaire d'État parle d'un
personnage qui est loin d'être diplomatique et trop politisé pour avoir
un juste équilibre dans la gestion des affaires internationales. En
plus de cette nomination, Trump a nommé comme directeur de la CIA, le
député de Pompey, une figure compromise avec une activité de gestion
d'un centre en Thaïlande où la torture était pratiquée, une méthode
préconisée par le président lui-même en charge. Si
ce tournant, que l'on peut qualifier d'interventionniste, de Trump,
s'inscrit dans la logique avec laquelle il a jusqu'ici dirigé sa
présidence, on ne peut manquer de constater un saut de qualité dans le
désir de réduire l'opposition interne que représente le La bureaucratie américaine avec une désignation dans un rôle principal d'une personnalité très semblable à celle du président. Les
conséquences ne sont certainement pas positives: les relations avec
l'Europe ne sont pas destinées à s'améliorer, tout comme il est facile
de prévoir une aggravation de la situation palestinienne, alors que
l'inconnu le plus troublant reste l'avenir de la relation avec l'Iran,
qui rendez-vous, ne peut que subir une évolution négative. Les attentes ne permettent pas d'optimisme sur la Syrie, la Russie, la Chine et même la Corée du Nord.
Trump substitui o Secretário de Estado
O presidente americano substitui o secretário de Estado, Tillerson, com o chefe da CIA, Mike Pompeo. É
uma mudança que fornece a medida do clima dentro da Casa Branca: Trump
não gosta de personalidade, que apesar de estar dentro de sua área
política, considera-se muito independente e vinculada aos ambientes do
poder dos EUA, que são pouco comportamento do primeiro escritório monocrático dos EUA. A
tensão com o secretário de Estado demitido foi, no entanto, algo
conhecido: os motivos do desacordo consistiam em uma atitude considerada
também diplomática e não em consonância com a tomada de decisão e
agressão verbal da Trump. O
presidente americano nunca reconheceu sua incompetência em questões de
política externa e, na verdade, muitas vezes fez um ponto de força dessa
inexperiência, vindo várias vezes ao choque com o ambiente diplomático.
Tillerson,
mesmo no contexto de uma presidência anômala e, portanto, com todos os
limites do caso, tentou abordar questões internacionais de formas
típicas da diplomacia, e isso não foi apreciado por Trump, incapaz de
entender o timing e os modos de diplomacia. A
percepção é que o presidente dos EUA procurou que um número fosse
incluído como Secretário de Estado mais parecido e próximo do seu
comportamento, que está equipado com uma maior harmonia também de
atitude a ser realizada na atividade diplomática. A
coincidência de que essa substituição tenha ocorrido na véspera da
cúpula potencial com a Coreia do Norte expressa claramente, que a
administração dos EUA quer caracterizar a reunião de uma maneira que é
qualquer coisa menos conciliadora. A
nomeação de Mike Pompeo indica que a diplomacia americana terá uma
mudança na gestão dos assuntos internacionais, mais alinhada com os
desejos e as maneiras de Trump, que terão resultados capazes de
desestabilizar as relações já difíceis, não só com estados considerados
inimigos dos EUA, como o Irã, mas também com os aliados, com os quais há tensões cada vez mais freqüentes. Os
problemas na mesa são diferentes da possível revisão do tratado nuclear
iraniano para as negociações sobre o comércio mundial, especialmente
depois de anunciar a introdução de direitos sobre as exportações para o
território dos EUA. Esta
nomeação só pode ser julgada por uma apreensão justificada porque
demonstra como Trump quer desmantelar o sistema burocrático americano,
que até agora tem sido o único contrapeso a uma política que é muito
improvisada e funcional apenas para a idéia do presidente. Por
outro lado, o currículo do novo Secretário de Estado fala de um
personagem que está longe de ser diplomático e politicamente
caracterizado para ter o equilíbrio certo na gestão de assuntos
internacionais. Além
desta nomeação, Trump nomeou como vice-diretor da CIA, deputado de
Pompeo, uma figura comprometida com uma atividade de gestão de um centro
na Tailândia, onde a tortura foi praticada, um método defendido pelo
próprio presidente. Se
esse ponto de viragem, que pode ser definido como intervencionista, por
Trump, é parte da lógica com a qual ele liderou sua presidência até
agora, não se pode deixar de dar um salto de qualidade no desejo de
reduzir a oposição interna representada pelo Burocracia americana com uma designação em um papel de liderança de uma personalidade muito semelhante à do presidente. As
conseqüências certamente não são positivas: as relações com a Europa
não estão destinadas a melhorar, assim como é fácil prever um piora da
situação palestina, enquanto o desconcerto mais perturbador continua
sendo o futuro da relação com o Irã, que com isso nomeação, só pode sofrer uma evolução negativa. As expectativas não permitem otimismo na Síria, Rússia, China e até mesmo na Coréia do Norte.
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