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martedì 12 febbraio 2019

東ヨーロッパにおける不確実な米国の外交政策

東ヨーロッパのアメリカ国務長官の訪問は、それがあまりにも孤立主義の傾向に加わるトランプ大統領を区別するプーチン大統領との魅力と嫌悪の二元論主義によって影響されるので、米国外交の長期計画の欠如を示します。ワルシャワ条約に属する国々と完全に一致するホワイトハウスの国益の排他的保護。マイク・ポンピオの旅の最初のステージはハンガリーで、欧州連合に深く反対する幹部によって統治され、その責任を尊重することなく参加し続けますが、その利点だけを集めます。ブリュッセルへの嫌悪感については、ワシントンとブダペストは、加盟国に存在する法的収支の欠如のために、米国と比較してハンガリーではより大きな機動の余地があるという非合法的傾向、異端恐怖症およびポピュリズムと一致している。トランプの行動を制限するユナイテッド。しかし、二国間関係の根拠から明らかな矛盾があります:ハンガリー大統領は、モスクワとワシントンの間の緊張が緩和されている時に、ますますプーチン(彼を選出した大多数のハンガリー人民の民主的未熟の明白なサイン)により近づいています核不拡散条約からの一方的な米国の撤退に対する懸念のレベルハンガリー政権との同調を高く評価するアメリカ政権は、ブダペストと国防機構の共同強化について合意したが、これはオルバンの本当の意図についての疑念を引き起こすだけではない。アメリカ人とロシア人の両方を利用する準備ができているハンガリー人による曖昧な行動の潜在的な危険がありますか?さらに、ハンガリー政府はすでにイタリア政府との間でこの戦略を実行しています。イタリア政府は、ローマを北軍の本部で支持し、同盟への直接の関与を避けずに、移民に対する懸念と態度を共有すると述べています。移民問題の解決、移民の分割と代替解決策の探求の両方にイタリアは具体的な助けを借りずに去った。米国は、彼らの立場について合意を求めることによって、彼らが非本物の同盟国、未定義の外交政策の結果、そして同じアメリカの利益の外で見つけることができることを認識していない。国務長官の訪問はポーランドとスロバキアで続けられ、ハンガリーのようなヨーロッパの国々に対する国民の利益の保護に等しく有利であるが、プーチン大統領に近いわけではなく、そして実際には核軍縮の可能性のある発展について心配している。欧州、特に東ヨーロッパのような極めて重要な地域でさえも、防衛をテーマにした米国のますます孤立した傾向に対するアナリストの恐れは、ワルシャワの共通の恐れであり、それはその国境から数キロのところにあるロシアの核兵器。この危険を避けるために、ポーランドはトランプによって要求されるように軍事支出に関する章にそれ自身を託しました、しかしホワイトハウスの態度はまさしく核不拡散条約からの撤退のためにポーランドの同盟国に安心させません。これは、ワシントンの孤立主義的傾向と組み合わさったロシアの反応を引き起こす可能性があり、モスクワと北京のより大きな存在感で、米国によって残されたギャップを埋めるための条件を作り出す可能性がある。このシナリオでは、唯一の代替策は欧州連合のより大きな政治的および軍事的重みであろうが、その最も重要な加盟国の間の分裂はすでに国際自治と名声に欠けている主題を弱めている。米国の意図が外交政策から自分自身を切り離すことであるならば、ホワイトハウスは常に世界で最も豊かな商業地域であるという点で、経済的観点から起こり得る影響を考慮に入れていないようです。この観点から見れば、ロシアの影響はごくわずかであり、プーチンが支配する国の経済は、原材料ではないにしても、ヨーロッパにそれ自体を強く挿入する構造的強度を持っていません。中国の生産はアメリカの態度と無関係ではない大きな利点を引き出すことができます。しかし、これが起こるとすれば、それは紛争のさらなるトピックであり、古い大陸の平和を危険にさらす可能性があります。

السياسة الدبلوماسية الأمريكية غير المستقرة في أوروبا الشرقية

美國國務卿在東歐的訪問表明了美國缺乏外交的長期規劃,因為他們太著名景點二元論的影響,並與普京,用以區別特朗普總統,其中加入了孤立主義傾向,容易發生恨獨家保護白宮的國家利益,與華沙條約所屬國家達成完美協議。此行的第一站將是邁克·旁派匈牙利,由一個深刻的對比歐洲聯盟執行,這將繼續對部分不尊重的義務,而只是從中獲益統治。厭惡在布魯塞爾,華盛頓和布達佩斯對齊,因為它們是一致的狹隘的傾向,排外主義和民粹主義和匈牙利有更多的迴旋餘地,比美國,缺乏這些法律的配重,這是存在於曼聯,這限制了特朗普的行動。然而,兩國關係的基礎存在明顯的矛盾:匈牙利總統是接近普京(即選他最匈牙利人民民主不成熟的明確信號),在的時候,莫斯科和華盛頓之間的緊張關係關於美國單方面退出核不擴散條約的擔憂程度。美國政府,其讚賞與匈牙利的和諧,布達佩斯已同意與聯合加強防禦機制,但是這不能不引起有關歐爾班的真實意圖的懷疑;存在,即,匈牙利的矛盾行為的潛在危險,準備採取從兩個美國人的優勢,俄羅斯人?此外,匈牙利政府已經實施這種戰術,與意大利政府,與它聲稱共享的關切和態度對待移民,不支持那麼在羅馬總部聯盟,並繼續以避免直接參與移民問題,使意大利沒有具體幫助移民分工和尋求替代解決方案。美國沒有意識到,尋求自己的立場達成共識,可以發現沒有誠意的盟友,外交政策的結果,而不是斯特斯美國利益的外側。國務卿的航程將繼續在波蘭和斯洛伐克,與政府作為有利位置的對那些歐洲的,如匈牙利保護國家利益滿足,而不是接近普京,實際上,關注核武器潛在可能的發展。的趨勢日益孤立美國,國防的主題,甚至在關鍵領域如歐洲分析師的擔心,特別是東歐華沙一個共享的恐懼,這恐懼的可能性,認為俄羅斯核武器離其邊界幾公里。為了避免這種危險,波蘭是在所要求的王牌,但白宮的態度並不令人放心波蘭的盟友,因為它從不擴散核武器條約撤離的軍事開支承諾的篇章。這可能會引發俄羅斯的反應,這與美國的孤立主義傾向在一起,可以創造條件,以填補美國留下的真空,在莫斯科和北京一個更大的存在。隨著這種情況下,唯一的選擇將是一個更大的政治影響力和軍事還有歐盟,但其領導成員之間的分歧削弱了主題已經在自主和國際聲望缺乏。如果美國打算將自己隔離在外交政策,白宮似乎沒有考慮到可能會從經濟角度出現,在什麼仍然是世界上最富有的交易區域後果。從這個角度來看,俄羅斯的影響只能是邊緣的,由普京統治國家的經濟不具有結構強度相當強烈適合在歐洲,除了原材料,不同的是巨大的資金實力和巨大的容量中國的生產可以獲得巨大的優勢,而不是對美國的態度漠不關心。如果發生這種情況,不過,這將是對比度的進一步話題,能夠危及非洲大陸的和平。

giovedì 24 gennaio 2019

Francia e Germania firmano un trattato per rilanciare l'Europa

Il trattato tra Francia e Germania, che vuole essere un mezzo per rafforzare l’Europa, sembra arrivare con notevole ritardo di fronte alle tante manifestazioni di disagio che le politiche dell’Unione Europea hanno suscitato. Non si capisce se le intenzioni rappresentino un programma organico per consentire una crescita europea all’interno di nuove regole o se si tratti, piuttosto, di un tentativo, comunque tardivo, per cercare di correggere la percezione di una Europa troppo legata alle severe politiche di bilancio, che hanno prodotto austerità ed avversione contro le istituzioni di Bruxelles. Intanto siamo di fronte a due soli stati, probabilmente i più importanti di quelli rimasti nell’Unione, che si assumono, nominati da se stessi, il ruolo di cercare di salvare le istituzioni europee, dopo che, specialmente la Germania, hanno praticato delle politiche finanziarie vessatorie nei confronti degli altri membri, gurdando soltanto ai riusultati economici nazionali. Già questa considerazione basterebbe a guardare con sospetto ad una operazione che si svolge al di fuori delle istituzioni comuni e che mette in rilievo il ruolo egemone di Berlino, mentre Parigi tenta di rimanere di cercare un suo ruolo, ancora indefinito, nel tentativo di salvare l’Europa. I due leader hanno messo tra le ragioni dell’accordo sia l’uscita del Regno Unito, che la minaccia del nazionalismo, ormai molto più che una minaccia, quali fattori di debolezza della crisi europea. Ma mettere sullo stesso piano questi due problemi rappresenta un errore di prospettiva, perchè si tratta di due casi molto differenti all’interno della dialettica tra istituzioni europee, governi  locali e e tessuto sociali dei singoli stati dove si manifesta il disagio. La questione inglese si può riassumere come la mancata disponibilità della maggior parte del paese, seppure con poca differenza numerica tra chi vuole uscire e chi vuole restare in Europa, a sottostare alle regole comuni in nome di una sovranità distorta che minaccia di portare il Regno Unito verso una crisi apparentemente irreversibile. Ben diverso è il malessere di popolazioni che un tempo condividevano in maniera convinta l’appartenenza all’Europa e che hanno visto deluse le loro aspettative da politiche fiscali miopi capaci soltanto di peggiorare le loro condizioni economiche e sociali. Le intenzioni ufficiali, però, vanno in queste direzioni: l’accordo serve a dare un segnale per il momento particolare che l’Europa sta attraversando, un segnale di unità contro i populismi ed i nazionalismi e le prospettive innescate dalla decisione inglese. L’accordo dovrebbe anche sottolinere i fondamenti della riconciliazione europea attraverso nuove modalità con cui affrontare i grandi cambiamenti imposti dagli scenari internazionali, come il terrorismo, i cambiamenti climatici ed i fenomeni migratori. Come si vede si assiste ad una retorica niente affatto nuova, che spera che un accordo sostanzialmente bilaterale possa risollevare la percezione dell’Europa per contrastare quelli che sono definiti come minaccia interna. I punti sui quali si concentra il trattato sono  la sicurezza, la cooperazione economica, la ricerca e la tecnologia e includerà anche questioni di politica estera, istruzione, cultura, cambiamenti climatici, ambiente e società civile. Non è chiaro, però, come un accordo tra due stati, ancorché i membri più rilevanti dell’Europa, possa poi essere esteso all’intera Unione. Se lo scopo è quello di convincere della validità degli argomenti, non pare possano esserci dubbi sull’importanza dei temi trattati, diverso è vedere con quali modalità saranno applicati e, sopratutto, nell’interesse di chi. Questo modo di agire, se, da un lato, può rappresentare il propulsore per cercare di dare nuovo impulso all’Unione, dall’altro non può che destare sospetti in chi non è stato direttamente coinvolto; la sensazione della costruzione di una alleanza per la conservazione dell’egemonia europea, appare nettamente in contrasto con quanto si dice che si vuole combattere. Una scelta che non è inclusiva non può rappresentare le fondamenta della conciliazione, del dialogo e della crescita comune che dovrebbero essere fattori certi e sicuri, per combattere il nazionalismo ed il populismo. La speranza è che questo accordo non serva come pretesto, se si vorrà insistere su questa strada, quando si registrerà l’ennesimo fallimento europeo di fronte alle richieste dei popoli europei.

France and Germany sign a treaty to relaunch Europe

The treaty between France and Germany, which wants to be a means to strengthen Europe, seems to arrive with considerable delay in the face of the many manifestations of unease that the policies of the European Union have aroused. It is not clear if the intentions represent an organic program to allow European growth within new rules or if it is, rather, an attempt, however late, to try to correct the perception of a Europe too tied to the strict policies of budget, which produced austerity and aversion to the Brussels institutions. Meanwhile, we are faced with only two states, probably the most important of those remaining in the Union, who assume, appointed by themselves, the role of trying to save the European institutions, after that, especially Germany, have practiced financial harassment of other members, looking only at national economic results. This consideration alone would suffice to look suspiciously at an operation that takes place outside the common institutions and which highlights the hegemonic role of Berlin, while Paris tries to stay to look for its role, still undefined, in an attempt to save 'Europe. The two leaders have put the agreement of both the exit of the United Kingdom and the threat of nationalism, now more than a threat, as factors of weakness in the European crisis. But putting these two problems on the same level is a mistake of perspective, because these are two very different cases within the dialectic between European institutions, local governments and the social fabric of individual states where discomfort is manifested. The English question can be summarized as the lack of availability of most of the country, albeit with little numerical difference between those who want to leave and those who want to remain in Europe, to submit to the common rules in the name of a distorted sovereignty that threatens to bring the United Kingdom towards an apparently irreversible crisis. The malaise of populations that once strongly shared their belonging to Europe was very different, and they saw their expectations disappointed by myopic tax policies only capable of worsening their economic and social conditions. But the official intentions go in these directions: the agreement serves to give a signal for the particular moment that Europe is going through, a sign of unity against the populisms and nationalisms and perspectives triggered by the English decision. The agreement should also underline the foundations of European reconciliation through new ways of dealing with the major changes imposed by international scenarios, such as terrorism, climate change and migration. As can be seen, there is nothing quite new rhetoric, which hopes that a substantially bilateral agreement can raise Europe's perception to counteract what are defined as internal threats. The points on which the treaty is focused are security, economic cooperation, research and technology and will also include issues of foreign policy, education, culture, climate change, environment and civil society. It is not clear, however, how an agreement between two states, even if the most important members of Europe, can then be extended to the whole Union. If the aim is to convince the validity of the arguments, there seems to be no doubt about the importance of the topics discussed, it is different to see how they will be applied and, above all, in the interests of those. This way of acting, if, on the one hand, can represent the engine to try to give new impetus to the Union, on the other it can only arouse suspicions in those who have not been directly involved; the feeling of the construction of an alliance for the preservation of European hegemony is clearly in contrast with what is said to be waged. A choice that is not inclusive can not be the foundation of conciliation, dialogue and common growth that should be sure and sure factors, to fight nationalism and populism. The hope is that this agreement will not serve as a pretext, if we want to insist on this path, when there will be yet another European failure in the face of the demands of the European peoples.

Francia y Alemania firman un tratado para relanzar Europa

El tratado entre Francia y Alemania, que quiere ser un medio para fortalecer a Europa, parece llegar con un retraso considerable ante las muchas manifestaciones de inquietud que las políticas de la Unión Europea han suscitado. No está claro si las intenciones representan un programa orgánico para permitir el crecimiento europeo dentro de nuevas reglas o si, más bien, es un intento, aunque sea tarde, de intentar corregir la percepción de una Europa demasiado atada a las políticas estrictas de Presupuesto, lo que produjo austeridad y aversión a las instituciones de Bruselas. Mientras tanto, nos enfrentamos a solo dos estados, probablemente el más importante de los que quedan en la Unión, que asumen, nombrados por ellos mismos, el papel de intentar salvar las instituciones europeas, después de eso, especialmente Alemania, han practicado acoso financiero a otros miembros, considerando solo los resultados económicos nacionales. Solo con esta consideración bastaría mirar con recelo una operación que tiene lugar fuera de las instituciones comunes y que resalta el papel hegemónico de Berlín, mientras que París intenta quedarse para buscar su papel, aún indefinido, en un intento por salvar. 'Europa. Los dos líderes han expresado el acuerdo de la salida del Reino Unido y la amenaza del nacionalismo, ahora más que una amenaza, como factores de debilidad en la crisis europea. Pero poner estos dos problemas en el mismo nivel es un error de perspectiva, porque son dos casos muy diferentes dentro de la dialéctica entre las instituciones europeas, los gobiernos locales y el tejido social de los estados individuales donde se manifiesta la incomodidad. La pregunta en inglés puede resumirse como la falta de disponibilidad de la mayor parte del país, aunque con poca diferencia numérica entre los que quieren irse y los que quieren permanecer en Europa, someterse a las reglas comunes en nombre de una soberanía distorsionada que amenaza con traer al Reino Unido. hacia una crisis aparentemente irreversible. El malestar de las poblaciones que alguna vez compartieron su pertenencia a Europa fue muy diferente, y vieron sus expectativas decepcionadas por políticas fiscales miopes que solo podían empeorar sus condiciones económicas y sociales. Pero las intenciones oficiales van en estas direcciones: el acuerdo sirve para dar una señal del momento particular que atraviesa Europa, un signo de unidad contra los populismos y nacionalismos y perspectivas activados por la decisión inglesa. El acuerdo también debe subrayar los cimientos de la reconciliación europea a través de nuevas formas de abordar los grandes cambios impuestos por los escenarios internacionales, como el terrorismo, el cambio climático y la migración. Como se puede ver, no hay nada de retórica bastante nueva, que espera que un acuerdo sustancialmente bilateral pueda elevar la percepción de Europa para contrarrestar lo que se define como amenazas internas. Los puntos en los que se centra el tratado son la seguridad, la cooperación económica, la investigación y la tecnología, y también incluirán temas de política exterior, educación, cultura, cambio climático, medio ambiente y sociedad civil. Sin embargo, no está claro cómo un acuerdo entre dos estados, incluso si los miembros más importantes de Europa, pueden extenderse a toda la Unión. Si el objetivo es convencer de la validez de los argumentos, no parece haber duda sobre la importancia de los temas tratados, es diferente ver cómo se aplicarán y, sobre todo, en interés de los mismos. Esta forma de actuar, si, por un lado, puede representar el motor para intentar dar un nuevo impulso a la Unión, por el otro, solo puede despertar sospechas en aquellos que no han estado directamente involucrados; El sentimiento de la construcción de una alianza para la preservación de la hegemonía europea está claramente en contraste con lo que se dice que se está librando. Una opción que no sea inclusiva no puede ser la base de la conciliación, el diálogo y el crecimiento común que deben ser factores seguros para combatir el nacionalismo y el populismo. La esperanza es que este acuerdo no sirva de pretexto, si queremos insistir en este camino, cuando habrá otro fracaso europeo ante las demandas de los pueblos europeos.

Frankreich und Deutschland unterzeichnen einen Vertrag zur Wiederbelebung Europas

Der Vertrag zwischen Frankreich und Deutschland, der ein Mittel zur Stärkung Europas sein will, scheint angesichts der zahlreichen Unruhezustände, die die Politik der Europäischen Union ausgelöst hat, mit erheblicher Verzögerung anzugehen. Es ist nicht klar, ob die Absichten ein organisches Programm darstellen, um europäisches Wachstum im Rahmen neuer Regeln zu ermöglichen, oder ob es vielmehr ein verspäteter Versuch ist, die Wahrnehmung eines zu strengen Europas, das an die strikte Politik von Europa gebunden ist, zu korrigieren Haushalt, der zu Sparmaßnahmen und Abneigung gegen die Brüsseler Institutionen führte. In der Zwischenzeit sehen wir uns nur zwei Staaten gegenüber, wahrscheinlich dem wichtigsten der in der Union verbliebenen, die, von sich selbst ernannt, die Rolle des Versuchs der Rettung der europäischen Institutionen übernehmen, nachdem dies vor allem in Deutschland praktiziert wurde finanzielle Belästigung anderer Mitglieder, wobei nur die nationalen wirtschaftlichen Ergebnisse betrachtet werden. Diese Überlegung allein würde ausreichen, um eine Operation, die außerhalb der gemeinsamen Institutionen stattfindet und die hegemoniale Rolle Berlins hervorhebt, verdächtig zu betrachten, während Paris versucht, nach seiner noch unbestimmten Rolle zu suchen, um zu retten ‚Europa. Die beiden Staats- und Regierungschefs haben das Einverständnis sowohl des Austritts des Vereinigten Königreichs als auch der Bedrohung durch den Nationalismus, der inzwischen mehr als eine Bedrohung ist, als Schwächungsfaktor der europäischen Krise bezeichnet. Diese beiden Probleme auf die gleiche Ebene zu bringen, ist jedoch ein Fehler der Perspektive, da dies zwei sehr unterschiedliche Fälle innerhalb der Dialektik zwischen europäischen Institutionen, lokalen Regierungen und dem sozialen Gefüge einzelner Staaten ist, in denen sich Unbehagen manifestiert. Die englische Frage lässt sich zusammenfassen als mangelnde Verfügbarkeit des größten Teils des Landes, allerdings mit geringen numerischen Unterschieden zwischen denjenigen, die gehen wollen, und denjenigen, die in Europa bleiben wollen, um sich den gemeinsamen Regeln im Namen einer verzerrten Souveränität zu unterwerfen, die das Vereinigte Königreich droht auf eine scheinbar irreversible Krise. Das Unwohlsein der Bevölkerungen, die einst ihre Zugehörigkeit zu Europa stark geteilt hatten, war sehr unterschiedlich, und ihre Erwartungen wurden von der kurzsichtigen Steuerpolitik enttäuscht, was nur zu einer Verschlechterung ihrer wirtschaftlichen und sozialen Bedingungen führte. Die offiziellen Absichten gehen jedoch in diese Richtung: Die Vereinbarung dient dazu, ein Signal für den jeweiligen Moment zu geben, in dem Europa durchgeht, ein Zeichen der Einheit gegen die durch die englische Entscheidung ausgelösten Populismen und Nationalismen und Perspektiven. Das Abkommen sollte auch die Grundlagen der europäischen Aussöhnung durch neue Wege des Umgangs mit den durch internationale Szenarien auferlegten großen Veränderungen wie Terrorismus, Klimawandel und Migration unterstreichen. Wie man sehen kann, gibt es keine ganz neue Rhetorik, die hofft, dass ein substantielles bilaterales Abkommen die Wahrnehmung Europas stärken kann, um den sogenannten internen Bedrohungen entgegenzuwirken. Die Themen, auf die sich der Vertrag konzentriert, sind Sicherheit, wirtschaftliche Zusammenarbeit, Forschung und Technologie und werden auch Fragen der Außenpolitik, der Bildung, der Kultur, des Klimawandels, der Umwelt und der Zivilgesellschaft umfassen. Es ist jedoch nicht klar, wie eine Vereinbarung zwischen zwei Staaten, auch wenn die wichtigsten Mitglieder Europas, auf die gesamte Union ausgedehnt werden können. Wenn es darum geht, die Gültigkeit der Argumente zu überzeugen, scheint es keinen Zweifel an der Wichtigkeit der diskutierten Themen zu geben. Es ist anders zu sehen, wie sie angewendet werden und vor allem im Interesse dieser. Diese Art des Handelns, wenn es einerseits den Motor darstellen kann, um der Union neuen Schwung zu verleihen, andererseits kann dies nur bei denjenigen, die nicht direkt beteiligt waren, Verdacht erregen; Das Gefühl des Aufbaus eines Bündnisses zur Erhaltung der europäischen Hegemonie steht eindeutig im Widerspruch zu dem, was angeblich geleistet wird. Eine Entscheidung, die nicht inklusiv ist, kann nicht die Grundlage für Versöhnung, Dialog und gemeinsames Wachstum sein, die sichere und sichere Faktoren sein sollten, um Nationalismus und Populismus zu bekämpfen. Die Hoffnung ist, dass dieses Abkommen nicht als Vorwand dienen wird, wenn wir auf diesem Weg bestehen wollen, wenn es angesichts der Forderungen der europäischen Völker erneut zu einem europäischen Versagen kommt.

La France et l'Allemagne signent un traité pour relancer l'Europe

Le traité entre la France et l'Allemagne, qui se veut un moyen de renforcer l'Europe, semble arriver avec un retard considérable face aux nombreuses manifestations de malaise suscitées par les politiques de l'Union européenne. Il n’est pas clair si les intentions représentent un programme organique visant à permettre la croissance européenne dans le cadre de nouvelles règles ou s’il s’agit plutôt d’une tentative, même tardive, d’essayer de corriger la perception d’une Europe trop liée aux strictes politiques de sécurité. budget, ce qui a engendré austérité et aversion pour les institutions bruxelloises. Entre temps, nous ne sommes confrontés qu'à deux États, probablement le plus important de ceux qui restent dans l'Union, qui assument, nommés par eux-mêmes, le rôle de tenter de sauver les institutions européennes. Après cela, en particulier l'Allemagne, harcèlement financier des autres membres, ne regardant que les résultats économiques nationaux. Cette considération suffirait à elle seule à jeter un regard suspicieux sur une opération qui se déroule en dehors des institutions communes et qui met en lumière le rôle hégémonique de Berlin, tandis que Paris tente de rester à la recherche de son rôle, toujours indéterminé, pour tenter de sauver « Europe. Les deux dirigeants ont placé l'accord de sortie du Royaume-Uni et la menace du nationalisme, plus qu'une menace, comme facteurs de faiblesse de la crise européenne. Mais mettre ces deux problèmes au même niveau est une erreur de perspective, car il s’agit de deux cas très différents dans la dialectique entre les institutions européennes, les gouvernements locaux et le tissu social de différents États où se manifestent des désagréments. La question anglaise peut être résumée par le manque de disponibilité de la majeure partie du pays, même si la différence numérique entre ceux qui veulent partir et ceux qui souhaitent rester en Europe est minime, afin de se soumettre aux règles communes au nom d’une souveraineté faussée qui menace de ramener le Royaume-Uni vers une crise apparemment irréversible. Le malaise des populations qui autrefois partageaient fortement leur appartenance à l'Europe était très différent et elles ont vu leurs attentes déçues par les politiques fiscales myopes qui ne pouvaient qu'aggraver leurs conditions économiques et sociales. Mais les intentions officielles vont dans cette direction: l’accord sert à signaler le moment particulier que traverse l’Europe, signe d’unité contre les populismes et les nationalismes et les perspectives suscitées par la décision anglaise. L'accord devrait également souligner les fondements de la réconciliation européenne par le biais de nouvelles méthodes pour faire face aux grands changements imposés par les scénarios internationaux, tels que le terrorisme, le changement climatique et les migrations. Comme on peut le constater, il n’ya rien de tout à fait nouveau dans la rhétorique, qui espère qu’un accord substantiellement bilatéral pourra renforcer la perception de l’Europe de contrer ce que l’on définit comme des menaces internes. Le traité porte principalement sur la sécurité, la coopération économique, la recherche et la technologie. Il abordera également les questions de politique étrangère, d’éducation, de culture, de changement climatique, d’environnement et de la société civile. Cependant, il n'est pas clair comment un accord entre deux États, même si les membres les plus importants de l'Europe, peut alors être étendu à l'ensemble de l'Union. Si l'objectif est de convaincre de la validité des arguments, il ne semble y avoir aucun doute sur l'importance des sujets abordés, mais il est différent de voir comment ils seront appliqués et, surtout, dans l'intérêt de ceux-ci. Cette façon d’agir, si d’une part, peut représenter le moteur pour tenter de donner un nouvel élan à l’Union, d’autre part, elle ne peut éveiller les soupçons que chez ceux qui n’ont pas été directement impliqués; le sentiment de la construction d'une alliance pour la préservation de l'hégémonie européenne s'oppose clairement à ce que l'on dit être mené. Un choix qui n’est pas inclusif ne peut être le fondement d’une conciliation, d’un dialogue et d’une croissance commune qui doivent être des facteurs sûrs pour lutter contre le nationalisme et le populisme. L’espoir est que cet accord ne servira pas de prétexte, si nous voulons insister sur cette voie, alors qu’il y aura encore un autre échec européen face aux revendications des peuples européens.