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mercoledì 5 febbraio 2020
الاتحاد الأوروبي ضد خطة ترامب لإسرائيل وفلسطين
على الرغم من الانطباعات الإسرائيلية الجيدة ، نظرًا لقيادة السياسة الخارجية للاتحاد الأوروبي ، ولآمال ترامب الخاصة ، فإن بروكسل رفضت خطة الولايات المتحدة لحل القضية الإسرائيلية الفلسطينية. علاوة على ذلك ، فإن إعلان الممثل السامي الجديد للسياسة الخارجية للاتحاد يعرب عن قلقه البالغ إزاء استعداد تل أبيب لمواصلة سياسة الاستيطان الأحادية في الضفة الغربية. بصرف النظر عن عدم الرضا عن الرأي السلبي بشأن الخطة التي وضعتها واشنطن ، فإن الاهتمام الأكثر أهمية في إسرائيل هو الموقف الذي اتخذه الرئيس الجديد لدبلوماسية الاتحاد الأوروبي ، والتي بدت أكثر مواتاة للدولة اليهودية من سابقتها ، ولكنها بدلاً من ذلك لقد أعرب عن نفسه بنبرة قاسية للغاية بشأن سياسة الاستيطان الإسرائيلية ، وبالتالي ، لا يعد بتغييرات جوهرية في العلاقات بين بروكسل وتل أبيب ، على الرغم من أمل إسرائيل في أن تكون أقرب إلى الاتحاد. في إسرائيل ، تبين أن تصريحات الممثل السامي الأوروبي كانت سلبية على الفور بالنسبة لتل أبيب وكذلك ظرف الرحلة الدبلوماسية إلى إيران ، لتأكيد الالتزام الأوروبي بمحاولة حل قضايا الاتفاقية النووية ، الحكم سلبا للغاية ، وخاصة لتطوير العلاقات في المستقبل. إن الحكم على جدوى اقتراح الرئيس الأمريكي هو أمر بالغ الأهمية وسيتم في أي حال تقييم الموقف الأوروبي ، الذي يتم تكراره مرارًا وتكرارًا ، والذي يفكر في تعايش الدولتين. من الناحية القانونية ، يشير هذا الموقف إلى استنتاجات مجلس الاتحاد ، المتعلقة بشهر يوليو 2014 ، والتي بدورها تشير إلى الحدود الموضوعة في عام 1967. ومن المفهوم أنه على هذا الأساس ، الذي يبدو غير قابل للتغيير ، فإن موقف بروكسل واضح وعلى النقيض مما يدعي تل ايفي وواشنطن. يبدو أن دعم وجود دولتين مستقلتين من قبل الاتحاد يتناقض مع خطة ترامب ، والتي من الواضح أنها غير متوازنة لصالح إسرائيل. تكشف الأرقام الواردة في خطة ترامب عن هذا الخلل ، بالنظر إلى أنه ينص على تبادل الأراضي للسماح بضم المستعمرات الحالية إلى إسرائيل ، ولكن مع إعادة توزيع من شأنها أن تجعل الفلسطينيين يخفضون مساحتهم الأصلية إلى 11 في المائة فقط من الأراضي المنصوص عليها في اتفاقات عام 1967 ، والتي خفضت بالفعل بنسبة 22 في المئة. وفقًا للاتحاد الأوروبي ، على أساس هذه البيانات على وجه التحديد ، سيكون حل ترامب ضارًا بالقانون الدولي ، مما يرفع التوتر بين الجانبين إلى مستويات عالية. تدافع بروكسل عن التفاوض بين إسرائيل وفلسطين ، والذي لا يشمل قضية الضفة الغربية فحسب ، بل يتعلق أيضًا بالعاصمة واللاجئين. من ناحية أخرى ، فإن الفلسطينيين أنفسهم هم الذين رفضوا خطة ترامب ، وقطعوا العلاقات الدبلوماسية مع إسرائيل والولايات المتحدة ، كما أعربت الجامعة العربية عن معارضتها. ومع ذلك ، فقد طلبت بعض الدول العربية ، حلفاء واشنطن والذين توجهوا إلى إسرائيل من أجل المصالح المشتركة ضد إيران ، من الفلسطينيين تقييم الاقتراح الأمريكي بعناية ، وتسجيل حداثة حول موقف العالم العربي من القضية الإسرائيلية الفلسطينية وتبين كيف أصبح الفلسطينيون مستهلكين الآن لصالح راحة خاصة. في هذا السياق ، يدل تأكيد موقف الاتحاد على اتساق ملموس لأنه لصالح القانون الدولي ، الذي سيتعين تأكيده من خلال اتخاذ إجراءات ملموسة في الاتجاه الدبلوماسي ، أي مع زيادة النشاط على الساحة الدولية من خلال التزام الشخص الأول.
L'Unione Europea applicherà procedure più rigide per l'adesione
Le intenzioni francesi, relative all’introduzione di criteri più rigidi per l’ammissione all’Unione Europea, sembrano essere state accolte dalla Commissione Europea. Le perplessità di Parigi circa la mancanza di criteri sufficienti a garantire la condivisione degli ideali fondativi dell’Europa unita sono ampiamente condivisibili e dimostrabili dai casi di quei paesi che sono entrati a fare parte dell’Unione soltanto per convenienze economiche, senza condividerne il progetto e, sopratutto, gli oneri. Se il pensiero va al periodo tra il 2004 ed il 2011, con l’aumento dei membri dell’Unione da 15 a 28, occorre anche ricordare la storia del Regno Unito, che durante la sua permanenza ha goduto di condizioni ben più favorevoli degli altri membri e, nonostante ciò, non ha ritenuto conveniente rimanere all’interno dell’Unione, provocando una trattativa estenuante ancora ben lontana dal concludersi. Certamente i paesi che più hanno provocato la diffidenza frnacese, ma non solo, sono quelli del cosidetto patto di Visegrad, nazioni che appartenevano al blocco sovietico e che si sono dimostrate euroscettiche e poco inclini ai valori democratici. Questi paesi sono caratterizzati da una grande quantità di finanziamenti, che spesso costituisce la voce maggiore nei loro bilanci, a cui non corrisponde una volontà di farsi carico degli oneri che gravano sugli altri stati, come ad esempio la questione della redistribuzione migratoria, e non presentano standard di garanzia dei diritti civili e democratici sufficienti a giustificare la loro presenza a Bruxelles. Quella che si prevede di approvare è una normativa più rigida verso i paesi che richiedono l’ammissione all’Unione, con la possibilità di bloccare e sospendere i negoziati, senza una reale garanzia della presenza di un processo di riforme conforme ai requisiti richiesti da Bruxelles. Anche l’aiuto finanziario previsto prima dell’adesione potrà essere fermato, senza, tutttavia, intaccare la quota destinata alla società civile. In concreto, attualmente, i negoziati per l’adesione di Macedonia del Nord ed Albania potranno essere interrotti. L’obiettivo immediato, riconosciuto anche dalla Commissione Europea è quello di rendere più rigorso il processo di adesione dei paesi balcanici, che tutt’ora non presentano adeguate garanzie sull’applicazione e la tutela dei diritti civili e politici. Verosimilmente la richiesta di Bruxelles verterà proprio sul rispetto dei valori fondamentali dell’Unione, attraverso una riforma in senso maggiormente garantista del sistema democratico, ma anche la sicurezza di sistemi economici di mercato che siano sostenibili per la popolazione e l’allienamento con la politica estera comunitaria. Si comprende come questo sia un messaggio per gli stati euroscettici ed anche per i movimenti critici con l’Unione, che si sono sviluppati in senso sovranista proprio contrastare l’invedenza dele norme europee. L’atteggiamento francese è condivisibile sul piano del contrasto verso gli stati che comprimono al loro interno i diritti civili, ma dovrebbe essere integrato con norme ed azioni a favore dei diritti economici dei popoli europei, troppo spesso schiacciati dai vincoli di bilancio, che hanno provocato una riduzione delle condizioni qualitative della vita dei cittadini europei, con la percezione, troppo spesso diventata certezza, di uno spostamento dei redditi a favore delle finanza e dei ceti più ricchi, grazie all’incremento della diseguaglianza e dell’assenza di politiche redistributive. Rendere più difficile l’adesione all’Europa è solo il primo passo di un processo che deve essere completato con la possibilità di escludere gli stati che non accettano gli oneri e non garantiscono l’applicazione dei diritti fondamentali, ma che deve ricomprendere anche un cambiamento di atteggiamento e di politica della stessa Commissione europea. Senza questi passaggi la riforma voluta da Parigi appare monca e non può avere successo che vuole trovare.
The European Union will apply stricter accession procedures
The French intentions, relating to the introduction of stricter criteria for admission to the European Union, seem to have been accepted by the European Commission. Paris's concerns about the lack of sufficient criteria to guarantee the sharing of the founding ideals of a united Europe are widely shared and demonstrable by the cases of those countries that joined the Union only for economic convenience, without sharing its plan and , above all, the charges. If the thought goes to the period between 2004 and 2011, with the increase of the members of the Union from 15 to 28, we must also remember the history of the United Kingdom, which during its stay enjoyed conditions far more favorable than the others members and, despite this, did not find it convenient to remain within the Union, causing a grueling negotiation still far from being concluded. Certainly the countries that most provoked Frnacese mistrust, but not only, are those of the so-called Visegrad pact, nations that belonged to the Soviet bloc and that have proved Eurosceptic and not inclined to democratic values. These countries are characterized by a large amount of funding, which often constitutes the major item in their budgets, which does not correspond to a desire to take on the burdens on other states, such as the issue of migratory redistribution, and do not present standards of guarantee of civil and democratic rights sufficient to justify their presence in Brussels. What is expected to be approved is stricter legislation towards countries applying for admission to the Union, with the possibility of blocking and suspending negotiations, without a real guarantee of the presence of a reform process in accordance with the requirements required by Brussels. . Even the financial aid provided before accession can be stopped, without, however, affecting the share destined for civil society. In concrete terms, the negotiations for the accession of North Macedonia and Albania can currently be interrupted. The immediate objective, also recognized by the European Commission, is to tighten up the accession process of the Balkan countries, which still do not present adequate guarantees on the application and protection of civil and political rights. Brussels' request is likely to focus precisely on respect for the fundamental values of the Union, through a more guaranteed reform of the democratic system, but also on the security of market economic systems that are sustainable for the population and the alignment with foreign policy Community. It is understandable that this is a message for the Eurosceptic states and also for the critical movements with the Union, which have developed in a sovereign sense precisely to counter the inadvertence of European standards. The French attitude is shareable in terms of the contrast towards the states that compress civil rights within them, but it should be integrated with rules and actions in favor of the economic rights of the European peoples, too often crushed by budgetary constraints, which have provoked a reduction in the qualitative conditions of life of European citizens, with the perception, too often become certainty, of a shift in incomes in favor of finances and the wealthier classes, thanks to the increase in inequality and the absence of redistributive policies. Making accession to Europe more difficult is only the first step of a process that must be completed with the possibility of excluding states that do not accept the charges and do not guarantee the application of fundamental rights, but which must also include a change of attitude and policy of the European Commission itself. Without these steps, the reform wanted by Paris appears incomplete and cannot succeed as it wants to find.
La Unión Europea aplicará procedimientos de adhesión más estrictos
Las intenciones francesas, relacionadas con la introducción de criterios más estrictos para la admisión en la Unión Europea, parecen haber sido aceptadas por la Comisión Europea. Las preocupaciones de París sobre la falta de criterios suficientes para garantizar el intercambio de los ideales fundacionales de una Europa unida son ampliamente compartidas y demostrables por los casos de aquellos países que se unieron a la Unión solo por conveniencia económica, sin compartir su plan y , sobre todo, los cargos. Si se piensa en el período comprendido entre 2004 y 2011, con el aumento de los miembros de la Unión de 15 a 28, también debemos recordar la historia del Reino Unido, que durante su estancia ha disfrutado de condiciones mucho más favorables que los demás. miembros y, a pesar de esto, no les pareció conveniente permanecer dentro de la Unión, lo que provocó una negociación agotadora aún lejos de concluirse. Ciertamente, los países que más provocaron la desconfianza de Frnacese, pero no solo, son los del llamado pacto de Visegrad, naciones que pertenecieron al bloque soviético y que han demostrado ser euroescépticos y no están inclinados a los valores democráticos. Estos países se caracterizan por una gran cantidad de financiación, que a menudo constituye el elemento principal en sus presupuestos, lo que no corresponde a un deseo de asumir las cargas de otros estados, como el tema de la redistribución migratoria, y no presentan normas de garantía de los derechos civiles y democráticos suficientes para justificar su presencia en Bruselas. Lo que se espera que se apruebe es una legislación más estricta para los países que solicitan la admisión a la Unión, con la posibilidad de bloquear y suspender las negociaciones, sin una garantía real de la presencia de un proceso de reforma de acuerdo con los requisitos exigidos por Bruselas. . Incluso la ayuda financiera prevista antes de la adhesión puede detenerse, sin afectar, sin embargo, la cuota para la sociedad civil. En términos concretos, las negociaciones para la adhesión de Macedonia del Norte y Albania pueden interrumpirse actualmente. El objetivo inmediato, también reconocido por la Comisión Europea, es reforzar el proceso de adhesión de los países de los Balcanes, que todavía no presentan garantías adecuadas sobre la aplicación y protección de los derechos civiles y políticos. Es probable que la solicitud de Bruselas se centre en el respeto de los valores fundamentales de la Unión, a través de una reforma más garantizada del sistema democrático, pero también en la seguridad de los sistemas económicos de mercado que sean sostenibles para la población y la alineación con la política exterior. comunidad. Es comprensible que este sea un mensaje para los estados euroescépticos y también para los movimientos críticos con la Unión, que se han desarrollado en un sentido soberano precisamente para contrarrestar la inadvertencia de los estándares europeos. La actitud francesa es compartible en términos del contraste hacia los estados que comprimen los derechos civiles dentro de ellos, pero debe integrarse con reglas y acciones a favor de los derechos económicos de los pueblos europeos, a menudo aplastados por restricciones presupuestarias, que han provocado Una reducción en las condiciones cualitativas de vida de los ciudadanos europeos, con la percepción, con demasiada frecuencia de certeza, de un cambio en los ingresos a favor de las finanzas y las clases más ricas, gracias al aumento de la desigualdad y la ausencia de políticas redistributivas. Hacer que la adhesión a Europa sea más difícil es solo el primer paso de un proceso que debe completarse con la posibilidad de excluir a los estados que no aceptan las cargas y no garantizan la aplicación de los derechos fundamentales, pero que también debe incluir un cambio de actitud y política de la propia Comisión Europea. Sin estos pasos, la reforma deseada por París parece incompleta y no puede tener éxito como quiere encontrar.
Die Europäische Union wird strengere Beitrittsverfahren anwenden
Die französischen Absichten bezüglich der Einführung strengerer Kriterien für die Aufnahme in die Europäische Union scheinen von der Europäischen Kommission akzeptiert worden zu sein. Die Besorgnis von Paris über das Fehlen ausreichender Kriterien, um die Teilhabe an den Gründungsidealen eines vereinten Europas zu gewährleisten, ist weit verbreitet und lässt sich an den Fällen derjenigen Länder nachweisen, die der Union nur aus wirtschaftlichen Gründen beigetreten sind, ohne ihren Plan zu teilen Vor allem die Gebühren. Wenn man den Zeitraum zwischen 2004 und 2011 mit der Zunahme der Verbandsmitglieder von 15 auf 28 Jahre betrachtet, muss man sich auch an die Geschichte des Vereinigten Königreichs erinnern, das während seines Aufenthalts viel günstigere Bedingungen hatte als die anderen Dies fand es nicht bequem, in der Union zu bleiben, und verursachte eine mühsame Verhandlung, die noch lange nicht abgeschlossen war. Sicherlich sind die Länder, die das Misstrauen der Franzosen am meisten provozierten, nicht nur die des sogenannten Visegrad-Pakts, Nationen, die dem Sowjetblock angehörten und die sich als euroskeptisch erwiesen haben und nicht zu demokratischen Werten neigten. Diese Länder zeichnen sich durch eine große Menge an Finanzmitteln aus, die häufig den Hauptposten in ihren Haushalten ausmachen, was nicht dem Wunsch entspricht, die Lasten anderer Staaten zu übernehmen, wie zum Beispiel die Frage der Umverteilung der Migrationsströme, und die nicht vorhanden sind Garantienormen für bürgerliche und demokratische Rechte, die ausreichen, um ihre Anwesenheit in Brüssel zu rechtfertigen. Was erwartet wird, ist eine strengere Gesetzgebung gegenüber Ländern, die die Aufnahme in die Union beantragen, mit der Möglichkeit, Verhandlungen zu blockieren und auszusetzen, ohne eine echte Garantie für das Vorhandensein eines Reformprozesses gemäß den Anforderungen von Brüssel. . Selbst die vor dem Beitritt gewährte Finanzhilfe kann eingestellt werden, ohne jedoch den für die Zivilgesellschaft bestimmten Anteil zu beeinträchtigen. Konkret können die Beitrittsverhandlungen mit Nordmakedonien und Albanien derzeit unterbrochen werden. Das unmittelbare Ziel, das auch von der Europäischen Kommission anerkannt wurde, ist die Beschleunigung des Beitrittsprozesses der Balkanländer, die immer noch keine ausreichenden Garantien für die Anwendung und den Schutz der bürgerlichen und politischen Rechte bieten. Die Forderung Brüssels dürfte sich auf die Achtung der Grundwerte der Union konzentrieren, und zwar durch eine garantiertere Reform des demokratischen Systems, aber auch auf die Sicherheit der marktwirtschaftlichen Systeme, die für die Bevölkerung nachhaltig sind, und die Angleichung an die Außenpolitik Gemeinschaft. Es ist verständlich, dass dies eine Botschaft für die euroskeptischen Staaten und auch für die kritischen Bewegungen mit der Union ist, die sich souverän entwickelt haben, um der Unachtsamkeit europäischer Normen entgegenzuwirken. Die französische Haltung ist in Bezug auf den Kontrast zu den Staaten, die die Bürgerrechte in sich zusammendrücken, teilbar, aber sie sollte in Regeln und Maßnahmen zugunsten der wirtschaftlichen Rechte der europäischen Völker einbezogen werden, die allzu oft durch die von ihnen verursachten Haushaltszwänge unterdrückt werden Eine Verringerung der qualitativen Lebensbedingungen der europäischen Bürger, wobei die Wahrnehmung einer Verschiebung der Einkommen zugunsten der Finanzen und der wohlhabenderen Schichten aufgrund der zunehmenden Ungleichheit und des Fehlens von Umverteilungsstrategien zu häufig wird. Die Erschwerung des Beitritts zu Europa ist nur der erste Schritt eines Prozesses, der mit der Möglichkeit abgeschlossen werden muss, Staaten auszuschließen, die die Lasten nicht akzeptieren und die Anwendung der Grundrechte nicht garantieren, die aber auch eine Änderung beinhalten müssen Haltung und Politik der Europäischen Kommission selbst. Ohne diese Schritte erscheint die von Paris angestrebte Reform unvollständig und kann nicht so erfolgreich sein, wie sie es will.
L'Union européenne appliquera des procédures d'adhésion plus strictes
Les intentions françaises, relatives à l'introduction de critères d'admission plus stricts, semblent avoir été acceptées par la Commission européenne. Les préoccupations de Paris concernant le manque de critères suffisants pour garantir le partage des idéaux fondateurs d'une Europe unie sont largement partagées et démontrables par les cas des pays qui n'ont adhéré à l'Union que pour des raisons économiques, sans partager son plan et , surtout, les charges. Si la pensée va de 2004 à 2011, avec l'augmentation du nombre de membres de l'Union de 15 à 28, il faut aussi se souvenir de l'histoire du Royaume-Uni qui, pendant son séjour, a connu des conditions beaucoup plus favorables que les autres. et, malgré cela, n'a pas jugé opportun de rester au sein de l'Union, ce qui a provoqué une négociation exténuante encore loin d'être conclue. Certes, les pays qui ont le plus provoqué la méfiance frnacaise, mais pas seulement, sont ceux du soi-disant pacte de Visegrad, des nations qui appartenaient au bloc soviétique et qui se sont avérées eurosceptiques et peu enclines aux valeurs démocratiques. Ces pays se caractérisent par un financement important, qui constitue souvent le poste majeur de leur budget, qui ne correspond pas à une volonté de faire peser des charges sur d'autres Etats, comme la question de la redistribution migratoire, et ne présente pas des normes de garantie des droits civils et démocratiques suffisantes pour justifier leur présence à Bruxelles. Ce qui devrait être approuvé, c'est une législation plus stricte à l'égard des pays candidats à l'adhésion à l'Union, avec la possibilité de bloquer et de suspendre les négociations, sans réelle garantie de la présence d'un processus de réforme conforme aux exigences requises par Bruxelles. . Même l'aide financière accordée avant l'adhésion peut être arrêtée, sans toutefois affecter la part destinée à la société civile. Concrètement, les négociations d'adhésion de la Macédoine du Nord et de l'Albanie peuvent actuellement être interrompues. L'objectif immédiat, également reconnu par la Commission européenne, est de resserrer le processus d'adhésion des pays des Balkans, qui ne présentent toujours pas de garanties adéquates sur l'application et la protection des droits civils et politiques. La demande de Bruxelles est susceptible de se concentrer précisément sur le respect des valeurs fondamentales de l'Union, à travers une réforme plus garantie du système démocratique, mais aussi sur la sécurité des systèmes économiques de marché durables pour la population et l'alignement sur la politique étrangère Communauté. Il est compréhensible que ce soit un message pour les Etats eurosceptiques mais aussi pour les mouvements critiques avec l'Union, qui se sont développés dans un sens souverain précisément pour contrer le non-respect des normes européennes. L'attitude française se partage en termes de contraste avec les États qui compressent les droits civils en leur sein, mais elle doit être intégrée à des règles et actions en faveur des droits économiques des peuples européens, trop souvent écrasées par des contraintes budgétaires, qui ont provoqué une réduction des conditions qualitatives de vie des citoyens européens, avec la perception, trop souvent devenue sûre, d'un déplacement des revenus en faveur de la finance et des classes aisées, grâce à l'augmentation des inégalités et à l'absence de politiques redistributives. Rendre l'adhésion à l'Europe plus difficile n'est que la première étape d'un processus qui doit être achevé avec la possibilité d'exclure des États qui n'acceptent pas les charges et ne garantissent pas l'application des droits fondamentaux, mais qui doivent également inclure un changement d'attitude et de politique de la Commission européenne elle-même. Sans ces démarches, la réforme souhaitée par Paris apparaît incomplète et ne peut réussir comme elle le souhaite.
A União Europeia aplicará procedimentos de adesão mais rigorosos
As intenções francesas, relacionadas à introdução de critérios mais rígidos de admissão na União Européia, parecem ter sido aceitas pela Comissão Européia. As preocupações de Paris com a falta de critérios suficientes para garantir o compartilhamento dos ideais fundadores de uma Europa unida são amplamente compartilhadas e demonstráveis pelos casos daqueles países que aderiram à União apenas por conveniência econômica, sem compartilhar seu plano e , acima de tudo, as acusações. Se o pensamento vai para o período entre 2004 e 2011, com o aumento dos membros da União de 15 para 28, devemos lembrar também a história do Reino Unido, que durante sua permanência teve condições muito mais favoráveis que as demais. membros e, apesar disso, não achou conveniente permanecer na União, causando uma negociação cansativa ainda longe de ser concluída. Certamente os países que mais provocaram desconfiança frnacesa, mas não apenas, são os do chamado pacto de Visegrad, nações que pertenciam ao bloco soviético e que se mostraram eurocéticos e não inclinados a valores democráticos. Esses países são caracterizados por uma grande quantidade de financiamento, que muitas vezes constitui o item principal em seus orçamentos, o que não corresponde ao desejo de assumir os encargos de outros estados, como a questão da redistribuição migratória, e não apresenta normas de garantia dos direitos civis e democráticos suficientes para justificar sua presença em Bruxelas. O que se espera que seja aprovado é uma legislação mais rígida para os países que solicitam a admissão na União, com a possibilidade de bloquear e suspender as negociações, sem uma garantia real da presença de um processo de reforma de acordo com os requisitos exigidos por Bruxelas. . Mesmo a ajuda financeira fornecida antes da adesão pode ser interrompida, sem, no entanto, afetar a parcela destinada à sociedade civil. Em termos concretos, as negociações para a adesão da Macedônia do Norte e da Albânia podem atualmente ser interrompidas. O objetivo imediato, também reconhecido pela Comissão Europeia, é intensificar o processo de adesão dos países dos Balcãs, que ainda não apresentam garantias adequadas sobre a aplicação e proteção dos direitos civis e políticos. É provável que o pedido de Bruxelas se concentre no respeito pelos valores fundamentais da União, através de uma reforma mais garantida do sistema democrático, mas também na segurança dos sistemas econômicos de mercado sustentáveis para a população e no alinhamento com a política externa. Comunidade. É compreensível que esta seja uma mensagem para os estados eurocéticos e também para os movimentos críticos com a União, que se desenvolveram em um sentido soberano precisamente para combater a inadvertência dos padrões europeus. A atitude francesa é compartilhável em termos de contraste com os estados que comprimem os direitos civis dentro deles, mas deve ser integrada a regras e ações em favor dos direitos econômicos dos povos europeus, muitas vezes esmagadas por restrições orçamentárias que provocaram uma redução das condições qualitativas de vida dos cidadãos europeus, com a percepção, com demasiada frequência, de certeza, de uma mudança de renda em favor das finanças e das classes mais ricas, graças ao aumento da desigualdade e à ausência de políticas redistributivas. Tornar a adesão à Europa mais difícil é apenas o primeiro passo de um processo que deve ser concluído com a possibilidade de excluir Estados que não aceitam os encargos e não garantem a aplicação de direitos fundamentais, mas que também deve incluir uma mudança atitude e política da própria Comissão Europeia. Sem esses passos, a reforma desejada por Paris parece incompleta e não pode ter sucesso como deseja.
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