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venerdì 2 novembre 2018

トランプは移民を使って次回の選挙で民主党に対してコンセンサスを求める

来週の火曜日に開催される来るべき米国の選挙は、現職大統領に対する一種の国民投票となった。トランプ自身は、彼の仕事の評価と投票結果が決定する可能性のある開発について、選挙競争を指揮しました。ホワイトハウスの乗員は、達成している連邦政府レベルで良好な経済成果にもかかわらず、それはかなり政治的影響力を弱める民主主義の可能性のある進歩の非常に恐れているようです。このため、彼は、彼の最も忠実な選挙人が特に敏感なテーマ、すなわち入国審査に焦点を当てています。これは、現職の大統領の戦略に従って、チャンバーおよび上院に投票することが特に少ないやる気で、共和党有権者の支持者の多くを得るために助けることができる主題、です。トランプの恐怖は、大統領コンテストに彼の好意で票を表明した者のかなりの割合は、社会的、文化的にもっともっと遠いです共和党に投票する投票に行くのに十分なやる気はないということです。共和党の敗北の最大の危険は、投票にもっと刺激を与えているトランプに対する報復の根拠を持っている民主的選挙区の規模がより大きくなることである。この不測の事態に対するトランプの戦術は単純です:所得の一部を失うことを恐れている、深いアメリカの地域や国の最貧一部:彼を選出し、政治的なクラスのための主要な関心事のソースとして危険移民を提示します移民の好意。印象は、それが社長の姿に対する大規模な動員のために多くの人出から生じる可能性が可能民主的な声明、深く懸念しているので、トランプは、これらの極端な引数を使用していることです。彼らは、最近使用されているか、何も正の経済データにも起因する機会がないために、トランプの戦略家のために、社長のためのアメリカの大物に賞を与えた有権者の可能性のあるリラックス感があり、ことを示唆しているということであっても事実現在の大統領に有利な投票を直接行うこと。多くは、低投票率の可能性が民主党の主張を検証できることを有権者が投票に行くとトランプはノートと呼ばれる何に依存します。しかし、最後の大統領選挙を象徴する間違った予測の後でこれがもはや重要ではなくなったとしても、それは世論調査にあるように見える。確かにトランプのために、米国の方向に中央アメリカ人の行進のように、彼のキャンペーンのテーマの賛成で遊ぶように見える、ニュースを作った、明確な選挙スポットを構成し、このような国境での軍の展開などの措置を含みます。共和党がバリアになり両院を制御していない可能性がトランプに設計された政策の実施のために無視できない:それは上院で難しくなりますしながら、最大のリスクは、完全にリニューアルされたハウスを失うことです代表者の更新は全体のわずか3分の1にしか過ぎません。民主党のために投票してこの予定の選挙意義は二つある:一方では反対側に、非常に論争の図のように国の反対を証明するために、現職大統領に対する証拠として意図パーティー文が必要です50州の36での選挙と衝突すると、知事は、また民族主義の傾向を止めるために上記のすべての国際的な影響を持つことになります2020これの大統領選挙のための予備選挙で提示することが可能な挑戦者を識別するための興味深いテストすることができ、世界で浮上している主権の支持者は、トランプは、商業敵としておよびそれに対して識別している米国と中国と欧州連合(EU)との関係は、アメリカの声明を可能にするために部門の政策を追求しています。トランプにとって好都合な傾向の可能な停止は、これらすべての側面を疑問視することになります。

يستخدم ترامب الهجرة للوصول إلى توافق في الآراء ضد الديمقراطيين في الانتخابات القادمة

أصبحت الانتخابات الأمريكية المقبلة ، التي ستعقد يوم الثلاثاء المقبل ، نوعًا من الاستفتاء على الرئيس الحالي. قام ترامب بنفسه بتوجيه المنافسة الانتخابية على تقييم لعمله والتطورات المحتملة التي ستحددها نتيجة التصويت. مستأجر البيت الأبيض ، على الرغم من النتائج الاقتصادية الجيدة على المستوى الفيدرالي ، والتي حققها ، يبدو أنه يخشى الكثير من التقدم المحتمل للديمقراطيين ، الأمر الذي من شأنه أن يضعف بشكل كبير من الوزن السياسي. ولهذا السبب ركز حملته الانتخابية على موضوع يكون له أكثر الناخبين المخلصين حساسية خاصة: الهجرة. هذه هي الحجة ، التي وفقا لاستراتيجية الرئيس في منصبه ، يمكن أن تسمح لكسب الكثير من الدعم من جمهور الناخبين الجمهوريين ، خاصة في أقل الحماس للتصويت على مجلس النواب ومجلس الشيوخ. الخوف من ترامب هو أن نسبة كبيرة من أولئك الذين عبروا عن تصويت لصالحه في الانتخابات الرئاسية، ليس بدافع بما فيه الكفاية للذهاب إلى صناديق الاقتراع للتصويت على الحزب الجمهوري الذي هو اجتماعيا وثقافيا أكثر وأكثر بعدا. إن الاكتناز الأكبر للناخبين الديمقراطيين ، التي لديها أسباب للانتقام ، ضد ترامب ، الذي هو أكثر تحفيزًا للتصويت ، هو الخطر الأكبر لهزيمة الجمهوريين. تكتيكات ورقة رابحة ضد هذا الاحتمال بسيطة: لتقديم الهجرة خطر كمصدر قلق رئيسي للطبقات السياسية الذين انتخبوه: مناطق أمريكا عميقة والجزء الأكثر فقرا في البلاد، التي تخشى فقدان أجزاء الدخل صالح المهاجرين. الانطباع هو أن يستخدم ورقة رابحة هذه الحجج المتطرفة لأنها قلقة للغاية بيان ديمقراطي ممكن، والتي يمكن أن تنجم عن إقبالا كبيرا نظرا لتعبئة كبيرة ضد هذا الرقم من الرئيس. حتى حقيقة أنها في الآونة الأخيرة شيئا البيانات الاقتصادية الإيجابية التي تستخدم أو تشير إلى أن لالاستراتيجيين من ترامب، وهناك شعور الاسترخاء ممكن من الناخبين الذين أعطوا الجائزة للقطب الأمريكي للرئاسة، وأيضا بسبب عدم وجود فرصة للإدلاء بصوت مباشر لصالح الرئيس الحالي. يعتمد الكثير على عدد الناخبين الذين سيذهبون إلى صناديق الاقتراع وتكشف دعوة ترامب أنه مع إمكانية انخفاض نسبة الإقبال ، يمكننا التحقق من تأكيد الديمقراطيين. ومع ذلك ، يبدو أن هذه الانتخابات في الانتخابات ، حتى لو لم يعد ذلك مهمًا بعد التنبؤات الخاطئة ، التي كانت بمثابة الانتخابات الرئاسية الأخيرة. بالتأكيد لترامب جعل الأخبار، مثل مسيرة أبناء أمريكا الوسطى في اتجاه الولايات المتحدة، ويبدو أن تلعب لصالح موضوعات حملته الانتخابية، بما في ذلك تدابير مثل نشر الجيش على الحدود، والتي تشكل نقطة الانتخابية واضحة. احتمال أن الحزب الجمهوري لم يعد سيسيطر على المجلسين سيكون عقبة رئيسية أمام تنفيذ السياسات التي وضعها ترامب: الخطر الأكبر هو خسارة مجلس النواب ، الذي تم تجديده بالكامل ، في حين أن هذا سيكون أكثر صعوبة في مجلس الشيوخ. ، حيث لا يهم تجديد الممثلين سوى ثلث الإجمالي. للديمقراطيين أهمية الانتخابية لهذا التعيين مع الاقتراع هي ذات شقين: من جهة تتطلب بيان الحزب المقصود كدليل ضد الرئيس المنتهية ولايته، لإظهار المعارضة في البلاد إلى شخصية مثيرة للجدل للغاية، على الجانب الآخر تشتبك مع الانتخابات في 36 من 50 ولاية، والمحافظ، قد تكون اختبارا للاهتمام لتحديد المنافسين من الممكن أن تعرض في الانتخابات التمهيدية للانتخابات الرئاسية لعام 2020. وهذا سيكون له أيضا عواقب دولية قبل كل شيء لوقف الاتجاه القومي و المدافعون عن السيادة الناشئة في العالم ، على العلاقات بين الولايات المتحدة والصين ومع الاتحاد الأوروبي ، الذي حدده ترامب كعدو تجاري والذي يسعى ضده من خلاله تكتيك تقسيم يسمح بالتأكيدات الأمريكية. من الممكن أن توقف محتمل في الاتجاه لصالح ترامب التشكيك في كل هذه الجوانب.

venerdì 26 ottobre 2018

L'impossibilità di sanzionare l'Arabia Saudita

L’assassinio del giornalista saudita compiuto dal regime di Riad ha avuto come conseguenza quella di provocare una reazione che non si è mai verificata per nessuna delle nefandezze compiute in precedenza dall’Arabia Saudita; infatti non sono bastate le ripetute violazioni dei diritti umani continuamente perpetrate nel paese arabo e neppure le violenze, spesso gratuite o causate da crudele incompetenza, compiute dai militari sauditi nel conflitto dello Yemen anche ai danni di bambini e di donne per determinare una riprovazione internazionale di tale livello. Questo sentimento che ha pervaso la comunità internazionale rappresenta, dunque, una novità nei confronti dell’Arabia Saudita, che, soltanto il governo canadese aveva manifestato in precedenza, entrando in contrasto con Riad. Se le manifestazioni di avversione ai sauditi sono da registrare positivamente, resta il rammarico per non essere arrivate prima e, sopratutto andranno valutate con gli effetti concreti che sapranno e potranno produrre. Questo aspetto è il più rilevante, perchè investe le relazioni dei paesi occidentali con la monarchia saudita e difficilmente potrà avere un impatto tale da potere condizionare i modi di Riad. I rapporti tra i paesi occidentali e l’Arabia Saudita sono contraddistinti da un elevato livello di scambi commerciali, nei quali la bilancia dei pagamenti pende con notevole favore per l’occidente e gli investimenti arabi, grazie alla liquidità fornita dal greggio, sono una parte rilevante nel panorama delle economie occidentali; a ciò si devono aggiungere le forniture di petrolio, che sono essenziali per le industrie europee ed americane. I rapporti sono quindi molto consolidati e possono difficilmente subire variazioni, certo l’interrogativo etico se è lecito fare affari con un regime del genere ora è soltanto una domanda retorica, cui andava data una risposta differente molti anni prima. Una delle possibili sanzioni che è stata pensata, anche dal parlamento europeo, seppure soltanto nell’ultima settimana, è quella di sospendere la vendita di armamenti, ma si tratta di un settore dove l’Arabia Saudita rappresenta il secondo compratore mondiale, dopo l’India, che ha incrementato la sua spesa militare del 225% negli ultimi cinque anni: un investimento, che attualmente rappresenta il 10% delle transazioni mondiali. Si tratta, come è evidente, di cifre enormi, che riguardano tutti i paesi occidentali e che interessano un grande numero di industrie con una grande quantità di posti di lavoro impiegati. Non ha caso il presidente americano Trump ha parlato espressamente  di una possible perdita di un milione di posti di lavoro, nel caso di un embargo contro l’Arabia Saudita. Se i numeri di Trump non sembrano essere sostenuti da dati concreti, il danno economico del possibile blocco alla vendita, sostenuto anche dai democratici e da parte dei repubblicani americani, appare inequivocabile, rendendo praticamente impossibile la volontà di chi vuole attuare il  blocco della vendita delle armi a Riad. Tuttavia esiste anche una ulteriore motivazione, oltre a quella economica, che impedisce di bloccare le armi verso i sauditi: impedire l’ingresso nel marcato saudita a russi e cinesi, che hanno più volte tentato, senza alcun, successo, di vendere i propri armamenti all’Arabia. Mantenere aperto il canale della vendita delle armi con i sauditi significa, sopratutto per gli Stati Uniti non compromettere il legame diplomatico, rinforzato dopo l’elezione di Trump, tra Riad e Washington, giudicato essenziale per il contenimento dell’Iran nello scacchiere medio orientale, ciò rientra anche negli interessi di Israele, che continua la sua alleanza non ufficiale con l’Arabia  contro Teheran. L’impatto sugli assetti mediorientali subirebbe quindi delle variazioni attualmente non definibili, perchè un eventuale embargo occidentale degli armamenti potrebbe produrre delle reazioni diplomatiche tali da incidere sugli attuali scenari, scatenando un riassetto fortemente variato, dove la leadership americana potrebbe subire dei ridimensionamenti in grado di apportare a pericolose decisioni, sopratutto con una amministrazione come quella attuale insediata alla Casa Bianca. Occorre ricordare anche che  parte delle forniture in armamenti acquistate dall’Arabia Saudita vengono trasferite a quei paesi alleati, sempre di religione sunnita, che non hanno i sufficienti mezzi economici da investire in materiale bellico, ma, che, Riad ha tutto l’interesse affinché mantengano un esercito adeguatamente equipaggiato, primo fra tutti l’Egitto. Per questi motivi gli USA attueranno una ritorsione di tipo individuale esclusivamente contro gli esecutori dell’assassinio del giornalista e non contro i mandanti, ciò però pone ancora una volta l’interrogativo della convenienza di determinate alleanze da parte di paesi democratici con nazioni che sono espressione di sistemi di governo fortemente dittatoriali e quindi contro i valori fondanti dell’occidente.

The impossibility of sanctioning Saudi Arabia

The assassination of the Saudi journalist carried out by the Riad regime has resulted in a reaction that has never occurred for any of the atrocities carried out previously by Saudi Arabia; in fact the repeated violations of human rights perpetrated in the Arab country were not enough, nor even the violence, often gratuitous or caused by cruel incompetence, carried out by the Saudi military in the Yemeni conflict also to the detriment of children and women to bring about an international disapproval of this level. This sentiment that has pervaded the international community, therefore, represents a novelty with regard to Saudi Arabia, which only the Canadian government had previously expressed, coming into conflict with Riyadh. If the manifestations of aversion to the Saudis are to be registered positively, there remains the regret for not having arrived before and, above all, will have to be evaluated with the concrete effects that they will know and can produce. This aspect is the most relevant, because it invests the relations of Western countries with the Saudi monarchy and can hardly have such an impact as to influence the ways of the Riad. The relations between Western countries and Saudi Arabia are characterized by a high level of trade, in which the balance of payments hangs with considerable favor for the West and the Arab investments, thanks to the liquidity provided by the crude oil, are a part relevant in the panorama of western economies; to this must be added the oil supplies, which are essential for European and American industries. Relationships are therefore very consolidated and can hardly change, certainly the ethical question if it is lawful to do business with such a regime is now only a rhetorical question, which was given a different answer many years before. One of the possible sanctions that has been thought, even by the European Parliament, even if only in the last week, is to suspend the sale of armaments, but it is a sector where Saudi Arabia is the second largest buyer, after the India, which has increased its military spending by 225% in the last five years: an investment, which currently represents 10% of global transactions. It is, as is evident, huge figures, which affect all Western countries and which affect a large number of industries with a large amount of jobs employed. It is no coincidence that US President Trump has spoken explicitly of a possible loss of one million jobs, in the case of an embargo against Saudi Arabia. If the figures of Trump do not seem to be supported by concrete data, the economic damage of the possible sale block, supported also by the Democrats and by the American republicans, seems unequivocal, making the will of those who want to block the sale of the weapons in Riyadh. However, there is also a further motivation, in addition to the economic one, which prevents arms being closed to the Saudis: preventing the entry into Saudi Arabia to Russians and Chinese, who have repeatedly tried, without any success, to sell their armaments Arabia. Keeping the arms sales channel open with the Saudis means, especially for the United States, not to compromise the diplomatic tie, reinforced after Trump's election, between Riyadh and Washington, which is considered essential for the containment of Iran in the Middle Eastern chessboard, this is also in the interests of Israel, which continues its unofficial alliance with Arabia against Tehran. The impact on the Middle Eastern assets would therefore undergo variations that are currently not definable, because a possible Western arms embargo could produce diplomatic reactions that could affect the current scenarios, triggering a highly varied reorganization, where the American leadership could undergo some downsizing. to make dangerous decisions, especially with an administration like the current one established in the White House. It should also be remembered that part of the arms supplies purchased from Saudi Arabia are transferred to those allied countries, always of Sunni religion, who do not have sufficient economic means to invest in war material, but that, Riad has every interest in keep an army properly equipped, first of all Egypt. For these reasons, the USA will carry out an individual retaliation exclusively against the perpetrators of the journalist's murder and not against the principals, but this once again raises the question of the convenience of certain alliances by democratic countries with nations that are of strongly dictatorial government systems and therefore against the fundamental values ​​of the West.

La imposibilidad de sancionar a Arabia Saudita.

El asesinato del periodista saudí llevado a cabo por el régimen de Riad ha dado lugar a una reacción que nunca ha ocurrido por ninguna de las atrocidades cometidas anteriormente por Arabia Saudita; de hecho, las repetidas violaciones de los derechos humanos perpetrados en el país árabe no fueron suficientes, ni siquiera la violencia, a menudo gratuita o provocada por una cruel incompetencia, llevada a cabo por el ejército saudí en el conflicto yemení en detrimento de niños y mujeres para provocar una desaprobación internacional de este nivel Este sentimiento que ha invadido a la comunidad internacional, por lo tanto, representa una novedad con respecto a Arabia Saudita, que solo el gobierno canadiense había expresado previamente, entrando en conflicto con Riad. Si las manifestaciones de aversión a los saudíes deben registrarse de manera positiva, subsiste el pesar por no haber llegado antes y, sobre todo, habrá que evaluarlas con los efectos concretos que conocerán y podrán producir. Este aspecto es el más relevante, ya que invierte las relaciones de los países occidentales con la monarquía saudí y apenas puede tener un impacto tal que influya en las formas del Riad. Las relaciones entre los países occidentales y Arabia Saudita se caracterizan por un alto nivel de comercio, en el que la balanza de pagos cuelga con un favor considerable para Occidente y las inversiones árabes, gracias a la liquidez proporcionada por el petróleo crudo, son una parte importante. Relevante en el panorama de las economías occidentales; A esto hay que añadir los suministros de petróleo, que son esenciales para las industrias europeas y americanas. Por lo tanto, las relaciones están muy consolidadas y casi no pueden cambiar. Sin duda, la cuestión ética si es lícito hacer negocios con un régimen de este tipo es ahora solo una pregunta retórica, que recibió una respuesta diferente muchos años antes. Una de las posibles sanciones que se ha pensado, incluso por el Parlamento Europeo, aunque solo sea en la última semana, es suspender la venta de armamentos, pero es un sector donde Arabia Saudita es el segundo mayor comprador, después de India, que ha aumentado su gasto militar en un 225% en los últimos cinco años: una inversión, que actualmente representa el 10% de las transacciones globales. Es, como es evidente, enormes cifras, que afectan a todos los países occidentales y que afectan a un gran número de industrias con una gran cantidad de empleos empleados. No es casualidad que el presidente estadounidense Trump haya hablado explícitamente de una posible pérdida de un millón de empleos, en el caso de un embargo contra Arabia Saudita. Si las cifras de Trump no parecen estar respaldadas por datos concretos, el daño económico del posible bloque de venta, apoyado también por los demócratas y por los republicanos estadounidenses, parece inequívoco, lo que hace que la voluntad de aquellos que quieren bloquear la venta de la armas en riyadh. Sin embargo, también hay una motivación adicional, además de la económica, que impide que los saudíes cierren las armas: evitar la entrada a Arabia Saudita de rusos y chinos, que han intentado repetidamente, sin ningún éxito, vender sus armamentos. Saudita. Mantener el canal de venta de armas abierto con los medios saudíes, especialmente para los Estados Unidos, no comprometer el vínculo diplomático, reforzado después de la elección de Trump, entre Riad y Washington, que se considera esencial para la contención de Irán en el tablero de ajedrez del Medio Oriente. Esto también beneficia a Israel, que continúa su alianza no oficial con Arabia contra Teherán. Por lo tanto, el impacto en los activos del Medio Oriente sufriría variaciones que actualmente no se pueden definir, ya que un posible embargo de armas por parte de Occidente podría producir reacciones diplomáticas que podrían afectar los escenarios actuales, desencadenando una reorganización muy variada, donde el liderazgo estadounidense podría sufrir algunas reducciones. Tomar decisiones peligrosas, especialmente con una administración como la actual establecida en la Casa Blanca. También se debe recordar que parte de los suministros de armas comprados a Arabia Saudita se transfieren a esos países aliados, siempre de religión sunita, que no cuentan con los medios económicos suficientes para invertir en material de guerra, pero eso, Riad tiene mucho interés en mantener un ejército debidamente equipado, en primer lugar Egipto. Por estas razones, los Estados Unidos llevarán a cabo una represalia individual exclusivamente contra los perpetradores del asesinato del periodista y no contra los principales, pero esto plantea una vez más la cuestión de la conveniencia de ciertas alianzas por parte de países democráticos con naciones que son De sistemas de gobierno fuertemente dictatoriales y por lo tanto contra los valores fundamentales de Occidente.

Die Unmöglichkeit, Saudi-Arabien zu sanktionieren

Die Ermordung des saudischen Journalisten durch das Riad-Regime hat zu einer Reaktion geführt, die nie zuvor bei einer der zuvor von Saudi-Arabien begangenen Gräueltaten stattgefunden hat; in der Tat waren nicht genug, um wiederholte Verletzungen der Menschenrechte in dem arabischen Land immer wieder begangen und sogar Gewalt, oft frei oder durch grausame Unfähigkeit verursacht, durch die Militär Saudis im Jemen Konflikt erfolgte auch Kinder und Frauen begangen gegen eine internationale Verurteilung zu bestimmen diese Ebene. Diese Stimmung, die die internationale Gemeinschaft durchdrungen hat, stellt daher ein Novum in Bezug auf Saudi-Arabien dar, das zuvor nur die kanadische Regierung zum Ausdruck gebracht hatte und mit Riad in Konflikt geriet. Wenn die Manifestationen der Abneigung gegen die Saudis sollte positiv aufgenommen werden, bleibt es das Bedauern nicht vor kommen und vor allem wird auf die tatsächlichen Auswirkungen bewertet werden, wird und produzieren wird. Dieser Aspekt ist am relevantesten, weil er die Beziehungen der westlichen Länder mit der saudischen Monarchie einbezieht und kaum Einfluss auf die Wege des Riad haben kann. Die Beziehungen zwischen den westlichen Ländern und Saudi-Arabien durch ein hohes Maß an Handel gekennzeichnet sind, in denen die Zahlungsbilanz mit erheblichen Gefallen für den Westen und arabische Investitionen hängt dank der Liquidität von Rohöl, sie sind ein Teil relevant im Panorama der westlichen Wirtschaft; Hinzu kommen die Ölvorräte, die für die europäische und amerikanische Industrie unverzichtbar sind. Die Beziehungen sind daher sehr konsolidiert und können sich kaum ändern, sicherlich ist die ethische Frage, ob es legal ist, mit einem solchen Regime Geschäfte zu machen, nur eine rhetorische Frage, die viele Jahre zuvor eine andere Antwort erhalten hat. Eine der möglichen Sanktionen, die sogar vom Europäischen Parlament, wenn auch nur in der letzten Woche, in Betracht gezogen wurde, ist die Aussetzung des Verkaufs von Waffen, aber in diesem Sektor ist Saudi - Arabien der zweitgrößte Käufer, nach der Indien, das seine Militärausgaben in den letzten fünf Jahren um 225% erhöht hat: eine Investition, die derzeit 10% der globalen Transaktionen ausmacht. Es ist, wie man sieht, eine riesige Zahl, die alle westlichen Länder betrifft und eine große Anzahl von Industrien mit einer großen Anzahl von Arbeitsplätzen betrifft. Es ist kein Zufall, dass US-Präsident Trump im Falle eines Embargos gegen Saudi-Arabien ausdrücklich von einem möglichen Verlust von einer Million Arbeitsplätzen gesprochen hat. Wenn die Trump Zahlen scheinen nicht durch harte Daten unterstützt werden, den Verkauf der wirtschaftliche Schaden wie möglich blockieren, auch von den Demokraten und von US-Republikaner unterstützt, scheint es klar, so dass es praktisch unmöglich, den Willen derer, die den Verkaufs freeze implementieren möchten Waffen in Riad. Allerdings gibt es auch eine zusätzliche Motivation, neben dem wirtschaftlichen ein, die an den Saudis Verriegelungsarm verhindert: verweigert Eintritt in Saudi in russischer Sprache markiert und Chinesen, die immer wieder versucht haben, ohne Erfolg, ihre Waffen zu verkaufen Arabien. Halten Sie den Kanal offen von Waffenhandel mit den Saudis Mitteln, insbesondere für die Vereinigten Staaten nicht die diplomatischen Beziehungen zu gefährden, nach der Wahl von Trump verstärkt, zwischen Riad und Washington, als entscheidend für die Eindämmung des Irans im Nahen Osten Szenario, Dies liegt auch im Interesse Israels, das seine inoffizielle Allianz mit Arabien gegen Teheran fortsetzt. Die Auswirkungen auf dem Nahen Osten würden Anordnungen leiden, damit die Änderungen derzeit nicht definiert, weil eine westliche Waffenembargo keine diplomatischen Reaktionen hervorrufen könnte wie die aktuellen Szenarien beeinflussen, Funken eine sehr abwechslungsreiche Reorganisation, wo die US-Führung könnte geändert werden, um die Lage sein, gefährliche Entscheidungen zu treffen, vor allem mit einer Regierung wie der jetzigen im Weißen Haus. Wir sollten auch, dass ein Teil der Lieferungen an Waffen, die von Saudi-Arabien auf jene Verbündeten übertragen werden gekauft erinnern, immer des sunnitischen Islam, die in Kriegsmaterial nicht über ausreichende Mittel zu investieren, die aber, hat Riad jedes Interesse, um sicherzustellen, halte eine Armee richtig ausgerüstet, vor allem Ägypten. Aus diesen Gründen werden die Vereinigten Staaten eine intellektuelle Art von Vergeltung nur gegen die Urheber der Ermordung des Journalisten und nicht gegen die Prinzipien umzusetzen, jedoch stellt sich erneut die Frage nach der Zweckmäßigkeit bestimmter Bündnisse mit demokratischen Ländern mit Nationen, die ein Ausdruck sind von stark diktatorischen Regierungssystemen und damit gegen die Grundwerte des Westens.

L'impossibilité de sanctionner l'Arabie Saoudite

L'assassinat du journaliste saoudien perpétré sous le régime de Riad a provoqué une réaction qui ne s'est jamais produite pour aucune des atrocités commises précédemment par l'Arabie saoudite. En fait, les violations répétées des droits de l'homme perpétrées dans le pays arabe ne suffisent pas, pas plus que la violence, souvent gratuite ou provoquée par une cruelle incompétence, perpétrée par l'armée saoudienne dans le conflit yéménite, également au détriment des enfants et des femmes, pour susciter une désapprobation internationale de la justice. ce niveau. Ce sentiment qui a imprégné la communauté internationale représente donc une nouveauté par rapport à l’Arabie saoudite, que seul le gouvernement canadien avait précédemment exprimé, entrant en conflit avec Riyad. Si les manifestations d'aversion envers les Saoudiens doivent être enregistrées de manière positive, il reste le regret de ne pas être arrivé avant et devra avant tout être évalué avec les effets concrets qu'elles connaîtront et peuvent produire. Cet aspect est le plus pertinent, car il investit les relations des pays occidentaux avec la monarchie saoudienne et ne peut guère avoir un impact tel qu'il pèse sur les habitudes du Riad. Les relations entre les pays occidentaux et l'Arabie saoudite se caractérisent par un niveau d'échanges élevé, dans lequel la balance des paiements est très favorable à l'Occident et les investissements arabes, grâce à la liquidité fournie par le pétrole brut, font partie pertinent dans le panorama des économies occidentales; A cela, il faut ajouter les réserves de pétrole, essentielles pour les industries européennes et américaines. Les relations sont donc très consolidées et ne peuvent guère changer. Certes, la question éthique de savoir s'il est licite de faire affaire avec un tel régime n'est plus qu'une question rhétorique à laquelle une réponse différente avait été donnée bien des années auparavant. L’une des sanctions envisageables, même de la part du Parlement européen, ne serait-ce que la semaine dernière, était de suspendre la vente d’armements, mais c’est un secteur où l’Arabie saoudite est le deuxième acheteur, après le L'Inde, qui a augmenté ses dépenses militaires de 225% au cours des cinq dernières années: un investissement qui représente actuellement 10% des transactions mondiales. Il est évident que ce sont des chiffres énormes, qui touchent l’ensemble des pays occidentaux et qui touchent un grand nombre de secteurs où de nombreux emplois sont employés. Ce n'est pas un hasard si le président américain Trump a explicitement parlé d'une possible perte d'un million d'emplois, dans le cas d'un embargo contre l'Arabie saoudite. Si les chiffres de Trump ne semblent pas être étayés par des données concrètes, les dégâts économiques du bloc de vente possible, également soutenu par les démocrates et les républicains américains, semblent sans équivoque, rendant la volonté de ceux qui veulent bloquer la vente des armes à Riyad. Cependant, il existe également une autre motivation, en plus de la motivation économique, qui empêche que les armes ne soient fermées aux Saoudiens: empêcher l'entrée en Arabie Saoudite des Russes et des Chinois, qui ont tenté à plusieurs reprises, sans succès, de vendre leurs armes Arabie. Maintenir le canal de vente d'armes ouvert avec les Saoudiens signifie, en particulier pour les États-Unis, ne pas compromettre le lien diplomatique renforcé après l'élection de Trump entre Riyad et Washington, qui est considéré comme essentiel pour contenir l'Iran sur l'échiquier du Moyen-Orient, c’est aussi dans l’intérêt d’Israël, qui poursuit son alliance officieuse avec l’Arabie contre Téhéran. L'impact sur les actifs du Moyen-Orient subirait donc des variations qui ne sont actuellement pas définissables, car un éventuel embargo sur les armes occidentales pourrait entraîner des réactions diplomatiques susceptibles d'affecter les scénarios actuels, entraînant une réorganisation très variée et une possible réduction des effectifs de la direction américaine. prendre des décisions dangereuses, en particulier avec une administration comme celle en place à la Maison Blanche. Il convient également de rappeler qu’une partie des fournitures d’armes achetées à l’Arabie saoudite est transférée aux pays alliés, toujours de religion sunnite, qui n’ont pas les moyens économiques d’investir dans du matériel de guerre. garder une armée correctement équipée, en premier lieu l'Egypte. Pour ces raisons, les États-Unis mèneront des représailles individuelles exclusivement contre les auteurs du meurtre du journaliste et non contre les responsables, mais cela soulève à nouveau la question de la commodité de certaines alliances entre pays démocratiques et nations systèmes de gouvernement fortement dictatoriaux et donc contre les valeurs fondamentales de l’Occident.