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giovedì 23 agosto 2018

يمكن أن تدين المملكة العربية السعودية ناشطا في مجال حقوق الإنسان حتى الموت وستعارضه كندا فقط

إن خطر أن يكون أحد الشيعة ومواطن من ناشطي المملكة العربية السعودية محكوما عليهم بالإعدام من قبل بلاده ، إلا أن يكون ناشطًا في مجال حقوق الإنسان ، ملزمًا بإعادة النظر في قضية العلاقات بين الدول الغربية والسعودية ويدعم موقف كندا ضد الرياض. . لا يزال التوتر بين الحكومة الكندية والحكومة السعودية جارياً ، بعد أن أعربت حكومة أوتاوا عن قلقها وأسفها ضد حملة اعتقالات لنشطاء حقوقيين سعوديين ، نفّذتها حكومة الأمير السعودي الجديد سلمان بن محمد. بين البلدين لا يزال الوضع متوقفا ، بعد طرد السفير الكندي وتعليق رحلات شركة الخطوط الجوية السعودية إلى البلد الواقع في أمريكا الشمالية. يجب أن نتذكر أن كندا ليست مشتركة مع أي دولة غربية في هذه المعركة من أجل الحقوق وضد المسار الجديد للأمير للحكومة. في الواقع ، على الرغم من بعض تنازلات الواجهة ، مثل حق المرأة في قيادة السيارات ، لم تتغير حالة الحقوق في المملكة العربية السعودية ولا تزال العربية واحدة من أكثر الدول غير الليبرالية في العالم ، حيث لا يُسمح بأي شكل من الأشكال. من مظاهر تحقيق الفتوحات الاجتماعية ؛ في الواقع ، لا يزال الأمير ، على الرغم من سنه الثانية والثلاثين فقط ، يمارس سياسة المملكة حيث يجب أن ينظر إلى كل منفعة على أنها تنازل للعائلة المالكة. في هذا السيناريو ، يتم أيضًا معارضة كل نشاط لصالح حقوق الإنسان والحقوق المدنية. حالة المرأة ، التي يمثل مكتب المدعي العام ، خارج نطاق شدتها ، تعرض أيضا تعقيدات سياسية محتملة ، يمكن أن تؤثر أيضا على التوازن الإقليمي. الوازع الديني للمرأة هو في الواقع الشيعي في البلاد السعودية، ذات الغالبية السنية، مع العائلة المالكة، الذي يسمي نفسه الوصي على الأماكن المقدسة للإسلام والشيعة أقلية في علاج تتعرض للتمييز عالية في العمل والوصول إلى أشكال الرعاية الاجتماعية في البلاد. ويرجع هذا التمييز إلى أسباب دينية ترتبط ارتباطًا وثيقًا بأسباب سياسية ، بحيث يتم تأطيرها في التنافس بين المملكة العربية السعودية وإيران ، حتى من أجل التفوق الديني داخل العقيدة الإسلامية. إن الوقائع التي يُطلب فيها الحكم بالإعدام ، يعود تاريخها إلى عام 2011 ، عندما احتج الشيعة بالتمييز مع الأغلبية السنية ضد الربيع العربي ؛ كان اللوم الناشط في مجال حقوق الإنسان هو توثيق العنف الذي مارست فيه قوات الشرطة اللوم. من المفهوم أن مجرد الاحتفال بالمحاكمة سيكون مصدراً للتوتر بين طهران والرياض ، حيث يتهم الأول سابقاً الثانية بغارات في اليمن ، ضد المقاتلين الشيعة ، الذين أنتجوا العديد من الضحايا المدنيين ، بما في ذلك العديد من الضحايا. الأطفال. لكن بعيداً عن قضايا السياسة الدولية ، تُظهر القصة كيف أن موقف كندا ضد الجزيرة العربية له ما يبرره على نطاق واسع ويثير أسئلة مزعجة حول سلوك الدول الغربية. إذا كان عن طريق ترامب الولايات المتحدة لا تتوقع الموقف الرسمي، لأن البيت الأبيض عزز العلاقات مع الأنظمة الملكية السعودية أساسية باعتبار رقعة الشطرنج الإقليمي ضد طهران، والأكثر إثارة للدهشة هو الموقف الأوروبي، الذي لا يزال الصمت في مقارنات السلوك العربي. يجب على بروكسل أن تأخذ كل فرصة ممكنة لتباعد عن موقف غامض إزاء انتهاكات الحقوق لتأكيد أهمية الحماية ؛ هذا الموقف يجب أن يتم تخفيضه ، ومع ذلك ، ربما بسبب النفط والاستثمار السعودي ، فإن الاتحاد الأوروبي يترك كندا في موقف معزول. المسألة ليست ثانوية ، لأن المخاوف التي سبق وصفها يمكن إضافتها إلى فرص سياسية أخرى تتكون من تقييمات داخلية ، وبالتأكيد غير كافية للحفاظ على الموقف الحالي. هذا الصمت هو علامة على تدهور المؤسسات الأوروبية ، المصابة بالشعوية والقومية ، والتي تقيد الرؤية السياسية لمجرد أهداف وطنية ، والتي لا تسمح بالحفاظ على الاهتمام الواجب والتعبير عنه بشأن القضايا التي يجب على أوروبا أن تعمل ، بدلا من ذلك تميز نفسها وتكون في الصدارة. إن هذا المستوى الأقل باستمرار يفقد مؤهلاً متزايداً للمؤسسة الأوروبية في أولئك الذين وضعوا ثقتهم في الاتحاد ، ويبعدونه عن مواطنيه ويقتربون أكثر من الأهداف الخلافية للأحزاب القومية والشعبية.

mercoledì 22 agosto 2018

Russia e Turchia alleate obbligate?

Tra la Russia e la Turchia si delinea una alleanza, che, sembra quasi obbligata dai fatti. I due paesi hanno delle analogie nei rapporti con il mondo, che derivano da un isolamento che occorre combattere per necessità. Se dal punto di vista militare e diplomatico le mosse di Putin hanno riportato la Russia, tra i maggiori protagonisti dello scenario internazionale, l’economia di Mosca patisce una regressione dovuta certamente ad una crisi interna, ma che è sopratutto dovuta alla mancata diversificazione dei fattori economici, troppo dipendenti dai prezzi e dall’andamento delle materie prime: l’unico motore economico attuale dell’ex paese sovietico. La Russia paga la scarsa industrializzazione e la debolezza di un settore manifatturiero sui quali non si sono mai intraprese poltiche efficaci. La Turchia sta vivendo una crisi finanziaria, che potrebbe mettere in pericolo il tessuto industriale di un paese capace di crescere molto negli ultimi anni, ma che ha subito consistenti peggioramenti dal punto di vista sociale. La politica estera di Ankara ha dovuto subire delle sconfitte non indifferenti, che vanno dal rifiuto di Bruxelles per l’ingresso nell’Unione Europea, fino alla frustrazione delle mire di Erdogan di ristabilire l’influenza turca sui territori dell’antico impero ottomano. La politica interna liberticida del presidente turco ha provocato una chiusura su se stesso del paese, che ha prodotto attriti e divergenze molto pesanti con l’alleato americano, tanto da provocare in alcuni analisti la domanda se Ankara possa ancora restare all’interno dell’Alleanza Atlantica. In effetti sulla affidabilità di Ankara ci sono molti dubbi, innanzi tutto per la sua politica ambigua nei confronti dello Stato islamico, per le sue relazioni con Assad e per il trattamento riservato ai curdi, naturali alleati di Washington sui campi di battaglia. Se ora il dissidio con gli Stati Uniti riguarda anche argomenti economici, come i dazi imposti da Trump, peraltro coerente con la sua politica economica verso tutti i paesi esteri, ciò appare una naturale evoluzione di un rapporto ormai troppo deteriorato. I rapporti tra Mosca ed Ankara durano da quanta anni, e, sebbene, siano stati sopportati dagli americani, si svolgevano in un quadro dove il governo turco era improntato ai valori delle democrazie occidentali e non al nazionalismo religioso propugnato da Erdogan. Per gli USA la Turchia era necessaria all’interno dell’Alleanza Atlantica perchè rappresentava un paese musulmano moderato, dove la religione era in secondo piano rispetto alla laicità dello stato e ciò era giudicato un fattore determinante in funzione strategica e geopolitica. Anche se Trump sembra vicino, come maniere politiche, a Putin ed a Erdogan, gli Stati Uniti sono dotati di una serie di contrappesi politici, che in Russia ed in Turchia mancano del tutto. Ecco, quindi, che la similitudine tra i due uomini politici, di Mosca ed Ankara, fatta di nazionalismo e voglia di essere protagonisti, sia in ambito interno, che in quello estero, avvicina i due stati. Gli interessi comuni verso la zona euro asiatica, cioè verso gli stati dell’Europa centrale e del medio oriente, per il momento costituiscono un terreno comune, sopratutto in chiave anti Europa ed anti USA; tuttavia proprio questo terreno comune, potrebbe causare dissidi anche profondi tra i due paesi. Per il momento valgono gli aspetti economici, che costituiscono comunque, un ottimo argomento per avvicinare sempre di più i due paesi: la Turchia è infatti, il maggiore importatore di gas russo ed ha recentemente acquistato, infrangendo le direttive di Trump ai paesi alleati, un sofisticato sistema anti missilistico russo. Con la Cina che in politica estera mantiene una autonomia che la rende praticamente inavvicinabile, il contatto tra Turchia e Russia, sembra essere diventato una vera necessità per i due paesi per interrompere un isolamento internazionale dannoso per entrambi. Occorrerà vedere quali saranno i tempi ed i modi di questo avvicinamento progressivo e cosa comporterà sul piano degli equilibri internazionali. Un distacco della Turchia dall’Alleanza Atlantica, ad esempio, potrebbe costringere Trump a rivedere i suoi programmi di disimpegno nel medio oriente, per evitare una preponderanza della presenza di Mosca, presumibilmente rinforzata da Ankara. La situazione è in divenire ma resta molto difficile che l’allontanamento della Turchia dall’occidente non prenda una forma che da ufficiosa possa diventare ufficiale.  

Russia and Turkey allied obliged?

Between Russia and Turkey there is an alliance, which seems almost obliged by the facts. The two countries have similarities in relations with the world, which derive from an isolation that must be fought out of necessity. If from a military and diplomatic point of view Putin's moves have brought Russia back, one of the main protagonists of the international scenario, Moscow's economy suffers a regression due to an internal crisis, but that is mainly due to the lack of diversification of the factors economic, too dependent on prices and the trend of raw materials: the only current economic engine of the former Soviet country. Russia pays for the lack of industrialization and the weakness of a manufacturing sector on which effective policies have never been undertaken. Turkey is experiencing a financial crisis, which could endanger the industrial fabric of a country that has grown a lot in recent years, but which has undergone significant social deterioration. The foreign policy of Ankara has had to suffer some not indifferent defeats, ranging from the refusal of Brussels for entry into the European Union, to the frustration of Erdogan's aims to restore the Turkish influence on the territories of the ancient Ottoman empire. The Turkish president's internal liberticidal policy has resulted in a closure of the country itself, which has produced very heavy frictions and divergences with the American ally, causing some analysts to question whether Ankara can still remain within the Alliance Atlantica. In fact, on Ankara's reliability there are many doubts, above all for its ambiguous policy towards the Islamic State, for its relations with Assad and for the treatment of the Kurds, natural allies of Washington on the battlefields. If now the dispute with the United States also concerns economic issues, such as the duties imposed by Trump, which is consistent with its economic policy towards all foreign countries, this appears to be a natural evolution of a relationship that has become too much deteriorated. Relations between Moscow and Ankara have lasted for a good many years, and although they were endured by the Americans, they took place within a framework where the Turkish government was marked by the values ​​of Western democracies and not by the religious nationalism advocated by Erdogan. For the USA, Turkey was necessary within the Atlantic Alliance because it represented a moderate Muslim country, where religion was secondary to the secular state and this was considered a determining factor in a strategic and geopolitical function. Although Trump seems close, as political manners, to Putin and Erdogan, the United States is endowed with a series of political counterweights, which in Russia and Turkey are missing altogether. Here, then, that the similarity between the two politicians, of Moscow and Ankara, made up of nationalism and the desire to be protagonists, both in the internal and in the foreign sphere, brings the two states closer together. The common interests of the Asian euro zone, that is to say to the states of central and middle east Europe, for the moment constitute a common ground, especially in key anti-Europe and anti-US; however, this very common ground could also cause deep disagreements between the two countries. For the time being, the economic aspects are valid, which constitute an excellent argument to bring the two countries closer together: Turkey is, in fact, the largest importer of Russian gas and has recently bought, infringing Trump's directives to the allied countries, a sophisticated Russian anti-missile system. With China, which maintains an autonomy in foreign policy that makes it virtually unapproachable, the contact between Turkey and Russia seems to have become a real necessity for the two countries to stop international isolation harmful to both. It will be necessary to see what the times and the ways of this progressive approach will be and what it will entail in terms of international balances. For example, a posting of Turkey from the Atlantic Alliance could force Trump to review his disengagement programs in the Middle East, to avoid a preponderance of the presence of Moscow, presumably reinforced by Ankara. The situation is in progress, but it remains very difficult for Turkey to move away from the West without taking an unofficial way to become official.

Rusia y Turquía aliados obligados?

Entre Rusia y Turquía existe una alianza, que parece estar casi obligada por los hechos. Los dos países tienen similitudes en las relaciones con el mundo, que se derivan de un aislamiento que debe combatirse por necesidad. Si desde el punto de vista de los militares y diplomáticos de Putin movimientos han informado de Rusia, entre los principales actores de la escena internacional, la economía de Moscú sufre una regresión sin duda debido a una crisis interna, sino que se debe principalmente a la falta de diversificación de los factores económico, demasiado dependiente de los precios y la tendencia de las materias primas: el único motor económico actual del antiguo país soviético. Rusia paga por la falta de industrialización y la debilidad de un sector manufacturero sobre el que nunca se han llevado a cabo políticas efectivas. Turquía está atravesando una crisis financiera que podría poner en peligro el tejido industrial de un país que ha crecido mucho en los últimos años, pero que ha sufrido un importante deterioro social. La política exterior de Ankara tuvo que sufrir las pérdidas son considerables, que van desde la negativa a Bruselas para adhesión a la UE, a la frustración de las ambiciones de Erdogan para restaurar la influencia turca en los territorios del antiguo Imperio Otomano. La política liberticida interna del presidente turco ha resultado en el cierre del país, lo que ha producido fricciones y divergencias muy fuertes con el aliado estadounidense, lo que ha provocado que algunos analistas cuestionen si Ankara aún puede permanecer dentro de la Alianza. atlantica. De hecho, según la fiabilidad de Ankara, existen muchas dudas, sobre todo por su política ambigua hacia el Estado Islámico, sus relaciones con Assad y el tratamiento de los kurdos, aliados naturales de Washington en los campos de batalla. Si ahora la disputa con los Estados Unidos también se refiere a cuestiones económicas, como los impuestos impuestos por Trump, que es coherente con su política económica con respecto a todos los países extranjeros, esto parece ser una evolución natural de una relación que se ha deteriorado demasiado. Las relaciones entre Moscú y Ankara última Durante gran año, y aunque, por los estadounidenses nacieron, se llevaron a cabo en un contexto donde el gobierno turco ha estado marcado por los valores de las democracias occidentales y no al nacionalismo religioso defendido por Erdogan. Para los Estados Unidos, Turquía era necesaria dentro de la Alianza Atlántica porque representaba un país musulmán moderado, donde la religión era secundaria al estado secular y esto se consideraba un factor determinante en una función estratégica y geopolítica. Aunque Trump parece cercano, como modales políticos, a Putin y Erdogan, Estados Unidos está dotado de una serie de contrapesos políticos, que en Rusia y Turquía están desaparecidos del todo. Aquí, entonces, que la similitud entre los dos políticos, de Moscú y Ankara, compuesta de nacionalismo y el deseo de ser protagonistas, tanto en el ámbito interno como en el extranjero, acerca a los dos estados. Los intereses comunes de la zona del euro asiática, es decir, a los estados de Europa central y del medio oriente, por el momento constituyen un terreno común, especialmente en clave anti-Europa y anti-Estados Unidos; sin embargo, este terreno muy común también podría causar profundos desacuerdos entre los dos países. Por ahora aplicar los aspectos económicos, que constituyen sin embargo, un muy buen argumento para cada vez más cerca de los dos países: Turquía es, de hecho, el mayor importador de gas ruso y recientemente comprado, rompiendo las directivas Trump a los países aliados, una sofisticado sistema antimisiles ruso. Con China, que mantiene una autonomía en política exterior que la hace virtualmente inalcanzable, el contacto entre Turquía y Rusia parece haberse convertido en una necesidad real para los dos países para detener el aislamiento internacional perjudicial para ambos. Será necesario ver cuáles serán los tiempos y las formas de este enfoque progresivo y qué implicará en términos de saldos internacionales. Por ejemplo, un desplazamiento de Turquía desde la Alianza Atlántica podría obligar a Trump a revisar sus programas de retirada en el Medio Oriente, para evitar una preponderancia de la presencia de Moscú, presumiblemente reforzada por Ankara. La situación está en progreso, pero sigue siendo muy difícil para Turquía alejarse de Occidente sin tomar una forma no oficial para convertirse en oficial.

Russland und die Türkei verbündeten sich verpflichtet?

Zwischen Russland und der Türkei gibt es ein Bündnis, das durch die Fakten fast verpflichtet scheint. Die zwei Länder haben Ähnlichkeiten in den Beziehungen mit der Welt, die von einer Isolation herrühren, die aus der Notwendigkeit heraus bekämpft werden muss. Wenn aus der Sicht der militärischen und diplomatischen Initiativen Putins Russland berichtet, unter den wichtigsten Akteuren auf der internationalen Bühne, leidet die Moskauer Wirtschaft eine Regression sicherlich aufgrund einer inneren Krise, aber das ist vor allem auf die mangelnde Diversifizierung der Faktoren Wirtschaftlich, zu abhängig von Preisen und dem Trend der Rohstoffe: der einzige aktuelle Wirtschaftsmotor des ehemaligen sowjetischen Landes. Russland zahlt für den Mangel an Industrialisierung und die Schwäche eines produzierenden Sektors, für den noch nie eine effektive Politik betrieben wurde. Die Türkei befindet sich in einer finanziellen Krise, die das industrielle Gefüge eines Landes gefährden könnte, das in den letzten Jahren stark gewachsen ist, aber einen erheblichen sozialen Niedergang erlitten hat. Die Außenpolitik von Ankara hatte die Verluste sind erheblich zu leiden, die von Ablehnung nach Brüssel für EU-Beitritt auf die Frustration von Erdogans Ambitionen türkischen Einfluss in den Gebieten des ehemaligen Osmanischen Reiches wieder herzustellen. Die Freiheit-interne Politik des Präsidenten türkisch verursacht einen Verschluss an sich in dem Land, das sehr schwere Reibung erzeugt und Differenzen mit dem amerikanischen Verbündeten, viel einige Analysten zu provozieren die Frage, ob Ankara noch in der Allianz bleiben Atlantica. In der Tat ist die Zuverlässigkeit von Ankara gibt es viele Zweifel, vor allem wegen seiner zweideutigen Politik gegenüber dem islamischen Staat für ihre Beziehungen mit Assad und der Behandlung der Kurden, natürliche Verbündete auf dem Schlachtfeld in Washington. Wenn nun auch der Konflikt mit den Vereinigten Staaten wirtschaftliche Fragen abdeckt, wie die Aufgaben von Trump auferlegt, auch mit seiner Wirtschaftspolitik gegenüber allen anderen Ländern in der Linie, scheint dies eine natürliche Entwicklung einer bereits zu verschlechterten Beziehung. Die Beziehungen zwischen Moskau und Ankara zuletzt für viele Jahre, und obwohl durch die Amerikaner geboren wurden, dauerte es in einem Kontext, in dem die türkischen Regierung durch die Werte der westlichen Demokratien geprägt war und nicht auf religiöse Nationalismus verfochten von Erdogan. Für die USA wurde die Türkei innerhalb der Atlantischen Allianz erforderlich, weil es ein moderates muslimisches Land vertrat, wo die Religion auf dem zweiten Platz mit dem säkularen Staat war und was ein entscheidender Faktor in der strategischen und geopolitischen Funktion beurteilt werden. Obwohl Trump nah scheint, als politische Sitten, Putin und Erdogan, haben die Vereinigten Staaten eine Reihe von politischen Gegen, die in Russland und in der Türkei insgesamt fehlen. Hier also, dass die Ähnlichkeit zwischen den beiden Politikern, Moskau und Ankara, aus Nationalismus und der Wunsch, Führer zu sein, sowohl intern, und in den ausländischen Markt, nähert sich die beiden Zustände. Gemeinsames Interesse an der asiatischen Eurozone, das heißt, gegenüber den Staaten Mitteleuropas und dem Nahen Osten, für den Moment bilden eine gemeinsame Basis, vor allem in den wichtigsten anti-Europa und anti USA; Diese sehr gemeinsame Grundlage könnte jedoch auch zu tiefen Meinungsverschiedenheiten zwischen den beiden Ländern führen. Denn jetzt die wirtschaftlichen Aspekte, die jedoch bilden gelten, ein sehr gutes Argument für immer näher die beiden Länder: Türkei in der Tat ist der größte russische Gasimporteur und vor kurzem gekauft hat, die Trump-Richtlinien zu den alliierten Ländern zu brechen, ein raffiniertes russisches Raketenabwehrsystem. Mit Chinas Außenpolitik eine Autonomie behält, dass es so gut wie unnahbar, der Kontakt zwischen der Türkei und Russland macht, scheint eine Notwendigkeit geworden zu sein für die beiden Länder die internationale Isolation zu brechen beide schädlich. Es wird notwendig sein zu sehen, wie die Zeiten und die Art und Weise dieses progressiven Ansatzes sein werden und was es im Hinblick auf die internationalen Bilanzen bringen wird. Eine Ablösung der Türkei von der Atlantischen Allianz, zum Beispiel, könnte Trump zwingen, seine Loslösung Programme im Nahen Osten, zu revidieren, um ein Übergewicht der Anwesenheit von Moskau zu vermeiden, vermutlich von Ankara verstärkt. Die Situation ist in vollem Gange, aber es bleibt sehr schwierig für die Türkei, sich vom Westen zu entfernen, ohne einen inoffiziellen Weg zu gehen, um offiziell zu werden.

La Russie et la Turquie alliées obligées?

Entre la Russie et la Turquie, il existe une alliance qui semble presque obligée par les faits. Les deux pays ont des similitudes dans les relations avec le monde, qui découlent d'un isolement qui doit être combattu par nécessité. Si du point de vue des militaires et mouvements de Poutine diplomatiques ont rapporté la Russie, parmi les principaux acteurs sur la scène internationale, l'économie de Moscou souffre d'une régression sans doute en raison d'une crise interne, mais qui est due principalement à l'absence de diversification des facteurs économique, trop dépendant des prix et de la tendance des matières premières: le seul moteur économique actuel de l'ex-pays soviétique. La Russie paie pour le manque d'industrialisation et la faiblesse d'un secteur manufacturier sur lequel des politiques efficaces n'ont jamais été entreprises. La Turquie traverse une crise financière qui pourrait mettre en péril le tissu industriel d’un pays qui a beaucoup progressé ces dernières années, mais qui a subi une grave détérioration sociale. La politique étrangère d'Ankara a dû subir les pertes sont considérables, allant du refus de Bruxelles à l'adhésion de l'UE, à la frustration des ambitions d'Erdogan à rétablir l'influence turque dans les territoires de l'ancien Empire ottoman. La politique de la liberté intérieure du président turc a provoqué une fermeture sur elle-même dans le pays, qui a produit le frottement très lourd et les différences avec l'allié américain, beaucoup à provoquer certains analystes se demandent si Ankara restera encore au sein de l'Alliance Atlantica. En fait, la fiabilité d'Ankara il y a beaucoup de doutes, tout d'abord en raison de sa politique ambiguë envers l'Etat islamique, pour ses relations avec Assad et le traitement des Kurdes, alliés naturels sur le champ de bataille de Washington. Si maintenant le conflit avec les États-Unis couvre également les questions économiques, telles que les droits imposés par Trump, également conforme à sa politique économique vers tous les pays étrangers, cela semble une évolution naturelle d'une relation déjà trop dégradée. Les relations entre Moscou et Ankara durent des années beaucoup, et bien que, par les Américains sont nés, elle a eu lieu dans un contexte où le gouvernement turc a été marqué par les valeurs des démocraties occidentales et non au nationalisme religieux prônée par Erdogan. Pour les Etats-Unis, la Turquie était nécessaire au sein de l'Alliance atlantique parce qu'il représentait un pays musulman modéré, où la religion était à la deuxième place à l'état laïque et ce qui a été considéré comme un facteur déterminant dans la fonction stratégique et géopolitique. Bien que Trump semble proche, comme les mœurs politiques, Poutine et Erdogan, les Etats-Unis ont une série de politiques, qui contre-poids en Russie et la Turquie sont complètement absents. Voici donc que la similitude entre les deux hommes politiques, Moscou et Ankara, en nationalisme et le désir d'être des leaders, tant à l'intérieur et sur le marché étranger, approchant les deux états. L'intérêt commun à la zone euro en Asie, qui est, vers les pays d'Europe centrale et au Moyen-Orient, pour le moment constituent un terrain d'entente, en particulier dans la lutte contre Europe clé et anti États-Unis; Cependant, ce terrain d'entente pourrait également entraîner de profonds désaccords entre les deux pays. Pour l'instant, appliquer les aspects économiques, qui constituent cependant un très bon argument pour les deux pays plus en plus étroits: la Turquie est en fait, le plus grand importateur de gaz russe et a récemment acheté, brisant les directives Trump aux pays alliés, une système anti-missile russe sophistiqué. Avec la politique étrangère de la Chine conserve une autonomie qui le rend pratiquement inabordables, le contact entre la Turquie et la Russie, semble être devenu une nécessité pour les deux pays pour briser l'isolement international nuisible à la fois. Il faudra voir quels seront les délais et les voies de cette approche progressive et ce qu’elle entraînera en termes d’équilibres internationaux. Un détachement de la Turquie par l'Alliance atlantique, par exemple, pourrait forcer Trump à revoir ses programmes de désengagement au Moyen-Orient, afin d'éviter une prépondérance de la présence de Moscou, vraisemblablement renforcée par Ankara. La situation est en cours, mais il reste très difficile à la Turquie de s’éloigner de l’Occident sans prendre de façon officieuse son statut officiel.

Rússia e Turquia aliados obrigados?

Entre a Rússia e a Turquia existe uma aliança, que parece quase obrigada pelos fatos. Os dois países têm semelhanças nas relações com o mundo, que derivam de um isolamento que deve ser combatido por necessidade. Se do ponto de vista dos militares e diplomáticas movimentos de Putin têm relatado Rússia, entre os principais intervenientes na cena internacional, a economia Moscou sofre uma regressão certamente devido a uma crise interna, mas que é principalmente devido à falta de diversificação dos fatores econômico, muito dependente dos preços e da tendência das matérias-primas: o único mecanismo econômico atual do antigo país soviético. A Rússia paga pela falta de industrialização e pela fraqueza de um setor manufatureiro sobre o qual políticas efetivas nunca foram implementadas. A Turquia está passando por uma crise financeira, que pode colocar em risco o tecido industrial de um país que cresceu muito nos últimos anos, mas que sofreu uma deterioração social significativa. A política externa de Ankara teve de sofrer as perdas são consideráveis, que vão desde a recusa de Bruxelas para a adesão à UE, para a frustração de ambições de Erdogan para restaurar a influência turca nos territórios do antigo Império Otomano. A política liberticida interna do presidente turco resultou no fechamento do próprio país, que produziu atritos e divergências muito pesadas com o aliado americano, fazendo com que alguns analistas questionassem se Ancara ainda pode permanecer dentro da Aliança. Atlantica. De fato, na confiabilidade de Ancara, há muitas dúvidas, sobretudo por sua política ambígua em relação ao Estado Islâmico, por suas relações com Assad e pelo tratamento dos curdos, aliados naturais de Washington nos campos de batalha. Se agora a disputa com os Estados Unidos também diz respeito a questões econômicas, como as obrigações impostas por Trump, o que é consistente com sua política econômica em relação a todos os países estrangeiros, isso parece ser uma evolução natural de um relacionamento que se tornou muito deteriorado. As relações entre Moscovo e Ankara última por muito anos e, embora, pelos americanos nasceram, realizou-se num contexto em que o Governo turco foi marcado pelos valores das democracias ocidentais e não ao nacionalismo religioso defendido por Erdogan. Para os EUA, a Turquia era necessária dentro da Aliança Atlântica porque representava um país muçulmano moderado, onde a religião era secundária ao Estado secular e isso era considerado um fator determinante em uma função estratégica e geopolítica. Embora Trump pareça próximo, como modos políticos, de Putin e Erdogan, os Estados Unidos são dotados de uma série de contrapesos políticos, que na Rússia e na Turquia estão perdidos por completo. Aqui, então, que a semelhança entre os dois políticos, de Moscou e Ancara, composta de nacionalismo e o desejo de ser protagonista, tanto na esfera interna quanto na externa, aproxima os dois estados. Os interesses comuns da zona euro da Ásia, isto é, aos estados da Europa Central e do Médio Oriente, constituem actualmente um terreno comum, especialmente nos principais países europeus e anti-americanos; no entanto, esse terreno muito comum também poderia causar divergências profundas entre os dois países. Por enquanto, os aspectos econômicos são válidos, o que constitui um excelente argumento para aproximar os dois países: a Turquia é, de fato, o maior importador de gás russo e comprou recentemente, infringindo as diretrizes de Trump para os países aliados, sofisticado sistema anti-míssil russo. Com a China, que mantém uma autonomia na política externa que a torna praticamente inacessível, o contato entre a Turquia e a Rússia parece ter se tornado uma necessidade real para os dois países impedirem o isolamento internacional prejudicial a ambos. Será necessário ver quais serão os tempos e os caminhos dessa abordagem progressiva e o que ela acarretará em termos de balanços internacionais. Por exemplo, uma publicação da Turquia da Aliança Atlântica poderia forçar Trump a rever seus programas de retirada no Oriente Médio, para evitar a preponderância da presença de Moscou, presumivelmente reforçada por Ancara. A situação está em andamento, mas ainda é muito difícil para a Turquia se afastar do Ocidente sem tomar uma forma não oficial de se tornar oficial.