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mercoledì 6 giugno 2018
في أوروبا ، يتم عزل إيطاليا في مسألة الهجرة
تعود
قضية الهجرة في أوروبا إلى القمة على رأس الأخبار ، بعد إنشاء الحكومة
الجديدة في إيطاليا ، وانتصار حزب متشكك في أوروبا في سلوفينيا ، ومعارضة
متزايدة من دول حلف فيزيغراد للتعاون في التقسيم. المهاجرين. السيناريو لم يتغير ، على الرغم من الاتفاق مع تركيا ، التي منعت بالفعل الطريق الشرقي لدخول دول الاتحاد. من
ناحية ، هناك البلدان التي تعاقب عليها اتفاقية دبلن ، أي جميع البلدان
المتاخمة للبحر الأبيض المتوسط مع إيطاليا وإسبانيا واليونان ، وجميعهم
يعانون من مضايقات الأمواج المهاجرة. من
ناحية أخرى ، هناك فكرة أوروبا الشمالية التي يعتقد أنها لعبت بالفعل دورا
هاما في الترحيب ، وخاصة في الفترات التي سبقت حالات الطوارئ ، وأخيرا
هناك دول الكتلة السوفيتية السابقة والنمسا اللتين ترفضان قبول معايير المساعدة المتبادلة بين الدول الأوروبية ، وبالتالي ، إغلاق الحدود للهجرة. في
إيطاليا ، كان أحد الأسباب التي ساهمت في انتصار الأحزاب الشعبية هو
بالضبط تصور الهجر الذي تركت فيه المؤسسات الأوروبية وغيرها من الدول
الأعضاء في البلاد في مواجهة حالة طوارئ الهجرة التي طالت فترة طويلة والتي
، مع في الصيف ، يمكن أن تتخذ مرة أخرى على أبعاد هائلة. إن
منصب وزير الداخلية الإيطالي الجديد ، زعيم عصبة الشمال ، وهو تشكّل قومي
وحاسم للغاية مع أوروبا ، هو رفض نظام اللجوء الموجود في أوروبا ، ولكنّه
من مسؤولية إيطاليا. إن
نية وزير الداخلية في روما هي اللجوء إلى الطرد العام لجميع المهاجرين غير
الشرعيين ، وهو تصريح يكشف ، إن كان هناك حاجة ، كل النفور ضد اليائسين
الذين يصلون بسبب الحرب والمجاعة في أوروبا. عبر الحدود الإيطالية. يبدو
أن الغرض من الوزير سالفيني من الصعب تنفيذه من أجل صعوبات تنظيمية واضحة ،
لكن من المرجح أن يكون أكثر خطورة من الناحية السياسية لأنه يخلق عدم وجود
شخصية مثل إيطاليا ، التي كانت حتى الآن إلى جانب دول مثل ألمانيا. وفرنسا ، على الرغم من وجود وجهات نظر مختلفة للغاية حول تطبيق الاستقبال. بل
على العكس ، يبدو أن الحكومة الإيطالية الجديدة تتفق أكثر مع موقف الدول
الحاسمة تجاه استقبال اللاجئين ، حتى لو كان رفض مشاركة الأسهم التي
عارضتها دول حلف فيزيغراد ينبغي أن يشكل هذه الدول كخصوم للدولة الإيطالية.
ما
يظهر الآن هو سيناريو تتعرض فيه إيطاليا لخطر العزلة الخطيرة ، لأنها
تبتعد عن أهم دول الاتحاد ، ولكنها لا تستطيع أن تقترب أكثر من الدول
الشرقية لأنها هي التي أجبرتها على تحمل حتى أسهم مهاجريها. وبالطبع
، إذا أردنا تصحيح معاهدة دبلن ، فستكون الخطوة الأولى ، ولكن هناك أمثلة
حديثة للبلدان التي خرقت معاهدة شنغن ، بشأن حرية الحركة ، لأسباب مختلفة ،
مما يجعل تنقيح المعاهدة دون جدوى. بعد
السؤال الاقتصادي ، تسلط أوروبا الضوء على جميع نقاط الضعف في أي هيكل
سياسي غير موجود وشامل للغاية ، أي مع أعضاء لا يشتركون في المبادئ
الأساسية للاتحاد. يوضح
هذا الجانب كيف أن غياب الهياكل السياسية الذاتية والمستقلة يجعل الاتحاد
غير قادر على اتخاذ القرارات اللازمة لإدارة حالات الطوارئ ، وهو عامل
ينعكس في التصور من جانب مواطني الشعوب الأوروبية. إن
الإيطاليين ليسوا ضد أوروبا ، ولكن نتيجة الانتخابات هي أيضا نتاج موقف
عدائي من المؤسسات الأوروبية ، أكثر صرامة من القيود المالية والتساهل مع
الدول التي ترفض الوفاء بالالتزامات الناشئة عن الانضمام إلى بروكسل. . إن
وضع إيطاليا ضد أوروبا يضر بالإيطاليين ، لكنه يضر أيضًا بالدول التي تقول
إنها تتطلع إلى اتحاد سياسي فعال ، لم يُنظر إليه حتى الآن إلا لصالح
الدول الأكثر ثراءً أو الكونسورتيوم المظلم. المالية. إذا
أرادت أوروبا استعادة إيطاليا ، حتى مع هذه الحكومة ، فعليها أن تثبت
شيئًا لصالح روما ، وقبل كل شيء ، أن تتبنى موقفاً لا لبس فيه تجاه
الامتثال للالتزامات التي تريد فرضها: وإلا فهي مجرد مؤسسة غير مؤهلين من سلوكهم.
lunedì 4 giugno 2018
La Germania propone riforme troppo deboli contro gli euroscettici
Dopo l’uscita del Regno Unito, la crescita dei movimenti anti Europa e, sopratutto, la crisi italiana, l’Unione Europea si trova davanti ad uno scenario senza precedenti, che, tuttavia, era stato ampiamente annunciato. Il malessere popolare verso le restrizioni imposte dall’Unione, governata da una Germania con un surplus finanziario sempre più evidente, hanno prodotto delle reazioni che erano lungamente previste, senza che si concretizzassero completamente. Dopo l’uscita inglese, l’Europa aveva evitato la deriva fascista francese, senza, però, utilizzare lo scampato pericolo per mettere in campo delle iniziative contro il populismo. La situazione italiana si è concretizzata grazie alla percezione, spesso reale, delle conseguenze imposte dall’Europa sul piano finanziario, che hanno generato profonda insoddisfazione nei ceti popolari, sopratutto se paragonate agli sforzi eseguiti in favore di banche ed istituti finanziari. Gli italiani sono convinti, e non a torto, che le riforme strutturali imposte da Bruxelles: diminuzione dei diritti sul lavoro, maggiore precarietà, età pensionabile spostata in avanti ed abbassamento sostanziale della qualità della vita, siano stati sacrifici troppo gravosi e che non hanno avuto una ricaduta sui ceti sociali che li hanno sopportati e li stanno sostenendo ancora. La questione è che i risultati di questi sacrifici hanno prodotto lavori di scarsa qualità e limitati nel tempo e grandi incentivi per le aziende, incentivi che sono stati usati in modo pessimo perchè non hanno creato alcun circolo virtuoso capace di creare una occupazione stabile e di qualità. L’indiziata numero uno per l’imposizione di queste politiche è Berlino, che rifiuta queste responsabilità. La cancelliera Merkel si è mostrata di rendersi conto di attuare nuovi correttivi per evitare che la fragilità europea porti alla rottura del progetto generale. Se viene ritenuta essenziale una maggiore convergenza economica tra gli stati membri, senza però una condivisione dei debiti e sottoponendo gli eventuali crediti verso i paesi più svantaggiati a riforme strutturali. Ma se lo schema è quello della Grecia ed anche dell’Italia il progetto europeo non può che andare incontro ad un fallimento. Occorre sottolineare che la Merkel è ostaggio in Germania della crescita delle formazioni di estrema destra tedesche ed anche della consueta avversione al pericolo dell’inflazione, quindi non può impegnarsi troppo in concessioni verso paesi, che buona parte della società tedesca vede quasi come parassiti. In sostanza quanto la Merkel può concedere è il massimo sentimento europeista che gli viene concesso dal proprio paese. Ma non potrebbe essere sufficiente proporre un Fondo monetario europeo insieme ad un progetto di truppe di intervento congiunte staccate dal sistema dell’Alleanza Atlantica. Sebbene il patto di governo delle forze al potere in Germania, Popolari e Socialisti, preveda la centralità dell’azione dell’esecutivo incentrata sulla riforma dell’Unione Europea, la politica messa in campo dal ministro socialista delle Finanze appare come la continuità del precedente dicastero, imperniata sulla lotta all’inflazione. Il timore è che le eventuali riforme proposte dal governo tedesco siano troppo poco incisive e funzionali soltanto ad accreditare la volontà tedesca di friformare l’Unione; anche perchè se lo stato tedesco non interverrà sul suo surplus di bilancio continuerà ad aumentare la differenza con gli altri stati, alimentando la sensazione che l’Europa sia funzionale alla Germania come propria zona di influenza economica dove imporre le proprie regole per trarre vantaggi per le sue aziende. Con l’Italia meno collaborativa e la Spagna alle prese con la transizione di governo, il presidente francese Macron appare più isolato nella ricerca di una azione di convincimento della Germania a cambiare le proprie posizioni e ciò crea, sul breve periodo un rafforzamento tedesco; ma se a Berlino non cambieranno indirizzo insieme al fallimento europeo, che non garantirà più i vantaggi alla Germania, ci sarà anche da analizzare il progressivo indebolimento tedesco sul piano mondiale.
Germany proposes too weak reforms against the eurosceptics
After
the exit of the United Kingdom, the growth of anti-Europe movements
and, above all, the Italian crisis, the European Union is facing an
unprecedented scenario, which, however, had been widely announced. The
popular malaise towards the restrictions imposed by the Union, governed
by a Germany with an ever more evident financial surplus, produced
reactions that were long foreseen, but did not materialize completely. After
the British exit, Europe had avoided the French fascist drift, without,
however, using the escaped danger to field initiatives against
populism. The
Italian situation has materialized thanks to the often real perception
of the consequences imposed by Europe on the financial level, which have
generated deep dissatisfaction in the working classes, especially when
compared to the efforts made in favor of banks and financial
institutions. The
Italians are convinced, and not wrongly, that the structural reforms
imposed by Brussels: reduction of labor rights, greater precariousness,
retirement age moved forward and substantial lowering of the quality of
life, have been too heavy sacrifices and have not had a relapse on the social classes that have endured them and are still supporting them. The
question is that the results of these sacrifices have produced poor
quality and time-limited jobs and great incentives for companies,
incentives that have been used in a bad way because they have not
created any virtuous circle capable of creating a stable and quality
employment . The number one suspect for the imposition of these policies is Berlin, which rejects these responsibilities. Chancellor
Merkel has shown that she is aware of implementing new corrections to
prevent European fragility from leading to a breakdown of the general
project. If
greater economic convergence among member states is considered
essential, but without sharing debts and subjecting any credits to the
most disadvantaged countries to structural reforms. But if the scheme is that of Greece and also of Italy, the European project can only fail. It
should be emphasized that Merkel is hostage in Germany of the growth of
German extreme right-wing formations and also of the usual aversion to
the danger of inflation, so it can not engage too much in concessions to
countries, which most of German society sees as parasites. Basically what Merkel can grant is the maximum Europeanist feeling that is granted to him by his country. But
it could not be enough to propose a European Monetary Fund together
with a project of joint intervention troops detached from the Atlantic
Alliance system. Although
the pact of government of the forces in power in Germany, People and
Socialists, foresees the centrality of the executive action focused on
the reform of the European Union, the policy put in place by the
Socialist Minister of Finance appears as the continuity of the previous
dicastery , centered on the fight against inflation. The
fear is that any reforms proposed by the German government are too
incisive and functional only to credit the German will to reform the
Union; also
because if the German state does not intervene on its budget surplus
will continue to increase the difference with other states, fueling the
feeling that Europe is functional to Germany as its economic zone of
influence where to impose its own rules to benefit from its companies. With
Italy less collaborative and Spain grappling with the transition of
government, French President Macron appears more isolated in the search
for an action to convince Germany to change its positions and this
creates, in the short term, a German reinforcement; but
if Berlin does not change direction along with the European bankruptcy,
which will no longer guarantee the advantages to Germany, there will
also be to analyze the progressive German weakening on the world level.
Alemania propone reformas demasiado débiles contra los euroescépticos
Tras
la salida del Reino Unido, el crecimiento de los movimientos
antieuropeos y, sobre todo, la crisis italiana, la Unión Europea se
enfrenta a un escenario sin precedentes, que, sin embargo, había sido
ampliamente anunciado. El
malestar popular hacia las restricciones impuestas por la Unión,
gobernado por una Alemania con un superávit financiero cada vez más
evidente, produjo reacciones que fueron pronosticadas por mucho tiempo,
pero que no se materializaron por completo. Después
de la salida de los británicos, Europa había evitado la deriva fascista
francesa, sin embargo, sin utilizar el peligro de escapar de las
iniciativas de campo contra el populismo. La
situación italiana se realizó gracias a la percepción, a menudo
verdadera, impuesta por la Europa de las consecuencias financieras, que
han generado una profunda insatisfacción con las clases de trabajo,
sobre todo si se compara con los esfuerzos realizados en favor de los
bancos e instituciones financieras. Los
italianos están convencidos, y con razón, que desde Bruselas impone
reformas estructurales: los derechos en el trabajo, una mayor
inseguridad en el empleo, la edad de jubilación se adelantó y la
reducción sustancial de la calidad de vida, han sido sacrificios
demasiado pesadas y que no han tenido una recaída en las clases sociales que los han soportado y aún los apoyan. La
cuestión es que los resultados de estos sacrificios han producido
empleos de mala calidad y limitada en el tiempo y grandes incentivos
para las empresas, los incentivos que se utilizaron en una mala manera
porque no han creado ningún círculo virtuoso capaz de crear un empleo
estable y de calidad . El sospechoso número uno para la imposición de estas políticas es Berlín, que rechaza estas responsabilidades. La
canciller Merkel ha demostrado que es consciente de implementar nuevas
correcciones para evitar que la fragilidad europea conduzca a un
desglose del proyecto general. Si
se considera esencial una mayor convergencia económica entre los
estados miembros, sin compartir las deudas y someter los créditos a los
países más desfavorecidos a las reformas estructurales. Pero si el esquema es el de Grecia y también de Italia, el proyecto europeo solo puede fallar. Cabe
destacar que Merkel es rehén de Alemania, el crecimiento de los grupos
de extrema derecha alemana e incluso la aversión habitual a la inflación
peligro, por lo que no puede comprometerse demasiado en concesiones a
los países que buena parte de la empresa alemana ve casi como parásitos.
Básicamente, lo que Merkel puede otorgar es el máximo sentimiento europeísta que le otorga su país. Pero
no podría ser suficiente proponer un Fondo Monetario Europeo junto con
un proyecto de tropas de intervención conjunta separadas del sistema de
la Alianza Atlántica. Aunque
el pacto de las fuerzas del gobierno al poder en Alemania y socialistas
populares, ofrece para el enfoque central del Ejecutivo sobre la
reforma de la Unión Europea, la política de poner en el campo por el
Ministro de Hacienda socialista aparece como la continuidad del
ministerio anterior , centrado en la lucha contra la inflación. El
temor es que cualquier reforma propuesta por el gobierno alemán sea
demasiado incisiva y funcional solo para acreditar la voluntad alemana
de reformar la Unión; También
porque si el estado alemán no interviene en su superávit
presupuestario, seguirá aumentando la diferencia con otros estados,
alimentando la sensación de que Europa es funcional a Alemania como su
zona de influencia económica, donde debe imponer sus propias reglas para
beneficiarse de sus empresas. Con
Italia y España a menos de colaboración que lucha con el gobierno de
transición, el presidente francés Macron aparece cada vez más aislado en
la búsqueda de una acción convincente de Alemania a cambiar sus
posiciones y esto crea, en el corto plazo el fortalecimiento alemán; pero
si Berlín no cambia de dirección junto con la bancarrota europea, que
ya no garantizará las ventajas para Alemania, también habrá que analizar
el progresivo debilitamiento alemán a nivel mundial.
Deutschland schlägt zu schwache Reformen gegen die Euroskeptiker vor
Nach
dem Ausstieg des Vereinigten Königreichs, dem Anwachsen
anti-europäischer Bewegungen und vor allem der italienischen Krise steht
die Europäische Union vor einem beispiellosen Szenario, das jedoch
weithin angekündigt wurde. Das
allgemeine Unbehagen gegenüber den von der Union auferlegten
Beschränkungen, die von einem Deutschland mit einem immer
offensichtlicheren Finanzüberschuss regiert wurden, führte zu
Reaktionen, die lange vorhergesehen, aber nicht vollständig verwirklicht
wurden. Nach
dem Austritt Großbritanniens hatte Europa die faschistische Drift der
Franzosen vermieden, ohne jedoch die Gefahr zu nutzen, Initiativen gegen
den Populismus zu ergreifen. Die
Situation in Italien hat sich dank der oft realen Wahrnehmung der von
Europa auf finanzieller Ebene verhängten Folgen materialisiert, die in
den arbeitenden Klassen eine tiefe Unzufriedenheit hervorgerufen haben,
insbesondere im Vergleich zu den Bemühungen zugunsten von Banken und
Finanzinstituten. Die
Italiener sind überzeugt, und nicht zu Unrecht, dass die von Brüssel
verhängten Strukturreformen: Verringerung der Arbeitnehmerrechte,
größere Prekarität, Rentenalter und erhebliche Senkung der
Lebensqualität, zu hohe Opfer gebracht und nicht gehabt haben ein Rückfall auf die sozialen Klassen, die sie ertragen haben und immer noch unterstützen. Die
Frage ist, dass die Ergebnisse dieser Opfer zu schlechter Qualität und
zeitbegrenzten Arbeitsplätzen und großen Anreizen für Unternehmen
geführt haben, Anreize, die schlecht genutzt wurden, weil sie keinen
positiven Kreislauf geschaffen haben, der eine stabile und qualitativ
hochwertige Beschäftigung schaffen könnte . Der Hauptverdächtige für die Durchsetzung dieser Politik ist Berlin, das diese Verantwortung ablehnt. Bundeskanzlerin
Merkel hat gezeigt, dass sie sich bewusst ist, neue Korrekturen
vorzunehmen, um zu verhindern, dass die Fragilität in Europa zu einem
Zusammenbruch des Gesamtprojekts führt. Wenn
eine größere wirtschaftliche Konvergenz zwischen den Mitgliedstaaten
als wesentlich angesehen wird, aber ohne Schulden zu teilen und Kredite
an die am stärksten benachteiligten Länder für Strukturreformen zu
vergeben. Aber wenn das System das von Griechenland und auch von Italien ist, kann das europäische Projekt nur scheitern. Es
muss betont werden, dass Merkel in Deutschland eine Geisel des
Wachstums deutscher rechtsextremer Formationen und auch der üblichen
Abneigung gegen die Inflationsgefahr ist, so dass sie sich nicht zu sehr
den Konzessionen an Länder widmen darf, die von der Mehrheit der
deutschen Gesellschaft als Parasiten angesehen werden. Was Merkel im Grunde gewähren kann, ist das maximale europäische Gefühl, das ihm sein Land zugesteht. Aber
es könnte nicht reichen, einen Europäischen Währungsfonds zusammen mit
einem Projekt von gemeinsamen Interventionstruppen, die vom System der
Atlantischen Allianz losgelöst sind, vorzuschlagen. Obwohl
der Regierungspakt der Mächtigen in Deutschland, den Volks- und
Sozialisten die Zentralität der auf die Reform der Europäischen Union
ausgerichteten Exekutivmaßnahmen vorsieht, erscheint die vom
sozialistischen Finanzminister eingeführte Politik als Kontinuität des
vorhergehenden Dikasteriums konzentriert auf den Kampf gegen die Inflation. Die
Befürchtung ist, dass die von der deutschen Regierung vorgeschlagenen
Reformen zu prägnant und funktional sind, nur um dem deutschen
Reformwillen der Union zuzuschreiben; Auch,
wenn der deutsche Staat nicht in seinen Haushaltsüberschuss
interveniert, wird der Unterschied zu anderen Staaten weiter zunehmen,
was das Gefühl verstärkt, dass Europa für Deutschland als seine
wirtschaftliche Einflusszone funktioniert, wo es seine eigenen Regeln
durchsetzen kann seine Unternehmen. Da
Italien weniger kooperativ ist und Spanien sich mit dem Übergang der
Regierung auseinandersetzt, scheint der französische Präsident Macron
isolierter auf der Suche nach einer Aktion zu sein, die Deutschland
davon überzeugen könnte, seine Positionen zu ändern, und dies schafft
kurzfristig eine deutsche Verstärkung; Aber
wenn Berlin mit dem europäischen Bankrott, der die Vorteile für
Deutschland nicht mehr garantiert, nicht die Richtung ändert, wird es
auch die fortschreitende deutsche Schwächung auf der Weltebene
analysieren.
L'Allemagne propose des réformes trop faibles contre les eurosceptiques
Après
la sortie du Royaume-Uni, la croissance des mouvements anti-européens
et, surtout, la crise italienne, l'Union européenne est confrontée à un
scénario sans précédent, pourtant largement annoncé. Le
malaise populaire à l'égard des restrictions imposées par l'Union,
gouvernée par une Allemagne avec un excédent financier de plus en plus
évident, produisit des réactions longtemps prévues, mais qui ne se
matérialisèrent pas complètement. Après
la sortie des Britanniques, l'Europe avait évité la dérive fasciste
française, sans pour autant utiliser le danger échappé aux initiatives
de terrain contre le populisme. La
situation italienne s'est matérialisée par la perception souvent réelle
des conséquences imposées par l'Europe sur le plan financier, qui ont
provoqué une profonde insatisfaction dans les classes populaires,
notamment par rapport aux efforts consentis en faveur des banques et des
institutions financières. Les
Italiens sont convaincus, et non à tort, que les réformes structurelles
imposées par Bruxelles: réduction des droits du travail, précarité
accrue, âge de la retraite avancé et baisse substantielle de la qualité
de vie, ont été des sacrifices trop lourds et n'ont pas eu une rechute sur les classes sociales qui les ont endurées et les soutiennent toujours. La
question est que les résultats de ces sacrifices ont produit des
emplois de mauvaise qualité et limités dans le temps et de grandes
incitations pour les entreprises, des incitations qui ont été mal
utilisées parce qu'elles n'ont créé aucun cercle vertueux capable de
créer un emploi stable et de qualité. . Le principal suspect pour l'imposition de ces politiques est Berlin, qui rejette ces responsabilités. La
chancelière Merkel a montré qu'elle était consciente de la mise en
œuvre de nouvelles corrections pour éviter que la fragilité européenne
n'entraîne une rupture du projet général. Si
une plus grande convergence économique entre les États membres est
considérée comme essentielle, mais sans partager les dettes et soumettre
les crédits aux pays les plus défavorisés aux réformes structurelles. Mais si le projet est celui de la Grèce et de l'Italie, le projet européen ne peut qu'échouer. Il
faut souligner que Merkel est l'otage en Allemagne de la croissance des
formations d'extrême droite allemandes et aussi de l'aversion
habituelle au danger de l'inflation, elle ne peut donc pas trop
s'engager dans des concessions à des pays que la société allemande
considère comme des parasites. Fondamentalement, ce que Mme Merkel peut accorder, c'est le sentiment européiste maximal qui lui est accordé par son pays. Mais
il ne pouvait suffire de proposer un Fonds monétaire européen avec un
projet de troupes d'intervention conjointes détachées du système de
l'Alliance atlantique. Bien
que le pacte de gouvernement des forces au pouvoir en Allemagne, People
and Socialists, prévoit la centralité de l'action exécutive centrée sur
la réforme de l'Union européenne, la politique mise en place par le
ministre des Finances socialiste apparaît comme la continuité du
précédent dicastère , centré sur la lutte contre l'inflation. La
crainte est que les réformes proposées par le gouvernement allemand ne
soient trop incisives et fonctionnelles que pour créditer la volonté
allemande de réformer l'Union; aussi
parce que si l'Etat allemand n'intervient pas sur son budget,
l'excédent continuera à augmenter la différence avec d'autres Etats,
alimentant le sentiment que l'Europe est fonctionnelle pour l'Allemagne
comme sa zone d'influence économique où imposer ses propres règles pour
bénéficier de ses entreprises. Avec
l'Italie moins collaborative et l'Espagne aux prises avec la transition
du gouvernement, le président français Macron apparaît plus isolé dans
la recherche d'une action pour convaincre l'Allemagne de changer de
position et cela crée, à court terme, un renforcement allemand; mais
si Berlin ne change pas de direction avec la banqueroute européenne,
qui ne garantira plus les avantages à l'Allemagne, il y aura aussi à
analyser l'affaiblissement progressif allemand au niveau mondial.
Alemanha propõe reformas muito fracas contra os eurocépticos
Após
a saída do Reino Unido, o crescimento dos movimentos anti-Europa e,
acima de tudo, a crise italiana, a União Europeia enfrenta um cenário
inédito, que, no entanto, foi amplamente divulgado. O
mal-estar popular em relação às restrições impostas pela União,
governado por uma Alemanha com um excedente financeiro cada vez mais
evidente, produziu reações que foram previstas há muito tempo, mas que
não se concretizaram completamente. Depois
da saída britânica, a Europa evitou a tendência fascista francesa, sem,
no entanto, usar o perigo que escapou para lançar iniciativas contra o
populismo. A
situação italiana materializou-se graças à percepção muitas vezes real
das consequências impostas pela Europa ao nível financeiro, que geraram
profunda insatisfação nas classes trabalhadoras, especialmente quando
comparadas aos esforços feitos em favor de bancos e instituições
financeiras. Os
italianos estão convencidos, e não erradamente, que as reformas
estruturais impostas por Bruxelas: redução dos direitos trabalhistas,
maior precariedade, idade de aposentadoria avançaram e redução
substancial da qualidade de vida, foram sacrifícios muito pesados e
não tiveram uma recaída nas classes sociais que as suportaram e continuam apoiando-as. A
questão é que os resultados desses sacrifícios produziram empregos de
baixa qualidade e tempo limitado e grandes incentivos para as empresas,
incentivos que foram usados de maneira ruim porque não criaram nenhum
círculo virtuoso capaz de criar empregos estáveis e de qualidade. . O principal suspeito para a imposição dessas políticas é Berlim, que rejeita essas responsabilidades. A
chanceler Merkel demonstrou que está ciente da implementação de novas
correções para evitar que a fragilidade europeia leve ao colapso do
projeto geral. Se
uma maior convergência econômica entre os Estados membros é considerada
essencial, mas sem compartilhar dívidas e sujeitar quaisquer créditos
aos países mais desfavorecidos às reformas estruturais. Mas se o esquema é o da Grécia e também da Itália, o projeto europeu só pode falhar. Deve-se
enfatizar que Merkel é refém na Alemanha do crescimento das formações
de extrema direita alemãs e também da habitual aversão ao perigo da
inflação, por isso não pode se envolver demais em concessões a países,
que a maioria da sociedade alemã vê como parasitas. Basicamente, o que Merkel pode conceder é o máximo sentimento europeuista que lhe é concedido pelo seu país. Mas
não poderia ser suficiente propor um Fundo Monetário Europeu juntamente
com um projeto de tropas de intervenção conjuntas separadas do sistema
da Aliança Atlântica. Embora
o pacto de governo das forças no poder na Alemanha, o povo e os
socialistas, preveja a centralidade da ação executiva centrada na
reforma da União Européia, a política posta em prática pelo ministro da
Economia socialista aparece como a continuidade do dicastério anterior. , centrado na luta contra a inflação. O
temor é que quaisquer reformas propostas pelo governo alemão sejam
muito incisivas e funcionais apenas para creditar a vontade alemã de
reformar a União; também
porque se o Estado alemão não intervém no seu excedente orçamental
continuará a aumentar a diferença com outros estados, alimentando a
sensação de que a Europa é funcional para a Alemanha como sua zona de
influência econômica onde impor suas próprias regras para beneficiar de suas empresas. Com
a Itália menos colaborativa e a Espanha lidando com a transição do
governo, o presidente francês Macron parece mais isolado na busca de uma
ação para convencer a Alemanha a mudar de posição e isso cria, a curto
prazo, um reforço alemão; mas
se Berlim não mudar de direção junto com a falência européia, que não
mais garantirá as vantagens para a Alemanha, também haverá para analisar
o progressivo enfraquecimento alemão em nível mundial.
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