إن قضية نبذ بولندا والمجر تجاه الصناديق المشتركة الأوروبية لها أيضًا آثار إيجابية. الأول هو أنه أخيرًا يظهر موقف وارسو وبودابست في كل تناقضه حول عضوية الاتحاد الأوروبي: انضمام مناسب للعثور بسهولة على مبالغ لا يمكن أن تكون متاحة للبلدين ولكن تتم مقايضتها التمسك النفاق بالقيم الأوروبية وعجز أكبر عن نقلها وتكييفها. إن تحديد الإرادة للضغط على الحقوق المدنية ، والحد من حرية الصحافة وحتى القضاء ، يبدو أمرًا سهلاً للغاية ، نظرًا للموقف المطول للبلدين بهذا المعنى. الاستنتاج الأكثر منطقية هو أن بولندا والمجر لا تمتلكان المتطلبات اللازمة للاستمرار في البقاء في الاتحاد ، مع جميع الملحقات والمرفقات المتصلة والتي تتمثل نتيجتها الرئيسية في خفض المساهمات المالية لصالحهما ، بينما في المدى المتوسط ، فإن الحاجة إلى الفحص الدقيق للوجود الفعلي للمتطلبات السياسية اللازمة للبقاء داخل بروكسل. الجانب الإيجابي الثاني ، المستمد من هذا الوضع المؤسف ، هو أنه أخيرًا ، تتشكل استجابة من دول الاتحاد الأخرى ، من الواضح أنها الأغلبية ، بهدف واضح هو خلق رد فعال ضد أولئك الذين يريدون شل حركة سياسات بروكسل. لمتابعة أغراضهم الخاصة فقط ؛ رد الفعل الذي يجب أن يكون بمثابة تحذير لأولئك الذين ينوون استخدام الاتحاد كجهاز صراف آلي خاص بهم ، دون تولي المهام المناسبة ، علاوة على ذلك المتفق عليه عند الانضمام إلى المنظمة فوق الوطنية. على سبيل المثال ، يجب ألا يتكرر موقف الرفض تجاه التضامن المشترك ، الذي أدى في السابق إلى تعقيد أزمات المهاجرين. على وجه التحديد في حالة الجمود الحالية ، حيث يكون التصويت بالإجماع ضروريًا ، فإن المخاطرة تتمثل في ميزانية المجتمع المؤقتة ، والتي ستؤدي في البداية إلى منع العديد من الأنشطة الأوروبية ، ولكن يمكن التحايل عليها لاحقًا من خلال إنشاء صندوق استرداد يقع في ضمن النظام القانوني للاتحاد وبانضمام الدول التي تنوي الانضمام إليه فقط ؛ بهذه الطريقة بالنسبة لبولندا والمجر ، سيكون العيب مضاعفًا: فقد يخسران المساهمات الأوروبية بسبب اللائحة الجديدة بشأن عدم الامتثال لسيادة القانون وستكون الدول المشاركة قادرة على اتخاذ قرار بتخفيض المبالغ المخصصة لوارسو وبودابست من المبلغ الإجمالي ، أو تركها مدمجة في نفس المبلغ الإجمالي مع إعادة توزيعها بين البلدان المنضمة. قد يكون هناك ظرف مشدد آخر ذو طبيعة سياسية لأن البلدين قد يضطران إلى إعادة التفاوض بشأن عضويتهما في الاتحاد ، في ظل حالة من الصعوبة الاقتصادية الكبيرة نظرًا لاستمرار آثار الوباء على الاقتصاد ، والتي يجب معالجتها بدون مساعدة أوروبية. نتيجة سيكون لها نفس قيمة العقوبة ؛ بالتأكيد سيكون حلاً مؤقتًا ، ولكن يمكن اعتماده بطريقة مماثلة للحالات المحتملة الأخرى أو ، والأفضل من ذلك ، أن يصبح قاعدة تلقائية في حالة عدم الامتثال للحقوق ، للسماح بإجراء اعتماد أكثر بساطة وأسرع و قادرة على عدم منع المواقف الطارئة ، وخاصة تلك الحالات الطارئة مثل الحاضر. من وجهة النظر الأخلاقية ، فإن سلوك البلدين مستهجن للغاية ويمثل سابقة سلبية للغاية في مناهجهم الأوروبية ، والتي يجب أن تؤخذ في الاعتبار في مرحلة محتملة من إعادة التفاوض على معايير العضوية ، ووضع قيود صارمة على المواقف الخطرة. سلبيًا بشأن الحفاظ على الحقوق وتطبيقها ، حتى لو كان يجب أن يصبح قاعدة عالمية لا يجب تجاوزها أبدًا حتى تتمكن من الحفاظ على وضع عضو في الاتحاد. يبدو أن الأعضاء الأوروبيين قد فهموا أخيرًا أن التنازل عن هذه القضايا أو حتى تأجيلها له قيمة سلبية شديدة أيضًا على المستوى الاقتصادي ، لأنه لا يسمح بوحدة الهدف الضرورية ويجعل الاتحاد يبدو غير متماسك للغاية وفريسة محتملة لسلطات قليلة أو معدومة. ديمقراطية؛ في الوقت نفسه ، فإن حماية الحقوق ، التي كما رأينا ، لم تعد واضحة جدًا ، نظرًا لوجود أعضاء ذوي مؤهلات غير كافية ، هي أمر أساسي للمشروع الأوروبي المشترك: ميزة أساسية للتنافس في السوق العالمية مع مناصب قادة العالم الحقيقيين ، لأن هناك حاجة متزايدة للقيم التأسيسية لأوروبا.
Blog di discussione su problemi di relazioni e politica internazionale; un osservatorio per capire la direzione del mondo. Blog for discussion on problems of relations and international politics; an observatory to understand the direction of the world.
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giovedì 3 dicembre 2020
mercoledì 2 dicembre 2020
Il governo di Netanyahu verso la sfiducia
Israele rischia di andare alle elezioni per la quarta volta in due anni: la preoccupante eventualità è dovuta alla decisione del leader del partito Blu Bianco, al governo, seppure controvoglia, con Netanyahu, di votare la sfiducia all’esecutivo, presentata dal partito di opposizione che si è formato dalla scissione del partito Blu Bianco proprio a causa della decisione di creare il governo di coalizione attualmente al potere. Sono passati appena sette mesi dall’insediamento dell’attuale esecutivo basato su equilibri troppo fragili e sul quale Netanyahu a costruito la sua ennesima tattica di sopravvivenza politica, con il chiaro intento di sfuggire alle imputazioni di frode, corruzione ed abuso di potere, che hanno generato ben tre distinte procedure giudiziarie. L’accusa politica a Netanyahu, che, invece, ha determinato il voto favorevole alla sfiducia, riguarda il mancato rispetto degli impegni concordati per mantenere in vita il governo di coalizione. Il leader del partito Bul Bianco, l’ex capo di stato maggiore israeliano, ha tuttavia lasciato una possibilità per evitare la caduta del governo: permettere di approvare la finanziaria nei tempi prestabiliti. Questa mossa rappresenta un vero e proprio ultimatum per Netanyahu, dato che la mancata approvazione entro il 23 dicembre del bilancio dello stato, provocherà lo scioglimento del parlamento israeliano. Il significato è quello di smascherare il capo del governo, mettendo in chiaro le sue reali intenzioni di procrastinare la durata del governo o optare per una nuova tornata elettorale in grado di rinviare i guai giudiziari. Il tentativo di Netanyahu, di mantenere in vita il governo è apparso un puro esercizio di retorica: appellandosi ai compiti da portare a termine, impossibili da completare in un clima elettorale, la sua volontà di mantenere in vita il governo non è apparsa del tutto convinta, d’altra parte già dall’ultima campagna elettorale la distanza tra i due schieramenti era molto ampia e solo la necessità di non apparire di fronte all’elettorato come formazioni politiche irresponsabili, aveva portato i partiti che formano l’esecutivo ad appoggiare un governo in cui non avevano creduto in maniera convinta. Netanyahu potrebbe cogliere anche una opportunità politica da nuove elezioni, soprattutto da quegli ambienti che vedono in modo positivo il suo attivismo in politica estera, capace di fare uscire Israele dall’isolamento regionale grazie agli accordi con gli stati arabi, non solo in funzione anti iraniana, ma anche con potenziali sviluppi commerciali capaci di aprire nuovi mercati alle esportazioni israeliane; occorrerà verificare, però, anche il peso della crescente opposizione a questi contatti ed il sempre attuale problema delle colonie. Il cambiamento che si verificherà nell’amministrazione americana, sarà un ulteriore fattore che potrebbe essere decisivo in un eventuale nuovo voto. Per l’attuale premier israeliano nuove elezioni sembrano comunque un azzardo, un rischio non proprio calcolato, perché il voto della sfiducia del principale partito del paese impedirebbe ulteriori alleanze politiche, seppure in un quadro elettorale che rischia di essere ancora una volta bloccato. Ci sono anche ragioni pratiche che impediscono il prosieguo della collaborazione: il partito Blu Bianco ha più volte sottolineato come il premier ha bloccato il rinnovo delle più alte cariche dello stato ed ha condotto le recenti azioni di politica estera, come l’incontro con il principe ereditario saudita, molto criticato in tutto il mondo per le sue azioni, senza avvertire gli alleati. Il comportamento di Netanyahu non è però nuovo e non sfugge ad una sua logica già applicata nei confronti dei palestinesi, fatta di rinvii funzionali e strategie di stop and go nelle trattative finalizzate a guadagnare tempo per approfittare di occasioni migliori. Anche questa volta il premier ha continuato con un comportamento analogo, impiegato però in politica interna, sottraendosi agli impegni presi con i partner di governo e confermando la totale inaffidabilità verso altri soggetti che non siano sé stesso; la principale congiuntura internazionale data dal cambio alla Casa Bianca, minaccia di essere l’ostacolo peggiore sul suo cammino, anche se è vero che è riuscito a sopravvivere ad Obama, dimostrando, alla fine la sua accortezza tattica. In un paese sempre più spaccato e con le inchieste giudiziarie in corso, la caduta del governo e le successive elezioni potrebbero mettere fine alla carriera politica di Benyamin Netanyahu; sempre che non trovi l’ennesimo espediente per restare.
Netanyahu's government towards mistrust
Israel risks going to elections for the fourth time in two years: the worrying eventuality is due to the decision of the leader of the Blue White party, in government, albeit reluctantly, with Netanyahu, to vote no confidence in the executive, presented by the opposition party which was formed by the split of the Blue White party precisely because of the decision to create the coalition government currently in power. Just seven months have passed since the inauguration of the current executive based on too fragile balances and on which Netanyahu built his umpteenth political survival tactic, with the clear intention of escaping the accusations of fraud, corruption and abuse of power, which have generated three distinct judicial procedures. The political accusation against Netanyahu, which, instead, led to the vote in favor of no confidence, concerns the failure to respect the agreed commitments to keep the coalition government alive. The leader of the party Bul Bianco, the former Israeli chief of staff, however, has left one option to avoid the fall of the government: to allow the budget to be approved on time. This move represents a real ultimatum for Netanyahu, as failure to approve the state budget by December 23 will result in the dissolution of the Israeli parliament. The meaning is to unmask the head of the government, making clear his real intentions to postpone the duration of the government or to opt for a new electoral round that can postpone the judicial troubles. Netanyahu's attempt to keep the government alive appeared to be a mere exercise in rhetoric: appealing to tasks to be completed, impossible to complete in an electoral climate, his will to keep the government alive did not appear entirely convinced. , on the other hand since the last electoral campaign the distance between the two sides was very wide and only the need not to appear in front of the electorate as irresponsible political formations, had led the parties that form the executive to support a government in which they had not strongly believed. Netanyahu could also seize a political opportunity from new elections, especially from those circles that see his activism in foreign policy in a positive way, capable of bringing Israel out of regional isolation thanks to agreements with Arab states, not only in an anti-Iranian function. , but also with potential commercial developments capable of opening new markets to Israeli exports; However, it will also be necessary to verify the weight of the growing opposition to these contacts and the ever-present problem of the colonies. The change that will occur in the American administration will be a further factor that could be decisive in a possible new vote. However, for the current Israeli prime minister, new elections seem like a gamble, a not exactly calculated risk, because the vote of no confidence in the country’s main party would prevent further political alliances, albeit in an electoral framework that risks being blocked once again. There are also practical reasons that prevent the continuation of the collaboration: the Blue White party has repeatedly stressed how the premier has blocked the renewal of the highest offices of the state and has conducted recent foreign policy actions, such as the meeting with the prince. Saudi hereditary, heavily criticized around the world for his actions, without warning his allies. However, Netanyahu's behavior is not new and does not escape his already applied logic towards the Palestinians, made up of functional postponements and stop and go strategies in negotiations aimed at buying time to take advantage of better opportunities. Also this time the premier continued with a similar behavior, however employed in internal politics, evading the commitments made with the government partners and confirming the total unreliability towards other subjects than himself; the main international conjuncture given by the change in the White House threatens to be the worst obstacle in his path, even if it is true that he managed to survive Obama, ultimately demonstrating his tactical shrewdness. In an increasingly divided country and with ongoing judicial investigations, the fall of the government and subsequent elections could put an end to Benyamin Netanyahu's political career; unless you find yet another expedient to stay.
El gobierno de Netanyahu hacia la desconfianza
Israel se arriesga a ir a elecciones por cuarta vez en dos años: la preocupante eventualidad se debe a la decisión del líder del partido Azul Blanco, en el gobierno, aunque a regañadientes, con Netanyahu, de votar la censura al ejecutivo, presentada por el partido de oposición. que se formó por la escisión del partido Blue White precisamente por la decisión de crear el gobierno de coalición actualmente en el poder. Apenas han pasado siete meses desde la toma de posesión del actual ejecutivo basado en equilibrios demasiado frágiles y sobre el que Netanyahu construyó su enésima táctica de supervivencia política, con la clara intención de escapar de las acusaciones de fraude, corrupción y abuso de poder, que han generó tres procedimientos judiciales distintos. La acusación política contra Netanyahu, que, por otro lado, llevó al voto a favor de la censura, se refiere al incumplimiento de los compromisos pactados para mantener vivo al gobierno de coalición. El líder del partido Bul Bianco, exjefe de gabinete israelí, sin embargo, ha dejado una opción para evitar la caída del gobierno: permitir que el presupuesto se apruebe a tiempo. Esta medida representa un ultimátum real para Netanyahu, ya que la falta de aprobación del presupuesto estatal para el 23 de diciembre resultará en la disolución del parlamento israelí. El significado es desenmascarar al jefe de gobierno, dejando en claro sus verdaderas intenciones de posponer la duración del gobierno u optar por una nueva ronda electoral capaz de posponer los disturbios judiciales. El intento de Netanyahu de mantener vivo al gobierno parecía ser un mero ejercicio de retórica: apelando a tareas por completar, imposibles de completar en un clima electoral, su voluntad de mantener vivo al gobierno no parecía del todo convencida. , por otro lado desde la última campaña electoral la distancia entre los dos bandos era muy amplia y solo la necesidad de no presentarse ante el electorado como formaciones políticas irresponsables, había llevado a los partidos que forman el ejecutivo a apoyar a un gobierno en lo que no habían creído firmemente. Netanyahu también podría aprovechar una oportunidad política de nuevas elecciones, especialmente de aquellos círculos que ven su activismo en política exterior de manera positiva, capaz de sacar a Israel del aislamiento regional gracias a los acuerdos con los estados árabes, no solo en una función anti-iraní. , pero también con potenciales desarrollos comerciales capaces de abrir nuevos mercados a las exportaciones israelíes; Sin embargo, también será necesario comprobar el peso de la creciente oposición a estos contactos y el siempre presente problema de las colonias. El cambio que se producirá en la administración estadounidense será un factor más que podría ser determinante en una posible nueva votación. Sin embargo, para el actual primer ministro israelí, las nuevas elecciones parecen una apuesta, un riesgo no exactamente calculado, porque el voto de censura en el principal partido del país impediría nuevas alianzas políticas, aunque en un marco electoral que corre el riesgo de ser bloqueado una vez más. También hay motivos prácticos que impiden la continuación de la colaboración: el partido Blue White ha destacado en repetidas ocasiones cómo el primer ministro ha bloqueado la renovación de los más altos cargos del estado y ha llevado a cabo acciones recientes de política exterior, como el encuentro con el príncipe. Saudí hereditario, muy criticado en todo el mundo por sus acciones, sin avisar a sus aliados. Sin embargo, el comportamiento de Netanyahu no es nuevo y no escapa a su lógica ya aplicada hacia los palestinos, compuesta por postergaciones funcionales y estrategias de stop and go en negociaciones dirigidas a ganar tiempo para aprovechar mejores oportunidades. También esta vez el premier continuó con un comportamiento similar, pero empleado en política interna, eludiendo los compromisos adquiridos con los socios del gobierno y confirmando la total falta de confianza hacia otros sujetos distintos a él mismo; La principal situación internacional dada por el cambio en la Casa Blanca, amenaza con ser el peor obstáculo en su camino, si bien es cierto que logró sobrevivir a Obama, al final demostrando su astucia táctica. En un país cada vez más dividido y con investigaciones judiciales en curso, la caída del gobierno y las elecciones posteriores podrían poner fin a la carrera política de Benyamin Netanyahu; a menos que encuentre otro expediente para quedarse.
Netanjahus Regierung gegenüber Misstrauen
Israel riskiert, zum vierten Mal in zwei Jahren zur Wahl zu gehen: Die besorgniserregende Möglichkeit ist auf die Entscheidung des Vorsitzenden der Blau-Weißen-Partei in der Regierung zurückzuführen, wenn auch widerstrebend mit Netanjahu, kein Vertrauen in die von der Oppositionspartei vorgelegte Exekutive zu stimmen die durch die Spaltung der blau-weißen Partei gerade wegen der Entscheidung gebildet wurde, die derzeit an der Macht befindliche Koalitionsregierung zu bilden. Nur sieben Monate sind seit der Amtseinführung der derzeitigen Exekutive vergangen, die auf zu fragilen Gleichgewichten beruhte und auf der Netanjahu seine x-te politische Überlebenstaktik aufbaute, mit der klaren Absicht, den Vorwürfen von Betrug, Korruption und Machtmissbrauch zu entkommen generierte drei verschiedene Gerichtsverfahren. Der politische Vorwurf gegen Netanjahu, der stattdessen zu einem Misstrauensvotum führte, betrifft die Nichteinhaltung der vereinbarten Verpflichtungen, die Koalitionsregierung am Leben zu erhalten. Der Parteivorsitzende Bul Bianco, der frühere israelische Stabschef, hat jedoch eine Option gelassen, um den Sturz der Regierung zu vermeiden: die Genehmigung des Haushalts innerhalb der festgelegten Zeit zuzulassen. Dieser Schritt stellt für Netanjahu ein echtes Ultimatum dar, da die Nichtgenehmigung des Staatshaushalts bis zum 23. Dezember zur Auflösung des israelischen Parlaments führen wird. Die Bedeutung besteht darin, den Regierungschef zu entlarven und seine wahren Absichten zu verdeutlichen, die Regierungsdauer zu verschieben oder sich für eine neue Wahlrunde zu entscheiden, mit der die Probleme der Justiz verschoben werden können. Netanjahus Versuch, die Regierung am Leben zu erhalten, schien nur eine rhetorische Übung zu sein: Er appellierte an die zu erledigenden Aufgaben, die in einem Wahlklima unmöglich zu erledigen waren, und sein Wille, die Regierung am Leben zu erhalten, schien nicht ganz überzeugt zu sein. Andererseits war der Abstand zwischen den beiden Seiten seit dem letzten Wahlkampf sehr groß, und nur die Notwendigkeit, nicht als verantwortungslose politische Formationen vor den Wählern aufzutreten, hatte die Parteien, die die Exekutive bildeten, veranlasst, eine Regierung zu unterstützen an die sie nicht stark geglaubt hatten. Netanjahu könnte auch eine politische Chance aus Neuwahlen nutzen, insbesondere aus jenen Kreisen, die seinen außenpolitischen Aktivismus positiv sehen und Israel dank Vereinbarungen mit arabischen Staaten nicht nur in einer anti-iranischen Funktion aus der regionalen Isolation herausholen können. , aber auch mit potenziellen kommerziellen Entwicklungen, die neue Märkte für israelische Exporte öffnen können; Es wird jedoch auch notwendig sein, das Gewicht der wachsenden Opposition gegen diese Kontakte und das allgegenwärtige Problem der Kolonien zu überprüfen. Die Änderung in der amerikanischen Regierung wird ein weiterer Faktor sein, der für eine mögliche Neuabstimmung entscheidend sein könnte. Für den derzeitigen israelischen Premierminister scheinen Neuwahlen jedoch ein Glücksspiel zu sein, ein nicht genau kalkuliertes Risiko, da das Misstrauensvotum gegenüber der Hauptpartei des Landes weitere politische Bündnisse verhindern würde, wenn auch in einem Wahlrahmen, der erneut blockiert werden könnte. Es gibt auch praktische Gründe, die die Fortsetzung der Zusammenarbeit verhindern: Die Blau-Weiße Partei hat wiederholt betont, wie der Ministerpräsident die Erneuerung der höchsten Positionen im Staat blockiert und kürzlich außenpolitische Maßnahmen wie das Treffen mit dem Prinzen durchgeführt hat. Saudi erblich, weltweit heftig kritisiert für seine Handlungen, ohne seine Verbündeten zu warnen. Netanjahus Verhalten ist jedoch nicht neu und entgeht nicht seiner bereits angewandten Logik gegenüber den Palästinensern, die sich aus funktionalen Verschiebungen und Stop-and-Go-Strategien in Verhandlungen zusammensetzt, die darauf abzielen, Zeit zu gewinnen, um bessere Chancen zu nutzen. Auch diesmal setzte der Ministerpräsident ein ähnliches Verhalten fort, war jedoch in der Innenpolitik beschäftigt, um den Verpflichtungen gegenüber den Regierungspartnern zu entgehen und die völlige Unzuverlässigkeit gegenüber anderen Themen als ihm selbst zu bestätigen. Die internationale Hauptsituation, die sich aus dem Wechsel im Weißen Haus ergibt, droht das schlimmste Hindernis auf seinem Weg zu sein, auch wenn es wahr ist, dass er es geschafft hat, Obama zu überleben, und am Ende seine taktische Schlauheit unter Beweis gestellt hat. In einem zunehmend gespaltenen Land und mit laufenden gerichtlichen Ermittlungen könnten der Sturz der Regierung und die anschließenden Wahlen die politische Karriere von Benyamin Netanyahu beenden. es sei denn, Sie finden noch ein anderes Mittel zu bleiben.
Le gouvernement de Netanyahu vers la méfiance
Israël risque de se rendre aux élections pour la quatrième fois en deux ans: l'éventualité inquiétante est due à la décision du chef du parti Blanc Bleu, au gouvernement, bien qu'à contrecœur, avec Netanyahu, de voter la défiance à l'exécutif, présentée par le parti d'opposition qui a été formé par la scission du parti Blanc Bleu précisément en raison de la décision de créer le gouvernement de coalition actuellement au pouvoir. Sept mois seulement se sont écoulés depuis l'investiture de l'exécutif actuel basé sur des équilibres trop fragiles et sur laquelle Netanyahu a construit sa énième tactique de survie politique, avec la claire intention d'échapper aux accusations de fraude, de corruption et d'abus de pouvoir, qui ont généré trois procédures judiciaires distinctes. L'accusation politique contre Netanyahu, qui, au contraire, a conduit au vote de défiance, concerne le non-respect des engagements convenus pour maintenir le gouvernement de coalition en vie. Le chef du parti Bul Bianco, l'ancien chef d'état-major israélien, a cependant laissé une option pour éviter la chute du gouvernement: permettre l'approbation du budget dans les délais impartis. Cette décision représente un véritable ultimatum pour Netanyahu, car le fait de ne pas approuver le budget de l'État avant le 23 décembre entraînera la dissolution du parlement israélien. Le sens est de démasquer le chef du gouvernement, en indiquant clairement ses réelles intentions de reporter la durée du gouvernement ou d'opter pour une nouvelle élection qui peut reporter les troubles judiciaires. La tentative de Netanyahu de maintenir le gouvernement en vie apparaît comme un simple exercice de rhétorique: appelant aux tâches à accomplir, impossibles à accomplir dans un climat électoral, sa volonté de maintenir le gouvernement en vie ne semble pas entièrement convaincue. , d'autre part depuis la dernière campagne électorale la distance entre les deux camps était très large et seule la nécessité de ne pas apparaître devant l'électorat comme des formations politiques irresponsables, avait conduit les partis qui forment l'exécutif à soutenir un gouvernement en quoi ils n'avaient pas fermement cru. Netanyahu pourrait également saisir une opportunité politique des nouvelles élections, en particulier dans les cercles qui voient son activisme en politique étrangère d'une manière positive, capable de sortir Israël de l'isolement régional grâce à des accords avec les États arabes, pas seulement dans une fonction anti-iranienne. , mais aussi avec des développements commerciaux potentiels capables d'ouvrir de nouveaux marchés aux exportations israéliennes; Mais il faudra aussi vérifier le poids de l'opposition croissante à ces contacts et le problème toujours présent des colonies. Le changement qui se produira dans l'administration américaine sera un autre facteur qui pourrait être décisif dans un éventuel nouveau vote. Cependant, pour l’actuel Premier ministre israélien, de nouvelles élections semblent être un pari, un risque pas exactement calculé, car le vote de défiance à l’égard du principal parti du pays empêcherait de nouvelles alliances politiques, bien que dans un cadre électoral qui risque à nouveau d’être bloqué. Il y a aussi des raisons pratiques qui empêchent la poursuite de la collaboration: le parti Bleu Blanc a souligné à plusieurs reprises comment le Premier ministre a bloqué le renouvellement des plus hautes fonctions de l'État et a mené de récentes actions de politique étrangère, comme la rencontre avec le prince. Saoudien héréditaire, fortement critiqué dans le monde entier pour ses actions, sans prévenir ses alliés. Cependant, le comportement de Netanyahu n'est pas nouveau et n'échappe pas à sa logique déjà appliquée envers les Palestiniens, faite de reports fonctionnels et de stratégies stop and go dans les négociations visant à gagner du temps pour profiter de meilleures opportunités. Cette fois également, le premier ministre a continué avec un comportement similaire, cependant employé dans la politique intérieure, éludant les engagements pris avec les partenaires gouvernementaux et confirmant le manque de fiabilité total envers d'autres sujets que lui-même; la principale conjoncture internationale donnée par le changement à la Maison Blanche menace d'être le pire obstacle sur son chemin, même s'il est vrai qu'il a réussi à survivre à Obama, démontrant finalement sa perspicacité tactique. Dans un pays de plus en plus divisé et avec des enquêtes judiciaires en cours, la chute du gouvernement et les élections ultérieures pourraient mettre un terme à la carrière politique de Benyamin Netanyahu; à moins que vous ne trouviez encore un autre expédient pour rester.
O governo de Netanyahu contra a desconfiança
Israel corre o risco de ir a eleições pela quarta vez em dois anos: a eventualidade preocupante se deve à decisão do líder do partido Branco Azul, no governo, ainda que relutantemente, com Netanyahu, de votar desconfiança no executivo, apresentada pelo partido de oposição que se formou pela cisão do partido Branco Azul justamente pela decisão de criar o governo de coalizão atualmente no poder. Apenas sete meses se passaram desde a posse do atual executivo com base em equilíbrios muito frágeis e sobre a qual Netanyahu construiu sua enésima tática de sobrevivência política, com a clara intenção de escapar das acusações de fraude, corrupção e abuso de poder, que têm gerou três procedimentos judiciais distintos. A acusação política contra Netanyahu, que, em vez disso, levou ao voto a favor da desconfiança, diz respeito ao não cumprimento dos compromissos assumidos para manter vivo o governo de coalizão. O líder do partido Bul Bianco, o ex-chefe do gabinete israelense, no entanto, deixou uma opção para evitar a queda do governo: permitir que o orçamento seja aprovado a tempo. Este movimento representa um ultimato real para Netanyahu, já que a não aprovação do orçamento do estado até 23 de dezembro resultará na dissolução do parlamento israelense. O significado é desmascarar o chefe do governo, deixando claras suas reais intenções de adiar a vigência do governo ou optar por um novo turno eleitoral capaz de adiar os problemas judiciais. A tentativa de Netanyahu de manter o governo vivo parecia um mero exercício de retórica: apelando para tarefas a serem concluídas, impossíveis de serem concluídas em um clima eleitoral, sua vontade de manter o governo vivo não parecia inteiramente convencida. , por outro lado, desde a última campanha eleitoral a distância entre os dois lados era muito grande e apenas a necessidade de não aparecerem perante o eleitorado como formações políticas irresponsáveis, havia levado os partidos que formam o Executivo a apoiarem um governo no qual eles não acreditaram fortemente. Netanyahu também poderia aproveitar uma oportunidade política de novas eleições, especialmente daqueles círculos que vêem seu ativismo na política externa de forma positiva, capaz de tirar Israel do isolamento regional graças a acordos com estados árabes, não apenas em uma função anti-iraniana. , mas também com desenvolvimentos comerciais potenciais capazes de abrir novos mercados às exportações israelenses; Porém, também será necessário verificar o peso da crescente oposição a esses contatos e ao sempre presente problema das colônias. A mudança que ocorrerá no governo americano será mais um fator que poderá ser decisivo em uma eventual nova votação. Para o atual primeiro-ministro israelense, no entanto, novas eleições parecem uma aposta, um risco que não é exatamente calculado, porque o voto de desconfiança no principal partido do país impediria novas alianças políticas, embora em um quadro eleitoral que corre o risco de ser bloqueado novamente. Há também razões práticas que impedem a continuação da colaboração: o partido Branco Azul tem repetidamente destacado como o primeiro-ministro bloqueou a renovação dos mais altos cargos do estado e conduziu ações recentes de política externa, como o encontro com o príncipe. Hereditário saudita, muito criticado em todo o mundo por suas ações, sem avisar seus aliados. Porém, o comportamento de Netanyahu não é novo e não escapa de sua lógica já aplicada aos palestinos, feita de adiamentos funcionais e estratégias de stop and go nas negociações que visam ganhar tempo para aproveitar as melhores oportunidades. Também desta vez o primeiro-ministro continuou com um comportamento semelhante, mas empenhado na política interna, fugindo aos compromissos assumidos com os parceiros do governo e confirmando a total insegurança para com outros assuntos que não ele próprio; a principal situação internacional proporcionada pela mudança na Casa Branca, ameaça ser o pior obstáculo em seu caminho, ainda que seja verdade que conseguiu sobreviver a Obama, no final demonstrando sua astúcia tática. Em um país cada vez mais dividido e com investigações judiciais em andamento, a queda do governo e as eleições subsequentes poderiam pôr fim à carreira política de Benyamin Netanyahu; a menos que encontre outro expediente para ficar.