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mercoledì 5 dicembre 2018
Il caso francese sintomo della democrazia malata
I disordini in Francia hanno provocato la retromarcia, anche se parziale, del governo. Il caso particolare francese espone una società in profonda crisi, perchè al governo c’è un personaggio eletto soltanto per evitare la destra estrema, ma che non rappresenta in maniera organica il tessuto sociale del paese. L’attuale presidente francese, infatti, al primo turno raggiunse soltanto il 24 per cento dei voti ed ha raggiunto la massima carica dello stato grazie alla congiunzione di un sistema elettorale fallace unito alla paura di una parte politica troppo avulsa dal sistema politico francese. Queste considerazioni non sono nuove e rappresentano riflessioni già fatte sul sistema francese, ma che è bene ricordare sempre per evitare derive pericolose come quella attuale. L'attuale presidente francese rappresenta un misto di tecnocrazia e liberismo, che finge di prestare attenzione ai problemi sociali ed economici della gran parte del paese, ma che impone soluzioni calate dall’alto, che paiono funzionali soltanto ad una parte, che è minoritaria, della società francese. Le ricette economiche del Presidente della Francia sembrano ancora una volta salvaguardare la parte più ricca del paese andando ad aumentare una diseguaglianza sociale troppo elevata, che rappresenta il principale pericolo per la stabilità del paese. Da qui ad arrivare a considerare una crisi della democrazia il percorso è breve. Una crisi che riguarda le democrazie europee, l’Europa, la sinistra e la destra liberale. Il problema sembra essere un legame troppo stretto con l’aspetto finanziario su quello politico, che porta a stravolgere le fondamenta del pensiero occidentale. Certo non c’era bisogno dei sintomi così evidenti che si manifestano in questi giorni in Francia, dove la protesta è espressione di una forma autonoma dai soggetti tradizionali, inclusi anche i sindacati, e che non sembra essere governata da alcuna entità, ma pura espressione di una rabbia causata da un disagio sempre maggiore. Questa protesta ha superato anche il populismo ed il qualunquismo, che pure sono stati l’evidenza più grande dei guasti della democrazia usata in maniera distorta, fino a diventare una sorta di oligarchia nelle mani della finanza. Spesso i fenomeni accaduti in Francia sono stati anticipazioni di accadimenti che si sono verificati anche nel resto dell’Europa. Per l’avanzata dell’estrema destra non è stato così, eppure l’esplosione della rabbia sembra essere stato soltanto rinviato a questi giorni, provocato da chi aveva evitato l’insediamento di parte politica pericolosa. Ancora una volta è impossibile comprendere perchè si continua a proporre ricette economiche che puntano ad impoverire la parte più consistente di un paese, aspetto che si riflette anche in Europa, producendo uno scontento sempre più diffuso, che è difficile da contenere. Quella che manca è una cultura della redistribuzione, del rispetto del lavoro, troppo tassato rispetto ai patrimoni, del merito, che risulta sempre meno importante ed infine dell’importanza dell’ascensore sociale, troppo bloccato a favore delle rendite di posizione di una parte sempre più piccola del corpo sociale. Queste soluzioni hanno un ampio spettro di potenziali applicazioni, che dovrebbero decretare la differenza di una visione politica più progressista rispetto ad una più conservatrice o il contrario, ma rappresentano una serie di valori comuni, che dovrebbero essere quelli da cui ripartire, per aggregare forze un tempo su fronti opposti, ma che il momento contingente dovrebbe aggregare per la salvaguardia dei sistemi democratici. Il punto di partenza è una visione che abbia al centro il benessere del corpo sociale inteso come struttura fondamentale della società e che, obbligatoriamente, riguardi il maggior numero di persone. Ciò deve attuarsi con una azione politica slegata dagli interessi della finanza, che troppo hanno influenzato lo sviluppo, purtroppo negativo, dei tessuti politici, che hanno abbandonato la loro funzione principale: il benessere sociale. Senza questi presupposti il contrasto al populismo perde in partenza ed apre a territori inesplorati nei quali anche questi fenomeni potranno essere superati da scenari di difficile previsione, ma che non escludono il ricorso all’autoritarismo ed anche alla violenza.
The French case symptom of sick democracy
The unrest in France caused the reverse, even if partial, of the government. The
particular French case exposes a society in deep crisis, because in the
government there is a character elected only to avoid the extreme
right, but which does not represent in an organic way the social fabric
of the country. The
current French president, in fact, in the first round reached only 24
percent of the votes and reached the highest office of the state thanks
to the conjunction of a fallacy electoral system combined with the fear
of a political party too detached from the French political system. These
considerations are not new and represent reflections already made on
the French system, but it is good to always remember to avoid dangerous
drifts like the current one. The
current French president represents a mixture of technocracy and
liberalism, which pretends to pay attention to the social and economic
problems of most of the country, but which imposes solutions dropped
from above, which seem functional only to a part, which is a minority, of the French company. The
economic recipes of the President of France seem once again to
safeguard the richest part of the country going to increase a too high
social inequality, which is the main danger for the stability of the
country. From here to getting to consider a democracy crisis the path is short. A crisis affecting European democracies, Europe, the left and the liberal right. The
problem seems to be a too close link with the financial aspect on the
political one, which leads to overturning the foundations of Western
thought. Of
course there was no need for the symptoms so evident in these days in
France, where the protest is an expression of an autonomous form by
traditional subjects, including the trade unions, and that does not seem
to be governed by any entity, but pure expression of anger caused by an ever-increasing discomfort. This
protest has also surpassed populism and indifference, which were also
the greatest evidence of the failures of the democracy used in a
distorted manner, to become a sort of oligarchy in the hands of finance.
Often the phenomena that occurred in France were anticipations of events that also occurred in the rest of Europe. For
the advance of the extreme right was not so, yet the explosion of anger
seems to have only been postponed to these days, caused by those who
had avoided the settlement of dangerous political party. Once
again it is impossible to understand why we continue to propose
economic recipes that aim to impoverish the most substantial part of a
country, an aspect that is also reflected in Europe, producing an
increasingly widespread discontent, which is difficult to contain. What
is missing is a culture of redistribution, respect for work, too much
taxed with respect to assets, merit, which is increasingly less
important and finally the importance of the social elevator, too blocked
in favor of the position rents of a part always smaller than the social body. These
solutions have a wide range of potential applications, which should
decree the difference of a more progressive political vision compared to
a more conservative one or the contrary, but represent a series of
common values, which should be those from which to start, to aggregate
forces a time on opposing sides, but that the contingent moment should aggregate for the protection of democratic systems. The
starting point is a vision that has at its core the wellbeing of the
social body understood as the fundamental structure of society and
which, necessarily, concerns the greatest number of people. This
must be done with a political action untied by the interests of
finance, which have too much influenced the development, unfortunately
negative, of the political tissues, which have abandoned their main
function: social welfare. Without
these assumptions, the contrast to populism loses its departure and
opens up unexplored territories in which these phenomena can also be
overcome by scenarios of difficult prediction, but which do not exclude
recourse to authoritarianism and even violence.
El caso francés es síntoma de la democracia enferma.
Los disturbios en Francia causaron lo contrario, aunque parcial, del gobierno. El
caso francés particular expone a una sociedad en profunda crisis,
porque en el gobierno hay un personaje elegido solo para evitar la
extrema derecha, pero que no representa de manera orgánica el tejido
social del país. El
actual presidente francés, de hecho, en la primera ronda alcanzó solo
el 24 por ciento de los votos y alcanzó el puesto más alto del estado
gracias a la conjunción de un sistema electoral de falacia combinado con
el temor de un partido político demasiado separado del sistema político
francés. Estas
consideraciones no son nuevas y representan reflexiones ya hechas en el
sistema francés, pero es bueno recordar siempre evitar las derivas
peligrosas como la actual. El
actual presidente francés representa una mezcla de tecnocracia y
liberalismo, que pretende prestar atención a los problemas sociales y
económicos de la mayor parte del país, pero que impone soluciones desde
arriba, que parecen funcionales solo para una parte, que es una minoría.
de la empresa francesa. Las
recetas económicas del presidente de Francia parecen una vez más
salvaguardar a la parte más rica del país que va a aumentar una
desigualdad social demasiado alta, que es el principal peligro para la
estabilidad del país. De aquí a considerar una crisis de democracia el camino es corto. Una crisis que afecta a las democracias europeas, a Europa, a la izquierda ya la derecha liberal. El
problema parece ser un vínculo demasiado estrecho con el aspecto
financiero de la política, lo que lleva a derribar los cimientos del
pensamiento occidental. Por
supuesto, no hubo necesidad de los síntomas tan evidentes en estos días
en Francia, donde la protesta es una expresión de una forma autónoma
por parte de los sujetos tradicionales, incluidos los sindicatos, y eso
no parece estar gobernado por ninguna entidad, sino expresión pura. de la ira causada por una incomodidad cada vez mayor. Esta
protesta también ha superado el populismo y la indiferencia, que
también fueron la mayor evidencia de los fracasos de la democracia
utilizada de manera distorsionada, para convertirse en una especie de
oligarquía en manos de las finanzas. A
menudo, los fenómenos que ocurrieron en Francia fueron anticipaciones
de eventos que también ocurrieron en el resto de Europa. Porque
el avance de la extrema derecha no fue así, sin embargo, la explosión
de la ira parece haberse pospuesto hasta estos días, causada por quienes
evitaron la solución de un partido político peligroso. Una
vez más, es imposible entender por qué seguimos proponiendo recetas
económicas que tienen como objetivo empobrecer la parte más sustancial
de un país, un aspecto que también se refleja en Europa, produciendo un
descontento cada vez más generalizado, que es difícil de contener. Lo
que falta es una cultura de redistribución, respeto por el trabajo,
demasiado gravada con respecto a los activos, mérito, que es cada vez
menos importante y, finalmente, la importancia del elevador social,
demasiado bloqueada en favor de la posición de alquileres de una parte
siempre Más pequeño que el cuerpo social. Estas
soluciones tienen una amplia gama de aplicaciones potenciales, que
deberían decretar la diferencia de una visión política más progresista
en comparación con una más conservadora o lo contrario, pero representan
una serie de valores comunes, que deberían ser aquellos a partir de los
cuales comenzar, para agregar fuerzas a tiempo en lados opuestos, pero que el momento contingente debe agregarse para la protección de los sistemas democráticos. El
punto de partida es una visión que tiene como núcleo el bienestar del
cuerpo social, entendido como la estructura fundamental de la sociedad y
que, necesariamente, concierne al mayor número de personas. Esto
debe hacerse con una acción política desatada por los intereses de las
finanzas, que han influido demasiado en el desarrollo,
desafortunadamente negativo, de los tejidos políticos, que han
abandonado su función principal: el bienestar social. Sin
estas suposiciones, el contraste con el populismo pierde su salida y
abre territorios inexplorados en los que estos fenómenos también pueden
superarse mediante escenarios de predicción difícil, pero que no
excluyen el recurso al autoritarismo e incluso a la violencia.
Das französische Fallsymptom kranker Demokratie
Die Unruhen in Frankreich verursachten das Gegenteil der Regierung, wenn auch teilweise. Der
besondere Fall Frankreichs deckt eine Gesellschaft in einer tiefen
Krise auf, denn in der Regierung gibt es einen Charakter, der nur dazu
bestimmt ist, die extremen Rechte zu meiden, der das soziale Gefüge des
Landes jedoch nicht organisch darstellt. Tatsächlich
erreichte der derzeitige französische Präsident in der ersten Runde nur
24 Prozent der Stimmen und erreichte das höchste Amt des Staates dank
der Verbindung eines trügerischen Wahlsystems in Verbindung mit der
Angst vor einer politischen Partei, die sich ebenfalls vom französischen
politischen System distanziert hatte. Diese
Überlegungen sind nicht neu und stellen Reflexionen dar, die bereits im
französischen System gemacht wurden. Es ist jedoch gut, immer daran zu
denken, gefährliche Abweichungen wie die derzeitigen zu vermeiden. Der
derzeitige französische Präsident stellt eine Mischung aus Technokratie
und Liberalismus dar, die vorgibt, auf die sozialen und
wirtschaftlichen Probleme des größten Teils des Landes zu achten, aber
Lösungen von oben herab verlangt, die nur für einen Teil zweckmäßig
erscheinen, der eine Minderheit darstellt. der französischen Firma. Die
wirtschaftlichen Rezepte des Präsidenten von Frankreich scheinen wieder
den reichsten Teil des Landes zu schützen, wodurch eine zu hohe soziale
Ungleichheit entsteht, die die Hauptgefahr für die Stabilität des
Landes darstellt. Um von hier aus eine Demokratiekrise in Betracht zu ziehen, ist der Weg kurz. Eine Krise, die die europäischen Demokratien, Europa, die Linke und die Liberale Rechte betrifft. Das
Problem scheint ein zu enger Zusammenhang mit dem finanziellen Aspekt
des politischen zu sein, der dazu führt, dass die Grundlagen des
westlichen Denkens gestürzt werden. Natürlich
gab es in Frankreich keine Notwendigkeit für die Symptome, die in
diesen Tagen so offensichtlich sind, wo der Protest ein Ausdruck einer
autonomen Form durch traditionelle Untertanen ist, einschließlich der
Gewerkschaften, und dies scheint nicht von irgendeiner Instanz regiert
zu werden, sondern als reiner Ausdruck von Ärger verursacht durch ein immer stärker werdendes Unbehagen. Dieser
Protest hat auch den Populismus und die Gleichgültigkeit übertroffen,
die auch der größte Beweis für das Versagen der Demokratie waren, die
verzerrt eingesetzt wurde, um eine Art Oligarchie in der Hand der
Finanzen zu werden. Die Phänomene in Frankreich waren oft Vorhersagen von Ereignissen, die auch im übrigen Europa vorkamen. Denn
das Vorrücken der extremen Rechten war nicht so, doch scheint die
Explosion der Wut nur auf diese Tage verschoben worden zu sein,
verursacht von denjenigen, die die Ansiedlung gefährlicher politischer
Parteien vermieden hatten. Wieder
ist es unmöglich zu verstehen, warum wir weiterhin ökonomische Rezepte
vorschlagen, die darauf abzielen, den größten Teil eines Landes zu
verarmen, ein Aspekt, der sich auch in Europa widerspiegelt und zu einer
zunehmend verbreiteten Unzufriedenheit führt, die schwer einzudämmen
ist. Was
fehlt, ist eine Kultur der Umverteilung, Respekt vor der Arbeit, zu
viel besteuertes Vermögen, Verdienst, das immer weniger an Bedeutung
gewinnt und schließlich die Bedeutung des sozialen Aufzugs zu Gunsten
der Positionsmieten eines Teils immer blockiert kleiner als der soziale Körper. Diese
Lösungen haben ein breites Spektrum möglicher Anwendungen, die den
Unterschied zwischen einer progressiveren politischen Vision und einer
eher konservativen oder gegenteiligen Auffassung bestimmen sollen, aber
eine Reihe gemeinsamer Werte darstellen, aus denen die Kräfte
zusammengefügt werden sollten Zeit auf den gegnerischen Seiten, aber der kontingente Moment sollte zum Schutz der demokratischen Systeme zusammenkommen. Ausgangspunkt
ist eine Vision, die im Kern das Wohlergehen des sozialen Körpers als
Grundstruktur der Gesellschaft begründet hat und notwendigerweise die
meisten Menschen betrifft. Dies
muss mit einer politischen Aktion geschehen, die von den Interessen der
Finanzen gelöst wird, die die Entwicklung der politischen Strukturen,
die leider zu einer negativen Entwicklung geführt haben, zu sehr
beeinflußt haben und deren Hauptfunktion aufgegeben haben: die soziale
Wohlfahrt. Ohne
diese Annahmen verliert der Gegensatz zum Populismus seinen Abschied
und öffnet unerforschte Territorien, in denen diese Phänomene auch durch
Szenarien schwieriger Vorhersagen überwunden werden können, die jedoch
den Rückgriff auf Autoritarismus und sogar Gewalt nicht ausschließen.
Le cas français symptôme d'une démocratie malade
Les troubles en France ont provoqué le renversement, même partiel, du gouvernement. Le
cas français particulier expose une société en crise profonde, car il
existe dans le gouvernement un personnage élu uniquement pour éviter
l'extrême droite, mais qui ne représente pas de manière organique le
tissu social du pays. En
effet, l'actuel président français, au premier tour, n'a obtenu que 24%
des suffrages et a accédé aux plus hautes fonctions de l'État grâce à
la conjonction d'un système électoral fallacieux et à la crainte d'un
parti politique trop détaché du système politique français. Ces
considérations ne sont pas nouvelles et représentent des réflexions
déjà faites sur le système français, mais il est bon de toujours se
rappeler d’éviter les dérives aussi dangereuses que l’actuel. Le
président français actuel représente un mélange de technocratie et de
libéralisme, qui prétend prêter attention aux problèmes sociaux et
économiques de la majeure partie du pays, mais qui impose des solutions
abandonnées d'en haut, qui ne semblent fonctionner que pour une partie,
qui est minoritaire, de la société française. Les
recettes économiques du président de la République française semblent
une fois de plus préserver la partie la plus riche du pays qui va
aggraver une trop grande inégalité sociale, principale menace pour la
stabilité du pays. De là à envisager une crise de la démocratie, le chemin est court. Une crise qui touche les démocraties européennes, l'Europe, la gauche et la droite libérale. Le
problème semble être un lien trop étroit avec l'aspect financier sur le
politique, ce qui conduit à renverser les fondements de la pensée
occidentale. Bien
sûr, il n’était pas nécessaire que les symptômes soient aussi évidents
de nos jours en France, où la protestation est l’expression d’une forme
autonome émanant de sujets traditionnels, y compris les syndicats, et
qui ne semble être régie par aucune entité, mais une expression pure. de la colère causée par un malaise croissant. Cette
protestation a également dépassé le populisme et l'indifférence, qui
étaient aussi la plus grande preuve des échecs de la démocratie utilisés
de manière déformée pour devenir une sorte d'oligarchie aux mains de la
finance. Les
phénomènes survenus en France étaient souvent des anticipations
d'événements qui se produisaient également dans le reste de l'Europe. Car
l'avancée de l'extrême droite ne l'était pas, pourtant l'explosion de
colère semble avoir été reportée à ces derniers jours, causée par ceux
qui avaient évité le règlement d'un dangereux parti politique. Une
fois encore, il est difficile de comprendre pourquoi nous continuons à
proposer des recettes économiques visant à appauvrir la partie la plus
substantielle d’un pays, un aspect qui se reflète également en Europe,
produisant un mécontentement de plus en plus répandu et difficile à
contenir. Ce
qui manque, c’est une culture de redistribution, de respect du travail,
trop taxée au regard de l’actif, du mérite, de moins en moins important
et enfin de l’importance de l’ascenseur social, trop bloqué au profit
de la position des loyers toujours plus petit que le corps social. Ces
solutions ont un large éventail d’applications potentielles, ce qui
devrait décréter la différence d’une vision politique plus progressive
par rapport à une vision plus conservatrice ou au contraire, mais
représenter une série de valeurs communes, qui devraient être celles à
partir desquelles commencer, pour temps sur les côtés opposés, mais que le moment contingent devrait s'agréger pour la protection des systèmes démocratiques. Le
point de départ est une vision qui repose essentiellement sur le
bien-être du corps social, considéré comme la structure fondamentale de
la société, et qui concerne nécessairement le plus grand nombre de
personnes. Cela
doit se faire avec une action politique non liée aux intérêts de la
finance, qui ont trop influencé le développement, malheureusement
négatif, des tissus politiques, qui ont abandonné leur fonction
principale: le bien-être social. Sans
ces hypothèses, le contraste avec le populisme perd son départ et ouvre
des territoires inexplorés dans lesquels ces phénomènes peuvent
également être surmontés par des scénarios de prédiction difficile, mais
qui n'excluent pas le recours à l'autoritarisme et même à la violence.
O sintoma do caso francês de democracia doente
A inquietação na França causou o contrário, ainda que parcial, do governo. O
caso particular francês expõe uma sociedade em profunda crise, porque
no governo há um personagem eleito apenas para evitar a extrema direita,
mas que não representa de maneira orgânica o tecido social do país. O
atual presidente francês, de fato, no primeiro turno alcançou apenas 24
por cento dos votos e chegou ao mais alto cargo do Estado graças à
conjunção de um sistema eleitoral falado combinado com o medo de um
partido político muito distante do sistema político francês. Essas
considerações não são novas e representam reflexões já feitas sobre o
sistema francês, mas é bom sempre lembrar-se de evitar desvios perigosos
como o atual. O
atual presidente francês representa uma mistura de tecnocracia e
liberalismo, que pretende prestar atenção aos problemas sociais e
econômicos da maior parte do país, mas que impõe soluções vindas de
cima, que parecem funcionais apenas para uma parte, que é uma minoria, da empresa francesa. As
receitas econômicas do presidente da França parecem, mais uma vez,
salvaguardar a parte mais rica do país que vai aumentar uma desigualdade
social muito alta, que é o principal perigo para a estabilidade do
país. Daqui até chegar a considerar uma crise de democracia o caminho é curto. Uma crise que afeta as democracias européias, a Europa, a esquerda e a direita liberal. O
problema parece ser um vínculo muito estreito com o aspecto financeiro
do político, o que leva a derrubar as bases do pensamento ocidental. É
claro que não havia necessidade dos sintomas tão evidentes nos dias de
hoje na França, onde o protesto é uma expressão de uma forma autônoma
por sujeitos tradicionais, incluindo os sindicatos, e isso não parece
ser governado por nenhuma entidade, mas pura expressão. de raiva causada por um desconforto cada vez maior. Esse
protesto também superou o populismo e a indiferença, que também foram a
maior evidência dos fracassos da democracia usada de maneira
distorcida, para se tornar uma espécie de oligarquia nas mãos das
finanças. Muitas vezes, os fenômenos que ocorreram na França foram antecipações de eventos que também ocorreram no resto da Europa. Pois
o avanço da extrema direita não o foi, mas a explosão da raiva parece
ter sido apenas adiada até hoje, causada por aqueles que haviam evitado o
estabelecimento de um partido político perigoso. Mais
uma vez, é impossível entender por que continuamos a propor receitas
econômicas que visam empobrecer a parte mais substancial de um país, um
aspecto que também se reflete na Europa, produzindo um descontentamento
cada vez mais difundido, que é difícil de conter. O
que falta é uma cultura de redistribuição, respeito ao trabalho, muito
tributado em relação aos ativos, mérito, que é cada vez menos importante
e por fim a importância do elevador social, também bloqueado em favor
da posição rendas de uma parte sempre menor que o corpo social. Estas
soluções têm uma ampla gama de aplicações potenciais, que devem
decretar a diferença de uma visão política mais progressista comparada a
uma visão mais conservadora ou ao contrário, mas representam uma série
de valores comuns, que devem ser aqueles a partir dos quais começar,
agregar forças a tempo em lados opostos, mas que o momento contingente deve agregar para a proteção dos sistemas democráticos. O
ponto de partida é uma visão que tem em seu núcleo o bem-estar do corpo
social entendido como a estrutura fundamental da sociedade e que,
necessariamente, diz respeito ao maior número de pessoas. Isso
deve ser feito com uma ação política desatada pelos interesses das
finanças, que influenciaram demasiadamente o desenvolvimento,
infelizmente negativo, dos tecidos políticos, que abandonaram sua função
principal: o bem-estar social. Sem
esses pressupostos, o contraste com o populismo perde a sua partida e
abre territórios inexplorados em que esses fenômenos também podem ser
superados por cenários de difícil previsão, mas que não excluem o
recurso ao autoritarismo e até à violência.
Французский симптом болезни больной демократии
Беспорядки во Франции вызвали обратное, даже частичное, правительство. Особое
французское дело раскрывает общество в глубоком кризисе, потому что в
правительстве есть персонаж, избранный только для того, чтобы избежать
крайнего права, но который органически не представляет собой социальную
структуру страны. Нынешний
президент Франции, по сути, в первом раунде достиг только 24 процентов
голосов и достиг высшей государственной должности благодаря объединению
ошибочной избирательной системы в сочетании со страхом политической
партии, слишком отстраненной от политической системы Франции. Эти
соображения не новы и представляют собой отражения, уже сделанные во
французской системе, но хорошо всегда помнить, чтобы избежать опасных
дрейфов, как нынешний. Нынешний
президент Франции представляет собой смесь технократии и либерализма,
которая притворяется, что обращает внимание на социальные и
экономические проблемы большей части страны, но которая налагает
решения, сниженные сверху, которые кажутся функциональными только
частью, которая является меньшинством, французской компании. Экономические
рецепты президента Франции, похоже, еще раз защищают самую богатую
часть страны, которая собирается увеличить слишком высокое социальное
неравенство, что является главной опасностью для стабильности в стране. Отсюда, чтобы рассмотреть кризис демократии, путь короткий. Кризис, затрагивающий европейские демократии, Европу, левые и либеральные права. Проблема, похоже, слишком тесная связь с финансовым аспектом политической, что приводит к опрокидыванию основ западной мысли. Разумеется,
не было необходимости в таких симптомах, которые проявляются в наши дни
во Франции, где протест является выражением автономной формы
традиционными субъектами, включая профсоюзы, и это, похоже, не
регулируется какой-либо сущностью, а чисто выраженное выражение от гнева, вызванного все возрастающим дискомфортом. Этот
протест также превзошел популизм и равнодушие, которые также были
величайшим свидетельством неудач демократии, используемой в искаженном
виде, чтобы стать своего рода олигархией в руках финансов. Часто явления, которые происходили во Франции, были ожиданиями событий, которые также имели место в остальной Европе. Для
продвижения крайнего права было не так, но взрыв гнев, кажется, только
отложен до наших дней, вызванный тем, кто избежал урегулирования опасной
политической партии. И
снова невозможно понять, почему мы продолжаем предлагать экономические
рецепты, направленные на обеднение самой значительной части страны,
аспект, который также отражен в Европе, все более распространенное
недовольство, которое трудно сдержать. Отсутствует
культура перераспределения, уважение к работе, слишком много облагаются
налогом по активам, заслуга, которая становится все менее важной и,
наконец, важность социального лифта, слишком заблокированного в пользу
позиционной ренты части всегда меньше, чем социальный орган. Эти
решения имеют широкий спектр потенциальных приложений, которые должны
указывать на разницу в более прогрессивном политическом видении по
сравнению с более консервативным или наоборот, но представляют собой ряд
общих ценностей, которые должны быть теми, из которых следует начинать,
объединять силы и время на противоположных сторонах, но что условный момент должен объединиться для защиты демократических систем. Отправной
точкой является видение, в основе которого лежит благосостояние
социального тела, понимаемое как фундаментальная структура общества и
которое, безусловно, относится к наибольшему числу людей. Это
должно быть сделано с политическим действием, развязанным интересами
финансов, которые слишком сильно повлияли на развитие, к сожалению,
негативных, политических тканей, которые отказались от своей основной
функции: социального благосостояния. Без
этих предположений контраст с популизмом теряет свой отход и открывает
неисследованные территории, в которых эти явления также могут быть
преодолены сценариями сложного предсказания, но которые не исключают
возможности использования авторитаризма и даже насилия.
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