Politica Internazionale

Politica Internazionale

Cerca nel blog

mercoledì 11 aprile 2018

シリアへの米国の介入の可能性

アサドに対する宣言の後、民間人の化学砲撃のために、トランプは時代とシリアに対する報復の方法についてより反射的な態度をとったと思われる。海軍ユニットがシリアの海岸に移動することは事実であれば、米国政府がワシントンを支援してくれる同盟諸国との調整を求めていることも同様である。効果的な行動を起こすためには、実行のタイミングとスピードが成功の主要因ですが、アメリカの大統領は厳しい対応を脅かしているようですが、それは起こりません。同盟国は、米国を言葉で支持しながら、フランスが英国のような議会の規定をやっているか、待っているので、国家の評価に結びついている。欧州外では、シリアに対する措置に参加する意思があると言っていたサウジアラビアは、移動する時に到着し、より躊躇しているようだ。一方、上記のすべて、公共のアメリカ人とは、通常のトランプをサポートするものは、危険なことを約束しても、確かに不足していないになる可能性があり衝突で米軍をコミットするために、逆表示されます。技術的な観点からすれば、シリアは現在、ロシアから直接供給されているので、非常に効果的な反ミサイル兵器を持っていると考えなければならない。それから、シリアに対する訴訟は、トランプが正義を持っている問題から注意をそらす役割を果たすと考えているアメリカの大統領に反対する世論の部分がある。これらのすべての考慮事項は確かですが、トランプがアサドに対して行動をとる前に、シリアの政権の実際の責任の絶対的なセキュリティを使用していた化学兵器を待つことを同じようにそうかもしれません。アメリカの大統領は、シリアに関する国際及び地域におけるアメリカの威信に明確な減少を知覚するためにも、米国の政治的重みの衰退の責任がためアサドを処罰することを拒否したオバマ氏の態度によるものであったと考えています化学兵器の使用。その際に、おそらく戦争の長期開始し、また国家の重要な部分の開発を与えることなく、物語のコースを変更しているだろうと、どんな制裁を取ることなく、ホワイトハウスによって課された限界を超えて行くためにシリアの独裁者に身を許可イスラム。国際レベルでは、アサドの権力を維持できるようにして、ロシアに世界劇場の主役を与えました。モスクワが長い間失ってきた役割です。これらの理由から、トランプは彼がシリアの事件をどのように管理したかについて前任者と比較されるリスクを冒したくない。それに加えて、変更されたことダマスカスに向けて、イスラエルの態度を考慮することである:アサドは、地域に一定の安定性を保証することができる前にあれば、ロシアとイランのシリアの領土上の存在は間違いなく、すでに変更した要因であります力の関係と非常に危険な紛争のエピソードを引き起こした。それは、たとえトランプの報復が非常にそうであるとしても、シリア政権が終わりに近づいている可能性はないと信じている。米国のためには、その関係の投影を含む、このような化学兵器の使用など、特定の規制に犯す人たちを、罰することができ、世界の警察官としての役割を行使できる国として、過去の自分の位置に戻ることが重要です彼らは北朝鮮と成立したい。重要なのは、(モスクワに対してまだ存在制裁を考える)商用まで、そのビューの政治的観点からの両方の、2つの状態の間の比率、中東地域残高から行くことができ意味合いで、ロシアの反応になると発生します。北朝鮮の核問題に立ち向かう。現時点では、シリアは戦争だけでなく、世界の中心にあります。

تداعيات التدخل الأمريكي المحتمل في سوريا

بعد التصريحات ضد الأسد ، من أجل القصف الكيميائي للمدنيين ، يبدو أن ترامب قد اتخذ موقفاً أكثر تأملاً حول الزمن وطرق الانتقام من سوريا. إذا كان صحيحًا أن وحدة بحرية تتجه إلى الساحل السوري ، فمن الصحيح أيضًا أن الإدارة الأمريكية تسعى للتنسيق مع الدول الحليفة المستعدة لدعم واشنطن. من أجل اتخاذ إجراء فعال ، فإن توقيت التنفيذ وسرعته هما العاملان الأساسيان للنجاح ، لكن يبدو أن الرئيس الأمريكي يستغرق وقتًا في التهديد باستجابة قاسية ، وهو ما لا يأتي. إن الحلفاء ، في الوقت الذي يدعمون فيه الولايات المتحدة بالكلمات ، مرتبطون بالتقييمات الوطنية ، مثلما تفعل فرنسا أو تنتظر أحكامًا برلمانية ، مثل بريطانيا العظمى. خارج أوروبا ، المملكة العربية السعودية ، التي كانت قد أعربت عن استعدادها للمشاركة في تحرك ضد سوريا ، وصلت في ذلك الوقت للتحرك ، ويبدو أنها أصبحت أكثر ترددًا. من ناحية أخرى ، يبدو الرأي العام الأميركي ، وقبل كل شيء ، الرأي العام الذي يدعم ترامب عادة ، معارضاً لإشراك القوات المسلحة الأمريكية في صدام يعلن الخطر ، ويمكن أن يصبح غير قصير بالتأكيد. من الناحية الفنية لا بد من اعتبار أن سوريا لديها الآن أسلحة فعالة جدا مضادة للصواريخ، لأن الموردة من روسيا. ثم هناك جزء من الرأي العام الذي يعارض الرئيس الأمريكي ، الذي يعتقد أن العمل ضد سوريا يعمل على صرف الانتباه عن المشاكل التي يواجهها ترامب بالعدالة. كل هذه الاعتبارات صحيحة بالتأكيد ، ولكن قد يكون من المحتمل بشكل مماثل أن ترامب ينتظر ، قبل اتخاذ إجراء ضد الأسد ، الأمن المطلق للمسؤولية الفعلية لنظام دمشق لاستخدام الأسلحة الكيميائية. أيضا لأن الرئيس الأمريكي يرى انخفاضا واضحا في الهيبة الأمريكية في المجال الدولي ، وفيما يتعلق بسوريا ، فهو يعتقد أن مسؤولية انخفاض الوزن السياسي الأمريكي كانت بسبب موقف أوباما ، الذي رفض معاقبة الأسد على استخدام الأسلحة الكيميائية ؛ في تلك المناسبة ، سُمح للدكتاتور السوري أن يتجاوز الحدود التي فرضها البيت الأبيض دون أن يفرض أي عقوبات ، والتي ربما تكون قد غيرت مسار القصة ، دون أن تبدأ فترة طويلة من الحرب ، وكذلك تطوير جزء كبير من الدولة. الإسلامية. على الصعيد الدولي ، بعد أن سمحت للأسد بالبقاء في السلطة ، أعادت روسيا دورًا رائدًا على الساحة العالمية: وهو الدور الذي خسرته موسكو لفترة طويلة. لهذه الأسباب لا يريد ترامب أن يخاطر بمقارنة سلفه بكيفية إدارة القضية السورية. بالإضافة إلى ذلك ، يجب أيضاً النظر في موقف إسرائيل الذي تغير باتجاه دمشق: إذا كان الأسد قبل أن يضمن استقراراً معيناً للمنطقة ، فإن وجود الروس والإيرانيين في الأراضي السورية هو ، بدون أدنى شك ، عامل غيّر بالفعل علاقات القوة وأثار حلقات الصراع خطير جدا. قال ذلك، حتى إذا كان سيكون هناك انتقام ترامب، كما هو مرجح جدا، فمن غير المعقول ان النظام السوري قد شارف على نهايته. بالنسبة للولايات المتحدة ، من المهم العودة إلى لعب دور الماضي ، كدولة قادرة على ممارسة شخصية الدرك العالمي ، وقادرة على معاقبة أولئك الذين يتعدون على قواعد محددة ، مثل استخدام الأسلحة الكيميائية ، وأيضاً في إسقاط التقارير التي يريدون تأسيس مع كوريا الشمالية. سيكون من المهم التحقق من الكيفية التي يمكن أن يكون بها رد الفعل الروسي ، مع تداعيات يمكن أن تنتقل من توازن منطقة الشرق الأوسط ، إلى العلاقة بين الدولتين ، من وجهة نظر سياسية وتجارية (دعونا نفكر في العقوبات التي لا تزال قائمة ضد موسكو) ، حتى للوصول إلى قضية بيونجيانج النووية. في هذه اللحظة ، سوريا في مركز العالم وليس فقط من أجل حربها.

martedì 10 aprile 2018

La necessità di riformare il Consiglio di sicurezza

Una delle questioni principali collegate alla guerra di Siria è quella relativa al controllo sull’uso delle armi chimiche e su chi deve fare rispettare queste limitazioni. Lo scenario è quello internazionale, quindi regolato da leggi che troppo spesso non sono rispettate; in questo contesto il soggetto sovranazionale con maggiore responsabilità dovrebbe essere rappresentato dalle Nazioni Unite, tuttavia, dei tre organi da cui sono composte, il Segretario generale, l’Assemblea ed il Consiglio di sicurezza, soltanto quest’ultimo avrebbe la possibilità di fare rispettare le risoluzioni decise dall’assemblea. IL meccanismo giuridico studiato alla fine della seconda guerra mondiale, ha però espresso un sistema fondato su voti incrociati, che hanno dato ai membri permanenti un potere troppo elevato, rispetto agli altri paesi delle Nazioni Unite. Ciò ha prodotto una sostanziale inadeguatezza dell’unico organo di governo mondiale, rimasto prigioniero di interessi particolari, davanti a quelli generali. Il caso siriano è soltanto l’ultimo, il più recente, esempio di sostanziale inutilità di una organizzazione, che, come quella che l’ha preceduta, si sta indirizzando verso il fallimento. Certo la mancanza di mezzi propri per fare rispettare le tregue decise o i divieti imposti sulle armi, rappresenta un ostacolo  non da poco, ma ancora peggio è la situazione normativa che permette ai membri permanenti di esercitare, anche singolarmente, il proprio diritto di voto soltanto in funzione dei propri interessi nazionali. Più volte diversi paesi hanno sollecitato la necessità di una riforma, sempre negata dall’egoismo dei membri permanenti. Non si è riusciti neppure ad introdurre dei correttivi in presenza di situazioni umanitarie particolarmente gravi, nel timore che, in un futuro prossimo, queste eccezioni potessero violare interessi statali eventualmente in conflitto ad esempio con possibili aiuti umanitari. Purtroppo nella storia saranno sempre presenti dei dittatori come Assad, che per prestare al potere non avranno timore ad usare le armi peggiori, anche contro i civili, così come esisteranno sempre stati pronti ad usare questi dittatori per raggiungere i loro scopi. Però sarebbe sufficiente una modifica del Consiglio di sicurezza per cercare di introdurre una casistica giuridica che potrebbe impedire stragi e sofferenze, anche senza inserire nuove norme per l’Assemblea e per le funzioni del Segretario generale. Senza un cambiamento il prestigio del Consiglio di sicurezza, e, sopratutto, dei suoi membri permanenti è destinato a diminuire in maniera considerevole, ma questo potrebbe essere soltanto il primo passo di una perdita progressiva delle funzioni delle Nazioni Unite, che registrerebbero un indebolimento sostanziale, tale da mettere in pericolo le relazioni multilaterali tra gli stati e quel sistema che cerca di garantire la sicurezza internazionale. Considerare sempre meno gravi determinati crimini, come, appunto, l’uso delle armi chimiche, perchè visti in un’ottica di normalizzazione del problema, può causare la perdita di efficacia del timore delle sanzioni internazionali e, quindi, dare il via ad un sistema generale con sempre meno regole, perchè quelle vigenti non assicurano la garanzia della repressione e della punibilità degli autori dei crimini. Il sistema dei veti incrociati, che è ormai alla base del funzionamento delle Nazioni Unite, deve essere superato con normative nuove, che cerchino soltanto di tutelare le garanzie minime della vita delle popolazioni civili, anche in contrasto con gli interessi dei singoli stati. L’assicurazione della punibilità di chi commette gravi violazioni contro la popolazione civile, anche se nella veste di capo di stato, deve rappresentare il primo passo   per riaffermare il compito sovranazionale di tutela dell’interesse generale, che deve essere perseguito dalle Nazioni Unite, pena il decadimento dei rapporti internazionali intesi come forma di multilateralità, che in un contesto globale, dovrebbe rappresentare la regola comune.     

The need to reform the Security Council

One of the main issues related to the war in Syria is that of control over the use of chemical weapons and those who must enforce these limitations. The scenario is the international one, therefore regulated by laws that too often are not respected; in this context the supranational subject with greater responsibility should be represented by the United Nations, however, of the three organs from which they are composed, the Secretary General, the Assembly and the Security Council, only the latter would have the possibility to enforce the resolutions decided by the assembly. The legal mechanism studied at the end of the Second World War, however, expressed a system based on cross votes, which gave permanent members too high a power, compared to other countries of the United Nations. This has produced a substantial inadequacy of the only organ of world government, remained a prisoner of special interests, ahead of the general ones. The Syrian case is only the latest, most recent, example of the substantial uselessness of an organization, which, like the one that preceded it, is heading towards failure. Of course the lack of proper means to enforce the decided treaties or the bans imposed on weapons, is a major obstacle, but even worse is the regulatory situation that allows permanent members to exercise, even individually, their right to vote only in function of their national interests. Several countries have repeatedly called for the need for reform, always denied by the selfishness of permanent members. Nor has it been possible to introduce corrective measures in the presence of particularly serious humanitarian situations, fearing that, in the near future, these exceptions could violate any conflicting state interests, for example with possible humanitarian aid. Unfortunately in history there will always be dictators like Assad, who will not be afraid to use the worst weapons, even against civilians, as they will always be ready to use these dictators to achieve their goals. However, a modification of the Security Council would be sufficient to try to introduce legal case studies that could prevent massacres and suffering, even without inserting new rules for the Assembly and for the functions of the Secretary General. Without change, the prestige of the Security Council, and, above all, of its permanent members is likely to decline considerably, but this could only be the first step in a progressive loss of the functions of the UN, which would register a substantial weakening, such as to endanger multilateral relations between states and that system which seeks to guarantee international security. Considering less and less serious certain crimes, such as, indeed, the use of chemical weapons, because seen with a view to normalizing the problem, can cause the loss of effectiveness of the fear of international sanctions and, therefore, give way to a system general with less and less rules, because those in force do not ensure the guarantee of repression and punishment of the perpetrators of crimes. The system of crossed vetoes, which is now the basis of the functioning of the United Nations, must be overcome by new regulations, which seek only to protect the minimum guarantees of the life of civilian populations, even in contrast with the interests of individual states. The insurance of the punishment of those who commit serious violations against the civilian population, even if in the role of head of state, must represent the first step to reaffirm the supranational task of protecting the general interest, which must be pursued by the United Nations the decay of international relations understood as a form of multilateralism, which in a global context should represent the common rule.

La necesidad de reformar el Consejo de Seguridad

Uno de los principales problemas relacionados con la guerra en Siria es el control sobre el uso de armas químicas y aquellos que deben hacer cumplir estas limitaciones. El escenario es el internacional, por lo tanto regulado por leyes que con demasiada frecuencia no se respetan; en este contexto, el tema supranacional con mayor responsabilidad debería estar representado por las Naciones Unidas, sin embargo, de los tres órganos de los que están compuestos, el Secretario General, la Asamblea y el Consejo de Seguridad, solo este último tendría la posibilidad de hacer cumplir la resoluciones decididas por la asamblea. El mecanismo legal estudiado al final de la Segunda Guerra Mundial, sin embargo, expresó un sistema basado en los votos cruzados, que otorgaba a los miembros permanentes un poder demasiado alto, en comparación con otros países de las Naciones Unidas. Esto ha producido una insuficiencia sustancial del único órgano del gobierno mundial, se mantuvo prisionero de intereses especiales, por delante de los generales. El caso sirio es solo el último y más reciente ejemplo de la inutilidad sustancial de una organización que, como la que le precedió, se dirige hacia el fracaso. Por supuesto, la falta de medios adecuados para hacer cumplir los tratados decididos o las prohibiciones impuestas a las armas es un obstáculo importante, pero es aún peor la situación reglamentaria que permite a los miembros permanentes ejercer, incluso individualmente, su derecho a votar solo en función de sus intereses nacionales. Varios países han pedido reiteradamente la necesidad de una reforma, siempre negada por el egoísmo de los miembros permanentes. Tampoco ha sido posible introducir medidas correctivas en presencia de situaciones humanitarias particularmente graves, por temor a que, en el futuro cercano, estas excepciones puedan violar cualquier conflicto de intereses estatales, por ejemplo con la posible ayuda humanitaria. Desafortunadamente en la historia siempre habrá dictadores como Assad, que no temerá usar las peores armas, incluso contra civiles, ya que siempre estarán listos para usar estos dictadores para lograr sus objetivos. Sin embargo, una modificación del Consejo de Seguridad sería suficiente para tratar de introducir estudios de casos legales que podrían evitar masacres y sufrimiento, incluso sin insertar nuevas reglas para la Asamblea y para las funciones del Secretario General. Sin cambios, es probable que el prestigio del Consejo de Seguridad y, sobre todo, de sus miembros permanentes disminuya considerablemente, pero esto solo podría ser el primer paso en una pérdida progresiva de las funciones de la ONU, que registraría un debilitamiento sustancial, poner en peligro las relaciones multilaterales entre los Estados y el sistema que busca garantizar la seguridad internacional. Considerando cada vez menos graves ciertos delitos, como, de hecho, el uso de armas químicas, porque visto con vistas a normalizar el problema, puede causar la pérdida de eficacia del temor a las sanciones internacionales y, por lo tanto, dar paso a un sistema general con cada vez menos reglas, porque las vigentes no garantizan la garantía de la represión y el castigo de los perpetradores de los crímenes. El sistema de vetos cruzados, que ahora es la base del funcionamiento de las Naciones Unidas, debe superarse mediante nuevas reglamentaciones, que solo buscan proteger las garantías mínimas de la vida de las poblaciones civiles, incluso en contraste con los intereses de los Estados individuales. El seguro del castigo de los que cometen violaciónes graves contra la población civil, aunque en su calidad de jefe de Estado, debe ser el primer paso para reafirmar la tarea supranacional de interés general, que debe ser perseguido por las Naciones Unidas, la decadencia de las relaciones internacionales entendida como una forma de multilateralismo, que en un contexto global debería representar la regla común.

Die Notwendigkeit, den Sicherheitsrat zu reformieren

Eines der Hauptprobleme im Zusammenhang mit dem Krieg in Syrien ist die Kontrolle über den Einsatz chemischer Waffen und diejenigen, die diese Beschränkungen durchsetzen müssen. Das Szenario ist das internationale, also durch Gesetze geregelt, die zu oft nicht respektiert werden; In diesem Zusammenhang sollte die supranationale Organisation mit mehr Verantwortung von den Vereinten Nationen jedoch dargestellt werden, die drei Organe, aus denen sie zusammengesetzt sind, der Generalsekretär, die Versammlung und der Sicherheitsrates, nur die letztere wäre in der Lage zu erzwingen Beschlüsse der Versammlung. Der rechtliche Mechanismus, der am Ende des Zweiten Weltkriegs untersucht wurde, drückte jedoch ein auf Gegenstimmen beruhendes System aus, das den ständigen Mitgliedern im Vergleich zu anderen Ländern der Vereinten Nationen eine zu hohe Macht verlieh. Dies hat zu einer erheblichen Unzulänglichkeit des einzigen Organs der Weltregierung geführt, das vor den allgemeinen Gefangenen ein Gefangener besonderer Interessen blieb. Der syrische Fall ist nur das jüngste, jüngste Beispiel für die erhebliche Nutzlosigkeit einer Organisation, die wie die ihr vorangegangene auf dem Weg zum Scheitern ist. Natürlich ist das Fehlen geeigneter Mittel zur Durchsetzung der beschlossenen Verträge oder der Waffenverbote ein großes Hindernis, aber noch schlimmer ist die regulatorische Situation, die es den ständigen Mitgliedern ermöglicht, ihr Wahlrecht auch nur für sich selbst auszuüben Funktion ihrer nationalen Interessen. Mehrere Länder haben wiederholt die Notwendigkeit von Reformen gefordert, die immer durch die Selbstsucht der ständigen Mitglieder geleugnet werden. Es war auch nicht möglich, in besonders ernsten humanitären Situationen Korrekturmaßnahmen einzuleiten, da diese ausnahmsweise in naher Zukunft widersprüchliche staatliche Interessen verletzen könnten, beispielsweise durch mögliche humanitäre Hilfe. Leider wird es in der Geschichte immer Diktatoren wie Assad geben, die keine Angst haben werden, die schlimmsten Waffen zu benutzen, selbst gegen Zivilisten, da sie immer bereit sein werden, diese Diktatoren zu benutzen, um ihre Ziele zu erreichen. Eine Änderung des Sicherheitsrats würde jedoch ausreichen, um rechtliche Fallstudien einzuführen, die Massaker und Leiden verhindern könnten, auch ohne neue Regeln für die Versammlung und für die Aufgaben des Generalsekretärs einzuführen. Ohne eine Änderung des Ansehen des Sicherheitsrates, und vor allem seiner ständigen Mitgliedern erwartet wird, erheblich zu verringern, aber dies nur der erste Schritt in einem fortschreitenden Verlust der Vereinten Nationen Funktionen sein könnte, was eine erhebliche Schwächung aufnehmen würde, um die multilateralen Beziehungen zwischen den Staaten und dem System, das die internationale Sicherheit gewährleisten soll, zu gefährden. Bedenken Sie immer sicher weniger schweren Verbrechen, wie, ja, der Einsatz von chemischen Waffen, weil Visa mit dem Ziel, das Problem zu normalisieren, kann den Verlust der Wirksamkeit der Angst vor internationalen Sanktionen bewirken und ebnet damit den Weg für ein System allgemein mit immer weniger Regeln, weil die geltenden Bestimmungen die Garantie der Repression und Bestrafung der Täter nicht gewährleisten. Die Vetos des Systems, die nun die Basis für das Funktionieren der Vereinten Nationen ist, muss von den neuen Regelungen überwunden werden, die nur versuchen, die Mindestgarantien des Lebens von Zivilisten zu schützen, auch gegen die Interessen einzelner Staaten. Die Versicherung der Bestrafung diejenigen, die schweren Verletzungen gegen die Zivilbevölkerung begehen, obwohl in seiner Eigenschaft als Staatschef, sollte der erste Schritt sein, um die supranationale Aufgabe von allgemeinem Interesse zu bekräftigen, die von den Vereinten Nationen verfolgt werden müssen, ist es der Zerfall der internationalen Beziehungen, verstanden als eine Form des Multilateralismus, der in einem globalen Kontext die gemeinsame Regel darstellen sollte.

La nécessité de réformer le Conseil de sécurité

L'un des principaux problèmes liés à la guerre en Syrie est celui du contrôle de l'utilisation des armes chimiques et de ceux qui doivent faire respecter ces limitations. Le scénario est international, donc réglementé par des lois trop souvent méconnues; Dans ce contexte, l'entité supranationale avec une plus grande responsabilité devrait être représentée par les Nations Unies, cependant, les trois organes dont ils sont composés, le Secrétaire général, l'Assemblée et le Conseil de sécurité, que ce dernier serait en mesure de faire respecter résolutions décidées par l'assemblée. Cependant, le mécanisme juridique étudié à la fin de la Seconde Guerre mondiale exprimait un système basé sur des votes croisés, conférant aux membres permanents un pouvoir trop élevé par rapport aux autres pays des Nations Unies. Cela a produit une insuffisance substantielle du seul organe du gouvernement mondial, resté prisonnier des intérêts spéciaux, en avance sur les généraux. Le cas syrien n'est que l'exemple le plus récent et le plus récent de l'inutilité substantielle d'une organisation qui, comme celle qui l'a précédée, se dirige vers l'échec. Bien sûr, le manque de moyens appropriés pour faire respecter les traités ou les interdictions imposées aux armes est un obstacle majeur, mais pire encore, la situation réglementaire qui permet aux membres permanents d'exercer, même individuellement, leur droit de vote uniquement fonction de leurs intérêts nationaux. Plusieurs pays ont appelé à plusieurs reprises à la nécessité d'une réforme, toujours niée par l'égoïsme des membres permanents. Il n'a pas non plus été possible de mettre en place des mesures correctives en présence de situations humanitaires particulièrement graves, craignant que, dans un proche avenir, ces exceptions puissent violer des intérêts publics conflictuels, par exemple avec une éventuelle aide humanitaire. Malheureusement, dans l'histoire, il y aura toujours des dictateurs comme Assad, qui n'auront pas peur d'utiliser les pires armes, même contre des civils, car ils seront toujours prêts à utiliser ces dictateurs pour atteindre leurs objectifs. Cependant, une modification du Conseil de sécurité suffirait pour tenter d'introduire des études de cas juridiques qui pourraient prévenir les massacres et les souffrances, même sans insérer de nouvelles règles pour l'Assemblée et pour les fonctions du Secrétaire Général. Sans changement, le prestige du Conseil de sécurité et, surtout, de ses membres permanents est susceptible de diminuer considérablement, mais cela ne pourrait être que le premier pas vers une perte progressive des fonctions de l'ONU, qui enregistrerait un affaiblissement substantiel, de nature à mettre en péril les relations multilatérales entre Etats et ce système qui vise à garantir la sécurité internationale. Considérer de moins en moins graves certains crimes, tels que, en effet, l'utilisation d'armes chimiques, vu en vue de normaliser le problème, peut entraîner la perte de l'efficacité de la peur des sanctions internationales et, par conséquent, faire place à un système général avec de moins en moins de règles, car celles en vigueur ne garantissent pas la répression et la punition des auteurs de crimes. Les vetos du système, qui est maintenant la base du fonctionnement des Nations Unies, doivent être surmontés par la nouvelle réglementation, qui ne cherchent qu'à protéger les garanties minimales de la vie des civils, même contraires aux intérêts des Etats individuels. L'assurance de la peine de ceux qui commettent des violations graves contre la population civile, mais en sa qualité de chef de l'Etat, devrait être la première étape pour réaffirmer la mission supranationale d'intérêt général qui doit être poursuivi par les Nations Unies, la décadence des relations internationales comprise comme une forme de multilatéralisme qui, dans un contexte global, devrait représenter la règle commune.